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giovedì 19 gennaio 2023

 https://www.facebook.com/riccardo.mariani.585/posts/pfbid02Cg5X7LedT7Stc3RG7YJF81anxFGya5RBD7v1Mf54NuFGFnShmYVbvxSqFn1FYxj5l

mercoledì 1 luglio 2020

Qual è l'argomento filosofico che ci convince ad essere più generosi? Per "argomento filosofico" intendo un argomento che non faccia appello alla pietà o alle emozioni.
Si è appena tenuta una gara in merito, ed ecco il vincitore:
"... molte persone nei paesi poveri soffrono di una condizione chiamata tracoma. Il tracoma è la principale causa di cecità nel mondo e colpisce i bambini che vivono dove c'è molta polvere e poca igiene. Fortunatamente è disponibile un trattamento molto economico (20 euro) che cura la malattia prima che degeneri. Una donazione di tale importo ad una ONLUS efficiente puo' salvare la vista a uno di questi bimbi.
Ora pensa a quanto pagheresti per evitare che tuo figlio diventi cieco. Ventimila euro? Duecentomila euro? Ma la vista di un bambino povero quanto vale per te? Meno di un millesimo rispetto a quella di tuo figlio? Se rispondi negativamente hai dei buoni motivi per sostenere una delle ONLUS certificate che combattono in modo efficace il tracoma..."

SCHWITZSPLINTERS.BLOGSPOT.COM
Last fall, Fiery Cushman and I announced a contest : We would award $1000 ($500 to the author and $500 to the author's choice of charity) to...

giovedì 27 febbraio 2020

LA MIA PASTORALE

Come evangelizzare?
Cominciamo a chiederci perché le persone credono a cio' che credono?
La disciplina che risponde a questa domanda si chiama "epistemologia sociale". La mia ipotesi preferita è questa: le persone decidono a COSA credere decidendo a CHI credere. Iniziamo fidandoci dei genitori, poi passiamo alla maestra e infine arriviamo al nostro blogger preferito.
Sinceramente, non penso che le ponderose riflessioni introspettive siano molto diffuse. E' più probabile che tu ed io non andiamo d'accordo perché nel corso della nostra vita abbiamo incontrato persone diverse. Per farti cambiare idea non devo quindi essere particolarmente "brillante" ma conquistare la tua fiducia.
Ammetto i miei limiti: per me sarebbe un'impresa impossibile, il monastero mi si addice molto di più.

lunedì 10 febbraio 2020

VIRILIZZARE LA CHIESA.

Oggi nelle Parrocchie è tutto una Pastorale, la dottrina conta sempre meno, ognuno va per conto suo, sorridente come un agente immobiliare ma per conto suo: saper cosa dire è secondario, l'importante è dirlo risultando simpatici.
Va bene, facciamo finta di accettare questo approccio, ma per agire in modo efficace basiamoci almeno per una volta sui numeri: se il padre non va in chiesa, solo un bambino su cinquanta diventa a sua volta un frequentatore della Messa e dei sacramenti, e poco importa la devozione di madre e sorelle. Se invece il padre va regolarmente a Messa, indipendentemente dalla pratica religiosa delle donne in famiglia, una percentuale significativa dei figli avrà a sua volta una vita di fede. Ergo: i programmi pastorali vanno orientati sul maschio adulto.
Oggi nessun maschio adulto verrà mai attirato in Chiesa, occorre smantellare l’atmosfera attuale che caratterizza la maggior parte delle parrocchie, ovvero un’atmosfera troppo femminilizzata, attraente solo per un gay degli anni Settanta. Qualche consiglio ai preti.
1) Torna a celebrare ad orientem. Gli uomini preferiscono seguire un leader in battaglia piuttosto che sedersi attorno a un tavolo che trasformi la Messa nell'ennesima pallosissima chat.
2) Assicurati che ci siano solo uomini e ragazzi sull’altare. In molte parrocchie durante la Messa c’è un solo uomo all’altare: il sacerdote. Tutte le altre sono presenze femminili, comprese le chierichette. Ricorda: le donne seguono gli uomini, ma il contrario non funziona mai.
3) In Chiesa mantieni un rigoroso silenzio prima e dopo la Messa. Gli uomini prediligono una liturgia seria. Entrare in una chiesa piena di chiacchiere manda subito un segnale negativo. Se un uomo va a Messa non sta cercando un club per socializzare. Non pensarci due volte ad espellere le zabette.
4) Utilizza inni e canti tradizionali, non quello stramaledetto pop che stufa dopo un minuto. Gli uomini vogliono elevarsi con la musica sacra, non battere le mani come handicappati sulle mille varianti di Kumbaya.
5) Invita i fedeli al sacrificio. Gli uomini non vogliono solo sentirsi dire come essere gentili e misericordiosi. Vogliono essere sfidati ad approfondire la fede con impegni pratici e concreti. Quindi chiamali a fare veri sacrifici, come il digiuno del venerdì o le docce fredde di riparazione.
6) Di’ le cose come stanno. Smettila di parlare come un gesuita e privilegia invece la chiarezza. Opponiti al secolarismo dominante e affronta direttamente la manifesta crisi della Chiesa. Fingere fa di te un codardo sicofante prima ancora che un abile politicante in cerca di lucrare un ruolo.

martedì 19 giugno 2018

SETE DI SUCCESSO

Riccardo Mariani
4 min
SETE DI SUCCESSO
Vuoi incidere su come va il mondo? Vuoi contare qualcosa? Vuoi pesare sul serio? Vuoi "scendere in campo" e farti notare?
In questo caso c'è una strategia che domina le altre: fai molti figli (e chiedi a loro di avere molti figli). Ogni figlio aumenta di circa l' 80% il tuo peso nel mondo.
Chi pensa di puntare solo sulle idee sbaglia poiché anche in questo caso i figli aiutano: le idee si trasmettono abbastanza fedelmente da padre in figlio, e allora sempre meglio un'idea amplificata che un'idea isolata.
OVERCOMINGBIAS.COM
A key turning point in my life was when my wife declared that her biological clock said she wanted kids now. I hadn’t been thinking of kids, and the prospect didn’t inspire much passion in me; my life had focused on other things. But I wanted to please my wife, and I didn’t much object, so we ...


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A key turning point in my life was when my wife declared that her biological clock said she wanted kids now. I hadn’t been thinking of kids, and the prospect didn’t inspire much passion in me; my life had focused on other things. But I wanted to please my wife, and I didn’t much object, so we ...

venerdì 29 settembre 2017

L’argomento cattolico


L’argomento cattolico


Aborto, eutanasia, utero in affitto, gender, matrimonio omosessuale, contraccettivi… il cattolico è perennemente in trincea con l’elmetto ben calato sulla fronte a combattere una battaglia culturale che non gli dà respiro.
Sembra a volte disperato, sembra sul punto di cedere, eppure nel suo arsenale ha un’arma segreta, un argomento irresistibile che non ammette repliche: quello demografico.
A volte persino lui se ne dimentica: dovrebbe sfruttarlo meglio!
Cattolici, vi prego, produce più prole e meno parole!
E non quei soliti due bambinelli sperduti come se foste degli atei qualsiasi.
Proclamare dal pulpito di “non fare figli come conigli” avrà anche le sue ragioni ma è già una dichiarazione di resa.
Il cattolicesimo stenta? Fate figli. Il cattolicesimo perde colpi? Fatene di più. Il cattolicesimo è allo sbando? Fatene almeno 5.
Ecco, cinque è il numero giusto (per ora).
I movimenti cattolici sono meritori nella misura in cui i loro adepti figliano. I ciellini, per esempio, non sono messi male. Ma quelli del Rinnovamento sono ancora meglio. L’Azione Cattolica delude da anni.
Ricordatevi che i vostri figli la penseranno come voi e che l’ideologia è 1) contagiosa e 2) si eredita di padre in figlio, più della statura.
Cosa dite? La vostra non è ideologia ma fede? Fa lo stesso, non cambia una virgola.
***
Le strade sono invase da atei, non se ne puo’ più.
Per capire come liberarle in modo pacifico da questa presenza è necessario prima capire da dove spuntino.
A questi atei non sembra mancare niente, ora che sono maggioranza sono anche molto più rilassati di un tempo, a volte persino appagati.
Fatevi un giretto in Danimarca – il paese più ateo del mondo.
Sicurezza e fiducia predominano, se vi serve potete persino tirar su una bici per strada e utilizzarla senza troppe formalità deponendola poi dove vi pare (o quasi).
La Danimarca svetta nelle classifiche di cooperazione, sicurezza, fiducia e coesione sociale. Una delle società meno religiose al mondo!
Se vi capita di litigare andate in Tribunale. Ma vi fidate del giudice? In Danimarca si fidano.
Si fidano anche della polizia. Anche della maestra e dell’impiegato comunale. Si fidano delle istituzioni, che bisogno hanno di fidarsi di Dio? Dopo la morte ci penseranno. Il pensiero implicito è: tanto quando arriva la morte io non ci sono più.
Le istituzioni hanno sostituito dio nella mente di quei rozzi vichinghi.
Più le istituzioni sono affidabili, meno bisogno abbiamo della religione. E’ un fatto.
La corruzione politica è il miglior alleato della fede. Che non si abbia paura ad affermarlo!
Il grande Dio dei monoteisti è stato rimpiazzato dal Grande Governo degli statalisti.
Andrebbe ricordato a quei cattolici che adorano l’idolo chiedendo nelle loro processioni più asili, o la pensione di reversibilità, o l’ otto per mille, o le detrazione per i coniugi a carico.
***
Vediamo più da vicino questo fenomeno.
La società secolarizzata non si contrappone a quella religiosa, come si credeva, ne è un’escrescenza.
Nella società secolarizzata non c’è più posto per il sacro?
Ma sono i monoteismi ad aver combattuto per primi l’onnipresenza del sacro. Dovevate vedere come eravamo messi prima. Sono loro ad aver indicato la strada e spiegato come si fa.
Nella società secolarizzata si è spenta la fede?
Ma nelle società monoteistiche si sono spente molte più fedi. Se la società secolarizzata ha “confutato” un dio, la società monoteistica ne ha confutati e abbattuti cento!
Da dove prende la società secolarizzata concetti quali quello di “persona” o “umanità”? Ma dalla società monoteista, ovviamente. In particolare quelle cattoliche, che secondo l’insegnamento di san Paolo concedevano allo straniero di unirsi al gruppo senza riguardo per la razza.
Nella mente delle persone Dio e il Governo occupano la stessa sedia: se si siede uno non puo’ sedervisi l’altro.
In altri termini, il credente è un libertario dentro. Non crede al governo poiché ha già un suo dio. E viceversa.
La fede regna sovrana… se il governo è corrotto.
Il dio monoteista vi vede anche quando siete in bagno, è per questo che non vi mettete le dita nel naso nemmeno lì. Ebbene, quando il ministero piazzerà nel vostro bagno le sue telecamere (presto) potrete abbandonare Lui e la sua Omniscienza al loro destino.
Dopo l’alluvione, l’uragano, il terremoto… ci si sprofondava in preghiera invocando lo Spirito Santo. Oggi si chiama la Protezione Civile. Inutile perder tempo in preghiere, meglio PC che SS.
L’istituzione stabile, forte e trasparente erode giorno dopo giorno la nostra religione.
La religione declina più rapidamente laddove il governo vi scorta dalla culla alla tomba: Danimarca, Svezia e Francia.
Laddove invece si mostra più disinteressato – Stati Uniti – dio riesce ancora a sedersi su quell’unica “sedia per due”, a comparire in effige sulle monete.
Abbiamo un tremendo bisogno di sentirci “in controllo della situazione”. Se il governo non ci dà questa sensazione ci volgiamo agli astri. Altrimenti… Autori come Aaron Kay hanno esplorato questa dimensione della nostra psiche. Cercate pure in rete il suo lavoro, la rete seve a questo.
La fede nel governo e la fede in dio si compensano l’un l’altra. Questo spiega quanto siano connesse le due dimensioni: non comprendiamo la religione se non comprendiamo le credenze secolari. E viceversa.
***
Dedichiamoci ora all’enigma dell’ateismo: in passato chi smetteva di credere si convertiva ad un’altra fede. Fine.
Nel tempo e nello spazio l’umanità non ha mai conosciuto l’ateismo e ora, di colpo, c’è una parte di esso in cui il contagio si propaga. Cosa diavolo è successo?
Psicologi come Paul Bloom dicono che l’ateo autentico non esiste, sono scettici.
Tutti hanno il loro dio, tutti credono in realtà soprannaturali. Anche il neuroscienziato più à la page crede nella realtà della sua mente. Neghiamo lo spirito ma implicitamente ci crediamo.
Ad ogni modo la nostra mente offre meno resistenze alla fede rispetto all’ateismo. Qui uno come Pascal Boyer. Cercate in rete il suo lavoro, la rete serve a questo mica a scambiarsi i cuoricini.
La religione è intuitiva, la scienza è controintuitiva. Qui rinvio a Robert McCauley. Cercate e approfondite il suo lavoro, grazie alla rete potete accedervi senza bisogno di recarvi alla biblioteca di Stanford.
Per capire l’esplosione dell’ateismo dobbiamo anche capire che, così come esistono diverse tipologie di credenti, esistono anche diverse tipologie di ateismo, scusate se uso espressioni forzate: 1) l’ateo autistico, 2) l’ateo analitico e 3) l’ateo apatico.
L’ateo autistico non arriva nemmeno a comprendere il concetto di dio. Lo percepisce come incongruo, insensato. Ma perché un limite del genere?
Guardiamo cosa accade nella crapa di chi prega: si attivano tutti quei circuiti che segnalano empatia. Di solito si accendono quando cerchiamo di “metterci nei panni dell’altro”.
Nell’ateo autistico questi circuiti sono seriamente danneggiati e la cosa lo fa vivere in una specie di isolamento. Jesse Bering è l’autore che consiglio a chi intendesse approfondire questo punto, cercate in rete il suo lavoro.
Non è un caso se tra gli autistici in senso stretto la religione sia un concetto incomprensibile. Cio’ che manca in queste persone è un profondo senso della relazione interpersonale. Religione significa relazione, non scordatelo.
Un tempo questa gente era relegata tra i malati mentali o quasi, oggi a loro si aprono molte più opportunità. Ieri il nerd della scuola era vilipeso e bullizzato di continuo, oggi è rispettato e mandato nelle migliori università.
Da malato mentale a genietto di successo il salto e notevole… e anche l’influenza sociale della sua non-fede pesa molto di più.
Bering cita e studia il caso di Temple Grandin, scienziato ateo e animalista.
L’ateo-autistico puo’ ancora prendere in considerare un dio astratto e lontano, ma non chiedetegli di figurarsi un dio personale, quello proprio no.
C’è poi l’ateo intellettuale. Costui ha pensato a fondo la questione di dio dismettendo le sue credenze.
La nostra mente funziona proprio così: prima credere-poi dubitare.
Ma per dubitare bisogna prima analizzare, bisogna avere il tempo per farlo, bisogna avere il lusso per avere il tempo per farlo..
Anche secondo Blaise Pascal noi crediamo con il cuore e non con la ragione. Pascal non era un fan degli Scolastici medievali, ovviamente.
Ci sono molti esempi di intuizioni corrette da successiva analisi: la scienza non fa praticamente altro che questo.
Ma le persone intuitive sono anche più religiose? Rinvio al lavoro Amitai Shenhav per supportare la risposta affermativa.
Si noti che la cosa vale a prescindere dall’intelligenza, dal livello di istruzione, dal reddito, dal carattere e dall’età. E’ proprio lo stile cognitivo che rende prevedibile la nostra posizione in materia religiosa.
Quando un pensatore analitico mette nel mirino la sua fede puo’ anche darsi che la conservi, di certo sbollisce il suo fervore.
In questi casi si comincia a credere in un dio lontano che non interviene oppure in forme di panteismo. Rinvio al lavoro di Gordon Pennycook.
C’è anche una piccola ma robusta connessione tra intelligenza e ateismo. Ebbene, l’intelligenza ci porta ad analizzare e l’analisi a dubitare.
Will Gervais ha persino notato che se fissiamo “ Il pensatore” di Rodin diventiamo un filino più scettici.
Qui si rischia un po’ di confusione, meglio chiarire. Il pensatore non mette in dubbio la sua fede perché poco solida, e mi spiego meglio di seguito.
Considerate questa situazione: la gente puo’ essere intuitiva o analitica, solo i primi non analizzano la loro fede, i secondi sì. Chi analizza la propria fede puo’ conservarla o rigettarla. E’ chiaro che se cresce la quota di analitici cresce anche la secolarizzazione della società, e questo a prescindere dalla solidità razionale della fede. Succederebbe anche se l’oggetto di fede fosse la fisica newtoniana.
E ora un ulteriore passaggio: in una società in cui Big Government sostituisce Big God la fede perde importanza sociale cosicché è normale che più gente si soffermi ad analizzarla. Il rapporto tra intuitivi e analitici cambia: prima nessuno osava analizzare nel dettaglio cio’ che era l’architrave della vita in comune. Troppo pericoloso!
Quel che voglio dire che la molla che fa scattare il processo è la “sostituzione” di cui sopra.
Siamo più ricchi e possiamo concederci più tempo. Dio non è più una questione di vivere civile. E’ chiaro che ci possiamo permetterci più “analisi”… e quindi anche i dubbi relativi.
Ben più importante la terza categoria, quella degli “apatei” studiati da Pippa Norris.
Se le condizioni economiche e sociali migliorano diventiamo tutti più “apatei”.
Al contrario, un ambiente che ci mette a rischio ci “converte” anche.
La religione è una gruccia mentale, dice Al Franken. Ma prima di lui anche Freud e Feuerbach.
La ragione, la logica e anche la scienza hanno ben poco da offrirci quando entriamo in ansia. Morte e sofferenza pompano le credenze religiose.
Chris Sibley confronta i livelli di fede religiosa prima e dopo i terremoti. Cercate il suo lavoro.
Persino in laboratorio basta far presente la nostra esposizione al caso per ottenere segnali di credenza più robusta. Rinvio ancora al lavoro di Aaron Kay.
Dio è un appiglio, da lui traiamo sicurezza e conforto. Se ce le dà qualcun altro dio non ci serve più.
L’ “apateo” non rigetta la sua fede, semplicemente diventa pian piano indifferente. Puo’ permetterselo, non gli serve, ci pensa mamma-Stato a dargli quel che cerca.
C’è chi loda le virtù dell’ “apateo”: è tollerante e pieno di sani (e generici) principi. per una lode esemplare vedi Rauch.
A volte l’apteo era un credente in cerca di una regola a cui uniformarsi. Tutti noi lo siamo, in fondo: siamo dei conformisti naturali, ci sentiamo perduti senza una regola purchessia. Ora che non è più la religione a dettare le regole lui le cerca (e le trova) altrove. Semplice.
***
Riassunto: l’ateo autistico non capisce dio, l’ateo intellettuale ne dubita e l’apatico lo evita.
Prendiamo il caso dello scienziato: 1) è più incline all’autismo, 2) ha uno stile cognitivo analitico e 3) vive in ambienti più sicuri della media.
Chi si sorprende se lo scienziato medio ha più probabilità di essere ateo rispetto alla persona media?
Nella nostra mente la fede “viene prima”, ma in un mondo confortevole in cui possiamo intrattenerci con quel che “viene dopo”, la fede spesso deve cedere il posto.
***
Detto questo, chi vincerà tra fede e ateismo?
Il mondo sembra andare verso l’ateismo: siamo più sicuri, più analitici e sempre più individualisti.
Il mondo sembra andare verso l’ateismo ma la fede ha l’arma segreta: la demografia. La demografia potrebbe rivelarsi l’argomento vincente.
Se facciamo un figlio in più rispetto a quanti ne converte l’ateismo, vinciamo.
L’ateo non fa figli: o converte o è destinato a sparire. La partita è dunque aperta.
Ma c’è anche un’ altra via.
Nessuno auspica disastri naturali per innalzare i livelli di fede religiosa innalzando i rischi esistenziali. Tuttavia, esistono forme di rischio socialmente benefiche.
Pensate solo al welfare state e all’alta tassazione che ne deriva: si comprimono i rischi medi della popolazione ma anche la sua ricchezza.
Facciamo l’eloquente confronto USA-Svezia: gli usa sono più ricchi ma anche più diseguali. La Svezia sceglie di sacrificare parte della sua ricchezza per diminuire i rischi.
Il rischio accettato, quindi, potrebbe anche essere considerato buono nel momento in cui aumenta la ricchezza complessiva. E’ buono per taluni “antidoti” che consente alla società di sviluppare.
Ebbene, anche chi auspica una maggiore religiosità dovrebbe considerarlo “buono” visto che tra gli antidoti c’è la fede in dio.
E in effetti la fede in dio che troviamo negli USA non la troviamo certo in Svezia.
E’ questa la residua compatibilità tra religione e modernità, vediamo di non dimenticarcela: più Big Government implica meno Big God, e ci sono molti argomenti “moderni” per chiedere meno Big Government, molti argomenti che possono essere cavalcati anche da chi punta sul ritorno di Big God.
Quindi: 1) uniamoci a quella parte di mondo e (ripeto) 2) facciamo più figli.
demograf