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giovedì 5 marzo 2015

Sul libero arbitrio


  • E' un nostro dovere epistemologico credere nel libero arbitrio ( i particolari nel lavoro di Michael Huemer): 
  1. Premessa epistemologica: devo credere quel che è vero.
  2. Premessa etica: il dovere deve essere possibili.
  3. Prima affermazione: sono libero
  4. Prima ipotesi: il libero arbitrio esiste.
  5. Inferenza: con 3 ho adempiuto ai miei doveri.
  6. Seconda ipotesi: il determinismo esiste.
  7. Inferenza: con 3 non manco a nessun dovere (faccio tutto quel che mi è possibile).
  8. Seconda affermazione. sono determinato.
  9. Prima ipotesi: vedi 4.
  10. Inferenza: con 8 manco ad un dovere epistemologico (vedi 1).
  11. Seconda ipotesi: vedi 6
  12. Inferenza: con 8 adempio ai miei doveri epistemologici
  13. Conclusione: 3 domina su 8
  • Credere nel libero arbitrio rende più felici. Vedi il lavoro di Jonathan Schooler
  • Definizione di libero arbitrio: un uomo è libero se puo' fare altrimenti rispetto alle cause esterne che lo condizionano.
  • Libero arbitrio e meccanica quantistica: nella definizione di cui sopra c' entrano poco l' una con l' altra, non c' è molta differenza tra un comportamento determinato e uno probabilistico, entrambi non dipendono in nulla da me. Se mi determina un dado o un altro agente esterno le cose non sono così diverse per la mia libertà.
  • Libero arbitrio e meccanica quantistica: poiché si accusa l.a. di violare la legge di causalità, oggi. alla luce della meccanica quantistica, si puo' ben dire che questa legge è violata anche dalla "scienza ufficiale".
  • I limiti di Libet secondo Mele: 1) nei suoi esperimenti decidiamo in condizioni che non sono certo quelle normali in cui prendiamo le nostre decisioni più serie 2) l' attività neurale che precede la scelta molto probabilmente non decide un bel niente (vedi combinazioni probabilistiche), la previsione al 60% non elimina la libertà umana.
  • Argomento dell' osservazione. Io osservo di essere libero, almeno in parte. Non c' è nulla perché debba considerare tutto cio' un' illusione. La scienza moderna si basa sull' osservazione e rifiuta la speculazione. Se metto in dubbio questo genere d' introspezione allora è lecito mettere in dubbio anche la vista, l' udito, il tatto eccetera.
  • Scetticismo. Se il determinismo fosse vero dovremmo essere scettici su qualsiasi conoscenza in nostro possesso: gli esiti della nostra ricerca sarebbero predeterminati. ma questo ripugna alla ragione
  • Argomento di Moore. L' argomento migliore è quello che parte dalle premesse migliori e sia lo scetticismo che l' osservazione mi fanno pensare che la tesi del libero arbitrio parta dalle premesse migliori
  • Argomento della facile confutazione. Se esiste il determinismo esiste un' equazione che tutto spiega, anche i miei comportamenti. Ditemela e la confuterò in un attimo.
  • Merito. Niente libertà niente merito. In effetti qualcuno suggerisce che noi partecipiamo ad una lotteria di talenti ma questa osservazione sdogana la schiavitù
  • Argomento della schiavitù.  Secondo Rawls noi partecipiamo ad una lotteria dei talenti, la nostra posizione nel mondo è da attribuire ad un evento fortunato. Secondo Nozick questa posizione è rischiosa: se non riconosciamo l' esistenza di un merito, e quindi di un libero arbitrio, il nostro corpo e il nostro talento è di tutti e non avrebbe senso opporsi alla schiavitù, almeno quando ha scopi egalitari, ma la schiavitù ripugna alla nostra ragione. Non resta allora che ripiegare su una teoria della giusta ricompensa la quale distingue tra lotteria dei talenti, merito e giusta ricompensa. La nostra posizione nel mondo dipende da fortuna e merito, il principio del just desert (il male non implica ingiustizia, il merito è indistinguibile dalla fortuna e quindi il fortunato non va punito come un colpevole) ci garantisce così una condanna della schiavitù: noi non sappiamo come si mescolano merito e fortuna ma sappiamo che accettare il mix è corretto. Il just desert è sostenibile solo se: 1) il merito, e quindi il libero arbitrio, esiste e 2) gli effetti di merito e fortuna si mescolano inestricabilmente. Il mix inestricabile si fonda su tre considerazioni: 1) io posso allenare la mia volontà ma da dove deriva la volontà di allenare, e via così in un regresso infinito 2) fino a che punto il carattere di una persona coincide con quella persona e fino a che punto invece "appartiene" a quella persona? Io sono brillante o possiedo una brillantezza? 3) fino a che punto i tratti che eredito dipende da scelte dei miei antenati? Una cosa è certa: senza libero arbitrio la teoria della giusta ricompensa non sarebbe plausibile.
  • Compatibilismo: faccio cio' che voglio ma non voglio cio' che voglio. Posizione adottata per salvare capra e cavoli: 1) resta la legge di causalità (il mondo è determinato) e 2) resta una parvenza di libertà formale. Ma il compatibilismo non regge a tre argomenti 1) argomento dello scetticismo 2) argomento della facile confutabilità e 3) argomento della teodicea (il nostro non sqarebbe il mondo migliore possibile se dio avresse realmente potuto determinarlo).
  • EAAN (ev.arg.against.naturalism). I deterministi oggi sono per lo più materialisti che predicano un evoluzionismo non guidato. Il loro evoluzionismo cieco si oppone a quello teista ed è soggetto a critica secondo il noto argomento di Alvin Plantinga: la nostra conoscenza si basa sull' assunto circa l' affidabilità delle nostre facoltà cognitive ma se postuliamo l' evoluzionismo cieco come reale allora tale affidabilità è del tutto improbabile poiché le nostre caratteristiche dipendono dall' adattabilità e non dall' affidabilità, ora, chi vuole continuare a considerare la conoscenza scientifica come affidabile in quanto fondata su facoltà cognitive affidabili deve considerare inaffidabile l' evoluzionismo meramente naturalista. L' evoluzionismo cieco, quindi, non è contraddittorio ma auto-rimuovente, ovvero inaffidabile. L' inaffidabilità dell' evoluzionismo cieco non dimostra l' esistenza del libero arbitrio ma la debolezza della teoria che più comunemente si propone come sua alternativa.
  • Le dipendenza ci tolgono libertà? Chi lo afferma confonde libertà e piacere. E' chiaro che una scelta piacevole è più facile ma cio' non toglie che sia tanto libera quanto una scelta spiacevole.
  • Test della libertà. Tizio è libero di fare X? Possiamo fare un test: offriamo a Tizio un bene Y per fare X, se lo fa allora è libero. ovvero, se esiste un bene Y che se offerto a Tizio lo indurrà a fare X, allora Tizio è libero.
  • Argomento Godel/Lucas. L' essere umano, diversamente dalle macchine sa compiere godelizzazioni infinite. Da ogni linguaggio coerente è possibile produrre proposizioni fondamentali indecidibili che si sanano solo attraverso una godelizzazione (ovvero l' aggiunta di assiomi e la crazione di fatto di un nuovo linguaggio di ordine superiore. Per accogliere la verità fondamentale è dunque necessaria una godelizzazione infinita che noi, diversamente dalle macchine, possiamo compiere.
  • Perché non sono compatibilista. Qui di seguito i migliori argomenti per il compatibilismo
  1. Incompatibilismo: libero arbitrio e determinismo sono incompatibili... 
  2. La posizione i. viene con l'argomento che è più intuitiva. Ma è proprio così?... 
  3. Primo problema: di quale libertà parliamo? Secondo gli autori di quella che consente di attribuire meriti e colpe. La libertà che ci interessa è legata alla dignità della persona. IMHO: qui c'è una forzatura, il legame tra libertà, meriti, giustizia e dignità è complicato. Perchè mai introdurlo quando disponiamo di nozioni più elementari del concetto di libertà: libero è colui che può scegliere tra due alternative senza essere determinato verso una delle due opzioni... 
  4. Perchè è così importante sapere se i. corrisponde all'intuizione comune? p.1819... 
  5. Come testare l'intuizione. Esperimenti p.1908... 
  6. L'i. tipo fa osservare che non appena ci viene fatto sapere che un certo comportamento è dettato da cause esterne noi allentiamo la responsabilità. È quindi tenendo conto di qs che si organizzano gli esperimenti..
  7. Immaginiamo qs. scenario: abbiamo scoperto tutte le leggi di natura e possiamo prevedere tutto con certezza. Prevediamo anche che Hal rapinerà la Banca e come tutte le ns. previsioni la cosa si avvera. Hal è responsabile? Molti rispondono sì. Secondo esempio: immagina che l'univrrso venga creato più volte sempre destinato a subire la medesima evoluzione. In tutti qs. universi Hal compie il suo furto. Hal è colpevole? Molti rispondono sì. 
  8. Critica: 1) prevedere e determinare sono cose ben diverse, tutti i giorni compiamo azioni libere (nel senso i. del termine) ma xfettamente prevedibile. 2) la scienza può ipotizzare e corroborare l'ipotesi determinista ma nn può "scoprirlo" una volta x tutte visto che segue una logica induttiva; la situazione che ci viene chiesta di immaginare è quindi inimmaginabile 3) per 1 e 2 ciò che intuiamo veramente è che il determinismo è sempre confutabile qui ed ora: se il superpc mi dice che ora alzerò il braccio a me basterà abbassarli x confutarlo 4) esistono esperimenti alternativi. Certo, ma nn ha molto senso realizzarli: metti la cavia di fronte ad un bivio con una strada sbarrata, quando imboccherà l'altra chiediti se lo ha fatto liberamente?... 
  9. Gli autori riconoscono che + il detrminismo è sullo sfondo più i risultati sono confermati ma aggiungono che il determinismo è per sua natura sullo sfondo e nn va confuso con altre cause che comprimono la libertà. IMHO: qs argomento non si capisce: xchè mai non dovrebbe essere un mondo determinato quello dove dio vede e dispone tutto? Dire che in quel caso non introduciamo il determinismo ma un'altra causa che comprime la libertà non è comprensibile poiché allo stesso modo potremmo dire che nel caso presentato non si testa il determinismo come limite alla libertà ma le leggi naturali. 
  10. Alcuni sostengono che la nozione intuitiva di libertà che abbiamo è libertaria (possibilità di fare altrimenti) e che l'i. è derivato, un mero calcolo che a volte puo' essere complicato. Negli esperimenti fatti i soggetti falliscono nella derivazione nn nell'intuizione. Risposta degli autori: si tratta di considerazioni derivate dall'introspezione e nn da esperimenti condotti da nn filosofi.
  11. Inwagen: le intuizioni che contano sono più basilari. Del tipo che se C dipende solo da A e B e noi non possiamo incidere su A e B allora nn possiamo incidere nemmeno su C (prop. transitoria). Negli scenari presentati le cavie nn riconoscono un caso in cui le intuizioni di base sono applicabili (noi filosofi invece sì) ciò nn toglie che tali intuizioni esistano, anzi questa ipotesi è rafforzata dal fatto che quanto più lo scenario scopre un meccanismo transitorio tanto più i giudizi delle cavie si allineano con la soluzione i. Gli autori sostengono che il loro esperimento è comunque un indizio di non esistenza della prop. transitiva ma trascurano l'esistenza di un ragionamento complesso e quindi la necessità di esperimenti graduali che introducano in modo sempre più scoperto il determinismo... 
  12. Altri ammettono l'esistenza di intuizioni confliggenti tra cui scegliere: quella dello scenario e quella della prop. transitiva. Qs. anarchia delle intuizioni ci porta a negare che il concetto di free will abbia senso. Ma i. sceglie un'altra via: l'intuizione della prop.trans. è più basica mentre quella sperimentata è in realtà la soluzione ad un calcolo complesso. IMHO: mi sembra di poter concludere affermando che negli scenari proposti la cavia nn ricostruisce correttamente il dilemma filosofico poichè diverse intuizioni e istinti si mescolano visto la complessità. Tutravia le intuizioni oggetto delli studio sembrano ugualmente esistere poichè la ricostruzione della cavia è sempre più coerente con esse quanto più le leggi detrministiche sono evidenti.
  13. Gli autori sembrano problematizzare una gerarchia tra intuizioni: dalle più semplici alle più complesse. Un criterio potrebbe essere l'universalità: se una intuizione è universale allora è semplice. DaL che deriva che le intuizioni astratte sono più semplici di quelle complesse e quindi che l'intuizione della prop. transitiva è più semplice dell'intuizione richieste dagli sperimentatori.
continua

  • Ho sempre avuto problemi a capire la posizione cattolica sulla libertà dell'uomo: da un lato si afferma che l'uomo è libero, dall'altro che non lo è nel momento in cui sceglie il male.
    Non è che i cattolici sono "compatibilisti"?

    Il "compatibilista" afferma che l'uomo è libero di realizzare o meno un suo desiderio ma non è libero di desiderare quel che vuole.

    La posizione "compatibilista" si concretizza in un determinismo morbido: da un lato i desideri che nutriamo sono determinati all'esterno, dall'altro è chiaro che ciascuno di noi sceglie di realizzare i desideri che nutre, sarebbe illogico pensare il contrario. In ultima analisi sono i comportamenti stessi ad essere determinati, solo che lo sono attraverso i desideri.

    Per il compatibilista l'uomo potrebbe anche scegliere di non realizzare i propri desideri (cosa assurda per definizione), in questo senso è ANCHE libero. Allo stesso modo per il cattolico l'uomo avrebbe anche potuto realizzare il male, in questo senso è ANCHE libero.

    Il "compatibilista" non ha il problema di etichettare l'uomo che nei fatti non realizza i suoi desideri: costui non esiste. Se all'apparenza qualcuno sembra comportarsi in questa maniera si puo' sempre dire che i suoi desideri REALI fossero altri.

    Ma di uomini che fanno il male ce ne sono. Come etichettarli? Il cattolico, che non puo' vantare le protezioni logiche del compatibilista,  deve necessariamente considerarli uomini non-liberi.
  •  Il prof. Michael Gazzaniga, da molti identificato come il neuroscienziato più famoso al mondo, ha affermato«Siamo persone, non cervelli. Ho un grandissimo rispetto per quello che i filosofi hanno detto sul libero arbitrio. Sarebbe assurdo rigettare d’un colpo tutta la riflessione svolta fino a oggi. La classica domanda “siamo liberi?” sembra sempre più mal posta, se non insensata. Tutti devono essere considerati responsabili delle proprie azioni. È a livello sociale che risiede la responsabilità, con buona pace delle neuroscienze. Allo strato mentale va aggiunto quello della cultura in cui siamo immersi. Le neuroscienze devono quindi capire i propri limiti e il livello a cui si muovono con la propria spiegazione». Oltre ai limiti delle neuroscienze, citate da Gazzaniga, non c’è nessun argomento sostenibile contro al libero arbitrio e le tesi materialiste sono state da tempo confutate. Come ha concluso il prof. Filippo Tempia, ordinario di Fisiologia presso l’Università di Torino, «allo stato attuale delle conoscenze non si può scientificamente negare il libero arbitrio nell’uomo» (“Siamo davvero liberi?”, Codice edizioni 2010, p. 108). Non vogliamo qui addentrarci in una questione molto lunga, che abbiamo già trattato altre volte: a chi volesse approfondire consigliamogli articoli (anche questo) del prof. Eddy Nahmias, filosofo e neuroscienziato della Georgia State University, nonché il recente libro “Free: Why Science Hasn’t Disproved Free Will” (Oxford University Press 2015) del prof. Alfred R. Mele, docente di filosofia presso la Florida State University (recensitoanche sul nostro sito web).
  • #huemer libero arbitrio

    A Proof of Free Will By Michael Huemer
    • free-will thesis: 
    • 1. With respect to the free-will issue, we should refrain from believing falsehoods. (premise)
    • 2. Whatever should be done can be done. (premise)
    • 3. If determinism is true, then whatever can be done, is done. (premise)
    • 4. I believe MFT. (premise)
    • 5. With respect to the free-will issue, we can refrain from believing falsehoods. (from 1,2)
    • 6. If determinism is true, then with respect to the free will issue, we refrain from believing falsehoods. (from 3,5)
    • 7. If determinism is true, then MFT is true. (from 6,4)
    • 8. MFT is true. (from 7)
    continua
  • #caplan libero arbitrio
    A Short Essay on the Freedom of the Will Bryan Caplan
    • Cos'è il l.a. the ability to choose more than one thing.
    • Obiezione: "Every effect must have a cause;
    • Quantum confusion. a probabilistic theory of choice is just as contrary to the freedom of the will as a fully deterministic one. The argument here is extremely simple. Imagine that my action is determined by the roll of a six-sided die; if it comes up six, I raise my arm.
    • COSA SCEGLIAMO. To begin with, we choose our beliefs. Secondly, we choose many of our bodily movements. Thirdly, we choose many of our mental processes
    • 6 argomenti
    • 1 osservazione. mi sembra di essere libero. la scienza si basa sull osservazione. ogni argomento contro l introspezoone si applica immediatamante a vista udito... tatto
    • 2 assurdità dello scetticismo... se siamo determinati ogni discussione è insensata visto che la ragione nn esiste o comunque nn è accessibile
    • 3 argomento do moore. vince l argomento con le premesse più solide. sono libero è la premessa più solida. qs discussione è sensata è un altre solida premessa
    • 4 argomento della falsificazione. i deterministi dovranno portarmi una legge che predice quando alzerò la mano a quel punto io la confuterò nn alzando la mia mano
    • OSSERVAZIONE. I observe that I choose freely, at least sometimes; and if you introspect, you will see it too. There is no reason to assume that these observations are illusory... argument against the validity of introspection might be applied, ipso facto, to sight, hearing, touch, taste,
    • ASSURDITÀ DELLO SCETTICISMO. I shall begin with the assumption of determinism, and show that it leads to the self-contradictory position of abject skepticism. Now it is a fact that people disagree on many questions; this leads us to wonder if on any given issue we are correct. How is the determinist to come to grips with this?
    • MOORE. C. Moore's Proof of the External World Extended. Since no premise has greater initial plausibility than "This is a hand," said Moore, it is in principle impossible for that claim to be overturned.
    • IL PREDITTORE ASSOLUTOThought Experiment... Our brilliant neurophysiologists come up with an equation that they claim will predict all of our behavior.... Suppose that the equation says that the next thing that you will do is raise your arm. Do you seriously believe that you couldn't falsify this prediction by failing to raise your arm?
    • OBIEZIONI
    • 1 le dipendenze ci tolgono la libertà. c è confusione tra scelte e piacere. una scelta piacevole è più facile ma non meno libera di una scelta spiacevole. il caso del bottone che stermina l umanità
    • 2 la massa è un gregge che nn sa cosa sia la libertà. la massa dimostra tutti giorni di sapere cosa sia usando il trrmine libertà in modo appropriato
    • 3 xchè gruppi differenti fanno scelte differenti se tutti gli individui sono librri? ma il fenomeno nn presenta alcuna contraddizione
    • 4 la dottrina del la. non consente spiegazioni complete. ma qs considrrazione non segnala alcun paradosso
    • DIPENDENZE. normal person is free to use or not use alcohol; but certain people are not free to not use it. The choice is "too hard" for them to make.
    • My objection to this is basically that it just contradicts experience. Imagine that there were a button in front of you, the pressing of which would instantly exterminate all human life. You would not (I hope) want to press this button. But can you really say that you do not feel just as _free_ to do so as you would to dial a phone number? Suppose someone pointed a gun at you and told you to push the button. Would you not be free to refrain? But if you are free in these extreme cases, how could you be unfree to refrain from drinking alcohol
    • Pleasant choices are "easier" not in the sense that they are more free
    • INDUZIONE NN È UNA LOGICA. Almost all humans use the language and concepts of free will.... experience of free will permeates the lives of ordinary people
    • STRANE REGOLARITÀ. different groups behave consistently differently. There is nothing amazing about this. The typical criminal makes a long series of brutal choices over his life; there is a systematic pattern to his choices. Does this show that each of his actions was not a choice?
    • TROPPI TIPI STRANI.   Another objection to the doctrine of free will is that it renders a persons choices inexplicable. But there is really no paradox here, anyway. Of course it is possible to "explain" a choice, in the sense of describing the actor's motives, goals, impulses, and so on. But we must remember that these were simply the factors that the agent chose to go along with; we are explaining which factors out of the cosmos of possibilities that the actor drew upon when making his choice.
    continua
  • John Protzko, Brett Ouimette, and Jonathan Schoolerf The case for a belief in free will - Marginal REVOLUTION: "Regardless of whether free will exists, believing that it does affects one’s behavior. When an individual’s belief in free will is challenged, one can become more likely to act in an uncooperative manner. The mechanism behind the relationship between one’s belief in free will and behavior is still debated."  'via Blog this'
  • Alcuni esperimenti sembrano confermare il ruolo della coscienza e della libera intenzione. Esempio: si rende noto a tutti chegli esercizi fisici fanno bene e si raccoglie una sincera ma generica volontà di impegnarsi a farli. Poi, a un gruppo di cavie viene fatto sottoscrivere un impegno formale con data e ora (senza punizioni, intesi). Chi si è impegnato formalmente li farà, l'altro gruppo no. alfred mele (in econlog)
  • Jonathan Schooler: non esiste una posizione con argomenti probanti, in questo caso è necessario agire in pragmaticamente: credere nel libero arbitrio fa bene e ha conseguenze positive per noi e per gli altri. bqo