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martedì 5 novembre 2019

LE MANI SULLA CITTA'

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LE MANI SULLA CITTA'
Nel famoso film erano mani rapaci, ora sarebbero mani provvidenziali. Abbiamo bisogno di costruire, di lottizzare, di sviluppare. Un libro spiega bene perché.
1) Economie che soffrono - Un'economia agricola soffre se manca la terra, un'economia industriale se mancano le materie prime, un'economia dei servizi se manca la prossimità.
2) Piani - La regolamentazione sull'uso del territorio ha patologicamente inflazionato i prezzi di case e uffici. I regolatori sembrano felici di farli esplodere ed escludere una marea di gente dal cuore vitale delle città.
3) Mercato - La fornitura di edifici è oggi abbondantemente sotto quella garantita dal libero mercato, e i prezzi abbondantemente sopra. La densità abitativa dovrebbe crescere finché il costo di un appartamento in più bilancia i benefici. Siamo ben lontani da questo punto di equilibrio.
4) Poveri e classe media - Il governo potrebbe aiutarli deregolamentando l'edilizia. Ma a noi Francesco Rosi ha fatto il lavaggio del cervello.
5) NYC - Grattacieli nella Midtown e grattacieli nel distretto finanziario. In mezzo, una vallata. Come mai? Si è persino sparsa la leggenda che ci fosse una falda friabile ad impedire le costruzioni di una certa altezza. No, non c'è la falda, ci sono divieti che rendono impossibile abitare dove si lavora.
6) Boom - Ci sono posti come Milano che hanno goduto di un notevole sviluppo, ma lo sviluppo non ha riguardato la quantità di abitazioni disponibili e la popolazione, ha riguardato solo i prezzi delle case. Le persone - specie le più bisognose - sono state cacciate lontano dalla ricchezza. Abbiamo reso impossibile la vicinanza alle opportunità.
7) Scarsità - Non esistono ragioni per una scarsità di alloggi. Conosciamo tutte le tecniche per costruire in altezza e in modo compatto e confortevole, sappiamo come si fanno gli ascensori, i costi dell'edificazione, poi, sono sempre più contenuti. L'unica ragione della penuria di case sono i divieti e la voglia di rendere esclusive le zone centrali, ovvero le più produttive.
8) Suburbia - I limiti a costruire hanno creato un'immensa suburbia da cui vanno e vengono immense flotte di auto inquinanti. Meglio concentrare per poi spostarsi a piedi o in bici.
9) Sinistra - La sinistra è spacciata: ogni volta che vede un attivista che denuncia "le mani sulla città" si unisce d'istinto a lui senza vedere che così facendo difende i ricchi radical chic a danno di poveri e della classe media. Occorrre tornare alla lezione numero uno: la scarsità è anti-egalitaria. Dove i beni sono pochi vengono accaparrati dai benestanti. E qui la scarsità è data dai permessi a costruire.
10) Sussidi - I continui sussidi a parchi e parcheggi rafforzano questa dinamica e, di conseguenza, l'uso massiccio dell'auto.
11) Basta auto! -
12) Lottizzatore - E basta con questa retorica da commedia all'italiana volta a demonizzare chi cementifica facendo business! E' proprio dell'opera di costoro che abbiamo bisogno!
13) Ambientalisti - Nell'impatto ambientale, oltre ai costi della costruzione, dobbiamo conteggiare i costi della non costruzione! Le opportunità che si volatilizzano stando distanti, lo stress e l'inquinamento dovuto ai lunghi spostamenti.
14) Policy - Via la richiesta di parcheggi, via il giardinetto alle abitazioni, via i limiti alle altezze: i centri con affitti da capogiro richiedono grattacieli.
15) La destra - Potrebbe essere questa una battaglia della destra, ma la destra odia cio' che la sinistra ama (la vita urbana, il trasporto pubblico...) cosicché non si mostra disinteressata. Peccato.
16) Romolo Catenacci - Abbiamo bisogno di te, non di Rosi.

venerdì 25 ottobre 2019

IL MIO INTELLETTUALE PREFERITO

Bella intervista al mio intellettuale preferito, sempre interessante sentirlo. Il suo famoso eclettismo gli consente di toccare parecchi punti.
Meritocrazia. Il dibattito è più che mai opportuno ma ancora non si sentono validi argomenti "contro".
Storia. C'è chi dovrebbe studiarla di più. Per esempio gli economisti.
Viaggiare (dove?). In Europa occidentale. E' accogliente, differente da noi, abbastanza economica e ricca di storia (qui si rivolge ai ventenni americani).
Viaggiare (perché?). Acquisisci una conoscenza intuitiva dei posti dove vai. Nell'era dell'automazione spinta, il pensiero sintetico è particolarmente prezioso.
Successo. L'intelligenza è sopravvalutata, la coscienziosità sfuggente. La dote principale per ottenerlo resta l'energia (stamina).
Progresso. La fede nel progresso è stata l'idea più pericolosa mai concepita nella storia dell'uomo.
Arte. Per conoscerla trovati una guida. Non libri, non internet. Una persona che te la spieghi e ti accompagni. Un mentore.
Arte contemporanea. Non sono apocalittico. E' molto diversificata, trovi di tutto e a buon livello. Non perdere tempo con i discorsi catastrofisti, cerca quello che ti piace e lo troverai.
Hollywood. Il livello è basso, la vedo male. Problemi: 1) tutti si spostano verso la TV, 2) Asia e Cina sono entrate pesantemente (alle belle storie e ai dialoghi arguti antepongono scazzottature ed esplosioni), 3) gli affitti dei cine in centro sono esplosi.
Critica. Prima leggevo critiche curatissime (e anche un po' prolisse) su cose di cui poi ero giocoforza costretto ad interessarmi. Oggi mi interesso a cose e riesco poi a leggere critiche intelligenti sul web, dove si trova tutto. Mi sembra più naturale il secondo percorso.
Città. Auspico si vada verso città densamente popolate e con molti grattacieli ma bisogna trovare un modo per governarle meglio e renderle più belle.
Romanzieri contemporanei. Ferrante e Knausgard
Etica. Penso che la crescita economica resti un buon indicatore, almeno se la si guarda sul lungo periodo e quando non è troppo concentrata.
AI. Non ho mai accolto un consiglio di Amazon, Spotify o Netflix. Il male e il bene del futuro prossimo verranno ancora dall'uomo.
Chiesa Cattolica. E' sottovalutata. Un po' la rimpiango, soprattutto perché constato che il suo posto è preso dalla cattiva politica.
Efficienza dei mercati. E' sottovalutata: "battere" il mercato è molto molto più duro di quanto si creda.
Pensatori del futuro. Saranno di stampo religioso (tipo Jordan Peterson). Le nostre categorie mentali sono religiose (colpa, salvezza, merito...). L'ambientalismo in fondo è un pensiero in buona parte religioso, non lo dico in senso negativo.
Si affrontano poi anche altri temi, esempio: Houllebeq, Godard, Bergman, Parfit, Solaris, 2001 Odissea nell spazio, John Cage, Philip Glass, Godzilla, caffé etiope, abbigliamento, olive, welfare animale, cyberpunk, Ivy League, morte, status...
BROWNPOLITICALREVIEW.ORG
Tyler Cowen is a distinguished professor of economics at George Mason University and noted polymath. He blogs with Alex Tabarrok on Marginal Revolution and interviews on his podcast, Conversations With Tyler, where he is renowned for his eccentric, abrupt, and fast-paced style of interview. Cowen re...

venerdì 26 luglio 2019

PIANI REGOLATORI STRADA PER STRADA

PIANI REGOLATORI STRADA PER STRADA
L’idea è semplice: lascia che ogni strada decida da sola quanti immobili residenziali e commerciali desidera ospitare. Avremo più costruzioni e soluzioni più variegate. Tradotto: prezzi più bassi per le case e maggior sperimentazione urbanistica.

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https://feedly.com/i/entry/Od/Z0OrlTBzSrJtcae1t5qtueOtvOco3UFNx6gD9Pd4=_16c2d18c76e:ba50:dd8759

mercoledì 27 marzo 2019

A CHI GIOVA LA LOTTA CONTRO L’INQUINAMENTO NELLE GRANDI CITTA’?

A CHI GIOVA LA LOTTA CONTRO L’INQUINAMENTO NELLE GRANDI CITTA’?

Chi saranno i beneficiari del piano Sala contro l’inquinamento di Milano?

I cittadini? I lavoratori?

No, essenzialmente le immobiliari (e tutti i proprietari di immobili).

Pensaci bene. Poniamo che una città poco inquinata giovi al cittadino medio per un valore quantificabile in 100 euro al mese. E’ chiaro che il suo padrone di casa aumenterà l’affitto di un pari importo addebitandogli il privilegio di abitare a Milano. Lo stesso dicasi per chi a Milano ci lavora soltanto: vuoi lavorare in un posto così bello? Accontentati di uno stipendio più basso!

Il modo per evitare una simile beffa c’è, basta allentare le regole e consentire di costruire nuove abitazioni, in questo modo il prezzo delle case calerebbe.

Chissà come mai si parla solo di “piano verde” e non di “piano abitativo nelle zone rosse”.