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giovedì 5 dicembre 2019

IL WELFARE E' QUI PER RIMANERE, CHE CI PIACCIA O NO


IL WELFARE E' QUI PER RIMANERE, CHE CI PIACCIA O NO
L'amore per la libertà e il liberalismo, conducono a governi ipertrofici. Ach...
Non è il fallimento di un ideale! La libertà crea abbondanza e l'abbondanza attira i "predatori". E' sciocco ostacolare questa dinamica del tutto naturale, occorre piuttosto farci i conti.
In occidente - almeno a partire dalla fine dei '70 con la ventata Reagan/Thatcher - la "libertà" per molti versi ha vinto: l'inflazione è stata aggredita, sul debito pubblico c'è più attenzione, le aliquote marginali (quelle riservate ai ricchi) si sono abbassate ovunque, le partecipazioni statali sono sparite, i mercati del capitale si sono aperti, la globalizzazione avanza e i muri del socialismo reale sono caduti.
Le idee libertarie hanno migliorato anche la qualità dei politici, quasi nessuno sostiene più forme di pianificazione centrale o un'economia costruita attorno alla contrattazione collettiva. Il marxismo è caduto in disgrazia, intellettuali come Fusaro o Zizek sono considerati macchiette da invitare in TV per "fare casino" o da relegare su YouTube per il godimento del popolo freak. La ricchezza è aumentata ovunque. A livello planetario la povertà è stata praticamente sconfitta, le opportunità di cambiare vita sono cresciute ovunque. A confermare questa regola ci sono le molte eccezioni, naturalmente.
Eppure i governi si sono allargati, hanno preso piede, spendono più di ieri. Più ricchezza maneggiamo, più governo possiamo permetterci. Inoltre, migliore sarà il governo (magari perché ha imparato la lezione libertaria), maggiore sarà la domanda di governo. Questo è il paradosso fondamentale della libertà. La vittoria sul piano pratico porta sconfitte sul piano ideale.
Non c'è rimedio, i libertari devono rassegnarsi: con una ricchezza crescente, cresce la voglia di "libertà positiva" (quella che piaceva tanto ai tiranni) e quindi il governo chiamato a instaurarla. Non dobbiamo favorire la crescita del governo in sé ma dobbiamo riconoscere che talvolta siamo acquirenti di fronte a un "pacchetto" che comprende "più libertà" ma anche "più stato". Il vecchio motto anti-statalista era: "abbasso lo stato, evviva la libertà". Ora tocca scegliere, è più importante la prima parte o la seconda? Ma i libertari non sono abituati a questo dilemma, cosicché entrano in crisi proprio quando la loro idea è vincente. Questo libro è un caso classico. Non vogliono credere di essere di fronte ad un "pacchetto" e si lanciano in utopie che li rende irrilevanti. Ecco allora che ci si lamenta dell'ignoranza degli elettori o dell'ingordigia della lobby di turno. Si tratta di lamentele fondate ma che nascondono una sorta di fatalismo. Il welfare è qui per rimanere, che ci piaccia o no. Gli uomini hanno impulsi profondamente radicati, compreso il fatto che intendono spendere l'incremento di ricchezza ottenuto attraverso canali governativi. Rassegnamoci.
Oggi molte minacce alla libertà non ci vengono dai governi. Pandemie, catastrofi naturali, riscaldamento climatico... Le migliori risposte a questi problemi non si trovano nella vecchia cassetta degli attrezzi. Ha poco senso riproporre il vecchio schema stato/società e la conseguente privatizzazione di tutto. La cosa migliore è una cooperazione tra lo stato e il metodo della libertà, ovvero il mercato. Per esempio, tassare la CO2 è la soluzione che rispecchia la logica di mercato ma assegna allo stato un ruolo da protagonista. Se una volta si diceva "più mercato meno stato" oggi bisognerebbe dire "più mercato nello stato". La proprietà intellettuale (software, brevetti farmaceutici, vaccini...) è un altro ambito dove stato e mercato sono chiamati a collaborare. E la proliferazione del nucleare? Non vedo alcun approccio "purista" promettente. Il nuovo libertarismo dovrà avere un cuore pragmatico, dovrà progettare istituzioni in cui il governo avrà comunque un ruolo.
Se oggi leggi un libro autenticamente libertario, mi viene in mente il grande Murray Rothbard ma va bene anche questo, sei costretto a dire che non hai imparato niente. Sempre la solita adorabile litania. Ti viene persino nostalgia per i bei tempi andati, quelli in cui guerreggiavi contro i pianificatori dell'economia. Allora i libertari avevano davvero molte risposte giuste. Ma oggi? Non rischiano anche loro di cullarsi sugli allori e diventare macchiette irrilevanti?
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On Wall Street, in the culture of high tech, in American government: Libertarianism—the simple but radical idea that the only purpose of government is to protect its citizens and their property against direct violence and threat— has become an extremely influential strain of thought. Bu...

sabato 9 giugno 2018

Governo e sviluppo

http://econlog.econlib.org/archives/2018/06/state_capacity.html

Quanto conta l'efficacia del governo nello sviluppo. Di certo gli stati prosperi hanno un governo forte e efficiente ma il nesso di causalità dove va?

Alcuni ritengono che che il governo sia la fonte dello sviluppo, altri privilegiano la legge di Sutton: "rubo alle banche perché i soldi sono lì". I ladri più sofisticati operano dove la ricchezza è maggiore, cio' non significa che siano loro a produrre quella ricchezza anche se ne segnalano la presenza. Lo stesso dicasi per i governi.

martedì 17 gennaio 2017

L'odio per lo stato che avvelena i libertari

Lo stato è da sempre il nemico giurato dei libertari, questo anche se spesso le sue politiche dei governi sono di stampo libertario.
[… attingo da William D. Eggers & John O'Leary: “Reasons Why Libertarians Shouldn't Hate Government”…]
Prendiamo la lotta all'inflazione...
... inflation has come down from unacceptable levels in the 1970s to an eminently livable situation...
Oppure le minori tasse per i ricchi...
... Marginal tax rates have fallen from 70 percent to below 40 percent....
O il vasto programma di privatizzazioni degli anni passati...
... There has not been a major cry to nationalize or otherwise cripple the hi-tech sector....
O la deregolamentazione della finanza...
... Private capital markets have become more advanced, more liquid, and better able to fund new ideas....
O la lotta al  comunismo...
... on a global scale communism has fallen... few American politicians advocate central planning or an economy built around collective bargaining. Marxism has retreated in intellectual disgrace....
Domanda retorica: che fine farebbe l'austerity dei nostri giorni se non fosse strenuamente difesa dai governi in carica e dai burocrati di Bruxelles?
Lo stato ha garantito anche molte libertà positive (opportunità) che magari il libertario “duro e puro” non vede con simpatia ma che indubbiamente migliorano la vita di tutti...
... much greater liberty, at least in the positive sense of greater life opportunities....
In fondo, i danni che lo stato crea possiamo permetterceli proprio grazie alle concessioni che lui stesso ha fatto al mercato...
... The more wealth we have, the more government we can afford...
Da qui il paradosso libertario...
... the better government operates, the more government people will demand. That is the fundamental paradox of libertarianism. Many initial victories bring later defeats....
Vediamo qual è il ciscuito sottostante: i libertari evangelizzano, i governi si convertono operando in modo più razionale e la gente, visti i buoni risultati, vuole più stato.
Il mondo di domani:
... We should embrace a world with growing wealth, growing positive liberty, and yes, growing government...
Accettiamo allora più governo: fa parte del "pacchetto" che comprende anche più libertà, più mercato e quindi più ricchezza.
[… ma c'è anche un canale parallelo più specifico da cui si genera il paradosso: più innovazione, più tecnologia disponibile per il controllo, più stato...]
... We don’t have to favor the growth in government per se, but we do need to recognize that sometimes it is a package deal...
Il nuovo motto...
... The motto— “liberty is good”— is the more important.... advances in liberty bring bigger government.”...
Conclusione: la libertà di mercato genera ricchezza che porta più stato: prendere o lasciare. E “lasciare” è folle.
Anche dal punto di vista intellettuale, quello del libertario antistatalista ormai è un  piagnisteo ripetitivo che nessuno ascolta più...
... much of libertarianism has become a series of complaints...  the welfare state is here to stay,...
Molti libertari hanno trasformato la libertà da mezzo a fine. Ma questa scala di valori spesso non coincide con quella delle persone a cui si rivolge...
... seeing positive liberty (“what can I do with my life?”) as more important than negative liberty (“how many regulations are imposed on me?”)....
In molte aree cruciali per il nostro futuro lo stato può e deve dare il sul contributo: brevetti, diritti d'autore, riscaldamento globale, pandemie, politica estera, nucleare...
... I worry about pandemics and natural disasters, as well as global warming and climate change more generally (it doesn’t have to be carbon-induced to be a problem). These developments are big threats to the liberty of many people in the world, although not necessarily Americans. The best answers to these problems don’t always lie on the old liberty/power spectrum in a simple way. Defining property rights in clean air, or in a regular climate, isn’t that easy and it probably cannot be done without significant state intervention... Intellectual property in vaccines and drug patents also will become an increasingly critical issue on a global scale.... More and more economic value is being held in the form of intellectual property.... Another major problem– the major problem in my view– is nuclear proliferation...
Il libertario duro e puro è allo stesso tempo radicale e prevedibile...
... We would run the risk of being too kooky and too mainstream at the same time...
I suoi libri sono perfetti ma leggendoli non si impara mai niente, sono tutti uguali...
... Brian Doherty’s wonderful book.... what I liked most about the book was how little I learned from it....
Sono finiti i bei tempi della guerra al comunismo, quando il messaggio antistatalista girava a meraviglia...
... The book hearkens back to those good old days when the nature of the fight, “liberty vs. power,” was really quite clear. America in the mid to late 1970s was a wreck, and libertarians indeed had a lot of the right answers....
L'atteggiamento libertario spesso diventa addirittura inviso...
... “I don’t want to make government work better, I want it to go away"...
Il fallimento della scuola pubblica o della Rai, per esempio, sono per lui  occasione di festa: sente la privatizzazione è più vicina! Ma questo atteggiamento da "gufo" gli aliena inevitabilmente l'empatia della massa.
Nel suo Pantheon il libertario venera eroi - esempio  i Padri fondatori della democrazia americana - che non avevano certo un atteggiamento simile...
... Our Founding Fathers, fondly quoted by limited-government advocates, didn’t view government as evil, but as a flawed institution with some important jobs to do...
Il governo era temuto e limitato ma nessuno pensava di liberarsene o di farlo funzionare male per avere la scusa per liberarsene.
Ecco allora alcune ragioni per "amare" il potere politico.
Cattivi governi accrescono la domanda di governo. Sembra strano ma è così. La questione del resto è empirica...
... the less citizens trust government, the less willing they should be to give it big new responsibilities, right? Wrong. An important recent academic study called “Regulation and Distrust” shows that, paradoxically, the worse government performs, the more citizens demand greater government intervention...
Perchè? Forse, per un’illusione cognitiva, gli errori della politica ci appaiono talmente macroscopici che ci sembra facile correggerli (con un po' di potere in più nelle mani giuste).
Per andare al governo (e limitarlo) bisogna “amarlo”.
La Sinistra lo ama visceralmente, non c'è dubbio, la politica è la sua passione, cosicché la politica e i giornali che si occupano di politica registrano un persistente e fastidioso bias a sinistra...
... liberals believe deeply in government. As a result, they sit on school boards, city councils, and regional planning boards...
Destra e libertari hanno invece altre passioni...
... Many conservatives and libertarians come from the world of business... Once in power, they tend to have far more difficulty... most high-profile attempts to shrink government fail...
Le riforme di mercato non si fanno da sole, bisogna progettarle ed è un lavoro duro.
Privatizzare è difficile e se sbagli i "nemici" ti fanno a polpette. Immaginatevi solo una privatizzazione dell'acqua andata male! C'è chi non aspetta altro per scatenarsi...
... what happened when California actually tried electricity deregulation? Within just a few years, the new law caused soaring prices, rolling blackouts, and the recall of Gov. Gray Davis. Consumers lost billions.... energy companies such as Enron exploited design flaws...
Fare i "gufi" ci rende antipatici. Non si può godere impunemente delle disgrazie altrui...
... Incessant government-bashing may make you feel good, but alienates most everybody who knows and loves a police officer, firefighter, teacher, social worker, anyone who has ever collected an unemployment check...
Nessuno ti ascolta se trasudi solo disprezzo. La gente vuole competenza, non disprezzo...
... Many voters today may indeed want smaller government, but what they want most of all is competent government... free-marketers also need to communicate a genuine interest in the effective performance...
La gente vuole "felicità", non "libertà" fine a se stessa. Per i più la libertà è un mezzo per essere felici, non un fine. Giusto o sbagliato che sia, per molti essere schiavi trattati con i guanti dai rispettivi padroni è preferibile che essere liberi e in balia degli eventi. Questo è un fatto.
D'altronde, non si può negare che molti progetti della politica sino stati dei successi di portata storica...
1. Democratic Reconstruction in Japan Post WWII....
2. The Marshall Plan. Aid to rebuild Europe following WWII...
3. The Apollo Moon Landings. A come-from-behind win in the space race. On time, on budget, and 40 years later still never repeated. A strong head of NASA, James Webb, and a start-up culture made this incredibly audacious effort reality...
4. 1996 Welfare Reform. Put time limits on welfare benefits and encouraged work rather than dependence. Based on a program in Wisconsin, a good example of building off the demonstrated success of our nation's laboratories of democracy—the states. Cut welfare rolls by more than 50 percent in many states...
Naturalmente ci sono anche molti fallimenti...
1. Hurricane Katrina. The failure of the Corps' to adequately prepare was less visible but just as disastrous as the Keystone Cops response
2. NASA's Shuttle Tragedies.
3. Democratic Reconstruction in Iraq
4. The 1970s War on Inflation...
E allora non resta che giudicare caso per caso avendo la consapevolezza che "a volte le cose vanno in un senso, a volte nell'altro".
libertà

lunedì 5 dicembre 2016

Il trionfo dello statalismo è inevitabile

L’ideologia liberale, vincente sul piano intellettuale, è perdente nei fatti.
Qualcuno si è spinto a parlare di “pensiero unico” riferendosi alle ideologie post-muro: non sappiamo ragionare che in termini liberali.
D’altra parte, mentre i liberali pontificano, il ruolo dei governi cresce in continuazione, così come la spesa statale. Perché? Tenta di rispondere Tyler Cowen nel saggio “Does Technology Drive the Growth of Government?”.
Perché nel mondo occidentale (ma anche in Giappone) il governo si occupa praticamente di tutto?
Gordon Tullock ha parlato di paradosso: per quanto la teoria ci dica che la formula “meno stato” sia vincente sul piano dell’efficienza, i governi crescono ovunque.
Prima del novecento l’azione di governo era limitata, la spesa non superava il 5% del pil. Oggi, arriviamo al 40-50%!
Per non parlare della regolamentazione, oggi ipertrofica, ieri rarefatta.
Nel frattempo, gli economisti liberali vivono sdraiati da mattina a sera nell’ aula magna delle loro università: disturbarli è anti-scientifico. Ma cosa diavolo sta succedendo?
Ci sono ottime spiegazioni contingenti, ma puo’ essere pensata una teoria generale dello statalismo?
E’ un po’ difficile poiché le cause sono molte. Passiamole rapidamente al vaglio registrando la loro insufficienza.
Il paradigma della “public choice” ci dice che il governo serve gli interessi dei politici (e dei gruppi a loro vicini) più che quello dei cittadini.
L’interesse dei politici si traduce in “più potere”, ovvero “più governo”.
L’elettore è un “ignorante razionale” che non ha interesse a controllare più di tanto l’azione politica, i frutti di uno sforzo del genere andrebbero a tutti cosicché si creano comportamenti opportunistici.
Ma la spiegazione public choice non soddisfa del tutto: i governi c’erano anche nell’ottocento…
… Those theories, however, at best explain the twentieth 2 century, rather than the historical pattern more generally. Until the late nineteenth century, governments were not growing very rapidly. The standard public choice accounts do not contain enough institutional differentiation to account for no government growth in one period and rapid government growth in another period. Some structural shift occurred in the late nineteenth…
Altri pensano all’ideologiagli intellettuali sono tutti di sinistra e l’influsso di una simile figura è aumentato nel corso del novecento.
Di certo l’ideologia liberale classica nel novecento ha subito un tracollo a favore dell’ideale socialista. Tuttavia, non si vede come mai gli intellettuali abbiano virato così senza una ragione precisa. Molti di loro, nel farlo, erano e sono senz’altro sinceri, c’erano probabilmente quindi condizioni oggettive che favorivano la visione socialista…
… Ideologies changed, in part, because intellectuals perceived a benefit to promoting ideas of larger government, rather than promoting classical liberalism. It remains necessary to identify the change in social conditions that drove this trend…
Altri abbinano l’esplosione del peso governativo alle grandi guerre del novecento: questi eventi emergenziali (la guerra non è l’unico ma è il più clamoroso) spingono ad allargare i compiti della politica che poi, finita l’emergenza, non rientra mai nei ranghi ma mantiene buona parte del territorio acquisito.
Robert Higgs nel suo “Crises of Leviathan” ha indagato il fenomeno parlando di “ratchet effect”: in certe epoche storiche, la politica ha l’occasione di  piantare le sue bandierine e da lì non arretra.
… For instance, state activity invariably expands in wartime, if only to fight the war. Taxes increase, resources are conscripted, and economic controls are implemented. When the war is over, some of these extensions of state power remain in place. The twentieth century, of course, has seen the two bloodiest and most costly wars in history, the two World Wars…
Ma anche la teoria del ratchet effect ha i suoi buchi
… The example of Sweden is instructive. Sweden avoided both World Wars, and had a relatively mild depression in the 1930s, but has one of the largest governments, relative to the size of its economy, in the developed world. The war hypothesis also does not explain all of the chronology of observed growth. Many Western countries were well on a path towards larger government before the First World War. And the 1970s were a significant period for government growth in many nations, despite the prosperity and relative calm of the 1960s…
C’è chi accusa il suffragio universale: prima – all’inizio dell’ottocento - il voto era limitato ad una minoranza benestante di maschi istruiti e con interessi privatistici. Oggi la massa vuole garanzie e welfare…
… Under this hypothesis, widespread voting was the central force behind the move to larger government. The small governments of the early nineteenth century are portrayed as the tools of ruling elites. But once the franchise was extended, the new voters demanded welfare state programs, which account for the bulk of government expenditure…
I problemi legati a questa ipotesi non mancano…
… First, non-democratic regimes, such as Franco's Spain, illustrate similar patterns of government  Along these lines, Husted and Kenny (1997a), looking at data from state governments, find that the elimination of poll taxes and literacy tests leads to higher turnout and higher welfare spending. Lott and Kenny (1999) find that women’s suffrage had some role in promoting greater government expenditures… Second, much of the Western world was fully democratized by the 1920s. Most governmental growth comes well after that date, and some of it, such as Bismarck’s Germany, comes well before that time. Third, and most fundamentally, white male property owners today do not favor extremely small government, though they do tend to be more economically conservative than female voters…
Cio’ non toglie, sia chiaro, che l’opinione pubblica conti: se il popolo volesse meno governo un politico che promettesse meno governo avrebbe molte opportunità di vittoria.
… Democratic government cannot grow large, and stay large, against the express wishes of a substantial majority of the population…
Probabilmente l’elemento che più ha spinto l’espansione dei governi è la tecnologia che si è resa disponibile nel XX secolo. E’ questo l’elemento mancante.
La tecnologia di cui parlo ha facilitato le comunicazioni, l’organizzazione e il coordinamento delle masse, proprio cio’ che occorre ad un governo. Parliamo di…
… electricity, automobiles, airplanes, household appliances, the telephone, vastly cheaper power, industrialism, mass production, and radio…
Le ferrovie erano a disposizione già da prima ma solo nel novecento hanno visto uno sviluppo compiuto. Nel 1950 entra poi in campo la TV.
Questa idea legata al ruolo cruciale della tecnologia ha dei precursori
… The historian S.E. Finer (1997a, 1997b) first suggested that technology was behind the rise of big government, though he did not consider this claim in the context of public choice issues. Bradford DeLong’s unpublished manuscript, “Slouching Towards Utopia,” sometimes available on the web in various parts, appears to cover related themes…
Ma perché il miglioramento nei trasporti dovrebbe incidere sull’azione di governo?
… Transportation has made it possible to extend the reach of modern bureaucracy across geographic space. The railroad allowed the North to defeat the South in the Civil War. More generally, cheap transportation increased the reach and power of a central Federal government. Federal employees, police, and armies can travel to all parts of the country with relative ease. Transportation allows published bureaucratic dictates to be distributed and shipped at relatively low expense…
Le lobby vanno a Washington in poche ore. I contatti più frequenti ci fanno pensare i problemi  in termini di “nazione” e la soluzione in termini “governativi”. Si viaggia e nasce una coscienza nazionale.
Con il telefono il centro comunica con la periferia a costi molto più bassi. La nazione viene “cucita insieme” grazie al telefono, cosa prima impossibile.
La produzione di massa garantisce luoghi di lavoro fissi e ben identificabili… 
… Factories, smokestacks, power plants, and assembly lines…
…il che facilita la tassazione. Le aliquote lievitano, la “vittima” non puo’ più scappare o nascondersi, il controllo è ubiquo…
… When most of the population lives from small-scale subsistence farming, and takes income in-kind, it is much harder both to levy taxes and put the in-kind revenue to good use…
Radio e la tv danno la possibilità di sentire i propri capi. F.D. Roosvelt è il primo presidente a ricevere una montagna di lettere. Cresce la voglia di storie e miti. Il politico puo’ incarnare la figura del super-eroe.
Il totalitarismo novecentesco – inutile dirlo – sfrutta appieno questi media, ma la democrazia non è da meno. Molti movimenti si formano grazie alla possibilità di far incontrare interessi altrimenti dispersi: il movimento dei consumatori, quello ambientalista. I movimenti si trasformano in lobby e le lobby in richiesta di leggi e di espansione di governo. la politica diventa un affare emotivo, l’analisi è scoraggiata e i costi-opportunità di ogni soluzione proposta diventano invisibili ai più. Il fuoco è sul tutto, sulla nazione. Occuparsi del “locale” diventa affare per politici di serie b.
La contabilità sistematica e le nuove tecniche manageriali accompagnano la crescita della burocrazia…
… advances in recording, processing, manipulating, and communicating…
Il welfare senza burocrazia non potrebbe semplicemente esistere.
Noi diamo per assodata l’esistenza di certi registri ma prima dell’avvento del “management scientifico” non esisteva niente del genere: i meticolosi sistemi contabili in grado di connettere milioni di dati sono in realtà una conquista recente.
… British government did not organize its paper records in terms of "files" until 1868 (Finer 1997b, p.1617)…
Inutile dire che la raccolta delle tasse ha beneficiato grandemente di questi metodi di registrazione e reporting…
… a wealthier economy will have many citizens working at legitimate, regular businesses with a distinct physical locale… The growth of the publicly owned, limited liability corporation, also helped create the systematic records that make corporate taxation possible. Collecting taxes is easier in an economically advanced environment…
Il governo è un bene di lusso e quando gli uomini escono dalla povertà cominciano a “comprarne” di più per tacitare la propria coscienza...
… Wealth above subsistence allows people to vote to assuage their consciences, even if the collective result of such votes destroys wealth and opportunity (Brennan and Lomasky 1993)…
Le società ricche hanno molto tempo libero e nel nel tempo libero ognuno vuol contribuire, ognuno vuol dire la sua. Ma perché sbilanciarsi su questioni piccole che interessano poca gente? Meglio farlo su questioni grandi che interessano tutti! Tanto non costa niente. Quando cerchi una ricetta per risolvere la “questione nazionale”, la politica è l’unico fornitore di bacchette magiche.
Tutti avanzano la loro soluzione definitiva ai grandi problemi sociali, tutti propongono di affrontarli premendo i bottoni in una sequenza originale. Ma tutti hanno qualcosa in comune: non possono prescindere dalla presenza “stanza dei bottoni”. Nell’immaginario collettivo esiste come esiste Dio. Quanto più la soluzione è ingenua, tanto più la “stanza dei bottoni” diventa imprescindibile.
La domanda di governo cresce perché la tua soluzione ideale (pensata nella pausa caffé) ai problemi del mondo richiede un governo giusto e competente per essere realizzata. La mente semplice ha difficoltà a pensare la società in mancanza di un Creatore/Pianificatore.
Quanta più tecnologia è disponibile, tanto meno chimerica è la stanza dei bottoni.
Cerchiamo ora di pensare ad un mondo impoverito di tecnologia
… Assume that we had no cars, no trucks, no planes, no telephones, no TV or radio, and no rail network. Of course we would all be much poorer. But how large could government be? Government might take on more characteristics of a petty tyrant, but we would not expect to find the modern administrative state, commanding forty to fifty percent of gross domestic product in the developed nations, and reaching into the lives of every individual daily…
l’ipotesi di una correlazione tra tecnologia e crescita del governo ha il pregio di rispettare il timing della storia…
… The lag between technology and governmental growth is not a very long one. The technologies discussed above all had 10 slightly different rates of arrival and dissemination, but came clustered in the same general period. With the exception of the railroads and the telegraph (both coming into widespread use in the mid-nineteenth century), none predated the late nineteenth century, exactly the time when governmental growth gets underway in most parts of the West…
L’esplosione si ha negli anni 20 e 30 del novecento: esattamente gli anni in cui esplodono anche le innovazioni di cui abbiamo parlato.
E il settore privato? L’ipotesi prevede che anche altre organizzazioni, oltre ai governi, abbiano sfruttato i cambiamenti della tecnologia.
E infatti il mondo delle corporation ha subito una mutazione analoga con aumenti spaventosi nella dimensione media… 
… This is exactly what we observe. Prior to the American railroads, which arose in the middle of the nineteenth century, private business corporations were not typically very large. The costs of control and large-scale organization were simply too high and no single business had a truly national reach… Following the railroads, large corporations arose in steel, oil, and later automobiles, to name a few examples. The United States Steel Corporation was the largest of the new behemoths. The J.P. Morgan banking syndicate created the company in 1901, through a 4 On the rail numbers, see Warren (1996, p.2). On the growth of large rail companies, see Chandler (1965). 11 merger of numerous smaller firms. The new company owned 156 major factories and employed 168,000 workers. The capitalization was $1.4 billion, an immense sum for the time…
Le fusioni erano all’ordine del giorno…
… Other very large companies followed, including General Electric, National Biscuit Company (Nabisco), American Can Company, Eastman Kodak, U.S. Rubber (later Uniroyal), and AT&T, among others…
Grandi governi e grandi società si spiegano con i mutamenti tecnologici. Nel timing il privato anticipa lo stato per il solo fatto ché è più pronto nella reazione ai cambiamenti.
L’ipotesi tecnologica sembra supportata anche dalla storia umana in senso lato. I pigmei sono anarchici non per la loro filosofia politica ma per la mancanza di tecnologie in grado di sostenere un governo…
… Consider a society of hunter-gatherers, as we still find in the Pygmies of Central Africa. Under some interpretations Pygmy society has a kind of anarchy. The reason for this state of affairs is obvious. It is not due to the Pygmy electoral system, Pygmy ideology, or the infrequency of Pygmy war. The Pygmies simply do not have any large-scale formal institutions of any kind. A typical Pygmy family (at least those who continue to live a traditional Pygmy existence; there are migrants to other cultures) will not own any more than its members can carry on their collective backs, when moving from hunting camp to hunting camp. Given this low level of technology, big government, for the Pygmies, simply is not an option…
L’avvento della scrittura, dell’aritmetica e delle grandi città diede modo di creare governi estesi, come nel caso dei Sumeri (3500 avanti Cristo). la burocrazia diveniva possibile per la prima volta… 
… Sumerian bureaucracy made extensive use of files, records, and archives…
Lo stesso puo’ dirsi per l’impero persiano (classico esempio di tirannia per Erodoto, almeno rispetto alle città-stato greche).
Detto questo, rendiamoci conto per attraversare l’impero occorrevano 60 giorni, cosicché il tiranno probabilmente aveva meno controllo sulle vite dei sudditi rispetto ad un politico dei tempi nostri. Ma come tiranneggiare senza tecnologia? Era praticamente impossibile…
… The Persians therefore governed through a simple formula, as explained by Finer (1997a, pp.297-8): “[They] set themselves the most limited objectives possible, short of losing control: in brief, to provide an overarching structure of authority throughout the entire territory which confined itself to two aims only: tribute and obedience. Otherwise nothing.”…
Gli egiziani erano la società totalitaria per eccellenza, incentrata su burocrazia, annotazioni e tassazione formale. Potevano godere di un’autostrada ante-litteram, il Nilo.
… Nile ran through most of the Egyptian kingdoms and served as a highway… the best communications system of the ancient world…
Riepilogando:
… "For thousands of years mankind had no large-scale empires or bureaucracies. Suddenly government became much larger in Sumeria, Egypt, and other locales, and has stayed large." While our historical understanding of this period is incomplete, new technologies appear to have been central to the growth of empire in that time. The same advances that boosted living standards also boosted centralized rule…
Nella storia seguente abbiamo visto sorgere molte tirannie anche spietate, ma nessuna con a disposizione tecnologie paragonabili alle nostre. Questo fa dire allo storico Jean Dunbabin:
… "nobody was governed before the late nineteenth Century."…
Nella Cina imperiale l’ideologia era fortemente statalista, nonostante questo ecco come Finer parlava della vita laggiù:
… “In principle the emperor knew no substantive or procedural limits to his authority, and the localities, down to the 14 villages, were supposedly completely controlled and directed from his palace.” In reality, however, the reach of the emperor was quite modest. Finer (1997a, p.73) tells us that in Imperial China “the scope of the central government was, of course, very much narrower than in our own day.”…
Le città-stato greche a volte erano tirannidi sanguinose ma erano piccolissime: se volevi te ne potevi andare votando con i piedi.
Gli imperi del passato erano macchine per estrarre tasse più che per governare. Di certo erano così l’impero mongolo e quello atzeco: le truppe del sovrano arrivavano facendo le veci di Equitalia, poi se ne andavano e le rivedevi l’anno dopo. Il Governo era cosa lontana e intangibile.
… They could not issue, communicate, and enforce the kind of detailed laws and regulations that emanate from Western governments today. So for much of recorded human history we had a combination of oppressive local governments, on a small scale geographically, combined with the payment of tribute to an external central ruler…
Negli USA la cosa più simile al big government di oggi è stata la schiavitù. Ma anche in quel caso l’istituto era tenuto in piedi da autorità locali
… Government sanctioned a system of private violence and oppression, but the government of that time did not have the reach or the machinery to run a full-scale slave economy…
Oggi i paesi poveri possiedono una tecnologia povera e vivono con governi ridotti nelle dimensioni.
Prendi Haiti
… Per capita income ranges around $400, literacy rates run about fifteen percent, and life expectancy barely exceeds forty. The rate of malaria infection is almost one hundred percent… Most parts of the country have neither electricity nor running water…. Few people have cars… oral culture… relies very little on newspapers… Haitian countryside lives in a state of virtual anarchy…
Il brutale governo di Haiti è composto da una manciata di persone che spende giusto il 20% del pil.
Basta passare in Botswana - il miracolo africano - e la musica cambia…
… Unlike most African polities, which stand closer to Haiti, Botswana has democratic government, a semblance of rule of law, and a developed market economy…
Il governo rosicchia il 40% del pil, come nei paesi occidentali.
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Fin qui i fatti. Che fare?
Sembra proprio che invertire la tendenza sia problematico: mica possiamo rinunciare alla tecnologia!
L’ipotesi tecnologica è comunque una condizione necessaria per il “big gov”, ma non una condizione sufficiente. Il legame, in via di principio, puo’ essere tagliato. Così come è stato domato il fascismo, puo’ essere domato anche il leviatano democratico…
… Those technologies made mass culture possible and in the realm of politics that mass culture translated into fascism. Only after bitter experience did fascist ideas become less popular and social and political norms subsequently evolved to protect electorates against the fascist temptation. In any case, these examples raise the question of whether we might see a subsequent evolution of institutions today, reversing how mass media and technology have shaped our politics…
Ma se ci guardiamo indietro non abbiamo molto da rimpiangere: i primi tempi non erano affatto il paradiso delle libertà, quanto piuttosto dei clan.
Forse la contrapposizione liberismo vs statalismo è scorretta: con la libertà arriva l’innovazione e quindi anche lo statalismo, il “pacchetto” ci viene offerto insieme, prendere o lasciare. L’epoca liberale non tornerà più.
Ma la tecnologia del futuro sarà un propellente per il governo o un freno?
C’è chi sogna l’ingegneria genetica o  l’anonimia di internet come il paradiso dell’anarchia. La storia ci spinge a diffidare: quando l’innovatore opera è debole mentre il governo è forte e si accaparra senza sforzo cio’ a cui è interessato facendo leva sulle mille possibilità di ricatto che possiede.
Altri puntano sulla competizione tra governi sperando che spinga verso politiche liberali. Ma questa ipotesi non è supportata dai dati: i paesi piccoli e aperti sono anche più interventisti di quelli grandi (Rodrik 1998). I paesi piccoli sono più esposti alla volatilità economica e gli abitanti desiderano più protezione: quanto più si arricchiscono, tanto più la desiderano…
… The more open the economy, the more risk that individuals face from the perturbations of larger world markets. These citizens then tend to favor more government intervention, not less, to protect themselves against those risks… Canada is a more “open” economy than is the United States, yet it typically has greater government intervention and higher levels of government spending… Nordic economies are both very open and have lots of government spending…
Non resta che rassegnarsi e meditare sul “pacchetto” che ci viene offerto e a cui accennavo prima: tornare indietro o incassare la maggiore ricchezza prodotta dall’innovazione con in allegato l’odiato statalismo? Forse, quest’ultima è ancora l’opzione migliore.
atom