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giovedì 12 settembre 2024
sabato 14 dicembre 2019
LUI & LEI
LUI & LEI
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Uomini e donne sono diversi.
Un fatto apparentemente ovvio per la maggior parte dell'umanità, ma da tempo messo in dubbio dagli psicologi.
Nuovi risultati su larga scala che utilizzano metodi empirici sempre migliori stanno aggiudicando il dibattito all'uomo della strada.
Ma cosa ha ritardato la soluzione? Essenzialmente perché le differenze sui tratti della personalità presi in senso lato sono relativamente piccole, ma ciò è dovuto al fatto che vi sono grandi differenze di compensazione a livelli più bassi. Lo so, detto così non si capisce niente. Meglio fare qualche esempio: i maschi e le femmine in media non differiscono molto nell'estroversione. Tuttavia, a livello di composizione del tratto psicologico, si può vedere che i maschi in media sono più assertivi (un aspetto dell' estroversione) mentre le femmine sono più socievoli e amichevoli (un altro aspetto di estroversione). Capito adesso?
Ma descriviamolo questo fossato che separa i due sessi. I maschi tendono ad essere più dominanti, assertivi, inclini al rischio, alla ricerca del brivido, alla mentalità da duro. Sono emotivamente stabili, utilitaristici e sedotti dalle idee astratte. Gli uomini tendono anche a formare gruppi più grandi e competitivi in cui le gerarchie sono stabili e in cui le relazioni individuali richiedono investimenti emotivi trascurabili.
Al contrario, le femmine, in media, tendono ad essere più socievoli, sensibili, calorose, compassionevoli, gentili, ansiose, insicure e anche più sensibili all'estetica. In media, le donne sono più interessate alle relazioni diadiche intime e collaborative, che siano più focalizzate sulle emozioni e caratterizzate da gerarchie fluide e norme egalitarie. Nell'aggressività la donna è più indiretta e meno apertamente conflittuale. Le donne sembrano più abili nella comunicazione mostrando una maggiore capacità verbale e una maggiore capacità di decodificare il comportamento non verbale delle altre persone. Tendono anche a sorridere e piangere più frequentemente degli uomini, sebbene queste differenze siano decisamente maggiori quando si crede di essere osservati.
Ma la cosa importante è che tutte queste differenze sono correlate. Cosa significa? Significa che differenze relativamente piccole tra più tratti possono comporsi in differenze sostanziali se considerate come parti di un intero profilo. Facciamo l'analogia con il viso umano: se dovessi solo prendere una particolare caratteristica del viso - come la larghezza della bocca, l'altezza della fronte o la dimensione degli occhi - avresti difficoltà a distinguere tra un volto maschile e un volto femminile. Ad esempio, non puoi semplicemente distinguere un bulbo oculare maschile da un bulbo oculare femminile. Tuttavia, uno sguardo d'insieme alla combinazione delle caratteristiche facciali produce una netta distinzione tra visi femminili e visi maschili. Ecco, puoi prevedere se una persona è maschio o femmina considerando solo il suo profilo psicologico quasi come se la guardassi in faccia!
Lui & Lei sono come Marte e Venere, ma il divario si allarga nei paesi più avanzati, laddove l' eguaglianza tra i generi è più pronunciata. Probabilmente, la maggiore disponibilità di risorse materiali e istituzionali facilita lo sviluppo e l'espressione delle preferenze specifiche di genere, e questo porta ad un'espansione delle differenze di genere che abbiamo appena visto. Insomma, se le iscritte alla facoltà di ingegneria sono più numerose in medio oriente che in Europa il motivo è anche questo.
martedì 18 settembre 2018
PARADOSSO GENDER GAP: TRE SPIEGAZIONI
PARADOSSO GENDER GAP: TRE SPIEGAZIONI
Le donne stanno raggiungendo gli uomini un po’ in tutti i campi del vivere sociale. Tuttavia, un dato preoccupa: non sembra infatti che la tendenza interessi il mondo della scienza. I dipartimenti universitari e la ricerca STIM (Scienza-Tecnologia-Ingegneria-Matematica) sono ancora saldi feudi maschili.
Attendiamo e le cose cambieranno? Non sembra proprio visto che le “brutte” notizie non sono finite, eccone un'altra: quanto più la società diventa paritaria, tanto più gli squilibri STIM si inaspriscono.
Ma che sta succedendo?
Prima spiegazione: la parità di genere è realizzata nei paesi più ricchi, ovvero nei paesi in cui la soddisfazione dei propri interessi prevale su quella dei bisogni. Forse le donne sono meno interessate dei maschi alle materia STIM.
Seconda spiegazione: le abilità maschili nelle materie STIM si collocano agli estremi della scala e poiché le società ricche possono permettersi di impiegare nelle materie STIM solo la “crema”, ecco spiegata la prevalenza del maschio.
Terza spiegazione: le femmine sono più brave in tutte le materie ma il maschio – se si concentra sulle sue performance personali – è più bravo nelle STIM che nelle altre materie, cosicché punta su quelle per il suo futuro (inutile puntare su materie dove è staccato di diverse lunghezze). La femmina – ripeto, più brava in tutto – si indirizzerà invece laddove c’è meno concorrenza, ovvero dove la sua bravura spicca particolarmente, cioè nelle materie non-STIM. E’ la legge dei vantaggi comparati (o della specializzazione): se l’Inghilterra è più brava del Portogallo sia nell’estrarre carbone che nel produrre il vino ma nella prima mansione la differenza di maestria è maggiore, allora è logico che concentri TUTTI i suoi sforzi sul carbone lasciando che il Portogallo si dedichi al vino che poi importerà da quel paese straniero. E' chiaro che quanto più una società è avanzata, tanto più si "specializza" acuendo questa dinamica.
L’articolo di cui al link sostiene la terza spiegazione
JOURNALS.SAGEPUB.COM
giovedì 30 agosto 2018
La sanità privilegia le donne
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La sanità privilegia le donne
La sanità privilegia le donne
mercoledì 13 settembre 2017
Una teoria per il gender gap nelle facoltà scientifiche
Una teoria per il gender gap nelle facoltà scientifiche
Perché mai una ragazza avrebbe meno probabilità rispetto ad un ragazzo di iscriversi ad una facoltà scientifica?
Le teorie proposte per spiegare questo fatto sono molte e fanno leva sui fulcri più disparati: preferenze, discriminazione, cultura, stereotipi, educazione ricevuta in famiglia. E, come si dice in questi casi, “chi più ne ha, più ne metta”.
Qui propongo un’ alternativa: il gap è dovuto ai problemi che i maschi incontrano a scuola.
Partiamo con il fatto che al liceo le ragazze mostrano una preparazione scientifica almeno pari a quella dei ragazzi.
I loro voti sono eccellenti e non sfigurano nel confronto con l’altro sesso. Forse vanno un po’ meno bene in fisica e matematica ma vanno meglio in chimica e biologia.
D’altro canto, nelle materie non scientifiche le liceali fanno molto meglio dei loro colleghi maschi. Qui sì che c’è un gap.
In media le ragazze sono molto più preparate per l’università, e infatti si iscrivono in massa, diversamente dai ragazzi che tendono ad entrare nel mondo del lavoro.
Mettetevi ora nei panni di una ragazza che ha finito il liceo con il massimo dei voti in tutte le materie e che deve scegliere la facoltà universitaria a cui iscriversi.
Ipotizziamo poi che 1) sia un tipo molto razionale, 2) che non abbia preferenze di sorta, 3) che sia priva di stereotipi e 4) che non esista alcun meccanismo discriminatorio ad influenzarne la scelta.
La nostra candidata farà senz’altro due considerazioni fondamentali.
Prima: perché mai dovrei scegliere una facoltà in cui incontro sia la concorrenza dei maschi che quella delle femmine quando ce ne sono altre i cui competo solo con le femmine? Laddove c’è meno concorrenza, al di là del sesso, c’è anche più possibilità di successo
Seconda: perché mai dovrei puntare su materie in cui andavo relativamente BENE anziché su materie dove andavo relativamente MOLTO BENE?
E’ chiaro che queste considerazioni indurranno la studentessa verso le facoltà umanistiche.
***
Cerchiamo di riassumere, le ragazze non vanno affatto male nelle materie scientifiche ma hanno un vantaggio comparato in quelle umanistiche, cosicché è logico che privilegino queste ultime.
Detto in altri termini, gli unici ragazzi sufficientemente preparati per fare l’università sono quelli preparati nelle materie scientifiche, ciò si ripercuote sulle scelte femminili. Ma tali scelte sono razionali e non tanto frutto di preferenze o stereotipi o discriminazioni.
Per concludere, potremmo affermare che il vero gender gap si genera dal fatto che i ragazzi hanno problemi a competere ovunque tranne che nelle facoltà scientifiche.
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