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mercoledì 25 settembre 2024

i metodi dei detective

 Epistemologia del crimine. I metodi.

Sherlock Holmes: deduzione e abduzione.
Nero Wolfe: meditazione.
Philip Marlow: bootstrap.
Miss Marple: procedimento storico.
Padre Brown: natura umana.
Maigret: prove morali.
Philo Vance: prove stilistiche.
Hercule Poirot: filologo di scuola lachmanniana.
Altri? Ellery Queen?

giovedì 6 giugno 2024

scienza religione

https://benthams.substack.com/p/science-and-religion



Naturalmente ci sono ambiti dove la sovrapposizione è assente: se si sostiene che deve esistere un essere la cui essenza è l'esistenza, perché dobbiamo giustificare l'esistenza accidentale di altre cose, nessun progresso scientifico mnaccerà mai un simile argomento. Del resto, e qui sono d'accordo con te, resta un argomento che difficilmente convincerà mai nessuno. Occorre ben altro. Vediamo allora cosa c'è di disponibile su piazza. Io penso molto.

L'idea più comune di come la scienza abbia falsificato la religione è che la religione aveva lo scopo di spiegare le lacune della scienza, ma dal momento che la scienza può ora spiegare molte cose, Dio è un'ipotesi non più così necessaria. Il problema è che questo è un argomento terribile. Oserei dire propagandistico. Certo, molti politeisti pensavano che vari dei intervenissero continuamente, muovendo le maree, scuotendo le fronde degli alberi, facendo sparire le chiavi dell'auto e roba del genere. Ma i monoteisti che credevano in un essere perfetto non raccontavano illoro Dio in questo modo. Dio doveva spiegare le caratteristiche generali del mondo, come il fatto che esista, che ci sia vita, che le cose cambino e così via. Non mi sorprende che nell'articolo religione e superstizione vengano posti nello stesso calderone, la cosa è funzionale a far passare questo messaggio. La mia idea, una volta chiarite le cose, è esattamente contraria: man mano che la scienza avanza le coincidenze e le armonie inspiegabili si moltiplicano. Per esempio, sebbene la scienza contemporanea abbia sviscerato l'argomento più semplice della vita biologica, ha scoperto leggi fisiche più profonde che necessitano ancor più di prima di un disegno. Ogni volta che scopriamo spiegazioni più fondamentali delle cose, le leggi più profonde sembrano portare a galla coincidenze sempre più bizzarre: se vogliamo applicare l'induzione, l'argomento del tappa-buchi puo' essere ribaltato sull'ateo: in molti modi la scienza si accorda meglio con il teismo che con lo scientismo. La scienza, a ben vedere, ha davvero rovesciato un solo argomento teistico: l'argomento della vita biologica. Ma al suo posto l'indagine moderna ha portato alla luce l'argomento antropico, l'armonia psicofisica, il fine-tuning della vita, il fine-tuning della conoscienza, l'armonia nomologica e altre osservazioni con cui il filosofo teista va a nozze. Spesso sono proprio i fisici ad avviare la riflessione teista. Certo, resta l'obiezione del male, ma che nel mondo succedano cose brutte non è certo una scoperta della scienza contemporanea. Applicando l'induzione, per finire, mi aspetto che tra 1.000 anni le probabilità dell'esistenza di un Dio siano migliori rispetto ad oggi, almeno se la scienza continua nella sua marcia trionfale.

venerdì 31 maggio 2024

Cosa distingue Scienza e Filosofia.

Qualcuno conosce una buona teodicea per la sofferenza animale? Come giustificare cio' che sopporta un pollo in allevamento intensivo? Mi sembra un compito ben più ostico rispetto all'elaborazione delle teodicee tradizionali, tutto sommato convincenti.



Cosa distingue Scienza e Filosofia.


Un tempo ben poco: Galileo si riteneva un filosofo (naturale). A me piace questa immagine: la Scienza è una luce che come ogni punto luminoso produce intorno a sè una zona di oscurità. La filosofia si applica a questa zona oscura. E nota che quanto più la luce si ingrandisce, tanto più l'area oscura si ingrandisce. Una scienza avanzata richiede molta filosofia. Con la meccanica quantistica, tanto per dire, il filosofo puo' lavorare una vita intera.

Poi c'è un metodo più pragmatico per separare e riconoscere le due discipline: il Principio di Conservazione Fenomenica (PCF: quello secondo il quale le cose sono come sembrano, fino a prova contraria) è irrilevante per la scienza ma quasi sempre decisivo per la filosofia. Irrilevante per la scienza perché spesso nella scienza le apparenze sono già da tempo dietro le nostre spalle. Ma soprattutto perché chi le nega non puo' farlo senza provare/verificare cio' che dice, cosicché il principio diventa tautologico. Decisivo per la filosofia perché un buon filosofo puo' accumulare una serie di argomenti a supporto di tesi bizzarre ma quasi mai "dimostrarle vere". Quando "provare" è molto difficile, stabilire a chi spetta l'onere della prova diventa decisivo, e il PCF adempie in modo eccellente a questo compito