venerdì 31 luglio 2015

La paura dell'uomo contemporaneo

Viviamo in un mondo con sempre minori rischi avendo sempre più paura.

I figli sono un vivido esempio di questo singolare fenomeno: temiamo per la loro sorte molto più dei nostri avi che vivevano in un ambiente decisamente più pericoloso.

Bel paradosso. Come spiegarlo?

Un' ipotesi: oggi abbiamo un controllo personale sull'ambiente in cui viviamo molto minore rispetto al passato.

Esprimo il concetto con un'analogia.

Guidare l'auto è molto più rischioso che andare in aereo, eppure le fobie si scatenano nel secondo caso molto più che nel primo. Si tratta del medesimo paradosso.

Oggi siamo rotelline di un ingranaggio complesso, la società è molto complicata, addirittura incomprensibile per la nostra piccola intelligenza. Siamo iper-specializzati e quindi chiamati ad essere competenti di una sezione irrilevante della realtà che ci avvolge (al resto pensano altri). Tutto cio' scatena le nostre paure a prescindere dai rischi oggettivi che corriamo.

Tra le conseguenze più spiacevoli c'è il fatto che cerchiamo protezione. E' anche per questo motivo che gli stati contano ancora così tanto e vengono tollerati nonostante la loro palese inefficienza.


giovedì 30 luglio 2015

Due motivi per non concedere diritti agli animali





'via Blog this'



Secondo Richard Posner:


  1. Gli animali sono diversi dagli uomini, chiunque lo riconosce. Il fatto poi che la loro diversità si concentri nelle facoltà cognitive li rende "radicalmente diversi";
  2. Concedere diritti agli animali non sembra beneficiare in alcun modo la comunità umana.
continua

n.b queste considerazioni sono estrapolate da un dibattito con Peter Singer, ovvero un dibattito tra utilitaristi.

mercoledì 29 luglio 2015

MacAskill sul commercio equo solidale

…when you buy fair-trade, you usually aren’t giving money to the poorest people in the world. Fairtrade standards are difficult to meet, which means that those in the poorest countries typically can’t afford to get Fairtrade certification. For example, the majority of fair-trade coffee production comes from comparatively rich countries like Mexico and Costa Rica, which are ten times richer than the very poorest countries like Ethiopia. ….In buying Fairtrade products, you’re at best giving very small amounts of money to people in comparatively well-off countries. You’d do considerably more good by buying cheaper goods and donating the money you save to one of the most cost-effective charities…

Doing good better

Mentre passeggi per la strada ti accorgi che un incendio si sta sviluppando e senti distintamente delle urla invocanti aiuto. Decidi di intervenire: butti giù la porta, irrompi nell'edificio da cui si sprigionano le fiamme e salvi la vita al ragazzo intrappolato all'interno. Per te quello diventa un giorno speciale, te lo ricorderai tutta la vita, l'emozione che hai provato non ti abbandonerà mai. Chi non vorrebbe vivere un'esperienza del genere? Eppure, ad un'organizzazione filantropica efficiente bastano 2.500 per salvare una vita umana. Molti di noi sono abbastanza fortunati da poter salvare almeno una vita umana all'anno. Regolarmente. Se puoi ottenere tanto con così poco perché non lo fai? L'unica ragione è psicologica: salvare chi è lontano ci appare "strano" mentre salvare chi è vicino ci appare "eroico". Ma "vicino" e "lontano" non sono categorie morali molto solide, bisogna ammetterlo. Cerchiamo allora di vincere questa percezione distorta della realtà e vivremo in un mondo migliore.

Tabula rasa: Perchè non è vero che gli uomini nascono tutti uguali by Steven Pinker - capitolo sui generi


Pinker su differenza, gender gap sul lavoro, quote rosa e stupro.
  • Odissea 2001. Perchè nn ha previsto il cambiamento della condizione femminile?...
  •  Cause della riv.femminista: 1) le società liberali sono + fluide e sul mercato la convenienza s'impone... 
  • 2) il progresso tecnologico: ha attenuato la necessità di suddividere il lavoro nella coppia... 
  • 3) l'accresciuto valore del cervello rispetto ai muscoli nell'economia.. 
  • 4) la contraccezione: consente di rinviare i figli al momento + opportuno... 
  • 5) il femminismo: ha rivendicato e sensibilizzato... 
  • Purtroppo il femminismo ha dovuto abbracciare la teoria della Tabula rasa: 1) le menti di uomo e donna somo ugualu 2) l'istinto sessuale dell'uomo nn sono sessuali ma culturali... 
  • Eguaglianza: un individuo nn va giudicato sulla base del suo gruppo di appartenenza. Enunciato in qs modo eguaglianza e differenze di gruppo sono compatibili... 
  • Su qs argomenti si ragiona solo in termini di distribuzioni probabilistiche... 
  • Le 2 controversie: 1) gap tra i generi 2) violenza sessuale... 
  • Ci sono due femminismi: 1) f. dell'equità (liberale) 2) f. di genere (marxistà). Quindi prendere certe posizioni nn significa osteggiare il femminismo... 
  • Il f. di genere su è messo in rotta di collisione con la scienza. E a qs impresa scientifica partecipano molte donne... 
  • E il femminismo della differenza? Offre il peggio di entrambi i mondi: differenza e ripudio della scienza. Differenze spesso inventate si sana pianta... 
  • Le differenze tra i generi riguardano: 1) atteggiamento verso il sesso occasionale e anonimo 2) la competizione violenta e la denigrazione 3) manipolazione spaziale degli oggetti 4) ragionamento matematico e test matematici 5) rapporto con le emozioni e l'empatia nel piccolo gruppo 6) rapporto col dolore 7) rapporto col rischio (specie di danno fisico) 8) rapporto coi figli 9) rapporto con la gelosia e con il corteggiamento 10) giochi: lotta e ruoli sociali...
  • Alcune di queste differenze riguardano la media altre la coda. 
  • Perchè prob. qs. differenze sono biologiche?… 
  • 1) perchè esistono in tutte le culture. 2) sono quelle che predice l'evoluzionista 3) si ritrovano anche in altri primati. 4) lo sviluppo fisiologico dei feti è molto diverso tra uomo e donna 5) il cervello di uomo e donna differisce notevolmente 6) il testosterone influenza chiaramente la vita psichica 7) idem x gli estrogeni, tanto è vero che le prestazioni cognitive delle donne variano col ciclo 8) idem x gli androgeni 9) l'esperimento ideale su neonato è stato condotto confermando l'importanza della biologia maschile 10) il trattamento dei figli oggi nn è molto differente ma le canoniche differenze si ripresentano... 
  • E il gender gap sul lavoro? Non è possibile neppure ventilare che esistono preferenze vocazionali, che 1) le donne prediligono la relazione xsonale mentre i maschi amano gli oggetti, la teoria, la ricerca 2) il maschio è più disponibile a mettersi fisicamente in xicolo 3) il maschio tiene di + al suo status legato al guadagno si ferma di più in ufficio fa lavoro + duri 4) la donna è + legata a figli e famiglia... 
  • Anche le capacità incidono: 1)l'uomo eccelle nel ragionamento matematico 2) la donna eccelle nel linguaggio... 
  • Prendi l'Università. È credibile che i matematici ce l'abbiano con le donne e i linguisti con gli uomini?... 
  • La legge della specializzazione (vantaggio comparato) fa sì che il matrimonio enfatizzi le differenze anche quando sono minime (gary becker)... 
  • Il mercato aiuta: le donne senza figli guadagnano quanto gli uomini. Le aziende stupide hanno vita breve... 
  • Quote rosa? 1) rendono la società inefficiente 2) insinuano dubbi sulla capacità femminile 3) si allontanano le xsone dai lavori che + piacciono... 
  • Problema: la natura della violenza carnale. Tesi prevalente: nn ha nulla a che vedere con la sessualità. Lo stupro è un abuso di potere indotto dalla cultura patriarcale... 
  • La teoria distorta nasce sollecitata da problemi reali: lo stupro era preso un pò troppo alla leggera. Ma anche dalla teoria del bupn selvaggio: il sesso è buono siccome lo stupro nn lo è le due cose viaggiano separate... 
  • 2 esperienze comuni 1) ci sno uomini che farebbero di tutto x andare con una donna 2) ci sono uomini che usano la violenza x ottenere ciò che desiderano... 
  • Teoria standard: l' uomo stupra x affermare la supremazia del genere maschile. Non quadra: 1) troppi costi e pochi benefici. Chi stupra è uno sfigato mentre chi beneficia del patriarcato è un tipo di successo 2) agli uomini stanno + a cuore madri e sorelle che gli altri uomini 3) la presunzione d'innocenza nn vale solo x lo stupro 4) xchè fare dello stupro un reato se ci fosse complotto patriarcale?... 
  • Due teorie alternative: 1) stupro opprtunistico: l'emarginato nn ha altri mezzi 2) stupro incontrollato: desiderio + violenza... 
  • Lo stupro ha qualcosa di naturale. Tutti noi siamo potenziali stupratori... 
  • La sofferenza delle vittime è elevata xchè il costo di un figlio è elevatissimo. Qs giustificherebbe pene + severe... 
  • E gli stupratori che prendono di mira le vecchie? che hanno disfunzioni o addirittura usano il preservativo? Risposta: 1) parliamo di casi minioritari 2) sono casi comuni anche nel rapporto consensuale... 
  • E lo stupro della corteggiata? Dobbiamo pensare che l'amore si converta in pochi secondi nella lotta x il patriarcato?... 
  • Stupro e sesso sono intimamente legati. Prove: 1) l'accoppiamento coatto è pratica diffusa in tante specie 2) è presente in tutte le culture 3) in genere lo stupratore nn uccide 4) le vittime sono all'apice della produttività 5) i violentatori sono giovani (da vecchi si liberano dal condizionamento?) 6) in paesi tradizionalisti come il Giappone gli stupri sono meno... 
  • La correlazione imbarazzante va in senso opposto: più la donna è indipendente + gli stupri sono un xicolo... 
  • Consiglio finale: nn andare in giro con la minigonna in posti isolati e malfamati..
continua

martedì 28 luglio 2015

Democracy and Political Ignorance: Why Smaller Government Is Smarter - Ilya Somin


Ignoranza, irrazionalità e democrazia secondo Somin:
  • Somin: l'elettore è disinformato xchè informarsi nn vale la pena. L' istruzione nn sembra aver attenuato l'inconveniente. Si sceglie aggregandosi al gruppo. Poichè la democrazia prende decisioni sbagliate meglio limitare il suo raggio d'azione...
  • L'istruzione cresce e cresce anche l'IQ. Ciò significa che si è + razionali e quindi anche più ignoranti come elettori...
  • Esempio sull'Obama care: pochi sanno cosa sia come funzioni. Nemmeno sanno quanto si spenda in Sanità. Vaghe anche le nozioni sulla spesa pubblica. Non si sa neanche come operi il govrrno o cosa sia...
  • Il mio voto nn incide perchè mai dovrei informarmi? Meglio dedicarsi ad attività più piacevoli o più utili. Così ragiona l'elettore istruito...
  • Ma xchè la gente vota? Perchè nn è impegnativo e spesso divertente...
  • Divertimento? Già. Spesso chi si informa lo fa come un tifoso che nn può influenzare il risultato della sua squadra ma si diverte a tifare. Essere un buon elettore passa in secondo piano...
  • Questi elettori creano danni amplificati dal potere crescente dei governi...
  • Miglioramo l'educazione civica nelle scuole? È un'azione che elettori informati ed equanimi dovrebbero monitorare attentamente. Ma elettori del genere nn esistono per cui l'elemento dottrinario prevarrà sempre in queste materie...
  • Alcuni studiosi ritengono che nn occorre un sapere esteso x votare, basta un sapere in pillole. Ma le pillole possono anche fare gravi danni se usate male. Esempio:guarda l'economia se le cose vanno bene conferma il governo se vanno male cambia. In realtà bisogna sapere cosa è da imputare al governo il che è molto più complesso. Il sapere in pillole diventa sviante...
  • Altri rimarcano l'utilità degli opinion leader: segui loro che ne sanno di più. Ma spesso gli o.l. sono solo validi intrattenitori che rinforzano i ns. bias...
  • E il miracolo dell'aggregazione? Teoricamente possibile ma difficile in presenza di bias sistematici come quello che tende a nn far comprendere il mercato. Ricordiamo che l'ignoransa è razionale e il sapere irrazionale...
  • Soluzione? Dare più incentivi. Per es. favorendo il voto coi piedi...
  • Altra soluzione: ridurre l'azione governativa...
continua

Quattro argomenti contro il salario minimo


Visione dei conservatori:
  • First, when the cost of hiring unskilled workers rises, businesses hire fewer of them. Brooks believes that the key to personal happiness is “earned success.” A higher minimum wage means that fewer people have the opportunity to experience it. 
  •  Second, because some of the costs of a higher minimum wage are passed on to consumers in the form of higher prices, it hurts those who buy these goods and services, like meals at fast-food restaurants. The economist Thomas MaCurdy of Stanford University reports that this price effect “is more regressive than a typical state sales tax.” 
  •  Third, the minimum wage is not well targeted to those living in poverty. Of workers affected by an increase in the minimum wage, more than half belong to families making more than $35,000 a year, and almost a quarter belong to families making more than $75,000 a year. If we were evaluating a government spending program to combat poverty, no one would be satisfied if so many of the program’s beneficiaries were already living well above the poverty line (about $24,000 for a family of four). 
  •  Fourth, there is a better way to help the working poor: the earned-income tax credit. This income supplement is well targeted to families living in poverty, it does not raise the prices of goods and services produced by low-wage workers and it does not discourage firms from hiring these workers. By incentivizing work, it increases the number of people enjoying earned sucess.
continua

The Bell Curve vent'anni dopo - Charles Murray


  • Confermate le due tesi principali: 1) l'intelligenza è sempre più importante e 2) la scuola è sempre + concentrata nello scovare e premiare i + intelligenti...
  • L' IQ è associata un pò con tutto, il fatto che chi possiede qs risorsa ora la possa sfruttare al meglio meglio crea parecchi guai (società di casta): 1) élite cognitiva che vive separata 2) sacche di emarginazione con bassa qualità della vita...
  • Affermazioni sull' IQ che hanno destato scalpore: 1) esiste una differenza nell' IQ di gruppo tra neri e bianchi 2) l' IQ test predice al meglio l'outcome socio-educativo di tutti (neri e bianchi allo stesso modo). Ebbene, nessuna di qs affermazioni è stata scalfita...
  • La convergenza degli IQ si era bloccata ed è ancora bloccata...
  • La questione scottante: quanto contano i geni in tutto ciò? Tesi del libro: sia i geni che l'ambiente sembrano contare ma sul mix sviene mantenuto un certo agnosticismo. Tuttavia, è bastato anche solo introdurre l'ipotesi genetica x scatenare un putiferio...
  • Ma dopo la mappatura del genoma noi sappiamo che 1) le razze nn sono un costrutto sociale 2) l'evoluzione umana ha operato anche dopo che l'uomo ha lasciato l'Africa 3) che ha operato anche sul cervello...
  • Come affrontare il fatto che l'IQ conti tanto e sia un "dono"? Smantelliamo il welfare e la sua burocrazia sostituendolo con un reddito minimo garantito accreditato elettronicamente: nessuno merita il suo IQ e la redistribuzione è inevitabile. Ad ognuno il suo lavoro: il burocrate stacchi gli assegni e le comunità costruiscano i valori...
  • La più grande lezione di TBC? Ha fatto uscire la corruzione delle scienze sociali e come esse siano "sequestrate" dalla politica...

Libertari e statalisti

#cowen

Tyler Cowen sul tema:
  • I governi si espandono eppure spesso sono proprio loro a promuovere politiche libertarie: 1) inflazione sotto controllo 2) aliquote marginali contenute 3) fuoriuscita dalla produzione 4) libera circolazione dei capitali 5) regolamentazione improntata al market design (aste ecc.) 6) il marxismo è in disgrazia presso politici e intellettuali...
  • Più siamo ricchi + governo possiamo permetterci. Paradosso 1: + libertà + ricchezza - resistenza alla predazione fiscale. Paradosso 2: più il governo migliora seguendo le ricette librrtarie + la gente chiede la sua opera...
  • Se un governo esteso realizza più libertà (magari organizzando la competizione laddove nn emerge naturalmente) è bene sopportarli. Se un governo esteso è la conseguenza di maggiore libertà (magari xchè + ricchezza + spesa pubblica) allora è bene sopportarlo...
  • Oggi il libertarismo nn valuta il risultato complessivo ma si limita ad intonare una litania di lamentele. Il libertario ha smesso di pensare al margine...
  • Le libertà positive nn sono meno importanti delle negative. Oggi il clima e i disastri naturali minacciano le ns libertà più dei governi e i libertari hanno ricette da proporre se solo se si alleano col loro nemico storico: i governi...
  • Altro settore di crescente importanza: la prop. intellettuale. I libertari possono dare un grande contributo ma hanno bisogno dell'azione governativa...
  • Altra questione: la proliferazione nucleare. Che fare quando un piccolo gruppo aggressivo avrà armi micidiali? Un libertario nn può girarsi dall'altra parte e occuparsi solo di welfare...
  • Altro problema: viviamo in un mondo fatto di reti. Come regolarlo? Impossibile far sparire lo stato ma spero che i libertari nn abbiano solo qs da dire...
  • Ho letto un libro sul libertarismo e nn ho imparato niente. Sono finiti gli anni 70 e la ricetta "meno stato" nn è immediatamente applicabile come ai problemi di allora...
William D. Eggers e John O'Leary sul tema

  • Chi vuole meno stato dovrebbe volere uno stato migliore. Ecco alcune ragioni...
  • 1) la statistica parla chiaro: + si è scontenti del governo + se ne vuole (è tipico dell'ignorante affrontare i problemi con + governo e/o con la lamentela)...
  • 2) per mettere le mani e limitare un governo devi conoscerlo a fondo fino ad amarlo. I libertari lo disprezzano fino a starne alla larga. Poi, chiamati a comprimerlo, falliscono nella missione...
  • 3) le riforme di mercato (market design) richiedono uno stato forte e preparato x essere implementate...
  • 4) La caricatura del governo fanigottone e predatore aliena le simpatie di chi nn constata niente del genere nella realtà, dove incontra anche bravi insegnanti nel pubblico e imprenditori avidi nel privato...
  • 5) La gente non vuole un piccolo governo ma un governo competente, chi mostra disprezzo x il vero obbiettivo nn viene preso in considerazione. Chi invece abbraccia entrambi gli obbiettivi ha più possibilità...
  • Progetti governativi di grande successo:1) La ricostruzione democratica del Giappone...2) Il piano Marshall in Europa...3) L'uomo sulla luna...4) Ambiente. Piogge acide...Disastri: 1) Kyoto 2) Katrina 3) Iraq...
Risponde Caplan punto su punto:
  • Se l'ignoranza chiede più governo istruiamo l'ignorante anziché accontentarlo.
  • Bisogna amare il governo per ridurlo? Peccato che chi ama il governo di solito lo vuole estendere: se balli col diavolo lui non cambia, sei tu che cambi.
  • Le riforme MD non sono le uniche riforme liberali.
  • Uno puo' anche fare qualcosa in modo perfetto ma se nessuno gliela chiesto non puo' pretendere un compenso.

lunedì 27 luglio 2015

Il contrario della fede

Con la fede noi crediamo a cose che l'evidenza non supporta pienamente. La fede ci serve per colmare questa distanza.

Domanda: come possiamo definire colui che non crede nonostante l'evidenza?

Proposta "dogmatico".

Ecco, in un certo senso il contrario della fede è il dogmatismo.

Who Gets What — and Why: The New Economics of Matchmaking and Market Design by Alvin E. Roth


Introduzione
  • Sul mercato delle merci decidi cosa vuoi e verifichi se te lo puoi xmettere. Il problema del matching è inesistente, il prezzo risplve tutti i problemi... 
  • Quando il prezzo nn è tutto diventa importante l'immagine e il potere seduttivo x realizzare l'incontro cosicché entrano in gioco molte strategie opportuniste..
  • Quando occorre un design artificiale? 1) quando il mercato naturale fallisce 2) quando il mercato naturale è ripugnante...
  • Obiettivo: attenuare la ripugnanza conservando l'efficienza... 
  • Perché un mercato di matching è inefficiente: 1) quando si presenta in forma diluita cosicché chi sceglie non ha davanti a se tutte le alternative possibili, in questo modo rischia di perdere le occasioni migliori solo perché si sono presentate tardi 2) quando le alternative si congestionano e le migliori restano così occultate per quanto siano presenti...
  • Un esempio dalla storia: la conquista del far west. Le terre furono assegnate col metodo: "chi prima arriva meglio alloggia". Un metodo inefficiente.
  • Problema scolastico: come abbinare scuole superiori e studenti. Da un lato ci sono gli studenti con le loro preferenze, dall'altro gli istituti con le loro esigenze...
  • L' algoritmo proposto: sia gli studenti che le scuole listano le loro preferenze in modo "cieco". Si assegnano gli studenti secondo le prime scelte degli stessi scartando quelli nn compresi negli standard fissati dalla scuola prescelta, questi ultimi parteciperanno all'assegnazione della loro seconda scelta e così via finchè nn ci saranno più studenti rigettati... I vantaggi del metodo: la cecità consente di listare le reali preferenze eliminando ogni comportamento strategico. Vantaggi: 1) il lavoro degli studenti è semplice: listare le loro preferenze reali 2) quando l'algoritmo termina nn esistono coppie scoppiate che avrebbero preferito stare insieme...
  • Un tipico fallimento di mercato: il mercato diluito. Guarda al far west e alla regola "chi prima arriva meglio si accomoda": quanto spreco ha realizzato? Con un asta globale si sarebbero risparmiate molte risorse... 
  • Il mercato degli "interni" di medicine: gli ospedali, per ottimizzare le assunzioni, hanno gradualmente anticipato le proposte. I neolaureati nn avevano così un quadro completo tra cui scegliere... 
  • Exploding offer: offerta a cui rispondere subito (senza un quadro complessivo per chi deve accettare). Abbondano sui mercati diluiti in cui nn si può xdere tampo con un solo candidato compratore se nn si vuole trovare accasati gli altri qualora vada male... 
  • Problemi (di congestione): mercati sempre + brevi => accordi mancati + accordi rotti... 
  • L'algoritmo fallito: si creavano due liste (una coi cluster di studenti a cura degli ospedali) e si abbinavano gli 1-1 poi si passa al secondo cluster di studenti privilegiando le prime scelte (2-1) poi si tornava al primo cluster privilegiando le seconde scelte (1-2) eccetera. Problema: non conveniva dichiarare la preferenza autentica. Inoltre l'esito nn è stabile: esistono alternative in cui tutti sono più contenti... 
  • L'algoritmo stabile (ad accettazione differita): Gli ospedali fanno un'offerta ai loro pupilli che possono accettare con riserva. Quando un'offerta viene rigettata si propone ai pupilli di seconda fascia e così via finchè nn ci sono più rigetti. In realtà questo processo è svolto in tempo reale da un PC a cui vengono sottoposte le luste di preferenze... 
  • Shapley e Roth vincono il Nobel dimostrando che l'Algo AA è stabile. In realtà l'argomento è semplice: nn possono esistere blocking pair poichè tutte le coppie sono state assortite e se una coppia nn si è formata significa che uno dei due membri ha preferito un altro partner...

de la Fontaine e l'eutanasia

In suo soccorso un Misero la Morte chiamava notte e dì:

- O cara Morte, o fortunata sorte morire e i mali terminar così! -.

La Morte viene all'uscio e si presenta certissima di fargli un gran favor.

Ma l'altro si spaventa e si mette a gridare: - O Dio, che orror!

O Morte, o brutta, orribile figura, va' che mi fai morire di paura -.

Mecenate, uom di talento, si racconta ch'abbia detto: - Voi ficcatemi in un letto, pesto, monco, senza fiato e dai mali assassinato, pur ch'io viva son contento.

Per qualunque cosa accada, brutta Morte, cambia strada...

venerdì 24 luglio 2015

Theories of International Politics and Zombies by Daniel W. Drezner

Drezner sul realismo:

  • Definizione di realismo: nel dilemma cooperare o confliggere predilige la seconda soluzione. Prudenza innanzitutto... 
  • Hobbes e la sua guerra del tutti contro tutti costituisce l' archetipo realista. Ognuno pensa per sé, agiamo tenendo conto di qs principio.  Il "male necessario" diventa un concetto fondamentale. Meglio te che io. Il male esiste. Aiutati che dio ti aiuta. L'altro puo' anche collaborare ma ricordati che è pronto a tradire quando gli conviene. C' è una forma di pessimismo radicale in tutto qs. 
  • Altri concetti chiave: deterrenza, equilibrio dei poteri, "se vuoi la pace preparati alla guerra", calcola sempre la legge del più forte... 
  • Gli operatori sono razionali, egoisti e prudenti. In materia di sicurezza vige una generalizzata avversione al rischio... 
  • Non conta il guadagno ma il guadagno relativo. Non è una competizione economica ma darwiniana... 
  • La sicurezza è tutto. Obiettivo: max sicurezza... 
  • Sfiducia nelle Istituzioni internazionali: chi può xmetterselo si prende ciò che gli spetta senza rispettare gli accordi... 
  • Nei film di Romero i gruppi di uomini sono riluttanti a cooperare e spesso usano gli zombi x combattersi tra loro. Il realista nn fatica a spiegarsi qs dinamiche... 
  • La risposta realista agli Z: sono una piaga come un'altra (es.peste) e può essere sfruttata x guadagnare potere sugli altri. Ci saranno stati in grado di sconfiggerla ed altri meno...
  • Esiti: gli z. resteranno attivi negli stati più deboli...
Drezner sulla politica liberal

  • Liberal: la cooperazione è possibile e fruttuosa anche tra individui egoisti e razionali (no zero sum game). Non siamo poi così avversi al rischio...
  • Ma a volte la cooperazione altrui genera esternalità positive cosicchè la posizione migliore consiste nel nn-coop e godersi qs esternalità... 
  • Cosa aiuta a superare il dilemma del prigioniero: 1) giochi ripetuti 2) giochi contemporanei non correlati (interdipendenza economica) 3) uniformità delle preferenze (le democrazie hanno preferenze uniformi)...
  •  Un liberal s'interessa della politica interna degli altri paesi poichè le demo sono + collaborative. Inoltre sponsorizza l' ONU che coordina l'azione di chi intende collaborare... 
  • Hobbes. Per un liberal la sua guerra totale può realizzarsi ma è una situazione estrema... 
  • Il tit for tat è un pò una sintesi tra liberal e realisti anche se privilegia i primi... 
  • Z: il liberal è in difficoltà. Molti equiparano la diffusione incontrollata degli Z alla globalizzazione capitalista... 
  • La strategia liberal spiega xò la coesione dell' armata Z e l' ansia x una coop. tra gli umani che spesso manca... 
  • Ricetta: protocolli dalle organizzazioni internazionali che coordinino l'azione collettiva...
Drezner sui Neocon

  • Neocons: un fritto misto: bene la democrazia (liberal) male la coop. e quindi l'ONU (realisti)...
  •  I Neo esaltano la fragilità delle democrazie e vedono minacce ovunque. Il Neo realista vuole esportare la demo x rendere più "fragili" anche gli avversari..
Daniel Drezner sui costruttivisti:

  • La società si costruisce sui simboli e sui tabù. La psicanalisi e la semiotica contano più dell'economia e della politica nell'affrontare il Nemico... 
  • Nei cfr internazionali l'arma più potente è quella psicologica. Il lavaggio del cervello come bomba atomica... 
  • Lo z. mette in xicolo l' identità dei cittadini diffondendo panico e anarchia... 
  • Come "curare" una società del genere gettata nello sconforto?: solidarietà e costruzione del culto apocalittico... 
  • Misure raccomandate: falò e altri rituali tipici anche dei film. Alimentano il mito dell' apocalisse convertendoci ad essa e fugando il panico... 
  • Secondo: assimilare gli z. nella ns cultura. Anche se nn sembra una strategia promettente. Per i costruzionisti "assimilare" equivale a "conquistare"...
Daniel Drezner sugli "individualisti"

  • Finora abbiamo trattato gli Stati come xsone ma così facendo forse ci siamo persi qualcosa. L'individualismo metodologico ne è convinto e propone la sua analisi a "fondazione micro"... 
  • Istituzioni, opinione pubblica, gruppi d'interesse, cultura, psicologia eccetera. Bisogna tener conto di tutto... 
  • Es.: gli USA sono considerati un paese dove le lobbies contano molto... Critica: lack of parsimony. La mappa coincide col trritorio e diventa indervibile...
Daniel Drezner sulla politica libertaria

  • Public choice: spesso la burocrazia è in cerca di problemi + che di soluzioni. Occorre tenerne conto sullo scacchiere... 
  • È la posizione libertaria. Ma nei film i privati nn fanno meglio del governo... 
  • Altra critica alla posizione libertaria: è impossibile che i malfunzionamenti durino all' infinito... 
  • Una soluzione possibile: un' agenzia centrale forte e una rete decentrata di agenzie autonome che sperimentano soluzioni alternative in concorrenza tra loro... 
  • Paradosso (combina approccio micro con approccio public choice): approccio micro: il governo agisce prima liberamente e dopo sotto i vincoli della politica (peggiorando le sue xformance). Approccio p.c.: nel trial & error il governo migliora...
Daniel Drezner e la politica comportamentista (o psicologicista):

  • Tutti i soggetti in campo hanno una psicologia che li fa agire irrazionalmente... 
  • I 2 maggiori bias in politica estera: bias di attribuzione degli stati interiori e loss aversion (prudenza irrazionale). Loss aversion a hawk bias... 
  • Nel caso degli zombi i bias avvantagiano gli uomini anzichè fuorviarli..
Conclusione dello studio:

  • L' apocalisse finale dei zombi-film è irrealistica... 
  • Una critica allo stato dell' arte (politica internazionale): troppa enfasi sugli stati quando le minacce stanno ormai altrove… 
  • In lode alla politica. Lo studioso domina un paradigma ma solo il politico fa sintesi. Lo studioso è "riccio" ma i problemi sono risolti dall'eclettismo della "volpe"..

giovedì 23 luglio 2015

Viktor Zaslavsky sul PCI nel dopoguerra


  • Tesi: la Svolta di Salerno (decisione di collaborare con le altre forze) nn fu un atto autonomo di Togliatti ma fu dettato da Stalin...
  • Reperiti documenti che attestano fino a pochi momenti prima la volontà contraria di Togliatti e di altri dirigenti, la convocazione a Mosca del medesimo, l'ordine di Stalin di virare strategia e l'esecuzione di quell'ordine...
  • Prima dell'accesso ai documenti secretati la storiografia tradizionale inquadrava la "svolta" come il primo atto indipendente da Mosca...
  • Critica di Canfora: fu una scelta tormentata, i tentennamenti di Togliatti vanno compresi...
  • L'intervento dei Sovietici in Ungheria era stato sollecitato e approvato dal PCI. IL fatto che Calfora farcisca d'insulti questa osservazione di per sé non poi così decisiva la dice lunga sul muro di documentazione che una critica seria e svolta nel merito dovrebbe scalare...
  • Z. era stupefatto dalla buona reputazione del PCI in Italia. Fu attaccato in modo scorretto non nel merito ma nella persona tacciata di anti-comunismo viscerale...
  • Mosca nel dopoguerra finanziò Nenni e poi la sua corrente a sinistra infine il PSIUP. Poi il PSI attinse con la DC alle partecipazioni statali per tentare infine con Craxi una forma di "autonomismo finanziario" che terminò con mani pulite...
  • Berlinguer e la questione morale. B. nn era ipocrita, la qm di cui parlava nn aveva nulla a che fare col finanziamento ai partiti o la legalità (il PCI esisteva grazie al flusso di risorse da Mosca). Era invece legata ad una condanna di consumismo ed edonismo...
  • Il dott. Vincenzo Palmieri. Partecipò alle riesumazioni di Katyn subendo l'ostracismo del PCI x la sua onestà intellettuale...

Nolte sul 900


  • Tesi di Nolte: i gulag sono il precedente dei lager... 
  • Tesi di Nolte: lo sterminio ebraico viene da un eccesso di paura indotto dal bolscevismo...
  • Lo sterminio dei contadini sovietici tra il 29 e il 35 ammaestrò Hitler...
  • Le deportazioni staliniane di intere popolazioni, altra lezione. Manovre di reinsediamento... schiavizzazione di msssa: pratiche ammirate dai nazisti.
  • Altra tesi di Nolte: il consenso al regime nn poteva essere basato sull'antisemitismo (una prospettiva come Auschwitz era considerata da tutti un fanatismo)...
  • Altra tesi: gli attentati a Hitler furono possibili allorchè fu chiaro che il nazismo nn era una difesa dal bolscevismo ma un bolscevismo nero...
  • Tesi di Nolte: il comunismo è il male del secolo. È all'origine del Nazismo e quindi della guerra calda. Ed è all'origine anche della guerra fredda...
  • Nesso tra C. e Nazi: 1) i N. si presentano come resistenza al C. (primo movimento estremista al potere). Razzismo ed espansionismo sono elementi sussidiari 2) per offrire una resistenza efficace i N. si organizzano come i C.: ideologia totalitaria (estirpazione del male) e stato totalitario...
  • Prova: i crimini nazisti hanno un precedente in quelli sovietici e nella loro "ingegneria sociale": si è colpevoli solo xchè si appartiene ad un gruppo...
  • Ciò nn significa eguagliare le ideologie: il C. esalta l'égalité illuminista, il N. la diseguaglianza tra i popoli. Resta l'elemento comune (il totalitarismo premessa dell'ingegnria sociale e la colpa di gruppo) e il primato temporale del C....
  • Una volta fatto fuori il N. la guerra civile europea si è fatta mondiale visto che il fattore scatenante - il C. - perdurava...
  • Guerra fredda. Vinta grazie a quelle forze che hanno smascherato l'ambiguità dell'anti-fascismo...
  • La tesi opposta: esiste una colpa del popolo tedesco. Perchè respingerla?: 1) l'idea di colpa collettiva è espressione di una mentalità totalitaria 2) la vicinanza di un regime comunista ha reso tutto inevitabile. Negli USA sarebbe stato lo stesso...
  • Conseguenze pratiche: la Germania nn deve essere uno stato sotto osservazione ma può partecipare di diritto con un ruolo egemone ad un'Europa confederata...
  • La difesa intransigente del liberalismo dai totalitarismi (Islam). La difesa è facilitata se si rinuncia sia all'individualismo che al solidarismo utopico. La Confederazione è lo strumento politico principe...
  • Critica a Nolte: ma il C. nn è all'origine della I guerra mondiale, che pure qualcosa conta nel 900. Senza quelle stragi avremmo avuto i partiti comunisti?...
  • Critica a Nolte: l'avvento di un nuovo regime porta sempre violenza, in qs il bolscevismo nn fa eccezione...
  • Idea alternativa x interpretare il 900 (federalismo): la globalizzazione mette in crisi gli stati nazionali. Occorre uno stato egemone x dominarnr gli squilibri...
  • Timothy Snyder. Tesi del suo ultimo libro sul genocidio ebraico (Black Earth: The Holocaust as History and Warning): la shoah fu possibile solo laddove lo stato nazionale cedette. Si consideri solo un fatto: contrariamente a quanto si crede, la gran parte degli ebrei uccisi non era tedesca ma apparteneva ai territori sottratti dalla Germania alla Russia; nel corso di quelle guerre si creò una situazione di anarchia che rese più semplice il compito degli aguzzini. Rispetto a questi popoli gli ebrei tedeschi erano quasi al sicuro! In un certo senso si tratta di una tesi banale. A noi sembra ovvio che sia più facile compiere atti contro ogni legge laddove una legge non c'è, ma soffermiamoci su un aspetto più sottile: la shoah non potette manifestarsi appieno in Germania, ovvero nel regno di Hitler. Cosa significa? Fondamentalmente che ci fu perfetta identificazione tra il progetto hitleriano e la Germania. Per il tedesco medio l'idea della shoah era un'esagerazione iperbolica, per quanto il tedesco medio odiasse gli ebrei. Troverebbero conferma le tesi di Nolte: Hitler nacque e stava lì, almeno all'inizio, in funzione anti-comunista e non per edempiere alla sua missione di sterminatore degli ebrei.

Gotz sul regime Nazista


  • Gotz: Hitler era un socialista rigoroso e generoso grazie a queste sue virtù concquistò l' opinione pubblica...
  • Nazismo: una dittatura che si assicurò un consenso vastissimo fino alla fine dei suoi giorni... 
  • Problema: come finanziare il socialismo?...
  • Origini del consenso: nn il carisma di Hitler ma il denaro disponibile...
  • Gotz: il nazismo fu sostenuto da una nutrita schiera di intellettuali..Guarda alle biografie dei gerarchi: quasi tutti avevano fatto esperienze socialiste se nn comuniste...
  • La politica di eguaglianza è centrale: l'ariano più prezioso è l'ariano più povero: dobbiamo pensare innanzitutto a lui...
  • Tasse fortemente progressive, ferie prolungate e vacanze a spese dello stato, società senza classi, esenzioni fiscali, abolizione delle tasse sul lavoro dipendente...pingui assegni familiari... congedi sindacali retribuiti... crediti alle piccole imprese e mutui agevolati... pensioni aumentate x tutti... cassa malattia estesa...motorizzazione di massa con la wolkswagen... case popolari di buona fattura... zero corruzione... generosi sussidi ai più sfortunati... efficienza e meritocrazia nell amministrazione pubblica... scuole di stato molto curate……
  • Crisi di bilancio del 37. Risolta nel 38 con l' esproprio agli ebrei e la guerra alla Polonia e tanta finanza creativa: il welfare compra i tedeschi ed è fonte di guai... 
  • X nn parlare dei grandi affari che i privati fanno dalle vendite a prezzi stracciati della proprietà ebraica...
  • Il nazismo dura, resiste xchè è un paradiso in terra x gli ariani 
  • Shoah: omicidio di massa a scopo di rapina...ridotto il ruolo del razzismo che interviene a posteriori. ampliato quello materialista sulla scia di Hayek…
  • Per Gotz i tedeschi non erano e non erano mai stati più razzisti degli altri popoli europei...
  • Critica di Housson: vale il nesso opposto: proprio l' antisemitismo consentì di tenere alto il tenore di vita...

mercoledì 22 luglio 2015

Francois Furet su Rivoluzione francese e Rivoluzione bolscevica


  • Perchè la rivoluzione sovietica è stata difesa tanto a lungo dagli intellettuali? Perchè considerata erede di quella francese e quindi "di sinistra"...
  • Come difenderla? 1) negando 2) ricorrendo al concetto di "devianza" 3) parlando di interferenze esterne al sistema 4) accusando il "culto della xsonalità" 5) rievocando le barbarie dell'impero russo...
  • Tutte qs contorsioni x salvare l'Idea riproducono fedelmente le strategie messe in campo nell' 800 per preservare l'idea rivoluzionaria dal Terrore...
  • Ma la storiografia giacobina aveva un Tocqueville con cui confrontarsi che poneva una chiara domanda: dove sta il legame tra Rivoluzione e Terrore?...@@@@@
  • Il nemico di Furet: "la meglio gioventù". L'atteggiamento: "sbagliavamo ma eravamo buoni"…
  • Furet: studioso delle ideologie totalitaria, giacobinismo e totalitarismo. Tesi: chi pretende di sradicare il male dalla storia rischia di sradicare solo l'anima umana...
  • Furet: le guerre del Novecento hanno un modello e una genealogia chiara: la Rivoluzione e francese e il suo Totalitarismo...
  • Furet: nn esistono + concrete speranze di superare l'alienazione capitalista. Le idee del passato (volontà generale, comunismo) si sono rivelate tragiche illusioni...
  • Derapage. Fenomeno x cui talune idee x quanto promettenti all'apparenza sono destinate a degenerare...
  • La patologia del particolarismo: fascismo. La patologia dell'universalismo: comunismo...
  • Ma fascismo e comunismo erano comunque entrambe ideologia rivoluzionarie (debito verso De Felice)...
  • Dualismo bolscevico: coniugare il volontarismo con il determinismo della storia...
  • Antifascismo. Concetto ingannevole: serviva x sdoganare nelle liberal democrazia l'idea totalitaria comunista...
  • Distingui il fascismo dal franchismo. Franco era un reazionario legato alla Chiesa e alla terra...

martedì 21 luglio 2015

Come scegliere la propria religione - Richard Swinburne


  • Come scegliere la propria religione razionalmente? Una versione della scommessa di Pascal...
  • Premessa: le religioni possono essere giudicate in base alla loro probabile verità o in base alla bontà dei loro scopi. Qui ci concentriamo sul secondo giudizio...
  • Definizione di Religione: un sistema di credenze e comportamenti che offre benessere ora ma soprattutto dopo la morte...
  • Ogni religione ha sia una dottrina che uno stile di vita...
  • Tesi : 1) la dottrina serve a spiegare xchè un certo stile di vita ci guadagna la salvezza 2) nn tutte le salvezze sono uguali: alcune sono più meritevoli di essere xseguite 3) alcune "vie" rendono la salvezza + probabile di altre...
  • I precetti della via cristiana sono ben chiari (comandamenti, discorso della montagna ecc.). Alcuni sono obbligatori, altri supererogatori. Alcuni sono precetti veri anche se il Dio cristiano nn esistesse. Altri invece sono tipici del credente (es. andare a messa)..Anche i buddisti hanno una loro via. In alcuni punti è simile a quella cristiana e atea, senonché raccomandano la meditazione x distaccarsi dalle passioni terrene. Il credo buddista consiste invece nella legge del Karma, della reincarnazione, del distacco e del nirvana...
  • Xchè dovrei scegliere una o l'altra religione?: 1) xchè probabilmente è vera e 2) perchè il premio x chi la segue è più desiderabile. Ora ci occuperemo del secondo punto...
  • Tesi: le ragioni x seguire il cristianesimo sopravanzano quelle del buddismo...
  • I doveri peculiari del C. sono sentiti come ragionevoli. Il C. ci chiede di adorare e ubbidire a Dio. Analogia: quando incontriamo un altro è giusto riconoscerlo anziché ignorarlo soprattutto se è un ns benefattore. Se poi l'altro è sapiente è giusto obbedirli, specie se ci ama e si sacrifica x noi. Inoltre il dio C. ci promette un grande premio in qs vita e dopo la morte. Certo se il dio C. nn esistesse sarebbe tutto una xdita di tempo ma qs mondo dipendiamo dalle probabilità..
  • .Tuttavia anche altre religioni promettono molto nell'al di là cosicchè, se vogliamo sospendere il giudizio probabilistico, diventa essenziale vagliare il benessere garantito su qs terra...
  • I benefici promessi dal dio C. sono talmente elevati che vale la pena onorarlo qualora sia il dio più probabile, anche se le prob. che esista sono minime...
  • E il benessere su qs terra? Facciamo proma un cfr con l'ateo. L'uomo si realizza facendo ciò che ritiene giusto. Alcune azioni sono giuste a prescindere dalla fede ma x l'uomo di fede esistono delle ragioni in + per compierle e quindi ragioni in + di felicità..
  • .Fare il bene, poi, forma il carattere, anche quando il bene nn è quello che riconoscono anche gli atei: il credente ha quindi delle occasioni in più. Avere un buon carattere significa poi agire in modo conforme alla ns natura: così come è assurdo negare certe esigenze e anche certi piaceri (il buon cibo, una bella casa, una sposa ecc) è giusto nn esagerare in nulla. La vita è un dono ed è giusto goderselo. Il C. gode per molti motivi alcuni dei quali nn sono a disposizione dell'ateo...
  • Conclusione: il credente è aiutato dalla sua fede ad adempiere a doveri riconosciuti da tutti, in qs modo è + prob. che si realizzi e sia felice. È dunque razionale la scelta cristiana x chi crede che quello sia il dio + prob. Anche se le prob. generali sono basse...
  • Veniamo ora ad un cfr col buddismo. Il buddismo è più pessimista del C. e richiede al suo adepti l'affrancamento completo dai desideri mondani. Ma il disincanto e la xdita di passione nn è il modo giusto di stare al mondo. Di certo nn è una ricetta universale...
  • Il Paradiso dei C. è abitato da chi fa il bene, da chi conosce in modo pieno, da chi gode della bellezza e dell'amicizia reciproca. Il paradiso dei B. è disabitato poichè viene raggiunto da chi si annulla...
  • Conclusione: la salvezza di B. sembra decisamente inferiore a quella C. o del'Islam. Da come possiamo valutare con i mezzi che abbiamo qui ed ora nn vale la pena di perseguire la salvezza di B, specie se si ha a disposizione la salvezza C.

No true scotsman fallacy

The Identity of Shame, Bryan Caplan | EconLog | Library of Economics and Liberty: " "No True Scotsman""



'via Blog this'



come scegliersi gli amici

Un argomento contro le quote rosa

Scatenerebbero l'opportunismo.

Dacché, dopo la recente sentenza di Cassazione, è possibile dichiarare il proprio sesso senza alcun riscontro oggettivo sarebbe facile per i maschietti farsi passare per femminucce: basta una dichiarazione (ritrattabile alla bisogna quando lo si desidera).

lunedì 20 luglio 2015

Salario mnimo e Happy Meal Fallacy

The Happy Meal Fallacy:



'via Blog this'



The Happy Meal Fallacy

by  on July 20, 2015 at 7:25 am in EconomicsFood and DrinkLaw | Permalink
Some restaurants offer burgers without fries and a drink. These restaurants cater to low-income people who enjoy fries and drinks but can’t always afford them. To rectify this sad situation a presidential candidate proposes The Happy Meal Act. Under the Act, burgers must be sold with fries and a drink. “Burgers by themselves are not a complete, nutritious meal,” the politician argues, concluding with the uplifting campaign slogan, “Everyone deserves a Happy Meal!”
happy-mealBut will the Happy Meal Act make people happy? If burgers must come with fries and a drink, restaurants will increase the price of a “burger.” Even though everyone likes fries and a drink they may not like the added benefits by as much as the increase in the price of the meal. Indeed, this must the case since consumers could have bought the meal before the Act but chose not to. Requiring firms to sell benefits that customers value less than their cost makes both firms and customers worse off.
The Happy Meal Fallacy is fairly obvious when it comes to happy meals but now let’s consider the debate over the gig economy and the hiring of employees versus contractors. Employees are entitled to benefits that contractors are not. Thus the standard conclusion is that classifying workers as contractors “is great for employers but potentially terrible for workers.” Wrong. Employees get their wages with fries and a drink while contractors get wages only. Would a law requiring firms to provide all workers with fries and a drink help workers?
If firms are required to provide benefits to contractors they will lower the contractor wage. But how do we know the extra benefits aren’t worth the reduction in wages? If the extra benefits were worth more to workers than they cost firms, firms would have eagerly provided these benefits as a way of increasing profits. Firms can profit whenever buyers are willing to pay more for a product than its cost. Benefits are a product that workers buy from firms.
Workers buy benefits from firms by offering to work at a lower wage. Firms are happy to sell benefits when workers will accept a wage reduction that covers the cost of the benefit. Thus, if workers value a benefit by more than its cost, there is a mutually profitable deal to be made. The firm will provide the benefit and wages will fall by more than the cost but by less than the value of the benefit. Both firms and workers will be better off. It’s implausible that firms and workers will overlook mutually profitable exchanges. Thus requiring firms to provide benefits with every job means requiring firms to sell benefits that workers value less than their cost and that makes both firms and workers worse off–just like requiring restaurants to sell burgers with fries and a drink makes firms and customers worse off.
If the cost of the benefits far exceed their value to workers, the firm will close. But even if the firm doesn’t close, firms and workers will both be worse off. The exact division of the burden will vary depending on particulars but the workers who value wages the highest and benefits the least will be the most burdened. Often these will be the lowest income workers.
The Happy Meal Fallacy can lead to very unhappy firms and workers.
Addendum: The theory of compensating differences in wages with benefits was pioneered by Adam Smith. See Matt Kahn for a short overview and Sherwin Rosen for a full treatment of the theory. Jonathan Gruber and Craig Olson offer empirical evidence. The MRU video, The Tradeoff Between Fun and Wages presents another application.
- See more at: http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2015/07/the-happy-meal-fallacy.html#sthash.7bgX7zhi.dpuf

La ricetta keynesiana che non piace ai keynesiani

Wage stickiness and unflattering accounts of the unemployed and poor:



'via Blog this'



Wage stickiness and unflattering accounts of the unemployed and poor

by  on July 19, 2015 at 1:35 am in EconomicsEducationFood and DrinkPhilosophy | Permalink
It is common for left-wing progressives to complain that conservatives serve up unflattering accounts of the unemployed and poor, such as by calling them “moochers” and the like.
But many versions of the standard Keynesian account, once we deconstruct them a bit, don’t paint such a flattering picture of the unemployed either.  In one Keynesian scenario, many of the unemployed have lacked jobs for years because they have sticky nominal wage demands.  Under one scenario, they could find jobs for $x an hour but won’t take the work.  If government policy could reflate the economy enough, those jobs in nominal terms would offer more and the unemployed would be in essence fooled into taking the offer.  The job would be paying the same in real terms, so the ex ante stubbornness is a big mistake, at least under this account of the matter.
Such a mistake is made throughout years of material suffering and psychological deprivation, including serious problems for one’s children.  Yet a mere nominal trick, by boosting pride just a bit, will move them back into a job.
It is of course a well-known stylized fact that, at least in America, unemployment rates for the poor and undereducated are much higher than for wealthier or better educated people.  So a general citation of “money illusion” won’t rescue the victims from the rather unflattering Keynesian portrait painted here.
Alternatively, the relevant mechanism may operate through the demand for labor, rather than the supply.  Perhaps low-skilled workers cannot be employed at lower wages because their resentment at the low wage would be so high that they would impose unacceptable morale costs on the organizations employing them.  In other words, insult them with a sub-par wage offer and they turn destructive toward the entire organization.  Companies of course prefer to keep these workers at arms’ length under this hypothesis.
If Charles Murray had come up with that hypothesis, he would have been savagely attacked for it.  Yet there is growing evidence, for instance from the work of Alan Blinder, that it is a major cause of wage stickiness.
Left-wing Keynesians are reluctant to acknowledge their own implicit unflattering treatment of the poor, which I should add came (in part) from snobby and elite British economists, including Keynes.  Often microfoundations are considered an embarrassing topic, and the emphasis is on “well, we know that wages are sticky,” with a desire not to look too closely under the hood, or to consider how those stories jive with other deeply held views, many of which try to raise the relative status of the poor and unemployed.
Bryan Caplan is consistent and is also happy to satisfy the publicity condition.  He believes in nominal stickiness as a driver of unemployment (under many circumstances) and he holds a relatively skeptical view of the decision-making capabilities of many (by no means all) of the poor.
The most flattering macro theories toward the poor, undereducated, and unemployed are the complementarity, increasing returns, and RBC “the poor are maximizing given some bad constraints” approaches.  Insider-Outsider models make the unemployed victims of exclusion who don’t even get a chance, rather than potential troublemakers ready to sabotage an enterprise at a moment’s notice.  The same can be said for Scott Sumner’s “musical chairs” account.  As for schools of thought, the rational expectations theorists provide the most flattering picture of the poor, yet in the context of macroeconomics they are very frequently mocked for their unrealistic assumptions.  Search theory models of unemployment, which for instance I have tried to promote, also paint a not unfavorable picture of the jobless, but they too are not very popular in the New Old Keynesian economics.  If I were to generalize, and yes there are many exceptions, but still I would say that these more flattering pictures of the unemployed are more likely to be associated with or embraced by the political Right.
Consistency is hard to come by, and probably always will be
- See more at: http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2015/07/wage-stickiness-and-unflattering-accounts-of-the-unemployed-and-poor.html#sthash.AP1gmtwM.dpuf




When Keynesians want to gloat, they often point to the overwhelming empirical evidence in favor of nominal wage rigidity.  For the latest example, see Krugman on the Irish labor market.  Their unemployment is 14.5%, but the nominal wage index has only fallen by about 2.5%.  Krugman's conclusion:
It is really, really hard to cut nominal wages, which is why reliance on "internal devaluation" is a recipe for stagnation and disaster.
The gloating is easy to understand.  After all, nominal wage rigidity is the driving assumption of the Keynesian model.  Unemployment is just a labor surplus; since wages are the price of labor, the fundamental cause of unemployment has to be excessive wages.  And as long as the wage rigidity is nominal, you can neutralize it by printing money or otherwise boosting demand.

What's hard to understand, though, is Keynesian neglect of - if not outright hostility to - the logical implication of their argument: Wages must fall!  If they're right about nominal wage rigidity, it seems like "Wages must fall!" would be the mantra of all good Keynesians.  But few words are less likely to escape their lips.

Why would this be so?

1. Keynesians could say that nominal wage rigidity is such an intractable problem there's no point discussing it.  That's why Krugman emphasizes that "Ireland is supposed to have flexible markets -- remember, before the crisis it was hailed as an example of successful structural reform."  If wages won't even fall in laissez-faire Ireland, what hope does the rest of the world have?

There are two big problems with this story.  (a) Even if it's true, Keynesians should still militantly oppose any government policy - like the employer health care mandate - that increases labor costs.  (b) Government doesn't face a binary choice between conventional labor market regulation and laissez-faire.  There's a third choice: Low-wage interventionism.  If wages won't adjust on their own, why don't Keynesians ask government to actively push them down?  If that sounds too brutal, see Singapore forclever ways to numb the blow.

2. Keynesians could say that monetary and fiscal policy are easier to promote than wage cuts.  But Keynesians are the first to insist that fiscal policy is a valuable supplement to monetary policy.  Why not hail wage cuts as a valuable supplement to both?  At minimum, Keynesians should heatedly resist any government policy that pushes labor costs in the wrong direction - and remind us that "wrong" = up.

3. Keynesians could - and often do - retreat to the view that wage flexibility is a self-defeating solution to the problem of wage rigidity.  The idea is that wage cuts reduce demand, which in turn exacerbates unemployment.

But this argument is full of holes.  As I've pointed out before, there are strong reasons to think that wage cuts will increase aggregate demand, making this solution doubly attractive.  Consider: Labor income equals wages multiplied by hours worked, so the effect on labor income is ambiguous; and as a matter of pure arithmetic, lower wages imply higher profit income.  In any case, if nominal wage cuts really are as rare as a blue moon, what makes Keynesians so sure that wage cuts would backfire if tried?  Without lots of empirical counter-examples, they have every reason to stick to the common sense position: "If wage rigidity is the cause of unemployment, wage flexibility is the cure."

At this point, Keynesians could just bite the bullet: "Wages must fall!"  But in my experience they don't - and I don't think they're going to start now.  The reason, I'm afraid, is politics.  Keynesians lean left.  They don't want to say, "Wages must fall!" They don't want to think it.  "Wages must fall!" sounds reactionary - a thinly-veiled reproach to centuries of anti-capitalist intellectuals and militant unions.  After all, doesn't it mean that every "pro-labor" regulation and "victory for the workers" has anugly downside - more workers unable to find any job at all?

Keynesians are right to ridicule people who deny the reality of nominal wagerigidity.  But they'd be a lot more persuasive if they put leftist qualms aside and focused on the logic of their own model.  Keynesians have every reason to rant against excessive wages.  They have every reason to rant against regulation that increases labor costs.  They have every reason to rant against unions.  And there hasn't been a better time to rant since the Great Depression.  Oh my Keynesian brothers and sisters, let us rant together.

P.S. I'm doing a Stossel taping in NYC tonight (12/15).  The show won't air until January, but I'm hosting a meet-up after the show at 10 PM, at Becco - 355 West 46th Street.  Hope to see you there.


Labor Market Rigidity: Psychology, Technology, and Peter Pan

Real Wages During the 1981-82 ...David Friedman on Robert Frank...
Back in 2008, some of my favorite economists argued that unemployment wouldn't rise much, even if there were a big nominal shock.  Why not?  "Labor markets aremore flexible than they used to be."  Why?  That was a little hazy, but the main reason seemed to be better management due to more advanced information technology.

I never bought this story, and unfortunately, as David Henderson points out, I wasright.   Today's firms do have better management and more advanced information technology than they used to.  But the most important cause of labor market rigidity,at least in the U.S., is psychology.  People resent wage cuts, especially nominal wage cuts.  This resentment varies over place and time, but even economists feel it.  The awful unintended consequence of this resentment: Employers cut employment instead.  If you talk to employers off the record, they often explain that wage cuts hurt productivity by angering workers, but lay-offs raise productivity by scaring them.

Why was I so skeptical of the view that labor markets had changed?  Because cutting wages when labor demand falls isn't rocket science.  You don't need computers or just-in-time inventory systems to do it.  You don't even need a calculator.  Just cut wages by 2 or 3 percent, and see what happens.  The upshot: If workers didn't have a knee-jerk hatred for wage cuts, especially nominal wage cuts, employers would have solved the unemployment problem millenia ago.  And given this knee-jerk hatred, all the computing power in the world isn't enough to stabilize unemployment in the face of big nominal shocks.

Is labor market rigidity a market failure?  I'm afraid so.  But strangely enough, this market failure is largely caused by anti-market bias!  The main reason workers hate wage cuts is that they imagine that wage-cutting employers are satanically "unfair."  If workers saw wage cuts for what they are - a full-employment mechanism - they'd sing a different tune.  While they wouldn't be happy to see their wages cut, they'd grudgingly accept that a little wage variability is a fair price to pay for near-total employment security.  Once this economically enlightened perspective took hold, employers would eagerly cater to it - and the market failure would largely go away.

According to Peter Pan, "Everytime a child says 'I don't believe in fairies,' there's a little fairy somewhere that falls down dead."  As far as I know, he's wrong about fairies.  But if Peter had warned, "Everytime a person says, 'I don't believe in markets,' there's a worker somewhere that loses his job," he wouldn't have been far from the truth.  Scoff if you must!  People can and do cause market failure by believing in it.


On Thursday, Casey Mulligan lectured on his The Redistribution Recession at GMU.  Lots of interesting, neglected evidence on the spike in labor market distortions since 2007.  Yet the talk was marred by Mulligan's commitment to a market-clearing model of labor markets.  When pressed, he was quite insistent that given the expansion of the safety net, the unemployed do not want to work at the current market wage.

To be fair, Mulligan explicitly disavowed the view that the unemployed are happy about their situation.  But in his view, the unemployed would be even less happy to keep doing their old jobs for prevailing rates of compensation.  Unemployment's bad, but so are wage cuts.

Why should you reject Mulligan's view?  There's the obvious fact that wages don'tfluctuate like stock prices, even in the face of large shocks to the labor market.  The best argument, though, is introspection.  Ask yourself:

When someone gets laid-off, what is his main emotional reaction likely to be? 

Sorrow.

When someone gets a nominal wage cut, what is his main emotional reaction likely to be? 

Anger.

In Mulligan's model, lay-offs and wage cuts are two sides of the same coin, and workers should respond identically.  But of course they don't.  Part of the reason is that - especially during recessions - labor markets don't clear.  People who keep their jobs are lucky, earning above the market-clearing wage.  The rest are unlucky, and often struggle for months or even years to find a remotely comparable position. 

Yet there's more psychology going on.  When you're laid-off, you feel exiled from your group.  You're rejected, unfit, unworthy.  Many people in this situation break down and cry.  When you face a pay cut, in contrast, you feel betrayed by your group.  You're insulted, snubbed, scorned.  You might weep, but you're more likely to crumple up the memo explaining the pay cut and hurl it in the trashcan.  Especially during a recession, you probably won't be brave enough to quit in retaliation; instead, you'll shave the quality of your work to extract a petty revenge.

Most Keynesians will probably see Mulligan's market-clearing model as an excuse to reject everything he says.  But this is hasty and unfair.  There's no reason why we can't (a) admit that labor markets don't clear during recessions, yet (b) insist that expanding the welfare state seriously retards the labor market's naturally sluggish adjustment mechanism.  Keynesians' benign view of governments' "response" to the Great Recession is not implied by their model.  Indeed, the Keynesian model specifically implies that Keynesians should look upon new labor market distortions with anger, or at least sorrow.

La psicologia inutile

Un difetto chiaro del paternalismo.





Farewell to Bart Wilson, For Now, Bryan Caplan | EconLog | Library of Economics and Liberty: "Guest blogger Bart Wilson is signing off, for now.  He's been one of my favorite experimental economists for the last decade, and I've been pleased to see him bring his unique perspective to EconLog over the past month. 

Out of all Bart's posts, "The Error of Utilitarian Behavioral Economics" is probably my favorite.  If poor decision-making is as ubiquitous as behavioral economists claim, why isn't stickK.com as big as Facebook?  Bart points to an experimental resolution: People like being in control of their own lives - and gladly accept lower-quality outcomes to avoid being under other people's thumbs.  Thus, while behavioral economics is usually seen as pro-paternalism (or at least, in Cass Sunstein's words, "anti-anti-paternalism"), experiments reveal two offsetting behavioral effects.

First, people often make systematically bad decisions.

Second, people value their right to make their own decisions - even if they know their decisions are systematically bad.

Farewell, Bart.  While it's sad to see you go, we can all hope you don't stay away from the blogosphere for long.

P.S. I hear Bart has one last post in the works"



'via Blog this'

L’eresia impossibile

E' davvero difficile essere eretici, bisogna volerlo fortemente a prescindere dalle proprie idee. Bisogna volerlo al punto di sconfinare nell'irrazionalità. Ma soprattutto occorre prima farsi dogmatici per farsi poi eretici. Ho in mente i temi della dottrina sociale cattolica (oggi non si parla che di quelli): chi non la pensa come il Papa è condannato all'eresia? Secondo me no, per una questione di LOGICA. Anziché "opporti" alla posizione ufficiale potresti entrare in "dialogo" con essa, e noi sappiamo che il dialogo tra soggetti "razionali, aperti e fiduciosi nel prossimo" porterà NECESSARIAMENTE ad un’ IDENTITA’ di vedute.
str
Qualche definizione.
Il soggetto "razionale" crede nella ragione umana, nel fatto che essa sappia cogliere aspetti oggettivi della realtà.
Il soggetto "aperto" sa che ogni soggetto razionale puo' dare un contributo alla discussione poiché il sapere è sparso e tutta la verità non puo' stare in una sola testa. In un certo senso l'"apertura" è conseguenza della "razionalità": non si puo' essere “razionali e chiusi”, sarebbe un ossimoro. C'è fiducia se credo nella razionalità e nella buona fede del mio interlocutore e se so che lui lo sai, e so anche che lui sa che io lo so, eccetera. Naturalmente la fiducia deve essere reciproca.
strett
Come si realizza l' ACCORDO NECESSARIO è abbastanza semplice:
  1. A e B sono in disaccordo ma sono individui "razionali ed aperti";
  2. A, da persona "razionale ed aperta", è sconcertato del disaccordo di B poiché cio' costituisce un segnale che la sua posizione è in qualche modo viziata;
  3. A apporta quindi una modifica alla sua posizione;
  4. B ragiona allo stesso modo e rettifica la sua posizione;
  5. Se il disaccordo perdura A e B rettificano ulteriormente le loro posizioni, si procede in questo modo finché non si raggiunge un acordo;
  6. Solo l'accordo perfetto costituisce un punto di equilibrio nel dibattito razionale. Il disaccordo è IMPOSSIBILE così come pure è impossibile raggiungere un accordo sul proprio disaccordo.
Il presunto eretico è un soggetto razionale, aperto e fiducioso? Ipotizziamo che lo sia.
E la Chiesa è un soggetto "razionale, aperto e fiduciosp"?
L'apertura e la fiducia implicano rinuncia all'infallibilità, implica cioè il riconoscere che nell'opinione altrui ci sia sempre un grano di verità. Si tratta di una premessa indispensabile per innescare quel percorso di CONVERGENZA in qualche modo guidato dallo Spirito Santo. Bene, nelle materie di dottrina sociale la Chiesa non si dichiara infallibile (attendo smentite), per cui puo' ben essere considerata un soggetto "razionale, aperto e fiducioso nel prossimo". Ma se è così l’eresia in queste materie è impossibile.
P.S. Per il teorema dell’accordo necessario vedi qui.