Visualizzazione post con etichetta duflo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta duflo. Mostra tutti i post

mercoledì 20 novembre 2019

L'ECONOMIA LIBERATA DAGLI INCENTIVI!

https://feedly.com/i/entry/B7jw4LCucCLXhd0mcd9EmMn+sbxtNLGOdNAs60PDOTo=_16e84295d7c:4a1c8e3:97b0c8f7
L'ECONOMIA LIBERATA DAGLI INCENTIVI!
L'ultima ridotta degli intellettuali di destra nelle università sono le facoltà di economia.
Ma la sinistra li ha accerchiati anche lì e pensa a come far saltare il fortino. Occorre un piano. Ma non c'è piano senza analisi: innanzitutto, come è potuta accadere una cosa del genere? E' chiaro che la disciplina è nata male, facendo assunzioni oggi da rivedere. Bisogna cambiarla profondamente, bisogna promuovere un'economia eterodossa, chiamatela "comportamentale", chiamatela come volete purché sia "diversa".
All'interno di questo piano sembra potersi inquadrare anche l'ultimo articolo sul NYT dei neo-Nobel Duflo e Bannerjee: gli incentivi finaziari (ovvero il cardine dell'economia tradizionale... di destra) sono sopravvalutati. Dal che consegue, per esempio, che i ricchi possono essere tartassati senza troppe preoccupazioni:
"...Gli economisti sono riusciti in qualche modo a nascondere vista una scoperta capitale delle loro ricerche: gli incentivi finanziari non sono affatto così potenti come si presume siano..."
Ma supponiamo che D&B abbiano ragione, ne consegue anche che possiamo ridurre le sanzioni agli evasori? Che possiamo decurtare la regolamentazione ambientale? Che possiamo limitare la possibilità di fare causa alle grandi aziende? Che possiamo tagliare lo stipendio agli statali? Sembrerebbe proprio di sì.
Cari D&B, se gli incentivi finanziari sono sopravvalutati, lo è ancor di più la presunta connessione tra economia eterodossa e politiche di sinistra. Concentrarsi solo sulle conseguenze che solleticano la nostra ideologia non serve a cambiare questo stato di cose.

Informazioni su questo sito web
NYTIMES.COM
On their own, markets can’t deliver outcomes that are just, acceptable — or even efficient.

sabato 2 novembre 2019

ARRIVA LA BASTONATA DI LANT

ARRIVA LA BASTONATA DI LANT
Lant Pritchard ha qualcosa da precisare sul lavoro dei neo-Nobel Esther Duflo e Abhijit Banerjee. Lo fa in un post che ora non riesco a rintracciare ma che ricordo bene.
1) Oggetto - Che sia chiaro: l'oggetto dei loro studi non è la povertà (globale) ma un metodo scientifico applicato alle scienze sociali e che va sotto il nome di "random control trial" (RCT). Nella sostanza si tratta di testare le policy come si testano le medicine.
2) Paul Romer - Ebbe a dire: immaginate un paziente a cui i medici dicano: "voi avete un cancro e anche un'allergia. Quest'ultima si puo' curare dividendo la vostra cute in molte zone da trattare diversamente in modo da isolare le cause del problema e debellarla. Poiché con il tumore nulla del genere è possibile, ci limiteremo a curare la vostra allergia. Ecco, Esther Duflo e Abhijit Banerjee sono come quei medici. Curiosità, a quella conferenza era presente Abhijit Banerjee, che ammise: l'analogia era corretta.
3) Povertà - RCT isola i programmi anti-povertà di successo (PAS). Primo problema: non esiste correlazione tra Povertà delle nazioni e PAS.
4) Mitigazione - Conosciamo molti paesi in cui la povertà è calata: Cina, India, Vietnam, Thailandia, Indonesia... Ma non esiste correlazione tra queste riduzioni conosciute della povertà globale e PAS.
5) Casi - Abbiamo isolato 3991 casi di individui che a detta dei vicini sono usciti dalla povertà: lo 0.3% (3 su 1.000) l'ha fatto grazie ai PAS. La stessa percentuale di chi c'è riuscito vincendo la lotteria.
6) Effetto distrazione - i PAS individuati con il metodo RCT non curano la povertà, si limitano a mitigare alcune conseguenze negative dell'essere poveri. Certo, le donazioni di lenticchie incoraggiano le vaccinazioni, alcuni trucchetti limitano l'assenteismo, il de-worming migliora il profitto scolastico... Tutte cose interessanti, ma non sembra che sia quella una via promettente per uscire dalla povertà. Il metodo RCT è un passo avanti rispetto alle solite correlazioni statistiche ma indugiare sui pochi ambiti in cui è applicabile fa perdere di vista il fenomeno generale.

martedì 29 ottobre 2019

L'INCENTIVO SPUNTATO.

https://feedly.com/i/entry/ty+AzTYZ3TUuMuPycOdkUNamwQCXNpDbajbdLnbrc5c=_16e143e0378:ebdef0c:ad5391a1
L'INCENTIVO SPUNTATO.
Torno di nuovo sull'articolo di ieri apparso sul NYT a cura dei due neo-Nobel. In esso si fa notare come gli incentivi finanziari possano non essere così efficaci: tasse più alte non fanno lavorare meno i ricchi, un welfare più esteso non impigrisce i poveri, un limite ai compensi non diminuisce l'impegno degli atleti, meno opportunità lavorative in una regione non spinge all'emigrazione. Da queste premesse, il loro consiglio ai politici: tassate i ricchi e date senza porre tante condizioni.
Se non sono i soldi a motivarci cosa svolge questo ruolo? Secondo i due: la ricerca di un riconoscimento, la voglia di dignità e di buone relazioni sociali. Un atleta, per esempio, vuole vincere, vuole essere il migliore, vuole essere ammirato. Lo stesso un top manager.
Ma c'è chi ha espresso riserve a questa tesi. Consideriamo prima la cosa da un punto di vista globale: se non installo l'allarme in casa mia il 99.9999% delle persone continuerà a non svaligiarmi, ma una persona potrebbe anche cambiare il suo comportamento in seguito alla mia scelta, e per me sarebbe la fine. Quindi, attenzione: la tesi per cui "la maggior parte delle persone non risponde agli incentivi finanziari" è compatibile con la tesi per cui "gli incentivi finanziari muovono il mondo".
Altra cosa: l'incentivo finanziario puo' non operare nel breve, ma essere decisivo nel lungo. Pensate alla musica "rubata" su internet. Preso atto che le sanzioni erano inapplicabili, tutti noi abbiamo arraffato a man bassa, eppure continuiamo a considerare orribile rubare un CD in negozio! Allo stesso modo i poveri incassano continuando a cercare lavoro, ma siamo sicuri che una volta preso atto di questa situazione persisteranno nel loro comportamento insensibile agli incentivi? Da noi ci sono intere regioni che sembrano aver fatto scelte più razionali. In Sierra Leone la corruzione riguarda l'85% dei cittadini, in Giappone l'1%. Senz'altro il disonore pesaa ma il Giappone si guarda bene dal togliere le sanzioni contro la corruzione. Come mai? Probabilmente il senso di dignità discende anche dalla presenza di sanzioni certe.
Altra cosa: se il comportamento dei ricchi non è sensibile a tasse più alte, la stessa cosa dovrebbe valere al contrario: perché limitare l'elusione o sanzionare l'evasione dei ricchi vista questa loro insensibilità a tasse e multe?
Altra cosa: se fosse vero che siamo motivati dal riconoscimento sociale, ovvero dal conformismo, allora l'incentivo finanziario sarebbe un buon riequilibratore, premierebbe cioè chi si stacca dai comportamenti socialmente approvati e innova. Una start-up non partirebbe mai per la paura del titolare di apparire "strano".

Informazioni su questo sito web
NYTIMES.COM
On their own, markets can’t deliver outcomes that are just, acceptable — or even efficient.
Commenti
Scrivi un commento...