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venerdì 9 marzo 2018

SUPERSTIZIONI RTAZIONALI

SUPERSTIZIONI RAZIONALI

A che serve la superstizione? Ad affrontare i micro-rischi esistenziali che riguardano il gruppo, al limite l'intera umanità.
Pensiamo a certi rischi ambientali, a volte sono talmente minimi che avrebbe poco senso per ciascuno di noi prendere delle precauzioni, ecco allora intervenire la superstizione volta a conferire un significato a quei comportamenti.
Attraversare la strada comporta un rischio talmente minimo di morire che nessuno di noi bada al fatto di attraversarne una in più durante la giornata. Tuttavia, se si diffondesse tra i pedoni la superstizione per cui attraversare la strada porta male si starebbe attenti anche a questo fattore, ovvero a minimizzare gli attraversamenti, e a livello globale le vite salvate sarebbero parecchie.


From the New York Times bestselling author of The Black Swan, a bold new work that challenges many of our long-held beliefs about risk and reward, politics and religion, finance and personal responsibility In his most provocative and practical book yet,…
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giovedì 1 febbraio 2018

8. La missione del cervello: evitare le coincidenze

Perché vediamo per prima cosa il triangolo bianco?
Perché siamo tutti "complottisti" in pectore!
La disposizione particolare delle forme nere è una coincidenza e il nostro cervello è programmato per evitare le coincidenze. Non gli piacciono.
Per questo l’evoluzionismo è una teoria “difficile”, per questo la crisi finanziaria è colpa dei banchieri “avidi”, per questo siamo superstiziosi: la superstizione non è altro che uno sforzo per occultare le coincidenze.

giovedì 9 novembre 2017

Saggezza delle superstizioni (6): la danza della pioggia.

Saggezza delle superstizioni (6): la danza della pioggia.

Ancora da piccolo, nel corso della “lunga estate calda”, mi capitava di partecipare a processioni parrocchiali organizzate per “far piovere”.
Una specie di “danza della pioggia” cattolica.
Francamente, non saprei dire quanti fedeli credessero realmente all’efficacia di un simile strumento, eppure l’incredulità non sminuiva l’entusiasmo.
Forse pesava l’aspetto folkloristico: finalmente qualcosa di diverso!
Forse pesava l’aspetto provocatorio: i laiconi a bocca aperta arano uno spasso da vedere.
Forse pesava l’aspetto sociale: segnalavamo a chi era colpito dalla siccità che eravamo tutti consapevoli del problema.
Forse pesava l’aspetto psicologico: era uno sfogo contro una frustrazione da impotenza. Un modo per dire “accidenti!”.
Forse pesava la fede: alcuni pensavano realmente che Dio si sarebbe scomodato per quisquilie del genere.
Forse pesava l’aspetto tradizionale: roba del genere appartiene al nostro passato lombardi.
Ecco, è proprio partendo dalla tradizione che possiamo capire meglio le motivazioni sotto simili gesti.
***
A partire dal tardo medioevo fino al XVII secolo medioevo queste pratiche erano routine dalle nostre parti.
L’agricoltura era attività decisiva e cio’ che turbava i raccoltiandava esorcizzato dallo stregone, ovvero dal prete.
Il nemico era la siccità, ma più spesso le bestiacce che mandavano tutto in malora. All’epoca non esistevano pesticidi.
Forse per questo la danza della pioggia era soppiantata da una pratica molto più capillare e singolare: i “processi agli animali”.
Sì, si processavano le bestiacce.
Venivano prese e messe fisicamente sul banco degli imputati, poi si istruiva un vero dibattimento con tanto di accuse formali.
L’imputato – per esempio un topo – doveva essere processato vivo, e il processo doveva essere un “giusto processo” come direbbe la commissione parlamentare.
Per almeno 250 anni in alcune parti di Francia, Italia e Svizzera esistevano corti giudiziarie specializzate nel giudicare insetti, roditori e ogni genere di parassita.
I giudici convocavano le lumache con atti ufficiali per accusarle di “invasione territoriale”.
Esistevano consulenti legali per le locuste e difensori di maggiolini.
La base giuridica per procedere era solida: anche le bestiacce sono creature di dio, e quindi dotate di personalità giuridica.
Le condanne spaziavano dall’esilio alla scomunica, e potevano colpire gli uccelli come le cavallette.  Tutto era “processabile”.
A volte il colpevole era soggetto ad anatema o a maledizione.
Queste cose non avvenivano nell’epoca più oscura della civiltà occidentale ma nel basso medioevo e in epoca umanistico-rinascimentale, e riguardavano le zone più ricche e laboriose dell’ Europa continentale.
Anche se emanava ordinanze destinate ai grilli, anche se proponeva patteggiamenti tra contadini e scarafaggi, la magistratura ecclesiastica preposta non era una manica di folli, tutt’altro. Si trattava di chierici seri e dotati di istruzione e reputazione solida.
Se si consultano i registri di allora tutto ci appare una barzelletta, ma il rigore e la correttezza con cui cio’ che leggiamo è redatto, ci fuga subito il dubbio.
L’epoca d’oro del processo ai vermi: tra il 1400 e il 1600.
Lo strumento più utilizzato per perseguire i parassiti era laclass action. La città di Chiavenna ne imbastì una memorabile contro i bruchi accusandoli di aver violato i confini dei campi comunali.
Un tipico caso lombardo: popolo vs locuste.
L’ accusa era un rappresentante della comunità stressata e tutto avveniva sotto l’alto patronato del vescovo.
La sequela attesa era all’incirca questa: processo+condanna+incantesimo+intervento divino liberatorio.
In genere si cominciava con un’ordinanza per fermare l’invasione, e poi, se l’accusa era meritoria, si procedeva con le condanne e gli anatemi rituali. Se l’accusa veniva invece reputata insussistente, si liquidava l’attore consigliandolo di pregare (“dì su un quai pater-ave-gloria”), o di finanziare una processione, o di intensificare la sua fede.
Una specie di pesticida soprannaturale.
Assurdo? Non poi così tanto se comparato ai metodi laici: “far prendere un bagno ad un gatto rognoso e cospargere l’acqua sui campi infettati”. Oppure: “uccidere un buon numero di ranocchi, cospargerli di cenere e concimare i campi infettati con quelli”. Oppure: “catturare un campione rappresentativo di roditori, castrarli e liberarli tra gli altri”. Oppure: “appendere ad un traliccio una fesa d’aglio sul lato est del campo”.
Quando nulla funziona, l’uomo ragionevole va in chiesa.
La difesa accordata alle bestiacce era di prima qualità. Bartholomé Chassenée, insigne giurista dell’epoca, si fece le ossa difendendo orde di ratti.
L’argomento difensivo più utilizzato: “anche loro sono creature divine con il diritto di godere dei frutti della terra”.
Un altra difesa canonica consisteva nell’annullare la condanna: l’invasione parassitaria era stata minima o inesistente.
Molti scagionamenti si ebbero per vizi di forma: gli avvocati degli animali (specie quelli dei topi) erano abilissimi nel rilevarli.
Altra strategia (meno efficace, però): “i parassiti sono incapaci di intendere e di volere”.
Un difensore arrivò addirittura a ventilare lo stato clericaledelle lumache, il che dava loro taluni privilegi.
Taluni passeri vennero di fatto scagionati per difetto di notifica nella scomunica (che doveva portare il bollo ufficiale della Chiesa Cattolica di Roma).
Tutto era molto complicato e rigoroso, a cominciare dalla correttezza e incorruttibilità del collegio giudicante. Un apprendista potrebbe imparare molto leggendo questi atti di alta giurisprudenza.
***
E’ strano tutto questo ardore di un’istituzione lucida e razionale fino al cinismo come la Chiesa Cattolica. Ma unamotivazione forse la si puo’ trovare.
All’inzio dell’epoca moderna la chiesa era titolata ad esigere dai contribuenti la cosiddetta “decima”. Si trattava di una tassa ecclesiale.
La base imponibile era la produzione agricola effettiva.
Si trattava di una tassa molto difficile da esigere. Il controllo della produzione era problematico e le elusioni frequenti. Il calcolo delle quantità sempre vago e surrettizio.
I trucchi per evadere erano “1001” come diceva un vecchio proverbio.
Il contadino poteva “aprire” campi in nero. O nascondereparte del suo raccolto. O destinarlo a finto consumo personale (era esente). Oppure poteva falsamente convertirele coltivazioni su prodotti esentati o privilegiati. Oppure poteva presentare quantità “non divisibili” in modo da speculare sui resti (per convenzione non tassabili).
Insomma, senza un’adeguata compliance la raccolta della decima sarebbe stata fallimentare.
In questi casi cosa si fa?
Si indottrina. Si punta cioè sui sensi di colpa.
E’ una mossa classica.
Mia mamma non poteva controllare ovunque andassi, se volevo drogarmi avrei potuto farlo facilmente, figuriamoci fumare. E quindi giù con l’indottrinamento: la droga fa male, ti distrugge, guarda che fine ha fatto Carletto… a scuola c’era persino un corso intensivo sui mali del fumo, dell’alcol e della droga. C’erano foto impressionanti!
Se voglio che mia figlia lavi i piatti non posso costringerla a suon di botte o con altri ricatti (lo dice il pedagogista). Cosa mi resta? L’indottrinamento. Ovvero, fare in modo che se lei non collabora ai lavori di casa senta un certo senso di colpa.
Se vogliamo combattere le molestie sessuali l’arma giuridica è spuntata, tutti lo vedono, specialmente quelli che non hanno ancora ben capito cosa sia una molestia sessuale. Occorre allora puntare sull’indottrinamento.
L’economista parla di costi interni: quando non ci sono quelli esterni, o sono minimi, non resta che puntare su quelli interni.
Detto in modo ancora più semplice: se qualcosa è sbagliata basterebbe proibirla, perché perdiamo allora tempo in prediche? Semplice: perché proibire a volte è impossibile o eccessivamente costoso.
L’evasione della decima è “impossibile” da proibire, occorre quindi creare un’adesione spontanea.
All’epoca – chi aveva questo obbiettivo, ovvero la chiesa – puntava meno sull’indottrinamento e più sul soprannaturale.
L’indottrinamento di oggi non è che il soprannaturale di ieri.
Dio era onnisciente e onnipotente: poteva sapere e punire.
Si arrivò addirittura ad annoverare il pagamento della decima tra i comandamenti!
Si arrivò a dire che la decima era un debito verso dio, e non verso la chiesa (Concilio Laterano IV). Un modo per considerare l’evasore un apostata.
E’ chiaro che la gente, per pagare, doveva credere a questa maledizione dell’evasore. nel momento in cui si infiltrava il dubbio, scattava l’evasione.
Nel tardo medioevo la fede nella chiesa ha un nemico ben preciso: gli eretici.
Si va verso la riforma e la chiesa sente il suo monopoliominacciato: la salvezza delle anime (e del fisco) è in pericolo.
In questo senso, gli eretici più insidiosi erano i valdesi di Lione.
Perché? Perché erano praticamente dei cattolici, la loro dottrina era ortodossa… tranne per quel che riguarda l’autorità ecclesiastica, che non riconoscevano. L’unica regola che violavano era quella di predicare (senza permesso papale).
La loro presenza mette particolarmente in dubbio l’autoritàecclesiastica. Di fatto erano dei cattolici anarchici.
I valdesi erano “donatisti”: per loro il sacramento puo’ essere somministrato da chiunque. Si noti che la loro dottrina sostanziale è cattolica (non si può attaccarli su questo punto), la loro eresia si concentra unicamente sulle “persone” e sulla loro autorità. Quel che contestano è il monopolio, ma questo costituisce una vera minaccia alla complinace fiscale.
I valdesi denunciavano la corruzione dei chierici, per loro evadere la decima non era peccato perché dio non ci ha mai ordinato di pagarla. Le scomuniche su questa disobbedienza, per loro, non avevano alcun effetto.
Non credevano neanche nel purgatorio: un pretesto dei chierici per preci a pagamento ed altre pratiche corruttive.
La risposta cattolica ai valdesi: primo, assimilarli alle streghe e condannarli alla stessa fine. Secondo, istruire processi ai parassiti.
La loro epoca d’oro, il XV secolo, è l’epoca d’oro di tali processi.
Ricordiamo che l’intento della chiesa era quello di collegare l’evasione alla sfiga. Vuoi evadere? Attento perché la sfiga ti colpirà.
Questo nesso veniva continuamente ripetuto nei processi, era il chiodo più battuto.
Le condanne inflitte alle bestiacce, tanto per cominciare, sono le medesime di quelle inflitte agli evasori: scomunica e anatema. La similitudine è scoperta.
Non solo: nelle sentenze di condanna alle locuste veniva esplicitamente raccomandato agli attori di pagare meticolosamente tutte le tasse.
Il processo era quindi occasione di “predica” fiscale.
Ma le cose non si esaurivano in una predica, occorreva ancherafforzare la fede in quanto veniva detto. E qui veniamo al cuore della faccenda.
Dopo la condanna giudiziaria inflitta agli insetti poteva succedere che gli insetti abbandonassero i campi o morissero.
In questo fortunato casi, grande trionfo della chiesa, grande irrobustimento della fede e… valdesi maramao!
Il fatto cruciale è che insetti e roditori sono itineranti, quando hanno devastato un campo se ne vanno altrove.
E’ la legge del meteo: se è bello, pioverà. In altri termini: se piove, verrà il bello.
Una legge che qualsiasi fattucchiera conosce a menadito.
Basta tirare avanti il processo fino a che “il tempo cambia”. Quando sta per cambiare, si impartisce la maledizione che lo farà cambiare.
Allungando i tempi aumentavano per la chiesa le probabilità di successo. E i mezzi per allungare la broda non mancavano.
La qualità della difesa serviva anche a questo: doveva essere in grado di produrre argomenti che necessitassero “un attento (e prolungato) esame”.
Si tirava avanti mesi e mesi a piacimento. Poi arrivava l’inverno, si pronunciavano gli anatemi, e le cavallette sparivano d’incanto.
Problema: i contadini non sono scemi. Anche loro conoscono la “legge del meteo”. Anche loro sanno che le cavallette congelano d’inverno.
E la chiesa non è una fattucchiera qualsiasi: sa benissimo che i contadini sanno.
Morale: più un processo si trascina, meno convincente sarà. Più un processo è breve, più convincente sarà.
La chiesa è posta di fronte ad un dilemma: fare processi convincenti ma rischiosi o poco convincenti ma sicuri? Su questa scala si era tenuti a scegliere.
Ma c’è un’altra variabile: la fede contingente dei credenti(che è poi la compliance dei contribuenti).
Questa dipendeva da tempo e luogo.
Se la fede è alta, come nel medioevo, il processo puo’ essere lungo quanto si vuole. Anzi, non c’è nemmeno bisogno di farlo: il richiedente puo’ essere liquidato invitandolo a fare penitenza recitando un numero extra di preghiere.
Se la fede è nulla, come tra gli eretici, il processo non si tiene in quanto mai verrà richiesto da nessuno.
Ma tra questi due estremi c’è un’area grigia di fede minacciata dall’eresia. E’ la fede di chi sta nella tenaglia tra eresia e ortodossia.
Qui per la chiesa, molto spesso, il rischio vale la candela: fare processi credibili (di durata limitata) rischiando anche un finale poco onorevole può essere conveniente. La fede è in pericolo e questo tentativo di recupero diventa l’unico modo per salvarla.
Un modello matematico sarebbe in grado di isolare sulla carta un’area geometrica in cui fare processi ai maggiolini diventa la scelta più razionale a disposizione dell’agente.
Quando e dove si verifica concretamente questa situazione?
Per esempio in Lombardia tra XV e XVII secolo.
Tra questi boschi la minaccia eretica è sempre stata forte e dopo, dalla Svizzera, è arrivata quella luterana.
La teoria è confermata dai fatti? Bisognerebbe capire quei territori in cui l’evasione della decima era più alta e confrontarli con quelli in cui si tenevano i processi.
Ma i dati diretti mancano, l’evasione è stimata ma non a livello comunitario.
L’unica proxy disponibile dell’evasione è l’eresia: più eretici => meno fede => più evasione.
E con questa proxy i conti quadrano, almeno stando ai dati attinti dal volume di Edward Payson Evans: “The Criminal Prosecution and Capital Punishment of Animals”.
I processi ad animali si concentrano a Berna, Costanza, Borgogna, Alpi del Rodano, Lombardia, Canton Vaud, Lucerna, Neuchatel, regione del Jura…
Tutti posti dove cattolici e valdesi si fronteggiano apertamente.
Poi i valdesi confluirono nei calvinisti eccezion fatta per alcune piccole comunità piemontesi. E, da quel momento, i processi alle cavallette si registrano solo in Piemonte.
Sui tempi – confrontando processi alle streghe (5725 casi) e agli animali (62 casi) – troviamo un nesso molto simile.
Il campione è necessariamente piccolo ma la correlazione solida. Forse abbiamo davvero scoperto davvero il segretodella “danza della pioggia”.
Si noti, lo ricordo ancora, che il “primitivismo” delle credenze non spiega nulla: parliamo delle regioni più avanzate del continente. E i preti di quelle parti, non erano certo più pazzi di quelli che stavano altrove.
Nelle precedenti puntate (ordalia e oracolo) abbiamo visto come i pregiudizi costruiscano un ordine sociale desiderabile, ora, andiamo oltre e scopriamo come istituzioni senza senso possano essere utilizzate per promuovere un salutare pregiudizio decisivo nella caccia agli evasori.
rain-3

mercoledì 8 novembre 2017

8 Fighting Solves Everything

8 Fighting Solves Everything
Note:8@@@@@@@@@@

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Many kinds of fights are auctions of one sort or another, and vice versa.
Note:ASTA COME LOTTA... LA SIMILITUDINE

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Legal representatives in England used to beat each other with these to resolve property disputes.
Note:USANZA INGLESE BATTERSI PER RISOLVERE LA DISPUTA

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trial by battle—
Note:IL NOME DELLA PRATICA

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their lawyers don’t fight to the death.
Note:OGGI IL RUOLO DELL AVVOCATO È DIFFERENTE

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For over a century,
Note:DURATA DEL PROCESSO COMBATTESNTE

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“champions,”
Note:I RAPPR

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The vanquished lost his cause and, if he were unlucky, his life.
Note:SORTE DEL XDENTE

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1179,
Note:FINO A

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one person challenged another’s claim to a piece of land by bringing a legal action called a “writ of right.”
Note | Page: 158
LA PROCEDURA

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A colorable claim was necessary
Note:LA RICHIESTA DOVEVA ESSERE ACCETTATA... NN ARBITRARIA

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there was no guarantee the crown would fulfill his request
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These “screens” helped prevent bogus property challenges
Note:FILTRO... IMPERFETTO

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pretend to divine the identity of a disputed parcel’s true owner through judicial combat.
Note:CHE FARE IN MANCANZA DI ULTERIORI INFO?… OVVIO

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God favored the rightful disputant’s
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If the court couldn’t establish
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there should be a battle”
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law permitted plaintiffs to hire champions,
Note:IN AFFITTO

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Eleventh- and twelfth-century arenas were makeshift; later ones were specially constructed for the purpose.
Note:L ARENA...PRIMA IMPRO... POI UN VERO SPETTACOLO

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killing his adversary or forcing him to cry “craven”—an act of submission.
Note:COME VINXE L ATTORE

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pushing a stalemate until nightfall.
Note:UN RISULTATO IN PIÙ X L IMPUTATO

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If he survived, he paid a £3 fine for perjury and “lost his law”:
Note:LO SCONFITTO

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these trial by battle fights were really just auctions
Note:TORNIAMO ALLA SIMILITUDINE

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“But that doesn’t make sense—because of the Coase theorem.”
Note:OBIEZIONE

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if the cost of trading is low, trade between people will move property rights
Note:PERCHÈ NN COMMERCIARE ANZICHÈ SCANNARSI?

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if the cost of trading is low.
Note:CONDIZ NN SODDISFATTA

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cost of trading land in Norman England was very high,
Note:CASO SPECIFICO

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“Why was it so hard to trade land
Note:DUBBIO

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Because of feudalism.
Note:IL FEUDALESIMO LEGAVA LA PROP A MOLTI ALTRI DOVERI

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in this system was both a tenant of some lord and a lord some tenant(s),
Note:SI POSSIEDE LA TERRA GRAZIE A UN GARANTE CGE CI PROTEGGE E A LUI SI DEBBONO SERVIZI DI OGNI SORTA

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what one person did with his land could have major repercussions
Note:INCONVENIENTE

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Land sales could take two forms: “substitution,
Note:DUE TRASFERIMENTI ALTERNATIVI ALLA VENDITA TIPICI DEL MEDIOEVO...VENDITA QUOTE O SUBAFFITTO

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and “subinfeudation,”
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like selling a condo
Note:LA SOST. COME VENDITA DI QUOTE

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a tenant who subinfeudated his land sold some (or all) of it to a buyer but remained a tenant
Note:INFILTRAZIONE

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sort of like subleasing an apartment.
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threatened the interests of two feudal associates of would-be land sellers: their heirs and their lords.
Note:TOCCATI MOLTI INTERESSI DALLA VENDITA

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if the buyer was less competent
Note:LA PERSONA DELL ACQ NN È INDIFFERENRE... QUESTO CREA INTOPPI... RICHIEDE UN BENEPLACITO

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escheat: lords’ right, under certain circumstances, to their dead or legally indisposed tenants’ land.
Note:IN PIÙ... PRELAZIONE

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A still bigger concern for lords was the possibility that a tenant might grant his land to a religious house,
Note:ALTRO PERICOLO

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The only services they were obligated to provide were spiritual
Note:PRIVILEGI

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to get their heirs’ and lords’ consent
Note:RICHIESTO AMPIO CONSENSO

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“Multiple consents required
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They made Anglo-Norman land rights sticky.
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it was important for judges to assign disputed property
Note:MOLTE DISPUTE

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solution to this problem was trial by battle.
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spending on champions
Note:L OFFERTA NELL ASTA

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higher bid bought him a better champion.
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champions developed reputations
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William of Copeland,
Note:CAMPIONISSIMO

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Robert of Clopton,
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higher prices.
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abbot of Glastonbury, for example, paid thirteenth-century champion Henry of Fernberg £20
Note:L ABATE

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In contrast to the medieval land market, the market for champions was fluid.
Note:MERCATI PARALLELI

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purchasing several champions, especially the better ones, shrank the other litigant’s choices,
Note:ALTRA STRATEGIA DEI DANAROSI

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Mary’s of York, Meaux hired seven champions “at great cost.”28 His goal: to “monopolise the market”
Note:SCOPO

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Eustace is a more productive farmer than Osbert; he can make more money from the land, so he values it more.
Note:ALLOCAZIONE EFFICIENTE

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Trial by battle’s violent auction identifies the disputant who values the contested property more
Note:CHI OFFRE DI PIÙ

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Medieval credit markets were far less developed than modern ones, and it’s unclear whether they made loans to legal contestants seeking champions.
Note:OFFRIRE A CREDITO?...UN ALTERNATIVA X TALENTUOSI SQUATTRINATI

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“Battle seems to have been barred between people of widely differing status.”
Note | Page: 168
CONDIZ NECESSARIA... SALVAGUARDIA DIRITTI INDIVIDUALI

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I’m having trouble seeing why the legal system would use violent auctions
Note:XCHÈ LA VIOLENZA?

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why not just auction
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To answer it, it’s useful to think about fraudulent lawsuits
Note:PROCESSI TAROCCHI

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people who live in fear of being extorted by bogus legal claims won’t invest in their property,
Note:UN PROB DEI PROCESSI INAFFIDABILI

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A central source of fraudulent lawsuits in an auction that allocates disputed property rights is the bids that litigants pay. Somebody gets those bids.
Note:BUSTARELLE... A CHI VANNO? QUANDO LA MAGISTRATURA È CORROTTA...

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In a regular auction, if the bid collectors are judges, they might ignore the absence of basic evidence
Note:IL RISCHIO

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violent auctions could reduce the number of bogus claims relative to a regular auction
Note:FALSI MINIMIZZATI

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an auction in which two contestants bid on a prize, both have to pay whatever they bid, and the winner, rather than always being the person who bids more, can sometimes be the person who bids less.
Note:IL TIPO DI ASTA DI CUI PARLIAMO.... BEN DIVERSA DA QUELLA INGLESE

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How much will the bid collector collect in this kind of auction? Less than he collects in the regular kind.
Note:IN CHE ASTA SI SPENDE MENO?

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contestant who values the prize less has no incentive to bid lower
Note:NELL INGLESE

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the contestant who values the prize less has an incentive to bid lower than his maximum.
Note:NELL ASTA DI GUERRA...SAPENDO CHE SI SPENDERÀ IN OGNI CASO

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wins the prize probabilistically.
Note:IN PIÙ IL PREZZO È A RISCHIO...QUINDI SARÀ INF

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uncertainty reduces the benefit of making higher bids,
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that’s the basic idea
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which meant fewer fraudulent lawsuits.
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If illegitimate land disputes had been rampant, hiring champions on retainer probably would’ve been too.
Note:EVIDENZA INDIRETTA SUPLLA SCARSA FRAUDOLENZA

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because the higher bidder doesn’t always win the auction, trial by battle also allocates the disputed property right to the wrong disputant sometimes.
Note:IMPERFEZIONE...TRADE OFF

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At this point, both parties knew the trial’s likely outcome.
Note:PERCHÈ NN TRANSARE DOPO LA SCELTA DEI CAMPIONI? O CON LA SCELTA GIÀ DELINEATA

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They could save time and expense
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in most cases, that’s exactly what they did.
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“Determination of the issue by battle actually fought out . . . was . . . a rare exception, in the writ of right.”
Note:LA BATTAGLIA EFFETTIVA ERA QUASI UN ECCEZ

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after their champions entered the arena
Note:IL MOMENTO

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It doesn’t explain why a violent auction was used instead of a nonviolent one.
Note:DUBBIO

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why not have disputants hire runners
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you’re greatly exaggerating the human cost of trial by battle.
Note:NON ESAGERIAMO

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Anglo-Norman legal system had rules that protected champions
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The law required combat with far less lethal weapons,
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Trial by battle’s “submission rule” limited combat-sustained damage further still.
Note:MI ARRENDO!!!

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Medieval Englishmen enjoyed watching champions fight
SPETTACOLO@@@@@@@