martedì 31 marzo 2015

Colpa del neoliberismo

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Giorgio Bocca folgorato da Tonino Di Pietro.

John Tevis - 1993: Giorgio Bocca folgorato da Tonino Di Pietro.:



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Appello al cielo

  1. Appello al cielo. Il diritto alla rivoluzione contro la tirannia e la legalità è un principio caro ai moderni e nessuno dubita che abbia un' origine religiosa: solo facendo leva su un valore estraneo alla politica posso ottenere il diritto ad un' azione contro la politica. Lord Acton e John Locke, due ferventi personalità religiose, sono tra i propugnatori di questo diritto.

Privacy fiscale

E' giusto pubblicare su internet gli elenchi con i redditi dei contribuenti?


  1. Pro: ogni contribuente ha un interesse materiale nel constatare i redditi del vicino.
  2. Pro: l' effetto vergogna puo' ampliare il gettito.
  3. Contro: la compliance spontanea è un indicatore di policy che andrebbe perduto.
  4. Contro: i canonici argomenti per la privacy (molte azioni segrete hanno un contenuto sociale).
  5. In Norvegia gli elenchi su internet ci sono e sembra abbiano elevato l' imponibile di un 3% (stima analizzando il differenziale redditi dip./autonomi prima e dopo le date di entrata in vigore del decreto). Tieni presente, però che in Norvegia c' è piena trasparenza anche per la salute privata.
Continua.

lunedì 30 marzo 2015

Molti sostengono che l' invidia, più che la povertà, è causa di comportamenti anti-sociali. Due problemi: 1) i dati non sembrano confermare 2) la difesa dell' invidioso non sembra una battaglia etica promettente, come minimo andrebbe affiancata da una sua rieducazione.

Profumo di Marta

Marta spande profumi su Gesù ma c' è chi recrimina per lo spreco, si tratta di risorse che sarebbero meglio impiegate a beneficio dei poveri. Molti anti-pauperisti fanno leva su questo passaggio per segnalare che la causa dei poveri non è quella fondamentale, io sottolineo un altro aspetto: il Vangelo mette in evidenza che anche investendo per i poveri si realizzerebbe uno spreco poiché Giuda, l' addetto alla cassa, stornava da quei fondi. E' la moderna teoria del secchi bucato: trasferire risorse è affare costoso e spesso non è consigliabile anche se l' azione in sé sarebbe conveniente. Pura public choice nel cuore dei Vangeli!

Responsabilità sociale dell' investitore

Molti molti investitori coltivano una loro responsabilità sociale. Come dovrebbero comportarsi?
  1. In borsa il vizio paga. Chi investe in settori "problematici" (tabacco, alcol, pornografia...) ha un extra-profitto. 
  2. Ci sono due strategie possibili per chi ha preoccupazioni etiche: boicottare gli investimenti o investire facendo pressioni dall' interno.
  3. La strategia del boicottaggio rende ancora più lucrosi gli investimenti in quel campo, e forse per questo non si registrano successi di rilievo.
  4. La strategia della "pressione" è più promettente, specie se la si affianca con investimenti su un portafoglio universale, in questo modo se perdo nei "vizi" guadagnerò nelle "virtù" e la compensazione è assicurata.
Continua.

venerdì 27 marzo 2015

Leggendo "Per i sentieri dove cresce l'erba" di Knut Hamsun

Sembra più un precursore di Hemingway che un ardente nazista, ma tant'è.
Passaggi da rimeditare in treno:
  1. Le piccole soddisfazioni del saccheggiato: ho come deluso tutti quelli che avevano sperato che esistesse un “ingente patrimonio” a cui dare un’annusatina.
  2. Nella testa del braccato: anche questa, che vada come vuole. Non mi applico né per il bene né per il male, ma lascio che tutto segua il suo corso. Io voglio quel che vuole la polizia. 
  3. Giudizi di un sordastro: molto cortese, ma non parlava abbastanza forte per me.
  4. Soddisfazioni di un sordastro: la sua voce non era forte, ma sembrava adattarsi all’orecchio e riusciva a penetrarvi.
  5. L' ennesima galera: mi pare un buon posto per stare in santa pace come uno scemo, guardare le formiche e diventare saggio.
  6. Il surrealismo che s' insinua: si dà il caso che il mio denaro si trovi in stato d’arresto, proprio come me.
  7. Esperimenti con se stesso: allora smetterò di fumare: basta. L’ho già fatto tre volte in passato, ogni volta per un anno. Voglio essere abbastanza padrone di me stesso da smettere. Bene. Ma poi ricomincio, e a che serve allora tutto questo? Voglio essere abbastanza padrone di me stesso anche da ricominciare.
  8. L' arte di liberarsi dagli scocciatori: mi ritiro come se mi fosse venuto in mente qualche affare urgente da sbrigare nel mio ufficio.
  9. Compagne di viaggio per un attimo: un paio di mucche legate sul pendio sono scontente della loro situazione.
  10. Pensiero fisso: non colare a picco senza stile e senza dignità.
  11. Non è che dopo lo choc manchi la memoria, è che: tutti gli anni passati sono ugualmente lontani.
  12. Geni incompresi: leggo dei colori complementari nella teoria dei colori di Goethe non capendoci un’acca.
  13. Stoicismo o stanchezza?: in me scorre un fiume di parole che potrei adoperare per la mia difesa, ma me le terrò dentro.
  14. Le afasie dello scrittore: mi capita per esempio di bloccarmi in maniera così disperata su una parola che intendo usare, che per dire una cosa sono costretto a dirne un’altra prima.
  15. Rifiuti editoriali: non lessi più oltre e restituii l’agenda a Martin, che ci rimase male. Altra reazione ben nota: non riescono a convincersi che uno voglia evitare di leggere fino in fondo: non può mica essere peggio di tutto il resto!
  16. Fase ricorrente (anche nei lettori forti): dei libri veri mi stancavo presto.
  17. Richiesta di consolazione spirituale: non ero ancora in grado di formulare pensieri profondi e rimasi lì impalato.
  18. Morte all' ospizio: noialtri vecchi finalmente ora abbiamo qualcosa di serio su cui pigolare.
  19. Le cose accadono da sé, i talenti strabordano: Un, due, tre, quattro. Eccomi qui seduto a scrivere storielline per il mio uso esclusivo.
  20. Arte senza sforzo: c’è una falla in me che lascia sfuggire caute parole, sono come un rubinetto che gocciola: uno, due, tre, quattro.
  21. Degenerazioni: il suo corpo si paralizzava sempre di più.
  22. Quando i vecchietti ci sorprendono: non so dire da dove tirasse fuori simili risposte, probabilmente dai giornali dentro i quali aveva sempre il naso.
  23. Avvisi per aspiranti suicidi: ora non è il caso che noi disillusi ci mettiamo a far tragedie.
  24. L' inizio della fine: penso sempre più spesso "l’anno passato l’avrei fatto".
  25. Lo sguardo del vicino: di certo ha letto sul giornale che hanno dovuto sottopormi a una perizia psichiatrica.
  26. Relazioni interpersonali: Non risposi. Non ne avevo voglia.
  27. Continua.

Abbandono nelle mani di Dio

Un atteggiamento estraneo alla modernità, ma solo in apparenza. Possiamo interpretare il consiglio dell' "abbandono" come una ricetta contro la cocciutaggine e la sicumera. Consiglio prezioso, specie in ambito intellettuale, dove una volta che si prende posizione è difficile cambiare. Il "confirmation bias" puo' allora essere scalfito da una maggiore flessibilità che tolga valore alle nostre idee rendendo più facile "abbandonarle" in nome di un altrove.

Sottomissione e mortificazione di sé

All' apparenza concetti lontani anni-luce dalla mentalità moderna, eppure sono recuperabili, basta un piccolo spostamento semantico e giungiamo ad un concetto come quello di "conformismo" che ci porta dritti dritti nel cuore della modernità. Passiamo ormai 1/4 di secolo nelle istituzioni scolastiche, ovvero in un luogo che ha lo scopo principale di selezionarci in funzione della nostra attitudine al conformismo: accettare regole imposte dall' alto trovando le motivazioni per lavorare sodo. Cosa puo' chiedere di più un datore di lavoro? E il successo scolastico è l' indizio più probante.

Leggendo "L'Imitazione di Cristo" di Tommaso da Kempis


Tra i libri di devozione, il mio preferito. Che stile!

Passaggi che vorrei rimeditare:
  1. Precedenze: preferisco sentire nel cuore la compunzione che saperla definire.
  2. Effetti collaterali perniciosi: coloro che sanno desiderano apparire.
  3. Invito allo svuotamento cerebrale: quanto più grande e profonda è la tua scienza, tanto più severamente sarai giudicato.
  4. Il fascino dell' ombra: cerca di essere ignorato e di essere considerato un nulla.
  5. La minaccia della passione: Che cosa ti lega e ti danneggia di più dei tuoi desideri non mortificati?
  6. Diffidare: un consiglio domina gli altri, fatti guidare da uno migliore di te.
  7. Cosa cercare: anela alla verità, fuggi la bellezza.
  8. Il covo del maligno:  l'eleganza della parola.
  9. L' edificazione impedita: ci è di ostacolo la nostra smania di indagare.
  10. Un destino di sofferenze: attende colui che non è perfettamente morto a se stesso.
  11. Prossimità della follia: chi mette la sua fiducia negli uomini e nelle altre creature è un insensato.
  12. Nelle relazioni: la familiarità non è affatto necessaria. Se impari a non curarti della gente, questa lascerà che tu attenda tranquillamente a te stesso.
  13. Da meditare: stare sottomessi, vivere soggetti a un superiore e non disporre di sé è cosa grande e valida. E' infatti molto più sicura la condizione di sudditanza, che quella di comando. Corri pure di qua e di là; non troverai pace che nell'umile sottomissione sotto la guida di un superiore.
  14. Rapporto con l' attualità: stai lontano dall'agitarsi che fa la gente, l'occuparsi delle faccende del mondo è un grosso impaccio, ogni volta che andai tra gli uomini ne ritornai meno uomo di prima.
  15. Temprarsi: è bene per noi che incontriamo talvolta difficoltà e contrarietà, proprio quando la gente attorno a noi ci offende e ci scredita, noi aneliamo con maggior forza al testimone interiore, Iddio.
  16. Vanità dell' agitarsi: non puoi vincere semplicemente con la fuga, punta invece sulla sopportazione.
  17. Trappole intellettuali: stai attento a non giudicare, è poi difficile liberarsi da vecchie posizioni.
  18. Attitudini religiose: non è cosa facile stare in un monastero, devi considerarti esule, devi farti stolto.
  19. La virtù dell' isolamento:  è più facile stare chiuso in casa che sapersi convenientemente controllare fuori casa. Ritirati nella tua stanza, lasciando fuori il tumulto del mondo.
  20. Continua.

Leggendo "Il partigiano Johnny" di Beppe Fenoglio


Solo quelli che non hanno rischiato nulla abusano della parola. Vale all' ippodromo come in letteratura.

Qualche lampo:
  1. Il candidato partigiano visto dai conoscenti: la sua vaga, gratuita, reputazione d’impraticità.
  2. Il rientro inatteso dello sbandato: la scultorea stupefazione del padre.
  3. Finalmente nei panni borghesi: quella ritrovata attillatezza, comodità e pulizia (basta la leva per capire al volo).
  4. Finalmente la lettura dei giornali: quarti d’ora e piú su un dettaglio...
  5. In cerca di un rifugio per imboscarsi: la villetta era stupida e pretenziosa
  6. Trasferimento a piedi sulle colline langarole: sotto un sole guasto.
  7. La stressante inattività: il guadagno fatto col dormire diurno si dilapida nell’insonnia notturna.
  8. Il padre: e la sua voce opaca, irrimediabilmente anarrativa (vengono in mente le fiction italiane).
  9. Spettacoli raccapriccianti: la faccia meteca del gerarca.
  10. L' imboscato in missione: nell' ora atramente propizia.
  11. Voce dalla radio americana: affascinante nella sua correttiva vibrazione twang (ricordi la la twang guitar di Dick Daley?).
  12. La guerra che torna in mente: il distante ricordo gliela magnificava.
  13. Fiorello La Guardia parla alla nazione: intollerabile nella sua sbracata inflessione siculo-inglese.
  14. I devoti di Radio Londra: l’orecchio teso a districare e tesaurizzare l’ultimo urlio di Churchill.
  15. Lo zio è nervoso: trema in tutta la sua mole gelatinosa... smania sudoroso col fare dell’omone dalla respirazione fischiante.
  16. Arriva l' autunno: si spande una nera tristezza piombata sulle colline derubate dei naturali colori.
  17. Brulichio accelerato della folla di paese vista a distanza: e nel ridicolo era una clandestina punta d’angoscia, viperina.
  18. Come onorare un genitore degno: l’unica maniera di ripagarlo sarebbe stata d’amare suo figlio come il padre aveva amato lui: al padre non ne verrà niente, ma il conto sarà pareggiato nel libro mastro della vita.
  19. Propaganda: quei sorrisi di esplodente fiducia... i sentimenti elementari a galla, che congelavano tutti i protagonisti in una antichissima iconicità, annullando secoli di progresso nell’atteggiamento.
  20. Un ricordo tra tanti: la bovina, esangue faccia del Duce liberato.
  21. Giornali che cadono dal tavolino: angoscioso planare di uccelli sparati.
  22. Presentimenti del genitore: tante ne succederanno che non ne avremo mai piú gli occhi asciutti.
  23. Un padre visto da lontano: scendeva il sentiero con l’accentuazione delle sue congenite spalle curve
  24. Imprevisti: e uno stimolo sessuale, repentino e clamoroso, giunse a complicare tutto.
  25. Continua.

mercoledì 25 marzo 2015

A patto che...

Il patteggiamento è una procedura giudiziaria attraverso la quale l' imputato raggiunge un accordo con la controparte rendendosi disponibile a sopportare una pena più mite pur di non affrontare l' intero processo dove le eventuali pene saranno molto dure.

Chi patteggia non puo' dirsi colpevole per il semplice fatto che non si sottopone ad accertamenti puntuali.

Poiché nei processi si commettono molti errori, la giustizia umana è imperfetta, chi si sottopone a patteggiamento non è necessariamente colpevole. parlando in generale è piuttosto una persona riluttante a rischiare una pena elevata.

Da questo punto di vista sappiamo che l' avversione al rischio è tipica degli onesti mentre la propensione caratterizza i delinquenti.

Una persona onesta preferisce lavorare piuttosto che delinquere (e godersela a rischio di finire in cella). In altri termini, preferisce infliggersi una pena mite piuttosto che rischiarne una dura. ma è proprio questo lo scambio che propone il patteggiamento: pene miti e certe contro pene dure e incerte.

Sentenza: "il reato c' è ma è prescritto"

Mi appare bizzarra la formula: “il reato c’ era ma è prescritto”. Eppure, se non sbaglio, l’ avevo già incontrata nell’ affaire Andreotti.
Perplessità: per constatare la prescrizione di un ipotetico reato mi ci vuole mezz’ora mentre per constatare che l’ ipotetico reato sia effettivamente tale mi ci possono volere anche anni, oltre allo studio di una teoria di faldoni pletorici.
Nel mio immaginario profano un giudice, qualora la verifichi, dichiara la prescrizione e dopo mezz’ora passa al caso successivo disinteressandosi completamente di cio’ che a quel punto appare irrilevante e archiviabile. Non capisco cosa ci sia sotto per agire diversamente, ci vorrebbe il parere di un esperto.

John Cochrane contro Bob Shiller


  1. BS non sa nemmeno dirci che cosa sia una bolla. La sua definizione: una bolla è il frutto di un capriccio dei mercati. Ma questa è una teoria 8una spiegazione), non una definizione! Lui deve dirci un assetto dei dati tale per cui possiamo parlare di bolla.
  2. Stato dell' arte: nonostante la borsa nel breve sia un random walk, nel lungo i valori si uniformano ai fondamentali (Fama). BS sembra implicitamente rinnegare queste posizioni raggiunte anche grazie al suo lavoro.
  3. BS, almeno dal suo discorso per il Nobel, adotta il metodo retorico, chiede implicitamente di rinunciare all' approccio scientifico.
  4. BS constata che le previsioni dei prezzi sono volatili e conclude che sono impossibili. Strana conclusione.
  5. BS ci invita a far pesare la psicologia. Ma perché non propone un modello da testare invece di dirci cosa fare? Non si vince un Nobel dicendo cosa fare agli altri!
  6. Il problema di BS è il problema dell' economia comportamentale: stenta a produrre modelli da far competere con quello legato alla razionalità dei mercati.

Gesù era un radical chic?

In fondo Gesù era un radical chic: figlio di imprenditori, faceva molto per i poveri ma frequentava soprattutto i ricchi, amava vestire bene, i profumi e la buona cucina.

Apparizioni

Quando il meta-ateo sente odore di apparizione scuote la testa. Alcune cose che dovrebbe considerare:


  1. Il fenomeno è coerente con la nostra conoscenza a priori (vedi alla voce miracoli).
  2. L' intervento divino puo' ben essere motivato: rassicurare, aiutare, promuovere la fede.
  3. Valutare l' attendibilità della fonte, essenzialmente la sua stabilità psichica.
  4. Fai fatica a credere alle apparizioni esteriori? Prendile come interiori, la sostanza non cambia.
  5. Principio di credulità: le cose sono come appaiono, salvo prova contraria.
  6. Perché Dio appare sempre ai credenti? 1) Non è vero, 2) Bisogna sapere cos' è un telefono per poterlo riconoscere.
  7. Perché Dio appare ai bisognosi? Ma è proprio quel che ci aspettiamo da lui: che aiuti i bisognosi.
E questo è tutto.

martedì 24 marzo 2015

Banfield

Banfield riteneva che il familismo amorale (pensare sola a sé e alla propria famiglia) fosse la causa del sottosviluppo economico del meridione d' Italia. La famiglia, e l' egoismo sottostante, come causa di tutti i guai. A questa tesi si contrappone quella classica di Smith: "non dalla benevolenza...". Dove si annidano le cause della povertà? Ambiente, genetica, etica o istituzioni. Banfield punta sull' etica, Smith sulle istituzioni. Una cosa è certa, ciascuno di noi puo' puntare su uno dei quattro cavalli ma è solo sul quarto che conviene agire: 1) costa meno 2) interagisce col terzo (se la lungimiranza paga presto si diventerà lungimiranti e la famiglia è da sempre un canale privilegiato di trasmissione dei vcalori).

Abbine cura

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  1. Il genitore ha un diritto/dovere di prendersi in custodia il figlio.
  2. Nel momento in cui esercita questo diritto assume anche gli obblighi di cura.
  3. Se rinuncia a questo diritto deve attivarsi per trovare un sostituto.
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Nati per credere... alle luci del luna park

Alcuni meta-atei allergici ai ragionamenti sembrano anche poco propensi ad una fede in accordo con gli istinti primari: "ci provo ma non riesco a credere". Francamente non penso che le cose stiano in questi termini, non abbiamo affatto perso i nostri istinti primari, penso piuttosto che molti siano insensibili ad una "Teoria del Tutto" rimasta riserva di scienziati e teologi. Per molti dare un fondamento alle proprie azioni non è così imprescindibile, forse il mondo moderno è talmente ricco di distrazioni che la vacuità del nostro agire non ha mai il tempo di emergere chiaramente e presentarsi ai nostri occhi. In fondo il relativismo non è che una forma di costipazione.

La Chiesa autentica

Ok, posso anche dirmi cristiano ma perché mai dovrei dirmi cattolico?

In altri termini: quando una Chiesa puo' dirsi la Chiesa autentica di Gesù?

In termini razionali: quando un' associazione oggi puo' dire di continuare la missione di un' associazione di ieri?

Tre criteri:
  1. Rivendicazione: deve sostenerlo.
  2. Continuità dell' oggetto sociale: deve avere un contenuto analogo.
  3. Continuità nell' organizzazione.
Ebbene, applicando i tre criteri direi che il terzo diventa decisivo e restringe la scelta  tra Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa.

Nati per credere?

  1. Nati per credere? In un senso banale è ovvio che tutti noi siamo nati per credere: lo scetticismo è giusto un' esibizione leggermente narcisistica di intelligenza. In un senso più specifico noi non siamo nati per credere in Dio ma per adottare alcuni concetti che ci conducono facilmente all' idea di Dio. Esempio: il bambino è particolarmente appagato delle "spiegazioni personali" (perché è successo X? Perché l' ha voluto Y). Nel bambino la "spiegazione personale" domina su quella "meccanicistica". Ebbene, il teismo è una "spiegazione personale". Successivamente, le spiegazioni meccanicistiche soppiantano quelle personali, specie in chi si appassiona alle scienze, tuttavia queste ultime non spariscono dalla nostra vita, anzi, restano maggioritarie ("perché ho alzato il braccio? Perché l' ho voluto!").

Rivelazioni in competizione

Ora che credete in Dio a quale Dio credere? Come saggiare le diverse rivelazioni? Criteri:

  • Tradizione: meglio se una rivelazione ha superato il  vaglio di mille intelligenze piuttosto che di una sola.
  • Conoscenza di fondo (o plausibilità): meglio se una rivelazione è coerente con quanto già la nostra ragione è in grado di dirci su Dio.
  • Fonte. Poiché è ragionevole chiedere a chi sa, meglio se la rivelazione è firmata da Dio attraverso un miracolo.
  • Motivazione. Meglio se esistono dei motivi che giustificano la rivelazione. Per esempio, se l' uomo impara perlopiù grazie all' esempio, è ragionevole che Dio s' incarni.
  • Evidenza storica del miracolo. Più ce n' è meglio è.
Conclusioni: il criterio della Tradizione e della Plausibilità isola i tre monoteismi, gli altri depongono a favore della religione cristiana.

n.b. La rivelazione in sé si giustifica come 1) occasione di perfezionamento e 2) aiuto alla nostra debole ragione, ovvero ad una ragione afflitta da molti bias.

lunedì 23 marzo 2015

Miracoli

Qui la conoscenza a priori è decisiva, non chiedetevi se credere al miracolo X di sant' Y, chiedetevi se Dio esiste. Chiedetevi se ci ha creato per amore. Chiedetevi se ci sono motivi per compiere un miracolo. L' importante non è credere ai miracoli, l' importante è ammetterne la possibilità. L' ambiente naturale in cui agisce il miracolo è l' animo umano, lì le leggi sono meno ferree, cio' detto non esistono valide ragioni per negare la possibilità di miracoli in natura: una guarigione, un evento straordinario. Data la nostra conoscenza a priori, tre fattori vanno valutati con delicatezza prima di credere: 1) le evidenze empiriche a disposizione, 2) la ratio sottostante e 3) l' occasionalità (deve trattarsi di una sospensione della legge di natura non di una confutazione). Non è necessario credere a quelli proclamati tali dalla voce popolare, io, per esempio, sono scettico e vivo felice. La fede nell' Incarnazione e nella Resurrezione di Gesù mi bastano e avanzano. A quelli proclamati nei dogmi devo credere per obbedienza - e qui semmai discutiamo del valore che ha l' umiltà dell' obbedienza - ma agli altri, io francamente credo ben poco e non sento compromessa la mia fede. Ad ogni modo il miracolo è una firma divina da apporre con parsimonia per non turbare l' ordine in base al quale facciamo le nostre scelte di uomini.

Sulla patente ai genitori

Ci vorrebbe? Il dubbio si pone poiché:


  1. un genitore puo' fare molti danni
  2. noi prevediamo patenti per molto meno.
Ma ci sono anche argomenti contro:

  1. stato e famiglia non sono comunità equivalenti: 1) in famiglia le relazioni sono spontanee, nello stato sono coercitive 2) la famiglia è un piccolo nucleo e deve collaborare se vuol sopravvivere 2) lo stato è un grande nucleo e sopravvive con il culto del nemico
  2. la famiglia puo' fallire, ma anche lo stato è soggetto a fallimenti
  3. nel dubbio mettere davantio la felicità dei protagonisti: genitori e figli. E questa è chiaro a tutti dove stia.

Un classico...

La miglior difesa della Tradizione è la Ragione, in particolare quella moderna adottata dalla scienza, ovvero la razionalità bayesiana, secondo la quale ogni novità  non rimpiazza ma aggiorna al margine il cumulo delle conoscenze pregresse senza mai prescindere da esso. Le ragioni a priori sono il baluardo su cui costruire, dimenticarsene ci conduce dritti dritti nell' incongruenza della tabulka rasa volterriana. E ai democratici ripeterei le parole di Chesterton: "... la tradizione è una democrazia in cui votano anche i nostri antenati...".

venerdì 20 marzo 2015

Curati


  1. Una volta che la sanità passa come bene da socializzare, passa anche il diritto del governo a prevenire le malattie dei suoi governati. Cio’ sdogana un controllo da grande fratello
  2. Il diritto a essere curati spesso è solo sulla carta, e le file d’ attesa sono un sintomo di molte lacune. Quando i diritti sono di facciata le ingiustizie sono ancora più odiose.
  3. Il diritto alla salute una volta propugnato diventa un dogma e tutto – in teoria – deve essere accessibile a tutti, anche l’ ultimo costosissimo ritrovato.
  4. Divieto alla pubblicità. Manovra ipocrita per comprimere la spesa lasciando i consumatori nell' ignoranza
  5. asimmetria d' informazione, ecco un fallimenti di mercato che richiede intervento pubblico. Tuttavia, se solo le assicurazioni potessero esaminare a fondo lo stato di salute dell’ assicurato finirebbero per saperne anche più di lui!
  6. la polizza è troppo cara? Anche qui: siamo di fronte ad un problema di povertà e non di politiche sanitarie
  7. selezione avversa, altro fallimento di mercato smantellabile con le evidenze empiriche: le persone che stanno bene in salute sono anche quelle che più probabilmente stipuleranno una polizza. Probabilmente conta il carattere; la coscienziosità ci mantiene in salute e al riparo da ogni rischio.
  8. ad ogni modo la selezione avversa si combatte con l' assicurazione obbligatoria, non con la socializzazione della sanità
  9. fatto: la sanità non cura. Altri elementi (ambiente, cibo, eccetera) spiegano interamente l' allungamento della vita. Siccome i miglioramenti in alcuni settori sono indubitabili, bisogna riconoscere anche i peggioramenti per arrivare a dire che i medici tanti ne salvano quanti ne ammazzano.
  10. perché accettiamo il fatto di spendere il doppio senza avere risultati? Perché dobbiamo mostrare di "prenderci cura" di chi ci sta vicino.
  11. il problema della socializzazione di un settore è sempre lo stesso: un problema di prezzi: quanto far pagare le medicine? Quanto costano i dottori? Domande ardue se al posto del mercato ci mettiamo un burocrate. Fissare costi sotto il livello di mercato stronca l’ innovazione e incentiva la corruzione. Due mali tipici della sanità europea.
  12. non si puo' negare che il welfare sanitario produca un beneficio: contiene la competizione tra consumatori e quindi la spesa (impone a tutti la stessa cura comprimendo i confronti e l'invidia)
  13. Altro motivo del perché la spesa sanitaria esplode: tutti gli esami, soprattutto i più costosi, sono potenzialmente utili. Questa storiella sintetizza il concetto: "mi sono occupato di una paziente di 23 anni che aveva sofferto per lunghi mesi di dolori alla schiena prima che un neurologo le prescrivesse una risonanza magnetica, aspettandosi un' ernia al disco. Ho trovato invece un cancro alle ovaie espanso fino alla spina dorsale... La paziente, sottoposta ad un impegnativo intervento chirurgico e ad una massiccia chemioterapia, è stata curata dalla provvidenza..."
  14. non si puo' negare che un sistema libero abbia molte virtù: produce più innovazione
  15. gli usa pagano e innovano mentre gli europei copiano e, al limite, contrattano tramite gli stati (che hanno, tra l' altro, nel riconoscimento dei brevetti uno strumento di ricatto). In altri termini: anche qui l' europa è parassita.
  16. Singapore Il sistema sanitario di Singapore è considerato da molti come il migliore del mondo (con il 3% del PIL garantisce a tutti l' eccellenza): la spesa sanitaria è per lo più privata (assicurazione a franchigia alta) e la fornitura dei servizi è per lo più pubblica. La spesa privatizzata tiene sotto controllo la domanda e le limitazioni imposte dall' alto nella scelta della cura risparmiano frustrazioni all' utente sanitario medio sempre in preda alla sindrome spendacciona dello "show to care". In realtà anche i servizi sanitari sono forniti in concorrenza dai privati ma poiché il governo sa che l'eccesso di scelta in questo settore disorienta il consumatore e accresce i prezzi (vedi Robin Hanson) si occupa di rendere omogenea l'offerta e trasparenti i prezzi.
  17. Punti toccati da William A. Haseltine nel suo Affordable Excellence: The Singapore Health System
    • La programmazione è essenziale. In Sanità la path dendence è forte, le abitudini si consolidano... 
    • Il problema USA sono le assicurazioni private? Non si direbbe visto che le ha anche la "miglior sanità al mondo" è finanziata dai privati... 
    • Tre sistemi sanitari: 1) mix di assicurazioni pubbliche e privatd USA) 2) statalismo (UK) 3) assicurazione pubblica con servizi con di accreditamento (Germania Italia)... 
    • La crisi demografica arriva e la lezione della Sanità di S. deve essere appresa quanto prima: funziona!… 
    • Dubbi: S. è un piccolo stato. S. è una dittatura. Quel che lì funziona altrove nn funzionerà...
    •  Sanità di S.: costi bassi qualità eccellente. Perchè?... 
    • Unità politica di lungo termine. Consente di programmare...
    • Stabilire razionalmente delle priorità. Il che significa: prima lo sviluppo economico poi un SS all'altezza... 
    • Medisave: conto individuale sanitario. Serve per pagare gli ospedali e le assicurazioni. Il contributo privato al finanziamento del sistema è sostanziale... 
    • Cinque punti: 1) cultura della salute 2) responsabilità individuale 3) competizione 4) intervento pubblico x calmierare il mercato... 
    • Incentivate solo le assicurazioni con franchigia e co-payement...
    •  Esiste un piano base garantito ed economico fornito da privati accreditati... 
    • Competizione nella fornitura dei servizi. Molte scelte disomogenee possono aumentare i costi anzichè diminuirli (vedi Hanson) cosicchè il governo si occupa di rendere omogenee le categorie d'intervento e trasparenti i prezzi. Qs pregiudica l'innovazione? Pazienza, sull'innovazione si può "parassitare" oppure si stabiliscono programmi a parte (premi, sussidi)... 
    • Altri interventi: sussidia gli ospedali, premia i migliori, incentiva gli ingressi. Disincentiva o incentiva la domanda e regola l'ingresso dei medici accompagnando gli aggiustamenti demografici Indici di qualità: aspettativa di vita mortalità infantile mortalità primi 5 anni sopravvivenza cancro malattie vascolari... 
    • Livelli di soddisfazione alti... 
    • Costi. 4% PIL spesa complessiva 1% spesa governativa. Costo medio x abitante 2000 dollari. L' 8 della spesa governativa va in sanità... 
    • S. ha dei vantaggi oggettivi: pochi immigrati poca campagna..
    • Gli Stati Uniti hanno un servizio sanitario tra i più costosi al mondo, spendono il 18% del PIL per curarsi. Quasi 7.000 dollari a testa, e di questi 3.500 ce li mette lo stato. Il 52% della spesa resta sulle spalle dei privati i quali devono rivolgersi alle assicurazioni. Nei più avanzati paesi europei la sanità è socializzata, forse è poco innovativa ma costa molto meno: solo un 8/9% del PIL, circa 3.000 dollari a testa di cui 2600 ce li mette lo stato attingendo alla fiscalità generale. Il carico della spesa sui privati è solo un residuale 14% (contro il 52% degli USA!), le assicurazioni sono così ridimensionate. Ma il divario nei costi è dovuta alla presenza massiccia delle assicurazioni e alla loro azione di lobbing? Prima di rispondere occorre farsi un giro a Singapore, ovvero "il paese con la Sanità migliore del mondo". Lì il carico sui privati (e quindi l’affidamento alle assicurazioni) raggiunge il 65%, ben oltre quello USA. I livelli qualitativi garantiti sono di eccellenza - sopravanzano sia gli USA che l'Europa - ma soprattutto i costi del servizio sono estremamente compressi: giusto 2000 dollari a testa, il 4% del PIL (in Europa è il doppio!).
    continua
  18. gli usa spendono in sanità il doppio di noi senza grandi benefici in termine di salute, forse che hanno un sistema meno efficiente? No, il loro sistema è più innovativo e altrettanto efficiente, senonché facilita l' accesso alle cure scatenando la competizione tra consumatori
  19. ma è poi vero che la sanità usa uccide? What about life expectancy statistics — a favorite of the critics of american health care system, since Americans don’t score very high? It turns out that when you remove outcomes doctors have almost no impact on — death from fatal injuries (car accidents, violent crime, etc.) — U.S. life expectancy jumps from 19th in the world to number one! 
  20. Come coniugare libertà e spese contenute? Alzare la franchigia assicurativa lasciando che le compagnie si occupino solo di eventi catastrofici (sopra i 30.000 euro?). Insomma, trasformare la "copertura dei costi sanitari" - ora incentivata in vari modi - in una vera "assicurazione sanitaria".
  21. C' è un altro motivo che gonfia la spesa sanitaria usa: sono più ricchi e i ricchi amano spendere il loro surplus in salute, noi non denigriamo gli usa perché spendono più di noi in gingilli telematici! 
  22. Il problema dei non-assicurati negli usa: togli 1) non cittadini (tra cui molti immigrati illegali) 2) chi puo' permettersi di non assicurarsi 3) chi ha diritto ma non s' iscrive... e il fenomeno si ridimensiona. Tieni conto comunque che un non assicurato USA riceve più cure che un Canadese con assicurazione universale.
  23. Curarsi coi piedi. Un buon modo per isolare i sistemi che funzionano meglio è vedere quanti malati importano da fuori.
  24. perché non scegliere il dottore sulla base del record track? Non solo no si fa ma è addirittura proibito! Robin Hanson
  25. Contro il dottor House: Oltre una certa soglia, investire in competenze significa fare un cattivo investimento, almeno se parliamo di medici. Molto meglio investire in umanità. House sembra cadere nella trappola.
  26. facile corruttela del "medico" prescrittore unico di farmaci; Il fatto è che anche lo stato puo' corromperlo
  27. sanità socializzata: pesanti sotto investimenti e carenze innovative, specie laddove si puo' copiare
  28. soluzione: assicurazioni pienamente detraibili e trasferibili
  29. per facilitare le scelte:  vouchers sanitari. 
  30. proletarizzazione dei medici per contenere la spesa 
  31. favorire i gruppi di consumo (sfruttare il fattore etico e le economie di scala); 
  32. per facilitare l' innovazione (se proprio non si vuole liberalizzare): protocolli meno onerosi per l' introduzioone di farmaci;
  33. libertà dell' utente di sottoporsi a sperimentazione farmaceutica
  34. introdurre forme di negoziazione degli organi; 
  35. personalizzazione dei percorsi di cura (attaccare la medicalizzazione standardizzata); basta con le medicine a taglia unica (vedi occasional di Madden);
  36. Jeffrey Myron sulla sanità
    • La socializzazione della sanità è una misura a cui ormai siamo rassegnati, non dovrebbe essere così. Una volta che la sanità passa come bene da socializzare, passa anche il diritto del governo a prevenire le malattie dei suoi governati. Cio’ sdogana un controllo da grande fratello che non ha nulla da invidiare a quello fiscale.
    • Il diritto a essere curati spesso è solo sulla carta, e le file d’ attesa sono un sintomo di molte lacune. Quando i diritti sono di facciata le ingiustizie sono ancora più odiose. A questo punto meglio sarebbe porre dei limiti trasparenti.
    • Il diritto alla salute una volta propugnato diventa un dogma e tutto – in teoria – deve essere accessibile a tutti, anche l’ ultimo costosissimo ritrovato. Ma questo comporterebbe spese enormi. Per comprimerle l’ Europa è ricorsa alla proibizione pubblicitaria (se un farmaco esiste ma non si sa non verrà richiesto) al filtro della prescrizione medica: ci sono i soldi? Le maglie del filtro si allargano. Non ci sono? Le maglie si stringono. La collaborazione tra Casta politica e Casta Medica consente di risolvere tutto senza toccare la finzione dei diritti. Gli USA, invece, pagano la loro libertà di accesso con l’ esplosione della spesa.
    • L’ ideale sarebbe mantenere una libertà di accesso (modello assicurativo USA) cercando di responsabilizzare l’ utente attraverso alti ticket e franchigie tali che le assicurazioni coprano solo eventi catastrofici.
    continua
  37. Jeffrey Myron sulle assicurazioni sanitarie
    • Ci sono almeno due motivi per socializzare l’ assistenza sanitaria: 1. il mercato è vittima di adverse selection e 2. le assicurazioni private costano troppo.
    • La selezione avversa si supera costringendo tutti ad avere un’ assicurazione e non “socializzando” la sanità. In ogni caso nemmeno il postulato della selezione avversa sta in piedi basandosi su una asimmetria informativa che in realtà non esiste. Se solo le assicurazioni potessero esaminare a fondo lo stato di salute dell’ assicurato finirebbero per saperne anche più di lui!
    • Ed eccoci allora al secondo problema: gli esami condurrebbero a polizze molto care per chi ha problemi di salute o rischi seriamente di averne in futuro. Ma questo non è un problema che riguarda la gestione della sanita, bensì quella della povertà, una questione ben diversa.
    • La socializzazione della salute implica problemi di azzardo morale risolvibili solo con sistemi di co-pagamento (ticket).
    • Ci fossero solo quelli… il fatto è che l’ assicurazione unica non è certo l’ assicurazione ottimale per tutti! E qui le inefficienze abbondano: i burocrati eludono le decisioni cruciali fornendo schemi assicurativi rozzissimi.
    • C’ è poi il problema dei prezzi: quanto far pagare le medicine? Quanto costano i dottori? Domande ardue se al posto del mercato ci mettiamo un burocrate. Fissare costi sotto il livello di mercato stronca l’ innovazione e incentiva la corruzione. Due mali tipici della sanità europea.
    continua
  38. Jeffrey Myron sulle assicurazioni sanitarie
    • Ci sono almeno due motivi per socializzare l’ assistenza sanitaria: 1. il mercato è vittima di adverse selection e 2. le assicurazioni private costano troppo.
    • La selezione avversa si supera costringendo tutti ad avere un’ assicurazione e non “socializzando” la sanità. In ogni caso nemmeno il postulato della selezione avversa sta in piedi basandosi su una asimmetria informativa che in realtà non esiste. Se solo le assicurazioni potessero esaminare a fondo lo stato di salute dell’ assicurato finirebbero per saperne anche più di lui!
    • Ed eccoci allora al secondo problema: gli esami condurrebbero a polizze molto care per chi ha problemi di salute o rischi seriamente di averne in futuro. Ma questo non è un problema che riguarda la gestione della sanita, bensì quella della povertà, una questione ben diversa.
    • La socializzazione della salute implica problemi di azzardo morale risolvibili solo con sistemi di co-pagamento (ticket).
    • Ci fossero solo quelli… il fatto è che l’ assicurazione unica non è certo l’ assicurazione ottimale per tutti! E qui le inefficienze abbondano: i burocrati eludono le decisioni cruciali fornendo schemi assicurativi rozzissimi.
    • C’ è poi il problema dei prezzi: quanto far pagare le medicine? Quanto costano i dottori? Domande ardue se al posto del mercato ci mettiamo un burocrate. Fissare costi sotto il livello di mercato stronca l’ innovazione e incentiva la corruzione. Due mali tipici della sanità europea.
    continua
  39. Priceless: Curing the Healthcare Crisis di John C. Goodman
    • Ricetta N.1: far pagare il consumatore.
    • Ricetta n.2: formazione di conti risparmio sanitario e franchigie elevate
    • Come si dovrebbe pagare il conto della sanità? Il paziente: 1. paga attingendo all' conto 2. esaurito il conto tira fuori il contante e 3. superate le franchigie (alte) interviene l' assicurazione.
    • nodi: 1. Arrow, asimmetria informativa (si ovvia con + protezione x il consumatore) 2. Stiglitz, selezione avversa (si ovvia con obbligo assicurativo) 3. Hanson, remore psicologiche: vogliamo che siano altri a pagare x illuderci della benevolenza dei dottori, non ci fidiamop di chi ci chiede soldi (si ovvia con l'overcoming bias).
    • Risposte alternative possibili a 1: esiste un market failure + consistente che bilancia il market failure dell'asimmetria: il visto/non visto. I benefici della competizione passano inosservati mentre le iatture dell'errore medico sono concentrate e creano clamore. L'overcoming bias riequilibria lo scompenso
    • Risposte alternative a 2: le evidenze smentiscono: i + sani sono i + inclini ad assicurarsi (probabilmente a causa del carattere scrupoloso)
    • Lotta al signalling con l'overcoming bias
    • Necessità che il paziente spenda i suoi soldi (risparmiati forzatamente in un fondo). I costi d' agenzia si sono rivelati troppo alti, il metodo del terzo pagatore alimenta le frodi e fa impennare i costi delle assicurazioni
    • C'è poi il discorso ideologico cosicché spesso i disaccordi non riguardano i fatti ma le opinioni: c' è gente che nn tollera che la salute abbia un prezzo. Considera: un povero USA riceve + servizi sanitari di un povero canadese (sistema universalistico). Chi difende l' universalismo ama i processi + che i risultati

    • Sempre da tenere a mente la relazione lasca tra costi sanitari e salute. Sono altri i fattori che incidono sulla salute: genetica, status, ambiente, clima, dieta. La sanità arriva buona ultima.
    • X' ti interessa sapere se sono assicurato sulla salute e non se sono assicurato sulla vita?
    • Gli usa spendono di + x avere -? No, è vero il contrario: While it is true that we spend more than other countries in an accounting sense, we actually use fewer real resources: fewer doctors, fewer nurses, fewer hospital beds, shorter lengths of stay, etc. That means that from an economist’s point of view, we aren’t necessarily spending more than other countries. Cosa significa tutto cio? Che il problema, semmai, è la competizione fra aziende e il metodo del terzo pagatore, non l'efficienza operativa delle stesse. Se a qs sommi poi la particolare psicologia della domanda in qs settore! 
    • Origine dell'equivoco: eguagliare costo sociale e costo all'utenza
    • E non pesare i costi occulti come per esempio le attese.
    • Contare le risorse impiegate nel processo a parità di risultato
    • Risultato: cancro e speranza di vita
    • What about life expectancy statistics — a favorite of the critics, since Americans don’t score very high? It turns out that when you remove outcomes doctors have almost no impact on — death from fatal injuries (car accidents, violent crime, etc.) — U.S. life expectancy jumps from 19th in the world to number one!"
    • Resta comunque assodato che gli stili di vita siano i fattori + influenti
    • Non c' è gran differenza tra governo e "assicurazioni regolamentate"
    • Ricetta: 1. HSA 2. assicurazione che rimborsa ai costi standard
    • Quando conti i non assicurati, tieni conto che: 1. molti nn sono cittadini americani (ma immigrati illegali) 2. molti possono permettersi l' assicurazione anche se non l'hanno 3. molti hanno diritto a medicaid ma non si iscrivono 4. un nn assicurato americano spesso riceve + servizi di un assicurato canadese
    continua
  40. Cut medicine an half / Is More Medicine Better?  Alan Garber, Dana Goldman, David Cutler, Robin Hanson
    • Tesi: i medici sopprimono più vite di quante ne salvino.
    • Tyler Cowen su Robin Hanson: Robin claims the money we spend on health care is a waste. Since doctors kill as many people as they save, we would live just as long without them. That sounds crazy, but the data show no correlation, either internationally or domestically, between health-care expenditures and life expectancy. Robin believes that
    • Fatto: non esiste correlazione, né a livello nazionale né a livello internazionale, tra spesa sanitaria e speranza di vita
    • Altri fattori incidono sulla nostra speranza di vita: il fumo, il rural living, la dieta, la temperatura, la qualità ambientale, la frequenza degli esercizi, il reddito, lo status, le relazioni
    • Provate ad approfondire il tema "errori medici" e rimarrete sorpresi.
    • Dove funziona la sanità?: pronto soccorso, cure immunitarie e cure neonatali. Lì ha senso investire ma solo in un contesto di spesa aggregata in calo.
    • Perché l'illusione di necessità persiste? Un po' per l'effetto placebo, un po' per il fenomeno del "show caring"...
    • Show caring. Negli USA si spende il doppio a parità di efficienza del sistema. Perché? perché il libero accesso alle cure consente al fenomeno (show caring" di manifestarsi appieno. Il padre vuole assolutamente dire e pensare "ho fatto tutto per mia figlia". Se "fare di tutto" equivale a spendere 10, spenderà 10 euro. Se equivalesse a spendere 1.000 euro li spenderà tutti. Figuriamoci le spese inutili che emergono in un contesto dove non è lui a pagare (negli USA pagano le assicurazioni)! In europa per lo meno paga lo stato che controlla la categoria dei medici (filtro per l'accesso alle cure). Attraverso di loro puo' far credere ai padri cher "fare di tutto" equivale a spendere 10 euro visto che il medico viene indotto a prescrivere solo quella cura.
    • Rimedio allo "show caring": 1) istituire un filtro all'accesso alle cure, tipo la corporazione medica (ma qs comporta mille altri problemi) 2) far pagare il consumatore di tasca sua (appunto dimezzando il budget pubblico della sanità)
    • Problema dei tagli: dove tagliare? Si rischia di fare disastri
    • In molti casi sappiamo benissimo tutti dove tagliare, eppure non si procede.

    • Qualcuno potrebbe dubitare degli studi oggi in nostro possesso, in fondo non sono molti e l'intuizione ci dice altro. Giusto implementarne altri ma occhio che questa non sia una scusa per prolungare la rendita dei politici. Si proceda contemporaneamente su entrambi i fronti.
    • David Cutler: lo "spreco" sanitario ci rende felici. Ok, lo spreco coi soldi propri forse non rende meno felici e di sicuro rende più felici gli altri.
    • Altra obiezione: i costi di transazione sarebbero enormi. Risposta: chissà come mai quando c'è da aumentare la spesa nessuno si preoccupa dei costi di transazione.



    continua

  41. Medical errors di Robin Hanson
    • L'errore medico è la terza causa di morte negli USA. 
    • Circa 1\6 dei morti complessivi...
    • Autopsie x morti in ospedale: oggi sono il 5% ieri erano il 50%. Perchè? Le diagnosi sbagliate messe in luce dalle autopsie erano circa il 40%...
    • E il divieto a filmare gli interventi cosa segnala?
    • Una ragione: ai medici nn piace che vengano pubblicizzati i loro errori...
    • I trend: la spesa medica raddoppia sul pil ogni 30 anni; i pazienti uccisi da errori prevedibili aumentano costantemente. 
    • È impossibile avere i numeri dagli ospedali (chiaro indizio)...
    • Giustificazione della riluttanza a fornire numeri: sarebbero male interpretati...
    • Strano fenomeno: chi si basa su dati "disturbati" ostacola la ricerca di altri dati sostenendo che sarebbero cmq disturbati e male interpretabili. Come se avere + informazioni penalizzi la comprensione del fenomeno...
    • Perchè è così difficile indagare sulla qualità delle cure? Viene denunciata un'ingerenza nel rapporto tra medico e paziente...
    • Il 50% dei medici dichiara di aver osservato e nn denunciato un grave errore medico. Il 36% prescriverebbe esami inutili se richiesti dal cliente...
    • Quando in un'unità medica le relazioni tra colleghi sono buone e la fiducia elevata gli errori abbondano
    continua
  42. Nemesi medica di Ivan Illich
    • Dubbi riguardo all asetticità della disciplina medica
    • Medico: condannato al bisogno d efficienza xde la visione d insieme
    • Espropriati i cittadini del proprio malessere
    • Medicina: x liberarla dal religioso l hanno esclusa dall etico
    • Effetto xverso: la sofferenza nn è più accettata e in essa si scorge solo il proprio bisogno e la propria dipendenza
    • Critica: la medicina nn può essere industria
    • Bersaglio: l esperto. Lo pseudosciwnziato. Chiesa. Burocrazia del bisogno.
    • L espropriazione dal bisogno. Decide cosa e come soddisfare. Emarginazione dell autodidatta. Espropr del fare da sè. Rubata la fiducia in se stessi
    continua
  43. l'asimmetria informativa è un vulnus del mercato sanitario, specie quando si trasforma in adverse selection e rovina il mercato assicurativo. Tuttavia, sebbene da un punto di vista teorico la cosa sia rilevante, da un punto di vista pratico non lo è: i più sani sono anche i più inclini ad assicurarsi (bryan caplan)
  44. 2 Our New (Not So) Productive Economy The Great Stagnation: How America Ate All The Low-Hanging Fruit of Modern History, Got Sick, and Will (Eventually) Feel Better: A Penguin eSpecial from Dutton by Tyler Cowen     -----------   falsaproduttività mele&strade pildeforme produttivitàdalicenziamento produttivitàdellafinanza marginalecoreservice spesatotaleespesaconsumo topinnovational5% usaciproguadalupegrecia randexperiment  inonassicuratistannomeglio lalobbydeivecchi inostriragazzisonopiàistruiti? flynneffectetestscolastici erasmusegite piùpoveridelpil

Dissing Track Records

Overcoming Bias : Dissing Track Records:



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Scegliere il dottore

Chi spaventare?

Si sa, i criminali sono propensi al rischio, altrimenti aprirebbero un autolavaggio. Amano i sistemi in garantisti con pene elevate (rischi concentrati). Al contrario i lavoratori sono avversi al rischio, amano i sistemi giustizialisti con pene basse. Ebbene, il nostro sistema è fatto per spaventare i criminali o i lavoratori, secondo voi?

Una battaglia garantista da condividere è quella che punta a ripartire il garantismo anziché ad aumentarlo. Esempio: meno gradi di giudizio e meno carcerazione preventiva. Oppure: meno limiti alla raccolta delle prove e più responsabilità dei giudici

Il punto sul lavoro


  1. Salario minimo. Allieva la povertà? Veramente rischia di colpire i più poveri che vengono esclusi dal mercato del lavoro.
  2. Salario minimo. Allieva la povertà? Veramente sembra che l' aumento di prezzi relativo colpisca proprio i beni acquistati dai più poveri.
  3. Salario minimo. Alcune ricerche dicono che non danneggia i lavoratori. Perché non crederci: 1) esistono solidi a priori circa la legge domanda/offerta. 2) molte ricerche confermano l'elasticità della domanda di lavoro, per esempio quelle che sottolineano come l'accesso di immigrati non abbassi il salario dei low skill indigeni http://econlog.econlib.org/archives/2013/03/the_vice_of_sel.html
  4. Salario minimo. Evidenze contro http://www.wsj.com/articles/the-evidence-is-piling-up-that-higher-minimum-wages-kill-jobs-1450220824
  5. Salario minimo e happy meal fallacy http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2015/07/the-happy-meal-fallacy.html
  6. Salario minimo. Visione "classica":
    • First, when the cost of hiring unskilled workers rises, businesses hire fewer of them. Brooks believes that the key to personal happiness is “earned success.” A higher minimum wage means that fewer people have the opportunity to experience it. 
    •  Second, because some of the costs of a higher minimum wage are passed on to consumers in the form of higher prices, it hurts those who buy these goods and services, like meals at fast-food restaurants. The economist Thomas MaCurdy of Stanford University reports that this price effect “is more regressive than a typical state sales tax.” 
    •  Third, the minimum wage is not well targeted to those living in poverty. Of workers affected by an increase in the minimum wage, more than half belong to families making more than $35,000 a year, and almost a quarter belong to families making more than $75,000 a year. If we were evaluating a government spending program to combat poverty, no one would be satisfied if so many of the program’s beneficiaries were already living well above the poverty line (about $24,000 for a family of four). 
    •  Fourth, there is a better way to help the working poor: the earned-income tax credit. This income supplement is well targeted to families living in poverty, it does not raise the prices of goods and services produced by low-wage workers and it does not discourage firms from hiring these workers. By incentivizing work, it increases the number of people enjoying earned sucess.
    continua
  7. Pregiudizi. Tenet #1: The main reason today's workers have a decent standard of living is that government passed a bunch of laws protecting them. Critique: High worker productivity plus competition between employers is the real reason today's workers have a decent standard of living.  In fact, "pro-worker" laws have dire negative side effects for workers, especially unemployment
  8. Dualismo. La legge: se ci sono categorie di lavoratori iper-protette, ce ne saranno altre che si sobbarcano il costo di quelle protezioni.
  9. Sindacati. Celebrati dai cantautori ma meno dagli economisti (poco amanti dei monopoli). Servono a portare salari e condizioni sopra la competitività.
  10. Sindacati. Effetti: migliori condizioni per alcuni lavoratori ma meno lavori disponibili.
  11. Sindacati. Monopolio realizzato tramite la concessione di privilegi (sciopero, distacchi, esenzione dalle tasse, esenzione dall' antitrust, contratto unico obbligatorio...)
  12. Sindacati. Vittime: lavoratori non sindacalizzati, disoccupati, contribuenti, consumatori, imprenditori.
  13. Sindacato. Politicizzazione: chi sopravvive solo grazie ai privilegi concessi dalla politica non puo' che politicizzarsi
  14. Sindacato. Wage gap: 18-20%. Cause: 1 monopolio e 2 sfruttamento dei non sindacalizzati.
  15. Sindacato. Teme ed ostacola la crescita: i suoi contratti sono rigidi e il wage gap si ampia nei periodi di crisi
  16. Sindacato. Teme l' innovazione che desindacalizza i lavoratori.
  17. Sindacato. Il poco lavoro va razionato e qui partono le discriminazioni
  18. Sindacato. Funzione: alzare i salari. Ma il livello dei salari dipende molto di più dalla produttività che dalla sindacalizzazione. La sindacalizzazione cambia piuttosto i metodi produttivi incentivando automazione e outsourcing
  19. Sindacato. L' alternativa? Una maggiore istruzione. Vuoi più potere contrattuale? Vai a scuola.
  20. Sindacato. Alternativa: libere associazione dei lavoratori che denuncino le collusioni tra padroni
  21. Alternativa al sindacato e alla tesi dello sfruttamento: tesi della concorrenza
  22. Sindacato: prassi e teoria di AAVV
    • migliori condizioni e meno posti di lavoro... lege d/o
    • monopolio e privilegi
    • vittime: consumatori non sindacalizzati disoccupati contribuenti inmprenditori
    • privilegi: esenzione tasse antitrust sciopero distacchi contratto obbligatorio antidiscr.
    • politicizzazione del sindacato
    • il sindacato si sposa con la regolamentazione: guarda ai tassi di sindacalizzazione
    • wage gap: 20% cause: 1 monopolio 2 spiazzamento
    • gli acvordi sindacali sono rigidi: una volta siglati ci si disinteressa dello sviluppo
    • il sindacato e discriminazione
    • innovazione e declino del sindacato... il peggior nemico
    • l alternativa: libere associazioni tra lavoratori (caccia alle collusioni)
    • tesi dello sfrutamento vs tesi della concorrenza
    • tesi dello sfrutamento vs tesi della concorrenza
    • il lavoro è flessibile il capitale è fisso: + probabile che il primo sfrutti il secondo a parità di concorenza
    • sindacato: il vero nemico dei migranti
    continua
  23. Il capitale è rigido, il lavoro è flessibile, a paritá di concentrazione è il secondo ad avere più potere di ricatto
  24. Lavoro minorile. Il lavoro minorile è una conseguenza evidente della povertà. Se sono i genitori che, pur avendo a cuore il benessere dei figli, li mandano a lavorare, il fatto che degli occidentali, senza nessuna esperienza della dura realtà della miseria, li giudichino con il senno di poi è assurdo e crudele. E' un caso se quegli stessi genitori, appena possono, non mandano più i loro figli al lavoro? Chiudere i luoghi dove la gente viene sfruttata non ne allieva la povertà. I consigli di chi si batte contro lo sfruttamento - giocate a pallone, divertitevi... - non sono mai serviti a nessun povero.
  25. Lavoro minorile: Kids work hard at school, housework, sports, practicing music, supporting clubs, etc. and none of this cruelty is prevented by "child labor" laws. Such laws only prevent getting paid to work... In genere le leggi sul lavoro minorile hanno origini tutt' altro che nobili, d' altronde la famiglia appena puo' manda il figlio a scuola, sono volute dai sindacati per restringere la competizione. oggi l' indignazione ha perlopiù intenti protezionistici.
  26. Lavoro minorile. In genere l' alternativa è la prostituzione.
  27. Perchè in molti casi il bando del lavoro minorile si accompagna con maggior lavoro minorile? If a country is so poor that many parents send their children to work, then it is unlikely to have the wherewithal to perfectly enforce a ban on child labor. When the wages of children go down, the poor families that depended on child income will become even more desperate. This might cause parents to have their children work more.
  28. Infortuni sul lavoro. Punire serve a poco, rieducare ancora meno. perché? Perché mai nessun imprenditore si sente colpevole.
  29. Infortuni sul lavoro. lasciar fare al mercato è così assurdo? Il mercato tiene conto del rischio, eccome se ne tiene conto.
  30. Pensioni: flessibilità. Prima ci vai meno prendi.
  31. Pensione e legami familiari: un tempo i figli ripagavano i padri prendendosi cura di loro, oggi questa santa occasione è rimosso dal sistema previdenziale. Un grave danno in termini di solidarietà reale e di realizzazione umana.
  32. Pensioni. Davvero la catena di sant' Antonio è giustificabile eticamente? Non vedo come. Inoltre postulare il cittadino come imprevidente logora non poco il rapporto governati/governanti.
  33. Il sistema pensionistico è sostenibile? Chi dice di sì invita a separare assistenza e previdenza. Tuttavia, poiché un sistema a ripartizione ha natura di assicurazione sociale la separazione di cui sopra è infondata: nel bilancio dell' assicurazione non ha senso separare i clienti danneggiati da quelli che non hanno subito alcun danno!
  34. Le pensioni coercitive diminuiscono il risparmio volontario di un paese. Non è bello se consideriamo che risparmio, investimento e capitale accumulato sono l' origine dello sviluppo economico.
  35. Ve lo ricordate l' economista Thomas Picketty? In un bestsellers sostenne la tesi per cui il rendimento del capitale eccedeva il rendimento del lavoro. Fi idolatrato a sinistra, dalla sua osservazione vennero fatte discendere mille conseguenza tranne che quella più ovvia: lo stato, impedendo ai cittadini di investire i loro risparmi sequestrati dal sistema pensionistico, li aveva defraudati.
  36. Il sistema previdenziale è in crisi? Soluzione senza traumi: garantire il minimo (una specie di salario minimo per la vecchiaia) e affidarsi al privato per il resto.
  37. Una misura: sostituire la detrazione figli con una pensione parametrata al numero di figli (lavoratori) che i sono allevati in modo da ricostituire il ciclo vitale. E' una misura che puo' sostituire la detrazione per figli a carico.
  38. Chi si lamenta del "precariato" è sempre in prima fila nel chiedere investimenti pubblici anti-recessivi. Ma questi ultimi sono investimenti precari per eccellenza: cessano col cessare della recessione. Qualcuno potrebbe dire: finita la recessione saranno comunque a disposizione delle alternative. Vero, ma questo vale anche nel mercato del lavoro flessibile, o precario. Nessuno contesta infatti che un mercato del genere abbia abbattuto la disoccupazione.
  39. Perché mai i datori di lavoro non dovrebbero avere un incentivo a diminuire gli incidenti sul lavoro visto che è acclarato che i lavoratori chiedono un premio per svolgere i lavori più rischiosi? http://www.econlib.org/library/Enc/JobSafety.html
  40. Tyler Cowen sul lavoro del futuro
    • Mai tanti giovani disoccupati, mai tanti lavori strapagati... 
    • Xchè il grande split sul lavoro? e xchè la forbice aumenterà? Alcuni lavoratori saranno sostituiti dalle macchine e i loro compensi finiranno nelle mani dei pochi che producono, coordinano o completano il lavoro delle macchine stesse.. 
    • Tre forze dietro lo split: macchine intelligenti, globalizzazione e dicotomia tra settori dinamici e settori stagnanti. IT è un settore dinamico, la scuola o la siderurgia sono stagnanti... 
    • La domanda da farsi: sei un complemento del pc o un suo competitor? Nel secondo caso lascia ogni speranza... 
    • Esempi di tecno già al lavoro tra noi: driveless car, giornalismo automatico, dottore automatico, formatore di coppie, pc scacchista, robot industriali, sceglirsi il film giusto, costruire e rintracciare profili criminali, predizione esito elezioni (dati i tuoi amici, i film che guardi, i libri che leggi eccetera, chi voti nn è un mistero x nessuno), profilare gli esseri umani come consumatori, macchine della verità, tecnologia self scrutiny Alle macchine nn è richiesta la xfezione, il termine di paragone è l'uomo e in molti casi sono già avanti...
    • Chi vince? Chi sono gli amici del pc? Professioni in cui l'elemento umano è imprescindibile: il marketing e i servizi xsonali… 
    • L'abilità + importante: attirare l' attenzione dei miliardari, magari con servizi personali di nicchia e personalizzati… 
    • Perchè i manager sono superpagati? Perché coordinano risorse umane e prendono decisioni dove l'elemento soggettivo delle probabilità è forte e la fortuna conta molto...
    • O-ring production: dove lavorano grandi talenti occorrono professionisti meno qualificati ma molto scrupolosi poichè potrebbero distruggere ingente valore. Qui le donne potrebbero avere una chance in più, sono delle attente esecutrici di ordini... 
    • Classe media la polarizzazione del mercato del lavoro (vedi split)... 
    • Necessità di un reddito minimo di cittadinanza...
    • Grandi opportunità x giovani più brillanti: tanto G e poca esperienza. Proprio quel che chiedono i settori immaturi ad alto valore aggiunto. E' la brain society... 
    • Il consulente: i ricconi amano averne quando devono affrontare la complessità. Anche solo per l'aspetto psicologico: qualcuno che gli ascolta, che si interessa ai loro problemi...
    • Il piccolo imprenditore? Spesso un disoccupato che si arrangia, rovesciati alcuni schemi mentali... 
    • Gli scacchi free style offrono una buna analogia dell'interazione uomo macchina che ci attende. Lo scacchista free style deve prendere decisioni complesse in breve tempo e lo fa elaborando informazioni con la tecnologia integrando il tutto con le sue intuizioni. Una specie di mutante).
    • I nuovi dottori raccolgono dati li elaborano integrandoli con intuizione ed esperienza, dopodiché emettono la diagnosi.
    • Usa bene il tuo smartphone, sfrutta le sue potenzialità. Se già lo fai sei pronto per il nuovo mercato del lavoro...
    • Contro il va dove ti porta il cuore: decidi elaborando informazioni che possano eludere i tuoi bias cognitivi, lascia all'intuizione un ruolo residuale...
    • Oggi è il cliente che lavora, bisogna saper convivere con tecnologie sofisticate ma imperfette, tecnologie in progress, commessi incompetente che maneggiano macchine meravigliose di cui sai più te di loro... 
    •  La macchina che ti aiuta ma va integrata di continuo. L'imperfezione aiuta il progresso e la "stampella umana" è imprescindibile. Dobbiamo imparare ad essere "stampelle"... 
    • Il mondo sarà più "stupido" (meno vago), sarà un mondo per le macchine. Noi dovremo colmare il gap con la realtà...
    •  Dobbiamo imparare a convivere con la valutazione meccanizzata: dare il giusto peso ad una meritocrazia artefatta, evitare le frustrazioni. Problema: chi giudicherà i giudici. Ecco, dovremo farlo noi proprio per alleviare le frustrazioni. Lo studio servirà anche a questo.
    •  Pericoli di un progresso improvviso (foom). Necessità di welfare estesi in un mondo ad alta diseguaglianza. Il reddito di cittadinanza s'imporrà un po' ovunque ma non sarà un male: dovendo stabilire un minimo vitale tutto il resto potrà essere considerato eccedente e quindi lasciato alle decisioni private...
    • Il new brave world implicherà anche problemi etici. Singolarità: è quel punto in cui l'intelligenza delle macchine supera quella umana. Il Test di Turing è un criterio per capire se una macchina è intelligente. Una volta superato il TT non sai con chi parli. Oggi, per esempio, il TT estetico sembra già superato.
    • Problemi di cheating: l'accesso a molte fonti attraverso una potenza di calcolo notevole renderà più difficile il giudizio sulle persone.
    • Taggare e isolare stringhe di ricerca sarà un'abilità fondamentale.
    • Stagnazione dei salari: IT pesa sulla classe media alta quanto l'immigrazione pesa dulle classi medio basse. 
    • Cosa compensa questa stagnazione nella ricchezza nazionale: 1) miglior rendimento capitali 2) salari skilled workers molto alti 3) prezzi al consumo più bassi... 
    • Competizione e crescita sono sempre esistiti, xchè la globalizzazione è un problema? xchè bisogna riconvertire uomini e mezzi
    • Temi l'outsourcing? L' open borders la mitiga favorendo la previdenza.
    • Immigrazione: chi ama la democrazia la favorisce. E' una forma di democrazia geografica.
    •  Che istruzione occorre? un'I. che educhi all'umanità, alla cittadinanza, alla produttività.
    • Importanza della online education e dei suoi vantaggi (time shifting, prezzi bassi, alta qualità, imparare giocando, testabilità)...
    • Il ruolo della fiducia: quando la scienza e il mondo diventano troppo complessi il rischio percepito cresce e il valore della fiducia aumenta. Il fiduciario diventa una figura centrale.
    • Economia: big data vs teorici. L? economista del futuro: un intrprete dei dati sfornati dalla macchina verso un unica scienza sociale empirica... 
    • + meritocrazia + diseguaglianze (supr ricchi) + supermotivati pronti a cogliere le occasioni + crisi fiscale. Necessità di far pagare i servizi pubblici a chi se li puo' permettere, anche quelli finora gratuiti: ISEE a tutto campo.
    • L' impoverimento nei salari da compensare con cpi+tech change: in w/p lavorare su p. 
    • Lavorare sulla neutralizzazione dello status: le diseguaglianze non devono più turbarci  e dobbiamo sapere che non esiste una relazione tra diseguaglianze e crimini.
    • Lavorare sull'educazione etica: meno divorzi e separazioni . 
    • Se combatti la secolarizzazione conserva la tua speranza: + diseguaglianza + rischio+ comunità + religione...
    continua
  41. Bryan Caplan sul sindacato e sulle teorie alternative al modello domanda/offerta
    • Tesi del "potere contrattuale" nei contratti di lavoro: si ritiene che i padroni siano più forti al punto da invalidare la legge di domanda e offerta, x esempio togliendo ogni rilievo alle skills del lavoratore quando si conclude l'accordo...
    • Molti lo affermano, tuttavia, tra il dire e il fare c'è differenza: come mai così pochi lavoratori, anche con disponibilità, nn diventano imprenditori?…
    • Perchè nei colloqui il lavoratore è più nervoso? Perchè nn oserebbe chiedere nemmeno una tazza di caffè? Non chiederà il caffè ma chiede tutto del salario e dei benefit, se non chiede il caffé è per questioni di gentilezza, non altro. E poi il maggior nervosismo deriva dagli obiettivi diversi che le due parti giocano nel colloquio: uno deve "apparire" l'altro deve "percepire". Solo il primo è sulla scena...
    • Si dice: padroni chiedono spesso prestazioni extra che il dipendente non osa rifiutare. In realtà i dinieghi e le scuse x declinare fioccano (in genere sono legate ai figli). Inoltre, in molti lavori è il dipendente a prendersi la flessibilità: entrare dopo e uscire dopo...
    • Si dice: il boss e solo il boss si xmette di urlare al dipendente, mai viceversa, tutto cio' testimonia un'asimmetria fondamentale nella relazione. Vero, ma è anche pieno di boss che fanno finta di nn vedere le scorrettezze dei dipendenti e la loro inefficienza. E poi che motivo ha un dipendente di sottolineare gli errori del boss, nn paga lui il conto.
    • Si dice: il padrone maltratta il dipendente, tanto ne ha parecchi. Improbabile: anche di clienti ne ha tanti, eppure non li maltratta. Più probabile: quando si contratta in asimmetria d'informazioni e in azzardo morale è sempre chi acquista a lamentarsi...
    • Subire delle dimissioni nn è certo stressante come xdere il lavoro. Qui il potere contrattuale dei padroni è evidente. Ok, ma per mettersi in qs condizione l'imprenditore si carica di altri stress, tanto è vero che nel complesso la vita del lavoratore autonomo è più stressante. Inoltre ci sono assicurazioni che preservano il lavoratore. Anche licenziare, comunque, è stressante tanto è vero che non ci si spiega come mai i licenziamenti siano così pochi...
    • Raccomandazioni. Perchè c'è asimmetria? Semplice: per il lavoratore è più semplice raccogliere informazioni sul boss, basta una chiacchierata informale ci dipendenti...
    • Tesi sindacalista: il giusto scambio avviene con i lavoratori uniti. Ma perchè? Nessuno sostiene che il giusto scambio con Esselunga avvenga con i consumatori uniti...
    • Tesi sindacale: solo l'unità dà al lavoratore potere contrattuale. Assurdo: sono le competenze a dare potere, tanto è vero che molti lavoratori snobbano il sindacato...
    • Tra i suicidi ci sono molti lavoratori, il chè evidenzia la loro debolezza. Ok, ma ci sono anche parecchi imprenditori. Anche parecchi amanti. Xchè nn cercano altrove la loro fortuna? Evidentemente hanno poco da offrire, il che significa che il modello domanda-offerta spiega parecchio...
    • Il problema fondamentale con la tesi del "potere contrattuale" è che i trattamenti umilianti ricevuti dal lavoratore prescindono dalle sue abilità, il che nn è...
    • Il modello domanda e offerta è però fallato: nn spiega salari così alti e rigidi, tali da creare disoccupazione massiccia. Xchè esiste tanta disoccupazione? Probabilmente xchè esiste uno stigma sociale che colpisce l'imprenditore razionale, uno stigma che lui vuole assolutamente evitare...
    continua
    • cap 8 chi protegge il lavoratore? milton friedman liberi di scegliere
    • negli usa degli ultimi 2 secoli la condizione dei lavoratori è molto migliorata ma i sindacati hanno inciso poco visto che laggiù sono sparuti
    • i sindacati sono sempre esistiti, non sono un prodotto della modernità. prima si chiamavano gilde
    • dove entra il governo entrano in massa anche i sindacati. e tutto diventa più costoso.
    • i sindacati più influenti nn sono quelli che trattano con la controparte ma quelli che trattano col governo
    • i guadagno che ottiene un sindacato sono per lo più a spese di altri lavoratori, in genere i meglio messi. legge della domanda: meno produzione prezzi più alti: ci smena chi è escluso dalla produzione e chi la consuma. ci godono i pochi eletti
    • i sindacati più efficienti sono quelli delle professioni ricche: medici, notai, farmacisti (hanno a disposizione una massa di lavoratori su cui scaricare i costi del loro monopolio).
    • i salari fanno guadagnare i loro membri restringendo l accesso con abilitazioni, salario minimo ecc. in qs modo si razionano le risorse. difficile riuscirvi senza la connivenza del governo
    • salario minimo: esclude le basse qualificazioni come i giovani, per esempio
    • evviva il sindacato se volontario. abbasso il sindacato quando è un monopolio legale
    • il governo vuole proteggere i lavoratori: leggi sul lavoro minorile e contro gli infortuni. si tratta di misure 1 inutili perché fissano regole di fatto già adottate o 2 deleterie perché fanno pagare il conto ai deboli. raramente si riscontrano misure utili
    • la miglior tutela per il lavoratore: moltiplicare i potenziali datori di lavoro.

  42. parametrare i benefici pensionistici alla crescita, al debito e alla speranza di vita.
  43. Give job seekers mobility credits if they move to another state to take a job,