L'IMPERATORE RILUTTANTE
Ma come ha potuto un anonimo corso conquistare mezza Europa? Parliamo di Napoleone, naturalmente. La persona più adatta a cui chiedere è lo storico britannico Andrew Roberts, suo meticoloso biografo. Ecco alcuni punti da lui toccati, rinvio all'articolo per gli approfondimenti.
1) Il segreto del successo? Il suo codice. Notevole. I cardini: eguaglianza davanti alla legge, tolleranza religiosa e meritocrazia.
2) La rivoluzione? Ha saputo temprarla purgando la parte avariata (ghigliottina di massa, terrore, anti-clericalismo), ha riformato finanze e amministrazione. Ma è stato anche pragmatico restringendo i diritti delle donne, reintroducendo la schiavitù, prevedendo un Senato non elettivo, nonché il plebiscito.
3) Come conquistò i francesi? Con i suoi successi militari. I francesi passarono in un batter d'occhio dalla Repubblica, con annesse teste rotolanti dei monarchi, all'Impero. L'Impero napoleonico, del resto, era informato ai principi repubblicani. Non mancarono le resistenze, per esempio quella del Maresciallo Bernadotte.
4) Doti cognitive - Aveva una mente a compartimenti stagno. Riusciva a concentrarsi ferocemente su una questione tralasciando tutto il resto, anche quando "il resto" incombeva e lo pressava da vicino.
5) Statura - Era di altezza media. Furono i caricaturisti inglesi a ritrarlo come un tappetto. Un po' come Giannelli con Berlusconi.
6) Le 27 amanti -
7) Genio militare - Combattè e vinse battaglie di tutti i tipi. Dimostrò pari destrezza nel comandare la fanteria, la cavalleria o l'artiglieria (lui era artigliere). Unico nel coordinare gli eserciti di coalizione (l'invasione della Russia coinvolgeva eserciti provenienti da 20 nazioni). Il tallone d'achille erano le batteglie navali (riteneva ci volesse un ammiraglio per quella roba) e la guerriglia (i campagnoli russi lo fecero nero).
8) Imperialismo - Dichiarò solo due guerre, nelle altre subì l'attacco altrui.
9) Russia. Non cercava l'invasione, non fu una guerra di espansione, non voleva allargare l'impero (nell'impero non credeva nemmeno). Desidava solo che la Russia si conformasse all'ordine continentale. Certo, fu una catastrofe: partirono in 600.000 e tornarono in 100.000! Le intenzioni iniziali erano quelle di penetrare per 50 miglia e starci per tre settimane, alla fine le miglia furono migliaia e i mesi sei. Prese Mosca, a differenza di Hitler, ma vi rimase troppo. Il suo esercito era il doppio di quello russo, che del resto aveva già sconfitto due volte. Vinse tutte le battaglie della campagna ma fu sconfitto dalle tempeste di neve. I russi praticavano la tattica della "terra bruciata" e conobbe il cannibalismo tra i suoi uomini, solo il tifo ne fece fuori 100.000 uomini - si viveva ammassati per il freddo, il contagio era universale. Ma anche il caldo dell'avanzata estiva sterminò una massa di cavalli.
10) Talleyrand - Zoppo come Byron e Goebbles, fece di sua nipote la sua amante, oggi sarebbe defenestrato. Napoleone diffidò sempre di lui. Anche se di gran spirito e di ottima compagnia, era una persona pericolosa, capace di tradire chiunque. Desiderava la pace, una posizione difficile quando si è al fianco di un conquistatore.
11) Proto-Hitler? Quando N scoprì che Talleyrand vendeva segreti militari non lo esiliò e nemmeno lo passò per le armi, il che testimonia che non era né un Hitler né uno Stalin.
12) Crudeltà - N perpetrò a Jaffa eccidi di massa, così come a Padova. Ma furono episodi isolati, non se ne registrano altri.
13) Indifferenza - l'indifferenza di N per i costi umani delle sue battaglie sono uno stereotipo. Pianse diverse volte nella sua tenda da campo.
14) Spirito - All'ufficiale che perse l'elmetto per una cannonate disse: "è un bene che lei non sia più alto". E al cardinale di Parigi che gli scrisse con stile untuoso per bussare cassa: "pagategli i 12.000 franchi che chiede attingendo dai fondi per il teatro...".
15) Internazionalismo - Oltre 30.000 tedeschi combatterono nell'esercito di N. Solo il 55% dei suoi uomini erano francesi. Invase la Russia con 615.000 uomini (più degli abitanti di Parigi). L'esercito napoleonico non esisteva, si trattava di eserciti confederati. I lanceri polacchi furono dei fedelissimi, per esempio (N è menzionato anche nell'inno della Polonia!).
16) Servi - Avete presente il detto: "nessuno è un eroe per il suo valletto"? Per N non vale, i suoi servi lo adoravano e si batterono per seguirlo nell'esilio (cosa concepibile finché si trattava di andare all'Elba, molto meno quando si trattò di raggiungere quello scoglio ventoso, roccioso e fuori mano che è Sant'Elena).
17) Famiglia - Tutto sommato fu un buon marito e padre affettuoso. La stravagante fu semmai Giuseppina, che lo costringeva a pranzare tra l' orango, la zebra e i cigni neri (avere animali esotici era prerogativa regale, Cosimo III de' Medici ostentava un ippopotamo). N rifuggiva lo sfarzo, vestiva sempre l'uniforme e non spendeva mai più di mezz'ora a tavola (cosa anomala per un monarca). Mai lo si trovò ubriaco.
18) Eredità. A N dobbiamo la bellezza di Parigi, i codici che rivaleggiano con la common law e roba come la Legion d'Onore e il Consiglio di Stato.