giovedì 3 ottobre 2019

RIP NC

RIP
La tesi centrale dell'antropologo Napoleon Chagnon – morto ieri - é sempre stata piuttosto sgradevole: la violenza paga. Nella storia dell'uomo ha sempre pagato e chi ne ha fatto ricorso è regolarmente sopravvissuto ai danni dei "pacifici". Sesso, violenza ed egoismo sono i nostri principali motivatori e nelle tribù amazzoniche primitive la cosa è di un'evidenza plastica.
Non sorprende che fosse poco amato, sia dai colleghi - l'antropologia è una disciplina altamente politicizzata - sia dai Salesiani, suoi vicini di casa negli esperimenti sul campo in Amazzonia.
Ma ecco che a un certo punto si presenta l'occasione di accusarlo seriamente e poterlo finalmente escludere, ci sono infatti elementi per supporre che, somministrando vaccini controindicati e scaduti, avesse indotto presso la tribù degli Yanomamö un' epidemia letale di morbillo con lo scopo di inasprire i conflitti tra i vari gruppi. Ma è questa un’ accusa fondata oppure solo una vendetta trasversale di natura ideologica? Siamo di fronte a uno scandalo professionale o ad una versione riveduta e corretta dei tribunali del popolo nell’era del politically correct?
La cronaca dettagliata di questo articolo fa luce su molte cose ma soprattutto ci insegna che la lega tra religiosi un po' disorientati e fanatici dei diritti umani, sotto l'alta egida delle buone intenzioni, può realizzare ancora oggi nel XXI secolo una sorta di persecuzione ai danni della scienza.