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mercoledì 24 luglio 2019

PERCHE’ SIAMO MOLTO PIU’ RICCHI DI QUEL CHE CI DICONO

PERCHE’ SIAMO MOLTO PIU’ RICCHI DI QUEL CHE CI DICONO
La mia impressione è che noi siamo molto più ricchi di quanto ci dicano, non ce ne accorgiamo perché – contrariamente alle nostre aspettative - la ricchezza non fa la felicità. Direi di più, il nostro disagio assomiglia molto a quello tipico del soggetto satollo.
Ma come è possibile che ci si sbagli a misurare la ricchezza di una persona? Colpa dell’inflazione, una variabile impossibile da misurare in modo oggettivo.
Anche qui, qualcuno potrebbe non vedere il problema. Faccio allora un esempio: che differenze c’è tra un’auto di 25 anni fa e un’auto di oggi? Molte ed enormi, sono praticamente due beni differenti. Eppure, per molti statistici un’auto è un’auto e l’unica differenza che conta è il prezzo. In altre parole, lo statistico ci dice che il prezzo delle auto è aumentato e che noi – se abbiamo un reddito costante - siamo più poveri; ma così facendo confronta mele con pere e giunge a conclusioni sballate. 
E che differenza c’è tra un servizio sanitario al Pronto Soccorso di 25 anni fa e un servizio sanitario di oggi? Stesso discorso. E che differenza c’è tra l’offerta TV di 25 anni fa e quella di oggi? Stesso discorso. Potrei andare avanti all’infinito ma la sostanza dovrebbe essere chiara: dove l’ISTAT vede solo differenze di prezzo, noi vediamo due prodotti completamente diversi non più confrontabili tra loro.
Disincastrare il miglioramento tecnologico dall’inflazione è molto difficile, e qui la soggettività di chi redige i conti gioca un ruolo. A questo punto è opportuno considerare il fatto che tutti gli schieramenti politici prediligono lo scenario negativo: la sinistra per chiedere più equità, la destra per inquietare la classe media. La politica ha un ascendente notevole sui burocrati che redigono i conti, oltre al fatto che i burocrati in questione, nonché i giornalisti che diffondono le loro elaborazioni, hanno una loro personale inclinazione politica.

Ecco, per queste ragioni presumo che noi siamo molto più ricchi di quel che ci dicono. 

https://feedly.com/i/entry/B7jw4LCucCLXhd0mcd9EmMn+sbxtNLGOdNAs60PDOTo=_16c1f013437:40baefe:4b2e0c8b

giovedì 4 aprile 2019

SIAMO PIU’ RICCHI O PIU’ POVERI?


Dipende dal deflattore che adotti.
Mi spiego meglio: il tuo reddito potrebbe essere aumentato, ma se è aumentata anche l’inflazione potresti essere più povero.
C’è anche il problema della tecnologia: i computer potrebbero anche costare come ieri ma oggi sono più belli e funzionali. A parità di reddito saremmo più ricchi. In questo senso la rivoluzione più notevole non sono tanto i pc ma i programmi ora a disposizione.
Il deflattore più usato (X) confronta un pacchetto di beni pesandolo ai prezzi attuali. Esempio: qual è il valore delle arance consumate nel 1990 ai prezzi attuali? E qual è il valore di quella stessa quantità ai prezzi attuali? Se il valore è il medesimo il deflattore è neutrale (pari a 1).
Ma si possono usare anche i prezzi del 1990 per confrontare due beni (deflattore Y).
Con il deflattore Y la nostra ricchezza è esplosa rispetto al 1990. Perché?
Esempio: quante ore di video guardiamo oggi? Beh, con You Tube praticamente gratuita una quantità spropositata. E quanto costava un’ora di video nel 1990? Dobbiamo guardare al costo del noleggio delle cassette, oppure al prezzo orario della sala cinematografica. Vogliamo dire 2.5 euro? Bene, moltiplica 2.5 con le ore di video consumate oggi e otterrai una valanga di miliardi di euro. Ripeto, la nostra ricchezza è esplosa. Con Google l’esplosione è ancora più macroscopica. Quante ricerche fai oggi su Google? E quanto ti sarebbero costate nel 1990? Bè, avrei dovuto affittare un omino che girasse tutte le biblioteche d’italia per mio conto, non solo, molto spesso avrebbe dovuto recarsi spesso negli USA presso le università e richiedere le ricerche prodotte in quelle sedi per poi portarmele a casa. Diciamo che il valore ai prezzi del 1990 delle nostre ricerche Goggle è una valangata di miliardi. Se ce lo possiamo permettere è perché, evidentemente, la nostra ricchezza è esplosa rispetto al 1990.
Insomma: deflattore X (stagnazione) o deflattore Y (esplosione)?

Io farei una media: siamo molto più ricchi rispetto al 1990, anche se il nostro reddito non è aumentato affatto.

https://www.econlib.org/paasche-prosperity/

martedì 26 febbraio 2019

SABBIE MOBILI

SABBIE MOBILI
I salari stagnano, in alcuni paesi stagnano dagli anni settanta, e questo anche a fronte di una maggiore produttività (decoupling). Perché?
le cause papabili:
1) Desindacalizzazione. Il lavoro atomizzato vanifica la protezione sindacale.
2) Automazione. Il robot sostituisce l’uomo e lo relega a ruoli marginali.
3) Globalizzazione. Lo straniero ci fa concorrenza, migrando o meno.
4) Manager. Il monte stipendi se lo pappa tutto il boss.
5) Inflazione. Il pervasivo low cost rende impervio dare un peso all’inflazione, se lo facciamo con attenzione scopriamo che i salari reali non stagnano affatto.
6) Benefit. Diversamente da ieri oggi una quota rilevante dello stipendio è in natura.
7) Tasse. Il capitale fugge, il lavoratore no. Il tassatore è diventato sempre più forte con i deboli e debole con i forti.

La mia classifica: 5-4-6-1-2-3

https://feedly.com/i/entry/ty+AzTYZ3TUuMuPycOdkUNamwQCXNpDbajbdLnbrc5c=_169288cf852:40436a:3a104d3b

https://slatestarcodex.com/2019/02/25/wage-stagnation-much-more-than-you-wanted-to-know/

lunedì 19 novembre 2012

Doppia introduzione: al CPI bias e a Serge Latouche

Nell' Eden il PIL è pari a zero.

Domanda: quanto più una nazione si avvicina al paradiso in terra tanto più il suo pil decresce?

Cos' è il CPI bias: http://econlog.econlib.org/archives/2011/02/existence_enhan.html