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lunedì 28 gennaio 2019

QUANDO IL PAPA INFALLIBILE?

QUANDO IL PAPA INFALLIBILE?

Quando si pronuncia in modo autorevole su materie di fede e morale.
E quando, allora, non è infallibile?
1) Quando non si pronuncia in modo autorevole. Per esempio quando fa quattro chiacchiere con i giornalisti sull’aereo che lo riporta in Vaticano.
2) Quando si pronuncia sulla prassi anziché sui valori. Per esempio quando condanna il prestito a interesse o dice che i poveri vanno aiutati ridistribuendo le ricchezze.

3) Quando contraddice l’insegnamento precedente della chiesa cattolica. Per esempio quando sostiene che un peccato non è più peccato (vedi “comunione ai divorziati”) oppure che una pratica talvolta ritenuta lecita non è mai stata tale (vedi “pena di morte”).

lunedì 20 novembre 2017

Come cambia idea la Chiesa?

Come cambia idea la Chiesa?

Poiché la chiesa intende essere (anche) un’istituzione razionale deve seguire un processo razionale per “cambiare idea”.
In questo senso ha da sempre elaborato un metodo per revisionare le sue dottrine. Come possiamo descriverlo? Mi limito ad elencare cinque caratteristiche.
Primo, il metodo di revisione delle dottrine non è una dottrina ma una teoria, in questo senso è sempre sottoposta al libero giudizio dei cattolici.
In altre parole: si puo’ essere buoni cattolici anche senza aderirvi.
Quando John Henry Newman (sempre sia lodato) propose la sua teoria molti eminenti cattolici si smarcarono. Lui stesso affermò che si puo’ filosofare oltre la rivelazione ma solo “in prima persona”.
Secondo, la revisione non cambia la dottrina precedente ma la aggiorna in base a nuovi fatti intervenuti.
Ergo: la chiesa dei primordi credeva le stesse identiche coseche crediamo noi oggi.
La dottrina cattolica è cambiata? No, risponde deciso il cattolico! Anche se il catechismo ci sembra molto diverso.
La dottrina cristiana è stata data una volta per tutte all’atto della rilevazione, anche se noi la stiamo capendo un po’ alla volta.
La rivelazione è come una spinta benefica che ci indirizza correttamente ad ogni crocicchio. Cio’ significa che la nostra traiettoria non è una linea retta ma cambia e cambierà di continuo. I crocicchi non finiscono mai…
La dottrina è oggettiva ma la ricezione è soggettiva. Uomini che vivono tempi diversi percepiscono la realtà in modo diverso, da cio’ deriva l’esigenza di risontonizzarsi.
Esempio: quando Pio IX introduce il dogma dell’Immacolata Concezione è sua premura avvertire che una simile verità ci è stata consegnata dalla Tradizione.
C.S. Lewis reputava mentalmente squilibrato chi ritenesse di dire qualcosa di nuovo in campo morale. Forse esagerava ma ci accorgiamo meglio cosa intendesse.
Terzo punto, se le cose stanno in questi termini la comunionenella chiesa è garantita: tutti dicono la stessa cosa.
Se il prodotto revisionato resta il medesimo non possono esserci dissidi di portata rilevante.
Se Tizio ha una credenza che viene revisionata da Caio, tra Caio e Tizio non puo’ intercorrere disprezzo poiché entrambi credono comunque alla medesima verità. Basta una chiarificazione dei termini per riportare tutto all’ordine.
Revisionare una dottrina non significa quindi rettificarla in modo da entrare in contraddizione con la versione precedente. Significa invece “ampliarla” in modo che ci parli anche della nostra realtà presente.
Esempio: la chiesa ha combattuto il prestito a interesse, non perché lo condannasse di per sé. Temeva la schiavizzazione del debitore. Non appena si è reso disponibile un sistema finanziario competitivo, la condanna è stata ritirata senza che cio’ costituisca una contraddizione nell’atteggiamento di fondo.
Esempio: le parole di San Paolo sulla soggezione della donna all’uomo sono oggi inaccettabili in senso letterale. Ma se noi andiamo oltre scopriamo che la chiesa con quelle parole afferma la differenza – anche psicologica – tra i sessi: una verità ancora oggi valida e fruttuosa. Per esempio, l’uomo è particolarmente a suo agio nella dimensione pubblica e politica (la dimensione delle leggi a cui assoggettarsi) mentre la donna predilige la dimensione intima relazionale.
Da queste considerazioni arriviamo al quarto punto: la revisione di una verità affermata in passato deve includere anziché contraddire.
Questo processo inclusivo dà luogo a cio’ che i cattolici chiamano mistero.
Esempio: il bene include anche il male, e questo genera il mistero del male.
Dio include anche la natura umana: e questo dà origine al mistero di Cristo (l’uomo-dio).
Un’unica natura puo’ includere tre persone, e questo dà origine al mistero trinitario.
Sostituire la contraddizione all’inclusione significa distruggere il “mistero” cristiano.
Quinto e ultimo: la revisione è “passiva”. Non interviene mai in assenza di eventi esteriori.
L’ortodossia, per esempio, emerge dalla presenza di eresie che la minacciano.
L’ortodossia è il vecchio ritoccato in seguito all’emergere di fatti nuovi. In assenza di tali fatti la “vecchia versione” sarebbe restata la migliore.
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martedì 19 luglio 2016

L'infallibilità del Papa

Forse il tratto più liberale della Chiesa Cattolica è la dottrina dell’infallibilità papale.
I liberali e il Papa hanno una cosa in comune, entrambi sono ossessionati dalla “certezza del diritto”. Senza “certezza del diritto” una società non prospera, questa la convinzione di base.
I liberali la perseguono grazie al concetto di “rule of law”, il Papa grazie al concetto di “infallibilità”.
Per entrambi la democrazia è un bersaglio facile: un mondo dove un capo di governo puo’ cambiare la legge se solo scende dal letto con il piede sbagliato è un mondo che non conoscerà mai la certezza del diritto e la sua civiltà. In democrazia una legge puo’ essere emendata o revocata dall’oggi al domani, basta un voto. Inconcepibile.
Tu, povero cittadino, organizzi la tua vita e quella della tua famiglia fidando su regole che hanno i giorni contati: ecco l’essenza della schiavitù! Lo pensano e lo gridano all’unisono sia i liberali che il Papa.
Nonostante questo, c’è chi non coglie immediatamente il parallelo tra “rule of law” e “infallibilità”. Vediamo allora di chiarire i punti essenziali della dottrina cattolica, per molti versi misconosciuta.
Quando il Papa è infallibile? Tre requisiti:
1) quando parla in modo formale e solenne appellandosi alla sua autorità in materie di morale e di fede.
2) Quando espone una dottrina sistematica (e non quindi quando si pronuncia su casi specifici).
3) Quando non contraddice l’insegnamento precedente che deriva dalla scrittura, dai Padri e dai suoi predecessori.
Avete notato il punto 3? Vi piace? No perché è il punto decisivo, ma soprattutto è da lì che nasce la “certezza del diritto”, ovvero il fulcro di una società ben governata. D’altronde, come non cogliere il nesso con il culto del “precedente” che negli ordinamenti anglosassoni è alla base della “rule of law”.
Il Papa è infallibile SOLO SE non contraddice i “precedenti”. In questo senso puo’ SOLO “interpretare”, “aggiornare”, “inverare”, “chiarificare”, “adeguare”, “formalizzare”… l’insegnamento pregresso. Sì perché l’insegnamento in sé è immutabile. E’ il contesto che cambia e che richiede sempre nuove specifiche.
Difficile considerare chi si limita a “interpretare”, “aggiornare”, “inverare”, “chiarificare”, “adeguare”, “formalizzare”… un monarca assoluto. Molto più facile considerarlo un umile servitore della legge. Esattamente come un giudice della common law è tenuto a scovare il diritto laddove si annida e non ad inventarselo.
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Del resto, anche l’obbedienza che i credenti debbono al Papa è talvolta equivocata dai denigratori della Chiesa. In merito si possono fare almeno 5 casi.
1) Quando il Papa espone una verità dogmatica – come la dottrina della Trinità o quella cristologica - l’obbedienza è richiesta.
2) L’obbedienza è dovuta anche quando si pronuncia su verità morali – come aborto, eutanasia e sacerdozio maschile - di diretta derivazione dalle dottrine dogmatiche.
3) Ci sono poi molti pronunciamenti in fieri, non definitivi ma obbligatori. Il Vaticano II ne è zeppo. Qui l'obbedienza è dovuta di default con permesso di evolvere in modo critico ma rispettoso.
4) Molti pronunciamenti hanno natura prudenziale. Esempio: il rifiuto dell’ eliocentrismo nel ‘600. Qui l'obbedienza puo’ essere anche solo esteriore e di facciata.
5) Poi ci sono le cose asserite dal Papa a titolo personale, come i giudizi sulla teoria economica della “ricaduta”. In questi casi il dissenso è sempre concesso.
Da quanto detto la dottrina dell’infallibilità papale richiede un’azione umile e di servizio al Pontefice, ovvero strettamente vincolata dai precedenti; non solo, è anche compatibile con un Papa che sbaglia e a cui non dobbiamo necessariamente ubbidire.

martedì 24 novembre 2015

Papal fallibility


Papal fallibility - sull'infallibilità papale - di edward freser
  • minimalismo: dobbiamo obbedire solo agli insegnamenti che si presentano col crisma dell'infallibilità
  • massimalismo: dobbiamo obbedire a tutto
  • min e max sono errati
  • la dottrina è esposta nel vaticano i
  • il papa è infallibile nel magistero straordinario (no omelie o encicliche)
  • requisito1: formale e solenne dichiarazione fatta appellandosi alla sua autorità su materie di fede e morale.
  • requisito2: esposizione di una dottrina, non di soluzioni a casi contingenti o locali
  • requisito3: non puo' contraddire scrittura, tradizione o insegnamenti precedenti. puo' solo confermare, preservare, interpretare, chiarificare, adeguare alle nuove circostanze e rendere formale cio' che è informale.
  • ergo: il papa non è un monarca. il papa benedice, conferma, formalizza cio' che di fatto già esiste ed è cresciuto più o meno spontaneamente nella chiesa con i vincoli precedenti. assomiglia ad un legislatore liberale che scopre la legge anzichè crearla. non è al di sopra ma al servizio della comunità.
  • ergo: l'insegnamento infallibile non potrà mai contenere novità o cambi di rotta
  • quando il pronunciamento è infallibile l obbedienza deve essere assoluta. ma quando non lo è? ci sono almeno 5 casi
  • 1 pronunciamento dogmi rivelati senso stretto. es. dottrina della trinità, dottrina cristologica ecc. l'obbedienza qui è dovuta, del resto qs genere di pron è sempre infallibile
  • 2  pronunciamento verità connesse a rivelazioni. esempio verità morali come aborto e eutanasia o sacerdozio maschile. l' obbedienza è dovuta
  • 3 pronunciamenti in fieri, non definitivi ma obbligatori su verità rivelate. esempio: il vaticano II. l'obbedienza è dovuta di default con permesso di evolvere in modo critico ma rispettoso.
  • 4 pronunciamenti prudenziali. esempio: il rifiuto dell eliocentrismo nel 600. l'obbedienza deve essere esteriore anche se non interiore
  • 5 pronunciamenti prudenziali che ammettono dissenso. es: contro la pena capitale o una certa guerra. per definizione il dissenso qui è ammesso.
  • poi ci sono le cose dette dal papa a titolo personale. in qs caso il dissenso è sempre concesso. oppure le ipotesi fatte anche in veste ufficiale, oppure quando non sonono affrontate questioni di fede o morale.
  • da quanto detto si evince una cosa: il papa puo' sbagliare.
  • è possibile fare una lista corposa di errori papali.
continua Papal fallibility http://edwardfeser.blogspot.com/2015/11/papal-fallibility.html