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sabato 15 dicembre 2018

MACHO & MAMMO anche SAGGIO

MACHO & MAMMO

Il Macho, rude e assertivo, sposa l’Angelo del Focolare, timida e accogliente. I due mettono su una famiglia Mulino Bianco e hanno quattro marmocchi che fanno baruffa tutto il giorno portando tutti all’esasperazione. La società in cui vivono si chiama “Patriarcale”.

Il Mammo, consapevole e comprensivo, incontra con la Donna con le Palle, una che sa quello che vuole. I due mettono su una coppia aperta gender-free non intralciata da figli. Doppiati i quaranta, lei, per non restare indietro rispetto all’amica, ne pretende uno che ora vaga ramingo nell’attico in attesa di rivedere i genitori intorno alle 20.00. La società in cui vivono si chiama Unisex.

Ma non lasciatevi ingannare da queste cartoline, la realtà s’incarica di contaminare il quadretto. La violenza, infatti, è qualcosa di ben noto sia nella società Patriarcale che in quella Unisex e in entrambe è perpetrata sia da Lui che da Lei.

Ok, ma i maschi sono più violenti delle donne? In genere sì, ma di quanto? Dipende dalla società in cui vivono, e qui arrivano le sorprese: nella prima i differenziali sono più bassi che nella seconda.

Tradotto: quanto a violenza prodotta, tra Macho e Angelo del Focolare c'è meno differenza che non tra Mammo e Donna con le palle.

Sulla differenza tra i sessi nella produzione di violenza si confrontano teorie diverse, di seguito espongo le due principali.

Teoria del patriarcato: il Macho incarna un ruolo padronale, oppressivo e legato al possesso. Questo lo spinge più facilmente ad atti violenti. L’ Angelo del Focolare ha invece un ruolo passivo che la porta a subire gli eventi. Una volta abbattuti questi ruoli, non dico che la violenza calerà ma caleranno i differenziali legati al sesso. Il che è un bene.

Teoria della concorrenza: quanta più concorrenza c’è, tanto maggiore è lo stress da dover tenere sotto controllo. Il maschi, purtroppo, è più vulnerabile alle pulsioni aggressive, cede ad esse più facilmente. Ora, se esiste un unico ruolo sociale la concorrenza sarà massima e il Mammo – già privo di una cultura della virilità, ovvero di una cultura legata al controllo di istinti riconosciuti e non negati – prima o poi scoppierà facendo impennare i differenziali.

Bè, da quanto ho letto recentemente sembrerebbe confermata la seconda teoria.

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ab.21799?fbclid=IwAR3TnXnaJbpCUabOtqtNtEm8TNsDz08KF-8AusCVd1YkNjDCm1erg7T9J7s

venerdì 14 dicembre 2018

VIOLENZA E STEREOTIPI DI GENERE

VIOLENZA E STEREOTIPI DI GENERE

Di solito gli uomini sono più violenti delle donne. Tuttavia, questa differenza decresce laddove gli stereotipi legati al ruolo femminile sono più marcati. Cresce invece laddove la distinzione sessuale diventa meno rilevante e la concorrenza alla pari più esacerbata. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ab.21799

venerdì 7 dicembre 2018

LE DONNE SONO PIU’ VIOLENTE DEGLI UOMINI?

LE DONNE SONO PIU’ VIOLENTE DEGLI UOMINI?

Sul punto abbiamo una buona documentazione e possiamo rispondere di no. In ogni luogo e in ogni tempo sembrano essere state meno violente dell’uomo.

Tranne che in carcere. Lì sono più violente (o comunque non lo sono meno). Donne e giovani sono i principali protagonisti degli scontri tra detenuti nei penitenziari.

Forse che lì esce la loro vera natura? Non penso.

La violenza carceraria ha una funzione informativa finalizzata a stabilire delle gerarchie utili alla convivenza pacifica. L’informazione è tanto più preziosa quanto più il curriculum del soggetto è breve. Voglio dire, se sbattono dentro Provenzano di sicuro non alzerà le mani su nessuno e nessuno le alzerà su di lui: il suo curriculum è ricco e noto a tutti, non ci sono esigenze informative da soddisfare. Per contro, le donne – molto spesso arrestate per crimini non violenti - sono prive di reputazione, cosicché tocca loro crearsela in carcere.

martedì 29 maggio 2018

LA PROBABILITA’ DIMENTICATA

LA PROBABILITA’ DIMENTICATA
È più probabile si abbonino al «New York Times» i laureati che i diplomati.
Se nella metropolitana di New York vedi qualcuno leggere il «New York Times», è più probabile che sia laureato o diplomato? Poiché è molto più probabile che si abboni al «New York Times» un laureato piuttosto che un diplomato, rischi di sbagliare risposta: praticamente solo i diplomati prendono il metro a NY.
Se dovesse decidere se una donna che è definita da tutti una «timida amante della poesia» studia letteratura cinese o gestione aziendale, converrebbe scegliere la seconda opzione poiché praticamente nessuno studia letteratura cinese.
Questi errori comuni hanno un nome: bias della rappresentanza. Nel calcolo delle probabilità trascurano quelle a priori.
Se un uomo è decisionista, aggressivo e con pulsioni possessive potremmo anche ritenerlo un pericolo per la sua compagna che lo sta per lasciare. Tuttavia il giudizio sarebbe affrettato poiché sull’intera popolazione gli uomini con rapporti in crisi e pericolosi per le loro compagne sono una frazione minima. Cio’ significa che esistono molti uomini decisionisti, aggressivi e con pulsioni possessive che non commettono alcuna violenza nei confronti della loro compagna. Vi sembra controintuitivo? Siete vittima di uno stereotipo (ovvero del bias della rappresentanza).
Siamo stati abituati a ritenere che all'uomo, in quanto essere dotato di razionalità, sia sufficiente tenere a freno l'istinto e l'emotività per essere in grado di valutare in modo obiettivo le situazioni che deve affrontare e di scegliere, tra varie alternative, quella…
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mercoledì 21 febbraio 2018

Violenza femminile

Antipatie e odio non bastano, la produzione di violenza richiede uno sforzo cognitivo che superi i nostri istinti "pacifisti", oserei dire che richiede una cultura.
Quando pensiamo alla violenza pensiamo a due che si provocano, poi si insultano e infine vengono alle mani. Sbagliato. Non è così che funziona, se la violenza avesse davvero questa genesi allora le…
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Ettore Panella Quando affronti questo argomento devi considerare che siamo sottoposti ad una distorsione cognitiva che solo oggi in Italia sta cominciando a cadere grazie a studiose che hanno iniziato ad indagare la violenza femminile.
Il grosso della distorsione cog
nitiva è causata dal fatto che analizziamo solo gli omicidi e mai i tentati omicidi dove a causa della minore forza femminile il primato spetta alle donne.
Poi la minor forza ha spinto le donne verso pratiche diverse, non a caso si dice che gli uomini uccidono con la spada e le donne con il veleno.

Il mercato delle fatture di morte, malefici all'utero della rivale e il malocchio ha un giro d'affari spaventoso e sono le donne le principali clienti. Il problema che siano inefficaci (usando l'effetto nocebo però fanno molto male) è irrilevante, se spendi molti soldi affinchè un mago uccida qualcuno allora hai deciso di uccidere assoldando un killer che però non riesce nell'intento.
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Riccardo Mariani Questo è vero ma non saprei In ogni caso dire il peso di questo genere di violenza rispetto a quello prodotto dalla criminalità tradizionale e dalle guerre. Ho l'impressione che siano fenomeni come questi (violenza contro sconosciuti) a fare la parte del leone.
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Rita Vergnano mi ha colpito la parte relativa all'astrazione. Tra l'altro si è sempre detto che anche nell'elaborazione analitica generale (quindi anche destinata a produrre cose "buone" chiamiamole così) il cervello maschile è più propenso all'astrazione (da qui la...Altro...
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Riccardo Mariani Certo che ti sei spiegata. Anzi, hai colto il succo: la macroviolenza richiede astrazione.
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Antonio Lodola Se le donne fossero al potere ,tanto quanto gli uomini , non ci sarebbe alcuna differenza, pure loro "farebbero astrazione" Caterina de Medici....
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Davide Curioni E di Cersei Lannister ne vogliamo parlare? 
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Antonio Lodola Io amo Cersei
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Riccardo Mariani Forse non é solo un caso "se" non sono al potere in nessuna società (parlo di grandi numeri). Forse hanno inclinazioni/desideri diversi proprio perchè a disagio con le violenze anonime e su larga scala.
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Antonio Lodola Bellissimo corpo e poi la' sotto e' tutta pelosa ...fantastica
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Joanne Maria Pini Non leggo neppure. Ma sto sociologo della minchia sa che le risposte sono nell'antropologia e magari nelle neuroscienze? Non ho parole..
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Ettore Panella Riccardo, in assenza di dati puliti parliamo di opinioni che potrebbero essere vere o potrebbero essere false.
Se prendi un libro di psicologia evoluzionista leggerai che la violenza degli uomini è diretta e quella delle donne è indiretta, la prima è l
egata al momento, all'ira al raptus mentre la seconda è cinica, programmata e spesso anche efferata e se prendiamo i dati questo è assolutamente vero ma i dati che stiamo usando sono corretti? O meglio abbiamo considerato tutte le variabili?

Le donne hanno ricoperto meno spesso ruoli di potere perchè il potere è sempre stato basato sulla forza fisica e sulla vittoria in battaglia dove le donne sono oggettivamente svantaggiate e soprattutto è dimostrato che gli uomini sono più disposti a scegliere opzioni dove il rischio è alto ma anche la ricompensa è alta mentre le donne preferiscono rischiare meno anche se questo significa guadagnare meno e questa è sicuramente una tendenza biologica visto che i bambini hanno bisogno di cure e una madre morta i primi anni di vita del bambino può essere loro fatale.
Ma quando assumono il potere, pensa alle mogli dei camorristi in carcere, sono più spietate dei mariti.

Poi puoi forse avere ragione con i maschi alfa (quelli che scelgono di riprodursi con quante più femmine possibile senza prendersi cura dei figli) che devono raggiungere posizioni di potere elevate per essere sessualmente appetibili e quindi hanno una motivazione fortissima ma con i maschi beta (quelli che scelgono una sola compagna e si prendono cura dei figli) sicuramente no.

Insomma l'argomento è tutt'altro che chiaro e chiuso e tutto è possibile. esistono molte opzioni che però vanno confrontate con dati affidabili.
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Riccardo Mariani Penso ora a quelli che entrano in una scuola armati con un fucile mitragliatore e fanno una strage di sconosciuti. Con regolarità se ne sente parlare. Anche lì poche donne, a quanto pare. E tra i serial killer? Almeno lì si realizza il 50/50? Non penso.
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Antonio Lodola Ma il piu' grande serial killer della storia e' ben stata una donna...madame Bathory
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Ettore Panella E' anche vero che se consideri gli omicidi vedi che le donne uccidono molto meno con armi da fuoco, che hanno più paura delle armi da fuoco, che tendono ad incaricare altri di commettere gli omicidi o gli atti delittuosi di loro interesse.
Erika non av
rebbe mai sterminato la famiglia se non avesse trovato un ragazzo debole e manipolabile da usare (e mica è facilissimo trovarne uno). La coscienza della propria debolezza può essere un limite nella realizzazione di operazioni dove devi avere molta fiducia nelle tue capacità. Un uomo tende a sopravvalutarsi o comunque non prenderebbe facilmente in considerazione l'idea di non essere forte.
Comunque nelle stragi nelle scuole io non trascurerei l'idea di aver subito una ingiustizia e il dovere di vendicarla (questo è un dovere che culturalmente ma forse anche biologicamente è sempre spettato agli uomini) che può spingere un soggetto con problemi psicologici a fare una strage.
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Riccardo Mariani La forza fisica, se devo dire la verità, la vedo più necessaria in trincea che nella stanza dei bottoni. Anche le donne camorriste, poi, mi sembrano comunque una minoranza che conferma la regola. Spesso assumono al potere per riempire un vuoto, o in stato di emergenza.
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Antonio Lodola Cleopatra dunque trovo' Cesare l'uomo debole che opportunamente manipolato le tolse di mezzo il fratello Tolomeo e poi gli fece pure un figlio per "pretendere " diritti leggittimi su Roma
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Ettore Panella Per arrivare nella stanza dei bottoni devi sbaragliare i tuoi nemici e in passato lo si faceva in battaglia
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Riccardo Mariani Qui un lavoro sulla violenza e la personalità (semi-autistica) degli stragisti nelle scuole (purtroppo gated, ma ci sono i riassunti in tre lingue). A proposito, chissà qual è il gender gap nell'autismo https://link.springer.com/article/10.1007/s11873-014-0250-2Gestire
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Ettore Panella secondo simon baron cohen il rapporto è 1 femmina ogni 10 maschi
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Riccardo Mariani Come prevedevo il gender gap nell'autismo sembra piuttosto enorme http://bestpracticeautism.blogspot.it/.../the-gender-gap...Gestire
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Antonio Lodola Esistono dati attendibili sul numero di nascituri (a livello mondiale ) che le loro madri avrebbero volontariamente soppresso ? Il mio pensiero va , per esempio , alla Cina di qualche anno fa o ancora a tutti quei paesi in cui l'interruzione volontaria della gravidanza non sia possibile. Queste donne sarebbero da considerarsi assassine ?
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Ettore Panella legalmente no, l'aborto è permesso
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Antonio Lodola La mia questione riguarda piuttosto le madri che terminano la gravidanza ma sopprimono subito dopo il neonato. A) sono da considerarsi delle ciniche delinquenti criminali che lucidamente hanno scelto di liberarsi di uno scomodo fardello ? B) sono in stato di stress e mancano talmente di lucidita' da non rendersi nemmeno conto ,sull'istante, del loro gesto ? C) sono in panico , sanno che commetteranno un crimine uccidendo il nascituro ma nella loro testa non intravedono altra soluzione possibile ?. D) solo una certa percentuale di donne compirebbe un tale gesto perche' affette da una qualche sindrome psichiatrica che le condurrebbe magari a reitare tale gesto , se si ripresentasse l'occasione, rendendole assimilabili a un killer seriale ? E) e se tutte le donne , messe in analoghe condizioni , facessero la stessa cosa ?
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Ettore Panella si, ho letto frettolosamente, io credo che un genitore che uccida il figlio dei problemi li abbia, comunque va valutato caso per caso la A non può essere esclusa, la B, C, D sono le più probabili.
Sulla E non so.
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Davide Curioni Esiste una sindrome depressiva post parto. È riconosciuta ed è persino standard. Le donne più fragili che stanno magari vivendo una crisi in concomitanza e vengono lasciate sole possono arrivare anche a gesti estremi. Si tratta di una patologia, cosa diversa dalla violenza volontaria e cosciente. Anche le donne che abortiscono sono spessissimo donne lasciate sole in un momento di fragilità, o spinte da omuncoli senza palle o dai loro genitori. Poi se ne pentono amaramente, quando ormai è tardi. Anche perché la legge bastarda mette tutta la responsabilità sulle loro spalle, non lasciando nemmeno al padre il diritto di opporsi. Tante però sì, sono semplici criminali assassine senza coscienza. Le donne non sono certamente meno violente degli uomini, anzi, la loro capacità di crudeltà compensa spesso l'inferiorita fisica.
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Antonio Lodola Sono d'accordo sulla maggiore crudelta' femminile (vi giuro che mia madre 82enne insiste spesso sul fatto che le donne alla base siano piu' feroci , crudeli e spietate degli uomini e lo giustifica dicendomi che e' la natura che cosi' ha stabilito poiche' la femmina deve proteggere la prole...parole sue...)
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Riccardo Mariani Ma su questo nessuno dubita, ricordo come inizia il post: "Quando pensiamo alla violenza pensiamo a due che si provocano, poi si insultano e infine vengono alle mani. Sbagliato. Non è così che funziona, se la violenza avesse davvero questa genesi allora le donne sarebbero violente quanto gli uomini: l’aggressività personale non è inferiore nelle donne, anzi..."
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Antonio Lodola Ok...l'inizio del post...io oero' sono un convinto sostenitore del fatto che nella pratica le donne ammazzino quanto gli uomini ma si veda di meno e si giustifichi di piu'
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Ettore Panella Davide, devi però riconoscere che può ancheesserci una componente innata negli infanticidi . Ad esempio le gatte abbandonano a morte certa i cuccioli se pensano che nell'ambiente ci siano troppe poche risorse per crescerli.
Magari la convinzione (giusta o sbagliata) che le risorse da poter dedicare alla prole siano scarse fa scattare questo istinto atavico.
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Rispondi9 hModificato
Rita Vergnano della maggiore crudeltà femminile e della convinzione che incarnino, invece, l'innocenza e la mitezza possiamo anche avere un'indiretta conferma in Lorenz che osservò che le colombe e le tortore che abbiamo elevato a simbolo della pace sono senza pietà, non solo si uccidono ma si torturano in modi da film horror al contrario dei falchi, dei lupi o dei predatori che invece hanno comunque un codice di "battaglia" tra di loro e non arrivano a torturare un inerme o un vinto che mostra loro la gola in segno di sottomissione.
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Riccardo Mariani Naturalmente la maggior crudeltà delle donne resta compatibile con il fatto che siano meno violente.

È un po' la differenza tra guerra e guerriglia, la seconda è probabilmente più crudele ma la prima miete più vittime.

Penso per analogia al negozietto sotto casa e alla multinazionale: la mia panettiera tratta i suoi clienti come l' AD non sarebbe mai capace di fare, ma i volumi d'affare prodotti dall' AD la panettiera se li sogna .

Un conto sono le relazioni personali, un altro quelle anonime; un conto è la crudeltà esercitata nei rapporti intimi, un altro l'attitudine ad una freddezza omicida che pianificata su larga scala lo sterminio.

In un certo senso mi viene in mente la "banalità del male": hai voglia ad accumulare le malefatte di gente "crudele" per arrivare al male realizzato da una mentalità impiegatizia e diligente come quella di Eichmann.