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martedì 27 novembre 2018

HL 5 SEPARATION OF CHURCH AND STATE

5 SEPARATION OF CHURCH AND STATE
Note:5@@@@@@@@@@@

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ideological precept
Note:IL PRINCIPIO DELLA SEPARAZIONE

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what counts for religious “extremism” is merely what until very, very recently was considered normal.
Note:UN PO DI STORIA

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The truth is that both the ACLU and the Christian Coalition are more ideologically similar than they are different.
Note:GLI OPPOSTI SI TOCCANO

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the general notion that we should be free to worship as we please is greeted as profoundly and ideologically radical.
Note:TUTTO È IDEOLOGIA

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The separation of church and state has its roots in the West, with Jesus’ injunction to “render unto Caesar the things which are Caesar’s”
Note:ORIGINI

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the Church was still the ultimate moral authority.
Note:DOPO IL CROLLO DELL IMPERO ROMANO

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when Emperor Theodosius slaughtered the Thessalonians, Archbishop Ambrose of Milan was so repulsed that he refused to give the emperor holy communion.
Note:ESEMPIO

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the most powerful ruler in the entire world mimicked the biblical David, dressing in rags like a beggar
Note:IMITATO DAVIDE NEL MALE...LO SI IMTI ANCHE NEL BENE

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One wonders if John Kerry would have submitted to a similar penance
Note:PENSA ALL OGGI!!!!!!

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Over time the papacy’s moral authority increased.
Note:OCCIDENTE

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power of investiture,
Note:Cccccccc

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But the Protestant Reformation fractured Western
Note:LA SVOLTA

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Bloody religious wars ensued,
Note:COSA NE SEGUÌ

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“In 1555,” writes James Q. Wilson, “the Peace of Augsburg settled the religious wars briefly with the phrase cuius regio, eius religio
Note:NUOVA REGOLA

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The toothpaste was out of the tube.
Note:COMINCIANA IL SETTARISMO E LA GUERRA

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The Peace of Westphalia advanced the cause of religious liberty
Note:LIBERTÀ DI COSCIENZA

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Oliver Cromwell led a Presbyterian rebellion against the throne,
Note:MA NN È FINITA...OC COMPRESE CHE NN POTEVA CONVERTIRE TUTTI E X QUESTIONI DI ALLEANZA INTRODUSSE LA LIBERTÀ RELIGIOSA

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Ultimately Parliament passed the Toleration Act, permitting believers of various Protestant faiths to follow their religion
Note:INFINE

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The Puritans came to America to escape religious persecution.
Note:NN SI TRATTAVA DI MODERATI...SALEM

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Maryland for Catholics, Georgia for Baptists, Massachusetts for Red Sox fans, and so on.
Note:PLURALISMO NECESSARIO

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Founders barred the establishment of a religion by the federal government
Note:LA TROVATA

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But they saw no problem with the various American states establishing their own official churches.
Note:Cccccccccc

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no objection to official displays of religiosity.
Note:Cccccccccc

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hire a chaplain.
Note:PRIMO ATTO

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what kind of civilization we want to live in. And there is no way to wall off religion from those debates.
Note:COSA SI DISCUTE IN POLITICA

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it is impossible to separate the role of religion—or the lack of it—in our own hearts.
Note:NN CHIEDETECI L IMPOSSIBILE

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It is beyond absurd to say that your religious faith informs your conception of the cosmos and your place in it, morality, and human purpose, but then also to say that your religious faith will have nothing whatsoever to do with your decision making as an elected official.
Note:ASSURDO

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If a politician runs openly and honestly on his values, we should not be scandalized
Note:NO SCANDALO

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we should not be surprised that his values are informed by his religion.
Note:Ccccccccccc

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But wait a second. Kerry says his religious faith drives him to fight for the poor and the environment and all of that stuff. But when it comes to abortion, he suddenly cannot impose an article of his faith.
Note:LE MILLE CONTRADDIZIONI

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how are environmental or antipoverty policies driven by faith not an imposition of faith?
Note:Ccccccccccc

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Obama believes the bible tells him to push his agenda. Is that not an imposition of his faith?
Note:ALTRO CASO

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Christians made a fundamental error by holding that salvation lies in the next life.
Note:L ECONOMISTA PROGRESSISTA RICHARD ELY

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Christianity is primarily concerned with this world,
Note:Cccccccccc

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Woodrow Wilson shared this vision.
Note:Ccccccccccc

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it’s almost impossible to speak of progressivism as anything other than a fundamentally Christian movement.
Note:TESI...CHE VALE X L AMERICA

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social gospel minister Walter Rauschenbusch proclaimed that if God couldn’t be a liberal progressive then we needed a new god entirely.
Note:LE VETTE

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liberalism lacks the vocabulary and the faith to connect these dots any longer. The god of lower food prices may not be the god of Abraham,
Note:IMBARAZZO LIBERALE

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mercoledì 16 settembre 2015

Due tesi sui cattolici in politica

Prima tesi
Che orientamento dovrebbe tenere un cattolico prestato alla politica?
Difficile dirlo. Lo vedo bene “a sinistra”: la lotta contro gli oppressori e in favore dell’eguaglianza è un leitmotiv dei Vangeli.
Ma lo vedo bene anche “a destra”: l’apprezzamento di una solida gerarchia appartiene da sempre alla visione cattolica.
Nemmeno la via liberale è preclusa in partenza: il Dio cattolico – non dimentichiamolo - tollera solo il culto di uomini liberi.
E allora? E allora niente, solo che a questa stregua l’”unità politica dei cattolici” diventa un cappio soffocante.
Lo scettico osserva: molti pronunciamenti ecclesiali hanno però conseguenze politiche, almeno in questi casi un’unità politica dei cattolici sarebbe auspicabile.
Il mio dubbio: si tratta di pronunciamenti con carattere di infallibilità? Ai teologi l’ardua sentenza. Certo che in caso contrario – il caso più probabile - l’”unità” non appare poi così imprescindibile.
Ma allora non c’è davvero nessuna relazione significativa tra cattolicesimo e politica? Se fosse davvero così si realizzerebbe una preoccupante contiguità con l’eresia protestante.
La mia idea è che una relazione ci sia: come ripete Don  Luigi Giussani e dopo di lui il successore  Julián Carrón, l’incontro con Gesù investe ogni dimensione della nostra vita, inclusa quella politica. Cio’ non significa che annulli la nostra particolare sensibilità circa le vie da seguire per l’edificazione di una società migliore, anzi, ci fa capire quanto sia meritevole un obbiettivo siffatto. Un incontro allora che ci  stimola ad operare dandoci una meta ma non sempre ci dice come arrivarci lasciando che coscienza e conoscenza personale colmino questo gap.
Seconda tesi
Secondo alcuni il buon cristiano dovrebbe mettere da parte la sua fede nel momento in cui entra in politica. L' ispirazione di chi aderisce ad Azione Cattolica va proprio in questo senso. Secondo altri, non solo questo è impossibile ma nemmeno auspicabile. Comunione e Liberazione lo predica costantemente. La laicità viene facile ai primi. Mi chiedo se ai secondi sia del tutto preclusa? Forse no. Certo che se il piano politico del credente consistesse nel realizzare la città celeste sulla terra, puo' dire addio ad ogni ambizione di laicità. Ma questa non è l' unica via a cui la sua fede lo richiama. Un altro progetto plausibile potrebbe essere attraente per lui: creare la "città trasparente", ovvero una città che faciliti il giudizio divino sugli uomini che la abitano. Un piccolo passaggio teologico rende più chiaro il ragionamento che sta sotto. Un Dio onnisciente ci ha donato la libertà per giudicarci poi alla fine dei nostri giorni. Evidentemente la sua onniscienza è limitata dalla nostra libertà visto che ci chiama ad affrontare una prova: è questo il senso della vita per un cattolico. Poiché il mondo è il palcoscenico su cui si svolge questa prova e la politica organizza questo palcoscenico, dovremmo chiederci se non sia il caso di organizzarlo conformemente al suo scopo, ovvero di rendere trasparente la nostra opera al fine poi di sottoporla al giudizio divino. In questo caso l' obiettivo sarebbe quello di massimizzare la libertà dei soggetti, anche quando questa libertà diventa un fardello difficile da portare, anche quando diventa appunto una prova gravosa. Obiettivi alternativi (minimizzare la povertà, minimizzare le diseguaglianze...), qualora fossero incompatibili con l' obiettivo principale, dovrebbero cedere il passo a quest' ultimo. Qualcuno potrebbe pensare: un Dio onnisciente non ha bisogno di "facilitazioni" allorché giudica, è ridicolo solo il pensarlo. Ma evidentemente non è così, altrimenti perché mai ci avrebbe reso liberi? Perché mai ci avrebbe donato questa vita così zeppa di insidie e malvagità? Se lui fosse in grado di giudicarci a priori avrebbe poco senso complicare tutta la faccenda predisponendo quell’immenso "banco di prova" che è la vita? Mi viene un parallelo con la teologia sulla funzione della  preghiera: perché pregare se Dio sa già cosa c’è nel mio cuore? La risposta più semplice consiste nel dire che Dio non sa tutto quello che c’è nel mio cuore e che solo una comunicazione particolare lo rende edotto. Alla stessa maniera solo una società particolare lo rende edotto di chi siamo e di cosa meritiamo.  Questi limiti all' onniscienza - che hanno il paio con i limiti che la logica pone all’ onnipotenza - sono ormai sostenuti da una solida teologia alternativa al classico tomismo. In conclusione, una società libera è una società laica, tuttavia la si puo' costruire anche nel nome di una fede religiosa.

venerdì 31 ottobre 2014

Più religione con più laicità

Un monopolista sottoproduce.

E' una conclusione dei modelli ortodossi dell' economia.

Applichiamo il principio alla fornitura di religione: se esiste un unico fornitore ci sarà sotto-produzione in competizione, invece, la produzione sarà più estesa.

Ma andiamo avanti.

Se in campo religioso ci sarà un monopolista questi potrà interloquire e far pesare le sue ragioni con il monopolista politico.

In questo caso la laicità (separazione tra sfera temporale e spirituale) sarà minore.

Se invece ci saranno tanti piccoli soggetti in competizione nessuno di loro potrà porsi alla pari del monopolista politico (la laicità sarà salvaguardata).

Una simile dinamica spiega bene l' eccezionalismo americano: più laicità e più affiliazione religiosa rispetto all' Europa.

Ma il medioevo? Un modello del genere ci porterebbe a dire che la religiosità medioevale era costituita in gran parte da preferenze falsificate.

Con mia sorpresa non sono in pochi a ritenere che la religiosità medioevale dell' uomo medio sia sopravvalutata

http://www.unil.ch/files/live//sites/issrc/files/shared/Iannaccone_Stark.pdf

sabato 15 febbraio 2014

La politica dei buon cristiani

Secondo alcuni il buon cristiano dovrebbe mettere da parte la sua fede nel momento in cui entra in politica. L' ispirazione di chi aderisce ad Azione Cattolica va proprio in questo senso.

Secondo altri, non solo questo è impossibile ma nemmeno auspicabile. Comunione e Liberazione lo predica costantemente.

La laicità viene facile ai primi. Mi chiedo se ai secondi sia del tutto preclusa?

Forse no.

Certo che se il piano politico del credente consistesse nel realizzare la città celeste sulla terra, puo' dire addio ad ogni ambizione di laicità. Ma questa non è l' unica via a cui la sua fede lo richiama. Un altro progetto plausibile potrebbe essere attraente per lui: creare la "città trasparente", ovvero una città che faciliti il giudizio divino sugli uomini che la abitano.

Un piccolo passaggio teologico rende più chiaro il ragionamento che sta sotto.

Un Dio onnisciente ci ha donato la libertà per giudicarci poi alla fine dei nostri giorni. Evidentemente la sua onniscienza è limitata dalla nostra libertà visto che siamo chiamati ad affrontare una prova: in caso contrario la nostra vita - con il male che contiene - avrebbe poco senso. Poiché il mondo è il palcoscenico su cui si svolge questa prova e la politica organizza questo palcoscenico, dovremmo chiederci se non sia il caso di organizzarlo conformemente al suo scopo, ovvero di rendere trasparente la nostra opera al fine di sottoporla al giudizio divino. In questo caso l' obiettivo sarebbe quello di massimizzare lq libertà, anche quando questa libertà diventa un fardello difficile da portare, anche quando diventa appunto una prova gravosa. Obiettivi alternativi (minimizzare la povertà, minimizzare le diseguaglianze...), quand' anche fossero incompatibili con l' obiettivo principale, dovrebbero cedere il passo a quest' ultimo.

Qualcuno potrebbe pensare: un Dio onnisciente non ha bisogno di "facilitazioni" allorché giudica. Ma evidentemente non è così, altrimenti perché mai ci avrebbe reso liberi? Perché mai ci avrebbe donato questa vita così piena di malvagità se lui fosse già in grado di giudicarci senza complicare le cose attraverso dei "banchi di prova"? Questi limiti all' onniscienza - che hanno un parallelo nei limiti che la logica impone alla sua onnipotenza - sono ormai sostenuti da una solida teologia.

In conclusione, una società libera è una società laica, tuttavia la si puo' costruire anche nel nome di una fede religiosa.

lunedì 28 febbraio 2011

Meditazione libertaria sul Vangelo del 13.2.2011 e del 27.2.2011

Vangelo secondo Giovanni 8, 1-11

In quel tempo. Il Signore Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Vangelo secondo Matteo 12, 9b-21

In quel tempo. Il Signore Gesù andò nella sinagoga; ed ecco un uomo che aveva una mano paralizzata. Per accusarlo, i farisei domandarono a Gesù: «È lecito guarire in giorno di sabato?». Ed egli rispose loro: «Chi di voi, se possiede una pecora e questa, in giorno di sabato, cade in un fosso, non l’afferra e la tira fuori? Ora, un uomo vale ben più di una pecora! Perciò è lecito in giorno di sabato fare del bene». E disse all’uomo: «Tendi la tua mano». Egli la tese e quella ritornò sana come l’altra. Allora i farisei uscirono e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: «Ecco il mio servo, che io ho scelto; / il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. / Porrò il mio spirito sopra di lui / e annuncerà alle nazioni la giustizia. / Non contesterà né griderà / né si udrà nelle piazze la sua voce. / Non spezzerà una canna già incrinata, / non spegnerà una fiamma smorta, / finché non abbia fatto trionfare la giustizia; / nel suo nome spereranno le nazioni».

Questi due Vangeli esaltano la figura del Cristo desacralizzatore.

La Legge puo' essere trasgredita allorchè non risponde più ai bisogni dell' uomo; questo perchè è la Legge ad essere istituita per l' Uomo e non viceversa. Non esistono e non devono esistere i "servitori della legge" (oggi li chiameremmo i servitori dello Stato), è la legge che deve "servire".

Grande lezione di laicità e pragmatismo che si staglia innazitutto per l' originalità assoluta nel panorama delle maggiori religioni.

Qualche pignolo osserverà prontamente che i Vangeli di oggi portano acqua alla causa utilitarista più che a quella libertaria.

Andrebbe allora precisato che Gesù combatte l' ipertrofia del sacro e non tanto la sua legittimità in senso assoluto.

Aggiungo poi che, d' accordo, utilitarismo e libertarismo non possono essere identificati, purtuttavia, conoscete voi sodali tanto stretti?