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giovedì 17 maggio 2018

The Budgetary Origins of Fiscal-Military Prowess GARY COX DA FINIRE

Notebook per
The Budgetary Origins of Fiscal-Military Prowess
riccardo-mariani@libero.it
Citation (APA): riccardo-mariani@libero.it. (2018). The Budgetary Origins of Fiscal-Military Prowess [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com
Parte introduttiva
Evidenzia (giallo) - Posizione 2
The Budgetary Origins of Fiscal-Military Prowess Gary W. Cox Mark Dincecco
Evidenzia (giallo) - Posizione 3
modern democracies tend to win the wars
Nota - Posizione 4
IL FATTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 4
the budgetary sources of fiscal-military prowess
Nota - Posizione 4
ORIGINE
Evidenzia (giallo) - Posizione 5
from the mid-17th to the early 20th
Nota - Posizione 5
XIODO
Evidenzia (giallo) - Posizione 5
credible budgets
Nota - Posizione 5
UTILE X LA RACCOLTA DEI FONDI
Evidenzia (giallo) - Posizione 6
largely a matter of out-spending one’s opponent,
Nota - Posizione 6
LA VITTORIA IN GUERRA
Evidenzia (giallo) - Posizione 7
10 major European powers,
Nota - Posizione 7
IL CAMPIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 10
a theory of limited government leading to military strength,
Nota - Posizione 10
NN UNA TEORIA SULLE DEMOCRAZIE...LA REGOLETTA FUNZIONA ANCHE CON GLI STATI AUTORITARI...GB 1689 E PRUSSIA 1848
Evidenzia (giallo) - Posizione 11
The Budgetary Origins of Fiscal-Military Prowess
Nota - Posizione 11
ttttttttttt
Evidenzia (giallo) - Posizione 12
democracies usually win.
Nota - Posizione 12
FATTO BELLICO
Evidenzia (giallo) - Posizione 12
over 90 percent of the wars
Nota - Posizione 12
ERA POSTNAPOLEONOCA...GUERRE COMINCIATE DA LORO
Evidenzia (giallo) - Posizione 13
about 65 percent
Nota - Posizione 13
GUERRE SUBITE
Evidenzia (giallo) - Posizione 14
better than non democracies at avoiding wars they were likely to lose,
Nota - Posizione 14
PRIMA CAUSA IPOTIZZATA
Evidenzia (giallo) - Posizione 15
the mid-17th to the early 20th
Nota - Posizione 15
XIODO CONSIDERATO IN QS STUDIO
Evidenzia (giallo) - Posizione 16
substantial advantages in raising taxes and loans.
Nota - Posizione 16
CON I CONTI IN ORDINE
Evidenzia (giallo) - Posizione 17
largely a matter of out-spending
Nota - Posizione 17
CHI VINCE?
Evidenzia (giallo) - Posizione 18
10 major European powers
Nota - Posizione 18
SPAZIO
Evidenzia (giallo) - Posizione 18
period 1650-1913
Nota - Posizione 18
TEMPO
Evidenzia (giallo) - Posizione 19
larger wartime expenditures
Nota - Posizione 19
CONTI IN ORDINE =>
Evidenzia (giallo) - Posizione 22
connecting credible budgets to greater capacity to tax, greater access to credit, greater wartime expenditure, and greater probability of victory.
Nota - Posizione 23
L ARGOMENTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 27
1. A sketch of the argument
Nota - Posizione 27
Ttttttttttttt
Evidenzia (giallo) - Posizione 28
we define a “credible budget” as one that is statutory, lapses after a fixed term (usually one year), and is subject to parliamentary audit.
Nota - Posizione 29
BILANCIO CREDIBILE
Evidenzia (giallo) - Posizione 30
private planning documents of monarchs
Nota - Posizione 30
IL BILANCIO DI UN TEMPO
Evidenzia (giallo) - Posizione 31
Netherlands (1572) and England (1689)
Nota - Posizione 31
PRIMI A VARARE UN DOCU PUBBLICO
Evidenzia (giallo) - Posizione 32
these countries embarked on long periods of successful military expansion— mostly
Nota - Posizione 32
DOPO IL VARO
Evidenzia (giallo) - Posizione 33
case of England.
Nota - Posizione 33
Ttttttttttttt
Evidenzia (giallo) - Posizione 33
In England prior to the Glorious Revolution of 1688,
Nota - Posizione 34
IL BILANCIO ERA SENZA VINCOLI X LA CORONA
Evidenzia (giallo) - Posizione 34
diverted money that parliament granted for war against Louis XIV to fight the Dutch
Nota - Posizione 35
ESEMPIO DI CARLO II
Evidenzia (giallo) - Posizione 35
diverted money parliament granted to disband the army to maintain
Nota - Posizione 36
ALTRO CASO CARLO II
Evidenzia (giallo) - Posizione 36
diversions of planned fiscal-military expenditures became illegal
Nota - Posizione 37
DOPO LA GLORIOSA RIVOL
Evidenzia (giallo) - Posizione 38
Revenue statutorily earmarked for a specific purpose— building
Nota - Posizione 39
DOPO LA RIVOL
Evidenzia (giallo) - Posizione 42
creditors, and government contractors could rely considerably more
Nota - Posizione 42
BENEFICIARI DELL IRRIGIDIMENTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 44
increases in taxation, leading to a tripling of tax revenue
Nota - Posizione 44
PRIMA CONSEGUENZA
Evidenzia (giallo) - Posizione 44
investors were willing to loan vastly more money
Nota - Posizione 45
SECONDA
Evidenzia (giallo) - Posizione 45
modern budgetary system, based on ministerial responsibility,
Nota - Posizione 45
ISTITUZ 1707
Evidenzia (giallo) - Posizione 48
England’s revenue increases reflected factors other than budgetary reform, such as the exigencies of war.
Nota - Posizione 49
TEORIA ALTERNATIVA ALLA NOSTRA
Evidenzia (giallo) - Posizione 53
war had become a fiscal war
Nota - Posizione 53
MOLTI STORICI CONCORDANO
Evidenzia (giallo) - Posizione 53
victory belonged to the side that could out-spend its opponents (Hoffman 2015).
Nota - Posizione 54
DI FATTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 54
the “capability ratio” of two contending
Nota - Posizione 55
L INDICE MIGLIORE X PREDIRE LA VITTORIA

giovedì 8 luglio 2010

La dinamica dei bilanci pubblici

Un' assurdità comunemente sostenuta è che l' evasione obbliga il contribuente onesto a pagare di più. Ma non è così. Gli oneri fiscali che vengono evasi o elusi non vengono assunti da altre persone. Se il mio vicino lavora in nero, le mie aliquote fiscali non aumentano.

Charles Adams

Da un punto di vista statico Adams è inappuntabile, ma da un punto di vista dinamico?

Anche.

Questo per la buona ragione che qualsiasi aumento di entrate viene inevitabilmente speso dalla politica, persino prima che si sia realizzato. Volete qualche esempio?

Se siamo arrivati a far spendere dal burocrate il 50% delle ricchezze prodotte quando un tempo non si azzardava oltre la soglia del 10%, un motivo ci sarà. Magari la retorica della "lotta all' evasione" un ruolo nello sfacelo ce l' ha.

martedì 8 giugno 2010

Tagli o lotta all' evasione? Il dilemma dell' analfabeta.

1. La pressione fiscale italiana è al 43%, limite considerato ostativo alla crescita persino nella vecchia Europa.

2. Il sommerso italiano è poco meno del 20%. Ammettiamo che sia così, e chi lo sa?

3. Il PIL su cui è calcolata la pressione fiscale incorpora il sommerso.

4. Se tutti "pagassero" la pressione schizzerebbe al 60%, sarebbe la sentenza capitale per il nostro e per qualunque Paese.

5. Chi dice: MENO tagli, PIU' lotta all' evasione, non sa di cosa parla: le due vie non sono alternative qualora si punti alla crescita. Considerarle tali significa aumentare ulteriormente l' asfissiante pressione fiscale.

6. Più recupero d' evasione non puo' implicare meno tagli, sarebbe una logica perversa.

Fin qui Alesina. Da qui io.

7. Poichè "stanare gli evasori" e "tagliare" la spesa sono entrambe cose sgradite al Politico (gli fanno perdere voti), difficilmente ce ne sarà uno che farà con impegno entrambe le cose.

8. Se tra le due bisogna scegliere, facciamo in modo che il Politico s' impegni nell' operazione più utile.

9. Il taglio della spesa innesta un circolo virtuoso = - spesa, - tasse, - evasione, saldi di bilancio che migliorano e crescita garantita. Solo il primo elemento è sgradito alla politica.

10. La lotta all' evasione, per contro, non solo fa rimanere imprescindibile un taglio della spesa ma addirittura, come spiega Alesina, l' analfabetismo economico ben descritto da Alesina diffonde nel Paese l' idea che esso sia evitabile. Ora, secondo voi un Politico taglierà mai la spesa qualora 1) questa manovra gli faccia perdere voti 2) esiste un clima sociale che lo esenta dal farlo 3) ha in mano un surplus temporaneo (recupero evasione) che gli permette di pagare la spesa che dovrebbe invece tagliare?

*************

La via dei tagli, come abbiamo visto, è dettata soprattutto dall' analfabetismo economico diffuso. Questa settimana compie 209 anni (la maggior parte gli ha compiuti sottoterra) Frederic Bastiat, l' uomo che più di altri ha illustrato cio' di cui parliamo in un saggio intitolato: "Cio' che si vede e cio' che non si vede".

In quel saggio spiegava il "paradosso della finestra": un monello scaglia un mattone rompendo il mio vetro di casa. Dopo aver imprecato chiamo il vetraio disoccupato per la sostituzione e lo pago con 100 euro. Per l' analfabeta economico la disgrazia è un sollievo: il vetraio non è più disoccupato e riceve un compenso. Già, l' analfabeta giudica per quello che vede. Ma c' è anche quello che non si vede, ovvero il bel paio di scarpe che avrei comprato con quei 100 euro. Chi considera cio' che non si vede sa che la gente vuole scarpe, non vetri e la riconversione dei vetrai in scarpivendoli è ritardata dalla disgrazia con grave danno per l' intera società.

Ah, inutile aggiungere che gran parte della politica economica in tempo di crisi del secolo scorso, ispirata da Mr. Keynes, si è basta sul finanziamento dei "monelli".

link

mercoledì 2 aprile 2008

Problemi con il dibattito elettorale? Una ricettina storico-economica per cavarsi d' impaccio

Sole 2.4.2008. Alesina compendia in quattro righe la storia economica dell' italia post-bellica. Ah, come mi quadra. Ottima micro lettura per chi continua a parlare di "declino".

"...l' italiano si era abituato al boom degli anni 50 e 60, un boom prolungato artificiosamente dall' indebitamento e dall' inflazione degli anni 70, 80 e parte dei 90; sciagurate politiche pensionistiche e assistenzialismo al Sud, nonchè politiche distorsive sul mercato del lavoro hanno contribuito a creare un senso di eccessiva sicurezza basato su castelli fiscali di carta. Da qualche anno [grazie ai vincoli monetari e fiscali assunti in sede europea] i nodi sono venuti al pettine. Ed ecco il declino economico [che da sempre cova ma solo oggi è visibile]..."

Direi che manca solo una mazzatina al centro-sinistra degli anni 60, ovvero a quella forza politica che semino' leggi (pensioni, lavoro...) che più tardi contribuirono al dissesto.

Tutto bello e fila bene. ma forse facciamo i conti senza l' oste: avevamo in casa il Partito Comunista più forte d' Europa, e per le strade il terrorismo rosso aleggiava quando non imperversava.

Con un bubbone del genere Andreotti ha gioco facile nel dirci: voi, con tutta la vostra spocchia, non avreste potuto far di meglio.

Ma veniamo alle ricette. Per alzare i redditi il Prof. illumina alcune vie e io ci aggiungo del mio.
  1. Alzare la produttività: lavoriamo troppo poco e troppo in pochi, aliquote differenziate per le donne (ndr molto meglio differenziare i contributi, vedi punto sotto), altri incentivi ad entrare nel mondo del lavoro.
  2. Abbassare le tasse: finanziare la misura alzando l' età pensionabile e agendo sul pubblico impiego (pre pensionamenti, mobilità...).
  3. Alzare i salari puntando sull' innovazione incentivata dalla concorrenza.
  4. Alzare i salari contenendo l' inflazione mediante deregolamentazioni (es. grande distribuzione).
  5. Alzare i salari colpendo la classe dei privilegiati mediante abolizione della contrattazione collettiva e introduzione di un contratto unico.
  6. Add1: vendere i gioielli di famiglia e fare cassa con quelli.
  7. Abbassare gli oneri contributivi e dirottare la differenza su altri pilastri previdenziali.
  8. Add3. Le solite riforme, scuola, giustizia...
  9. Liberalizzazione delle utilities.

giovedì 6 marzo 2008

Il Leviatano allarga il suo mascellone

E', in una battuta, la storia dei bilanci italici negli ultimi 15 anni, così come ce li raccontano i "rumoristi".

"...di ciò che è mangiabile - che è cresciuto molto poco - il settore pubblico si è andato prendendo, dal 1990 al 2006, una fetta sempre più grande: dal 14% al 24%. Il che spiega perché i redditi disponibili delle famiglie siano aumentati, in media, di quasi niente. Quando usciranno i dati per 2007 e 2008 la fetta del settore pubblico sul PIN risulterà essere ancor maggiore, azzardiamo il 25-26%.

...sgombriamo il campo da un ultimo dubbio: non è che son gli interessi sul debito che si mangiano il reddito disponibile del settore pubblico, mentre la spesa al netto dei medesimi è stata messa sotto controllo? Magari! Purtroppo è vero quasi tutto il contrario: guardate il primo grafico...

...riassumendo: l'(op)pressione fiscale è cresciuta, eccome. La spesa pubblica è cresciuta, eccome. Entrambe son cresciute più, molto di più, del reddito nazionale. Di conseguenza, lo stato controlla oggi quasi il 60% della torta. A chi lavora nel settore privato rimane solo il 40%. Le conclusioni tiratele voi, che a noi per una volta mancano le brutte parole..."

lunedì 11 febbraio 2008

La classifica dei più indebitati

Household debt as a percentage of disposable income:

Denmark 260%
Netherlands 246%
New Zealand 181%
Australia 173%
United Kingdom 159%
Ireland 141%
United States 135%
Sweden 134%
Japan 132%
Canada 126%
Germany 107%
Spain 107%
Finland 89%
France 89%
Italy 59%

L' FMI cambia ricetta

Guido Tabellini Sole 10.02.2008 p.1

"...in passato, quando un Paese in via di sviluppo si indebitava troppo, l' FMI ha sempre predicato austerità e risanamento di bilancio. Ora che è toccato agli Stati Uniti, il medico ha cambiato ricetta..."

mercoledì 6 febbraio 2008

lunedì 7 gennaio 2008

venerdì 14 dicembre 2007

Lo Stato grasso

Porro presenta Porro. E presenta anche le differnze tra i denunciatori di sprecopoli: c' è chi vorrebbe porre rimedio riqualificando la spesa e chi invece tagliandola.

lunedì 10 dicembre 2007

Introduzione alla curva di Laffer

Un opinione autorevole.
Aggiunta1: la legge è vera ma anche un po' più complessa di quel che si crede.
Aggiunta 2
Aggiunta 3 una difesa appassionata della supply side economic
Aggiunta 5 un effetto Laffer fresco fresco dalla Virginia
add.6 Filmato l' effetto, allora esiste?