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martedì 22 aprile 2025

automazione e lavoro

Tesi: più il sistema è intelligente, più cresce il lavoro.


Congettura di Bay (è il contrario dell'idea di simgolarità).


In soldoni: 


1)l'intelligenza è "sotto la soglia"? Bisognerà tappare i buchi e il lavoro sarà anche maggiore di quello precedente: lo sa bene chi fa le dichiarazioni dei redditi: controllare è più oneroso di fare (e si paga anche di più). 


2) L'intelligenza supera la soglia? ci dirà lei cosa fare: d'altronde il lavoro dell'intelligenza + quello umano è maggiore rispetto a quello della sola intelligenza. Puoi metterla giù anche in modo brutale affermando che l'intelligenza superiore ci schiavizzerà, il che è preoccupante per molti motivi ma dovrebbe tranquillizzare chi si preoccupa per il lavoro che mancherà.


c'è un'idea molto interessante che chiamerò congettura di Bay, dal nome di John Bay che la propone, riguardante l'effetto dell'automazione intelligente sul lavoro. Cosa succede se, in quanto lavoratore, il mondo che ti circonda è sempre più composto da oggetti intelligenti? In un certo senso, la congettura di Bay è l'opposto dell'idea di singolarità: ciò non significa che sia meno spaventosa, anzi, forse lo è di più, perché la congettura ci dice che le macchine autonome sono più esigenti rispetto all'operatore di quanto lo siano quelle non autonome. Il lavoro totale degli uomini aumenta man mano che la tecnologia diventa più intelligente: la capacità totale cresce, ma il lavoro cresce più velocemente, e finiamo per costruire solo tecnologie che creano più lavoro. D'altronde, le macchine, diventano più intelligenti di noi, vorranno riavvitarci, ovvero farci lavorare di più, fino a quando la complessità crescente non arriverà a un punto di collasso che potrebbe riportarci all'età della pietra.


particolari nel libro di venkatesh rao sulla tecnologia


martedì 7 marzo 2023

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martedì 14 febbraio 2023

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sabato 11 febbraio 2023

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mercoledì 23 maggio 2018

L’IMPERATIVO ESTETICO NEL MONDO SENZA LAVORO

L’IMPERATIVO ESTETICO NEL MONDO SENZA LAVORO
Pessimisti anni novanta: la macchina ci ruberà il lavoro. Un pensiero che alligna a destra (Pat Buchanan) come a sinistra (Jeremy Rifkin). Best seller: The End of Work.
Ecco, questo pessimismo non tiene conto dell’imperativo estetico che domina sempre più. Difficile pensare che in questo campo la macchina sostituirà l’uomo.
Le macchine svolgeranno il 99% del lavoro ma la macchina è replicabile e se a fare la differenza sarà il tocco estetico dell’uomo tutto il valore si concentrerà in questo gesto.
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mercoledì 2 maggio 2018

IL PROBLEMA DELL’ANALFABETISMO

IL PROBLEMA DELL’ANALFABETISMO
Il principale problema di oggi? L’analfabetismo. Non è semplicemente “di ritorno” bensì “di andata e ritorno”. Un analfabetismo selvaggio affligge infatti l’intera forza lavoro, il 98% delle persone non sa ancora né scrivere né leggere (un codice di programmazione). Lo credo bene che molti vedano nero quando guardano al futuro, la scuola stessa è zeppa di analfabeti, sia sui banchi che sulle cattedre; queste ultime, in particolare, sono popolate da persone colte ma analfabete, ricordano tanto nonno Giuseppe, persona cara e assennata ma che non sapeva scrivere il suo nome.
Eppure questa osservazione deve suonare anche incoraggiante: individuato il nemico basterà combatterlo per mutare prospettiva, d'altronde si tratta di un nemico che non fa molta paura, cosa c'è di più facile che imparare a leggere e scrivere una volta che sia chiaro quanto è necessario? L'abbiamo già fatto in passato e lo faremo ancora. Il “gufo” che vede un futuro di gente “licenziata” dalle macchine, per verificare la sua fosca ipotesi dovrà tener conto che questa “gente” è costituita quasi esclusivamente da programmatori e ingegneri elettronici.
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"What does AI mean for your business? Read this book to find out." -- Hal Varian, Chief Economist, GoogleArtificial intelligence does the seemingly impossible, magically bringing machines to life--driving cars, trading stocks, and teaching children. But facing the sea change that AI wil...