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domenica 5 febbraio 2023

 ... Chat GPT è fondamentalmente come una versione molto sofisticata del "completamento automatico": il programma che indovina cosa potresti digitare nella barra di ricerca del tuo browser, in base a ciò che altre cose hanno comunemente seguito ciò che hai digitato finora.


Ora, puoi discutere se un computer possa capire i significati dei concetti che usa, ma anche se potesse, questo programma non prova nemmeno a simulare una tale comprensione. Ciò che mostra è che (forse sorprendentemente) è possibile produrre un testo simile a quello di una persona che "comprende" utilizzando un metodo completamente diverso da quello della persona in questione. Questo, tra le altre cose, dimostra perché il test di Turing è un cattivo test per la consapevolezza...

sabato 12 maggio 2018

ABUSO DI COSCIENZA

ABUSO DI COSCIENZA
Ci sono ormai molti programmi per computer in grado di “conversare” con noi, ma come decidere allora quando un software è una persona? In fondo la definizione di “persona” potrebbe coincidere con quella di “software che gira su un hardware chiamato cervello”, se poi la materia prima dell' hardware sia il silicio (computer) piuttosto che il carbonio (corpo umano) questo non dovrebbe fare molta differenza. Resta però un problemino: la coscienza, e in questo senso Turing ha offerto una via per aggirarlo, se non per risolverlo una volta per tutte. Da sempre i filosofi che si occupano di Intelligenza Artificiale si sono bloccati su questo punto relativamente “facile” oscurando così quello difficile, ovvero il fatto che, quand' anche avessimo a che fare con “persone”, si tratterebbe comunque di persone molto differenti da noi, che pongono problemi differenti dai nostri. Esempio: se copio uno di questi software su un altro computer sono di fronte alla medesima “persona”? E se lo copio senza cancellare l'originale? Se spengo il computer che ospita una “persona” commetto un assassinio? E se lo spengo dopo averne salvato il contenuto, scampo la terribile accusa? La “persona” che gira su un certo computer lo possiede come io posseggo il mio corpo? Se una “persona” accumula delle ricchezze, quando si copia o è copiata altrove senza cancellarsi deve condividere il 50% dei suoi possedimenti con la sua copia? Le copie sono responsabili dei contratti stipulati dall'originale quando l'originale si cancella? E quando non si cancella? Se una “persona” potesse votare, potrebbero votare anche le migliaia di copie realizzabili in pochi secondi da lei o da un terzo? Ci sono dei limiti morali che il programmatore deve osservare quando scrive un “software-persona”? Puo' per esempio programmare uno schiavo? Dovremmo considerare il programmatore una sorta di genitore con dei doveri morali verso il suo “software-figlio”? E i doveri delle macchine-persone che scrivono programmi-persona sarebbero gli stessi? Se una macchina potesse leggere il programma inscritto nel mio cervello e lo riportasse su un altro hardware, la mia identità che fine farebbe? E se rimanessi ucciso nell'operazione potrei considerarmi morto o solo “trasferito” senza il mio consenso (sequestrato)? Questi ed altri problemi sono rimasti a lungo nell'ombra poiché quello della coscienza ha occupato indebitamente l'intera scena troppo a lungo.

david friedman future imperfect

CATO-UNBOUND.ORG
Robot citizenship? Saudi Arabia just granted it. What about cyborgs? Or transhumans? This month we look at the politics of the singularity.

martedì 17 aprile 2018

L’OSSESSIONE DI TURING

L’OSSESSIONE DI TURING
In passato gli esperti di intelligenza artificiale davano molta importanza al test di Turing: solo la macchina in grado di non essere riconosciuta come tale poteva essere definita intelligente. Ma si tratta di un test realmente cruciale? Oggi ci appare più che altro una curiosità: anche la macchina che non riesce a mascherare la propria natura, infatti, puo’ essere definita intelligente, del resto anche l’uomo in molte cose è inferiore alla macchina senza per questo perdere la sua intelligenza, la capacità di imitare non sembra più un buon parametro per indentificare l’intelligenza. Forse Turing era un po’ troppo ossessionato dalle competenze imitative, qualcuno imputa la cosa alla sua storia personale: era gay e non riusciva a farsi passare per etero in un periodo dove la castrazione chimica era una minaccia concreta e il suicidio di un gay qualcosa di normale, si dice anche che avesse una personalità autistica (molti autistici non passano il test di Turing) e non riusciva a camuffare a dovere i suoi gravi problemi nella comunicazione, ascoltarlo – c’è un’intervista alla BBC - dava l’impressione di ascoltare un computer, a scuola fu spesso umiliato per questi “difetti”, anelava quindi ad essere una persona normale ma non riusciva a farsi passare per tale rimanendo agli occhi di tutti un diverso. Sia come sia il giorno in cui le macchine supereranno il test di Turing sarà un non-evento. A chi puo’ interessare la cosa, truffatori a parte? Per esempio, se prendo lezioni telematiche da un insegnante cosa mi interessa sapere se è un robot? Si tratterebbe di una mera curiosità, il mio giudizio si fonda su altri parametri. Se leggo una notizia sul giornale perché mai dovrebbe interessarmi se l’ha scritta un software? Se vado sui siti delle agenzie matrimoniali cosa mi interessa sapere se dall’altra parte la candidata che ho scelto si fa rappresentare da un robot? L’importante è che la macchina rispecchi fedelmente chi rappresenta. Anzi, probabilmente le prese di contatto su questi siti per l’accoppiamento saranno esclusivamente a cura dei robot, i due robot che si “piaceranno” organizzeranno poi un incontro promettente tra i loro rappresentati, un po’ come ai giardinetti la sera: se i nostri cani sono affiatati forse anche noi due… 
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lunedì 12 gennaio 2015

Ferrara, il semplificatore

Ferrara contro chi vuole penalizzare i gay:

"... c’è The imitation game in tutte le sale: se avessero messo Alan Turing in un sanatorio per froci, oggi saremmo tutti sudditi del Terzo Reich, molto probabilmente..."

Risposta immaginaria dell' omofabo:

"se l' omosessualità è almeno in parte ereditaria, in assenza dello stigma sociale connesso ad essa il padre di Alan Turing non si sarebbe sposato e non avrebbe generato suo figlio... e oggi saremmo tutti sudditi del Terzo Teich, molto probabilmente"

Morale: le cose sono sempre più complicate di come le mette giù Ferrara.

***
Il bello poi è che chi concede alla scienza il monopolio della conoscenza – e tra costoro ci sono molti atei – deve accettare l’ ipotesi dell’ omosessualità/malattia (genetica, germinale o psicologica) come la più plausibile.

giovedì 3 ottobre 2013

giovedì 7 luglio 2011

Test di Turing per l’ ideologia

Conoscete Mr Turing? Ebbene, propose un metodo semplice semplice per verificare se un computer è degno di essere considerato intelligente come un uomo.

Su quella falsariga possiamo elaborare un piccolo test per verificare se un “fazioso” è degno di essere ascoltato in un dibattito.

L’ inversione dei ruoli diventa centrale.

Reversed Pictures of Parents With Their Kids