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venerdì 25 novembre 2022

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LA LOTTA MONDIALE PER LA SUPERIORITÀ MORALE


Ho una vera avversione per la santità posticcia e il pavoneggiarsi dei moralisti.


Prendi la protesta della squadra di calcio tedesca o il politico che indossa la fascia da braccio OneLove.


Costo personale zero e nessuna possibilità di far cambiare idea a nessuno e migliorare la vita delle minoranze in Medio Oriente. Solo un robusto incoraggiamento a vedere gli occidentali come arroganti.


Questa è la risposta istantanea del mio cervello di scimmia a simili spettacoli spettacoli.


P.S. Di questo passo, quando i mondiali saranno finiti penso che mi sarò convertito al wahhabismo.

domenica 15 dicembre 2019

BLANK STATE

RASSEGNAMOCI AL RAZZISMO
Le differenze razziali sono in gran parte adattamenti al clima. Il pigmento della pelle era una crema solare per i tropici, le pieghe nelle palpebre erano occhiali per la tundra. Ma gli individui non sono geneticamente identici ed è improbabile che le differenze influenzino ogni parte del corpo tranne il cervello. Sebbene le differenze genetiche tra razze siano più piccole di quelle tra gli individui, è ragionevole credere che non siano né inesistenti né irrilevanti. La migliore "cura" per la discriminazione, quindi, è un test più accurato e più ampio delle capacità cognitive, perché fornirebbe così tante informazioni predittive sui singoli individui che nessuno sarebbe tentato di tenere più conto della razza o del genere. Ma probabilmente un'idea del genere comporta pratiche tanto invasive da non avere alcun futuro politico, cosicché le discriminazioni razziali e di genere saranno sempre tra noi.
COSE CHE NON CI ENTRANO NEL CERVELLO
I bambini non devono andare a scuola per imparare a camminare, parlare, riconoscere oggetti o ricordare le personalità dei loro amici, anche se questi compiti sono molto più difficili che leggere, sommare o ricordare date nella storia. Devono andare a scuola per imparare a scrivere e far di conto perché queste conoscenze sono state acquisite troppo di recente perché si siano evolute delle capacità naturali corrispondenti. I bambini sono dotati di una "cassetta degli attrezzi" per ragionare e apprendere in modi particolari, e quegli attrezzi devono talvolta modificati per padroneggiare problemi per i quali non sono adeguatamente progettati. Non possono imparare la biologia finché non disimparo la biologia intuitiva, che pensa in termini di essenze vitali anziché di selezione passiva. E non possono imparare l'evoluzionismo fino a quando non disimparano a pensare l'ordine in termini di progetto. Non possono imparare l'economia finché non disimparo a pensare il gruppo umano in termini unitari. Ancora oggi la cooperazione fondata sui prezzi di mercato confonde le menti che fanno troppo fondamento sull'intuito.
MISERIA DEL MORALISMO
Ci sono problemi come il razzismo, l'aborto, il colonialismo, l'ambiente, il CRISPR... che vengono affrontati in termini moralistici e di guerra culturale. Molte di queste cose possono avere conseguenze dannose, ovviamente, e nessuno le vorrebbe banalizzate. La domanda è se siano meglio gestite dalla psicologia della moralizzazione (con la sua ricerca di cattivi e relativa mobilitazione dell'autorità per controllare e punire) o in termini di costi e benefici, prudenza e rischio.
MISERIA DELL'UTOPIA
In politica c' è la Visione Tragica e quella Utopica. Nella Visione Tragica, gli esseri umani sono intrinsecamente limitati nella conoscenza, nella saggezza e nella virtù, e tutti gli accordi sociali devono riconoscere quei limiti. Nella visione utopica, i limiti sono superabili grazie ad un assetto sociale migliore, e noi non dovremmo porci limiti ma favorire questo avanzamento. Per i Tragici cercare di fare "qualcosa di impossibile" è sempre un'impresa corruttiva. Per gli Utopici è sempre un'impresa costruttiva. Ebbene, le idee della psicologia evoluzionistica e della genetica comportamentale si sono diffuse negli anni '70 e non avrebbero potuto costituire un insulto peggiore alla Visione Utopica. Si tratta di idee che vendicano la Visione Tragica e minano quella Utopica che fino a poco tempo prima dominava ampi segmenti della vita intellettuale. Ecco alcuni capisaldi rinforzati dalle nuove ricerche: 1) Il primato dei legami familiari in tutte le società umane e il conseguente peso del nepotismo e dell'ereditarietà. 2) La portata limitata della condivisione comunitaria nei gruppi umani. 3) L'universalità del dominio e della violenza nelle società umane (compresi i presunti pacifici raccoglitori-cacciatori) e l'esistenza di meccanismi genetici e neurobiologici che ne sono alla base. 4) L'universalità dell'etnocentrismo e altre forme di ostilità tra gruppi differenti e la facilità con cui tale ostilità può essere suscitata nelle persone all'interno della nostra società. 5) La cospicua ereditarietà di intelligenza, autocontrollo, coscienziosità e attitudini antisociali, il che implica che buona parte della disuguaglianza sorgerà anche in sistemi economici perfettamente equi. 6) La prevalenza di meccanismi di difesa mentale, pregiudizi egoistici e bias cognitive, con cui le persone si ingannano sulle proprie ragioni, sulla propria saggezza e la propria integrità. 7) I pregiudizi del nostro senso morale che ci fanno preferire i nostri vicini e ci fanno confondere il bene con il conformismo, il rango, la pulizia e la bellezza.
#Amazon

lunedì 9 dicembre 2019

PER UNA NUOVA DESTRA MORALISTA.

PER UNA NUOVA DESTRA MORALISTA.

Quando si tratta di questioni morali, lo scontro evidente è tra una sinistra e una destra che adottano a ritmi differenti i medesimi valori, ovvero quelli proposti dalla sinistra.
Mentre la sinistra gioca d' anticipo, la destra procede attardata seguendo un ritmo più lento. Questo attrito che si crea viene spesso interpretato come un segno di polarizzazione perché, all'inizio del processo, il divario tra le due fazioni è stridente.
Ripeto: la politica sociale è essenzialmente uno scontro tra sinistra e libertari. Alla destra intelligente non resta che appoggiare questi ultimi in modo da potersi ritagliare una "bolla sociale" in cui vivere coltivando i propri valori tradizionali, per poi magari mostrare al mondo con i fatti che sono i più adatti alla comunità umana.

martedì 29 ottobre 2019

PERCHE’ IL DISCORSO POLITICO SUI SOCIAL E’ UNA RISSA CONTINUA?

PERCHE’ IL DISCORSO POLITICO SUI SOCIAL E’ UNA RISSA CONTINUA?
Nella vulgata comune perché ci sono “gli odiatori”.
Preferisco la tesi alternativa: perché ci sono i “disprezzatori”.
Il “disprezzatore” ha pulsioni moraliste, è perennemente indignato e tende a liquidare chi non la pensa come lui quasi fosse una specie di criminale. Gli piace essere il "migliore" e costringere l’altro non a riflettere ma a vergognarsi.
Trump, Salvini e Renzi mi sembrano essere al momento i politici più “disprezzati” sulla nostra scena. Non saranno delle cime ma meritano più rispetto (rispetto? il “disprezzatore” trova persino ridicolo rispettare, che ne so, un Salvini). Naturalmente i protagonisti non soffrono di questo trattamento, anzi, ne traggono profitto. A soffrire potrebbero sono alcuni dei loro simpatizzanti, che spesso, specie in certi contesti, si vedono costretti all’ auto-censura o alla falsificazione delle preferenze.
Naturalmente, è bello avere una causa sociale in cui credere, ma il “moralista indignato” usa la sua come un bastone da dare in testa all’ avversario o come uno specchio in cui farsi bello e sentirsi superiore. La sua sferza lo rende popolare nel suo gruppo. E’ chiaro che parliamo di un antagonista di natura, di un narcisista di professione intento a pompare la sua reputazione. Quando c’è lui di mezzo si finisce sempre a male parole, è lui la miccia del conflitto, è lui l’innesco dell’odio, è lui che rende tossica ogni discussione.
Questo tizio alberga in ognuno di noi. Sia chiaro.

Informazioni su questo sito web
BLOGS.SCIENTIFICAMERICAN.COM
New research suggests that moral grandstanding may be a major source of conflict in the world today.

venerdì 8 settembre 2017

1. Bootleggers and Baptists: A Winning Coalition

Bootleggers & Baptists: How Economic Forces and Moral Persuasion Interact to Shape Regulatory Politics
Adam Smith and Bruce Yandle
Last annotated on Thursday September 7, 2017
67 Highlight(s) | 67 Note(s)
Yellow highlight | Location: 178
1. Bootleggers and Baptists: A Winning Coalition
Note:1@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 179
“Baptists question Amazon porn sales, oppose tax break.”
Note:I MORALISTI CONTRO L INSEDIAMENTO FISCALMENTE AGEVOLATO DI AMAZON IN SUD CAROLINA

Yellow highlight | Location: 184
Baptist leaders rallied in opposition to the tax break—and to Amazon’s presence—spurred by moral concerns about unrated videos sold by the website,
Note:ccccccc

Yellow highlight | Location: 195
These seemingly disparate forces—Baptist leaders; major retailers Walmart, Best Buy, and Target; and small Main Street retailers—worked in tandem to vehemently oppose the tax exemption.
Note:IMPROBABILE ALLEANZA

Yellow highlight | Location: 214
The Bootlegger/Baptist label is now applied to a wide variety of regulatory episodes where the term “Bootlegger” no longer implies illegal action but rather applies to political action in pursuit of narrow economic gains.
Note:L ORIGINE DELLA DIADE: IL PROIBIZIONISMO SUPPORTATI SIA DAI MOTALISTI CHE DAI CONTRABBANDIERI

Yellow highlight | Location: 230
The Bootlegger/Baptist Dynamic
Note:tttttttttt

Yellow highlight | Location: 232
The theory describes how special interest groups acquire gains through the political process,
Note:L ALLEANZA IDEOLOGIA INTERESSE

Yellow highlight | Location: 234
Bootlegger/Baptist theory tells a story of how public interest justification greases the rails for purely private pursuits.
Note:RETORICA DELL INTERESSE PUBBLICO

Yellow highlight | Location: 236
clothed in public interest garb
Note:TRAVESTIMENTO

Yellow highlight | Location: 248
situations where businesspersons were joined by clergy and others who wrapped the political enterprise in an attractive moral cloak,
Note:SOTTO LA TONACA

Yellow highlight | Location: 258
London weavers exploited a stricture contained in the Magna Carta to gain an advantage over foreign competition
Note:IL CASO DEI TESSITORI

Yellow highlight | Location: 260
“Great Charter” established uniform measures of ale, grain, cloth, and other goods to facilitate trade—a classic case of consumer protection
Note:ccccccccc

Yellow highlight | Location: 264
London weavers paid a bribe to local enforcement agents to avoid having the standard enforced on themselves but demanded that it be scrupulously applied to traveling merchants
Note:APPLICAZIONE DOSOMOGENEA

Yellow highlight | Location: 274
Bootlegger firms may covertly advance Baptist arguments, as when film studios advocate for more stringent copyright protection by invoking either the moral claims of artists to remuneration or the promise of increased creativity and innovation
Note:INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA

Yellow highlight | Location: 286
Bootleggers fund Baptists to bolster support for the political outcome both desire.
Note:FINANZIAMENTI

Yellow highlight | Location: 298
The Rising Tide of Social Regulation
Note:tttttttt

Yellow highlight | Location: 304
FEDERAL REGISTER PAGES PER REAL GDP DOLLAR
Note:MISURA DELLA MASSA DI REGOLE... ESPLOSIONE

Yellow highlight | Location: 319
Old-style regulation focused on single industries, yielding a natural constituency of regulated firms that sought to influence outcomes. Social regulation affected all industries.
Note:REGOLE ECONOMICHE OLD STYLE E REGOLE SOCIALI

Yellow highlight | Location: 331
Throttling GDP Growth
Note:ttttttttt

Yellow highlight | Location: 333
some call “regulatory capitalism,” what others might call crony capitalism,
Note:CAPITALISMO SELVAGGIO CAPITALISMO MAFIOSO

Yellow highlight | Location: 342
scholarship on the matter leaves no doubt that regulation has taken a toll on the economy.
Note:PEDAGGIO PER LA CRESCITA

Yellow highlight | Location: 343
Regulating the Regulators
Note:tttttttt

Yellow highlight | Location: 355
Very few scholars in the early 1970s and 1980s saw federal regulation as a way to serve private interests. Adam Smith’s warning was not heeded.
Note:LA TOPICA DEGLI STUDIOSI

Yellow highlight | Location: 358
Four Modes of Bootlegger/Baptist Interaction
Note:tttttt

Yellow highlight | Location: 362
Covert Strategy
Note:ttttttt

Yellow highlight | Location: 365
Restrictions on trade, for instance, tend to protect domestic producers from foreign competition at the expense of consumers—but saying so overtly is a poor way to win political support for such measures.
Note:CERTE CAUSE NN POSSONO ESSERE RESE PUBBLICHE

Yellow highlight | Location: 369
The items, he said, “[were] made of very inferior materials and are manufactured in a manner calculated to deceive rather than serve the consumer” (Yafa 2005, 107).
Note:LOTTA CONTRO IL COTONE NDIANO... INTERESSE PUBBLICO E PROFITTO

Yellow highlight | Location: 389
Baptist arguments were to be found on both sides. Supporters of the law condemned overseas file lockers for enriching themselves at the expense of American artists,
Note:LEGGE ANTINAPSTER... ARGOMENTO MORALISTA CHE COPRE INTERESSI

Yellow highlight | Location: 403
Noncooperative Strategy
Note:tttttttttt

Yellow highlight | Location: 405
often the shifting sands of economic interests bring Bootleggers in as latecomers to long-standing moral crusades, thereby providing Baptists with the decisive boost they need to achieve their aims.
Note:LA SPINTARELLA INCONFESSABILE DATA AI MORALISTI

Yellow highlight | Location: 406
Howard Marvel
Note:ggggg

Yellow highlight | Location: 407
England’s Factory Act of 1833,
Note:UNALEGGE NEL SETTORE TESSILE

Yellow highlight | Location: 409
banned the use of child workers under 9 years of age, and restricted hours and work conditions for those under 18.
Note:ccccccc

Yellow highlight | Location: 410
Prominent members of England’s landed aristocracy had long sought to bring cotton mills under the protective wing of government, without success.
Note:FALLIMENTO QUANTO LA LEGGE ERA CHIESTA DAI LATIFONDISTI

Yellow highlight | Location: 414
new manufacturing plants was being driven by steam engines rather than by water wheels. The newer steam-driven plants required less labor
Note:TESSITURE MECCANIZZATE E NO

Yellow highlight | Location: 416
The older plants were thus seen as abusive
Note:LOTTA X LA DICHIARAZIONE DI ABUSIVISMO

Yellow highlight | Location: 417
the factory districts supported the new Factory Act,
Note:L IMPEGNO DELLE TESSITURE MECCANIZZATE

Yellow highlight | Location: 432
Booth’s newly organized Salvation Army was working to improve the lives and save the souls of the city’s downtrodden (Hattersley 1999). This time, instead of Bootleggers and Baptists, Methodists and brewers formed the coalition opposing Booth’s efforts.
Note:COALIZIONE CONTRO L ESERCITO DELLE SALVEZZA

Yellow highlight | Location: 438
more traditional churches felt threatened by this new competition from Booth and his unconventional methods,
Note:LE MOTIVAZIONI DEI METODISTI

Yellow highlight | Location: 447
Methodist bishops and other religious leaders struggled to shut down the army’s successful efforts to attract members and funds for its growing enterprise.
Note:COMPETIZIONE RELIGIOSA

Yellow highlight | Location: 467
Salvation Army preachers were jailed for disturbing the peace with their sermons and music,
Note:TURBAMENTO ORDINE PUBBLICO

Yellow highlight | Location: 472
In spite of the opposition, Booth’s strategy gained momentum—and eventually the support of wealthy philanthropists.
Note:LOTTA X I FONDI DEI FILANTROPI

Yellow highlight | Location: 476
Efforts to regulate the Salvation Army,
Note:TACITARE CN LE REGOLE... BIRRAI E METODISTI... ALLEANZA NN DICHIARABILE

Yellow highlight | Location: 482
Cooperative Strategy
Note:ttttttttt

Yellow highlight | Location: 490
Walmart was a crucial supporter of President Obama’s Affordable Care Act, which requires the mega-retailer’s competitors to pony up health benefits as well.
Note:ALLEANZA WALMART OBAMA... PER COSTRINGERE I COMPETITOR AD UNIFORMARSI AGLI ALTI STANDARD

Yellow highlight | Location: 498
Like Walmart, the union was interested in raising the costs of its competitor—nonunion labor.
Note:I SINDACATI SI ACCODANO

Yellow highlight | Location: 531
forming their own Baptist groups or merely funding Baptist efforts already under way, Bootleggers
Note:STRATEGIA COOPERATIVA

Yellow highlight | Location: 541
Chesapeake Corporation is one of the nation’s most innovative and successful natural gas producers. It, too, would like to see coal displaced by gas. Chesapeake made a $26 million donation to the Sierra Club to help fund an attack on coal directed to the EPA, with Sierra leading the charge (Martosko 2012).
Note:LA GURRA CARBONE E GAS

Yellow highlight | Location: 553
Coordinated Strategy
Note:tttttttt

Yellow highlight | Location: 553
The fourth and final category of Bootlegger/Baptist interactions involves political actors—often presidents—taking the initiative to yoke together interest groups
Note:COORDINAZIONE POLITICA

Yellow highlight | Location: 556
The 2008 credit-market meltdown brought with it the collapse and taxpayer bailout of Fannie Mae and Freddie Mac;
Note:LA CRISI FINANZIARE... NECESSITÀ DI ESPANDERE GLI AFFARI

Yellow highlight | Location: 559
In 1995, a new interest group emerged, dedicated to expanding government efforts to help Americans purchase homes: the NHS, which we mentioned in our last section as an example of a Baptist group
Note:NHS COME ASSOCIAZIONE MORALISTA

Yellow highlight | Location: 565
The NHS coalition was not a winning one, however, because it had no true Baptists. But this oversight was addressed as quickly as one could say “homeownership.”
Note:IL DIRITTO ALLA CASA

Yellow highlight | Location: 568
With strong private-sector support, President William J. Clinton called on Freddie Mac and Fannie Mae to reduce their lending standards and greatly expand mortgage lending for families,
Note:LE RICHIESTE DI CLINTON

Yellow highlight | Location: 593
even as regulators warned that “subprime lenders were saddling borrowers with mortgages they could not afford, the U.S. Department of Housing and Urban Development (HUD) helped fuel more of that risky lending” (Leonnig 2008).
Note:PRESTARE PRESTARE PRESTARE Clinton e le pressioni della politica come origine della crisi finanziaria del 2007

Yellow highlight | Location: 655
Final Thoughts
Note:ttttttt

Yellow highlight | Location: 658
the extraordinary 1970–80 regulatory period, when the new social regulatory agencies were first emerging,
Note:periodo straordinario di crescita a valanga della regolamentazione

Yellow highlight | Location: 660
The goals of social regulation were, more often than not, the goals of interest groups that included civic and religious organizations
Note:il ruolo delle lobby nell 'esplosione delle regole no. Lobby che comprendono anche organizzazioni religiose eccetera

Yellow highlight | Location: 674
“Where appropriate and permitted by law, each agency may consider (and discuss qualitatively) values that are difficult or impossible to quantify, including equity, human dignity, fairness, and distributive impacts” (White House 2011).
un esempio di direttiva vaga che lascia campo libero alla burocrazia

lunedì 6 giugno 2011

Moralismo cattivo e moralismo buono

In una serie di vecchi post me la prendevo con il neo-femminismo puritano. Il capo d’ imputazione era forte: “moralismo”.

Dico “forte” perché so che da quelle parti un’ etichetta del genere, che altrove sarebbe un vanto, è mal digerita.

In effetti, essere considerati dei “moralisti” non è molto “cool” al giorno d’ oggi, eppure non voglio dar l’ impressione che sia sempre un atteggiamento condannabile.

Vediamo allora di distinguere il “moralismo cattivo”, imho quello delle neo-femministe, da uno più accettabile se non auspicabile.

[“Moralista” = è colui che non si limita ad osservare una certa regola etica di comportamento ma fa di tutto, o comunque s’ impegna, affinché anche gli altri si uniformino alle sue preferenze]

***

Se la morale non esistesse, esisterebbero solo individui egoisti che perseguono razionalmente il loro bene personale.

Ma attenzione, anche l’ egoista razionale, grazie al miracolo laico dell scambio, puo’ fare del bene: Tizio, infatti, si arricchisce e soddisfa i suoi obiettivi quanto più soddisfa prontamente i bisogni di Caio.

Questo è tanto vero che per alcuni autori è tutto: la morale si produce in modo endogeno, fine del discorso.

Per questi autori non serve un “uomo morale”, figuriamoci se serve un “moralista”.

Ma questa logica incontra ostacoli non da poco che si manifestano nel cosiddetto dilemma del prigioniero:

priso

Provate a leggere che che si tratta, vi accorgerete che in quei casi se mi comporto da egoista non costruirò mai “un mondo migliore”.

Ci sono molti dilemmi che derivano da quello originario. Sono tutti casi in cui la tentazione opportunistica (free riding) compromette il bene comune.

Questa critica non è tanto rivolta agli “egoisti”, in fondo costoro non hanno come obiettivo quello di migliorare il mondo in cui vivono, quanto a chi sostiene che un “mondo egoista” possa essere anche un “mondo migliore” per tutti.

Spesso la politica è chiamata in causa per raddrizzare queste storture, senonché quasi sempre la toppa che mette è peggio del buco.

La cosa migliore sarebbe allora l’ entrata in scena del cosiddetto “Uomo Etico” (UE).

UE segue dei principi etici e a quei principi uniforma con zelo i suoi comportamenti nella speranza di creare il fatidico mondo migliore.

Ebbene, possiamo dire fin da subito che non riuscirà mai a dar corpo alla speranza perché quei suoi principi, qualsiasi essi siano, libereranno interazioni in stile “dilemma del prigioniero”. Situazioni in cui per perseguire gli obiettivi di UE sarebbe meglio non adottare i principi di UE.

James Jean

Ogni etica del “buon senso” (ama i tuoi figli, la tua famiglia, la tua patria…) è soggetta al “dilemma”, esattamente come la razionalità egoista.

Solo chi si pone per obiettivo diretto “la costruzione di un mondo migliore” (conseguenzialismo), evita il “dilemma”. Vivendo in un mondo dove il battito d’ ali di una farfalla scatena gli uragani, giusto uno “gnostico” cova progetti tanto ambiziosi. E i danni dello gnosticismo sono noti.

Oltre a essere proco verosimile, un’ etica conseguenziale ha altri difetti: conduce spesso a conclusioni ripugnanti ed è auto-rimuovente.

Scartata la politica e scartato il “conseguenzialismo”, per fortuna ci sono altri rimedi. Ma per sfortuna dobbiamo constatare che sono tutti rimedi-monchi.

Si può chiedere all’ uomo di coltivare un certo altruismo, ma l’ altruismo crea altro opportunismo. Si possono chiedere “test kantiani” (faccio solo cio’ che sarebbe un bene se facessero tutti), ma il test kantiano spesso è assurdo. Si puo’ invocare la fiducia nel prossimo, ma la fiducia nel prossimo non garantisce una buona uscita dal dilemma.

Alla fin fine il miglior modo per uscire da dilemma è quello di appellarsi ad una sincerità introspettiva.

Da quanto detto comprendiamo quale sia l’ ossatura di un’ etica ben costruita: sani prinicipi + riluttanza all’ opportunismo nei casi evidenti di free riding.

Ma un’ etica aprioristica (fondata sui principi) revisionata in questo modo non puo’ più nemmeno dirsi aprioristica visto che per evitare i comportamenti opportunistici ci tocca calcolare esattamente le conseguenze dei nostri atti.

E’ un ibrido!

Per costruirla gli aprioristi e i conseguenzialisti devono allearsi e rendersi conto che stanno scalando la stessa montagna da versanti diversi.

L’ ossatura della mia etica laica preferita per costruire un “mondo migliore” è all’ incirca questa: rispetto della proprietà + sincerità.

Trasparenza e Proprietà. E’ un’ etica piuttosto borghese, lo ammetto.

Oltretutto la “sincerità” e il culto della “proprietà”, spesso creano danni. Ma non esiste al momento una formula per delimitare la parte benefica!

In genere mi attengo alla mia “etica da un rigo”, a meno che qualcuno mi dimostri in modo evidente che ci sono inconvenienti. Esempio: la bugia pietosa porta benefici evidenti, e io rinuncio al mio “principio di sincerità”. I problemi di "common knowledge" impediscono alla "sincerità" di essere un principio assoluto. Un ubriaco alla guida costituisce un pericolo evidente, e io rinuncio al mio principio di proprietà.

L’ uso dell’ economia mi consente di ridurre al minimo le mie “rinunce” poichè l’ economia rende difficoltoso enucleare “evidenze” contrarie ai miei principi. E quando il calcolo delle “evidenze” si fa confuso ed incerto, l’ appello ai principi diventa decisivo.

Ed ora veniamo ad una conclusione possibile.

Penso che l’ atteggiamento moralistico abbia un qualche senso nel momento in cui crea ostacoli al free rider.

Ecco allora la risposta che cercavamo: il “moralismo buono” consiste nel sanzionare moralmente chi è aggressivo con la proprietà altrui, nonché l’ ipocrisia (insincerità) di chi sfrutta le situazioni stilizzate nel “dilemma del prigioniero”.

Tutto il resto è moralismo cattivo, il moralismo di chi al mercato compra le carote facendo la “predica” a chi preferisce le zucchine.

Derek Parfit – Reasons and Persons

lunedì 17 gennaio 2011

Il nodo della sanzione morale

Sappiamo ormai cosa distingue il "moralismo" dalla "moralità": il primo atteggiamento politicizza la morale al fine di estendere alla comunità i principi di una parte (che solo quando va bene è la maggioranza).

La sanzione morale è invece una forma di moralismo più sottile, ha più a che fare con il boicottaggio e consiste nel discriminare chi ritengo "peccatore" penalizzandolo tramite le mie libere scelte.

Per esempio, se da cattolico osservante devo scegliere il parrucchiere da cui andare, scarto quell' omosessuale praticante e petulante che ha il negozio all' angolo sebbene sia il migliore sulla piazza.

Altro esempio, boicotto quel crapa pelata del panettiere in via Garibaldi perchè so che è un razzista e in più attivista di svariati movimenti neo-nazisti. E questo nonostante sappia che il suo pane è di gran lunga il più fragrante.

Altro esempio, evito di leggere Céline visto che fu un gran fascistone e lo stesso faccio con quel fanatico di Majakovskji poichè non esitò un attimo ad aderire entusiasta alla rivoluzione sovietica.

L' ultimo esempio riguardava i trafficanti d' armi ma forse è inutile farlo, di sicuro ci siamo capiti.

Insomma, i peccati vanno "tassati" (*)? E io devo farmi parte attiva nell' esazione?

Per dirlo ancora diversamente: la preferenza morale è una preferenza come un' altra?

Non mi sognerei di sprecare energie per rendere la vita difficile a chi prefersce gli spaghetti alla pasta corta. Dovrei comportarmi diversamente quando passiamo alle "preferenze morali"?

L' argomento non è semplice ma se devo prendere una posizione francamente non penso che il boicottaggio abbia molto senso: l' alleanza temporanea con il "peccatore" rafforza entrambi e fare un pezzo di strada insieme non è disdicevole di per sè. La cooperazione genera ricchezza e io credo che la ricchezza procurata mediante la libertà alla lunga faccia bene alla vita morale di ogni individuo coinvolto. (**).

Forse, così come per le questioni ambientali, anche per le questioni morali esiste una curva di Kuznet tale per cui l' arricchimento sociale è una via verso la moralità.

Leggo che Loredana Lipperini (qui, quo e qua) ed altri scrittori subiscono una "sanzione morale" dall' assessore Speranzon, secondo quest' ultimo avrebbero contribuito ad ostacolare l' estradizione di Cesare Battisti firmando appelli in suo favore (***). L' assessore medita di non rifornire più le Biblioteche comunali con i loro libri.

E' evidente che Speranzon, nella scelta dei libri, intende integrare alle considerazioni di qualità delle considerazioni morali.

[... qualcuno potrebbe pensare che siamo di fronte ad un "moralismo politico", quello della peggior specie, in realtà trattasi di semplice "sanzione morale": la scelta politica consiste nel mantenere e rifornire una Biblioteca comunale, la scelta dei libri che ci van dentro, assumendo la buona fede dell' assessore, è meramente soggettiva...]

C' è stata una grande levata di scudi per questo moralismo invadente, e, anche per quanto detto più sopra, non faccio fatica ad associarmi.

Ma ci sarebbe stato qualcosa del genere se Speranzon o chi per lui avesse deciso di rifornire le macchinette comunali del caffè con un prodotto equo-solidale, facendo cioè prevalere considerazioni moralistiche al rapporto prezzo/qualità?

Mi sa che anche in questo caso ci si ripresenterebbe un dilemma già visto: come mai la censura è tanto impopolare presso i nostri intellettuali?

(*) Per una lista di inconvenienti che deriva dalla tassazione dei peccati giova il lavoro del teologo libertario Padre Sirico.

(**) Penso che i seguenti assunti siano necessari per la conclusione: 1) non mi reputo infallibile in tema di principi morali, 2) penso che una vita morale sia veicolo di felicità e 3) penso che le scelte morali siano innanzitutto scelte razionali e non meri desiderata.

(***) Che strano, nell' imparziale Radio Tre (Prima Pagina) il sociologo Ilvo Diamanti aveva appena finito di dichiarare che a sua conoscenza mai nessuno a sinistra aveva assunto posizioni contro l' estradizione di Battisti.

mercoledì 22 dicembre 2010

Puo' la vita morale sopravvivere alla democrazia?

A volte mi lamento di quanto i commentatori della politica italiana indulgano al moralismo. Altre volte sento però l' inanità di questa recriminazione: ormai la politica ha invaso il fortino della morale irrompendo attraverso la breccia del welfare state; viviamo in uno Stato Etico a tutti gli effetti, con che coraggio posso rimproverare a chi parla di politica di sconfinare nell' etica?

"... la mia preoccupazione per le democrazie contemporane è forte... comincio con l' osservare che mentre un governo democratico dovrebbe consentire ai governati di tenere sotto controllo i governanti, in realtà oggi accade per lo più l' inverso, sono i governanti che riversano sui governati la loro occhiuta sorveglianza... la maggior parte dei governi occidentali è scontenta se fumo o se mangio cibi grassi o se bevo superalcolici e non manca di farmi sentire la sua disapprovazione attraverso chiassose campagne pubbliche... A quanto pare prendiamo in prestito troppo denaro e molti di noi sono cattivi genitori, il governo ce lo fa presente di continuo... Qualche Ministro tra poco ci consiglierà amabilmente di leggere una fiaba al nostro bimbo che si addormenta... Ancora, a quanto pare molti di noi non familiarizzano abbastanza con le altre etnie e questo dispiace ai governi i quali pensano che dovremmo farlo essendo la diversità un valore... Insomma, il politico dovrebbe rappresentarmi e invece sembra che si sia trasformato in un genitore che, avendo grandi progetti per il figlio, lo spinge incessantemente al "miglioramento" personale... Giocare d' azzardo e avere scarsa cura dei figli sono senz' altro condotte riprovevoli, ma andrebbe ricordato che sono "vizi". Il vizioso pagherà per le sue debolezze e si migliorerà: la vita è una maestra migliore dei politici... Nazionalizzare la vita morale di una persona è un passo rischioso, a volte verso il totalitarismo... Inoltre, saremmo più indulgenti se nelle vesti di "grillo parlante" ci fosse un Gigante della Morale; al contrario, la stima che il governato riserva al politico è decisamente in declino... Più il governato disprezza il politico, più gli chiede di decidere per lui, come risolvereil rompicapo? Per risolvere l' acrostico introdurrò il concetto di "mente servile"... Socrate pensava che l' elemento formativo della vita umana fosse la riflessione su cio' che si deve e cio' che non si deve fare... Il problema più evidente della democrazia contemporanea è che lo Stato previene sistematicament questa riflessione "spiazzandola", come direbbe un economista... Può la vita morale sopravvivere alla democrazia? E' la domanda che mi pongo in questo libro... Anche la felicità, se uno ci fa caso, è messa a rischio dallo Stato Etico: nel deliberare e nell' eseguire cio' che abbiamo deciso scopriamo a noi e al mondo chi siamo. Nella misura in cui veniamo espropriati di questa funzione c' è il rischio che appassisca in noi quell' elemento umano che ci rende individui dinamici e speranzosi, c' è il rischio che la nostra mente diventi sempre più una "mente servile"... Il vaccino al servilismo è, come la tradizione occidentale sa bene, l' individualismo, che non significa egoismo o narcisismo ma "mettere al centro la responsabilità individuale"... La condizione strutturale che crea "menti servili" deriva soprattutto da cio' che è noto come "welfare-dependency", ma anche da quella ragnatela di regolamentazioni fatta per proteggere l' auto-stima della parte "debole", una precettistica contorta che sortisce come effetto principale quello di "educare ad essere vittime" e che fa dilagare quella che è stata icasticamente definita "cultura del piagnisteo"... Ulteriore elemento di corruzione morale è il fatto che se A offende B, il responsabile spesso è C! (sintomatico il caso delle offese tra lavoratori fatte scontare al datore di lavoro che non ha creato un "ambiente armonioso")... Per svolgere questo ruolo di supplente e di guida etica, lo Stato drena una gran quantità di risorse ai cittadini, lasciando loro liberi di affrontare solo le decisioni più triviali... Ma l' abitudine a vivere sotto tutela a lungo andare erode anche la scorza morale più coriacea..."

Kenneth Minogue - The Servile Mind - 2010 (la maldestra traduzione è mia)

Mi appresto a leggere le 350 pagine in cui il luminare sciorina con cura i "danni etici" prodotti dalla democrazia moderna e dai governi sempre più ipertrofici che sforna.

Mi interessa anche lo studio delle dinamiche attraverso cui una società ricca possa alla lunga produrre "disperazione" attraverso l' esproprio di funzioni ritenute importanti per la formazione di un carattere. Chi non coglie un nesso con le recenti esagitate proteste studentesche? Sono manifestazioni di una "disperazione" a lungo pronosticata che piano piano comincia finalmente ad emergere.

sabato 11 dicembre 2010

La coerenza dei cattolici in politica

Nelle mailnglist dei ciellini gira commentato con entusiasmo lo scambio tra Maurizio Lupi ed Eugenio Scalfari intorno alla figura del cattolico berlusconiano.

Voi con chi state? Con il pragmatista (Lupi) o con il moralista (Scalfari)?

Io, vista la mia avversione al bigottismo in politica, non ho dubbi*. Ma quando c' è di mezzo barbapapà quasi mai ho dubbi.

Voi potete decidere leggendo questo scambio.

Altro dilemma è darsi ragione di parti che sembrano rovesciate. Perchè il bigottismo alligna prepotente tra i laicisti?

Solo strumentalizzazione politica? Non credo.

Noi non abbiamo certo bisogno del fulgido esempio di Scalfari visto che il nostro Osservatorio ha nel mirino un prototipo esemplare del "Giornalista Unico"**, parlo di "Fahre", e possiamo quindi constatare tutti i giorni questo singolare modo di trasudare omelie a sprone della crociata più di moda.

A ritmo alternato si filosofeggia un giorno a favore del pragmatismo, per passare all' azione il giorno dopo con la lancia del moralismo in resta.

Cosa c' è che non va?

Ancora conflitti irrisolti dopo la caduta di quel beneamato muro dove queste "novelle beghine" si erano a lungo cementificate godendo di una mai abbastanza rimpianta sicurezza uterina?

***

* [... Il cattolico si prefigge un obbiettivo ed è autorizzato a cercare la via migliore per perseguirla. Una sana considerazione che ha spazzato via la perniciosa idea dell' unità politica dei cattolici...]

** Ferrara bollava così il giornalista/opinionista rigoroso osservante di comandamenti scolpiti in tavolette discese da monti a quanto pare molto più alti del Sinai. Serve sottoscriverli per essere ammessi nella "Grande Parrocchia".