mercoledì 9 ottobre 2019

L’INTERNAZIONALE INTRSEZIONALE

L’INTERNAZIONALE INTRSEZIONALE
Il libro: un'indagine durata 1 anno tra i ragazzi dei campus americani.
Ci fu un tempo in cui i "ggiovani" volevano sempre "aprire un dibattito". Oggi vogliono chiuderlo, hanno paura di rimanere offesi.
Se ieri era tutto uno "sfruttamento", oggi è tutto un' "oppressione": razzismo, sessismo, omofobia, xenofobia, transfobia, diseguaglianza economica... E il pacchetto lo devi prendere intero, tu chiamala se vuoi... INTERSEZIONALITÀ...
Se lotti per i diritti dei gay ma non condanni il capitalismo o non consideri Israele cattivo cattivo, allora non stai lottando contro l'oppressione, non sei abbastanza "intersezionale". Sei infido.
L' "intersezionalismo" - in quanto ideologia totalitaria - ha un suo fascino in questi tempi di tensione culturale, è un vestito che si porta su tutto, non devi pensarci su, non devi stressarti. Ti mette tutto in discesa…
Ma perché tutta questa “tensione culturale”? Colpa del social, e te pareva. Il fatto è che il social ti erode il confine tra pubblico e privato, sul social trovi sia il tuo amico che l'assessore, devi rispondere ad entrambi nello stesso tempo. Non puoi distinguere, non puoi permetterti la manfrina...
Precedenti: gli anni 30 e la radio. Anche lì, grande fascino delle ideologie totalitariste...
Naturalmente, la libertà d'espressione può diventare un mezzo di oppressione. Quando lo è? In genere quando non sei d'accordo con me!
Il disaccordo è già una "microaggressione"...

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Since the 2016 election, college campuses have erupted in violent protests, demands for safe spaces, and the silencing of views that activist groups find disagreeable. Who are the leaders behind these protests, and what do they want? In Panic Attack, libertarian journalist Robby Soave answers the...

https://www.econlib.org/library/Columns/y2019/KlingSoave.html