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mercoledì 3 ottobre 2012

Teologie contro

Oggi la teologia razionale presenta almeno due scuole: i “personalisti” e i “classici”.

I secondi rispolverano San Tommaso riaggiornandolo: il loro razionalismo non cede a compromessi. I primi nutrono un grande rispetto per il buon senso.

I secondi descrivono dio partendo dall’ uomo: l’ uomo può fare alcune cose, dio puo’ fare tutto; l’ uomo puo’ conoscere alcune cose, dio conosce tutto; l’ uomo vive nel temo, dio vive nell’ eternità. Eccetera.

Questo approccio si scontra con alcuni principi cari ai razionalisti puri, principi che rendono Dio un’ entità astratta, il “principio della semplicità”, per esempio.

Ma il vero ostacolo è come render conto della libertà umana. I “personalisti” ci tengono a dare risposte di senso comune e il “principio di conservazione” guasta loro la festa. In esso si stabilisce che il mondo è creato e sussiste in ogni istante. C’ è contemporaneità e necessità tra la causa prima e la conseguenza attuale. Come puo’ un mio atto essere contemporaneo e necessario, oltreché libero? Come possiamo respingere il determinismo naturale per abbracciare il determinismo soprannaturale?

Lettura consigliata:

http://edwardfeser.blogspot.it/2012/07/classical-theism-roundup.html

martedì 7 agosto 2012

Legge di natura e diritti naturali

Sul tema regna grande confusione, inutile negarlo.

Quando propugni un diritto scondo natura spunta spesso lo stolto: “allora, se davvero vuoi seguire la tua natura, non dovresti nemmeno mettere gli occhiali”.

Oppure: “se la mia natura è quella di uccidere, comportarmi di conseguenza non dovrebbe essere riprovevole”.

E che dire poi dei problemi circa la naturalezza del comportamento omosessuale?

La natura ha a che fare con il “fine” della cosa in questione. Per chi crede in un universo senza scopo il concetto di “natura” nel senso aristotelico/platonico/scolastico è semplicemente assurdo.

La natura di un cane comprende anche la sua corsa, se un cucciolo nasce senza zampe è del tutto naturale aiutarlo con una protesi artificiale.

Nessun giusnaturalista dirà mai che “agire secondo i diritti naturali” chiuda la questione giuridica. Al contrario, la apre indirizzandola secondo una certa prospettiva.

Poiché l’ uomo è dotato di intelletto, la sua natura comprende anche degli obblighi morali.

Qui lo si dice meglio:

http://edwardfeser.blogspot.it/2012/10/whose-nature-which-law.html