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sabato 23 novembre 2019

IL ROBOT ABORTITO

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IL ROBOT ABORTITO
Restare buoni amici quando la si pensa diversamente è dura ma quando la si pensa diversamente sull'aborto è letteralmente un'impresa. Dall'omicidio al grumo di cellule c'è una certa distanza percettiva (e l'altro diventa automaticamente un cretino).
Propongo un espediente. Immagina, come molti credono, che un giorno avremo un'intelligenza artificiale senziente. E' plausibile pensare che molte persone le negheranno questa qualità. Non abbiamo accesso alla coscienza cosicché non ci saranno pistole fumanti da indicare. Gli argomenti a favore e contro la coscienza dell'IA finiranno per essere metafisici. Mi immagino già le zuffe e la convinzione assoluta di avere ragione. Ci saranno serissimi argomenti filosofici sulla natura delle persone e della coscienza, ma nessuno darà molto peso agli argomenti della controparte. I transumanisti, è ovvio, si schiereranno per la concessione di diritti minimi e i conservatori per la loro negazione.
Un po' come il dibattito sull'aborto ora, ma a parti rovesciate. Oggi, i progressisti di solito negano la personalità dell'oggetto in discussione (il feto) e i conservatori la affermano.
Immagina adesso che le intelligenze artificiali possano assumere una forma fisica e apparire come umane. Magari non sempre faranno il loro dovere, ogni tanto si immischieranno nei nostri affari, talvolta risultando pericolosi. Di fronte a questi pericoli alcuni uomini opteranno per uccidere (o rompere) i molestatori. Certo, si tratta di esseri abbastanza simili a noi, che ragionano anche meglio di noi, ma probabilmente non sono come noi e quindi non ci sarebbe niente di sbagliato nel liberarsene quando disturbano. Non sono persone in fondo.
Tuttavia, man mano che il tempo passa i progressisti "inventori di diritti" inizieranno a protestare picchettando i luoghi dove a loro dire si compiono le stragi. Caricheranno la polizia, bloccheranno le strade. Infine il problema diventerà politico con partiti che nasceranno per salvaguardare i robot.
Pro-life: penso che questi robot siano vivi. Penso che abbiano anime, li ho visti piangere. E penso che non dobbiamo ucciderli anche se mi rendo conto che a volte rappresentano un rischio. Dopotutto sono persone, non dico tanto ma almeno il diritto alla vita va loro garantito.
Pro-choice: tu non capisci i rischi che ci fanno correre queste macchine. Certo, sembrano innocenti ma rappresentano un onere per la comunità e tu ci stai dicendo che dobbiamo tollerare la loro presenza in nome della tua strana teoria religiosa secondo cui i robot sono senzienti, ma questo è semplicemente pazzesco? Voglio dire, dai, sono solo robot, sono "grumi di bit e cellule" impastate tra loro!
A questo punto il pro-choice conservatore snocciola tutti i vari argomenti pro-aborto citando i classici che parlando di aborto venivano citati contro le sue tesi.
Questa inversione ideologica potrebbe essere fruttuosa per la reciproca comprensione? Forse sì, forse no. Se devo dirla tutta non sono molto fiducioso: oggi animalisti di sinistra e anti-abortisti di destra si scannano amabilmente senza far tanto caso all'inversione che generano le due diatribe sull'anima degli animali.