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martedì 3 gennaio 2023
venerdì 29 novembre 2019
SCHIO
Non entro nella vicenda particolare ma già in passato, di fronte a casi simili, mi è capitato di storcere il naso e pensare: "qui c'è qualcosa che non va". Mi chiedo: ma che cavolo di differenza fa "rifiutare" piuttosto che "non proporre"?
A livello di sforzo, risorse ed energie spese la differenza è praticamente zero. Proporre un ricordo mi costa quanto "rifiutare" quel ricordo.
A livello di giudizio morale la differenza è enorme. Chi si rifiuta viene indicato al pubblico ludibrio, chi non propone resta tranquillamente nell'ombra.
Come sanare l'assurdità? Personalmente, in casi del genere, legittimerei il rifiuto. Chi propone non sta dando un giudizio ma sta elevando una bandiera, costruendo un simbolo. Chi rifiuta, allora, è come se dicesse: "condivido il tuo giudizio ma non ne faccio il mio simbolo". Più che legittimo, direi.
lunedì 12 febbraio 2018
Lacuna libertaria
La posizione libertaria sarà anche la più coerente e conforme al buon senso ma trascura troppo l''importanza dei simboli in politica.
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In this brilliant and widely acclaimed book, winner of the 1975 National Book Award, Robert Nozick challenges the most commonly held political and social positions of our ageliberal, socialist, and conservative.
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martedì 26 dicembre 2017
Simboli imbarazzanti
Il sud-est asiatico è pieno di svastiche. Ma non è pieno di nazisti, è che La svastica e un simbolo Ben prima che i nazisti se ne appropria assero. Che fare?
Prima reazione. Dopo una prima reazione negativa a livello viscerale, prendete atto che non si tratta di nazisti e vi adeguate.
Seconda reazione. Lasciate che la vostra reazione viscerale istintiva abbia il sopravvento. Denunciate come la vostra sensibilità sia rimasta offesa dall'esposizione di certi simboli anche se chi li espone non è nazista. Forse che costoro non possono immaginare quanto offendono il prossimo?
Qual è la reazione migliore?
Di recente, nel dibattito politico italiano, è stata usata la parola “razza”. In modo innocente ma è stata usata.
A seguire un profluvio di critiche: “non è una parola innocente”, “è una parola che sollecita ricordi terribili”, “si tratta di un termine da evitare sempre”, “non è possibile sentire ancora certe parole nel XXI secolo”...
In questa reazione è ben visibile un altro aspetto degradante delle campagne elettorali: i simboli fagocitano i significati. Non conta più cio’ che uno dice ma cio’ che uno evoca nella mente di chi lo ascolta.
La cosa è ben strana poiché spesso i politici vengono accusati di esprimersi per slogan. Ma quando non lo fanno vengono accusati del fatto che le loro parole, se prese come slogan, nuocciono. Non si capisce più se si desiderano slogan o parole.
Per utilizzare un paradosso: a voi cosa evocano le svastiche? E come giudicate gli indiani che ne fanno continuamente uso? D’accordo, il loro uso è innocente, le motivazioni naziste sono del tutto assenti, eppure, a volte, soprattutto in questo periodo, sembra che la cosa sia del tutto irrilevante: cio’ che conta è il simbolo e cio’ che evoca.
martedì 6 ottobre 2015
RIASSUNTO Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding Tyler Cowen
Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding Tyler Cowen
- l arte va finanziata? 2 partiti che nn riescono a capirsi. xchè?
- meglio sussidi diretti o indiretti? più possibilità di compromesso
- cultura liberale: il valore della diversità
- conflitto tra valore ec. e valore estetico: l esperto è un consumatore qlnq?
- l economista deve demistificare il critico x trattarlo come un consumatore qlqn, x qs è tanto odiato
- giudizio. meglio giudicare un epoca che un opera: guardare alla numerosità e alla varietà dei picchi.
- specializzazione e qualità spacchettata
- l economia nn muore mai x' è l unico approccio che consente facili comparazioni
- l estetico nn considera i costi opportunità l ec. nn considera valori diversi dalle preferenze
- il dogma della preferenza nn è condiviso da tutti. meglio rassegnarsi
- preferenze poco definite: punto debole dell economia
- occorre una teoria etica.. la ricchezza è solo una proxy x altri valori e nn sempre funziona
- economista: l arte sussidiata crea esternalità?... esteta: l arte sussidiata crea bellezza?
- ARGOMENTI PRO SUSSIDIO:
- 1 l argomento dello sviluppo: l arte attira il turismo e bla bla bla... vale x tutte le attività... moltiplicatore e esternalità sono concetti diversi... venezia e il valore della tradizione. argomento cassato
- 2 l argomento del "ci costa poco": a testa... argomento cassato
- 3 l argomento della decentralizzazione: il talento è nascosto quanto diffuso conviene si inneschi un processo decentrato x scoprirlo (hayek). i sussidi possono aiutare il mercato a decentrarsi
- 4 l argomento del prestigio: l orgoglio nazoonale è un esternalità dell arte... i simboli contano
- 4 sembre l argomento sotteso ai finanziamenti centrali: il pop crea + esternalità ma non viene sussidiato... i musei sono un altro segno... l arte fa anche molti danni
Xxxxx
- internet e la cultura: varietà e decentralizzazione
- ma internet minaccia il copyright
- copy... best=il governo compra (asta o prediction market) e le rende disponibili
- la legge del copy è necessariamente vaga e discrezionale... neanche i libertari sanno che pesci prendere
- come evolverà il copy? nella storia mai tanto copy come oggi
- tecnologia... il copy è facile da aggirare: chi protegge lavora con tecnologie fisse chi decripta col flusso tecnologico che progredisce... oggi la protezione ad oltranza del copy è uno spreco di risose
- fortunatamente la merce culturale ha un valore simbolico: uno vuole l originale x far parte del gruppo... i fornitori di cultura si concentreranno sul lato simbolico anzichè su quello sostanziale coperto dal copy... i libri esemplificano: gran parte dei libri comprati nn sono letti... comprare libri è un pò come votare... xchè prendersela tanto coi pirati e poco con le biblioteche? entrambe diffondono
- il mondo simbolico e quello sostanziale saranno sempre più separati: su internet reperiremo la sostanza
- si andrà verso il nn rubabile: eventi dal vivo esperienze uniche... un ritorno dell aurea a fini di profitto
- musica: x molti scaricare è difficile e la qualità nn è la stessa... xchè il prezzo del cd sale? ormai i consumatori elastici sono perduti
- musica: a soffrire saranno le major e quindi i musicisti privati dei loro investimenti: meno investimenti tecnologici ritorno alle radici registrata solo musica innovativa... scouting decentralizzato
- morale: internet abbatte i ricavi dell artista (copy) ma abbatte anche i costi (produzione pubblicità distribuzione)
- modello 1: musica gratis vs pubblicità... il business passa dalle major alle corporation
- modello 2: musica vs donazioni
- estetica... il copy indebolito sposterà l asse dalla cultura di massa a quella personalizzata (che avrà solo vantaggi visto che già nn vendeva)... anche se l originalità (l incontro tra tipi strani sarà più facile) e lo spontaneismo prevarranno su ciò che richiede preparazione anche scolastica (performance capital-intensive)
- efficienza economica... in cultura le vendite sono un indicatore povero della soddisfazione al netto dei simboli: il fan sperimenta... difficile ora rifilare fuffa... inoltre le major grazie alla rete ricostruiscono la domanda in modo più affidabile
- efficienza economica... difficile calcolarla xchè nn sappiamo bene cosa cerca l utente: xchè privilegia la musica recente?... evidentemente vuole vivere il qui ed ora insieme agli altri, vuole sentirsi protagonista... ciò significa che le musiche sono sostituibili tra loro e la musica è sostituibili... se se ne produce meno la cosa nn è un problema... il vecchio nn piace a chi si vuol differenziare ma il nuovo è reperibile ovunque... internet produce nuovo a volontà tagliando i tempi di creazione
- arte... le copie pirata nn hanno mai abbattuto i prezzi degli originali l aura domina
- cinema... i teatri si sono trasformati in luoghi di piacere... il dvd mantiene la sua aurea soffrono i noleggi... poichè il download è ancora faticoso bassi prezzi e alta qualità possono ancora sconfiggere i pirati
- costi del copy: ricordo che è una soluzione subottima poichè realizza un monopolio... la soluzione ideale è impraticabile
- alternativa al copy: licenze a pagamento x chi trasmette... i ricavi agli autori
Xxxxx
- consigli di policy
- la bellezza va scoperta o va conservata?
- proviamo a farci la stessa domanda pensando alla verità scientifica.
- se va scoperta meglio aprire molte fonti e decentralizzare il processo
- il sussidio indiretto (per esempio con agevolazione fiscale) è un buon compromesso tra purismo critico e purismo economico
- le decisioni culturali + importanti: internet copyright.
- il sussidio funziona quando il panorama è opaco e il divario tra èlites e massa è chiaro. in questo caso il paternalismo puo' anche avere un senso ma oggi qs condizioni nn ci sono
- concentrare i sussidi diretti: si evita la polverizzazione e si responsabilizza l'ente
- sussidiare anche i for profit se meritevoli
- sussidi e innovazione? affidati alla discrezionalità di un singolo responsabile
- paradosso della trasparenza eccessiva: nn giova ai funzionari delle belle arti devono agire in modo indipendente liberi da pressioni in una privacy garantita... la trasparenza fa temere i passi falsi e i passi falsi sono necessari nel processo di scoperta.
- Il giudizio estetico secondo Tyler Cowen in Good and Plenty: The Creative Successes of American Arts Funding. Vale di più l'Amleto o Re Lear?
Quante canzoni di Gershwin ci vogliono per fare una sinfonia di Prokofiev?
Anche chi professa l' oggettività dei valori estetici deve ammettere che c' è un problema di incomparabilità.
Forse, se proprio dobbiamo "misurare" ha più senso misurare la qualità di un' epoca storica piuttosto che raffrontare le singole opere.
Ma come?
La qualità media in questo ambito ha poco senso, meglio concentrarsi sui picchi.
Ma anche i picchi isolati possono trarre in inganno.
Propongo due criteri: 1) qualità estesa (esempio i primi cento picchi) e 2) varietà (picchi per genere). - la società commerciale specializza. lo spettatore nel suo ambito è molto pià colto del critico d'arte o dell'artista. la specializzazione allontana i punti di vista cosicché lo spettatore guarda l'opera da un'angolazione molto differente rispetto a quella del critico. in questo senso il suo contributo nel giudizio puo' essere prezioso poichè l'opera d'arte per quanto mantenga una sua peculiarità tecnica resta comunque un discorso sul mondo e sull'uomo mediante analogie generiche, cio' consente di approcciarla su versanti diversi alcuni dei quali particolarmente favorevoli allo spettatore più che al critico. anche questo rilievo mette in crisi il paternalismo classico
- la critica mantiene una sua autorevolezza per i prodotti dall'accesso difficile. oggi il critico gastronomico conta molto di più di quello cinematografico.
continua
sabato 5 settembre 2015
Markets without Symbolic Limits Jason Brennan Peter Jaworski
Jason Brennan sulla relazione tra sacro e mercato
- Tesi: si accusa il mercato di "mercificare" dando un senso negativo a qs termine. Più corretto ribaltare l'accusa accusando la semiotica di connotare negativamente tutte le mercificazioni, anche quelle socialmente molto utili...
- Tesi da confutare: alcune cose nn dovrebbero essere negoziabili....
- Perchè? Alcune delle ragioni comunemente addotte 1) Perchè finiscono x sfruttare i + deboli (es. lavoro) 2) perchè acquicscono le diseguaglianze (es. accesso all'università) 3) perchè inducono cattive scelte (es.alcol) 4) perchè ingenerano pericoli (es. armi) 5) perchè ingenerano disgusto 7) Perchè corrompono il carattere rendendo tutti + egoisti...
- Ma qui ci concentriamo su un altro punto: non si ritiene semplicemente sconveniente possedere o scambiare X ma solo partecipare a un mercato per X. Tu puoi donare il tuo posto in coda ma nn venderlo...
- Si ritiene che il mercato abbia poteri simbolici cosicchè in alcuni casi il fatto che intervenga con tutta la sua simbologia guasta l'immaginario collettivo. Questa è la cosiddetta obiezione semiotica. Molto spesso la si ritrova intrecciata con quelle elencate al punto precedente, specie le ultime.
- Commerciare X pregiudica la dignità dei commercianti di X. Mercanteggiare "comunica" e in alcuni casi comunica una mancanza di rispetto che offende...
- Spesso l'obiezione semiotica ne parassita altre: insistere sulla "dignità" del lavoratore puo' far riferimento alle diseguaglianze ma resta un rilievo semiotico: salari troppo bassi lanciano segnali socialmente nocivi...
- Alcuni oggetti incorporano il sacro e la loro compravendita viola innanzitutto il loro significato..
- Anche se l'obiezione semiotica è onnipresente (frammista alle altre) manca una critica sistematica che la respinga...
- Tesi degli autori: il significato del denaro è un costrutto sociale. Laddove si riconosce la sua utilità sostanziale ci si adoperi per disinnescare la simbologia negativa
- Mere comodity objection: commerciare qlcs significa considerare quella cosa un mero strumento...
- Pensiamo al commercio dei cuccioli. Oppure a quello dell'arte. Chi lo compie vuole meno bene ai cuccioli? Oppure non ama l'arte?
- La questione è empirica: che attitudine sviluppano i contraenti rispetto a ciò che negoziano...
- L'obiezione semiotica si mischia con quella della corruzione: che negozia un certo oggetto alla lunga tenderà a vederlo come una mera merce...
- The wrong signal objection: chi partecipa a certi mercati magari nn ha intenzioni cattive tuttavia comunica in modo sbagliato il significato che dà a ciò in cui commercia. Esempio: introdurre denaro in una relazione amorosa potrebbe comunicare male il senso di quella relazione...
- Risposta: guarda alla sostanza e sulla base di quella tara la semiotica, non viceversa. Non agire sarebbe a sua volta immorale. Premessa: certi significati sono costrutti sociali. Se conseguenze e semiotica confliggono prevalgono le prime...
- Corollario: se la revisione è difficile il singolo resta giustificato moralmente a partecipare al mercato riprovevole...
- Tesi: il significato del denaro è costruito socialmente. Contro c'è la tesi essenzialista: in certi casi introdurre il denaro è segno di un necessario mancato rispetto.
- Esempio tratto dall'antropologia: guarda il trattamento delle morti nelle varie civiltà. Ciò che in una è offensivo nell'altra è tributo di grandi omaggi. Mentre sembra essenziale mostrare rispetto x il prossimo, anche x il morto, sembrano contingenti i simboli adottati all'uopo...
- Presso il popolo malgascio dei Merina il dono in denaro è tutt'altro che irrispettoso...
- Gli studi del sociologo Z. documentano come negli USA stessi tra il 1870 e il 1933 i doni in denaro esprimessero grande rispetto. Sempre presso i Merina la moglie riceve denaro dopo il sesso come segno di rispetto. Solo la donna nn sposata è considerata prostituta...
- Ma è tutto il lavoro di Viviana Zelizer a mostrare come profano e denaro siano solo all'apparenza legati...
- Bloch/Parry. Studiano molti negozi ripugnanti che sono tali solo nella ns. civiltà in qs particolare momento...
- Non mettere un prezzo facilita l'ipocrisia. Soule e Reeves hanno mercificato la loro relazione proprio x renderla + trasparenre...
- Prefiche. Oggi troviamo offensivo che qlcn venga pagato x piangere un morto ma in passato (e ancora oggi in Cina o Romania) era segno di grande rispetto...
- Noi nn consideriamo offensivo ordinare la torta di matrimonio o compleanno. In altre culture lo sarebbe...
- Se la altre culture nn errano ciò significa che la mercificazione non è necessariamente un male basta cambiare paradigma culturale
- Domanda: dobbiamo rovesciare i simboli "costosi" per la comunità?...
- Sì. Anche la semiotica adottata va sottoposta ad un'analisi costi/benefici...
- Esempi: contraccezione, anestesie, assicurazioni sulla vita...
- Esperimento mentale: ogni volta che dico "ti odio" il SUONO di qs parole ti fa del bene. Se ti dico "ti amo" ti faccio del male. Come devo parlare? Devo revisionare la mia semiotica? Devo cambiare il senso dei suoni? Sì...
- Esempio vero. Presso i Fore di Papua so mangiano i propri morti in segno di rispetto. Insorse però un'infezione direttamente collegata con qs pratoca. Abbandonarla divenne doveroso...
- Altro esempio: la mutilazione dei genitali simboleggia fedeltà maritale. Ebbene, se comporta conseguenze negative nn sarebbe meglio scegliere altri simboli?…
- IMHO. Gli esempi fatti sono al limite specie se coinvolgono la religione. In qs casi il rito nn è solo simbolico ma un mezzo efficace x la vita eterna e quindi una strategia utilitarista a tutti gli effetti...
- Ma torniamo al mercato. L'esempio della vendita di organi. Necessità di revisionare la semiotica legata al rispetto x la vita umana...
- Altro esempio. I prediction market messi a punto dal Pentagono e poi saltati x questioni simboliche...
- Le femministe accusano la semiotica maschilista. Al di là del merito nelle rivendicazioni, nessuno muove loro le obiezioni che vengono fatte a chi vorrebbe rimuovere i simboli legati alla mercificazione...
- Altra domanda: se i simboli sono rigidi ma dannosi il singolo può nn aderirvi
- Due obiezioni: 1) alcuni mercati sono essenzialmente offensivi 2) x una questione di rispetto dobbiamo prima convertire la semiotica e solo dopo inaugurare quei mercati...
- Essenzialismo. Radin: la prostituzione è essenzialmente offensiva poichè separa sesso e amore. Ma anche il sesso occasionale ha qs effetto. Il mercato nn sembra giocare un ruolo decisivo...
- L'essenzialista deve proporci casi dove sia il mercato a fare la differenza. Vendere pornografia infantile è infame ma lo è anche regalarla o possederla...
- Nel meretricio il corpo è un oggetto? Perche allora nn lo è quando acquisto altri servizi?...
- Altro esempio: alcune multe si trasformano in finanziamento x chi incassa. È necessariamente un male? Certo la relazione intima si guasta ma nn sempre è necessaria.
- Il caso dell'asilo ad Haifaxe le penali x il ritiro ritardato dei figli. Più penali più ritardi. Mancata collaborazione? No. Non penale ma offerta di un nuovo servizio
- Obiezione civica: dobbiamo cmq rispettare le norme del posto, anche se sono contingenti...
- Risposta: vero le buone maniere contano ma anche i danni che procurano. Occorre un' analisi pragmatica x decidere...
continua
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