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giovedì 24 ottobre 2024

Vita social dopo l'abiura -

 Vita social dopo l'abiura -


Da quando in Agosto ho sospeso la mia credenza in Dio, passo, anche ai miei occhi, per un idolatra della Scienza. La cosa mi preoccupa ma riflettendoci mi consolo pensando: calma, non credo certo che la Scienza conduca a verità reali e oggettive (come forse è doveroso per uno scientista doc), altrimenti mi sarei tenuto la vecchia fede, più solida. Mi limito a dire che "la scienza funziona" (come doveroso per un pragmatista doc) e finirla lì. Ma funziona veramente? Penso di sì ma questo non lo so bene poiché sono un asino in materia. Quello che so è che quando lo dico al mio interlocutore si zittisce e io "vinco" la discussione a mani basse. Oddio, che si achiaro, di solito non "vinco" mai niente perché sui social nessuno ammette mai le sue debolezze, di certo mi mette in una posizione di tranquillità, una posizione in cui mi sembra di giocare "come il gatto con il topo". Ovvero, al limite mi si obbietta che la Scienza non dice cio' che io le faccio dire, dopodiché siamo sul mio terreno e si puo' anche discutere nel merito (ho sempre in tasca qualche studio scientifico da sfoggiare, la cosa è abbastanza impressionante). Oppure mi si obbietta che "la scienza non si occupa di queste cose", il che non è quasi mai vero, oppure, se è vero, fa diventare l'oggetto della discussione irrilevante, almeno per me (*). Quando poi mi si obbietta velatamente che mettere al centro di certe questioni la scienza sia socialmente pericoloso, ho gioco facile nel replicare che si puo' far finta di mettere al centro qualche ideale più nobile (la lezione esoterista è ancora valida). Insomma, la scienza probabilmente "funziona" poiché noi tutti siamo impressionati dalla tecnologia che produce, di certo funziona per "vincere le discussioni sui social", poiché nessuno osa replicare quando lo affermi e chi lo fa passa sulla difensiva. Al momento, devo dire, mi trovo abbastanza bene con questa impostazione, soprattutto perché molto "economica" ( = a esiguo carico cognitivo).

p.s. Se parliamo d'amore, per esempio, è abbastanza chiaro che la scienza se ne occupi in modo arido ma secondo me la parte più bella dell'amore si vive nella vita di tutti i giorni, oppure nelle poesie, non in una discussione social che ti contrappone ad altri e intendi "vincere

martedì 17 settembre 2024

il mio ateismo

 Per me essere ateo - la mia fase attuale - significa fondamentalmente dire addio alla filosofia e alla ragione in generale. Ci sono mille ragioni per non fidarsi della ragione, sta di fatto che oggi la considero un modo per giustificarsi o persuadere piuttosto che per conoscere. Faccio della Ragione il mio avvocato e il mio addetto stampa, nulla di più. La arruolo anche per per vincere le mie scommesse sul mondo (ma per passare all'incasso occorrono fatti verificabili da tutti con consenso unanime). In un certo senso questa posizione rende omaggio alla fede poiché afferma indirettamente che il retto esercizio della ragione sulle grandi questioni conduce alla fede, sensonché, personalmente, ritengo di aver accumulato troppe prove contro la ragione impiegata in casi del genere. Trovo che l'ateismo non presenti grandi inconvenienti. Non faccio fatica ad interpretare la fede nella storia in un quadro evoluzionistico come ad una strategia pro-sociale per facilitare il vero punto di forza dell'uomo: la cooperazione su vasta scala. Non faccio fatica a pensare alla fede personale in un quadro evoluzionistico come ad uno dei tanti autoinganni a cui ricorriamo per migliorare la nostra posizione. Non faccio fatica ad essere moralmente la persona che ero quando crdedevo (forse non credevo nel modo giusto?). Faccio fatica, semmai, ad interpretare le qualità del mondo che mi circonda (i suoni, i colori, le coscienze...) ma poiché spiegarle non mi serve a vincere alcuna scommessa le considero illusioni e cerco di godermele senza passare troppo tempo a giustificare la loro vivida presenza.

sabato 6 luglio 2024

Simbolo o connessione?

Vento d'estate

Torna l'estate, torna il caldo e tornano le mie tentazioni atee, ormai un fenomeno che si ripete. L'inizio di un nuovo ciclo "naturalista" potrebbe essere stato innescato dalla mia recente svolta utilitarista. Ero già un utilitarista di fronte al 99% dei problemi morali che affrontavo e mi chiedevo perché non esserlo al 100%. In fondo, il piccolo gap che permaneva, era probabilmente frutto di bias o di illusioni dovute ai soliti esperimenti mentali decontestualizzati. Sì, di fronte al problema del carrello è del tutto normale agire per sacrificare una vita salvandone due. Non ci sembra così solo perché nessuno di noi si è mai trovato e mai si troverà in quelle condizioni artificiose di certezza. Ora ci risiamo con la filosofia della mente. Per carità, ho sempre considerato robusta la relazione tra mente e cervello ma i recenti sviluppi dell'IA ci hanno dimostrato che se imitiamo la mente (rappresentazionalismo) non avremo mai creature artificiali simili a noi mentre se imitiamo il cervello (connessionismo), sì. Il nostro cervello è una macchina statistica, non logica. Certo, il connessionismo non dà conto di coscienza e intenzione ma questi sono concetti che si possono spiegare come epifenomeni o poco più. In quanto illusioni, possiamo accantonarle, in quanto utili le conserviamo con un ruolo strumentale. Anche la libertà e l'identità andrebbero espulse dagli schemi della conoscenza e conservate solo per la loro mera utilità pratica nel motivarci e spingerci all'azione. Realtà e verità fanno la stessa fine e andrebbero immolate sull'altare della "convenienza" empirica. Tale convenienza, si badi bene, richiede talvolta che i concetti di cui sopra siano pubblicamente affermati, il che ci conduce verso una dimensione esoterica: un conto è quel che si pensa, un conto è quel che si dice. E Dio? Alla fine vale quanto ho detto per i principi morali e per la mente: sono concetti superflui se ci limitiamo a rendicontare come funzionano le cose per cui, zac, il rasoio puo' tagliarle fuori in quanto "escrescenze". Sì, se Dio non ci fosse bisognerebbe assolutamente inventarlo ma questo è un buon argomento per pensare che... sia stato inventato, proprio come i principi morali o la mente. Ma anche la realtà, la verità, la libertà, la giustizia... Siamo al nichilismo? Non credo. Nelle nostre vite c'è qualcosa che si impone, è un fatto, una sorta di natura la cui presenza rende il nichilismo una teoria da poltrona che non tocca le nostre vite.



Kurzweil descrive il suo primo contatto con Marvin Minsky.

Minsky mi ha insegnato che esistono due tecniche per creare soluzioni automatizzate ai problemi: l'approccio simbolico e l'approccio connessionista.

Ho usato termini diversi quando ho scritto Regole decisionali vs. Pattern Matching. Ma credo di aver capito più o meno bene.

Kurzweil spiega il difetto fatale delle regole decisionali a pagina 17.

Un modo di vedere la complessità dei sistemi basati sulle regole è come un insieme di possibili punti di fallimento.

Ogni regola può andare male. Man mano che si aggiungono regole, il numero di possibili modi in cui il sistema può andare storto cresce in modo esponenziale.arriva un punto (dove si trova esattamente questo punto varia da una situazione all'altra) in cui l'aggiunta di una nuova regola per risolvere un problema rischia di causare più di un problema aggiuntivo. Questo è il limite della complessità.

I sistemi di pattern-matching hanno un vantaggio chiave. A pagina 18, Kurzweil scrive,

hanno il potenziale di scoprire schemi sottili che non verrebbero mai in mente ai programmatori umani che cercano di ideare regole simboliche... permette di risolvere i problemi senza comprenderli.

... Questo ha il potenziale per diventare un problema importante, perché le persone vorranno essere in grado di vedere il ragionamento che sta dietro alle decisioni ad alto rischio... Resta da vedere quanto sarà efficace la trasparenza man mano che l'apprendimento profondo diventerà più complesso e più potente.

https://arnoldkling.substack.com/p/man-and-superman

martedì 25 giugno 2024

In difesa di Richard Dawkins (e fratellini).

 In difesa di Richard Dawkins (e fratellini).


Premessa: arrivi alla tua posizione prendendo decisioni specifiche ad ogni dilemma che incontri.

Tesi: è del tutto inutile rimproverare a Richard Dawkins di non essere un fine teologo o di non tener conto di certe qualità ontologiche. Sarebbe come rimproverare a qualcuno di decidere con leggerezza la via da imboccare ad un certo bivio quando a quel bivio non arriverà mai perché ha preso decisioni differenti affrontando un bivio precedente.

venerdì 27 dicembre 2019

COME SI DIVENTA ATEI

COME SI DIVENTA ATEI
Da adolescente, pensavo che la religione si trovasse nei libri sacri. Ci credevo perché mi era stato insegnato così. Inoltre, da persona che amava i libri trovavo tutto questo molto plausibile, ne ero addirittura lusingato. Tuttavia, ho riscontrato immediatamente che molti "adoratori del Libro" non amavano affatto i libri in generale. In tutto questo c'era quindi qualcosa che non andava.
Successivamente, ho rettificato il tiro e, leggendo Tommaso, ho pensato che la religiosità fosse essenzialmente una scelta razionale. Devo ammettere che per me è ancora così, ma se questa è una buona teoria per me, non riesco più a sostenere che sia una buona teoria generale della religione. Se giudico i miei correligionari vedo più che altro persone emotive, che danno poco spazio alla riflessione, all'analisi razionale della fede, a volte ne sono persino offesi. E così mi sono ritrovato in età avanzata senza una buona teoria della religione. Come rimediare?
Mi sono messo in ricerca e ho incontrato (sui libri) alcuni studiosi - sia atei che credenti - i quali sostenevano che l'atteggiamento religioso ha una profonda radice cognitiva, è cioè un fenomeno del tutto naturale e sempre lo sarà. L'essere religiosi si attaglia al nostro cervello. Il contorno dell'identità religiosa è modellato dalla storia, dalle liturgie e dalle teologie, ma le radici della sensibilità religiosa, sono antiche e primordiali. In questo senso mi sono ritrovato nello strano connubio tra Nuovi Atei e don Giussani: la scelta religiosa "ci corrisponde". Diversamente dai primi, però, non proseguivo pensando che la religione fosse una deviazione dalla retta via, un inciampo nella maturazione individuale. Al contrario: sfidare la nostra natura era per me, oltre che temerario, segno di immaturità.
Successivamente, mi sono avvicinato anche a chi sosteneva una comprensione funzionalista della religione, chi la vedeva come un adattamento culturale. Ci sono molti autori, infatti, che spiegano bene come la religione svolga particolari funzioni nella società o nella psicologia sociale. Spiegano come la religione, ad esempio, abbia reso possibile la cooperazione umana, e come sia stata fondamentale per consentire l'emersione della complessità sociale negli ultimi 10.000 anni. C'è un dibattito aperto sulla questione, e comunque sembra chiaro che la religione non sia stata affatto la "radice di tutti i mali", piuttosto qualcosa di indispensabile per governare la complessità sociale.
Una prospettiva culturale è importante per colmare la lacuna principale dell'antropologia cognitiva: come spiegare le variazioni nell'espressione della religiosità? Gli antropologi cognitivi avevano buone argomentazioni sul perché i fenomeni religiosi tendevano a incanalarsi in determinate direzioni (ad esempio, perché gli dei sono antropomorfi), ma non spiegavano, ad esempio, perché certe persone fossero atee o perché la religiosità oscillava nel tempo.
Le origini dell'incredulità rappresentano un banco di prova fondamentale per una buona teoria della religione. Quando si diventa atei? Ora bene o male lo sappiamo, e c'è un modo semplice per rispondere: la maggior parte delle persone si comporta come le pecore. In ambienti atei la persona comune trova le affermazioni religiose inverosimili. Al contrario, in ambienti religiosi le proposizioni atee sembrano ai più ridicole oltreché blasfeme. Proprio come per i credenti, molti atei non derivano affatto la loro "fede" da una riflessione. La religione, in questo senso, condivide molte caratteristiche con la politica e la cultura. In Italia amiamo l'opera ma non certo sulla base di profondi giudizi estetici!
L'ateo e il credente hanno una struttura mentale loro propria, nessuno lo nega, ma si tratta di pre-condizioni che conducono all'esito previsto (ateismo o fede) solo se immerse nel giusto contesto. Per esempio, la credenza in Dio o in altri poteri soprannaturali può essere collegata in modo cruciale alla capacità cognitiva umana di inferire gli stati mentali di altre persone ("mentalizzazione"). I credenti religiosi pensano intuitivamente alle loro divinità come esseri con stati mentali che anticipano e rispondono ai loro bisogni. Pertanto, l'incapacità di "mentalizzare" rende la credenza meno intuitiva. Questa capacità manca più spesso agli uomini, e cio' spiega il faith-gap. Tuttavia, la probabilità di diventare ateo è indotta dalla scarsa esposizione a stimoli culturali credibili dell'impegno religioso, in questo senso lo stile cognitivo del singolo ha un peso molto più ridotto.
Faccio solo un esempio, prendiamo una società avanzata del XXI secolo, sarà un posto dove è molto importante saper scrivere un programma per i computer. Ma per svolgere al meglio questo compito la capacità di "mentalizzare" è alquanto relativa. Si tratta di qualcosa destinato a perdere valore. Da cio' deriva il fatto che sempre più persone prive di questa abilità potranno comunque avere successo e creare un contesto di successo dove l'ateismo puo' trovare il giusto reagente e diffondersi a macchia d'olio.


giovedì 31 ottobre 2019

DOVE SONO FINITI TUTTI I "NUOVI-ATEI"?

https://feedly.com/i/entry/ty+AzTYZ3TUuMuPycOdkUNamwQCXNpDbajbdLnbrc5c=_16e1dfaf4a2:1021f352:69b9f616
DOVE SONO FINITI TUTTI I "NUOVI-ATEI"?
E' difficile raccontare a un millennial la forza che ebbe il movimento neo-ateo tra il 2005 e il 2015, questo perchè al fenomeno si puo' applicare quel che Teucidide diceva di Sparta: "... i posteri sottovaluteranno la sua importanza atteso che non ha lasciato né templi, né rovine magnificienti, né alcun segno della sua gloriosa potenza...". Scott Alexander ci prova ugualmente isolando alcuni punti tutti da meditare. Come al solito ho dovuto eliminare le evidenziazioni dopo che mi sono accorto di aver sottolineato tutto l'articolo.
1) Hippy - Il movimento hippy se lo ricorderanno anche tra 100 anni: ha lasciato una gran musica, l'utopia di Woodstock immortalata in un film, il mito del 1969 e l'estate dell'amore, ma il movimento neo-ateo non ha lasciato rovine romantiche degne di essere visitate crogiolandosi nella malinconia dei tempi andati.
2) Web - l'epoca d'oro dell zuffe da web coincide con quella delle crociate anti-religiose a cura di nerd brufolosi e agguerriti. Tra il 2000 e il 2010 era tutto un dibattito atei vs credenti. Qualche esempio. 1) 2005: per deridere la fede un universitario si inventò la Chiesa dello Spaghetto Volante sbancando il web con 10milioni di visite, fu "coperto" da Time, NYT, WP e WSJ pubblicando un libro che andò a ruba. 2) Siti come Talk.Origin indicizzavano con perizia da bibliotecari migliaia di argomenti creazionisti confutandoli minuziosamente. E siti come True.Origin li riprendevano uno per uno confutando le confutazioni. 3) Siti scettici annotavano la Bibbia versetto per versetto mettendola in ridicolo, e negli Store furoreggiavano le magliette con Malachia 2:3 ("... spalmerò escrementi sul viso dell'infedele...". 4) Da qualche parte c'è ancora il relitto di siti che raccoglievano oltre 10.000 citazioni per temprare lo spirito del buon ateo. 5) Safran vs God ebbe un grande successo in TV, persino il moderatissimo Piero Angela non faceva più mistero di essere un senza Dio. 6) La discussio Reddit in testa a tutte le classifiche? "Against religion", ovviamente. Eccetera, eccetera, eccetera.
3) Il contagio - Lo spirito ateista sembrava contagiare tutto. Se uno scrittore di viaggi doveva descrivere un paesino fuori mano non mancava di chiosare che "... è zeppo di fondamentalisti che odiano i gay e pensano che la terra sia nata 6.000 anni fa". Un logico tenuto ad esemplificare la fallacia circolare non poteva che dire: "so che la Bibbia è vera perché sta scritto nella Bibbia". Un politico che bollava una politica stupida tirava senz'altro in ballo l'elettorato costituito nell'X% dei casi da gente che ancora credeva a superstizioni risalenti all'età del bronzo.
4) Il male - La religione era il male. L'omofobia? Colpa della religione, in particolare delle Scritture. La guerra? Colpa della religione che spinge all'odio. La devastazione ambientale? Colpa della religione che fa dell'uomo il padrone del creato. La povertà? Colpa della religione pauperista che considera la ricchezza peccaminosa. Per Christopher Hitchens - guru dell'ateismo militante - la religione era la fonte di ogni odio, un veleno che aveva intossicato la storia umana. Sentiva come suo dovere supremo di lottare contro queste "credenze stupide" e chiedeva ai giovani più brillanti di unirsi a lui nella crociata.
5) La storia - Per i neo-atei è qualcosa di molto semplice: non appena la civiltà è avanzata a sufficienza, l'uomo si è liberato dal giogo della religione, anche se c'è ancora qualche ritardatario rimasto allo stadio "infantile" che fa resistenza e crea problemi.
6) Acrimonia - In realtà sono esistite civiltà di tutto rispetto in cui ateismo e religiosità hanno convissuto senza troppi problemi. Si tratta allora di spiegare l'acrimonia tipica di quel periodo (2005-2015).
7) Islam - Qualcuno fa risalire la diatriba al 9/11: la religione era alla base dell'attentato delle due torri ma poiché accusare l'Islam sembrava razzista, si è messa sul banco degli imputati la religione tout court. Purtroppo la cronologia non collima: l'attentato è del 2001, "L'illusione di Dio" è del 2006, con il picco neo-ateo intorno al 2010.
8) Conseguenze - Al di là dei nessi, è chiaro che la secolarizzazione ha galoppato in quel periodo. Nel paese occidentale più religioso in assoluto - gli USA - tra il 2000 e il 2015 i credenti sono crollati del 10%, con gli atei che aumentavano di una % simile. L'atteggiamento verso i gay si è letteralmente capovolto. Un tempo l' essere atei rinviava ai vizi, oggi rinvia implicitamente alla "brillantezza". Anche in un'ottica benevola si percepisce la religione come una stampella per chi camminerebbe mal fermo, qualcosa di cui le persone più in gamba possono comunque fare a meno.
9) La caduta. Il neo-ateismo non è sparito a causa della sua graduale accettazione, è collassato di colpo trascurato bellamente dalla gente che lo aveva abbracciato entusiasta! Perché questo sopraggiunto disinteresse?
10) Diatribe e diatribe - La rete dei tempi andati era molto più "intellettualistica" anche se non meno carica di disprezzo. Si citavano Democrito e Pitagora, si discettava per giorni sul travaso del paganesimo nel cristianesimo, si discuteva animatamente sulle datazioni al carbonio, si riprendevano le ragioni dei Padri della Chiesa, ma lo si faceva con furia e vomitando sull'avversario nel tentativo di annichilirlo. In poche parole, ci si odiava cercando di mantenere alto il proprio status di giovane preparato e intelligente, l'esatto contrario della cafonaggine sbrigativa sui social odierno. Ricordo che a volte preparavi il tuo intervento per giorni. In questo senso l'ateo di fine millennio era l'epitome del ragazzo studioso e intelligente che disprezza il suo obbiettivo polemico. Twitter era impensabile perché era doveroso esporre con dovizia i propri argomenti e occorreva avere spazio a disposizione. Sapevi che tutti gli interessati erano disposti a leggerti, spesso non aspettavano altro che stampare il tuo intervento, sottolinearlo e risponderti per le rime.
11) La grande mutazione di internet - A un certo punto si passò dai lunghi dibattiti carichi di sarcasmo all'insulto diretto. Dall'odio argomentato all'odio di pancia. Perché? Forse perché - contrariamente ai sogni dei pionieri - ci si è lentamente resi conto che la gente non cambia opinione, che la "forza della ragione" è un mito. Oppure perché le difficoltà poste dalla connessione primitiva era riservata a gente necessariamente più preparata mentre oggi piombano nei forum cani e porci. Sta di fatto che dal 2000 la rete è mutata lentamente passando da un posto magico dove potevi discutere e annichilire con sarcasmo chi non la pensava come te a un posto magico dove puoi ridere con i tuoi affiliati di quanto siano tonti gli altri. Ma il crollo del neo-ateismo avviene almeno 10 anni dopo. Come mai?
12) La Confusione. A guardar bene il neo-ateismo nasce solo dopo il 2006, ovvero dopo la pubblicazione di Dawkins (L'illusione di dio"). L'ateismo internettiano invece è qualcosa di precedente alla mutazione della rete, agisce a cavallo del millennio gasato dalla novità mediatica. Il neo-ateismo è successivo e adotta i nuovi strumenti che favoriscono il militante sull'argomentatore. L'odio del neo-ateo non ha più nulla di erudito, è puro attivismo che intende estirpare la gramigna. Il neo-ateo ha perso ogni remora, si presenta con una fede in tutto simile alla caricatura che fa di quella che vorrebbe attaccare. E' più abrasivo, più politico, meno intellettuale, chiede esplicitamente leggi che colpiscano i cristiani, è ossessionato dall'argomento del giorno più che dall'argomento del Kalam.
13) La Politica. Il neo-ateo prende la religione a pretesto, il suo vero interesse è politico. Nasce per combattere George Bush, che vede come un cristiano fondamentalista messo lì per favorire le organizzazioni religiose. I suoi supporter sono gli evangelici e la sua riforma del welfare una minaccia. E il Vaticano lo benedice tacitamente.
14) Centralizzazione. Mentre l'ateo internauta è un cane sciolto dedito allo studio di Tommaso, il neo-ateismo diventa un movimento con le sue celebrità. L'esistenza di dio passa decisamente in secondo piano rispetto all'aborto e al matrimonio omosessuale. Ogni giorno tira fuori un motivo per indignarsi e dare la colpa ai preti, anche se questi motivi hanno un legame sempre più labile con la religione in sé.
15) La prima tesi. Come si estingue il movimento neo-ateista? Termina "sciogliendosi" nei movimenti contro tutte le ingiustizie sociali (razzismo, omofobia, xenofobia, sessismo, patriarcato, e tutte le discriminazione...). Guardate le ricerche su Google, quando dopo gli exploit del passato la parola "ateismo" comincia a calare (2010) comincia la crescita vertiginosa di parole come "sessismo", "patriarcato", "migrante", "omofobia", "antisemitismo".
16) Obiezione - Molti atei, orgogliosi come sono del loro razionalismo, ridono delle deboli ragioni tipiche dei "giustizialisti sociali"! E' così, ma a noi interessa la massa, il movimento. E' quello che è sparito nel nulla, non le singole figure. I neo-atei sono ormai un gruppetto sparuto proprio per il travaso subito dal movimento nel suo insieme. Analogia: "la gran parte dei pagani che vedi oggi si oppone al cristianesimo, e la cosa è perfettamente compatibile con il fatto che la massa dei pagani si è convertita al cristianesimo". Per la massa il movimento ateista doveva semplicemente essere un movimento progressista e di sinistra teso a combattere gli arcaismi di una tradizione oppressiva, confutare le prove dell'esistenza di Dio era solo un orpello a supporto della vera causa a cui erano interessati. La religione forse è ancora implicata in certe discriminazioni ma le cose si sono complicate maledettamente, specie dopo Bergoglio.
17) La seconda tesi - Tesi: il neo-ateismo ha fornito una splendida dottrina del peccato. Noi tutti abbiamo bisogno di una teoria del peccato. Per l'ortodosso il peccato entra nel mondo con la disubbidienza di Adamo ed Eva. Per il gnostico il peccato entra nel mondo perché trascura la nostra natura spirituale. Per l'eretico si pecca perché si vuole peccare. Anche l'ateo ha avuto bisogno di una sua teoria del peccato allorché constata che anche la discussione prolungata con i credenti - resa possibile dal web - non fa loro cambiare idea. La ragione non sana le divergenze, il sogno di convertire i bigotti recede ed è sostituito dalla teoria del peccato. Il peccato di fondo consiste nell'abbracciare una fede religiosa. E' questa scelta che ti danna. Ci sono persone terribili che si rifiutano di non essere più terribili, il peccato le ha corrose. Parlo di quei fondamentalisti che vogliono espellere Darwin dalle scuole, che vogliono ostacolare l'aborto, che parlano come parla Bush figlio. Cosa c'è che non va in costoro? I neo-atei avevano la risposta: la religione! La religione fa in modo che ignorino la Ragione. E' una risposta bella, semplice, perfetta. Va bene anche al pacifista contro la guerra in Iraq, alla femminista, all'omosessuale. Va bene anche se costoro non padroneggiano la Scolastica. In più non dobbiamo nemmeno mettere in questione il nostro ateismo nel momento in cui ci chiede di farlo un "peccatore"!
18) Bergoglio - Ma ben presto Bush se ne va, la guerra in Iraq lascia le prime pagine, i creazionisti passano di moda, l'agenda politica muta, i nuovi temi sono l'emigrazione, le donne, gli omosessuali, il populismo. Molti di questi "emarginati" sono religiosi, al soglio pontificio sale Bergoglio, non è più pensabile combattere per l'accoglieza sotto le insegne neo-atee! Il movimento ateo collassa e si trasforma in qualcos'altro. Urge una nuova dottrina del peccato. Il nemico non è più Dio ma l'Odio. L'Odio in generale. La Misericordia di papa Francesco scomunica l'Odio e chi vota per le forze politiche che "odiano". I razzisti, i sessisti, gli omofobi, i xenofobi, gli odiatori. In una parola: i neo-peccatori.
19) E domani? - E domani chissà, forse le nuove spinte socialisteggianti ci faranno parlare ancora di "classi". La classe agiata diventerà la grande Peccatrice. L'élite danarosa prenderà il posto del populista razzista e assisteremo ad un nuovo travaso.
20) Conclusione - L'anima del movimento ateista non stava lì per la religione, era lì perché cercava una dottrina del Peccato e i nuovi-atei ne fornivano una brillante. Ma oggi non funziona più, occorreva trasferirsi altrove. Poco male, è bastato fare CTRL+F e sostituire qualche parola chiave conservando il canovaccio di fondo per avere un messaggio nuovo di zecca più in sintonia con la realtà che viviamo ora. Non più DIO ma ODIO. Domani chissà, potremmo passare dall' ODIO allo SFRUTTAMENTO.

lunedì 5 febbraio 2018

CHAPTER 22 BAD FAITH: THE NEW ATHEIST SALVATION

CHAPTER 22 BAD FAITH: THE NEW ATHEIST SALVATION
Note:22@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 5,666
HEBRON, WEST BANK, FEBRUARY 2008
Note:Tttttttttt

Yellow highlight | Location: 5,668
Mohammed Herbawi and his close friend and soccer buddy Shadi Zghayer
Yellow highlight | Location: 5,668
suicide bombing mission
Yellow highlight | Location: 5,674
Hamas took responsibility
Yellow highlight | Location: 5,679
interview friends and families
Note:LA MISSIONE DI ATRAN

Yellow highlight | Location: 5,680
members of the same Hamas neighborhood soccer team
Yellow highlight | Location: 5,682
neither rich nor poor
Yellow highlight | Location: 5,683
planned to attend, the local Palestine Polytechnic
Yellow highlight | Location: 5,684
She was divorced
Note:LA MAMMA

Yellow highlight | Location: 5,690
our society respects martyrs.”
Note:IL SENTIMENTO DEI VICINI

Yellow highlight | Location: 5,691
“I’m not religious and I respect them.
Note:RELIGIONE SECONDARIA

Yellow highlight | Location: 5,692
right cause,
Yellow highlight | Location: 5,694
“If only I would have known, I am against it, against it.”
Note:SENTIMENTO MAMMA

Yellow highlight | Location: 5,707
“You took your rifle and went. You blew up your belt and burned. So as the son that they killed would rise up again.”
Note:IL POSTER FATTO DA HAMAS X I MARTIRI

Yellow highlight | Location: 5,737
“People don’t have much trouble finding one another for actions like this.
Note:NORMALITÀ

Yellow highlight | Location: 5,739
THE END OF FAITH AND OTHER PULP FICTION
Note:Tttttttttt

Yellow highlight | Location: 5,740
The End of Faith: Religion, Terrorism and the Future of Reason,1 Sam Harris,
Note:BEST SELLERS

Yellow highlight | Location: 5,741
tender religious sensibilities of others.
Note:NEL MIRINO

Yellow highlight | Location: 5,743
the destructive nature of religion
Note:CIÒ CHE LAMENTA

Yellow highlight | Location: 5,744
Dan Dennett’s
Yellow highlight | Location: 5,745
Christopher Hitchens’s
Yellow highlight | Location: 5,746
Richard Dawkins’s
Yellow highlight | Location: 5,747
secular moderation toward religion
Note:SUL BANCO DEGLI IMPUYATI

Yellow highlight | Location: 5,749
I only want to introduce some common misconceptions about suicide bombers
Note:DI COSA È VITTIMA IL NA

Yellow highlight | Location: 5,759
“we can no longer ignore the fact that billions of our neighbors believe in the metaphysics of martyrdom,
Note:IL MESSAGGIO NA

Yellow highlight | Location: 5,762
(Harris, Hitchens, Dawkins, and Dennett) see science at the front line
Note:IL BENE

Yellow highlight | Location: 5,763
Islam in particular, and religion in general.
Note:IL MALE

Yellow highlight | Location: 5,763
Suicide bombers are not only Islamic or religiously motivated.
Note:PRIMO CONTROFATTO

Yellow highlight | Location: 5,764
Tamil Tigers of Sri Lanka,
Note:IL GRUPPO PIÙ PRODUTIVO

Yellow highlight | Location: 5,765
secular movement
Yellow highlight | Location: 5,765
most suicide bombings occurred in Lebanon,
Note:ALTRI MARTIRI LAICI

Yellow highlight | Location: 5,766
(Syrian Nationalist Party, Lebanese Communist Party, Lebanese Ba’ath Party).
Yellow highlight | Location: 5,768
isn’t much precedent in Islamic tradition
Note:L ISLAM HA APPRESO LA TECNICA DAI LAICI

Yellow highlight | Location: 5,768
the atheist anarchist movement
Note:I PRIMI

Yellow highlight | Location: 5,770
parents who would not have done anything in their power to stop their child
Note:UNA PERSONA CHE NN ESISTE

Yellow highlight | Location: 5,772
one regularly hears that Spartan and samurai mothers smiled
Note:LUOGO COMUNE

Yellow highlight | Location: 5,776
What are they going to say when first informed of their child’s death? That it was senseless and stupid?
Note:È CHIARO CHE TENDONO A GIUSTIFICARE MA... SOLO DOPO

Yellow highlight | Location: 5,778
in private, “I am happy” or even “I am proud.”
Note:IN PRIVATO TUTTO CAMBIA

Yellow highlight | Location: 5,780
“Seventy percent of the inmates of France’s jails, for instance, are Muslims. The Muslims of Western Europe are not atheists
Note:L ACCUSA DI HARRIS

Yellow highlight | Location: 5,782
religious people in general, and Muslims in particular, tend to do more terrible things
Note:ACCUSA IMPLICITA

Yellow highlight | Location: 5,784
Muslims in America tend to be slightly more religious than non-Muslims, but are underrepresented in U.S. prisons
Note:CONTROFATTO

Yellow highlight | Location: 5,786
underemployment, poor schooling, and political marginalization.
Note:COSA SPIEGA IL CARCERE... ALTRO CHE RELIGIONE

Yellow highlight | Location: 5,789
the more someone is exposed to Muslim religious education, the less likely he or she is to enter prison.
Note:FATTO

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In the Encyclopedia of Wars,9 Charles Phillips and Alexander Axelrod survey 1,763 violent conflicts throughout history, of which only 123 (7 percent) were religious.
Note:GUERRE RELIGIOSE

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in recent times,
Note:UNA TENDENZA CHE SI ACUISCE

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I see no evidence that with religion banished, science will reduce violence
Note:RELIGIONE E FELICITÀ

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Nor do I see evidence that religion necessarily contributes more to unhappiness
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to lessen social distance within a group
Note:FUNZIONE DELA RELIGIONE NELLA STORIA

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greater trust of fellow citizens even outside the group
Note:TRA I PENTECOSTALI.... I PIÙ IMPEGNATI

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less educated and poorer a society is, the more religious it tends to be.
Note:CORR SEMPRE SBANDIERATA

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religion is an immature form of human understanding
Note:PER GLI ATEI UNA CONFERMA

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materialism is a monumental barrier to spirituality
Note:LA VERSIONE DEI CREDENTI

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Jamaica,
Note:MOLTO CRIMINE E MOLTA RELIGIOSITÀ... Che LOTTA CONTRO IL CRIM

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intellectual creativity and the expansion of human freedoms and opportunities.
Note:ASSOCIATI ALLA RELIGIONE... Ora SÌ ORA NO. StORIA BALLERINA

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Islam also stops violence.
Note:ESEMPIO

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there’s no evidence that science education stops terrorism.
Note:SCIENZA E VIOLENZA

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Diego Gambetta,
Note:INGEGNERI

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Atheism doesn’t stop intolerance:
Note:ALTRO FATTO

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Ara Norenzayan
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atheists are just as likely as religious believers to be intolerant of other people’s beliefs
Note:TESI CONFERMATA

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Steven Weinberg,
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“religion is an insult to human dignity.
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for good people to do evil things, it takes religion.”
Note:SOLO LA RELIGIONE TRAVIA...TESI W

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evil people to do good things, it takes religion.”
Note:ALTRETTANTO VERO...

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DAWKINS’S DELUSION: THE SLAVISH MIND
Note:Ttttttttttt

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Dan Dennett dubs the Brights
Note:ANSIA DI SALVARE IL MONDO DALLA RELIGIONE

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studiously avoid science
Note:INCIAMPI

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slavish gullibility of jihadis,
Note:X LORO UN DATO DI FATTO

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do what they do because they really believe what they were taught in their religious schools;
Note:FANTASIA DAWKINSIANA

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none of the nineteen 9/11 hijackers or thirty-odd Madrid train-bomb conspirators attended a madrassah,
Note:NESSUNA SCUOLA RELIGIOSA

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madrassahs
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terrorist groups rarely draw from their students
Note:SCARSO RECLUTAMENTO DALLE MADRASSE

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grown people seek religion because they miss their fathers.
Note:LA STRAMPALATE TESI DI D

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they slavishly obey any instructions
Note:VERSIONE D

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None.
Note:EVIDENZA A SOSTEGNO

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such as Harry Potter
Note:ALTRO BERSAGLIO OLTRE ALLA RELIGIONE

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insidious affect on rationality,
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“About once every hundred years some wiseacre gets up and tries to banish the fairy tale,” wrote C. S. Lewis
Note:IL PIRLA DO CSL

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giving children a false impression
Note:CAPO D ACCUSA

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The fantasies did not deceive me; the school stories did.”
Note:L ESPERIENZA DI CSL

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RELIGION ISN’T CHILDISH SCIENCE
Note:Ttttttttttttttttttt

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Copernicus,
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earth orbited the sun.
Note:INIZIO DELLA SC

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Galileo Galilei
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Enlightenment unshackled scientific thinking from lingering religious control,
Note | Location: 5,894
ILLUMINISMO

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separation was at best a temporary armistice,
Note:SECONDO MOLTI

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to provide a unified theory of the world
Note:LO SCOPO DELLA RELIG X MOLTI

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religious adults have very different mind-sets from those of children,
Note:IL RELIGIOSO NN È UN BAMBINO

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concentrating more on the moral dimensions
Note:LA MORALE CONTA PIÙ DI QUELLA METAFISICA

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Science aims to reveal how facts are reliably coordinated
Note:UNO SCOPO DIFFERENTE

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Religion, by contrast, is less interested in how the universe has always been than in how our tiny piece of it ought to be,
Note:I NS DOVERI

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From a scientific perspective, human beings are accidental
Note:CASO

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But doesn’t religion impede science, and vice versa? Not necessarily.
Note:CONVIVENZA POSSIBILE

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Catholic Church acknowledged the factual plausibility of Copernicus, Galileo,
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Pope John Paul II apologized
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“People have known for years that you can have the Earth circle around the sun and still believe in God.”
Note:MEDITATE GENTE

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THE REALIST ILLUSION
Note:Ttttttt

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Science is guided by a faith in reason that always flies ahead of the facts
Note:CAPITA

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the claim by Sam Harris and others “that in ethics, as in physics, there are truths waiting to be discovered,
Note:CIÒ DI CUI DUBITA L AUTORE

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Human rights weren’t discovered, but invented for social engineering
Note:TESI AUTORE

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Voltaire, Adam Smith, and Thomas Jefferson.
Note:IL CONCETTO DI INDIVIDUO

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Monotheism created the concept of a single humanity, worthy of improvement and salvation.
Note:CONCETTO DI UMANOTÀ

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Ideas of “self-evident,” “natural,” and “human” rights are anything but inherently self-evident or natural in the history of our species.
Note:TESI AUTORE

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The American and French republics began to render real the fictions
Note:STORIA

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common both to religious dogmatists and new-atheist
Note:IL CONCETTO DI FATTO ETICO

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OVERBLOWING IDEOLOGY
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Harris’s suggestion in The End of Faith that a total war on Islam may be unavoidable.
Note:NA ALL ATTACCO

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cause of the current global wave of terrorism, then?
Note:CAUSA

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bits of all of them,
Note:UN PO TUTTO

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Throughout human history, it is commitment to a religious or transcendental dream that ultimately sustains cooperation and competition between large groups,
Note:RELIG E COOP E COMP

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kill and die for others who aren’t genetic kin.
Note:EEOISMO E TERRORISMO

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religion has helped to promote tyranny and rebellion against oppression,
Note:TIRANNIA

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inspire monumental works of creativity and of stunning stupidity,
CREATIVITÀ E OTTUSITÀ

venerdì 29 settembre 2017

L’argomento cattolico


L’argomento cattolico


Aborto, eutanasia, utero in affitto, gender, matrimonio omosessuale, contraccettivi… il cattolico è perennemente in trincea con l’elmetto ben calato sulla fronte a combattere una battaglia culturale che non gli dà respiro.
Sembra a volte disperato, sembra sul punto di cedere, eppure nel suo arsenale ha un’arma segreta, un argomento irresistibile che non ammette repliche: quello demografico.
A volte persino lui se ne dimentica: dovrebbe sfruttarlo meglio!
Cattolici, vi prego, produce più prole e meno parole!
E non quei soliti due bambinelli sperduti come se foste degli atei qualsiasi.
Proclamare dal pulpito di “non fare figli come conigli” avrà anche le sue ragioni ma è già una dichiarazione di resa.
Il cattolicesimo stenta? Fate figli. Il cattolicesimo perde colpi? Fatene di più. Il cattolicesimo è allo sbando? Fatene almeno 5.
Ecco, cinque è il numero giusto (per ora).
I movimenti cattolici sono meritori nella misura in cui i loro adepti figliano. I ciellini, per esempio, non sono messi male. Ma quelli del Rinnovamento sono ancora meglio. L’Azione Cattolica delude da anni.
Ricordatevi che i vostri figli la penseranno come voi e che l’ideologia è 1) contagiosa e 2) si eredita di padre in figlio, più della statura.
Cosa dite? La vostra non è ideologia ma fede? Fa lo stesso, non cambia una virgola.
***
Le strade sono invase da atei, non se ne puo’ più.
Per capire come liberarle in modo pacifico da questa presenza è necessario prima capire da dove spuntino.
A questi atei non sembra mancare niente, ora che sono maggioranza sono anche molto più rilassati di un tempo, a volte persino appagati.
Fatevi un giretto in Danimarca – il paese più ateo del mondo.
Sicurezza e fiducia predominano, se vi serve potete persino tirar su una bici per strada e utilizzarla senza troppe formalità deponendola poi dove vi pare (o quasi).
La Danimarca svetta nelle classifiche di cooperazione, sicurezza, fiducia e coesione sociale. Una delle società meno religiose al mondo!
Se vi capita di litigare andate in Tribunale. Ma vi fidate del giudice? In Danimarca si fidano.
Si fidano anche della polizia. Anche della maestra e dell’impiegato comunale. Si fidano delle istituzioni, che bisogno hanno di fidarsi di Dio? Dopo la morte ci penseranno. Il pensiero implicito è: tanto quando arriva la morte io non ci sono più.
Le istituzioni hanno sostituito dio nella mente di quei rozzi vichinghi.
Più le istituzioni sono affidabili, meno bisogno abbiamo della religione. E’ un fatto.
La corruzione politica è il miglior alleato della fede. Che non si abbia paura ad affermarlo!
Il grande Dio dei monoteisti è stato rimpiazzato dal Grande Governo degli statalisti.
Andrebbe ricordato a quei cattolici che adorano l’idolo chiedendo nelle loro processioni più asili, o la pensione di reversibilità, o l’ otto per mille, o le detrazione per i coniugi a carico.
***
Vediamo più da vicino questo fenomeno.
La società secolarizzata non si contrappone a quella religiosa, come si credeva, ne è un’escrescenza.
Nella società secolarizzata non c’è più posto per il sacro?
Ma sono i monoteismi ad aver combattuto per primi l’onnipresenza del sacro. Dovevate vedere come eravamo messi prima. Sono loro ad aver indicato la strada e spiegato come si fa.
Nella società secolarizzata si è spenta la fede?
Ma nelle società monoteistiche si sono spente molte più fedi. Se la società secolarizzata ha “confutato” un dio, la società monoteistica ne ha confutati e abbattuti cento!
Da dove prende la società secolarizzata concetti quali quello di “persona” o “umanità”? Ma dalla società monoteista, ovviamente. In particolare quelle cattoliche, che secondo l’insegnamento di san Paolo concedevano allo straniero di unirsi al gruppo senza riguardo per la razza.
Nella mente delle persone Dio e il Governo occupano la stessa sedia: se si siede uno non puo’ sedervisi l’altro.
In altri termini, il credente è un libertario dentro. Non crede al governo poiché ha già un suo dio. E viceversa.
La fede regna sovrana… se il governo è corrotto.
Il dio monoteista vi vede anche quando siete in bagno, è per questo che non vi mettete le dita nel naso nemmeno lì. Ebbene, quando il ministero piazzerà nel vostro bagno le sue telecamere (presto) potrete abbandonare Lui e la sua Omniscienza al loro destino.
Dopo l’alluvione, l’uragano, il terremoto… ci si sprofondava in preghiera invocando lo Spirito Santo. Oggi si chiama la Protezione Civile. Inutile perder tempo in preghiere, meglio PC che SS.
L’istituzione stabile, forte e trasparente erode giorno dopo giorno la nostra religione.
La religione declina più rapidamente laddove il governo vi scorta dalla culla alla tomba: Danimarca, Svezia e Francia.
Laddove invece si mostra più disinteressato – Stati Uniti – dio riesce ancora a sedersi su quell’unica “sedia per due”, a comparire in effige sulle monete.
Abbiamo un tremendo bisogno di sentirci “in controllo della situazione”. Se il governo non ci dà questa sensazione ci volgiamo agli astri. Altrimenti… Autori come Aaron Kay hanno esplorato questa dimensione della nostra psiche. Cercate pure in rete il suo lavoro, la rete seve a questo.
La fede nel governo e la fede in dio si compensano l’un l’altra. Questo spiega quanto siano connesse le due dimensioni: non comprendiamo la religione se non comprendiamo le credenze secolari. E viceversa.
***
Dedichiamoci ora all’enigma dell’ateismo: in passato chi smetteva di credere si convertiva ad un’altra fede. Fine.
Nel tempo e nello spazio l’umanità non ha mai conosciuto l’ateismo e ora, di colpo, c’è una parte di esso in cui il contagio si propaga. Cosa diavolo è successo?
Psicologi come Paul Bloom dicono che l’ateo autentico non esiste, sono scettici.
Tutti hanno il loro dio, tutti credono in realtà soprannaturali. Anche il neuroscienziato più à la page crede nella realtà della sua mente. Neghiamo lo spirito ma implicitamente ci crediamo.
Ad ogni modo la nostra mente offre meno resistenze alla fede rispetto all’ateismo. Qui uno come Pascal Boyer. Cercate in rete il suo lavoro, la rete serve a questo mica a scambiarsi i cuoricini.
La religione è intuitiva, la scienza è controintuitiva. Qui rinvio a Robert McCauley. Cercate e approfondite il suo lavoro, grazie alla rete potete accedervi senza bisogno di recarvi alla biblioteca di Stanford.
Per capire l’esplosione dell’ateismo dobbiamo anche capire che, così come esistono diverse tipologie di credenti, esistono anche diverse tipologie di ateismo, scusate se uso espressioni forzate: 1) l’ateo autistico, 2) l’ateo analitico e 3) l’ateo apatico.
L’ateo autistico non arriva nemmeno a comprendere il concetto di dio. Lo percepisce come incongruo, insensato. Ma perché un limite del genere?
Guardiamo cosa accade nella crapa di chi prega: si attivano tutti quei circuiti che segnalano empatia. Di solito si accendono quando cerchiamo di “metterci nei panni dell’altro”.
Nell’ateo autistico questi circuiti sono seriamente danneggiati e la cosa lo fa vivere in una specie di isolamento. Jesse Bering è l’autore che consiglio a chi intendesse approfondire questo punto, cercate in rete il suo lavoro.
Non è un caso se tra gli autistici in senso stretto la religione sia un concetto incomprensibile. Cio’ che manca in queste persone è un profondo senso della relazione interpersonale. Religione significa relazione, non scordatelo.
Un tempo questa gente era relegata tra i malati mentali o quasi, oggi a loro si aprono molte più opportunità. Ieri il nerd della scuola era vilipeso e bullizzato di continuo, oggi è rispettato e mandato nelle migliori università.
Da malato mentale a genietto di successo il salto e notevole… e anche l’influenza sociale della sua non-fede pesa molto di più.
Bering cita e studia il caso di Temple Grandin, scienziato ateo e animalista.
L’ateo-autistico puo’ ancora prendere in considerare un dio astratto e lontano, ma non chiedetegli di figurarsi un dio personale, quello proprio no.
C’è poi l’ateo intellettuale. Costui ha pensato a fondo la questione di dio dismettendo le sue credenze.
La nostra mente funziona proprio così: prima credere-poi dubitare.
Ma per dubitare bisogna prima analizzare, bisogna avere il tempo per farlo, bisogna avere il lusso per avere il tempo per farlo..
Anche secondo Blaise Pascal noi crediamo con il cuore e non con la ragione. Pascal non era un fan degli Scolastici medievali, ovviamente.
Ci sono molti esempi di intuizioni corrette da successiva analisi: la scienza non fa praticamente altro che questo.
Ma le persone intuitive sono anche più religiose? Rinvio al lavoro Amitai Shenhav per supportare la risposta affermativa.
Si noti che la cosa vale a prescindere dall’intelligenza, dal livello di istruzione, dal reddito, dal carattere e dall’età. E’ proprio lo stile cognitivo che rende prevedibile la nostra posizione in materia religiosa.
Quando un pensatore analitico mette nel mirino la sua fede puo’ anche darsi che la conservi, di certo sbollisce il suo fervore.
In questi casi si comincia a credere in un dio lontano che non interviene oppure in forme di panteismo. Rinvio al lavoro di Gordon Pennycook.
C’è anche una piccola ma robusta connessione tra intelligenza e ateismo. Ebbene, l’intelligenza ci porta ad analizzare e l’analisi a dubitare.
Will Gervais ha persino notato che se fissiamo “ Il pensatore” di Rodin diventiamo un filino più scettici.
Qui si rischia un po’ di confusione, meglio chiarire. Il pensatore non mette in dubbio la sua fede perché poco solida, e mi spiego meglio di seguito.
Considerate questa situazione: la gente puo’ essere intuitiva o analitica, solo i primi non analizzano la loro fede, i secondi sì. Chi analizza la propria fede puo’ conservarla o rigettarla. E’ chiaro che se cresce la quota di analitici cresce anche la secolarizzazione della società, e questo a prescindere dalla solidità razionale della fede. Succederebbe anche se l’oggetto di fede fosse la fisica newtoniana.
E ora un ulteriore passaggio: in una società in cui Big Government sostituisce Big God la fede perde importanza sociale cosicché è normale che più gente si soffermi ad analizzarla. Il rapporto tra intuitivi e analitici cambia: prima nessuno osava analizzare nel dettaglio cio’ che era l’architrave della vita in comune. Troppo pericoloso!
Quel che voglio dire che la molla che fa scattare il processo è la “sostituzione” di cui sopra.
Siamo più ricchi e possiamo concederci più tempo. Dio non è più una questione di vivere civile. E’ chiaro che ci possiamo permetterci più “analisi”… e quindi anche i dubbi relativi.
Ben più importante la terza categoria, quella degli “apatei” studiati da Pippa Norris.
Se le condizioni economiche e sociali migliorano diventiamo tutti più “apatei”.
Al contrario, un ambiente che ci mette a rischio ci “converte” anche.
La religione è una gruccia mentale, dice Al Franken. Ma prima di lui anche Freud e Feuerbach.
La ragione, la logica e anche la scienza hanno ben poco da offrirci quando entriamo in ansia. Morte e sofferenza pompano le credenze religiose.
Chris Sibley confronta i livelli di fede religiosa prima e dopo i terremoti. Cercate il suo lavoro.
Persino in laboratorio basta far presente la nostra esposizione al caso per ottenere segnali di credenza più robusta. Rinvio ancora al lavoro di Aaron Kay.
Dio è un appiglio, da lui traiamo sicurezza e conforto. Se ce le dà qualcun altro dio non ci serve più.
L’ “apateo” non rigetta la sua fede, semplicemente diventa pian piano indifferente. Puo’ permetterselo, non gli serve, ci pensa mamma-Stato a dargli quel che cerca.
C’è chi loda le virtù dell’ “apateo”: è tollerante e pieno di sani (e generici) principi. per una lode esemplare vedi Rauch.
A volte l’apteo era un credente in cerca di una regola a cui uniformarsi. Tutti noi lo siamo, in fondo: siamo dei conformisti naturali, ci sentiamo perduti senza una regola purchessia. Ora che non è più la religione a dettare le regole lui le cerca (e le trova) altrove. Semplice.
***
Riassunto: l’ateo autistico non capisce dio, l’ateo intellettuale ne dubita e l’apatico lo evita.
Prendiamo il caso dello scienziato: 1) è più incline all’autismo, 2) ha uno stile cognitivo analitico e 3) vive in ambienti più sicuri della media.
Chi si sorprende se lo scienziato medio ha più probabilità di essere ateo rispetto alla persona media?
Nella nostra mente la fede “viene prima”, ma in un mondo confortevole in cui possiamo intrattenerci con quel che “viene dopo”, la fede spesso deve cedere il posto.
***
Detto questo, chi vincerà tra fede e ateismo?
Il mondo sembra andare verso l’ateismo: siamo più sicuri, più analitici e sempre più individualisti.
Il mondo sembra andare verso l’ateismo ma la fede ha l’arma segreta: la demografia. La demografia potrebbe rivelarsi l’argomento vincente.
Se facciamo un figlio in più rispetto a quanti ne converte l’ateismo, vinciamo.
L’ateo non fa figli: o converte o è destinato a sparire. La partita è dunque aperta.
Ma c’è anche un’ altra via.
Nessuno auspica disastri naturali per innalzare i livelli di fede religiosa innalzando i rischi esistenziali. Tuttavia, esistono forme di rischio socialmente benefiche.
Pensate solo al welfare state e all’alta tassazione che ne deriva: si comprimono i rischi medi della popolazione ma anche la sua ricchezza.
Facciamo l’eloquente confronto USA-Svezia: gli usa sono più ricchi ma anche più diseguali. La Svezia sceglie di sacrificare parte della sua ricchezza per diminuire i rischi.
Il rischio accettato, quindi, potrebbe anche essere considerato buono nel momento in cui aumenta la ricchezza complessiva. E’ buono per taluni “antidoti” che consente alla società di sviluppare.
Ebbene, anche chi auspica una maggiore religiosità dovrebbe considerarlo “buono” visto che tra gli antidoti c’è la fede in dio.
E in effetti la fede in dio che troviamo negli USA non la troviamo certo in Svezia.
E’ questa la residua compatibilità tra religione e modernità, vediamo di non dimenticarcela: più Big Government implica meno Big God, e ci sono molti argomenti “moderni” per chiedere meno Big Government, molti argomenti che possono essere cavalcati anche da chi punta sul ritorno di Big God.
Quindi: 1) uniamoci a quella parte di mondo e (ripeto) 2) facciamo più figli.
demograf