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venerdì 12 marzo 2010

Volano Pizze

Mi appresto a leggere CARITAS IN VERITATE e voglio fare qualche considerazione preliminare per non presentarmi impreparato all' appuntamento con il testo.

Trovo giusto e doveroso sbilanciarmi e prendere posizione PRIMA della cruciale lettura: se dovrà essere "obbedienza", che non sia quella della pecora.

Il punto sembra essere questo: Etica o Economia?

Detto altrimenti: l' egoismo basta?

Se a questo problema trovate una facile soluzione, probabilmente è perchè non lo avete capito.

Infatti non è solo un problema difficile da risolvere, è soprattutto un problema difficile da capire.

Quel "bastare", per esempio, a cosa si riferisce?

Ipotesi: si riferisce alla costruzione di una comunità agiata e soddisfatta già su questa terra.

Le mie attitudini personali mi fanno propendere per l' Economia. D' istinto dico che l' "egoismo" dovrebbe bastare. Notate le virgolette? Per la mentalità "mediterranea" sono essenziali. Mi spiego meglio, o almeno spero.

Io la vedo così: il Manager si preoccupa di procurare i mezzi, il Santo di spendere. Il Manager agisce egoisticamente, il Santo agisce (anche) in modo altruistico.

Noi siamo per metà Manager e per metà Santi. Lasciamo che la prima metà agisca in autonomia, la seconda avrà più risorse da investire nel "bene".

E' il Manager che arricchisce la società, è dunque l' egoismo che ha questa funzione. Tra Etica ed Economia, prevale quest' ultima, almeno nella fase "produttiva".

Qualcuno potrebbe sobbalzare. Com' è possibile ottenere una felicità generalizzata grazie all' egoismo individuale? Com' è possibile che il vizio privato sfoci nella virtù pubblica?

Ok, anch' io a suo tempo lessi l' aurea favoletta.

Ok, la lezione è vecchia e la conosco bene: "non è certo per la generosità del pizzaiolo che vengo rifornito di ottime pizze a basso prezzo"; ma posso generalizzare questo messaggio?

La mia risposta è "sì". Un timido "sì", intendiamoci, magari pronunciato a fior di labbra e sottovoce, ma pur sempre un "sì".

Qualcuno fa resistenza e pensa soprattutto alle mitiche "Regole". Ma anche per loro in fondo vale quanto detto per il "pizzaiolo": la loro "bontà" non dipende dalla generosità del regolatore, e quindi tale generosità è superflua.

Preoccupa l' "applicazione" delle regole? Ma è solo un servizio per cui continua a valere la "logica del pizzaiolo".

Detto questo, cio' non significa che ogni disguido sia scongiurato: innanzitutto l' egoista puo' sempre sbagliare i propri conti, non siamo infallibili e il mondo è incasinato. Se l' egoista non fosse ragionevole, staremmo freschi. E' la "ragione" la miglior compagna dell' "egoismo": lo cura e lo trasforma in una virtù sociale.

Ma non è finita: molti egoisti potrebbero essere allettati da comportamenti contingenti anti-sociali, non fatico ad accettare questa possibilità, anzi, la constato tutti i giorni.

Niente paura: la gran massa degli egoismi si coalizzerà per prevenire e neutralizzare questo attacco, conviene! E magari, nel bel fervorino che segue, non mancherà un illusorio appello all' "eticità".

Povera Etica, ridotta ad espediente per non "perdere tempo"! A "specchietto per le allodole". Lo ammetto, non è questa una funzione molto nobile. Sono comunque sicuro che il Santo non è orgoglioso e non se la prenderà quando viene a sapere che i suoi sacrifici servono a ben poco quaggiù; del resto, la sua missione è un' altra.

Per quanto mi riguarda, io credo che la "santità" esista, penso dunque che alcuni comportamenti siano "giusti" e non mi chiedo se "serva" considerarli tali, penso solo che le cose stiano così, ed ammetterlo senza tante storie mi evita la fatica intellettuale di elaborare giustificazioni cervellotiche e malferme. Certo, il rasoio di Occam ci chiede di non inventare enti inutili e per qualcuno quelle "giustificazioni" appaiono necessarie, senonchè io non sto inventando nulla!

Concludo con un paradosso che mi riguarda: quando riscontro l' esistenza del "bene" sono invaso da una certezza (vogliamo chiamarla "evidenza"?) ben più salda rispetto a quando speculo sulla scarsa utilità materiale dell' etica. E' proprio in questo secondo caso che la fede prolunga la ragione giocando un ruolo decisivo. E' fede nel fatto che l' Etica raggiungerà il suo apice proprio grazie all' Economia.

P.S. un buon libro dove continuare la riflessione preparatoria è quello in cui si confrontano rispettosamente l' economista Zingales e il gesuita Salvini.