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mercoledì 30 ottobre 2019

SPIAZZARE E SMASCHERARE

SPIAZZARE E SMASCHERARE
La tesi dell'articolo è che gli incentivi materiali (dedurre lo scontrino) possono spiazzare gli incentivi morali (chiedere lo scontrino per senso del dovere). Per supportarla si fa riferimento al libro di Richard Titmuss - Gift Relationship - in cui si mostrava come un sistema di donazione del sangue di stampo puramente volontaristico potesse raggiungere risultati migliori di un sistema in cui la donazione era incoraggiata con incentivi materiali. In certi casi la presenza di incentivi materiali spiazza gli incentivi etico-morali.
Al di là del merito, la mia attenzione è caduta sull'imprecisione del linguaggio utilizzato. Gli incentivi materiali non spiazzeranno mai quelli morali. Perché mai dovrebbero? Semmai smascherano la natura narcisistica e ipocrita che sta sotto certi inautentici comportamenti moralistici: poiché (essendo pagato) non posso più esibire la mia probità, rinuncio a praticarla.
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Le proposte per favorire il ricorso ai pagamenti elettronici prevedono anche un piccolo sussidio per i consumatori che utilizzano bancomat e carte di credito. Ma può essere un incentivo controproducente, perché ignora la spinta etico-morale anti-evasione.

lunedì 14 maggio 2018

LO SPRECO DEI REGALI

LO SPRECO DEI REGALI
Che valore diamo ai regali ricevuti? Stando ai sondaggi ci si aggira intorno al 80% del valore di mercato ma ci sono motivi per pensare che sia molto più basso. personalmente penso sotto il 50%. Ciascuno vede lo spreco che comporta la pratica dei doni. In questo senso il Natale è la festa dello spreco per eccellenza. Il punto non è attaccare questa meravigliosa istituzione ma di capire meglio la sua funzione: a noi piace fare regali. Lo spreco che comporta ogni dono va compensato con questo piacere. Fare un regalo ci emoziona, al contempo possiamo anche esibire il nostro buon gusto. Il dono istituisce anche un relazione, non per niente donare del denaro è talvolta improprio: il denaro va sempre bene mentre con il dono dobbiamo dimostrare di conoscere la persona beneficiata.
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One of America’s most respected economists presents a quirky, incisive romp through everyday life that reveals how you can turn economic reasoning to your advantage—often when you least expect it to be relevant.Like no other economist, Tyler Cowen shows how economic notions—such...
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martedì 20 febbraio 2018

L'inaspettata parentela tra commercio e dono

In Giappone le donazioni di sangue per le trasfusioni languivano, d'altra parte si riteneva opportuno non commercializzare il settore.
Soluzione finale: tu mi doni il tuo sangue, io ti dono una somma in denaro. Problema risolto.
Lezione: cultura del dono e cultura commerciale sono spesso indistinguibili.
The principal findings of experimental economics are that impersonal exchange in markets converges in repeated interaction to the equilibrium states implied by…
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giovedì 1 giugno 2017

La cattiveria di Giuda

Come Giuda: La gente comune e i giochi dell'economia all'inizio dell'epoca moderna (Saggi) di Giacomo Todeschini
La cattiveria di Giuda è talmente ovvia da apparire a molti stereotipata…
… Tutti sanno che era un traditore, un personaggio talmente brutto, così proverbialmente malvagio e infido, da diventare ridicolo. In effetti parlarne o scriverne, benché da ultimo vi sia una nuova attenzione per l’apostolo infame, continua ad apparire superfluo…
Praticamente un mostro. Ma in che senso?…
… Sin dal Medioevo, del resto, e dalla «leggenda» che lo immortalò come mostro perversamente incestuoso e parricida, Giuda è stato rappresentato e divulgato nel segno dell’anomalia e della eccezione…
Giuda è anche lo specchio di un’azione economica insensata, di un calcolo fatto scorrettamente, di un investimento aberrante innanzitutto per le modalità con cui è condotto…
… Giuda, in effetti, ha reso e rende possibile pensare la mala fede come un’azione economica criminale e insensata a un tempo. È in Giuda che, forse per la prima volta, un comportamento economico aberrante per definizione è stato definito la faccia triviale di un’incapacità di comprendere la Verità…
Ancora recentemente Giuda è stato accostato alle bolle finanziarie
… taluni economisti abbiano fatto uso dell’espressione l’economia di Giuda[1] per riflettere sull’esplosione recente di un’economia finanziaria e improduttiva su scala planetaria…
Giuda è un traditore della fiducia e la fiducia è la base dell’economia di mercato…
… In che modo si fa una scelta economica? Perché si decide di comprare questo o quello? Come mai tanta gente decide, ha deciso, oggi come nell’Ottocento bancarottiere descritto da Émile Zola, di affidarsi a chi – apparentemente autorevole – le consigliava di investire i propri risparmi in titoli di credito a rischio? Perché questa folla si è fidata?…
Il mercato dei primordi usa complesse simbologie per rimandare alla Fiducia che lo sostiene e che non puo’ venire dall’alto, ovvero da uno stato ancora assente…
… Si potrebbe anche dire che il «mercato», considerato nelle sue prime manifestazioni concrete e locali (i mercati, appunto), rivela una natura nitidamente metaforica, e appare, più che come un organismo a sé stante, come un metalinguaggio o una metaistituzione: ossia come un insieme che di continuo allude ad altri discorsi e ad altre realtà… rinvia di continuo e sistematicamente al contesto di relazioni sociali, affettive, religiose, culturali che contengono i «mercati»…
Chi fissa il prezzo delle merci? Il ruolo dei fideles…
… Se è vero che sono la scarsità, la qualità e l’apprezzamento individuale a fare il prezzo di una cosa, come si comincia a stabilire sin dal Duecento, è altrettanto vero che il giudizio riguardo all’equilibrio dei prezzi e dunque l’ultima parola in materia di prezzo e valore, ossia in materia di scarsità, abbondanza, gradevolezza di un oggetto, spetta a coloro che le élite politiche e religiose riconoscono come più esperti, più fidati, più conosciuti e più rispettabili, in una parola ai più fideles sulla scena sociale ed economica. Il diritto di far funzionare i mercati è riconosciuto, quindi, essenzialmente a questa microcomunità di esperti…
Il bene comune e le regole non scritte…
… Poiché le «regole» dei mercati erano dunque tanto politiche quanto economiche, non è strano che l’inadeguatezza a comprenderle, eventualmente derivante da molteplici cause, economiche, appunto, oppure religiose, culturali e civiche, e riguardante dunque gran parte di quanti nominalmente partecipavano ai giochi dell’economia, venisse cifrata in termini di incapacità di partecipare a quanto l’espressione bene comune enigmaticamente significava…
Giuda: il simbolo di chi non capisce l’economia e non è in grado di entrare nel gioco economico…
… Fu tuttavia «Giuda», in quanto personaggio lentamente costruito nei secoli, a riassumere corposamente in sé e a rendere divulgabili i diversi aspetti di un’inettitudine e di una incomprensione economica, in se stesse identiche al tradimento degli ideali di pubblica felicità che l’Occidente cristiano aveva progressivamente edificato…
***
Giuda è rozzo: non comprende il delicato meccanismo dei mercati…
… analizzare la figura di Giuda nella storia anche secondo una considerazione di stampo economico: la sua incapacità di valutare la propria utilità accettando uno scambio tra l'incommensurabile figura di Cristo con una misera somma di denaro viene descritta come “rozzezza economica”…
Il suo è un “primitivismo razionale”, manca di empatia e di segnali.
Primo segno di rozzezza:
… l'incomprensione da parte di Giuda del valore che Maddalena sparge in forma di unguento sul capo di Cristo…
Il disprezzo per chi non coltiva in modo oculato i propri interessi di lungo periodo…
… La mancanza di attenzione per il proprio interesse è indicata da Adam Smith nel 1759 come l’origine di un disprezzo sociale ben meritato. Di una disistima per chi dimostra nei fatti di non capire, nello stesso tempo, quello che gli conviene e quello che è di pubblica utilità[2]. La noncuranza per il proprio ruolo sociale ossia per la propria reputazione era del resto, già nel Duecento, indicata come una forma di bestialità economica[3]…. Nel centro di questa indifferenza per la propria utilità e per quanto, da un giorno all’altro, la poteva determinare, stava secondo i teologi e i giuristi medievali come, secoli dopo, per Adam Smith, una fondamentale rozzezza economica…
***
Giuda come deviante…
… verrà un poco alla volta definito fino a farne il modello e l’archetipo di una personalità economicamente deviante… Uno dei primi caratteri che vennero rilevati nella incerta rappresentazione evangelica della figura di Giuda fu, tra Oriente e Occidente, la rozzezza del suo intendimento; o, in altre parole, il primitivismo razionale che pareva stare al fondo del suo tradimento…
Il termine “giudaico”…
… si definiva «giudaica» la tendenza umana a pensare la divinità nei termini di una razionalità concreta e contingente, in qualche modo fisica…
***
Giuda è il selvatico, l’inadatto al gioco…
… Ma Giuda è anche il tipo dell'ignaro disadatto a qualunque tipo di gioco economico in conseguenza della sua connaturata selvatichezza….
Per giocare correttamente non serve solo conoscere le regole del gioco stesso ma avere un atteggiamento improntato alla socialità rispetto al contesto e agli altri giocatori: il gioco non si distacca dal vivere comunitario, ne è parte integrante.
Giuda invece ha una natura furtiva, poco trasparente… non produce conoscenza comune
… la natura furtiva di Giuda, derivato della sua insipienza, ora è posta in diretto rapporto con una rappresentazione del Cristo, degli averi di Cristo, intesi come analoghi alla “cosa pubblica”, allo Stato…
Giuda traditore della cosa pubblica
… la natura furtiva di Giuda, che, come si è visto, era null’altro che un derivato della sua insipienza ossia della sua incapacità «carnale» di comprendere le verità della fede, ora è posta in diretto rapporto con una rappresentazione del Cristo, degli averi di Cristo, che li intende come analoghi se non identici alla «cosa pubblica», allo Stato: uno Stato che per Agostino poteva ovviamente rinviare soltanto alla maestà sacrosanta dell’Impero romano e alla persona divina dell’imperatore insediato a Costantinopoli…
Giuda contro l’ordine costituito
… storicamente la figura del Giuda è riapparsa per segnalare l'abiezione dei monaci avari e avidi di ricchezze private. Dopo il Mille Giuda poteva rappresentare sia chi vendeva cose sacre sia chi si rivoltava contro la sacralità dell'Ordine costituito dal pontefice romano… significato di questo personaggio si è dunque delineato con una sempre maggiore specificità economica…
***
In società ci sono posizioni vulnerabili a cui il monito di Giuda si rivolge in modo mirato…
… tutti coloro che, svolgendo funzioni amministrative subalterne, potevano facilmente essere sospettati di non comprendere il senso profondo di quanto facevano e dunque di tradire il mandato che avevano ricevuto…
Ma Giuda simbolo del male è anche il primo impulso dell’antisemitismo
… Ragionando sulla «leggenda di Giuda», molti studiosi hanno ritenuto che essa sia significativa soprattutto nell’ambito di una ricostruzione della storia dell’antisemitismo o comunque delle sue premesse medievali…
Il semita comincia ad essere visto come l’elemento disgregante della comunità, con la sua avidità non possiede una visione sufficientemente ampia di cosa sia il mercato.
Giuda è il simbolo di colui che non coglie il valore della convivenza armoniosa
… Tra XII e XIII secolo la perversità di Giuda tendeva ad apparire come identica a una natura, un'indole animalisticamente incapace di afferrare il significato profondo della convivenza economica e sociale e in cui la sua avarizia risultava sempre più come il nucleo profondo della sua mostruosità e che poneva la domanda riguardante in generale il perché della devianza concretizzata nella società da comportamenti economici aberranti…
Giuda sarà anche cittadino ideale nella modernità, dove il rapporto di fiducia è garantito dall’autorità suprema dello stato, ma è elemento di perturbazione laddove la fiducia va costruita tra pari e deve emergere dal basso…
… Tra XII e XIII secolo la perversità di Giuda tendeva ad apparire come identica a una natura, un'indole animalisticamente incapace di afferrare il significato profondo della convivenza economica e sociale e in cui la sua avaritia risultava sempre più come il nucleo profondo della sua mostruosità e che poneva la domanda riguardante in generale il perché della devianza concretizzata nella società da comportamenti economici aberranti…
Una certa “etica degli affari” era essenziale anche per garantire aderenza tra valore e prezzo delle merci…
… una civiltà come quella dell'epoca, che si stava organizzando economicamente secondo un sistema di relazioni tra mercati, si poneva dunque come centrale la questione relativa all'equivalenza fra valore e prezzo delle cose… L’incapacità di capire la differenza fra valore e Valore, oppure fra un interesse immediato e un profitto futuro incomparabilmente maggiore, caratterizza definitivamente la maschera di Giuda sul finire del XII secolo…
Volete farvi un’immagine plastica di Giuda? Osservate come vengono raffigurati i mercanti cacciati dal Tempio…
… Uno sguardo alle raffigurazioni della cacciata dei mercanti dal Tempio prodotte fra XI e XIV secolo, per esempio quelle proposte dell’Evangeliario di Matilde di Canossa o da un codice bolognese del primo Trecento (figg. 1 e 3), potrà far ulteriormente riflettere su come questi «mercanti» scacciati venivano immaginati e pensati: la loro confusione di folla qualunque, il loro disordinato affaccendarsi, la loro quotidiana carnalità saltano agli occhi, segnando la loro identità di gruppo come probabilmente non appartenente all’area del Tempio. Ancora in piena età moderna, da Jan Sanders Van Hemessen a Jacopo Bassano (fig. 2), dal Greco a Jacob Jordaens e Rembrandt, i «mercanti» cacciati dal Tempio saranno raffigurati come una folla impura e grottesca…
L’usura e le pratiche simoniache vengono costantemente abbinate al malvagio…
… La possibilità legittima di determinare il prezzo di una cosa, o di una prestazione, o di un favore, dunque di stabilire un rapporto fra valori a volte uguale a quello più consueto, a volte diverso da quello corrente sino a quel momento, venne quindi messa a fuoco gradualmente fra XII e XIII secolo nell’ambito prima delle controversie intorno alle pratiche «simoniache», poi definendo quello che si doveva intendere con la parola usura…
Il concetto di dono era centrale per elaborare il concetto di prezzo giusto…
… dimostrata la continuità nell'economia trecentesca tra doni e misericordie da un lato e investimenti spese e profitti dall'altro; si analizza qui come tale economia sia fattore importante nella generazione della nozione di prezzo “giusto” e della formazione di élite che regolavano un mercato…
Il giusto e lo speculatore
… era possibile definire l’appartenenza all’organizzazione economica «dei buoni e dei giusti» a partire dalla capacità individuale di comprendere la differenza che esisteva, tanto dal punto di vista economico quanto da quello politico, fra un guadagno assolutamente sicuro e un guadagno probabile ma non certo…
Il sistema degli scambi economici esisteva dunque su più livelli…
… Primo fra tutti lo scambio realizzato nella forma dello scambio di favori, del dono o dell’elemosina protratta nel tempo, ma anche della «restituzione» di una percentuale di ricchezza di cui si potesse prevedere l’iniqua acquisizione[32]. Chi sapeva correttamente giocare il gioco dell’economia praticando normalmente questo tipo di transazioni che, con gli occhi dell’odierna economia liberista o neoliberista, possono apparire non-economici, assumeva in modo compiuto i caratteri dell’autenticità cristiana…
Non era facile essere un buon operatore economico nella cristianità: qual è la giusta entità del dono? E quello della mancia? E quello della liberalità?
Il capitalismo contemporaneo richiede molto meno: basta osservare alcune regole di base (rispettare i contratti e la proprietà altrui) dopodiché ci si puo’ dedicare ai propri interessi speculativi. Un tempo l’imprenditore doveva essere anche politico, visto che la politica latitava. Non è un caso se i grandi imprenditori, come per esempio i Medici, furono anche politici importanti.

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venerdì 17 febbraio 2017

CHAPTER 6 INTIMATE REVELATIONS The Purchase of Intimacy by Viviana A. Zelizer

CHAPTER 6 INTIMATE REVELATIONSRead more at location 4495
Note: 6@@@@@@@@@@@@@@@ Edit
Hildegard Lee Borelli and Michael J. Borelli were married in 1980. Three years later, as Michael’s health began to falter, he went to the hospital repeatedly with heart trouble. In 1988, after he suffered a stroke, Michael’s doctors recommended round-the-clock institutional care. But Michael resisted the move. Instead, he promised his wife that if she cared for him at home, at his death he would leave her a large share of his estate.Read more at location 4496
Note: x LA STORIA DI UNA PROMESSA Edit
He did not keep the promise.Read more at location 4499
he had bequeathed the bulk of his estate to Grace Brusseau, his daughter by an earlier marriage.Read more at location 4500
legal appealsRead more at location 4500
Note: ... Edit
failed.Read more at location 4501
California Court of Appeals turned down Hildegard’s claims.Read more at location 4501
decision became notorious among feminist legalRead more at location 4502
Michael’s wife, Hildegard owed him nursing care free of charge and therefore had no right to ask compensationRead more at location 4503
implication that Hildegard “had a preexisting . . . nondelegable duty to clean the bedpans herself”Read more at location 4505
Note: x DOVERI Edit
in this day and age spouses should have every right to contract with each other for services and their compensation.Read more at location 4506
Note: x OPINIONE DISSENZIENTE Edit
modern marriage has become like a businessRead more at location 4509
Note: COSA CHE SI VUOLE EVITARE Edit
personal relationshipRead more at location 4510
Note: COSA CHE SI VUOLE Edit
marriage must remain sacred,Read more at location 4513
Note: PRO Edit
marriage is a commercial transaction.Read more at location 4513
Note: CONTRO Edit
every relationship of coupling, caring, and household membership repeatedly mingles economic transactions and intimacy, usually without contamination,Read more at location 4514
Note: x LA TESI DEL LIBRO. IL MISCHIONE Edit
As long as we cling to the idea of hostile worlds we will never recognize, much less explain, the pervasive intertwining of economic activity and intimacy. Yet nothing-but reductionism fails to allow for the distinctive properties of coupling, caring, and households. The prominence of intimacy in those social relations transforms the character and consequences of economic activity within them.Read more at location 4516
Note: x SIA LA TESI ECONOMICISTA CHE QUELLA DEI MONDI OSTILI NN SPIEGANO Edit
question, therefore, is not whether intimate partners can or should engage in economic transactions but what sorts of economic transactions match which intimate relations.Read more at location 4518
Note: x LA VERA DOMANDA DA FARSI. QUALE TRANZIONE È COMPATIBILE Edit
social ties and economic transactions mingle,Read more at location 4521
By no means do all matches work well. Some properly excite indignation,Read more at location 4522
Guy de MaupassantRead more at location 4523
story illustrating precisely this point.Read more at location 4523
In the Bedroom (Au bord du lit) tells the tale of the Comte de Sallure, who once had dallied with various mistresses, offering the women “money, jewels, suppers, dinners, theatres.” After ignoring his wife for some time, Sallure suddenly developed a renewed and powerful infatuation for the Comtesse. The newly smitten Sallure became jealous of his estranged wife’s many admirers. One evening, returning home from a reception, Sallure resolved to seduce her by declaring his reborn passion. After reminding her husband of his infidelities and his earlier claims that “marriage between two intelligent people was just a partnership,” the Countess agreed to rekindle their relationship, but at a price. Sallure would have to pay her five thousand monthly francs, approximately what he had spent on each of his mistresses.Read more at location 4523
Note: x AU BORD DU LIT Edit
By putting a price on our lawful love you’ll give it a new value . . . the spice of wickedness”Read more at location 4531
Note: c Edit
Maupassant caught the incongruity of a quid pro quo contract—sexRead more at location 4534
The point was not that spouses never passed money from hand to hand in nineteenth- century French households. It was that the terms of the proposed contract blurred existing boundaries between prostitution and marriage.Read more at location 4535
Note: x IL PROBLEMA NN SONO I SOLDI Edit
Economic practicesRead more at location 4555
Note: t ECONOMIA IN FAMIGLIA Edit
appropriate media for payment,Read more at location 4556
marking boundariesRead more at location 4556
Why, then, do participants in intimate relationships create elaborate stories and practices for situations that mingle economic activity and intimacy? For essentially the same reasons.Within households, for example, every bargain struck has significance both for the transaction at hand and for longer-term relations among household members. To the extent that household members have spun a web of reciprocity, a community of fate, and a set of obligations to mutual, collective protection, confusing household interaction with routine market transactions would, indeed, signal a threat to household viability.Read more at location 4558
Note: x FAMIGLIA. CONTRATTO A LUNGO TERMINE CHE PUÒ ESSERE MINACCVIATO DAI CONTRATTI A BREVE Edit
intimate settings do not stand out from others by the absence of economic activity. Nor do they lack connection with the commercial world.Read more at location 4565
Note: x L INTIMITÀ NN REGGE SENZA ECONOMIA. CONTRO L IP. MO Edit
We must, however, maintain the distinction between intimate ties and intimate settings.Read more at location 4567
Intimate ties include all those in which at least one party obtains information or attention that if widely available would damage one or both of the parties.Read more at location 4568
Note: LEGAME. TRASPARENZA Edit
Note: x DEF DI LEGAME INTIMO. DESTINO COMUNE Edit
have seen intimate ties appearing in professional-client relationsRead more at location 4570
“communities of fate”Read more at location 4575
assume the continuing availability of shared resourcesRead more at location 4575
Most interactions have implications for third parties who are intimately connected with at least one of the interacting persons, and often with both.Read more at location 4580
Note: x CONDIZIONE DELLA SCARSITÁ. CONDIZIONI X L INTIMITÀ Edit
Members of intimate settings are engaged not only in short-term quid pro quo exchanges but also in longer-term reciprocity—commitmentsRead more at location 4582
Note: x CONDIZIONE DEL LUNGO TERMINE Edit
each transaction matters not only for the instant but also for futureRead more at location 4584
minor failures take on major significance to the parties: they cast doubt on membership’s meaning and future.Read more at location 4587
weakened allegiances,Read more at location 4589
How does the American legal system deal with these intimateRead more at location 4590
Legal theorist Thane Rosenbaum notices the differences between legal proceedings and everyday practice,Read more at location 4593
deplores that differenceRead more at location 4594
Taking the example of compensation for 9/11 survivors, he condemns a legal system that assigns monetary values to moral and emotional losses. What victims of such losses need, Rosenbaum argues, is a chance to tell their stories, to grieve with others, to receive moral counsel from the law. “People look to the law,” he declares, “to provide remedies for their grievances and relief from their hurts, to receive moral lessons about life. .Read more at location 4594
Note: x L ESEMPIO DEL 9/11 E DEK COMPENSO IN DENARO X IL DANNO EMOTIVO. NESSUNO DI NOI FAREBBVE QS SCAMBIO Edit
Rosenbaum wants to erase the distinction between legal proceedings and everyday practice,Read more at location 4598
legal specialists and everyday practitioners of intimacy are pursuing quite different objectives.Read more at location 4600
Legal specialists are usually seeking ways to apply available rules to contested problems, while most of the time participants in intimate relations are simply trying to pursue their lives more or less satisfactorily.Read more at location 4601
Note: x SCOPI DIVERSI TRA LA LEGGE E GLI UOMINI Edit
overlapRead more at location 4602
To be sure, the law changes as general practices of intimacy change,Read more at location 4603
Legislators and courts also change the law in response to political shifts and popular mobilization.Read more at location 4605
HOW FAR DO THESE LESSONS GO?Read more at location 4607
Note: t Edit
What about non-American experiences?WeRead more at location 4618
back as classical Athens.Read more at location 4618
strangely familiar set of distinctions separating the women they called hetaera from other sex workers.Read more at location 4619
Hetaeras were capricious, felt free to refuse prospective lovers, offered sexual liaisons to those suitors who pleased them, expecting seduction rather than bargaining. They also insisted on receiving gifts rather than quid pro quo payment: “He-taeras had a powerful interest in this game. Upon the fragile status of the gift depended their fragile status as ‘companions’ rather than common prostitutes” (Davidson 1998: 125).Read more at location 4619
Note: x HETA Edit
“women who worked in brothels were registered and had to pay the pornikon telos, the whore-tax. Flute girls could charge no more than two drachmas a night and were forced to go with whomever the Astynomos [a public order board] allotted them”Read more at location 4623
Note: c Edit
distinctive sorts of payment to mark crucial boundaries.Read more at location 4626
the rest of the world in our own time.Read more at location 4627
Florence Weber (2003) takes up the case of agricultural households,Read more at location 4627
Consider the legal arrangements of “deferred income” in which a child of an agricultural family eventually receives compensation for unpaid labor contributed to the farm’s increase in value. In France, agricultural deferred income has served as a model for the creation of similar arrangements in retail trade, crafts, and wives’ unpaid contributions to their husband’s professional success.Read more at location 4629
Note: x DEFERRED INCOME Edit
the doctrine of “undue enrichment.”Read more at location 4632
Note: t Edit
this French doctrine raises the question of whether the unpaid contribu- tions of a child to the care of elderly parents establishes rightful claims to compensation from the parents’ estate. While some courts rejected such claims, declaring filial help a moral duty, in 1994 the country’s highest appeals court (Cour de Cassation) ruled in favor of compensating unpaid assistance that exceeded filial duty.Read more at location 4632
Note: x DOTTRINA DELL ARRICCHIMENTO DOVUTO Edit
the case of a man who took complete charge of his aging and ailing parents at the cost of his own career,Read more at location 4635
enriching the family by saving the expense of a nursingRead more at location 4636
The lower courts tried to defend something like a doctrine of separate spheres, but the higher court clearly ruled in favorRead more at location 4637
they actually set legal limits on the obligations of filial piety.Read more at location 4638
triple lesson.Read more at location 4639
systems of law have their own inbuilt conventions, doctrines, and traditions.WeRead more at location 4639
law evolves through contestation and adaptation.Read more at location 4641
all legal systems interact with ordinary practices in their areas of application.Read more at location 4643
Note: CONSUETUDINI Edit
questions of child support, alimony, foster care and adoption, or surrogacy and the sale of female eggs for reproduction. Others might analyze the practical impact of law on intimate economic practices, such as legalization of gay marriage or the parental rights of unwed fathers.Read more at location 4647
Note: x ALTRE QUESTIONI SIMILARI Edit
we often see what we might call reverse hostile worlds reasoning: the presence of intimacy, in this view, corrupts proper standards, as exemplified by cronyism, nepotism, insider trading, and sexual harassment.Read more at location 4651
Note: x LA VISIONE MO Edit
WHAT ABOUT POLICY?Read more at location 4655
Note: t Edit
battles between the worlds of sentiment and rationality, of market and domesticity,Read more at location 4661
Note: MO Edit
hostile worlds arguments shape legal decisions.Read more at location 4663
unjust policies, such as the following: • Denial of compensation to women for household work in a range of areas • Low pay for caregivers, such as nannies and home-health aides • Condemnation of welfare to unmarried mothers, as a spur to dependency • Prohibitions on child labor that actually harm households or hinder children’s acquisition of valuable skillsRead more at location 4664
Note: x POLITICHE INGIUSTE Edit
Looking at coupling, care, and households we did not find separate worlds of economy and sentiment, nor did we see markets everywhere. Instead we have observed crosscutting, differentiated ties that connect people with each other.We witnessed people investing energy and ingenuity in marking differences among their relations to each other and regularly including economic transactions in those intimate relations.Read more at location 4672
Note: x TESI RIPETUTA Edit
challenge is to create fair mixtures.Read more at location 4678
A LAST LOOK AT CARERead more at location 4683
let us return to the contested topic of paid care,Read more at location 4684
Note: t Edit
aging of the baby-boom generation,Read more at location 4685
the care of children, the elderly, and the sickRead more at location 4685
Arlie Hochschild argues, a “care deficit” crisisRead more at location 4686
economic exploitation of underpaid formal caregivers,Read more at location 4688
What will happen, many worry, if paid care substitutes for informal assistance?Read more at location 4692
turn households into impersonal minimarkets?Read more at location 4694
Should grandmothers receive compensation when they care for grandchildren while their daughters work elsewhere?Read more at location 4695
critics of commercialization.Read more at location 4697
practices where payments and care fruitfully coexist.Read more at location 4701
Nancy Folbre and Julie Nelson:Read more at location 4706
Note: g Edit
Pointing to the child-care market as thickly social and relational, Julie Nelson argues that parents or caregivers seldom define that market “as purely an impersonal exchange of money for services. . . . The parties involved engage in extensive personal contact, trust, and interpersonal interaction. . . . The specter of the all-corrupting market denies that people—such as many child-care providers—can do work they love, among people they love, and get paid at the same time.” Paid care, she insists, should not be treated as “relationally second rate”Read more at location 4710
Note: x BABY SITTER Edit
Carol SangerRead more at location 4714
Note: t Edit
surrogate childbearing deserves recognition as serious women’s work deserving full rewardsRead more at location 4715
economic discrimination against those allegedly intangible caring activities.Read more at location 4717
Note: t Edit
Although the record of decisions was mixed, the study nevertheless found frequent disciplinary action, including firing, against employees who missed work to take care of family obligations to children, spouses, grandchildren, and parents. Employees defended by their unions in the arbitration hearings experienced a wide range of such obligations: the cases included a janitor who had missed one day of work to take care of a disabled child, a mechanic who stayed home attending to his cancer-stricken wife, and a worker at a psychiatric center who refused to work mandatory overtime because she was unable to find child care for her two young children.Read more at location 4720
Note: x ASSENTEISMO X CURA Edit
Joan Williams and Nancy Segal provide ample proof of continuing stereotyping and unequal workplace treatment for parents, both women and men. In fact, they discovered startling evidence of blatant bias, with some employers openly declaring mothers to be unfit workers and others deriding fathers’ requests for parental leave.Read more at location 4727
Note: x GENITORIALITÀ E LAVORO Edit
“the principle that money cannot buy love may have the unintended and perverse consequence of perpetuating low pay for face-to-face service work”Read more at location 4735
Note: x LAVORI FACE TO FACE SOTTOPAGATI. IMHO ERRORE CONCETTUALE Edit
such as teachers, counselors, healthcare aides, and child-care workersRead more at location 4738
Historians have long since documented the nineteenth-century ideology of separate spheres segregating domestic from market worlds (see Boydston 1990; Cott 1977), nineteenth-century movements advocating wages for housework moved the issue into practical politics, and developmental psychologists (see Chodorow 1978; Gilligan 1982) have debated extensively the cognitive gendering of such worlds.Read more at location 4749
Note: x LAVORO DOMESTICO Edit
MONY, MONEYRead more at location 4769
Note: t Edit
Fund administrator Kenneth FeinbergRead more at location 4772
I have received . . . and have read in the newspapers, comments from a few American citizens expressing the opinion that the victims and their families are “greedy” in seeking additional compensation. As I have repeatedly stated . . . I believe that characterization is unfair. This Fund, and the comments of distressed family members, are not about “greed” but, rather, reflect both the horror of September 11 and the determination of family members to value the life of loved ones suddenly lost on that tragic day. (U.S. Department of Justice 2002: 11,234).Read more at location 4773
Note: x SUI RISARCIMENTI 9/11 Edit