Visualizzazione post con etichetta adattamento edonico. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta adattamento edonico. Mostra tutti i post

lunedì 16 settembre 2019

IL DOVERE DI ESSERE FELICI

https://www.econlib.org/cpi-bias-and-happiness/


IL DOVERE DI ESSERE FELICI

Siamo più ricchi dei nostri nonni ma non più felici. Perchè?

1) Adattamento edonico. Ci si abitua a tutto.

2) Invidia. Conta la condizione relativa.

3) Falsa coscienza. Ti dicono che stai male e tu alla fine ci credi.

4) Lamento del bottegaio. Dì che stai male e qualcosa otterrai.

IMO: 1: 70%; 2: 20%; 3: 5%; 4:5%

martedì 31 luglio 2018

LA LOTTA CONTINUA DI “AVVENIRE”

LA LOTTA CONTINUA DI “AVVENIRE”
Giovanni teme per la sua incolumità quando è a casa sua o gira per la strada, o per lo meno, non si sente più sicuro di quanto si sentisse a suo tempo suo padre, eppure i crimini che lo minacciano sono calati di parecchio.
Giuseppe non si sente del tutto appagato nella sua vita, o per lo meno, non si sente molto più realizzato di quanto si sentisse suo padre, eppure i suoi mezzi e i suoi consumi sono di parecchio più eleati di quelli del genitore.
Lo strano fenomeno che colpisce Giovanni e Giuseppe è ben noto agli psicologi che lo chiamano “adattamento”: cambia il mondo esterno ma quello interno si adatta senza cambiare granché.
Molto spesso, nell’ottuso fuoco della battaglia politica di prima linea, questo semplice schemino viene disatteso e così c’è sempre l’ipocrita che considera Giovanni un pericoloso fobico nostalgico del Talione quanto del Far West nonché ossessionato da armi e autodifesa mentre allo stesso tempo considera Giuseppe un individuo sensibile e ricettivo che ha smascherato gli inganni del consumismo riscoprendo la sua umanità profonda.
Ma facciamo nomi e cognomi: l’ orrido “Avvenire” compie ogni giorno questo stravolgimento della simmetria ad uso e consumo ideologico.

lunedì 26 febbraio 2018

Vincere la lotteria e rompersi l'osso del collo

Certo, è meglio vincere la lotteria che rompersi l'osso del collo, ma non tanto meglio. Nel giro di un anno i vincitori di lotteria e i paraplegici saranno tornati al loro livello base di felicità, la mente umana è straordinariamente sensibile ai cambiamenti di condizione, ma non altrettanto sensibile ai livelli assoluti.
Siamo così incapaci di prevedere i nostri sentimenti! È la prima cosa che deve imparare chi vuole essere felice.
#Amazon
Felicità: un'ipotesi. Verità moderne e saggezza antica
AMAZON.IT

venerdì 14 luglio 2017

La trappola della bellezza

La trappola della bellezza

Estate, afa, bonaccia, voglia di andarsene.
Il viaggiatore è protagonista assoluto della stagione e i due viaggiatori per antonomasia sono il migrante e il turista: il primo si affida a barconi e ONG, il secondo ad aeroporti e agenzie.
Migranti straccione e turisti modaioli, due viaggiatori completamente diversi.
Eppure qualcosa li unisce, perlomeno quando pensano alla bellezza. Ascoltiamoli.
***
“Com’era bella la mia valle” (altro che questo squallore dove sono capitato), sospira quasi subito il migrante nostalgico.
“Che posti meravigliosi ho visto” (altro che questa mediocrità che mi tocca), pensa e dice a tutti trasognato il turista di ritorno.
Eppure il migrante scarta risoluto l’ipotesi di tornare tra le “bellezze” in cui si culla, così come il turista non prende nemmeno in considerazione un trasloco nel “paese delle meraviglie” che occupa i suoi sogni.
Perché? Scoprirlo ci dice qualcosa sulla “trappola della bellezza”.
Propongo allora tre ragioni:
  1. Perché il “visibile” batte l’ “invisibile” e noi di primo acchito tendiamo a privilegiarlo. La bellezza appartiene al regno delle apparenze, non sorprende quindi l’incoerenza di chi “vanta ma non compra”. In questo ambito parole e fatti divergono. 
  2. Perché esiste il cosiddetto “‘adattamento edonico”: alcune felicità sono fugaci, e quelle che regala la bellezza – dicono gli psicologi – lo sono in modo sorprendente. Chi ha un bel quadro in casa – tanto per dire – cessa di vederlo dopo pochi giorni, ma anche chi vive in una bella casa è presto indifferente a questo privilegio. I bambini che giocano in discarica sono felici quasi quanto quelli che pernottano una settimana a Disneyland.
  3. Perché vantare un contatto con la bellezza innalza il nostro prestigio sociale per cui l’ostentazione in questo campo ci porta vantaggi a prescindere dalla sua fondatezza.  

AAA