L’INTERNAZIONALE INTRSEZIONALE
Il libro: un'indagine durata 1 anno tra i ragazzi dei campus americani.
Ci fu un tempo in cui i "ggiovani" volevano sempre "aprire un dibattito". Oggi vogliono chiuderlo, hanno paura di rimanere offesi.
Se ieri era tutto uno "sfruttamento", oggi è tutto un' "oppressione": razzismo, sessismo, omofobia, xenofobia, transfobia, diseguaglianza economica... E il pacchetto lo devi prendere intero, tu chiamala se vuoi... INTERSEZIONALITÀ...
Se lotti per i diritti dei gay ma non condanni il capitalismo o non consideri Israele cattivo cattivo, allora non stai lottando contro l'oppressione, non sei abbastanza "intersezionale". Sei infido.
L' "intersezionalismo" - in quanto ideologia totalitaria - ha un suo fascino in questi tempi di tensione culturale, è un vestito che si porta su tutto, non devi pensarci su, non devi stressarti. Ti mette tutto in discesa…
Ma perché tutta questa “tensione culturale”? Colpa del social, e te pareva. Il fatto è che il social ti erode il confine tra pubblico e privato, sul social trovi sia il tuo amico che l'assessore, devi rispondere ad entrambi nello stesso tempo. Non puoi distinguere, non puoi permetterti la manfrina...
Precedenti: gli anni 30 e la radio. Anche lì, grande fascino delle ideologie totalitariste...
Naturalmente, la libertà d'espressione può diventare un mezzo di oppressione. Quando lo è? In genere quando non sei d'accordo con me!
Il disaccordo è già una "microaggressione"...