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mercoledì 3 luglio 2019

IL PROBLEMA CON LA MURGIA

IL PROBLEMA CON LA MURGIA

Siccome i fascisti hanno due gambe, chi ha due gambe è un fascista.

Ecco, lo psicofascista della Murgia a volta rischia di somigliare al “fascista bipede”.

Con questo, sbaglia chi le rinfaccia l’assurdità del concetto stesso di “psicofascista”. La psicopolitica esiste ed è una cosa seria, ma non puo’ essere strumentalizzata come fa la Murgia.

Diego Gambetta, per esempio, ha studiato la mentalità del terrorista islamico rinvenendo affinità con quella degli ingegneri, per altro sovra-rappresentati in quei gruppi. Ma non ha certo lanciato allarmi del tipo: occhio ai laureati in ingegneria nelle facoltà mediorientali!

Insomma, la Murgia sembra troppo poco desiderosa di far presente che una persona puo’ anche essere maschio, amare l’ordine, disdegnare le espressioni ambigue, avere una certa chiusura cognitiva, non essere particolarmente amante degli esotismi, provare un senso di disgusto per certi comportamenti in antitesi con la tradizione, manifestare una sincera lealtà al gruppo a cui appartiene… E NON ESSERE AFFATTO FASCISTA!

venerdì 7 gennaio 2011

Quando ci sono le premesse

E' sorprendente la scarsa reputazione di cui gode l' istituto della "censura" presso l' intellettuale medio italiano.

La "censura", lo ricordo, è uno strumento paternalistico per impedire che il "protetto" entri in contatto con certi libri e certe idee.

Per sponsorizzare le pratiche censorie è importante saper argomentare circa l' incapacità delle persone di badare ai propri affari.

In particolare, bisogna essre sensibili ad un fatto spiacevole: la gente è sprovvista di strumenti idonei a giudicare i libri che legge.

Illustrare vividamente queste due realtà è un buon viatico per rispolverare la soluzione censoria.

Ma l' "intellettuale medio", detto anche "intellettuale unico", è Maestro di quest' arte! Ogni tre per due vi fa ricorso.

Un esempio?

Qui Michela Murgia, intellettuale anche sopra la media, si produce virtuosamente proprio nell' esercizio richiesto allorchè arma i cannonni per condurre la battaglia del momento, quella contro i libri co-finanziati dall' autore.

La Murgia in pillole: lo scrittore non sa badare ai propri interessi e il lettore quando giudica e sceglie si confonde. Detto così suona male ma riformulato dall' "intellettuale unico" risulta argomento irresistibile.

Intanto il dilemma si fa sempre più angoscioso: perchè la "censura" a tutt' oggi attende ancora un' esplicita riabilitazione visto che la sensibilità moderna la penetra e la comprende tanto a fondo?

http://www.overcomingbias.com/2011/01/why-not-censor.html

sabato 9 ottobre 2010

Ed emergenza fu

"... Quando i mass media s' intestardiscono su un' emergenza non c' è santo che tenga, tutti quanti tendiamo a crederci, nonostante l' evidenza contraria. E' capitato in questi anni a proposito dei morti sul lavoro: il massimo dell' attenzione dei media è coinciso con il minimo storico dei morti sul lavoro. Ed è capitato con il precariato: lo stereotipo del precariato cantato dai media, dai registi, dagli scrittori è il giovane co.co.co occupato in un call center. Ma i giovani occupati con questo genere di contratti sono l' 1% della forza lavoro totale. Anche il numero di contratti di lavoro a tempo determinato è inferiore a quello di Francia e Germania, molto inferiore a quello della Spagna. Il problema vero e drammatico è il cosiddetto "dualismo" del mercato del lavoro: gli iper-protetti e sindacalizzati che godono di tutele spesso eccessive, e gli ipo-protetti che godono di pochissime o nessuna tutela. Questa sì che è la vera anomalia rispetto agli altri paesi europei, altro che "precariato"! Tra le garanzie di cui godono i lavoratori pubblici e quelle di cui godono i lavoratori in nero c' è un abisso, ed è l' esistenza dei secondi a consentire l' esistenza dei primi, è l' esistenza dei primi a richiedere necessariamente l' esistenza dei secondi. Nessun paese ha lavoratori tanto inamovibili come da noi, nessun paese ha tanti lavoratori in nero quanto noi..."
Ricolfi - Illusioni italiche.

Ma Ricolfi e la Redazione di Fahre votano per lo stesso partito?

Certo, capisco, il concetto di "dualismo" si presta malvolentieri al romanzesco, si cala con difficoltà nella docu-fiction.

Ma ve l' immaginate Michela Murgia scrivere un libro sulle ansie indotte dal... "dualismo"? Mezzo libro se ne andrebbe solo per capire cosa cavolo sia questo "dualismo".

No, no... non funzionerebbe. E allora, siccome il dualismo non puo' essere "cantato" da poeti lamentosi, allora non esiste..

Come per magia esiste solo il "precariato"... e Mandrake.

martedì 7 settembre 2010

La scollatura

Alla consegna del Premio Campiello il presentatore Vespa elogia la scollatura di Silvia Avallone.

Scoppia lo scandalo tra le neo femministe: Michela Murgia e Loredana Lipperini puntano il dito contro il presentatore.

Gad Lerner guida la crociata bacchettona.

E voi con chi state? Velinismo imperante o vittimismo dilagante?

Faccio solo due considerazioni:

1. Ma la Avallone perchè indossa abiti tanto succinti? Ditemi per favore il perchè? Forse per suscitare apprezzamenti da reprimere? Non va forse tirata dentro anche lei nella condanna delle "savonarole"?

2. Francamente la crociata del trio Lerner-Murgia-Lipperini non mi convince, si basa sul solito comandamento: il nostro obiettivo è Vespa perchè voi, plebe, non potrete mai evitare di imitarlo.

Smentitemi pure se sono in errore.

Il Trio forse non condividerebbe una massima che per me è sacra: se un comportamento è prevedibile cio' non significa che non sia libero.

E' del tutto prevedibile che io nella prossima ora non mi taglierò un dito, eppure sono libero di farlo.

Per loro basta osservare qualcosa di "prevedibile" per pensare che la libertà sia stata conculcata.

Se Vespa fa il galante è "prevedibile" che anche gli altri italiani lo facciano.

Se Vespa evita di fare apprezzamenti è "prevedibile" che anche gli altri italiani evitino.

Insomma, c' è una massa di italiani "previdibili", quindi determinati dalla TV, quindi da determinare in modo corretto. Una volta determinati in modo corretto posso considerare questi italiani "corretti" e il Paese un Paese civile.

A qualcuno dispiacerà il comportamento di Vespa, effettivamente puo' essere utile che in TV si mostri un atteggiamento diverso...

... ma... e qui viene il bello...

... ma il paradigma culturale sfoggiato dal Trio Savonarola è altrettanto minaccioso.

Per me.

Ebbene, si sappia che chi monta la guardia alla libertà è disinteressato alla prevedibilità.

Bottom Line: ... e l' unico femminismo che approvo è quello che lotta per la libertà.

P.S. i nomi li avete, i links li trovate ovunque.