https://www.sudouest.fr/2017/07/12/concurrence-espagnole-et-grande-distribution-la-colere-des-producteurs-de-fruits-francais-3611546-4720.php
Ricorda la petizione dei candelai contro il sole
https://www.econlib.org/library/Bastiat/basSoph.html?chapter_num=11#book-reader
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lunedì 3 settembre 2018
Commercio internazionale: free trade unilaterale
i vantaggi comparati continuano ad esistere - sebbene in misura minore - anche in una situazione di libertà unilaterale. Se la Cina mette dazi e sussidia i suoi prodotti saranno i consumatori occidentali ad incamerare quei sussidi. Dal lato delle esportazioni i vantaggi saranno meno cospicui perché i paesi aperti sono in numero minore, tuttavia più c'è chiusura più c'è svantaggio.
https://www.econlib.org/archives/2017/11/taking_comparat.html
sabato 26 febbraio 2011
Un liberista con le ali
1. Cosa significa se un piccolo Paese fa man bassa di medaglie d' oro alle Olimpiadi?
2. Siamo sicuri di voler vedere sgominate le principali malattie che affliggono il pianeta?
Rispondere a queste due domande è un buon inizio per capire come ci collochiamo nelle questioni legate al "commercio internazionale".
La mentalità protezionista, infatti, risponderà così:
1P: Significa che gli abitanti di quel paese sono particolarmente dotati dal punto di vista atletico.
2P: No, sarebbe un dramma per i medici!
Il liberista, per contro, si orienterà così:
1L: Significa che quel paese non offre grandi opportunità ai suoi cittadini: Germania est e Cuba mietevano successi sproporzionati anche perchè nelle strade di quei paesi la gente moriva di fame. Gli USA, se solo volessero, vincerebbero tutte le medaglie olimpiche senza grande sforzo.
2L: Sì, i medici cambieranno lavoro.
Il ragionamento che sta dietro alle risposte serve ad illuminare il concetto di "vantaggio comparato". Quel concetto per cui molte donne che rendono sul lavoro molto più dei loro mariti, in virtù di una scelta perfettamente razionale, preferiscono stare a casa e mandare al lavoro il consorte.
Non è un concetto semplice ma è essenziale per comprendere cosa sia il "liberismo".
Già, visto che Davide mi accusava in continuazione (e secondo me fuori luogo) di essere "liberista", mi sono deciso a leggere una favola "liberista": "The Choice" di Russel Roberts. E' da lì che traggo le due domande di partenza.
Conoscete il film di frank Capra: "Il mondo è una cosa meravigliosa"? Ebbene, il canovaccio è il medesimo.
Ed Johnson fabbrica televisori con il sudore della fronte grazie alla sua azienda fiorente, ce ne son voluti di sacrifici ma ora le cose sembrano procedere per il meglio; quando ecco che arrivano i giapponesi (siamo negli anni 80) che invadono il mercato americano con la loro merce più o meno scadente. Ed non sa a che santo votarsi e chiede l' aiuto al suo amico politico per una leggina che freni l' intraprendenza dei musi gialli.
Senonchè, lassù in Paradiso c' è un candidato angelo che deve guadagnasi le ali.
Nome: David Ricardo; missione: convincere Ed che sta sbagliando.
Tra amori, litigi, drammi famigliari e quant' altro, il buon "Dave" riuscirà nell' impresa.
Lui avrà le sue ali e noi tutti, Ed compreso, saremo dei convinti liberisti.
2. Siamo sicuri di voler vedere sgominate le principali malattie che affliggono il pianeta?
Rispondere a queste due domande è un buon inizio per capire come ci collochiamo nelle questioni legate al "commercio internazionale".
La mentalità protezionista, infatti, risponderà così:
1P: Significa che gli abitanti di quel paese sono particolarmente dotati dal punto di vista atletico.
2P: No, sarebbe un dramma per i medici!
Il liberista, per contro, si orienterà così:
1L: Significa che quel paese non offre grandi opportunità ai suoi cittadini: Germania est e Cuba mietevano successi sproporzionati anche perchè nelle strade di quei paesi la gente moriva di fame. Gli USA, se solo volessero, vincerebbero tutte le medaglie olimpiche senza grande sforzo.
2L: Sì, i medici cambieranno lavoro.
Il ragionamento che sta dietro alle risposte serve ad illuminare il concetto di "vantaggio comparato". Quel concetto per cui molte donne che rendono sul lavoro molto più dei loro mariti, in virtù di una scelta perfettamente razionale, preferiscono stare a casa e mandare al lavoro il consorte.
Non è un concetto semplice ma è essenziale per comprendere cosa sia il "liberismo".
Già, visto che Davide mi accusava in continuazione (e secondo me fuori luogo) di essere "liberista", mi sono deciso a leggere una favola "liberista": "The Choice" di Russel Roberts. E' da lì che traggo le due domande di partenza.
Conoscete il film di frank Capra: "Il mondo è una cosa meravigliosa"? Ebbene, il canovaccio è il medesimo.
Ed Johnson fabbrica televisori con il sudore della fronte grazie alla sua azienda fiorente, ce ne son voluti di sacrifici ma ora le cose sembrano procedere per il meglio; quando ecco che arrivano i giapponesi (siamo negli anni 80) che invadono il mercato americano con la loro merce più o meno scadente. Ed non sa a che santo votarsi e chiede l' aiuto al suo amico politico per una leggina che freni l' intraprendenza dei musi gialli.
Senonchè, lassù in Paradiso c' è un candidato angelo che deve guadagnasi le ali.
Nome: David Ricardo; missione: convincere Ed che sta sbagliando.
Tra amori, litigi, drammi famigliari e quant' altro, il buon "Dave" riuscirà nell' impresa.
Lui avrà le sue ali e noi tutti, Ed compreso, saremo dei convinti liberisti.
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