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giovedì 27 ottobre 2016

Dio è morto

Perché la gente non crede più in Dio? Perché frequenta sempre meno le chiese? La secolarizzazione è un marchio del XX secolo: di chi la colpa? Quali le cause?
Fortunatamente nel XX secolo il fenomeno non è uniforme, nemmeno in occidente. Se ci atteniamo alla partecipazione alla messa, gli usa, per esempio, registrano una certa stabilità rispetto al tracollo europeo. Queste difformità danno a Raphaël Franck e Laurence Iannaccone la possibilità di indagare, cosa che fanno a fondo nel loro saggio “Why did religiosity decrease in the Western World during the twentieth century?”.
C’è chi come Hadaway parla di secolarizzazione invisibile pur di negare che in alcune parti del mondo ricco la fede abbia tenuto bene.
Ad ogni modo, per chi chiede lumi, ci sono due spiegazioni in concorrenza tra loro: la prima è nota come religion-market model (RMM).
Secondo la RMM la partecipazione religiosa dipende dall’offerta religiosa: se quest’ultima è relativamente vivace e appetitosa, la prima aumenterà…
… They view governmental interventions as major determinants of religiosity. As such, the existence of a state religion is expected to increase church participation (Barro and McCleary, 2005). A case in point is the policy of French King Louis XIV (1638-1715) who compelled the inhabitants of Paris to attend mass on Sundays lest they go to jail (Bluche, 1990). Conversely, the development of the welfare state is thought to decrease church attendance by crowding out the churches’ charitable activities (Gruber and Hungerman, 2007; Hungerman, 2005, 2009) and reducing their ability to insure their members against adverse income shocks (see Dehejia et al., 2007).3 Indeed, Gill and Lundsgaarde (2004) find there is a negative relationship between public spending and church attendance in cross-sectional data for a sample of countries in 1995…
La seconda spiegazione è quella canonica data dal grande sociologo Weber: l’uomo ricco diventa meno religioso. Bruce e Chauves hanno fornito un buon supporto a questa ipotesi….
… They argue that economic development, which includes industrialization, increases in literacy and wealth, and a decrease in fertility rates, entails a decline in religiosity. This secularization process supposedly leads individuals to define themselves as less religious and decreases the influence of religion on social and political institutions…
Lo sviluppo economico avrebbe un effetto deleterio sulla nostra fede in Dio. La Chiesa di oggi sembra simpatizzare con questa spiegazione (da qui l’elogio della povertà) anche se l’evidenza è mista…
… Still, studies by Finke and Stark (1992), Iannaccone and Stark (1994), and Stark (1999) among others, argue that there is no empirical evidence to support secularization theories…
L’ipotesi della secolarizzazione ha dei corollari: le società industriali sono meno religiose, le città sono meno religiose, le persone più istruite sono meno religiose. Questo perché le società industriali, le città e le persone istruite sono mediamente più ricche della loro controparte.
I dati che si considerano in questa ricerca sono tratti dal Social Survey Program (ISSP) e riguardano gli Usa, il Canada e gran parte dei paesi europei…
… The ISSP data unequivocally show that church attendance decreased in the West during the twentieth century
Il declino è particolarmente pronunciato dopo gli anni ‘60 in coincidenza con la crescita della spesa pubblica e l’adozione di politiche welfare-state… 
… Our regression results suggest that the factors which are associated with the secularization hypothesis, e.g., lower fertility, higher income and increased urbanization, had little or no effect on church attendance in the Western World during the twentieth century. Instead, they relate the decline in religiosity to the growth of the welfare state…
Prima degli anni ‘60 era la chiesa a fornire gran parte dei servizi per i bisognosi che confluivano naturalmente nel suo alveo, oggi i bisognosi si rivolgono altrove e si allontanano dalla chiesa. Il welfare-state ha garantito un’alternativa secolare più efficiente, per esempio nel campo dell’educazione e della sanità.
L’indagine ISSP riguarda il novecento (1925-1990), un periodo di sicura secolarizzazione dell’occidente (30 paesi). Ci si concentra sulla partecipazione religiosa dei soggetti intervistati per ricostruire il loro comportamento nel lungo periodo.
L’elaborazione dei dati ai nostri fini riguarda invece solo alcuni paesi
… Canada, Denmark, France, Ireland, the Netherlands, Norway, Sweden, Switzerland, the UK and the USA…
Si tratta di stati che sono stati democrazie per tutto il XXI secolo (quindi con relativamente poche interferenze governative dirette tese a scoraggiare o incoraggiare la partecipazione religiosa). Si tratta di paesi tradizionalmente cristiani. Le domande poste al campione erano di questo tenore… 
… ISSP surveys asked the following: 1) “[W]hen you were around 11 or 12, how often did you attend religious services then?” 2) “When you were a child, how often did your father attend religious services?” 3) “When you were a child, how often did your mother attend religious services?” Replies were coded into standard categories, ranging from “never” to “several times each week.”…
Negli USA la partecipazione religiosa nel periodo considerato è stata abbastanza stabile attestandosi intorno al 40%. Con un’eccezione…
… a downturn in childhood attendance starting in the mid-1960s and converging to parental rates by the mid-1980s…. it took place as welfare state programs, such as Medicare, Medicaid and the “War on Poverty”,… developed during the 1960s under the presidencies of John Fitzgerald Kennedy…
Un costante declino ha interessato la Gran Bretagna mentre un tracollo improvviso dopo gli anni ‘60 ha colpito l’Olanda.
Per testare le due ipotesi in concorrenza tra loro è necessario osservare come l’andamento della religiosità sia collegato a variabili ben scelte: innanzitutto il reddito. E’ infatti questa la variabile centrale della teoria tradizionale: la ricchezza fa perdere la fede. Per contro, l’ipotesi RMM non prevede alcun collegamento tra i due fattori.
Poi l’istruzione
… The secularization hypothesis predicts that an increase in human capital, measured by higher education levels and lower fertility, decreases religiosity… However, the religion-market model would suggest that there is no straightforward relationship… For instance, McCleary and Barro (2006a) show that church attendance increases with education…
Forse anche la tecnologia puo’ dirci qualcosa…
… it is also not clear whether the decline in religiosity during the twentieth century can be attributed to the technological advances… It would indeed seem that Einstein’s relativity theory and the personal computer are less of a challenge to faith than nineteenth century theories such as Darwin’s evolution theory and the documentary hypothesis.12 In addition, it seems unlikely that these nineteenth-century discoveries, which some view as questioning the very basis of religion, would only have an impact after 1900….
L’urbanizzazione e l’industrializzazione sono variabili che possono di sicuro dirci molto…
… If economic development decreases religiosity… then countries where a growing share of the population works in industry, which we assess with the Industries variable, should become more secular…. industrialization usually goes hand in hand with urbanization…
Per RMM è vero il contrario: mentre in campagna esistono comunque delle reti tra vicini, in città l’uomo è più solo e quindi anche più legato alla chiesa.
L’ultima variabile esaminata è l’estensione del welfare state. Una variabile cruciale questa volta per il paradigma RMM che vede nel welfare la realtà secolare che ha spiazzato i servizi forniti prima dalla chiesa allontanando molti fedeli. Al contrario, l’ipotesi classica di secolarizzazione non annette particolare importanza al fenomeno.
Al welfare andrebbe aggiunta l’entità della spesa pubblica: per RMM più tasse, meno donazioni alla chiesa, meno servizi offerti dalla chiesa, meno fedeli…
… On the one hand, we use the Govt-Spending-Education and Govt-Spending-Health variables, which respectively represent the share of education- and health-related expenditures in the country’s total public expenditures. On the other hand, we employ the Govt-Spending-Family and Govt-Spending-Old-Age variables, which measure the share of family- and old age-related expenditures in the country’s GDP. These four variables capture the scope of public spending…
Veniamo ai risultati delle elaborazioni.
In nessuna regressione risulta un collegamento tra ricchezza e religiosità. Per contro, in due regressioni risulta una relazione positiva: più ricchi, più religiosi.
L’ipotesi tradizionale di secolarizzazione esce smentita o quanto meno non supportata…
… This result also suggests that McCleary and Barro (2006a)’s finding on the negative relationship between GDP growth and religious observance, which they obtained by using data on church attendance in the 1980s and 1990s, does not hold when data going back to the 1920s are included in a panel data specification… Actually, such a result would be in line with the historical studies which showed that the dechristianization of Western Europe occurred during the eighteenth and the nineteenth century, i.e., before the rapid growth in GDP per capita that took place during the twentieth century…
Passiamo all’istruzione. L’istruzione superiore sembra correlata positivamente con la religiosità, tranne che in due regressioni. La cosa non è una novità:
… McCleary and Barro (2006a) had already remarked that higher levels of education could be associated with higher religiosity…
L’istruzione universitaria non sembra avere collegamenti con la fede. I risultati ottenuti sull’istruzione non sono robusti ma di certo non convalidano l’ipotesi tradizionale….
… Hence, while our results on the increase in education during the twentieth century are not in line with secularization theories, they are also not robust enough for us to suggest that they invalidate another prediction of the secularization hypothesis…
Passiamo alla fertilità. Sembra correlata positivamente con la religiosità in almeno una regressione, in linea con quanto prevede l’ipotesi tradizionale senza che però cio’ smentisca RMM…
… not altogether inconsistent with the religion-market model. This is because proponents of the religion-market model would suggest that individuals with either few or no children would not attend church since they do not need its social services, such as child day care…
Dall’analisi statistica svolta, il grado di industrializzazione è correlato positivamente con la religiosità, così come il grado di urbanizzazione. Tutto questo non conferma la teoria tradizionale e corrobora RMM.
La crescita del welfare rappresenta la variabile più solidamente collegata con il declino della religiosità espressa come frequentazione delle chiese. Anche qui una conferma di RMM.
Facciamo un esempio: quando la spesa pubblica nell’istruzione aumenta la religiosità declina…
… a one percent increase in the share of education-related expenditures in the country’s total public expenditures (Govt-Spending-Education) decreased the religiosity of our survey respondents (the Children variable) by an estimated 0.411% to 0.887% on average and of their Parents by 0.323% to 0.591%… the same order of magnitude as the findings of Gill and Lundsgaarde (2004)…
Ma chi ha smesso di frequentare le parrocchie? E’ possibile frammentare il campione, anche se così facendo lo si riduce.
Cattolici e donne sembrano le categorie più propense a lasciare la chiesa quando i servizi di welfare volano altrove…
… the effects of the welfare state are larger… for women than for men, and more systematic for Catholics than for Protestants… welfare state…  It crowded out the charitable activities of the churches… when an activity, namely church attendance, becomes less valuable, fewer self-interested rational individuals take part in it…
Un’altra categoria che “ha tradito” sono i giovani. I motivi sono evidenti, il giovane ragiona di più sul lungo periodo, l’anziano e abitudinario è più incline a perseverare nelle sue abitudini consolidate anche se i benefici materiali non sono più quelli di una volta.
La prospettiva adottata vede la religione come uno strumento. Naturalmente la religione è anche altro e l’analisi, oltre ai limiti statistici, ha anche dei limiti concettuali, il che non sminuisce però il suo contributo. Immaginatevi solo una Chiesa che anziché bacchettare i ricchi bacchetti le misure di welfare? Non sarebbe sorprendente?
Inoltre, se una persona coglie la verità tramite un auto-inganno, la sua fede è forse invalidata? Probabilmente no.
Corollario: il fondamentalismo religioso mediorientale preoccupa? Estendete il welfare state e la religiosità si sgonfia.
Conclusioni… 
… Our results provide scant evidence for the secularization hypothesis. They do not support the claims that the growth in income had a negative effect on religiosity. In addition, they fail to find any negative effect of fertility, education, industrialization and urbanization on church attendance. Conversely, our findings are consistent with the claims of the religion market model, which argues that governmental interventions have an impact on religious participation… the development of the welfare state significantly decreased religiosity… churches funded welfare services which the State did not provide; they became secular when the welfare state crowded out… there are still countries notably in the Middle East and in Central Asia, where extremist religious movements are pointed out as a major source of political instability and violence. This paper thus suggests that the promotion of a secular welfare state may represent the best way to undermine these movements…

 
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mercoledì 6 gennaio 2016

Religion is good for the poor, installment #1437 http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2016/01/religion-good-poor-installment-1437.html

venerdì 14 dicembre 2012

Il piano per la Santa Crociata

#caplan religione, #iannaccone religione,

All’ atto del suo insediamento Papa Ratzinger rese subito chiara l’ esigenza di ri-evangelizzare l’ Europa. Miele per le orecchie di molti neo-crociati che si sono subito messi a disposizione.
In precedenza già due Sinodi avevano appuntato la loro attenzione preoccupata sul Vecchio Continente.
Insomma, per la Nuova Santa Crociata non occorrono navi, non occorrono mezzi di trasporto in generale visto che si combatte proprio dietro l’ angolo. Anzi, forse si combatte proprio a casa nostra.
Tutto cio’ ha il pregio di essere “certo” ma anche il difetto di esaurire ogni certezza in merito.
Come procedere concretamente? Al risuonare di questa domanda anche i più volenterosi sembrano guardarsi attorno annaspando. I cervelli più brillanti si trasformano in orecchie tese alla ricerca di ordini dall’ alto.
Avrei voluto dare un piccolo contributo scrivendo sul tema un post all’ altezza ma l’ impresa titanica mi ha schiacciato. Buttare nello sciacquone tutto quanto prodotto dall’ inutile sforzo mi rincresceva, salvo quindi qualche nota sparsa, per la precisione i 25 punti in fieri che componevano l’ ossatura del progetto abortito. Svilupparli oltrepassa le mie forze.
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Da questo momento, sia chiaro, copio/incollo il file recuperato dal cestino del tablet utilizzato sul treno. Treno e file sono i luoghi fisici e virtuali dove ho prodotto l’ inane sforzo. Chi è pratico di queste cose e dà un’ occhiata alla data del post sa che ho avuto un fracco di tempo per lavorare, anche se per lo più in sale d’ attesa freddissime. Siamo infatti nella settimana d’ inaugurazione del mitico software Trenord da un milione di euro: treni soppressi, cambio di orari, litigate in biglietteria, attese vane al freddo e al gelo (tipo presepe vivente coi pastori in giacca e cravatta), treni che passavano con la lentezza e l’ irrealtà degli ectoplasmi (tipo vascello fantasma) e gran finale, si spera, con la prima trionfale class action di noi pendolari. Ma procediamo.
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Sul titolo del post ci sono almeno due alternative: oLa Crociata del XXI secolo” oppure “La Crociata della Bambagia”. Se la notte non porta consiglio e i dubbi permangono fino all’ alba, tira la moneta e non se ne parli più.
1. Accenna alle priorità poste da Papa Benedetto XVI nei suoi discorsi d’ insediamento, già lì dentro emergono indicazioni decisive sulla Nuova Crociata, in particolare quando allude all’ esigenza di (ri)portare il Vangelo in Europa. Limitati a qualche parafrasi ed evita di appesantire con link scontati, chi ha voglia rintraccia facilmente i testi originali.
2. Magari puoi inserire qui una stoccata sottolineando la preminenza dell’ evangelizzazione sulla liturgia, attira sempre l’ attenzione e scalda l’ auditorio.
3. Passa al sodo diagnosticando il problema concreto: perché siamo messi così male nel vecchio continente? Trova qualche aggettivo drammatico.
4. Soffermati sulle analisi usurate del passato con qualche breve cenno alla teoria della secolarizzazione. Sintetizzane il contenuto così: il mondo moderno esalta 1. la razionalità e 2. la tolleranza; entrambi questi fattori, alla lunga, indeboliscono la fede. Conclusione: la religione è destinata a divenire sempre più irrilevante nel mondo moderno.
5. Parla in modo sprezzante della teoria (pur sapendo che c’ è del vero) calcando la mano sulle falle che presenta. Esordisci con l’ elenco delle evidenze empiriche contrarie (dalla rivoluzione iraniana al neo fondamentalismo i casi non mancano se consulti il pdf di Stark/Bainbridge).
6. Incalza sulle falle: una teoria del declino presuppone un’ “età dell’ oro”, eppure… E qui giù l’ accenno spiazzante all’ ateismo medioevale e al fenomeno della falsificazione delle preferenze. Il link al lavoro di Timor Kuran forse vale la pena, non è affatto scontato e allo studioso manca il riconoscimento che merita. Altrimenti fai solo il nome, che se lo cerchino su Wikipedia.
7. Chiudere il discorso con enfasi nominando finalmente il corpulento elefante nella stanza: gli USA. Come mai il paese più moderno registra “tassi di religiosità” da terzo mondo?
8. Urgono teorie alternative. Eccone una bella e pronta: teoria della competizione religiosa.
9. Esponi la teoria in modo semplicistico al fine da attirare obiezioni che verranno successivamente ghigliottinate senza pietà introducendo un livello ulteriore di sofisticatezza. Due righe bastano, potresti dire: in assenza di sussidi governativi, laddove più fedi competono e la regolamentazione è limitata, i fornitori saranno più aggressivi e ingegnosi nel proporre il loro prodotto. Tutto cio’ si tradurrà in una maggior diffusione del credo religioso. Qui puo’ starci una stilettata ai neo-illuministi: avete visto? la “tolleranza” lungi dall’ essere un freno alla diffusione delle fedi ne sarebbe il principale propellente.
10. Accenna con fare pignolo alle falle della teoria competitiva badando bene a non buttare il bambino con l’ acqua sporca. Essenzialmente ce n’ è solo una: l’ Uruguay. In Uruguay le varie Chiese non ricevono sussidi governativi, inoltre laggiù è relativamente facile intraprendere nei mercati dello Spirito. Eppure i tassi di religiosità sono inopinatamente bassi, c’ è qualcosa che non va.
11. A questo punto fai notare l’ esigenza di integrare la vecchia visione proponendo la teoria della Bambagia. Una genialata che va al cuore della faccenda. Non smettere mai di sottolineare che negli stati moderni la “bambagia” è il welfare. Spiega che il welfare non è altro che un’ assicurazione fornita dallo Stato il quale, prendendosi cura di noi e mettendoci al riparo da molti rischi, attenua il contatto che abbiamo col mondo reale. E’ bene che al punto 11 il post abbia un suo picco. Fallo “ingrassare” bene, rendilo sontuoso perché tra poco deve scoppiare tutto.
12. A questo punto puoi dare ufficialmente la notizia che già tutti subodorano: l’ Uruguay, unico caso da quelle parti, possiede un welfare state di stampo europeo!
13. Qui viene forse la parte più difficile, bisogna illustrare la teoria della Bambagia partendo con la descrizione del prodotto offerto dalle Chiese. Cosa offre un Sacerdote? Offre “risposte” di natura spirituale ai problemi fondamentali della vita. Prodotto, merce, domanda, offerta… ricorri a questa terminologia usando un tono materialista, quasi che religione e asparagi fossero la stessa cosa. L’ ingenuo, portato dalla sua natura a confondere tono e sostanza, sentirà l’ urgenza di esprimere un’ inarticolata indignazione completamente sguarnita di argomenti. A questo punto concediti una pausa e divertiti facendo di lui quello che vuoi.
14. Tornando a bomba, procedi sottolineando che se di molti problemi fondamentali si occupa già papa-stato, l’ appeal dell’ offerta spirituale in parte scema. Fin qui tutto facile, tutto intuibile. Ma ora vieni il bello. Non so come puoi rendere a parole un rullo di tamburi ma cerca di farlo.
15. La “credenza”, ovvero il bene offerto dalla Chiesa, è un bene immateriale ed è quindi difficile da difendere, lo sa bene chi si occupa di “copyright”. Ma c’ è un altro problema: il valore del bene offerto si azzera in mancanza di fiducia. Trova un modo per fare una pausa, chi legge deve realizzare. Trova un modo per chiedere “ci sei?”. Come zombie dall’ occhio perduto risponderanno di “sì”, un “sì” tipico di chi non ha capito niente ma conta disperatamente di capire tutto alla fine; a questo punto fai scattare la domanda: come costruire la fiducia, allora? Sarà una domanda rassicurante perché ha l’ aria di essere davvero normale, un nuovo punto da cui ripartire tutti alla pari lasciandosi alle spalle le incertezze accumulate.
16. Qui è venuto il momento di introdurre un concetto come quello di “reputazione”. La fiducia si costruisce con la reputazione. Il Profeta (o Sacerdote) è chiamato a compiere gesti estremamente “costosi” in modo da segnalare la propria sincerità. Una volta si andava nel deserto digiunando per mesi oppure si tenevano ispirate prediche chilometriche che duravano giorni e giorni senza cali di tensione. Nell’ epoca moderna c’ è rimasto solo Pannella a seguire la via delle pratiche fachiresche. Altrove il sacrificio che va per la maggiore è l’ aiuto incondizionato ai bisognosi attraverso il dono di sé. Questo spiega perché le varie Chiese abbiano prodotto nella loro storia tonnellate di “aiuto” e di “aiuto reciproco” in particolare. Insomma, tonnellate di welfare. Lo fanno innanzitutto per rendersi credibili più che per spirito di servizio. In questo resoconto i fili tendono ad attorcigliarsi dopo ogni virgola, non restano che due vie: potresti dipanare la matassa mettendoti di buzzo buono e aprendo tre parentesi – una tonda, una quadra e una graffa – ma poi chiuderle sarebbe impresa disperata; l’ alternativa – che ti consiglio caldamente – consiste nel servire una versione digeribile della pietanza in attesa del primo ruttino, i rinforzi eventuali seguiranno a tutto vantaggio di chi dimostra appetito.
17. Fai  presente che secondo questo modello - in via di principio - i fedeli godono e contribuiscono al welfare religioso non tanto per l’ opportunità di fruire di servizi, quanto per costruire un bene considerato strategico per  latori di “buona novella”: garantire sulla propria sincerità.
18. Naturalmente le cose non vanno mai come dovrebbero andare “in via di principio” e quindi qui mi sembra il momento migliore per introdurre una schedatura dei fedeli, ce n’ è di tutte le risme: fedeli ardenti, fedeli tiepidi, fino ad arrivare ai meta-atei. Per gli ultimi la dimensione welfaristica (fare comunità) supera quella veritativa (andare in Paradiso), anche se magari la cosa non emerge chiaramente visto che falsificano facilmente le loro preferenze. Parlando del fedele meta-ateo ispirati alla mamma e di sicuro sgorgheranno osservazioni acute appartenenti al tuo genere preferito, il realismo comico.
19. E’ giunto il momento di introdurre l’ inconveniente tipico della “modernità”: lo Stato entra pesantemente in concorrenza con la Chiesa costruendo un suo welfare parallelo. Ma è una concorrenza sleale poiché snobba la volontarietà in favore della coercizione. In questo senso vince a mani basse.
20. Facendo trasparire un dolore autentico, ammetti mestamente che questa dinamica svuota ed espropria la Chiesa. E’ naturale che i fedeli lascino una nave che affonda, si comincerà con i meta-atei (i quali erano lì praticamente solo per il welfare ecclesiale), si passa ai tiepidi e via via si risale sempre più su. Non molti resteranno, giusto il nocciolo duro, quello formato dalla strana compagnia dei più “ardenti” e dei più “ottusi”.
21. A questo punto proponi le soluzioni e, scrollando il capoccione, mostra in anticipo quanto poco gradisci la prima: la Chiesa potrebbe tirare a campare chiedendo sussidi (cita l’ otto per mille e tutti capiscono al volo).
22. Sbuffando dallo scetticismo elenca freddamente gli inconvenienti della politica del sussidio: 1. il burocrate sostituisce il fedele come interlocutore privilegiato dei Sacerdoti (vabbé girare le spalle all’ Assemblea per rivolgersi al SS. Tabernacolo ma se lo si fa per rivolgersi all’ assessore di Formigoni…) e 2. il Sacerdote ottiene mezzi materiali non indifferenti ma dilapida il più prezioso, ovvero la “reputazione”. A molti costui apparirà addirittura come un parassita sociale (che paghi l’ IMU! quel mangia–pane a tradimento).
23. Con voce impostata esponi quindi la soluzione più naturale sulla base di quanto detto nei primi 22 punti: battersi contro ogni regolamentazione nel campo della vita religiosa ma soprattutto lotta senza quartiere al welfare state. Per scandalizzare il benpensante puoi ricorrere alla brutale equazione: meno scuola pubblica, meno pensioni INPS, meno sanità pubblica = più preghiere. Sigilla il tutto con un pugno sul tavolo che aiuti a scandire la conclusione: così si evangelizza la sclerotizzata Europa, così si combatte la Santa Crociata del XXI secolo. Amen.
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24. A questo punto valuta se inserire qualche mossa concreta, ma che sia semplice nella descrizione e tetragona nella logica. Meglio se desta l’ irritazione dei dogmatici ignari di esserlo (chissà che non si convertano ripensandoci). Trascurando i temi loffi della bioetica, potresti concentrarti sulle cose che davvero interessano da vicino chi legge, magari proponendo che i benestanti paghino la scuola dei figli. Quanto costa un alunno nelle scuole di Stato, 8/9 mila euro/anno? Che sgancino almeno un ticket di 6/7 mila euro/anno per figlio, possono permetterselo. Che tirino la cinghia sui regali di Natale e la settimana bianca. Attento, sentirsi chiedere il dovuto quando nessuno te l’ ha mai chiesto è terribile, sembra quasi ti siano entrati gli zingari in casa. Alcuni, al solo sentirsi sfiorare la tasca, sragionano balbettando slogan inconsistenti sulle tasse che già pagano; sarebbero facili prede, almeno sul terreno della discussione. Del resto, fallo notare, la mossa del far pagare chi puo’ è quanto mai funzionale alla Crociata: aggratis uno si mangia anche il pane secco ma dovendo pagare anche solo la metà del dovuto comincerebbe a guardarsi intorno, l’ offerta fioccherebbe e per la cultura religiosa sarebbe un’ occasione d’ oro. La Santa Alleanza con la Crisi va fatta fruttare senza indugio dai crociati. L’ austerity è la vera vitamina della fede. Magari ‘sta roba puoi metterla in un post scriptum, tanto per non intralciare l’ armonioso scorrere degli argomenti.
25. Per gli appassionati di numeri e fatti (ce ne sono pochi ma sempre meglio badare anche a loro, sennò diventano subito petulanti vantandosi della loro “concretezza”) accenna alle copiose evidenze intorno a quanto si è detto contenute negli studi di Anthony Gill, Laurence Iannaccone, Roger Finke, William Bainbridge, Rodney Stark e altri. Pensa se è il caso di mettere dei link, tanto non verranno letti, in queste materie dove l’ ideologia spadroneggia, qualsiasi scusa è buona per tenersi alla larga da faticosi approfondimenti che difficilmente potremo mai sfoggiare.
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