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mercoledì 23 ottobre 2019

I TIPICI GUAI DEL LIBERTARIO

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I TIPICI GUAI DEL LIBERTARIO
Il libertario è un tipo pericoloso, innanzitutto per se stesso. Quando apre bocca si caccia sempre nei guai. Per esempio, può arrivare persino a sostenere il tuo diritto di sceglierti gli amici. In altre parole: puoi discriminare! Non solo, da questo viene da sè che puoi anche sceglierti i vicini di casa, nella misura in cui puoi permettertelo (per esempio andando a vivere nei quartieri alti). Ma lui non pago va oltre - è un maledetto "conseguenzialista" - puoi anche sceglierti la scuola da frequentare, e quindi anche i tuoi compagni di scuola. Insomma, puoi discriminare fin che desideri. Se queste sono le premesse non stupisce che a volte si trovi fianco a fianco con il razzista quando combatte le sue battaglie. In fondo, battendosi per il sacro santo diritto a discriminare è inevitabile che facciano un tratto di strada insieme. Non stupisce nemmeno che il nemico politico numero 1 del libertario, ovvero il liberal progressista, de sinistra, socialista, radical chic (o come diavolo si chiama) ogni volta che questo capita lo accusi niente popò di meno che di "razzismo". E nel momento in cui l' accusa cade per manifesta inconsistenza c'è sempre quella di "sembrare razzista", o comunque di "farsela con i razzisti". Per certa gente in fondo non cambia molto.
Un recente caso del genere è stato il libro uscito nel 2017 a cura della Nancy MacLean, "Democracy in Chains", nel quale la studiosa ha studiato bene di trattare in questo modo approssimativo un mostro sacro come James Buchanan. Nel post la sgradevole vicenda è ben ricostruita da un protagonista dello strascico polemico. E mi permetto di aggiungere un inutile: che sia di lezione.

mercoledì 16 dicembre 2009

Anima dell' Economia ed Economia dell' Anima

1***

"Quanto costa?"

Domanda banale, solo per il contabile.

Lui crede che un SUV costi 80.000 euro per il semplice fatto che me lo danno se sgancio 80.000 euro. Illuso.

L' economista (che è un filosofo) invece sa che la questione del "costo" implica la questione dell' interiorità più recondita. Parliamo pure di Anima senza timore.

Nella vicenda ci sono implicate almeno due componenti irriducibilmente soggettive:

1. il costo opportunità

2. il costo etco (o psicologico)

2***

Se in mano ho 80.000 euro e l' unico investimento possibile è l' acquisto del SUV, allora il costo di quest' ultimo è per me nullo. L' alternativa al SUV sarebbe un bel fuocherello alimentato dalla carta (moneta).

Magari a me piacciono i fuochi, specie se di carta-moneta. Oppure della moneta mi piace l' odore. Lo trovo confortante.

Per ogni individuo e in ogni istante c' è un panorama di alternative differente e pronto a sparire non appena la scelta è compiuta.

3***

Se avessi a disposizione invece un' infinità di merci di mio gradimento dai prezzi più variegati, e, nonostante tutto, mi decidessi per il SUV, qualcuno potrebbe illudersi di avere in mano il costo reale del SUV.

Sbagliato. La mia spiccata sensibilità ambientale - faccio un esempio - fa salire il costo del SUV: inquinare mi dispiace. Se non mi dispiacesse il costo del SUV sarebbe inferiore.

4***

L' osservatore non ci capisce più niente: i costi etici sono inaccessibili e, una volta che ho speso i miei 80.000 euro, anche le alternative finiscono nel nulla. In altri termini, l' osservatore ha ben poco da osservare.

5***

Tesi: l' Anima è l' unica variabile fondamentale per il calcolo del costo economico.

6***

Il calcolo dei costi è inaccessibile perchè l' Anima delle persone è inaccessibile.

7***

Eppure il calcolo dei costi è fondamentale: sbagliarlo ci rende poveri e infelici. Gli economisti direbbero "inefficienti". Come posso produrre una Scuola, per esempio, se non so neanche quanto costa?!

8***

Dicevamo che l' Osservatore ha ben poco da osservare. Anche questo è sbagliato.

Puo' osservare le scelte dell' individuo. Sono l' unico specchio in cui si riflette l' Anima per affiorare in superficie. Se preferisco A a B, la mia Anima dà un' indicazione di costo.

9***

La scelta è al centro della società libertaria. Nessuna proibizione: diritto di scelta e centralità dell' Anima. La società libertaria è l' unica che s' inchina e rispetta l' Anima.

10***

Chalmers lo ha spiegato: chi non crede all' Anima, crede all' Uomo-zombie. Non ci sono alternative.

L' Uomo-zombie agisce come governato da un software.

11***

Chi concepisce l' uomo come uno zombie non è interessato granchè alla scelta dell' uomo, non percepisce l' utilità sociale di un tale atto; è interessato piuttosto al software che lo governa. Una volta che l' ha ricostruito, conoscerà l' esatto "costo" delle cose e saprà se vale la pena di costruire la Scuola a cui accennavamo.

12***

Lo Stato e i burocrati sono lo strumento su cui puntano gli "zombisti". Abusare dello Stato è una loro prerogativa, anche crederlo necessario rispecchia una sottovalutazione dell' Anima.


13***

Considerare la soggettività dei costi è un buon modo per difendere la Libertà. Credere nell' esistenza di un' Anima insondabile è poi il modo migliore.


14***

Le considerazione di cui sopra seguono una rilettura in treno di "Costo e Scelta" di James Buchanan. E' bello sapere che s' ispirò ai grandi scienziati delle finanze italiani.