Visualizzazione post con etichetta internet. Mostra tutti i post
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martedì 23 aprile 2019
LA BRUTTA FINE
LA BRUTTA FINE
Diciamolo: internet è finita male, almeno rispetto ai sogni degli anni novanta.
Da allora la massa è approdata nel web. Era poco esperta da un punto di vista tecnico e più interessata a consumare passivamente l'intrattenimento che a contribuire in modo creativo. Gestiva in modo poco maturo i contenuti non censurati ed era più disposta a rinunciare alla propria autonomia in cambio di comodità.
I blog simboleggiano la "vecchia visione" di Internet mentre Facebook incarna la nuova e vincente.
Quando leggi i blog, fai le tue scelte su chi seguire. Con Facebook, ti affidi all’algoritmo di un’ intelligenza artificiale.
Chi tiene un blog mette dentro ogni post un lavoro genuino. Su Facebook, molti post sono solo "condivisioni" occasionali dove la persona che l aopera non aggiunge nulla.
I blogger creavano "metadati". Inserivano i loro post in categorie aggiungendo tag con parole chiave. Ciò consentiva ai lettori di filtrare ciò che leggevano e di recuperare un senso evolutivo. Su Facebook, l'intelligenza artificiale cerca di dedurre i nostri interessi dal nostro comportamento. Non selezioniamo gli argomenti da soli ma veniamo sospinti ora da una parte, ora dall’altra.
L'ambiente più popolare per leggere e scrivere blog è il personal computer, che consente al lettore di pensare e dà a chi scrive uno strumento per comporre e modificare diversi paragrafi. L'ambiente consueto per la lettura e la pubblicazione su Facebook è lo smartphone, che favorisce lo scorrimento rapido di foro e parole sporadiche.
https://hackernoon.com/how-the-internet-turned-bad-b85b079ac45f
Diciamolo: internet è finita male, almeno rispetto ai sogni degli anni novanta.
Da allora la massa è approdata nel web. Era poco esperta da un punto di vista tecnico e più interessata a consumare passivamente l'intrattenimento che a contribuire in modo creativo. Gestiva in modo poco maturo i contenuti non censurati ed era più disposta a rinunciare alla propria autonomia in cambio di comodità.
I blog simboleggiano la "vecchia visione" di Internet mentre Facebook incarna la nuova e vincente.
Quando leggi i blog, fai le tue scelte su chi seguire. Con Facebook, ti affidi all’algoritmo di un’ intelligenza artificiale.
Chi tiene un blog mette dentro ogni post un lavoro genuino. Su Facebook, molti post sono solo "condivisioni" occasionali dove la persona che l aopera non aggiunge nulla.
I blogger creavano "metadati". Inserivano i loro post in categorie aggiungendo tag con parole chiave. Ciò consentiva ai lettori di filtrare ciò che leggevano e di recuperare un senso evolutivo. Su Facebook, l'intelligenza artificiale cerca di dedurre i nostri interessi dal nostro comportamento. Non selezioniamo gli argomenti da soli ma veniamo sospinti ora da una parte, ora dall’altra.
L'ambiente più popolare per leggere e scrivere blog è il personal computer, che consente al lettore di pensare e dà a chi scrive uno strumento per comporre e modificare diversi paragrafi. L'ambiente consueto per la lettura e la pubblicazione su Facebook è lo smartphone, che favorisce lo scorrimento rapido di foro e parole sporadiche.
https://hackernoon.com/how-the-internet-turned-bad-b85b079ac45f
domenica 3 marzo 2019
PIU' CHE IL POPULISMO POTE' TWITTER
PIU' CHE IL POPULISMO POTE' TWITTER
Il sogno tecnocratico è fallito e non tornerà tanto presto. La colpa? Dei social.
Difficile coltivare un progetto articolato, coerente e noioso da assimilare quando politicamente rende molto di più stendere su due due righe una buona battuta e renderla virale.
http://www.arnoldkling.com/blog/martin-gurri-watch-7/
martedì 26 febbraio 2019
COSA NON VA CON FACEBOOK?
COSA NON VA CON FACEBOOK?
E’ che ti rende felice ma mai soddisfatto.
La felicità deriva da un piacere, la soddisfazione dal fatto di costruire un ricordo, un senso. Le due cose, a volte, divergono drammaticamente.
Facebook ti fa cogliere l’attimo senza che poi resti nulla. La vita online non ci fa più capire bene la nostra vita, per alcuni non è un grande inconveniente ma per altri sì.
Due antidoti: 1) fare figli e 2) viaggiare.
https://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2019/02/what-is-the-real-problem-with-social-media-and-how-should-we-respond.html
E’ che ti rende felice ma mai soddisfatto.
La felicità deriva da un piacere, la soddisfazione dal fatto di costruire un ricordo, un senso. Le due cose, a volte, divergono drammaticamente.
Facebook ti fa cogliere l’attimo senza che poi resti nulla. La vita online non ci fa più capire bene la nostra vita, per alcuni non è un grande inconveniente ma per altri sì.
Due antidoti: 1) fare figli e 2) viaggiare.
https://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2019/02/what-is-the-real-problem-with-social-media-and-how-should-we-respond.html
venerdì 30 novembre 2018
CHAPTER 1 Don’t Steal This Book
CHAPTER 1 Don’t Steal This Book
Note:1@@@@@@@@@@@@
Note:1@@@@@@@@@@@@
Yellow highlight | Location: 143
Before you read this book, please submit your user name and password.
Note:COMINCIA L ODISSEA
Note:COMINCIA L ODISSEA
Yellow highlight | Location: 161
software is eating the world,”
Note:LA SENSAZIONE
Note:LA SENSAZIONE
Yellow highlight | Location: 162
“the biggest event in human history.”
Note:AI X MOLTI
Note:AI X MOLTI
Yellow highlight | Location: 165
soon will “know you better than you know yourself.”
Note:LA MACCHINA DI DOMANI
Note:LA MACCHINA DI DOMANI
Yellow highlight | Location: 166
you will need to submit a credit card number
Note:X FARE TUTTO
Note:X FARE TUTTO
Yellow highlight | Location: 167
security questions
Note:SE CI SONO INTOPPI...E CI SONO SEMPRE
Note:SE CI SONO INTOPPI...E CI SONO SEMPRE
Yellow highlight | Location: 172
industry is rapidly approaching a moment of “singularity.”
Note:X MOLTI
Note:X MOLTI
Yellow highlight | Location: 175
Advanced artificial intelligence and breakthroughs in biological codes are persuading many researchers that organisms such as human beings are simply the product of an algorithm.
Note:LA RELIGIONE CHE AVANZA....SIAMO ALGORITMI?
Note:LA RELIGIONE CHE AVANZA....SIAMO ALGORITMI?
Yellow highlight | Location: 176
this algorithm can be interpreted and controlled through machine learning.
Note:Ccccccccccccc
Note:Ccccccccccccc
Yellow highlight | Location: 177
The cloud computing and big data of companies such as Google,
Note:IL FULCRO
Note:IL FULCRO
Yellow highlight | Location: 178
marriage
Note:SCELTE IA 1
Note:SCELTE IA 1
Yellow highlight | Location: 178
medical care
Note:2
Note:2
Yellow highlight | Location: 179
bitcoin wallet
Note:3
Note:3
Yellow highlight | Location: 180
most of your jobs.
Note:4
Note:4
Yellow highlight | Location: 180
new digital world may not need you anymore.
Note:LA TESI DI MOLTI
Note:LA TESI DI MOLTI
Yellow highlight | Location: 180
you can retire on an income which we regard as satisfactory for you.
Note:MA NN PREOCCUPATEVI
Note:MA NN PREOCCUPATEVI
Yellow highlight | Location: 182
most human beings unemployable because they are intellectually inferior to AI algorithms.
Note:L OPINIONE DEI BOSS SILICON VALLEY
Note:L OPINIONE DEI BOSS SILICON VALLEY
Yellow highlight | Location: 182
Did you know that Google AI defeated the world Go champion in five straight contests?
Note:TANTO VX DIRE
Note:TANTO VX DIRE
Yellow highlight | Location: 185
For every obsolescent homo sapiens, the leading Silicon Valley magnates recommend a federally guaranteed annual income.
Note:LA SOLUZIONE...FREE MONEY
Note:LA SOLUZIONE...FREE MONEY
Yellow highlight | Location: 186
In addition, you, a sophisticated cyber-savvy reader, may well be among the exceptional elites
Note:ALTERNATIVA DA NN ESCLUDERE
Note:ALTERNATIVA DA NN ESCLUDERE
Yellow highlight | Location: 188
You may even count yourselves among the big data demiurges
Note:Ccccccccc
Note:Ccccccccc
Yellow highlight | Location: 190
homo deus.
Note:UN MEGA BUROCRATE CON UNA CORTE DI MACCHINE INTELLIGENTI
Note:UN MEGA BUROCRATE CON UNA CORTE DI MACCHINE INTELLIGENTI
Yellow highlight | Location: 191
talk of human gods, omniscience, and elite supremacy
Note:UN TEMA NN NUOVO
Note:UN TEMA NN NUOVO
Yellow highlight | Location: 198
Meanwhile, it was obvious that security on the Internet had collapsed.
Note:PRIMO VULNUS
Note:PRIMO VULNUS
Yellow highlight | Location: 203
the key rule shielding civilization from cyborg invaders is “never link the computers.”
Note:GALACTICA
Note:GALACTICA
Yellow highlight | Location: 204
the very idea of the network will become suspect?
Note:CHI È DENTRO È FINITO
Note:CHI È DENTRO È FINITO
Yellow highlight | Location: 204
finance and insurance, have already essentially moved off-line.
Note:GIÀ OGGI
Note:GIÀ OGGI
Yellow highlight | Location: 206
nothing critical goes on the Net.
Note:PAROLA D ORDINE
Note:PAROLA D ORDINE
Yellow highlight | Location: 207
Silicon Valley has pretty much given up.
Note:IL MITO DELLA SICUREZZA
Note:IL MITO DELLA SICUREZZA
Yellow highlight | Location: 208
security system has broken down just as the computer elite have begun indulging the most fevered fantasies about the capabilities of their machines
Note:UNA CORRELAZIONE
Note:UNA CORRELAZIONE
Yellow highlight | Location: 213
Silicon Valley seems to have adopted what can best be described as a neo-Marxist political ideology and technological vision.
Note:REAZIONE AI BICHI
Note:REAZIONE AI BICHI
Yellow highlight | Location: 216
the first Marxism espoused a belief that the industrial revolution
Note:A CHI SI STUPISCE IL KMARXISMO NN È ANTITECNOLOGICO
Note:A CHI SI STUPISCE IL KMARXISMO NN È ANTITECNOLOGICO
Yellow highlight | Location: 219
Marx’s essential tenet was that in the future, the key problem of economics would become not production amid scarcity but redistribution of abundance.
Note:UN IDEA CHE CIRCOLA ANCHE OGGI
Note:UN IDEA CHE CIRCOLA ANCHE OGGI
Yellow highlight | Location: 221
“Society regulates the general production and thus makes it possible for me to do one thing today and another tomorrow,
Note:IL SOGNO
Note:IL SOGNO
Yellow highlight | Location: 224
imagining that his own epoch was the final stage of human history.
Note:IL MARXISMO TORNA SEMPRE...ESCATOLOGIA MARXOSYA
Note:IL MARXISMO TORNA SEMPRE...ESCATOLOGIA MARXOSYA
Yellow highlight | Location: 226
The neo-Marxism of today’s Silicon Valley titans repeats the error of the old Marxists
Note:TESI.....IA ULTIMA CONQUISTA
Note:TESI.....IA ULTIMA CONQUISTA
Yellow highlight | Location: 229
All this is temporal provincialism and myopia,
Note:IA ULTIMA CONQUISTA
Note:IA ULTIMA CONQUISTA
Yellow highlight | Location: 231
they imagine that it’s “winner take all for all time.”
Note:IL LORO IMMAGINARIO
Note:IL LORO IMMAGINARIO
Yellow highlight | Location: 232
this delusion is shared by Silicon Valley’s critics. The dystopians join the utopians
Note:MA ECCO IL BELLO
Note:MA ECCO IL BELLO
Yellow highlight | Location: 233
a supremely competent and visionary Silicon Valley, led by Google with its monopoly of information and intelligence.
Note:L UTGOPIA/DISTOPIA
Note:L UTGOPIA/DISTOPIA
Yellow highlight | Location: 235
Darwin made man just another animal,
Note:UNA STORIA GIÀ VISTA
Note:UNA STORIA GIÀ VISTA
Yellow highlight | Location: 235
Google-Marxism sees men as inferior intellectually to the company’s own algorithmic machines.
Note:Cccccccccc
Note:Cccccccccc
Yellow highlight | Location: 236
Life after Google makes the opposing case that what the hyperventilating haruspices Yuval Harari, Nick Bostrom, Larry Page, Sergey Brin, Tim Urban, and Elon Musk see as a world-changing AI juggernaut is in fact an industrial regime at the end of its rope. The crisis of the current order in security, privacy, intellectual property, business strategy, and technology is fundamental and cannot be solved within the current computer and network architecture.
Note:TESI DEL LIBRO...I MIEI NEMICI...DOVE MLTI VEDONO UN INIZIO IO VEDO LA FINE
Note:TESI DEL LIBRO...I MIEI NEMICI...DOVE MLTI VEDONO UN INIZIO IO VEDO LA FINE
Yellow highlight | Location: 241
Security is the foundation of all
Note:NN MINIMIZZIAMO IL PRIMO VULNUS...IMPEDISCW I MICROPAGAMENTI
Note:NN MINIMIZZIAMO IL PRIMO VULNUS...IMPEDISCW I MICROPAGAMENTI
Yellow highlight | Location: 243
If your product is “free,” it is not a product, and you are not in business, even if you can extort money from so-called advertisers to fund it.
Note:VULNUS II...ZERO SEGNI I
Note:VULNUS II...ZERO SEGNI I
Yellow highlight | Location: 246
don’t pretend that you have customers.
Note:OPEN SOURCE
Note:OPEN SOURCE
Yellow highlight | Location: 249
The original distributed Internet architecture sufficed when everything was “free,” as the Internet was not a vehicle for transactions.
Note:LA RETE ALL INIZIO...ZERO PASS
Note:LA RETE ALL INIZIO...ZERO PASS
Yellow highlight | Location: 251
when the Internet became a forum for monetary transactions,
Note:QUI CAMBIA TUTTO...ARRIVANO LE PASS
Note:QUI CAMBIA TUTTO...ARRIVANO LE PASS
Yellow highlight | Location: 252
EBay led the way by purchasing PayPal, which was not actually an Internet service but an outside party that increased the efficiency of online transactions.
Note:IL RIMEDIO...INIZIANO LE PASS
Note:IL RIMEDIO...INIZIANO LE PASS
Yellow highlight | Location: 255
early in the twenty-first century, much of the Internet was occupied with transactions, and the industry retreated to the “cloud.”
Note:CON AMAZON E APPLE...TRANSAZIONI...DILUVIO DI PASS
Note:CON AMAZON E APPLE...TRANSAZIONI...DILUVIO DI PASS
Yellow highlight | Location: 256
Silicon Valley entrepreneurs replaced it with centralized and segmented subscription systems, such as Paypal, Amazon, Apple’s iTunes, Facebook, and Google cloud. Uber, Airbnb, and other sequestered “unicorns” followed. These so-called “walled gardens”
Note:LA FINE DELLA RETE DECENTRATA...METTI LA PASS ED ENTRI IN UN MONDO
Note:LA FINE DELLA RETE DECENTRATA...METTI LA PASS ED ENTRI IN UN MONDO
Note | Location: 258
GIARDINO CON RECINTO...MA MAGARI AVESSE IL RECINTO SICURO
Yellow highlight | Location: 260
Amazon has largely succeeded in isolating its own domains
Note:L ESEMPIO DI AMAZON
Note:L ESEMPIO DI AMAZON
Yellow highlight | Location: 260
But these centralized fortresses violated the Coase Theorem
Note:PROBLEMA
Note:PROBLEMA
Yellow highlight | Location: 261
Nobel-laureate economist Ronald Coase calculated that a business should internalize transactions only to the point that the costs of finding and contracting with outside parties exceed the inefficiencies
Note:IL YEOREMA DI COASE SULLA DIMENSIONE OTTIMA
Note:IL YEOREMA DI COASE SULLA DIMENSIONE OTTIMA
Yellow highlight | Location: 263
The concentration of data in walled gardens increases the cost of security.
Note:UN PARTICOLARE COSTO DI TRANS...
Note:UN PARTICOLARE COSTO DI TRANS...
Yellow highlight | Location: 266
it is dispersed through the cloud, funded through advertising, and combined with a spurious sharing of free goods.
Note:IL NUOVO CAPITALISMO
Note:IL NUOVO CAPITALISMO
Yellow highlight | Location: 267
the new Marxism is delusional today.
ANCHE IL VECCHIO SI PRESENTÒ IN MODO GRANDIOSO
ANCHE IL VECCHIO SI PRESENTÒ IN MODO GRANDIOSO
venerdì 9 novembre 2018
La masnada (laureata)
La masnada (laureata)
Se nei secoli passati la masnada era la plebaglia, nel XXI secolo la masnada si è laureata e infesta il web. Sembra ben rappresentata dal contestatore 2.0. Avete presente il soggetto?
Il contestatore 2.0 è un casinista innocuo (speriamo).
La sua protesta compulsiva è una variazione poco fantasiosa su un tema risaputo: “io non sono merce nelle mani di politici e multinazionali”.
Il tipo non dà all’occhio, è un cane sciolto svincolato da sindacati e partiti politici, che, anzi, ritiene complici nella Grande Truffa. La GF è una brutta cosa che il suo fiuto di “persona normale” ha scoperchiata per tempo a beneficio della collettività.
Perennemente indignato, sente che è l’ora di far sentire la sua rabbia. Quando ci vuole, ci vuole. Si ritiene un tipo sveglio e invita gli altri a “svegliarsi”; punta tutto su un piagnisteo contagioso, ha idee generiche con le quali esprime un generico rigetto dell’esistente, vorrebbe ripartire da zero, vagheggia una “autentica democrazia”.
Si reputa un “giovane senza futuro”, una pecora illuminata che ha smesso di seguire il gregge. Sa bene contro chi lotta ma non sa bene perché, la pura negazione, per ora, gli fa da stella polare.
Mentre lui soffre la precarietà “quelli là pensano solo ai gay”, non lo capiscono, non capiscono l’intera società, sono dellemummie, delle amebe, si ritiene (ed è) una persona normale come me e te, puo’ essere sia progressista che conservatore, sia credente che ateo.
Il “senso della storia” non è il suo forte, a volte sembra incapace di analisi, pronto solo a irridere, disprezzare, condannare; fondamentalmente è amorfo, solo spaventato dal panorama politico-economico-finanziario che lo circonda e che, quasi fossimo in un Matrix, pensa di aver decriptato, cosicché ora ha una missione: liberare gli altri “schiavi” del sistema!
E’ manicheo e settario, parla di casta e di poteri forti (prima del web avrebbe parlato solo del derby), il suo linguaggio evoca un cambiamento radicale anche se nel concreto non propone nulla di credibile, giusto una fantomatica “rivoluzione etica” (onestà-onestà-onestà).
Praticamente è una scatola vuota tallonata da schiere di prof. da tempo ai margini dell’accademia che – nel tentativo di riempirla – aspirano a compensare una vita di mancate citazioni ai loro (sparuti) lavori scientifici.
E’ giovane, laureato nella classica università di massa, terrone fuori sede, inesperto, brillante e tecnologicamente aggiornato. Nel Black Friday acquisterà lo smartphone da cui lancerà i suoi bellicosi appelli (“fate girare”).
Rigetta ogni forma di leadership in nome di un fiero egalitarismo, nuota nell’acquario della rete, un ambiente dove finalmente uno vale uno e al diavolo il curriculum.
E’ un ribelle con troppe cause, un outsider virtuale, non ama l’autorità e le strutture esistenti. Poiché non capisce bene le cervellotiche logiche della politica ha deciso che “trascende” i partiti politici, che si pone “al di là” delle ideologie.
Punta alla “giustizia” (qualunque cosa significhi). Guarda ai partiti esistenti come a un corpaccione unico, lui è diverso, è speciale, è radicale, è anarchico, ecologista, femminista, anit-femminista e molte altre cose tutte insieme.
Il suo anti-capitalismo gli conferisce un certo afrore di sinistra, sarà per questo che la sinistra lo corteggia (“tu porti le tue idee, noi ti forniamo la struttura”) ma lui recalcitra, ci tiene alla sua castità.
In via di principio condanna ogni burocrazia sognando un mondo realizzabile solo con tonnellate di burocrazia.
L’ostilità per lo status quo è il suo contrassegno. Ma cosa dovrebbe rimpiazzare le tanto odiate istituzioni? Al dunque va un po’ in confusione, è la parte che gli viene meno bene, quella in cui riceve meno “like”. Ma eccolo subito aggrappato all’ àncora di salvezza del cospirazionismo, la strategia dialettica con cui riconcilia tutte le sue contraddizioni. I “like” tornano a fioccare.
Ma per chi vota? Boh, nei giorni in cui è moderato secondo coscienza, in quelli in cui è radicale non vota dichiarando sprezzante che tutto gli fa schifo.
Il contestatore 2.0. si sente fondamentalmente tradito, a scuola gli hanno spiegato le meraviglie della liberal-democrazia e oggi, nell’epoca dello streaming, ne osserva quotidianamente al microscopio l’aspetto più repellente. Gli avevano promesso una film romantico e si è ritrovato a guardare un porno.
Le sue aspettative sono state tradite, il progressismo da scuola statale gli ha costruito un immaginario che ha per protagonista un governo onnipotente, onnisciente, onnicompetente e ben intenzionato. Questa fede nella bacchetta magica l’ha orientato verso il “primato della politica”. Purtroppo, specie dopo la recente crisi, la politica lo ha deluso e vuole prendere in mano personalmente la cosa (ovvero la bacchetta di cui sopra).
Dei politici tradizionali non sa più interpretare le parole, ma cosa dicono?: fanno promesse? Auspici? Profezie che si auto-avverano? Nel dubbio ora considera tutto una dichiarazione fraudolenta. Anche questa mossa fa montare i “like”, una delle poche soddisfazioni della sua vita al contempo acerba e disincantata.
Di fronte al suo occhio giudicante la politica, presa di sorpresa, non fa che spendere ed indebitarsi nella speranza di un’assoluzione che non arriverà mai. Recentemente l’occhiuto giudice ha scoperto che il Leviatano dei suoi sogni non esiste poiché quello che si trova di fronte è un invertebrato alle dipendenze di Bruxelles, sentina di tutti i mali. Si sono venduti il paese e a fare le spese del “tradimento” è lui e la sua generazione.
Eppure il contestatore 2.0 non ha un tenore di vita così malvagio, non se la passa poi così male, ha vissuto tutta la sua vita al riparo dalle guerre, potendo dare per scontati certi suoi diritti (e infatti li dà per scontatissimi), dal punto di vista materiale è abbastanza ricco da poter accedere ai media di ultima generazione, di fatto è ricco come pochi esseri umani nella storia dell’homo sapiens e appartiene pur sempre al 5% dell’umanità più ricca oggi presente sul pianeta, tuttavia, per quanti sforzi faccia, riesce solo a concepirsi come un defraudato, e laddove il nemico non è chiaro se lo inventa grazie alla sublime arte del complottismo (speculatori, finanza, multinazionali, tecnici, manine, burocrati…).
E’ sempre pronto a drammatizzare ogni inconveniente, dal disastro aereo al maltempo tutto è monito di apocalisse imminente. C’è sempre qualcosa “sotto”. Qualcosa di molto preoccupante.
Di fronte ad un futuro nero ritiene non resti altro che prendere l’esistente e rivoltarlo come un calzino, l’azzeramento è premessa indispensabile alle sue fantasie turbinose, la tabula rasa l’unico punto da cui ripartire (per dove? E’ secondario).
Tutto cio’ si traduce nell’assalto a quel sistema che gli ha dato tutto, gli ha dato i diritti con cui anima il suo movimento, oltre ad avergli messo gentilmente a disposizione quei mezzi che utilizza tanto abilmente per diffondere la sua protesta radicale.
Vi sembra che abbia parlato troppo male di lui? Non era mia intenzione. In fondo si tratta pur sempre di una “masnada”. Forse è anche meglio delle masnade del passato. Le brutture a cui accenno sono oggi allo scoperto, c’erano anche ieri ma occultate. Uscendo allo scoperto avranno meglio modo di temprarsi, il tempo sarà un buon medico.
P.S. Il ritrattino qui sopra sembra pennellato sull’archetipo del grillino. In realtà la fonte d’ispirazione è il movimento degli Indignados spagnoli che nel 2011 ebbero un momento di gloria e trassero il loro nome da un fortunato libro di Stephen Hessel.
VOTA:
sabato 8 settembre 2018
HL The Prophet of Google’s Doom – Econlib Arnold Kling
The Prophet of Google’s Doom – Econlib
Arnold Kling
Citation (APA): Kling, A. (2018). The Prophet of Google’s Doom – Econlib [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com
Parte introduttiva
Evidenzia ( giallo) - Posizione 2
The Prophet of Google’s Doom– Econlib By Arnold Kling
Evidenzia ( giallo) - Posizione 5
I believe the Google system of the world will fail,
Nota - Posizione 6
TESI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 7
—George Gilder, Life After Google
Nota - Posizione 7
IL LIBRO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 9
the death knell of Google, which Gilder believes would herald greater freedom
Nota - Posizione 10
UNA MORTE BENEDETTA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 10
—Google’s idea of intelligence is too data-centric.
Nota - Posizione 11
PRIMO DIFETTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 11
It cannot achieve creativity
Nota - Posizione 12
L ANALISI STATISTICA DI UNA MACCHINA NN È MAI CREATIVA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 12
—Google’s technical architecture is too centralized.
Nota - Posizione 12
ALTRO DIFETTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 12
Soon, it will run out of computing power and bandwidth
Nota - Posizione 12
NN TERRÀ PIÙ IL PASSO DELLA MOLE DI DATI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 13
—Google and other Internet businesses are too insecure.
Nota - Posizione 13
ALTRO DIFETTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 14
hackers are able to steal millions of data
Nota - Posizione 14
DI FATTO ESISTE UNA SOLA CASSAFORTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 14
—Google’s business model is too socialist.
Nota - Posizione 15
ALTRO DIFETTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 15
Giving its products to consumers for free while relying on advertising serves to insulate Google from the price signals
Nota - Posizione 15
IL DIFETTO NEL DETTAGLIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 23
When you are not paying for software, this limits your influence on its design.
Nota - Posizione 24
IL DIFETTO DELL OPEN SOURCE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 25
Gilder makes a case for what he dubs the “cryptocosm,” a computer architecture based on blockchain.
Nota - Posizione 25
L ALTERNATIVA.....INNANZITUTTO PIÙ SICURA CON MCROPAGAMENTI ANNESSI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 27
safety of your own identity,
Nota - Posizione 27
IL BENE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 27
Without security, Gilder argues, we cannot have property rights
Nota - Posizione 28
SICUREZZA=>PROPRIETÀ
Evidenzia ( giallo) - Posizione 29
Private keys enforce property rights and identities…
Nota - Posizione 29
IL BLOCKCHAIN CAMBOERÁ LE COSE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 40
In the end, however, I was not persuaded (and perhaps even he was not persuaded) that blockchain will solve the problems
Nota - Posizione 40
OPINIONE KLING SEGUONO MOTIVI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 42
if human intelligence has elements that computers cannot emulate, then blockchain does nothing to bridge that gap.
Nota - Posizione 43
QUEL CHE GILDER NN SPIEGA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 44
I once hoped that a decentralized Internet would enhance freedom. Now, I am inclined to see lack of appreciation for liberty as a fundamentally human problem, not a technological one.
Nota - Posizione 45
TECNOLOGIA E LIBERTÀ SONO COSÌ INTERCONNESSE? A KLING NN SEMBRA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 49
Digital content and the price system are inherently incompatible. The marginal cost of providing a digital copy is essentially zero.
Nota - Posizione 50
L ECONOMIA DI INTERNET E QUELLA CLASICA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 52
Obviously, the advertising solution has flaws, but it does have the virtue of keeping the marginal cost to consumers at zero.
Nota - Posizione 53
Ccccccccc
Evidenzia ( giallo) - Posizione 54
In theory, blockchain may make micropayments easier to collect, but I am skeptical that micropayments will emerge as the solution to the dilemma.
Nota - Posizione 55
I MICROPAGAMENTI
mercoledì 5 settembre 2018
LA RIVOLUZIONE DIGITALE PER IL “CINOTTIMISTA”
LA RIVOLUZIONE DIGITALE PER IL “CINOTTIMISTA”
Nei giudizi su questa nostra epoca della “connessione perenne” circola molto ottimismo ingenuo ma anche molto cinismo deprimente. Personalmente, sono sia cinico che ottimista, mi definirei un "cinottimista" :-).
Da un lato sono cinico: l'epoca di internet ha messo in circolazione tanta di quella "merda" come mai ne avevamo vista prima. Grazie a internet, la "merda" è cresciuta ovunque e in tutti i sensi, sia in assoluto che in percentuale rispetto alla "crema".
Poi però ci ripenso e mi consolo: perché mai questa spiacevole constatazione dovrebbe in qualche modo scoraggiarmi? Non essendo interessato alla “merda” mi è del tutto indifferente al fatto che sia tano ubiqua, l'unica cosa che conta realmente per me è la quantità di "crema" ora a mia disposizione. Ebbene, nell'epoca digitale che stiamo vedendo la "crema" a cui posso accedere è cresciuta anch'essa tremendamente rispetto a ieri, da qui il mio ottimismo senza riserve.
Riassumendo: cinismo + ottimismo = "cinottimismo".
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sabato 17 febbraio 2018
La maledizione del finto bar
La maledizione del finto bar
Il guaio di Facebook è di essere considerato un bar senza esserlo.
Se spiegassi a un marziano autistico cos’è Facebook, quello alla fine lo penserebbe come il mezzo ideale per discutere e approfondire: la scrittura facilità l’analisi, la scomposizione dei temi, la trattazione nel dettaglio e, al contempo, la possibilità di interagire mantiene una fresca dialettica, ovvero la presenza di più voci che si stimolano a vicenda. Una specie di epistolario plurale dove si ha modo di accedere, ordinare e soppesare le ragioni reciproche.
Scripta manent, per esempio, è una maledizione per alcuni utenti ma una benedizione per la discussione. Puoi riprendere e rileggere quel che è stato scritto, puoi mettere l’interlocutore di fronte alle sue parole (di cui magari si è già dimenticato), puoi verificare le tue ribadendo dei concetto o facendo le dovute precisazioni…
Ma chi ha tempo e voglia di farlo? Chi ha tempo e voglia di scrivere un messaggio in cui esporre in modo ordinato il proprio pensiero, di predisporre una replica facendola decantare qualche ora – se non qualche giorno – affinché affiorino le imperfezioni, di ricalibrarla ulteriormente e poi, solo dopo, di postarla? La mancanza di tempo e voglia, però, non sono un difetto del mezzo ma del soggetto che lo utilizza. Non siamo al bar ma ci comportiamo come se lo fossimo.
Per chiarire ulteriormente la tesi descrivo la tipica esperienza frustrante in cui mi imbatto gironzolando per i social.
La stragrande maggioranza delle “persone social”, come dicevamo, si comporta come al bar dove si lancia una battuta ad effetto per poi sparire nel nulla nell’illusione che gli altri restino bloccati dove li lasciamo a delibare la nostra genialità; il bar, in effetti, consente e facilita una simile illusione, se uno avesse contezza di come commenta la cassiera quando hai chiuso la porta per andartene tutto tronfio, probabilmente faresti marcia indietro e anche i bar diventerebbero un ring sfibrante anziché catartico. Tuttavia, purtroppo o per fortuna, Facebook è una piattaforma strutturalmente diversa dal bar, il lanciatore di battute puo’ sempre trovare qualcuno che lo riprende per la collottola (quel rompicoglioni!) voglioso di vagliare quanto affermato con tanta sicumera. Qui scatta un momento delicato poiché il battutista da bar – per questioni che pertengono il carattere umano – in genere non è disposto a credersi tale, in genere va orgoglioso della sua “brillante” battuta, che non ritiene affatto priva di sostanza, e spesso nemmeno priva di punti deboli o soggetta ad eccezioni. Da un lato, quindi, non negozia sulle sue ragioni, e al contempo, avendo preso Facebook per la pausa caffè da cui rientrare immantinente, non ha nemmeno il tempo o la capacità di metterle meglio a fuoco ne tantomeno di difenderle analiticamente. Il nervosismo cresce e non resta che rifugiarsi nell’aggressività, che diventa subito reciproca; ecco allora che la potenziale discussione viene abortita e rimpiazzata da una sequela di stucchevoli stratagemmi retorici, quelli tipici della lite da cortile, tanto per intenderci: la proiezione, l’allusione, l’equivoco posticcio, la vaghezza ad hoc, le alleanze strumentali in cui ci si dà manforte…
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Ma c’è un di più che spiega il ricorrente scazzo facebookiano. Qualcuno ha detto che senza un buon “cattivo” non puo’ nascere una storia interessante, e per me questa è una sacrosanta verità.
Analogia: senza un disaccordo non puo’ nascere una discussione, e chi ama le discussioni è attirato dai disaccordi. Ma poi, trascinato da questo pericoloso amore, capita che ti ritrovi spesso a cavalcare una tigre.
Nelle discussioni tradizionali buona norma vuole che, prima di infliggere il colpo, si ripetano con cura gli argomenti dell’interlocutore evidenziando le concordanze con i nostri, si elogino con sussiego l’espressiva esposizione che l’altro ne ha fatto enfatizzando quanto ci ritroviamo nelle sue parole. Poi, finalmente, tranquillizzato il nostro “avversario” si isola con delicatezza il punto di frizione e su quello si innesca una rispettosa discussione sempre intervallata con riconoscimenti reciproci.
Ma su Facebook, come su qualsiasi social, è difficile riprodurre la noiosa ma salutare manfrina del preambolo più o meno ipocritamente omaggiante, cosicché si parte in quarta con la sostanza, ovvero con i disaccordi e l’accidentata discussione che ne segue.
Concentrandosi solo sul disaccordo e parlando sempre e solo di quelli, le parti, potenzialmente vicine, cominciano a sentirsi estranee l’una all’altra, il che puo’ facilmente degenerare in aperto conflitto, basta una parolina sbagliata e l’equivoco esplode.
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