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giovedì 2 maggio 2019

LA VERA LOTTA

LA VERA LOTTA
A livello superficiale, potrebbe sembrare che la politica sia una lotta tra progressisti e tradizionalisti. Si tratta di una considerazione fuorviante, in quanto solo due gruppi contano davvero sul lungo termine: progressisti e libertari.
I tradizionalisti si limitano a rallentare il passo del cambiamento, ma in realtà non alterano il corso della storia. Un cattolico di oggi accetta tranquillamente cose che sarebbero ripugnanti per un cattolico di solo mezzo secolo fa.

Nel mondo libertario i tradizionalisti si garantirebbero comunque un’enclave che continuerebbe a proporre la loro visione e, alla lunga, su alcuni aspetti, potrebbero anche convertire la controparte. 

https://feedly.com/i/entry/B7jw4LCucCLXhd0mcd9EmMn+sbxtNLGOdNAs60PDOTo=_16a6f7b3f78:26ea51:f2bfb104

mercoledì 10 aprile 2019

BUSSOLA IDEOLOGICA

BUSSOLA IDEOLOGICA SOSPESA

Liberali, libertari, liberal, liberisti, anarco-capitalisti, anarchici, statalisti, socialisti, socialdemocratici, lieberal-socialisti, comunisti, fascisti, sovranisti, populisti, radicali, moderati, progressisti, conservatori, di destra, di sinistra… che gran casino, io non ci capisco più niente.

Alla fine per orientarmi faccio solo una domanda: “tu che ne pensi dell’aborto.

mercoledì 20 marzo 2019

BOCCALONI

BOCCALONI
Chi è più propenso a credere alle cazzate pseudo-profonde?
Gli elettori di destra quando le cazzate pseudo-profonde riguardano la società
Gli elettori di sinistra quando le cazzate pseudo-profonde riguardano l’economia.

https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/0146167219830415

https://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2019/03/who-is-most-receptive-to-pseudo-profound-bullshit.html

martedì 19 marzo 2019

L’egemonia culturale

L’egemonia culturale

Non è poi cosi difficile raggiungerla!
Il sistema universitario come è organizzato oggi aiuta non poco, oserei dire che l’utilizzo esteso della regola di maggioranza nei dipartimenti la rende inevitabile. Cio’ non significa che sia anche auspicabile, gli inconvenienti dell’egemonia ideologica sono molti ma uno spicca su tutti, il “groupthinking” o “pensiero da parrocchietta.
Il mondo universitario è soggetto ai difetti del “pensiero da parrocchietta”? E’ importante saperlo perché l’egemonia esclude molte idee rispettabili, per esempio quelle dei conservatori, ma anche quelle del liberalismo classico. Daniel B. Klein e Charlotta Stern hanno tentato di rispondere al quesito nel loro articolo “Groupthink in Academia. Majoritarian Departmental Politics and the Professional Pyramid”. Un lavoro che approfondisce alcuni alcuni punti critici. Provo a metterli in fila.
Risultati immagini per art group thinking
Nel calcio i fan delle varie squadre possono accordarsi facilmente su questioni generali relative a regole, arbitraggio e valutazione delle prestazioni, poiché tali questioni prescindono dal supporto per una squadra specifica. Nel mondo accademico non è così: le regole e gli standard per le prestazioni non sono ben separabili da credenze specifiche. La sensibilità ideologica tende a ripercuotersi su tutta l’impresa accademica. La discussione stessa sull’ideologia nel mondo accademico – ovvero quella tenuta qui – è necessariamente ideologica.
Ampia evidenza sul profilo ideologico dei professori nelle scienze umane e sociali. Praticamente tutti liberal (= socialdemocratici). Trascurate le idee liberali e conservatrici.
Tesi: il monolitismo ideologico è una sfortuna.
Il lavoro fondamentale sul bias della parrocchietta: “Groupthink: Psychological Studies of Policy Decisions e Fiascoes (1982), Irving L. Janis. Si esaminavano fallimenti nelle decisioni della politica. Esempi: Baia dei Porci, escalation in Vietnam e alcuni episodi del Watergate.
Definizione di “pensiero della parrocchietta”: pensiero in cui  i membri si sforzano per non rompere l’unanimità e sopprimono o autocensurano ogni valutazione alternativa e autonoma della realtà.
Paul Hart: “Groupthink in Government: A Study of Small Groups e Policy Failure” (1990). Il pensiero da parrocchietta consiste nell’ “eccessiva ricerca di concomitanza“. E’ tipico dei piccoli gruppi piramidali. Hart si occupa dell’affare Iran-Contra. Diane Vaughan analizza il disastro dello Space Shuttle Challenger.
I teorici del bias si sono concentrati su casi incontrovertibili, ma il loro modello puo’ essere esteso ad altri casi.
Quando si produce più facilmente il bias? 1) quando il gruppo è piccolo, 2) quando si tratta di addetti ai lavori, 3) quando c’è un capo, 4) quando l processo è centralizzato, 5) quando si agisce sotto stress, 6) quando c’è emergenza e la posta in palio è alta.
L’accademia sembra esente da queste caratteristiche: i gruppi sono più estesi, le situazioni di stress assenti e le decisioni da prendere meno cruciali. Ma le convinzioni espresse sono profonde, oserei dire esistenziali. Dissociarsi significa ferire il nostro vicino, aprire un conflitto, tutti ne sono consapevoli. Ecco, questo fatto rende preziosa l’armonia e potrebbe compensare le precedenti anomalie.
In università i dipartimenti sono di fatto autonomi, la discrezionalità è ampia poiché la supervisione del rettore è problematica. Le decisioni dipartimentali più importanti riguardano il reclutamento, il licenziamento e la promozione dei docenti di ruolo. Tali decisioni vengono prese a maggioranza.
La maggior parte degli intellettuali sviluppa una sua sensibilità ideologica all’età di venticinque/trenta anni (Sears and Funk 1999). Difficilmente rivede poi le sue posizioni. È più che probabile che chi assume favorisca studiosi affini ideologicamente e che padroneggiano modalità di pensiero simili. Se un candidato è sentito come estraneo potrebbe dare origine ad angoscia personale e creare acrimonia in facoltà. Il professore A potrebbe perdere la sua reputazione e la sua credibilità con gli studenti se un collega, il professor B, che sta insegnando a quegli stessi studenti in un corso differente, dovesse minare alcune premesse fondamentali delle sue lezioni.
In astratto l’esclusione dello studioso estraneo al gruppo è sempre giustificabile, si puo’ plausibilmente affermare: “se il candidato A ha un giudizio diverso dal mio sui fondamenti della disciplina, allora mostra di avere un pessimo giudizio scientifico nel merito” Questa modalità non puo’ essere eliminato. la discriminazione è sempre legittima.
Dinamica dei gruppi. I gruppi sociali cercare di apliarsi attirando nuovi arrivati omogenei (McPherson, Smith-Lovin e Cook 2001), schermano e respingono i disadattati (Allport 1954; Brewer 1999) e plasmano l’informe a loro immagine (Katz e Lazarsfeld 1955, 62-63; Moscovici 1985). Queste tendenze sono radicate nella natura umana.
Supponiamo che un dipartimento debba assumere un nuovo membro e che il 51 percento degli attuali membri condivida un’ideologia socialdemocratica.  Se vale quanto detto il 51 percento diventerà presto il 55 percento, quindi il 60 percento, quindi il 65 percento, quindi il 70 percento e così via. Stephen Balch (2003): la regola della maggioranza tende a produrre uniformità ideologica.
Il processo non dipende dall’identità dell’ideologia. Il Dipartimento di Economia della George Mason University, per esempio, è guidato e dominato da liberali classici. Molti economisti alla George Mason considerano l’indebita fiducia nei governi espressa da alcuni loro colleghi come un cattivo giudizio scientifico e non assumerebbero mai un professore che commettesse errori del genere.
Un “marziano” ideologico potrebbe essere il benvenuto in facoltà perché considerato non minaccioso, forse anche perché mite o perché fa ricerca in settori marginali. D’altronde, la maggioranza di solito non intende attuare la sua politica di uniformità in modo esplicito, non intende cioè mettersi troppo in evidenza o generare provocazioni.
E i cittadini? L’opinione pubblica non incide in queste faccende, in genere si limita a sperare che la pubblica conversazione tra prestigiosi accademici mitighi gli inconvenienti. Oltre non si va.
I dipartimenti di una certa disciplina – es. di storia – sono più connessi tra loro che con gli altri dipartimenti dell’università. Grazie alle dinamiche dell’uniformità maggioritaria, intere discipline vengono “colonizzate” in breve tempo. E’ più facile colonizzare una disciplina che un’università.
Gli studiosi, oltre a svolgere ruoli specifici (insegnante, scrittore, editore…), offrono il loro contributo nel fissare il rango dei colleghi, ad esempio scrivendo lettere di raccomandazione, lodando un certo lavoro e/o citandolo. Ma anche loro sono soggetti al rango e dipendono da altri colleghi. Tutte le metriche per stabilire il rango sono intrecciate e si rafforzano a vicenda.
Il mercato puo’ essere una medicina? Difficile. Il mercato del lavoro accademico è diverso dal mercato dei camerieri o dei tassisti. Un dipartimento di storia “vende” il suo prodotto ma i consumatori, i produttori e il prodotto stesso sono tutti storici. Un cameriere offre invece i suoi servizi a un barista che li gira ad un consumatore. Gli storici sono responsabili per la maggior parte solo di altri storici e il finanziamento proviene da contribuenti, fondazioni e benefattori. Nessuna “sovranità del consumatore”, quindi. La tribù degli storici è autosufficiente, non necessità di nessuna convalida esterna.
Per molti si quelli elencato sono inconvenienti inevitabili, lo standard è basso ma non puo’ che essere quello. Il precetto per cui “la storia è ciò che fanno gli storici”, e “gli storici sono quelli nominati come tali” potrebbe non essere soddisfacente dal punto di vista razionale, ma almeno fa girare le ruote al carro della disciplina.
Supponiamo ora che i dipartimenti e le riviste all’apice della piramide aderiscano a una certa ideologia. Gli inferiori saranno inclini ad astenersi dalle critiche perché la loro stessa vita accademica dipende dall’accettazione e dall’approvazione dei loro superiori. Le microdecisioni in tutta la piramide tenderanno a compiacere l’apice.
La cima è quasi interamente autorigenerante e chi sta sotto dipende interamente dalla cima.
Esempio. Nel campo del diritto, Richard Redding afferma dopo un breve calcolo: “Un terzo di tutti i nuovi insegnanti [assunti nelle scuole di diritto tra il 1996 e il 2000] si è laureato a Harvard (18%) o a Yale (15%), un altro terzo in altre 12 scuole con il 20 per cento restante laureato in altre scuole di giurisprudenza top 25 (2003, 599).
Qualche dissenso si verificherà, ma la piramide dominante rimane il bene gravitazionale della pratica di gruppo e delle ambizioni individuali. Eventuali piramidi parallele vengono ignorate o cooptate da quella “ufficiale”.
Conseguenze del bias della parrocchietta: 1) illusione di invulnerabilità, 2) mentalità chiusa, 3) razionalizzazione, 4) stereotipi sugli outsider, 5) autocensura, 6) mobbing sui dissenzienti…
Tutto questo ha ripercussioni concrete? Probabilmente sì. Esempi di affermazioni plausibili mai verificate seriamente: 1) Roosvelt e il suo New Deal hanno prolungato la Grande Depressione. 2) Le leggi sul lavoro, come i privilegi sindacali, non sono giustificati e anzi hanno danneggiato i poveri. 3) Il sistema scolastico può essere analizzato come un’industria socialista mostrando come in esso emergano i medesimi difetti. 4) La maggior parte del riciclaggio imposto dei materiali è uno spreco. Eccetera.
Alcune tesi filosofiche interessanti, immagina uno studente che le voglia approfondire e immagina al contempo l’appoggio che riceverebbe in facoltà: 1) “La giustizia sociale” non ha senso 2) La giustizia sociale è un atavismo. 3) Lo stato socialdemocratico è uno strumento di coercizione. 4) Le caratteristiche principali dei processi democratici includono l’ignoranza, la superficialità e i pregiudizi sistematici. 5) La democrazia spesso calpesta la libertà, la decenza e la prosperità. 6) L’ascesa della socialdemocrazia dalla fine del diciannovesimo secolo può essere considerata fruttuosamente come una sovversione del liberalismo. 7) Dal 1880, gli intellettuali hanno alterato il significato di molti termini chiave del lessico liberale – libertà, liberalismo, giustizia, diritti, proprietà, stato di diritto, equità e uguaglianza – in modo da indebolire il loro potere in opposizione ad un visione del mondo democratica. 8) La distinzione tra azione volontaria e coercitiva (o laissez-faire contro interventismo) fornisce un quadro migliore per analizzare  opinioni politiche e opinione pubblica piuttosto che una distinzione tra liberale e conservatore. Eccetera.

lunedì 17 dicembre 2018

DEFINIRE L’IDEOLOGIA

DEFINIRE L’IDEOLOGIA
Penso che l'ideologia sia basata sull’ indignazione. Ci piace sentirci indignati per un giusto motivo e sulla base di questo piacere scegliamo la nostra ideologia. Dopodiché, sarà lei a dirci come quella cosa è ovunque e come la nostra vita sia ben spesa se la usiamo per combatterla.
Il libertario si indigna per gli abusi del governo. Il libertario ideologizzato ritiene che tutti i nostri mali derivino dagli abusi dei governi.
Il populista si indigna per le interferenze dei paesi stranieri. Il populista ideologizzato vede complotti ovunque contro il nostro paese.
La femminista si indigna per l’oppressione maschile… e l’ideologia gliela fa vedere ovunque.
L’ecologista si indigna per i comportamenti non rispettosi dell’ambiente. L’ideologia lo porta a pensare che meglio sarebbe per l’uomo non essere mai esistito visto che qualsiasi suo comportamento contamina l’ambiente.
Il cattolico si indigna per come viene offeso il suo Dio. La fede ideologizzata gli fa vedere offese ovunque e l’avvento prossimo venturo di Satana.
La persona di sinistra si indigna per lo sfruttamento del forte verso il debole. L'ideologia impiega in modo automatico questo schemino rendendo ben presto incomprensibile la parola "sfruttamento".
Tutti si indignano per l’ideologia altrui, il che ci fa sentire circondati dal nemico e desiderosi di combattere.
Come prendere in giro una persona ideologizzata?: raccontate una storia falsa che si adatti alla sua narrativa preferita e giocate un po’ con i suoi stereotipi. Abboccherà subito. Poi “smascheratevi” ed eclissatevi dopo una pernacchia gigantesca.

martedì 4 settembre 2018

Kahan and the Politically Motivated Reasoning Paradigm Bryan Caplan

Kahan and the Politically Motivated Reasoning Paradigm
Bryan Caplan
Citation (APA): Caplan, B. (2016). Kahan and the Politically Motivated Reasoning Paradigm [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia ( giallo) - Posizione 2
Kahan and the Politically Motivated Reasoning Paradigm By Bryan Caplan
Evidenzia ( giallo) - Posizione 8
Motivated Reasoning Paradigm",
Nota - Posizione 8
ARTICOLO DI DAN KAHAN
Evidenzia ( giallo) - Posizione 9
less sharply divided today over the justice of progressive taxation (Moore 2015) than over the evidence that human CO2 emissions
Nota - Posizione 10
L EVIDENZA DIVIDE PIÙ DEI VALORI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 11
permit "voluntary school prayer"
Nota - Posizione 11
ALTRO CFR...PREGHIERA VS ARMI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 11
whether allowing citizens to carry concealed handguns in public increases homicide rates
Nota - Posizione 11
Cccccc
Evidenzia ( giallo) - Posizione 12
complex questions. But they are empirical ones.
Nota - Posizione 12
VALORI ED EMPIRIA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 14
There is no logical reason, in sum, for positions on these
Evidenzia ( giallo) - Posizione 15
safety of deep geologic isolation of nuclear wastes, the health effects of the HPV vaccine for teenage girls; the deterrent impact of the death penalty, the efficacy of invasive forms of surveillance to combat terrorism--to
Nota - Posizione 16
x ALTRE QUESTONI FATTUALI DI DISSCVORDO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 18
explanation is politically motivated reasoning
Nota - Posizione 18
SOLUZIONE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 19
policy relevant fact has come to assume a widely recognized social meaning as a marker of membership
Nota - Posizione 19
VEDERE UN FATTO CONFERISCE IDENTITÀ
Evidenzia ( giallo) - Posizione 20
groups can be expected to conform
Nota - Posizione 20
Cccccccc
Evidenzia ( giallo) - Posizione 23
politically motivated reasoning can affect perceptions of scientific consensus.
Nota - Posizione 23
ALTRO ESEMPIO PERCEZIONE DEL CONSENSO SCIENTIFICO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 24
were shown pictures and CVs of scientists, all of whom had been trained at and now held positions at prestigious universities and had been elected to the National Academy of Sciences.
Evidenzia ( giallo) - Posizione 25
The subjects were then asked to indicate how strongly they disagreed or agreed that each one of them was indeed a scientific expert on a disputed societal risk--either
Evidenzia ( giallo) - Posizione 29
The direction and strength of the subjects' assessment of the expertise of each scientist turned on out to be highly correlated with whether the position attributed to the scientist matched the one that was predominant among individuals
Nota - Posizione 30
INDIVIDUI GIUDICANO LA COMPETENZA DI ESPERTI CON IL MEDESIMO CURRICULUM...ESPERIMENTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 33
subjects highest in Numeracy more accurately construed complex empirical data on the effectiveness of gun control laws but only when the data, properly interpreted, supported the position congruent with their political outlooks.
Nota - Posizione 34
SI APPROFONDISCE SOLO SE C È DISACCORDO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 36
politically motivated reasoning, far from reflecting too little rationality, reflects too much.
Nota - Posizione 37
L INTERPRETAZIONE DI KAHN....LA RAZIONALITÀ CI AIUTA A DISTORCERE O DATI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 37
Why wouldn't "being rational if and only if it helps your cause" still count as "too little rationality"?
Nota - Posizione 38
x INTERPRET. ALTERNATIVA. CONTA LA RAZ MA ANCOR DI PIÙ IL VALORE DELLA VERITÀ
Evidenzia ( giallo) - Posizione 42
offer monetary "incentives" for "correct" answers"--are externally invalid because they create a reason to form "correct" beliefs
Nota - Posizione 43
x IL DENARO CI SALVERÀ
Evidenzia ( giallo) - Posizione 44
On this account, expressive beliefs are what are "real" in the psychology of democratic citizens
Nota - Posizione 45
x MA AHIMÈ LA REALTÀ È DIVERSA

sabato 21 aprile 2018

FACOLTA'

Facoltà di sinistra: antropologia, sociologia, archeologia, filosofia, teologia, pedagogia, giornalismo, lettere…
Facoltà di destra: ingegneria, architettura, medicina, odontoiatria, management, economia…
Vale per l’ America Latina ma non solo…

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Quale rapporto esiste tra letteratura e libertà? E perché gli scrittori che difendono le idee liberali e l’economia di mercato sono così pochi? Nel corso del Novecento gli intellettuali hanno largamente difeso e sostenuto le ideologie più liberticide, e ancora oggi cont...

venerdì 23 febbraio 2018

TRIBALISMI IDEOLOGICI

Gun control/global warming/aborto...
Chi conosce la posizione di un soggetto su uno solo di questi argomenti è in grado di prevedere con affidabile certezza la sua posizione sugli altri, eppure si tratta di questioni completamente distinte tra loro!
Il motivo di questo singolare fenomeno? Il tribalismo!
Noi non prendiamo posizione nel merito ma aderiamo a un gruppo. Conoscere una preferenza ci fa capire il gruppo di appartenenza.

Most people believe democracy is a uniquely just form of government. They believe people have the right to an equal share of political power. And they believe that political participation is good for us―it empowers us, helps us get what we want, and tends to…
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sabato 20 gennaio 2018

I PADRI

Perché i valori vengono ereditati dalla famiglia e non dalla scuola?
Perché sia la scuola che la famiglia sbagliano a ripetizione, perché alla fine magari finisci per odiare sia la famiglia che la scuola...
Ma solo in famiglia sai di essere stato amato.
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Why we need to stop wasting public funds on educationDespite being immensely popular--and immensely lucrative—education is grossly overrated. In this…
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