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mercoledì 21 agosto 2019

venerdì 9 agosto 2019

F contro la divina semplicità

SMONTANDO DIO

Tutti i dissidi teologici che più mi interessano sono riconducibili alla dottrina della semplicità divina (DSD). Ovvero: Dio non ha parti.

In un ente fisico come il corpo umano le parti sono facili da distinguere: braccia, gambe, orecchie...

In un ente metafisico come Dio è più complicato ma fortunatamente sia chi aderisce a DSD, sia chi si dissocia su questo punto è d’accordo: le parti di Dio sono le sue azioni.

Per la DSD tutte le azioni divine sono riconducibili ad un’unica azione necessaria, è insensato distinguerle.

In effetti se Dio è buono fa sempre la cosa giusta e diventa inconcepibile vederlo cadere in errore. Tutto cio' che fa lo fa necessariamente, altrimenti non sarebbe Dio.

Ma se così fosse, non potrebbe essere libero. Come puo’ essere libero un essere che non sceglie tra azioni alternative (entrambe concepibili)?

A questo punto del dilemma si aprono due strade: 1) la via del mistero, 2) la rinuncia alla DSD.

Io scelgo 2, il che significa che Dio potrebbe anche sbagliare. Certo, a quel punto scopriremmo che cio’ che indicavamo come Dio non è tale poiché Dio non sbaglia mai (anche se sceglie liberamente). In altri termini: la fede è sempre probabilistica, mai assoluta. La fede ragionevole si sceglie come si sceglie una teoria scientifica, non a seguito di un ragionamento logico.

Linko un bel forum in cui 4 eminenti teologi sele danno di santa ragione su questo punto.


https://theopolisinstitute.com/conversations/the-doctrine-of-divine-simplicity/




Dottrina della semplicità divina: dio non ha parti.

Ma cosa costituisce parte in un'entità metafisica? Le azioni di questo essere.

La semplicità è incompatibile con la libertà: se sono libero faccio una cosa potendone fare un'altra, devono esserci almeno due azioni a disposizione. Ma se ci sono due azioni non c'è semplicità.

Due soluzioni: 1) si introduce il mistero, 2) si nega la semplicità.

venerdì 30 novembre 2018

DIO HA CREATO IL TEMPO?

DIO HA CREATO IL TEMPO?

Non credo. E’ pur vero che alcuni modelli cosmologici prevedono un inizio del tempo, ma io che non sono un cosmologo e francamente non riesco a interpretarli.

Per la maggior parte dei teisti Dio ha creato l’universo in un certo “momento”. Ma quel “momento” me lo immagino come gli altri: con un prima e con un dopo. C’è stato un tempo in cui l’universo non esisteva e un tempo in cui esisteva. L’esistenza del tempo mi sembra compatibile con l’esistenza del nulla.
Attenzione, non voglio dire che pensare al tempo come a una creazione divina sia contraddittorio, dico solo che la cosa non si riesce a immaginare. I filosofi hanno un’espressione per definire l’inimmaginabile: “metafisicamente impossibile”.

Dio crea il tempo?

Sembra impossibile da immaginare

... Some theists say that God “created time”. But even God could not do this. The creation of X requires a time when X does not exist, followed by a time when X exists. But there couldn’t have been a time when time did not exist. Similarly, with or without God, there could not have been an event of time coming into existence, since that requires a time when there was no time...

The Infinitude of Time http://fakenous.net/?p=71

sabato 24 novembre 2018

LE MIE ERESIE

LE MIE ERESIE

Il mia fede già precaria è per giunta “sfregiata” da due eresie, entrambe derivano da una certa allergia al tomismo:

1) Con tutta la buona volontà, faccio fatica a pensare ad un Dio “semplice” che si colloca fuori dal tempo. In altre parole, non riesco a pregare un “triangolo”, ho bisogno di credere in una “persona”.

2) Vedo qualcosa di radicale nella libertà umana, qualcosa che limita persino l’onniscienza divina. Rendendoci liberi Dio si limita.

Il combinato disposto delle due eresie facilita l'irruzione del miracolo: il Dio sorpreso dall’uomo – dalle sue azioni, dalla sua sofferenza, dalla sua felicità - deve talvolta intervenire nel mondo per cambiare le cose. Inutile aggiungere che ogni intervento divino equivale a un miracolo.

martedì 25 luglio 2017

Le due teologie del cristianesimo


Le due teologie del cristianesimo


Classical theism Edward Feser
***
Trigger warning: il great divide che forse aiuta meglio a capire la teologia contemporanea è quello tra classical theism (CT) e personal theism (PT). La prima deriva direttamente dal razionalismo di San Tommaso D’ Aquino, la seconda è più legata al soggettivismo.
***
Le quattro differenze
TC sostiene la semplicità assoluta di Dio. Come la semplicità è premessa per la composizione, così Dio è la premessa per l’ esistenza del mondo. La semplicità di Dio ha diverse conseguenze. Per esempio, poiché Dio è semplice è anche immutabile e impassibile. TP deriva invece l’ idea di Dio da quella dell’ uomo grazie ad analogie: Dio è un “uomo” senza limiti (eterno, onnipotente, onnisciente, perfetto…) ed è causa dell’ universo nel senso che ne è l’ architetto (ID). In questo senso Dio non è “semplicità assoluta”. …Classical theists insist that God is absolutely simpleor without parts… theistic personalists tend to reject the doctrine of divine simplicity. 
1: SEMPLICITA’
TC crede nel principio di “conservazione”: il cosmo cesserebbe all’ istante di essere qualora Dio non lo sostenesse secondo un piano pre-ordinato. TP vede Dio come creatore che osserva, interviene e giudicala sua libera creatura. I miracoli, per esempio, sono una forma d’ intervento divino. Per TC il rapporto di Dio con la sua creatura è molto più “intimo”. L’uomo cerca di penetrare la realtà divina ma anche Dio in qualche modo cerca di comprendere l’uomo, reso misterioso dalla sua libertà.
2: DIALOGO E INTERVENTO
Il Dio perfetto della TP assomiglia ad un uomo perfettamente virtuoso che non commette mai il male. Ma questo è un concetto assurdo per TC poiché attribuire a Dio un comportamento morale non ha senso. Il Dio perfetto di TC è una realtà piena, e quindi perfettamente buona poiché il male è definibile come una diminuzione della realtà. TC enfatizza cio’ che Dio è, PT è più interessato a  cio’ che dio fa da cui inferire una definizione.
3: PERFEZIONE MORALE
TC e TP utilizzano il linguaggio in modo differente. Poiché TC descrive un agente collocandolo fuori dal tempo, cadrebbe continuamente in contraddizione se non precisasse che utilizza il linguaggio secondo “analogia tomistica”. TP è più libero di arguire utilizzando le analogie semplici del discorso quotidiano.
4: TEMPO
The classical theist tends to start from the idea that whatever else God is, he is essentially that reality which is absolutely ultimate or fundamental, and the source of all other reality.   Different classical theists might spell this basic idea out in different ways.  The Aristotelian will emphasize the thesis that unlike everything else that exists, God is not a mixture of actuality and potentiality but is instead pure actuality or actus purus.  Neoplatonism emphasizes that unlike everything else in reality, God is in no way composed of parts, either physical or metaphysical, but is absolutely One, simple, or non-composite.  Thomists will emphasize that God is not “a being” alongside other beings, and does not merely “have” existence; rather his essence just is existence.
DIO FONDAMENTO
Theistic personalists, by contrast, tend to begin with the idea that God is “a person” just as we are persons, only without our corporeal and other limitations.  Like us, he has attributes like power, knowledge, and moral goodness; unlike us, he has these features to the maximum possible degree.  The theistic personalist thus arrives at an essentially anthropomorphic conception of God.
DIO PERSONA
Classical theists also insist that God is immutable, impassible, and eternal in the sense of outside time altogether, while theistic personalists tend to reject these claims as well
IMMUTABILE E IMPASSIBILE
These differences also affect how the two views interpret claims about God’s omniscience, will, goodness, and sovereignty, with theistic personalists tending to interpret these in a more anthropomorphic Paley-style “design arguments”have at least a tendency in the theistic personalist direction.
ANTROPOMORFISMO, ONNISCIENZA E ONNIPOTENZA
I vantaggi di TC: solida tradizione, aggancio con le filosofie razionaliste… I vantaggi di TP: appello al buon senso, aggancio con la teologia naturale
PRO E CONTRO

lunedì 28 luglio 2014

Teologia classica e teologia personalistica

Sono due teologie fondamentali. La prima deriva direttamente dal razionalismo di San Tommaso D' Aquino, la seconda è più legata alla contemporaneità. Di seguito elenco le 4 differenze fondamentali.


  • 1 TC sostiene la semplicità assoluta di Dio. Come la semplicità è premessa per la composizione, così Dio è la premessa per l' esistenza del mondo. La semplicità di Dio ha diverse conseguenze. Per esempio, poichè Dio è semplice è anche immutabile e impassibile. TP deriva invece l' idea di Dio da quella dell' uomo grazie ad analogie: Dio è un "uomo" senza limiti (eterno, onnipotente, onnisciente, perfetto...) ed è causa dell' universo nel senso che ne è l' architetto (ID). In questo senso Dio non è "semplicità assoluta".
  • 2) TC crede nel principio di "conservazione": il cosmo cesserebbe all' istante di essere qualora Dio non lo sostenesse. TP vede Dio come creatore che osserva, interviene e giudica la sua libera creatura. I miracoli, per esempio, sono una forma d' intervento divino. Per TC il rapporto di Dio con la sua creatura è molto più "intimo".
  • 3) Il Dio perfetto della TP assomiglia ad un uomo perfettamente virtuoso che non commette mai il male. Ma questo è un concetto assurdo per TC poiché attribuire a Dio un comportamento morale non ha senso. Il Dio perfetto di TC è una realtà piena, e quindi perfettamente buona poiché il male è definibile come una diminuzione della realtà. TC enfatizza cio' che Dio è, PT è più interessato a  cio' che dio fa da cui inferire una definizione.
  • 4) TC e TP utilizzano il linguaggio in modo differente. Poiché TC descrive un agente collocandolo fuori dal tempo, cadrebbe continuamente in contraddizione se non precisasse che utilizza il linguaggio secondo "analogia tomistica". TP è più libero di arguire utilizzando le analogie semplici del discorso quotidiano.


Classical theism e personal theism
  • The classical theist tends to start from the idea that whatever else God is, he is essentially that reality which is absolutely ultimate or fundamental, and the source of all other reality.   Different classical theists might spell this basic idea out in different ways.  The Aristotelian will emphasize the thesis that unlike everything else that exists, God is not a mixture of actuality and potentiality but is instead pure actuality or actus purus.  Neoplatonism emphasizes that unlike everything else in reality, God is in no way composed of parts, either physical or metaphysical, but is absolutely One, simple, or non-composite.  Thomists will emphasize that God is not “a being” alongside other beings, and does not merely “have” existence; rather his essence just is existence.
  • Theistic personalists, by contrast, tend to begin with the idea that God is “a person” just as we are persons, only without our corporeal and other limitations.  Like us, he has attributes like power, knowledge, and moral goodness; unlike us, he has these features to the maximum possible degree.  The theistic personalist thus arrives at an essentially anthropomorphic conception of God.
  • Classical theists insist that God is absolutely simple or without parts; 
  • theistic personalists tend to reject the doctrine of divine simplicity. 
  • Classical theists also insist that God is immutable, impassible, and eternal in the sense of outside time altogether, while theistic personalists tend to reject these claims as well.  
  • These differences also affect how the two views interpret claims about God’s omniscience, will, goodness, and sovereignty, with theistic personalists tending to interpret these in a more anthropomorphic Paley-style “design arguments” have at least a tendency in the theistic personalist direction.
continua




http://edwardfeser.blogspot.it/2010/09/classical-theism.html

http://edwardfeser.blogspot.it/2012/07/classical-theism-roundup.html