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giovedì 7 novembre 2024

Perché la monogamia definitivo

Perché la monogamia?
La domanda è banale laddove, come nel mondo pre-agricolo, vige un'uguaglianza naturale nella povertà che parifica tutti gli uomini. Qui la monogamia s'impone di necessità: se un uomo deve suddividere i suoi pochi averi su più famiglie rischia che nessun membro della sua prole sopravviva. D'altronde, perché mai una donna dovrebbe preferire un mezzo/uomo (o uomo in condivisione) piuttosto che un uomo intero tutto per se'? Ricordo che dobbiamo immaginare un mondo dove i "buoni partiti" non esistono.
L'enigma quindi quindi riguarda la monogamia presso le società ricche, ed è acuito dalla considerazione che la poligamia sembra vantaggiosa per la donna media e svantaggiosa per l'uomo medio (basta fare un po' di matematica per accorgersene). La monogamia, quindi, sembra un istituto "maschilista", il portato di un contratto sociale stipulato tra uomini, con i "più fortunati" che si accordano con i "meno fortunati". Senza farla lunga, le dinamiche da cui emerge sono le stesse da cui emerge l'uguaglianza politica: la possibilità che i molti esclusi si coalizzino contro i pochi ricchi - e questo è particolarmente facile nel caso di un animale straordinariamente versato nel tessere relazioni sociali - fa giungere ad una mediazione: così come "un uomo, un voto", allo stesso modo "un uomo, una donna".
p.s. anche qui chiedo il visto di Ettore Panella

sabato 28 gennaio 2017

L'ipotesi della monogamia

L'uomo è monogamo per natura?
Difficile stabilirlo, guardando tra le scimmie più simili a noi troviamo di tutto… 
... Primates exhibit all sorts of mating behaviour, including monogamous, polygynous — where males have multiple mates — and multimale-multifemale. One indicator of which behaviour occurs in a species is the size difference between males and females. The greater this sexual dimorphism, the more likely the mating is either polygynous or multi-male to multi-female. This can be shown by observing chimpanzees and gorillas, our closest living relatives....
Sappiamo però che la nostra fisicità puo’ dirci molto sul nostro sistema di accoppiamento, specie se consideriamo la dimensione dei genitali e il dimorfismo sessuale (differenza dimensionale tra maschio e femmina).
Partiamo col primo elemento: l’uomo sembrerebbe avere un pene grande e testicoli minuti
… Humans have a much longer and wider penis than the other great apes. Even the largest of gorillas, more than twice as heavy as a human, will have a penis just two and half inches long when erect… However our testicles are rather small. A chimpanzee’s testes weigh more than a third of its brain while ours weigh in at less than 3%…
I testicoli piccoli depongono contro una nostra presunta sessualità promiscua poiché la scarsa produzione di sperma indica la poca “concorrenza in utero”. Il caso dei gorilla è simile al nostro…
… Male gorilla are also much larger than females, but they have a polygynous or harem-style mating system where many females live with a single male. With little or no competition actually inside the uterus, gorillas have had no need for a testicular arms race to facilitate the production of more and more sperm…
Il caso degli scimpanzé è invece opposto…
… Essentially, male chimps have sex all the time with any female and with any excuse. A female therefore may contain sperm from multiple partners at any one time, which puts the sperm itself – and not just the animals that produce it – into direct competition. For this reason, chimpanzees have evolved huge testicles in order to produce massive amounts of sperm, multiple times a day….
Tuttavia, il pene dell’uomo è di dimensioni ragguardevoli solo se comparato con quello dei primati a noi più vicini ma cessa di essere tale se allarghiamo lo spettro dei confronti alle altre scimmie…
… The human penis is large when compared with those of our closest relatives: chimpanzees, gorillas, and orangutans. However, primatologist Alan Dixson in his wonderfully detailed book, Primate Sexuality, suggests that if we look at all primates, including monkeys, this is just wishful thinking…. Comparative measurements show the human penis is not exceptionally long….
Ma cosa ci puo’ dire la dimensione del pene circa la nostra sessualità? Poco o nulla, cio’ che conta sono altri fattori: di solito le scimmie a sessualità frequente e promiscua hanno un pene complesso, “fantasioso” e variegato (creste, grumi, fronde, curve…), quello dell’uomo invece è tristemente uniforme e semplice, sembra fabbricato in serie… il che è tipico della scimmia monogama…
… The human penis is in fact extremely dull — it does not have lumps, ridges, flanges, kinks or any other exciting feature that other primates have. In primates, this lack of penis complexity is usually found in monogamous species….
Il dimorfismo sessuale (maschio più grande della femmina) è tipico poi delle scimmie poligamiche, e nell’uomo questo dimorfismo si presenta in modo accentuato. In effetti la poligamia, ancora oggi, è il regime familiare più diffuso nella cultura umana…
… Anthropologists Clellan Ford and Frank Beach in their book Patterns of Sexual Behaviour suggested that 84% of the 185 human cultures they had data on engaged in polygyny….
Qui bisogna fare una precisazione importante: quanto detto è compatibile con la constatazione che la maggior parte degli uomini sia comunque monogama di fatto. Infatti, anche laddove la poligamia è ammessa dal diritto, pochi possono permettersela nei fatti.
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Veniamo ora le tre teorie principali che spiegano la monogamia duratura
… First is the need for long-term parental care and teaching, as our children take a long time to mature. Second, males need to guard their female from other males. Third, our children are vulnerable for a long time and infanticide could be a risk from other males. So to ensure that children are able to reach maturity the male is likely to stay to protect them, both socially and physically. This may be why males have maintained their larger relative size….
Il cuccioli d’uomo, in effetti, è vulnerabile a lungo e richiede un’educazione prolungata, inoltre il dubbio sulla paternità è estremamente costoso nelle nostra cultura (specie dopo la rivoluzione agricole). Infine, tranne casi eccezionale, è difficile che un uomo possa permettersi di estendere il suo prolungato sforzo di protezione e cura su molte femmine.
Possiamo concludere formulando la tesi meglio supportata da queste osservazioni: l’uomo è poligamo quando puo’ permetterselo e monogamo di fatto nella stragrande maggioranza dei casi.
Ma dei dubbi restano: prima della rivoluzione agricola – gran parte della nostra “natura” si è formato in quell’epoca - non esistevano patrimoni accumulati dai singoli (eravamo nomadi!) e talenti molto differenziati, l’uomo viveva in bande di cacciatori/raccoglitori che mettevano tutto in comune, anche la prole in un certo senso era “in comune” (il gruppo delle femmine era molto coeso e operava insieme), il che diminuiva radicalmente i costi che scaturivano dai dubbi intorno alla paternità.
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Le citazioni sono tratte da Mark Maslin: “Why Did Humans Evolve Big Penises But Small Testicles?
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giovedì 19 novembre 2015

The evolution of everything di Matt Ridley - terzi


The evolution of everything di Matt Ridley - terzi
  • contrapposizione: processi decentralizzati e processi gerarchici. la prima soluzione è migliore
  • settori considerati: moneta (selgin), educazione (tooley), cultura (henrich), diritto (godenough)
  • sul matrimonio: i cacciatori erano monogami. l'agricoltura, differenziando gli status, crea la poligamia. la poligamia è violenta per il gran numero di celibi che crea. la violenza si manifesta soprattutto dove la ricchezza è mobile (greggi) quindi in medio oriente. chi avvantaggia la monogamia: le donne di alto status (possono regnare) e gli uomini di basso status (possono sposarsi)
  • economia: il crescente benessere dove e come. l'urbanizzazione e la specializzazione
  • tecnologia: lo sviluppo deriva dal contesto molto più che dall'eroismo solitario
  • internet: ritardata di dieci anni a causa del contesto statalista (le università) in cui è cresciuta.
  • internet: esempio di tecnologia contestuale: la legge di moore non sarebbe stata possibile senza commercializzazione spinta
continua

mercoledì 1 luglio 2015

Poligamia. Perché no?


  • Tesi: tutte le obiezioni alla Poligamia si applicano anche al Matrimonio Tradizionale, quindi nn ha senso nn riconoscere P...
  • Prima obiezione: P. rafforza la discriminazione della donna. Ma questo può valere anche per MT. Il fatto che un matrimonio sia contratto tra tradizionalisti nn significa che nn debba essere riconosciuto...
  • Seconda obiezione: in P il rapporto padre/figlio è superficiale. Prendi allora un MT con molti figli, anche lì i rapporti col padre sono più superficiali ma nessuno si sogna di penalizzarli...
  • Terza obiezione: legalizzare P richiede una riforma radicale dei codici fiscali, civili ecc. Francamente nn sembra un problema insormontabile...
  • Quarta obiezione. Si crea penuria di donne e abbondanza di uomini senza partner, il che porta squilibri, aggressività, sovrainvestimento sui figli anzichè sulle figlie. La scarsità di donne le rende oggetti pari a merci, il loro ruolo è poi quasi sempre di tipo tradizionale. I ricchi sono privilegiati e ad essi è riservata la riproduzione. Risposta: anche il matrimonio tra lesbiche crea penuria di donne eppure molti lo accettano. Anche le donne che non intendono sposarsi danneggiano ola società creando penuria? Si tratta poi di congetture fondate su alcune esperienze passate dove vigeva una P. particolare, oltretutto alcune nn sono nemmeno così nefaste: se si riproduce il meglio della società avremo una società eugeneticamente migliorata. Altre sembrano secondarie: se in P. il ruolo della donna è più di stampo tradizionale la cosa rappresenta un problema solo per chi avversa questa ripartizione dei ruoli. Inoltre una donna scolarizzata alla quale è impedito il matrimonio infantile sa e può scegliere. Piuttosto, come si rapportano la felicità della donna in P e in M...
  • Parlando di P ci si preoccupa del potenziale soggetto debole, la donna. Purtroppo lo fa chi nn sembra troppo preoccupato della sorte dei figli nel matrimonio omosessuale...
  • Se nn legalizziamo P. creeremo un mercato nero con donne senza diritti, adulteri, mancanza di trasparenza ecc. Forse P. non è l'optimum ma renderla illegale è ancora peggio...

sabato 6 luglio 2013

Poligamia e unioni gay

Da buon cattolico dovrei escogitare un solido argomento contro i matrimoni gay, ma non me ne vengono. Però non me ne vengono nemmeno contro la poligamia, chissà se la cosa puo’ tornare utile alla causa!
  • Riccardo Mariani In realtà contro la poligamia ce ne sarebbe uno: moltiplica un’ antropologia pericolosa, quella degli uomini soli. Ma è un argomento che vale anche contro il lesbismo e lo zitellaggio, non penso verrà mai avanzato dal “nemico progressista”.
  • Rita Vergnano non so se ti può innteressare o se ci puoi trovare qualche spuntohttp://www.questionemaschile.org/?p=811#more-811
    www.questionemaschile.org
    La settimana scorsa, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che i matri...Visualizza altro
  • Riccardo Mariani Commento alla prima parte: non ho mai capito come l' "etimologia" possa fare la differenza in questioni del genere. Veramente non ho mai capito nemmeno come possa spostare una pagliuzza.
  • Rita Vergnano secondo me significa questo: se per avere un "qualcosa" devi stravolgerne completamente il significato, tanto vale che ti inventi qualcosa di nuovo, adatto a te
  • Riccardo Mariani Ok, chiamiamolo in altro modo, lavoriamo pure sui nominalismi senza intaccare la sostanza. Non penso proprio che una volta eseguita l' operazione chi si oppone al "matrimonio gay" sia soddisfatto. Comunque, leggendo l' articolo, da "cattolico" mi sento soddisfatto, è da "ragioniere" che annaspo.
  • Rita Vergnano anche perché effettivamente anche qui non ci sono argomenti contro la poligamia.. anzi.. si propone il completo svincolo del concetto di coppia datosi che con la separazione della riproduzione dal sesso (il controllo) non è più necessaria
  • Riccardo Mariani Il messaggio che - secondo me - vuol far passare chi punta sull' etimo: esiste una tradizione e le tradizioni sono da rispettare. Messaggio quanto mai inefficace se la controparte si fa vanto di essere "progressiva" quando non "trasgressiva". E alla fine, ancora una volta, la predica sull' etimo è una predica rivolta ai convertiti.
  • Rita Vergnano secondo me no. Al contrario. Il messaggio che passa è: questa tradizione non ha più senso oggi nemmeno tra uomo e donna, perché era stata creata in tempi antichi. E tu progressista perché la vuoi? Il progressista condanna il matrimonio, la famiglia, etc. Tutta roba brutta, in cui c'erano rapporti di potere incontrollabili. Se fosse progressista sul serio dovrebbe abbatterlo definitivamente e non mantenerne i ruderi contendendosi le mura sbrecciate coi tradizionalisti
  • Rita Vergnano per fare un esempio stupido: È come se tu conducessi una battaglia per l’abolizione del servizio tranviario, obsoleto, lento ed inquinante e ad un certo punto, pretendessi il diritto di viaggiare gratis sul tram
  • Rita Vergnano (tu progressista intendo)
  • Rita Vergnano ci vedo la stessa contraddizione del femminismo pro-donna-pace e amore che pretende il diritto delle donne ad entrare nelle forze armate. O del femminismo contro-chiesa-cattolica che pretende il diritto delle donne ad essere ordinate sacerdoti
  • Riccardo Mariani Ricapitoliamo: argomento dei "pro": mi piace. Argomento dei contro: "non ti piace". Da terzo direi che non avrei dubbi su come risolvere la disputa: decide l' interessato. Ergo, l' argomento dei "contro" mi sembra ozioso.
  • Rita Vergnano in diritto industriale esisterebbe un problema di marchi. Se la bagna cauda è un piatto a base di aglio e acciughe e a te non piacciono l'aglio e le acciughe non puoi farlo con altri ingredienti e pretendere di spacciarlo per bagna cauda.
  • Rita Vergnano Il terzo, per decidere deve "cambiare" la tradizione e di conseguenza influisce sull'argomento dei tradizionalisti, ai quali piace così.
  • Riccardo Mariani Ma qui si torna al nominalismo, già revocato in dubbio più sopra. I gay vogliono reversibilità, legittima e alimenti, mica la parola matrimonio 
  • Rita Vergnano il nominalismo non è solo una questione di facciata. Per esempio, sempre in diritto industriale, se è vero che non puoi chiamare con un nome registrato un qualcosa che ne differisce, non puoi nemmeno riprodurre esattamente un brevetto o un marchio e dargli il tuo nome. Va da sè che non puoi copincollare il pacchetto "matrimonio" e dargli un altro nome. Ma dovrai differirlo
  • Rita Vergnano altrimenti il terzo (giudice) dovrebbe obiettare comunque
  • Riccardo Mariani Ma sei sicura che il parallelo regga? Ho i miei fieri dubbi: 1. se vendo come Nutella la cioccolata che faccio in casa c' è un truffato, nel nostro caso, francamente, non vedo truffati. 2. chiamiamolo X anziché Matrimonio, con X regolato esattamente come un contratto matrimoniale. Noi cattolici possiamo festeggiare (la parola è salva!)? Non penso proprio.
  • Riccardo Mariani Ti faccio notare il tuo "riprodurre esattamente". E' un' implicita ammissione che i due prodotti non divergono nella sostanza, che poi è proprio cio' che si vorrebbe negare.
  • Riccardo Mariani La Nutella puo' impedirmi di commercializzare un prodotto diverso usando quel nome ma non puo' impedirmi di commercializzare alle medesime regole osservate dalla ferrero un prodotto diverso con un nome diverso.
  • Riccardo Mariani la ferrero non puo' dire alla ciao crem: tu puoi vendere solo in Lombardia perché non ti chiami Nutella. No, al limite solo la lombardia potrebbe consentire la circolazione di un prodotto non considerato sicuro. Ma a questo punto dovremmo discutere gli argomenti legasti alla sicurezza del prodotto. E, tornando al post, non me ne vengono in mente.
  • Rita Vergnano ma infatti per me il punto e le contestazioni da farsi sono sui bambini. Adozione e riproduzione, non sulle unioni di coppia. Ed è quindi abbastanza inutile scagliarsi contro le unioni, ma casomai concentrarsi sulla necessità/utilità di una bigenitorialità
  • Rita Vergnano ovvio che se provi che lo sviluppo migliore per un bambino è quello con due figure genitoriali di sesso diverso, il resto viene di conseguenza.
  • Rita Vergnano per tornare al prodotto. Se il riconoscimento di un bambino può essere fatto da un uomo (come padre) e da una donna (come madre) sia fuori che all'interno del matrimonio, il gay creando il prodotto X con ingredienti diversi dall'uomo e dalla donna non può, in virtù del suo prodotto far riconoscere un figlio da due genitori dello stesso sesso. Idem per l'adozione di minori.
  • Riccardo Mariani Non so se ho capito bene il tuo ultimo commento, in ogni caso l’ analogia con i marchi non mi sfagiola: come si puo’ paragonare un prodotto a un contratto? Il primo è una “cosa” il secondo è una “relazione”.

    Ha senso l’ esclusiva su un prodotto ma non
    ...Altro
  • Rita Vergnano sì ho fatto il salto illogico da contratto a brand paragonando l'insieme delle caratteristiche del brand "Matrimonio".
  • Jack Lupowitz ho letto solo questo ultimo commento della discussione, ma amo i salti illogici dell'umorista.