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venerdì 30 marzo 2018

Spunti di riflessione dopo la lettura di “To Change the Church: Pope Francis and the Future of Catholicism” di Ross Douthat



Spunti di riflessione dopo la lettura di “To Change the Church: Pope Francis and the Future of Catholicism” di Ross Douthat


PRIMO SPUNTO DI RIFLESSIONE
L’alleanza tra il “populista” Bergoglio e l’ “azzeccagarbugli” Kasper resta l’ironia più spiazzante prodotta dall’ultimo Sinodo sulla famiglia.
Anche se il connubio tra slogan e sofismi non puo’ dirsi nuovo qui siamo alla sua apoteosi.
SECONDO SPUNTO DI RIFLESSIONE
In genere uno pecca POI si pente e viene perdonato. Quando posso invece perdonare chi sta ancora peccando e ha un’ intenzione esplicita di peccare ancora domani? Un caso c’è: quando questa persona non è liberà di fare cio’ che fa. Dalla Croce Gesù disse al Padre: “perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
La Comunione ai divorziati-risposati non propone un cambiamento nell’insegnamento morale della Chiesa Cattolica, non riguarda il “soggettivismo”, non riguarda nemmeno il “relativismo”, propone invece un nuovo sguardo sulla libertà del cristiano.

TERZO SPUNTO DI RIFLESSIONE
Papa Francesco interviene a raffica sull’economia, sull’ambiente, sull’immigrazione, sul consumismo… ma sono questioni marginali. Tutto il suo pontificato si gioca sul punto della comunione ai divorziati-risposati. E’ lì che si decide se la Chiesa Cattolica è diventata soggettivista, se da un dovere morale puo’ essere esentato colui per cui compierlo è troppo gravoso. Se un politico ruba ma lo fanno tutti è moralmente responsabile? Se un soldato uccide un innocente ma gli è stato ordinato è moralmente responsabile? Se un prete pedofilo stupra ma ha un vissuto problematico alle sue spalle è moralmente responsabile? Ripeto: la questione dei divorziati-risposati è al centro di tutto.

QUARTO SPUNTO DI RIFLESSIONE
Anche prima, senza alcun vulnus alla dottrina, i divorziati-risposati potevano essere riammessi alla Comunione: bastava che annullassero il loro matrimonio precedente. Molte cause oggettive lo consentivano ma soprattutto la mancanza di un “vero consenso”, un requisito facile da piegare alle proprie esigenze. Di fatto veniva richiesta quale prova di reale pentimento la volontà di spendere e imbarcarsi in un processo presso la Sacra Rota. Da un punto di vista profano direi che si trattava di un’ottima prova: gli economisti parlerebbero di “preferenza rivelata”.
Insomma, il soggettivismo puo’ essere praticato attraverso l’arbitrio dei giudici senza bisogno di essere riconosciuto dalla dottrina.

QUINTO SPUNTO DI RIFLESSIONE
Nella Germania del Cardinale Walter Kasper la metà dei preti non si confessa da oltre un anno. Sono gli stessi che in un 15/20 minuti di Confessione, stando al progetto del Cardinale, dovrebbero individuare con “scrupoloso discernimento” il grado di contrizione del “divorziato-risposato” al fine di riammetterlo alla comunione.
SESTO SPUNTO DI RIFLESSIONE
E’ bene sapere perché la Chiesa Cattolica, prima di Francesco, si sia tanto battuta per sostenere l’inscindibilità del matrimonio:
1) è un insegnamento che ha consentito di superare la concezione romana parificando i due sessi all’interno del matrimonio;
2) è un insegnamento che collega direttamente il cattolicesimo alle Scritture quando le altre confessioni cristiane hanno invece deciso su questo punto di deviare;
3) è un insegnamento che conserva coerente la metafora paolina della Chiesa come sposa di Cristo;
4) La fedeltà a questo insegnamento (eroico) è stata pagata a caro prezzo inimicandosi molte monarchie europee, a partire dall’Inghilterra di Enrico VIII.
SETTIMO SPUNTO DI RIFLESSIONE
La storia del Concilio Vaticano II.
I versione. Uno spirito di rinnovamento sabotato prima dalle “forze conservatrici” della Curia, poi da papi paurosi (Poalo VI), infine da Papi reazionari (GPII e BXII). Anche per questo la Chiesa soffre.
II versione) Una voglia di adattamento di cui si è appropriato un certo radicalismo le cui degenerazioni, nonostante l’azione di freno di papi come GPII e BXII, ancora fanno soffrire la Chiesa.
III versione) Non ci sono né sabotatori né rapitori, semplicemente i cattolici sono divisi e la spaccatura si è palesata anche nel Concilio, appena dissimulata dietro documenti vaghi e prolissi e concetti ancor più nebulosi (“Spirito del Concilio”). I cattolici sono fondamentalmente in disaccordo tra loro e la Chiesa soffre, collassando quando prevale la voce progressista, rallentando appena la ritirata quando prevale quella conservatrice.
OTTAVO SPUNTO DI RIFLESSIONE
I cattolici ogni tre per due si disperano per la “società liquida” accusandola di tutti i mali, ma che pensano del “cattolicesimo liquido”? Quello dove non si sa mai bene chi giudica e chi è giudicato, dove è poco chiaro cosa puoi fare e cosa no, dove ogni punto di riferimento è soggetto a contorsioni gesuitiche, dove la precarietà è la regola?
NONO SPUNTO DI RIFLESSIONE
Appartengo alla razza dei “cattivi cattolici”, quelli con una fede tiepida, che dubitano su molte dottrine, che adempiono svogliatamene, che pregano poco.
Oggi, al grido parole d’ordine come “inclusione” e “apertura”, si cerca di estinguere la mia razza. Personalmente mi sento quasi irritato. Che me ne farò più della mia religione?
DECIMO SPUNTO DI RIFLESSIONE
Un libro che ci racconta la storia più importante nel mondo contemporaneo delle religioni, ovvero come il capo dell’organizzazione religiosa più importante pensi che il cattolicesimo sia riformabile in un senso che i suoi predecessori non ritenevano possibile.

lunedì 11 gennaio 2016

Il Vaticano II, un Concilio pastorale del Prof. Roberto de Mattei - YouTube

Il Vaticano II, un Concilio pastorale del Prof. Roberto de Mattei - YouTube:



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prima del vii: universalità, sacralità, gerarchia. la chiesa prima del vii



le parole insinuanti: dialogo, coesistenza pacifica, progresso. qualcosa di molto diverso dalla proposta cattolica



congar: rinunciamo a condannare per vedere cosa c'è di buono nella modernità. e c'è molto. modificare la chiesa dall interno, riformarte roma con roma



sunenz, vicino a congar, riceve l incarico di scrivere i documenti preparatori. la parola chiave: "pastorale", ovvero un atteggiamento ottimista con cui interfacciarsi al nuovo lasciando sullo sfondo la dottrina e i dogmi



inspiegabile silenzio sul comunismo



pastorale: nn rivoluzionare l insegnamento ma proporlo con parole nuove più seducenti e vicine alla sensibilità dell interlocutore



la presentazione usuale: molti progressisti, pochi conservatori arroccati. la realta. due minoranze, la prima fedele alla tradizione, la seconda desiderosa di innovare il linguaggio. in mezzo una maggioranza indecisa



i vota: relazione in cui ciascun padre conciliare esprimeva i suoi auspici prima del concilia. ebbene, una tendenza alla conservazione che il concilio tradì



lovanio, bologna, qurnavaga contro la teologia romana insegnata alla lateranense. alleati delle conferenze episcopali italiane



progressisti meglio organizzati e determinati. anche se il radicalismo fu respinto, e una lettura moderata rimase possibile.



conclusioni: un cambio di stile se nn la sostanza. ma lo stile è già sostanza. il mezzo comunica il messaggio. dottrina e spirito sono due facce della stessa medaglia.



1 ermeneutica della discontinuità vs erm della continuità; de mattei vs benxvi



critica a de mattei (da destra): nn distingue testi e contesto fondendo tutto. così facendo si enfatizza un progressismo che nei testi manca. reazione di de mattei: nn nega che la distinzione sia possibile e dovuta (contrariamente a bologna) ma questo spetta al teologo non allo storico



attenzione: il concilio va cmq letto alla luce della tradizione e nella tradizione vanno risolte le ambiguità, e non viceversa. questa è una conseguenza dell ermeneutica della continuità



scuola di bologna: il concilio è infallibile. anche se nn affermato in alcun luogo basta cogliere lo spirito dell evento per accorgersene



alberigo: interpretare concilio e tradizione alla luce dello spirito conciliare. anche introvigne sembra seguire qs pericolosa strada



altra critica: de mattei risalta troppo la continuità tra concilio e post concilio (secolarizzazione spinta degli anni successivi). ma la colpa è davvero tutta del concilio?



qui de mattei rivendica la sua posizione. una prova: il ruolo rivoluzionario di suenens sia nel concilio che nel post concilio



imho: il problema è capire se il vii ha tamponato i danni o li ha amplificati



obbiettivo progressista: porre il primato della prassi (pastorale) sulla dottrina (insegnamento marxista). tentazione a cui soggiace anche la teologia di giussani con la sua enfasi sull esperienza. ma il concilio fu condannato dal tribunale della storia proprio sul piano della prassi: abbandono della chiesa e secolarizzazione



de mattei: la chiesa di oggi è in crisi. comunione ai travestiti, funerali di don gallo ne sono un segno. gli oltraggi impuniti di charlie hebdo sono un altro segno. reazione della chiesa: silenzio per nn alzare lo scandalo.



occorrerebbe un nuovo sillabo a condanna degli errori che serpeggiano nella chiesa