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giovedì 7 febbraio 2019

HL 4.2 Lo stato come Robin Hood al contrario: togliere ai poveri per dare ai ricchi

4.2 Lo stato come Robin Hood al contrario: togliere ai poveri per dare ai ricchi
Note:42@@@@@@@@@@@@

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4.2.1 Il cinema: una lobby alla conquista di politici superficiali o conniventi
Note:tttttttttt

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da noi l’industria del settore è molto più piccola: di conseguenza in Italia, per ogni euro di investimento in produzioni cinematografiche, oltre 50 centesimi (una percentuale di sussidio straordinaria) vengono dallo stato; in Francia e Gran Bretagna, circa 30 centesimi.
Note:IL MITO CHE IL CINEMA ALTRUI SIA PIÙ STATALISTA....VERO X GLI INVESTIMENTI COMPLESSIVI MA...

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probabile che l’Italia sia il paese al mondo con il più alto tasso di sussidio
Note:RECORD

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ci sono tante forme di cultura, e nessuna, con l’eccezione della lirica, è sussidiata quanto il cinema.
Note:ALTRO RECORD

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Anche da un punto di vista sociale, sono soldi spesi male:
Note:VA AI PRODUTTORI E AGLI ATTORI E AI REGISTI

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i monumenti italiani, noti in tutto il mondo e che si stanno sbriciolando, non parlano;
Note:MA XCHÈ IL CINEMA CONTA TANTO PESANDO COSÍ POCO ELETTORALMENTE?

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tutti concentrati a Roma.
Note:CINEMATOGRAFARI

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essere associato alla “rinascita” della cultura italiana;
Note:IL SOGNO DI OGNI MINISTRO

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solcare il red carpet del Festival di Venezia con la consapevolezza di essere il dominus
Note:IL PIACERE SOTTILE DI OGNI POLITICO

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il cinema è un’industria, “crea occupazione”, ha “un indotto”.
Note:L IDEA PIÙ SCIOCCA

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vale per qualsiasi altro settore:
Note:DATE I SOLDI A ME...E VEDRETE CHE INDOTTO CHE VI CREO....

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Se dovessimo sussidiare ogni settore dell’economia per il 50 per cento del suo prodotto,
Note:NN SCHERZIAMO

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il cinema italiano attrae una frazione irrisoria di investimenti esteri,
Note:ALTRA DIFESA DEI SUSSIDI...ATTRAE INVESTIMENTI DALL ESTERO

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una questione di inerzia e pigrizia mentali, noncuranza, amore del quieto vivere e mancanza di organizzazione.
Note:MA XCHÈ NN SI FA NULA NONOSTANTE LA CONSAPEVOLEZZA...COMPIACENZA TOLLERANZA...TIRARE A CAMPARE

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Nessun giornale obiettò, perché in Italia qualsiasi spesa che abbia come etichetta la parola “cultura” diventa automaticamente sacrosanta
Note:ANZI...I FONDI RADDOPPIARONO

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il triplo dei sussidi per euro prodotto rispetto a paesi già altamente sussidiati,
Note:E COSÌ ECCO QUANTO RICEVE OGGI IL CINEMA

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Il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema sarà alimentato da una percentuale del 12 per cento del gettito Ires e Iva
Note:AL DANNO SI AGGIUNGE LA BEFFA

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il Consiglio superiore per il cinema e l’audiovisivo.
Note:NN POTEVANO MANCARE NUOVE POLTRONE

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4.2.2 L’ippica: mai arrendersi all’evidenza (con i soldi degli altri)
Note:Tttttttttttttt

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non è facile entusiasmare dei ragazzi a un evento in cui dieci cavalli tirano un carretto per un minuto,
Note:C È UNA RAGIONE SE È IN DECLINO

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Eppure, ogni anno lo stato spende 200 milioni per sussidiare l’ippica,
Note:ENTITÀ

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l’ippica è uno sport di élite.
Note:A CHI VANNO?

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l’ippica, come la caccia, ha una lobby politica e parlamentare sproporzionata
Note:I MOTIVI SECONDO MOLTI...IMPOSSIBILE SONO IN POCHI....È L INERZIA CHE LI PRIVILEGIA

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il solito moltiplicatore
Note:NN MANCA MAI

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l’unica cosa che può moltiplicare sono le perdite.
Note:cccccccc

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sono i soldi delle scommesse ippiche che tornano all’ippica”.
Note:L ARGOMENTO SPECIFICO

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Quando gli inglesi scommettono se i principi Kate e William avranno un terzo figlio il prossimo anno, i proventi vanno ai bookmaker, non alla casa reale.
Note:ANALOGIA

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la mancanza di informazioni, la pigrizia intellettuale e la pura e semplice superficialità.
Note:LE CAUSE DELLO SCANDALO

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4.2.3 L’editoria e i giornali: comprare il consenso
Note:Tttttttttttttttt

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200 milioni.
Note:ENTITÀ DEL SOSSISIO

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non troverete mai sui maggiori giornali articoli di critica alle Poste italiane).
Note:SUSSIDI ALLE SPESE POSTALI

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28 milioni per pagare, chissà perché, le bollette telefoniche dei giornali;
Note:STRANI SUSSIDI

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una norma che consente ai giornali e agli editori di dichiarare un numero di resi ben superiore a quelli effettivi;
Note:EVASIONE LEGALIZZATA DELL IVA

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Il decreto legge 66 dell’aprile 2014 (quello degli 80 euro) aveva previsto l’eliminazione dell’obbligo di pubblicare certe sentenze e certi avvisi di gara sui giornali,
Note:LA NORMA CONTRO CUI LA LOBBY HA COMBATTUTO ASPRAMENTE...VINCENDO...CENTO MILIONI DI INCASSI

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i giornalisti hanno una certa influenza, al di là del voto che esercitano;
Note:LA POTENZA DELLA LOBBY

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un peccato di omissione più che di commissione:
Note:MA ANCHE QUI

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4.2.4 I 500 euro ai diciottenni: il dilettantismo della politica
Note:Tttttttttt

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va a tutti nella stessa misura, indipendentemente dalle condizioni economiche.
Note:UNA PESSIMA CARATTERISTICA

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di fatto un sussidio per gli spettacoli dal vivo (leggi: concerti a pagamento in stadi e discoteche) e, se saranno consentiti, per i tablet.
Note:ALTRO CHE ULTURA...

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regalare 275 milioni a questi due settori
Note:DI FATTO

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la disoccupazione giovanile
Note:PROBLEMI BEN PIÙ PRESSANTE...ALTRO CHE CULTURA

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la mancanza di strutture di aggregazione,
Note:Ccccccccccccc

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il degrado delle periferie;
Note:Ccccccccc

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la tossicodipendenza
Note:Cccccccccc

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l’abbandono scolastico; le gang.
Note:Ccccccccccccc

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Non è, credo, un regalo elettorale, bensì il prodotto di un approccio garibaldino alla politica di bilancio, della mancanza di una visione globale della spesa pubblica,
MOTIVAZIONI DELL ERRORE

domenica 27 maggio 2018

Contro i giornali

The Stoic Case Against Reading the News http://bleedingheartlibertarians.com/2018/05/the-stoic-case-against-reading-the-news/

venerdì 22 dicembre 2017

Io, la mia Colt e il mio giornale



Io, la mia Colt e il mio giornale


Chi non legge assolutamente nulla è comunque più istruito e preparato di chi non legge assolutamente nulla… tranne i giornali
Thomas Jefferson
Sono appena stato al bar, ho consumato il mio solito cappuccino+brioche+giornale e fatto un po’ diconversazione.
Conversazione da bar, intendiamoci. Ci si misura sui vari temi mantenendosi sulle generali: se dici una parola in più passi per pedante.
Tuttavia, anche in queste rachitiche conversazionic’è sempre quello più brillante, quello più informato, quello che dopo pochi secondi comincia a prevalere riducendo ad un umiliante silenzio tutti gli altri: lui ne sa di più su quella cosa, ha più esperienza, ha viaggiato, era caporeparto a “losailcazzo SRL”, articola meglio il suo pensiero, è ironico, allude, cita, punzecchia, replica, fa incisi, rinvii, litoti, metonimie… è il migliore, è vincente.
E’ anche diventato il cocco della cassiera che guarda dall’angolo con i suoi occhioni da lupa. Ovvio.
Il fegato mi rode sempre quando esco da quel bar. Ho come l’impressione che qualcuno mi abbia trapassato l’addome, ho come l’impressione che tra i cruenti duelli all’arma bianca di ieri e quelli parolai di oggi, non corra grande differenza.
Insieme al cappuccino leggo il giornale.
Non so bene se lo leggo per approfondire le conversazioni o per reggere meglio la prossima (e incastrare una volta tanto il sapientone). Non so se sono le conversazioni a condurmi dai giornali o viceversa.
Non devo essere l’unico in queste condizioni poiché un po’ tutti sembrano ossessionati dalle notizie. Dalla notizia del giorno, in particolare.
Domani morirà un personaggio di nicchia e vorrei mettere in bacheca qualcosa di più del solitosquallido R.I.P., non è meglio che mi prepari  fin d’ora? Mi aggiro per le geriatrie di tutti i continenti come un impresario di pompe funebri.
Paolo Conte potrebbe crepare da un momento all’altro e devo assolutamente far capire al mondo quanto siamo stati intimi noi due.
Il mio adorato Jimmy Connors – ho studiato il suo rovescio per anni fotogramma per fotogramma nel tentativo di imitarlo – ha un piede nella fossa e vuoi vedere che quando il Signore lo chiamerà a sé a parlarne alla cassiera sarà quel figlio di puttana che delle imprese di Jimmy ha letto distrattamente giusto qualche trafiletto del Tuttonotizie della Gazza? 
E’ l’anniversario della rivoluzione di ottobre e io non ho niente da dire! Ti rendi conto? Decenni di anti-comunismo viscerale gettati nel cesso.
Oggi avrei scritto volentieri un post sui  robot intelligenti che costruiscono robot più intelligente di loro in modo da far esplodere l’intelligenza sul nostro pianeta. Ma il giornale non ne parla, d’altronde è un caso che – per quanto interessante – esiste solo nella mia testa, nessuno mi seguirebbe, che ne scrivo a fare? Meglio scrivere dei giornali. Se scrivi dei giornali non sbagli mai.
Ma l’ossessione per le notizie non è una mia prerogativa, è vecchia come il cucco. A chi non ne fosse convinto consiglio la lettura di Mitchell Stephens (Storia della notizia). Ma anche di Demostene, specie quando ritrae gli ateniesi sempre a caccia di info per reggere al meglio la guerra della conversazione.
***
Se rifletto sul perché leggo il giornale, il mio portavoce ufficiale risponde: “perché voglio conoscere le cose importanti e allargare i miei orizzonti. Contenti?”.
In realtà mi sa che voglio più che altro essereall’altezza delle conversazioni da bar che conduco.
Bernard Berelson è un sociologo che ha cercato di capire perché leggiamo i giornali. Secondo lui lo facciamo 1) per motivi pragmatici, tipo per sapere che tempo fa, 2) per seguire le storie di persone (conosciute leggendo il giornale) e 3) per reggere la conversazione.
Oggi le esigenze pragmatiche si sono dissolte nel nulla cosmico, basta googolare.
Per le fiabe le alternative sono molte. Anche per quelle vere: certo, gli ultimi sviluppi del caso Macchi li apprendo sui giornali, ma se voglio una cronaca nera con tutti i crismi leggo “L’avversario”, mica il giornale.
Non resta che il terzo desolante motivo.
Da un lato faccio dire al mio portavoce che leggere il giornale mi fa votare meglio, dall’altro, neanche tanto di nascosto, salto le uniche e noiosissime pagine che un elettore scrupoloso dovrebbe leggere.
Ma è ovvio, per me, in fondo, le elezioni sono poco più di un derby, mi coinvolgono perché il tifo mi coinvolge: voglio esultare per il mio beniamino impresentabile, voglio vedere la faccia di quel tale quando perde. Voglio ascoltare i commenti dei giornalisti spiazzati dagli esiti. Per me le elezioni sono funzionali ai commenti, non viceversa. Ma non vi eravate accorti? Un po’ come il calcio: ecchissenefrega delle partite. Cio’ non toglie che nella conversazione, poi, voglia talvolta apparire come un saggio “terzista” moderato e dedito al buon senso (è una forma di tifo anche quella). Le elezioni sono – in piccolo – un palcoscenico anche per me, e leggendo il giornale ripasso il mio copione.
Anche per questo non me ne frega un cazzo che quanto riporti il mio giornale sia particolarmenteaccurato. La sua funzione è un’altra.
Se mi fregasse qualcosa consulterei il registro delle scommesse per verificare quante volte Panebianco o Galli della Loggia c’hanno imbroccato.
Ma Panebianco e Galli della Loggia non offrono ai loro lettori alcun record track, basta il loro prestigio. Sanno che i lettori come me – nel corso della discussione – hanno bisogno di un rinvio a fonti prestigiose, non a fonti attendibili, altrimenti, affrontando i temi di politica estera, non si sarebbero rivolti a Polito o Olimpio ma, per esempio, all’emerito sconosciuto Bill Flack, ovvero all’uomo con il margine di scommesse vinte più elevato in materia di politica mediorientale.
***
E’ un paio di giorni che giù al bar imperversa la discussioni sul Bitcoin, e lì, devo ammettere, ho conosciuto il mio piccolo momento di gloria. Domino il gergo delle valute e l’ho sfoderato senza ritegno (non so nemmeno quanto a proposito). La mia spiega del perché secondo me l’ asset sia in bolla sembra aver impressionato l’uditorio (cassiera compresa). Perfino il “sapientone” si è ammutolito fingendo disinteresse.
E’ chiaro che se fossi convinto delle mie “teorie”andrei di corsa  in banca chiedendo di convertire metà dei miei averi in future al ribasso sulla borsa di Chicago.
Eppure non lo faccio, non lo farei mai.
Forse che disdegno l’arricchimento?
Più probabilmente non sono poi così convinto delle mie tesi.
Ancora più probabilmente non me ne frega un cazzo di verificare se le mie tesi siano vere, quel che mi interessava veramente l’ho già conseguito: zittire l’odioso sapientone e avere su di me gli occhioni ammirati della cassiera/lupa.
Se mi faccio l’esame di coscienza – e sotto Natale la pratica è consigliata – devo ammettere di leggere il giornale per rifornire il mio arsenale, per procurarmi le munizioni utili a combattere quella particolare guerra nota sotto il nome di “conversazione”.
Il giornale è la mia Colt, e spunta dalla tasca della mia giacca come se dicesse a tutta la gente che mi incrocia: “cazzo guardi tu che nemmeno sai costruire un modello per le criptovalute?… occhi bassi e fila…”.
Non devo più cedere l’ultima parola al sapientone, non devo farmi confondere da lui, devo impressionare la cassiera con l’appello ad autorità prestigiose, con citazioni brillanti e inattaccabili. Devo affiliarmi ad un club rispettato, solido, influente. Per fare tutte queste cose non posso perdere tempo con scuole e libri: mi serve un giornale! Voglio un giornale!
***
Ma in tutto questo bailamme di duelli, assalti e parate, la Verità che fine fa? Beh, punto tutto sulle magiche virtù dell’effetto collaterale. Magari senza volerlo si fa viva, magari scocca per un attimo nel cozzo delle sciabole in forma di scintilla. Teniamo comunque gli occhi aperti, non si sa mai!
dscn0392

venerdì 11 novembre 2016

Perché e come disintossicarsi dai giornali

L’uomo saggio non legge il giornale.
Il giornalista è il pericolo pubblico numero uno.
Secondo il Rolf Dobelli di “Avoid News” le cose stanno pressappoco  in questi termini: la vera dieta che rinvigorisce corpo e spirito sta nel non esporsi alle notizie che oggi ci assediano. Sono talmente numerose che una selezione adeguata somiglia molto ad un’eliminazione totale.
Siamo informatissimi senza conoscere niente, ecco il frutto amaro dell’ “assedio informativo”.
In campo alimentare tutti conosciamo i problemi d’abbondanza (obesità, diabete…), in campo informativo i guai sono ancora più seri.
Tanti zombi “super-notiziati” si aggirano catatonici per la città e presto o tardi ci uniremo alla loro vacua infelicità.
Il numero di guai che radio e giornali portano con loro è cospicuo e farne una cernita è opera preziosa: innanzitutto ti ingannano, l’indulgere al sensazionalismo  deforma l’immagine del reale che forniscono del mondo…
… Take the following event. A car drives over a bridge, and the bridge collapses. What does the news media focus on? On the car. On the person in the car. Where he came from. Where he planned to go. How he experienced the crash (if he survived). What kind of person he is (was). But –that is all completely irrelevant. What’s relevant? The structural stability of the bridge…
Gli esempi si moltiplicano
… •Terrorism is overrated. Chronic stress is underrated. •The collapse of Lehman Brothers is overrated. Fiscal irresponsibility is underrated. •Astronauts are overrated. Nurses are underrated. •Britney Spears is overrated. IPCC reports are underrated. •Airplane crashes are overrated. Resistance to antibiotics is underrated…
I giornali possono essere abbandonati anche perché cio’ che ci dicono è irrilevante.
In un anno il lettore di un quotidiano legge circa 10.000 storie: praticamente nessuna lo aiuta a prendere decisioni importanti. Non esiste alcuna evidenza che chi “macina” giornali dalla mattina alla sera poi decida meglio di chi osserva uno stretto digiuno. Resta giusto il divertimento della lettura, ma allora meglio un videogioco
… In 1914, the news story about the assassination in Sarajevo dwarfed all other reports in terms of its global significance… The first Internet browser debuted in 1995. The public birth of this hugely relevant piece of software barely made it into the press despite its vast future impact…
I giornali ci rendono più stupidi.
Sui giornali si parla di effetti, mai di cause. E’ tutto un accapigliarsi sugli effetti più superficiali. Ma i fatti importanti sono le cause, senonché, spesso, le cause sono delle non-storie che ai giornali non interessano.
I giornali sono tossici: favoriscono lo stress cronico…
… News constantly triggers the limbic system. Panicky stories spur the release of cascades of glucocordicoid (cortisol). This deregulates your immune system and inhibits the release of growth hormones…
I giornali inducono all’errore cognitivo… Il confirmation bias per esempio:
… We automatically, systematically filter out evidence that contradicts our preconceptions…
O lo story bias:
… Our brains crave stories that “make sense”– even if they don’t correspond to reality… This reminds me of high school. My history textbook specified seven reasons (not six, not eight) why the French Revolution erupted. The fact is, we don’t know why the French Revolution broke out…
I giornali c’incasinano gratuitamente il pensiero.
Pensare richiede concentrazione e il bombardamento di notizie non la concede…
… In a 2001 study1 two scholars in Canada showed that comprehension declines as the number of hyperlinks in a document increase…
I giornali ci deformano il cervello.
I giornali sono una droga: se ci imbattiamo in una storia o in una polemica vogliamo seguirla fino in fondo e il giornale ci viene incontro liofilizzandola e liberandola da ogni complicazione. Dopo poco, saremo in grado di assumere informazioni solo in questa forma “svilita”…
… The human brain is highly plastic. Nerve cells routinely break old connections and form new ones. When we adapt to a new cultural phenomenon, including the consumption of news, we end up with a different brain. Adaptation to news occurs at a biological level. News reprograms us. Most news consumers –even if they used to be avid book readers –have lost the ability to read and absorb lengthy articles or books… Michael Merzenich (University of California, San Francisco), a pioneer in the field of neuroplasticity: “We are training our brains to pay attention to the crap.”Deep reading is indistinguishable from deep thinking…
Leggere i giornali è estremamente costoso. I giornali sono una tassa sulla produttività:
… First, count the consumption-time that news demands…Second, tally up the refocusing time – or switching cost… Third, news distracts us even hours after we’ve digested today’s hot items. News stories and images may pop into your mind hours, sometimes days later…
I giornali minano i nessi tra reputazione e valori reali.
La fama mediatica è spesso illusoria e sganciata da quelli che noi pensiamo essere i meriti effettivi.
I giornali riportano le notizie e le notizie sono un passaparola dei giornalisti
… My estimate: fewer than 10% of the news stories are original. Less than 1% are truly investigative…
i fatti riportati sui giornali sono spesso errati.
Quando feci un incidente automobilistico di una certa importanza la cosa fu ripresa dal giornale locale e mi accorsi della marea di imprecisioni riportate, dal luogo, alle macchine coinvolte, alla dinamica, e chi più ne ha più ne metta.
Leggendo i giornali subisci una manipolazione.
Per capire che uno ci sta raccontando una balla dobbiamo guardarlo in faccia, tramite i giornali è molto più facile. Magari non ti vendono la balla ma di certo una selezione distorta delle notizie e una sequela di reticenze calcolate ad arte…
… Our evolutionary past has equipped us with a good bullshit detector for face-to-face interactions… Stories are selected or slanted to please advertisers (advertising bias) or the owners of the media (corporate bias), and each media outlet has a tendency to report what everyone else is reporting, and to avoid stories that will offend anyone (mainstream bias)
I giornali ci rendono passivi.
Di fronte alle grandi notizie del mondo non puoi influire, ti fai piccolo piccolo e cominci a coltivare un certo fatalismo…
… Viewed on a timeline, the spread of depression coincides almost perfectly with the growth and maturity of the mass media…
I giornali ti lavano la coscienza
… “We may want to believe that we are still concerned. We sing “We Are the World”…
I giornali uccidono la tua creatività.
I giornali sono ripetitivi e le cose che già sappiamo uccidono la creatività (per questo gli innovatori sono spesso giovani)…
… I don’t know a single truly creative mind who is a news junkie. On the other hand, I know a whole bunch of viciously uncreative minds who consume news like drugs…
Cosa fare al posto di leggere i giornali?
… Cut it out completely. Go cold turkey. Glance through the summary page of the Economist once a week. Go for magazines that connect the dots…
 
giornali

lunedì 11 novembre 2013