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venerdì 16 novembre 2018

SANTITA’

SANTITA’

Ad una persona puoi dire che deve donare tutto ai poveri. Oppure che deve donare il 5% delle sue entrate.
Probabilmente otterrai di più nel secondo caso.
Ci sono certi vegani che sembra si divertano ad umiliare e schernire i vegetariani, la qualcosa demotiva un carnivoro come me a fare il primo passo.
In fatto di etica ho una mia regola personale: se un comportamento è giusto mi ritengo soddisfatto quando lo pratico sopra la media. Poi mi rilasso.

E’ questo un insulto alla santità?


In effetti il modello “santità” beneficia più te che gli altri. Il modello “mediocrità” più gli altri che te.

Mi piace comunque l’effetto valanga del secondo modello: più gente l’adotta, più la media si alza, più un’intera comunità va verso la santità.

sabato 16 gennaio 2016

"Catholic" versus "Protestant" Ethics, Bryan Caplan

"Catholic" versus "Protestant" Ethics, Bryan Caplan | EconLog | Library of Economics and Liberty:



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The "Catholic" approach has extremely high moral standards (e.g. Be celibate; give everything you have to the poor; love everyone), but enforces them loosely.

The "Protestant" approach has moderate moral standards (e.g. Don't commit adultery; prudently give to the deserving poor; don't hate people who've never done you wrong), but enforces them strictly.

venerdì 15 giugno 2012

La curva di Laffer dei peccati

Mentre si trovava al ristorante, Arthur Laffer illustrò vividamente la sua teoria a Ronald Reagan – futuro presidente - avvalendosi di una matita e del retro di una busta (avvertenza: si puo’ fare solo con teorie comprensibili e ben comprese): lì sopra disegnò una curva che se solo potesse parlare direbbe: “un fisco esoso ottiene meno di un fisco moderato”. Da quel momento - siamo alla fine dei settanta – l’ economia americana inziò a staccare quella europea inaugurando una nuova stagione (neoliberismo).
laffer
L’ etica cattolica pretende molto dai suoi fedeli (“date tutto ai poveri”, “amate il vostro nemico”, “visitate i carcerati”… insomma: ascoltatevi il discorso della Montagna per proseguire con la lista) ma è indulgente quando si tratta di giudicare; giustificarsi, almeno esteriormente, è facile per noi cattolici: “ho le mie debolezze, non possiamo essere mica tutti dei santi”.
L’ esatto contrario per l’ etica luterana: minimale nelle pretese (“non tradire”, “dona ai poveri che meritano”, “non odiare chi non ti ha fatto nulla di male”…) ma arcigna nei giudizi.
Adesso, premesso che l’ etica migliore è l’ etica “vera”, lasciate che prescinda dalle valutazioni teologiche per concentrarmi su quelle sociologiche.
E qui, ahimè, scopriamo che la curva di Laffer si applica anche ai peccati: un’ etica ambiziosa molto spesso (troppo spesso) ottiene meno di un’ etica austera ma implacabile.
La curva di Laffer rappresenta un rovello costante per noi cattolici, esiste una scappatoia che non mandi tutto all’ aria?
Forse sì: puntare tutto sulla laicità distinguendo nettamente tra peccati-peccati (sesso, idolatria…) e peccati-reati (furto, frode…).
Questa suddivisione offre un doppio vantaggio per i portatori di un’ “etica esosa”: l’ autorità laica aiuterebbe l’ enforcement dei peccati-reati ostacolando la tentazione verso eccessive indulgenze; d’ altro canto, la presenza sovrabbondante di peccati-peccati, ovvero lo specifico cattolico, produrrebbe solo vantaggi per tutti creando un contesto sociale più prevedibile dove per ciascuno è più facile “ricercare la propria felicità”, per dirla con la Costituzione americana.
p.s. forse quest’ ultima parte del ragionamento è un po’ oscura, meglio ricorrere a un esempio: se sono un mandrillo e so che i cattolici tendono ad astenersi dal sesso prematrimoniale, eviterò di perdere il mio tempo corteggiando una beghina, almeno se ci sono altre ragazze che mi attraggono in pari misura; se invece la mia preda è affiliata a una religione che non dà indicazioni perentorie sul sesso prematrimoniale, mi ritrovo spiazzato col rischio di scialacquare tempo ed energie. In altri termini: a parità di libertà, la società con meno incertezze è più efficiente.