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martedì 16 luglio 2024

coscienza

https://www.astralcodexten.com/p/consciousness-as-recursive-reflections

Motivi per NON credere alla coscienza dei Robot senza dover credere a Searl e compari

Nessuno sa con certezza come le esperienze soggettive si relazionino con la fisica oggettiva, questo è il motivo principale per cui ci sono affermazioni serie sul fatto che non tutto è fisica. Ci sono informazioni (come il sapore di un cibo) che non sono solo informazioni conosciute ed elaborate, ma anche sperimentate, sentite consapevolmente. Sono informazioni "ineffabili": i qualia non possono essere comunicati o percepiti in altro modo che non sia l'esperienza diretta. Sono anche infallibili: i qualia non possono essere percepiti in modo errato. La via migliore per capire queste presenze è pensare che gli esseri umani non siano coscienti ma che lo siano i loro pensieri. La parte di te che sta leggendo in questo momento e che si sente cosciente, è un pensiero. In realtà, un pensiero può essere cosciente, così come può essere giusto o sbagliato. I pensieri sono quella cosa che puoi notare in te quando deliberi, analizzi, valuti, ragioni, eccetera. Quel che serve per avere una teoria della coscienza è trovare il correlato fisico tra il cervello e i pensieri; finora non ci siamo riusciti, da qui il cosiddetto "divario esplicativo" tra l'esperienza soggettiva, il mondo dei qualia e il mondo dei fatti oggettivi. Tuttavia, bene o male, sappiamo cosa tiene insieme molti picchi in un pensiero: è un'oscillazione neurale: neuroni che sparano lungo percorsi circolari in un ritmo sincronizzato. Queste sono comunemente chiamate onde cerebrali. Molto probabilmente, all'interno di queste ONDE vi sono altre onde impegnate in una danza sincronizzata che dipende dall'onda principale. Questo implementa fisicamente la distinzione cruciale tra le interazioni neuronali all'interno della stessa oscillazione e le interazioni al di fuori dell'onda. Possiamo dire quindi che si tratta di pensieri all'interno di altri pensieri, pensieri che hanno per oggetto altri pensieri. E questo è vero in senso fisico: strutture fisiche che nidificano all'interno di altre strutture fisiche. Usiamo parole speciali come "coscienza fenomenica" e "qualia" per denotare questa distinzione reale, fisica e conoscibile da altre elaborazioni di informazioni neuronali. Da questo punto di vista, non ci sono uno, ma due livelli di sistemi di elaborazione delle informazioni. Il cervello è uno, ovviamente, ma all'interno del cervello, le oscillazioni/pensieri con memoria sono essi stessi sistemi di elaborazione delle informazioni aggiuntivi. Un analogo potrebbe essere un sistema informatico fisico che ha, al suo interno, una o più macchine virtuali. Una teoria del genere ha il vantaggio di poter essere verificata in futuro. Questa teoria dei qualia, se confermata, si applica solo ai processi biologici neuronali. Un ciclo IA è autoreferenziale ma non è un processo neuronale biologico strutturato come detto, quindi è difficile pensare che produca dei qualia. Sicuramente nel vasto spazio delle possibili architetture AI, alcune potrebbero essere progettate per avere fenomeni più o meno analoghi, ma non vedo alcun motivo per credere che gli attuali LLM posseggano una simile dotazione.

Ma perché abbiamo bisogno di un doppio sistema oscillatorio, uno che danza con la realtà esterna e l'altro che danza con la realtà neuronale stessa. Probabilmente, l'utilità si rivela quando le due danze sono irriducibili tra loro. Se provo un sentimento di gioia e so che provo un sentimento di gioia e so che so che provo un sentimento di gioia... la cosa non sembra decisiva. Ma se faccio qualcosa di egoistico sentendomi un altruista, questo puo' essere utile alla mia sopravvivenza. Se incontro una realtà che confligge con il mio schema guida ma posso interpretarla come qualcosa di coerente con il mio schema guida, la cosa mi risparmia le energie cognitive per aggiornare il mio schema guida e rielaborare tutte le mie vecchie credenze. Il doppio sistema si rivela molto utile per implementare un pensiero "ipocrita" e se sono un Homo Hipocritas diventa una parte essenziale della mia natura. Il robot senza un cervello biologico o senza un doppio sistema, si limiterà a fare inganni ma non avrà accesso all'autoinganno e alla vera ipocrisia che consente di mentire meglio imparando a credere alle proprie menzogne.

p.s. naturalmente una teoria del genere da sola non basta per risolvere il "problema difficile" della coscienza, va necessariamente accompagnata con una filosofia strumentalista tale per cui cio' che non serve puo' essere trascurato. Ecco, potremo dire dopo le eventuali conferme, ora che abbiamo tutto cio' che serve potremo eliminare tutto l'irriducibile che avanza come illusione.

giovedì 20 giugno 2024

itt

La coscienza nelle neuroscienze.

Circola tra i neuroscienziati una teoria della coscienza (IIT). Le idee centrali sono due: (1) proporre una misura quantitativa, chiamata Φ, della quantità di "informazione integrata" in un sistema fisico, e poi (2) ipotizzare che un sistema fisico sia 'cosciente' se e solo se ha un valore elevato di Φ. Tu, per esempio, sei un sistema abbastanza integrato: se stai prestando molta attenzione a un dolore acuto all'alluce, per esempio, il processo del dolore influenzerà i tuoi resoconti verbali ("fa male!"), il tuo ragionamento pratico ("è meglio che non prenda di nuovo a calci il muro"), i tuoi movimenti (zoppia) e così via; e viceversa. Ora, una conseguenza immediata di una definizione come questa è che tutti i tipi di sistemi fisici semplici (un termostato, un termometro, ecc.) risulteranno avere valori Φ piccoli ma non nulli. Il padre della IIT (Tiziano Tononi) ingoia il rospo e accetta allegramente l'implicazione panpsichica: sì, dice, i termostati e i fotodiodi hanno livelli di coscienza piccoli ma non nulli. Questo mi sembra un punto cruciale su cui l'IIT fallisce. La cosa più ovvia che una teoria della coscienza potrebbe fare è spiegare perché la coscienza esiste: cioè, risolvere quello che David Chalmers chiama il "Problema difficile", dicendoci come un gruppo di neuroni sia in grado di dare origine al gusto delle fragole, al rossore del rosso, eccetera. Ahimè, c'è una forte argomentazione - che io, personalmente, trovo del tutto convincente - per cui questo è troppo da chiedere a qualsiasi teoria scientifica. Si potrebbe sempre immaginare un universo coerente con quei fatti, in cui nessuno ha 'realmente' sperimentato qualcosa. Quindi, per esempio, se qualcuno sostiene che l'informazione integrata "spiega" perché esiste la coscienza - no, mi dispiace ma non è così! Ho appena evocato nella mia immaginazione esseri i cui valori Φ sono mille, anzi mille miliardi di volte più grandi di quelli degli esseri umani, ma che sono anche zombie filosofici: entità che non hanno nulla che sia come essere. Arrivati a questo punto lo neuroscienziato, di solito, reagisce male. Per quanto mi riguarda, ha assolutamente la possibilità di respingere l'Hard Problem di Chalmers come una distrazione rispetto al vero lavoro della neuroscienza. L'unica cosa che non si può fare è avere entrambe le cose: cioè, non si può dire sia che l'Hard Problem non ha senso, sia che il progresso nelle neuroscienze risolverà presto il problema. Ma possiamo facilmente interpretare l'IIT come un tentativo di fare qualcosa di più "modesto" rispetto alla soluzione dell'Hard Problem, anche se ancora incredibilmente audace. Vale a dire, possiamo dire che l'IIT mira "semplicemente" a dirci quali sistemi fisici sono associati alla coscienza e quali no, puramente in termini di organizzazione fisica dei sistemi. La prova di una tale teoria è se può produrre risultati che concordano con l'"intuizione di buon senso": per esempio, se può affermare, da principi primi, che (la maggior parte) degli esseri umani sono coscienti; che anche i cani e i cavalli sono coscienti, ma in misura minore; che le rocce, i fegati, le colonie di batteri e i computer digitali esistenti non sono coscienti (o lo sono appena); e che una stanza piena di persone non ha una "mega-coscienza" al di là delle coscienze dei singoli individui. Il motivo per cui è così importante che la teoria sostenga il 'senso comune' su questi casi è che, data l'inaccessibilità sperimentale della coscienza, questo è praticamente l'unico test a nostra disposizione. A mio parere, come costruire una teoria che ci dica quali sistemi fisici sono coscienti e quali no - dando risposte che concordino con il 'senso comune' ogni volta che quest'ultimo emette un verdetto - è uno dei problemi più profondi e affascinanti di tutta la scienza. Poiché non conosco un nome standard per questo problema, lo chiamo il Problema Piuttosto Difficile della Coscienza. Considero anche l'IIT come un tentativo fallito di affrontare il problema. L'IIT non riesce a risolvere il Problema Abbastanza Difficile perché prevede inevitabilmente grandi quantità di coscienza in sistemi fisici che nessuna persona sana di mente considererebbe particolarmente 'coscienti'.

https://scottaaronson.blog/?p=1799

domenica 5 febbraio 2023

 ... Chat GPT è fondamentalmente come una versione molto sofisticata del "completamento automatico": il programma che indovina cosa potresti digitare nella barra di ricerca del tuo browser, in base a ciò che altre cose hanno comunemente seguito ciò che hai digitato finora.


Ora, puoi discutere se un computer possa capire i significati dei concetti che usa, ma anche se potesse, questo programma non prova nemmeno a simulare una tale comprensione. Ciò che mostra è che (forse sorprendentemente) è possibile produrre un testo simile a quello di una persona che "comprende" utilizzando un metodo completamente diverso da quello della persona in questione. Questo, tra le altre cose, dimostra perché il test di Turing è un cattivo test per la consapevolezza...

mercoledì 28 gennaio 2015

Anima e riduzionismo, facciamo il punto

Anzi, i punti:


  1. Il riduzionismo è innanzitutto un rifiuto dell' evidenza per affidarsi ad una fede in conoscenze future. Se il teismo è una teoria del tutto che si confronta con le altre teorie del tutto (infiniti universi, stringhe ecc.), la teoria dell' anima si confronta con la teoria riduzionista.
  2. MRI non ha alcuna rilevanza politica http://broncobilli.blogspot.it/2010/09/coscienze-ridotte-male.html
  3. Il dualismo difeso da Swinburne:

    1. Il fatto di continuare a vivere anche dopo la distruzione del nostro corpo è logicamente possibile (immaginiamoci in una stanza, esseri pensanti che ignorano se hanno o meno un corpo)
    2. Un resoconto fisicalista di come si trasferisce l' identità è fallace (vedi i casi del brain split o del teletrasporto), cio' sembrerebbe implicare l' esistenza di una realtà spirituale.
    3. Conclusione: accettare l' ipotesi dell' anima è la via più semplice per affrontare i temi dell' identità.
    Continua
  4. Una teoria dell' identità fisicalista comporta grandi problemi (brain split e teletrasporto) http://broncobilli.blogspot.it/2009/12/chi-sei.html  You take my brain out of my skull and you divide it into two, and you put one half into one otherwise empty skull and the other half into another otherwise empty skull. And if that’s not enough to produce two conscious persons, you add bits to each of these brains from my identical clone and then you start these operating and you have two living persons with conscious lives.  But you do not know which is me – it may be that number 1 is me and it maybe that number 2 is me and it maybe that neither are me. But one of these answers must be correct. And that again illustrates the point that you could know everything that has happened to bodies (what has happened to every atom of what was previously my brain) and yet no know what has happened to me. Hence being me must involve something else as well as my body 
  5. MRI individua una correlazione tra mente e cervello ma il nesso di causa come viaggia? Qui ci vuole una filosofia.
  6. Lo scientismo è una metafisica (se non una religione) travestita da scienza per questioni propagandistiche.
  7. I limiti di Libet secondo Mele: 1) nei suoi esperimenti decidiamo in condizioni che non sono certo quelle normali in cui prendiamo le nostre decisioni più serie 2) l' attività neurale che precede la scelta molto probabilmente non decide un bel niente (vedi combinazioni probabilistiche), la previsione al 60% non elimina la libertà umana.
  8. Perchè alcuni psicologi hanno privilegiato l' inconscio alla coscienza? Perchè suddividendo il tempo in microintervalli si sono limitati ad osservare le cause immediate che agivano in ogni frammento, senonché la coscienza è il potere di connettere tutti i minuti segmenti di tempo. Vedi Beaumeister.
  9. Credere nella coscienza ci rende più felici, non è poco.
  10. La coscienza implica il libero arbitrio quindi tutti gli argomenti a favore dell' esistenza del libero arbitrio (vedi punto apposito) concorrono a supportare l' esistenza di una coscienza.
  11. Il dualismo secondo Swinburne
    • la spiegazione materialista è complicata e nemmeno spiega xchè le proprietà degli oggetti si mantengono nel tempo. insomma, perchè il mondo è ordinato?
    • l ipotesi teista offre una spiegazione ragionevole: la creazione di una xsona intelligente è ordinato. inoltre dio essendo infinitamente buono nn vuole rendere il mondo comprensibile alla sua creatura...
    • william paley: vedere un ordine nel mondo nn significa che è stato fatto in un istante e nn in un processo. in questo senso la creazione è compatibile con l'evoluzione.
    • la spiegazione darwiniana è completa ma nn ultimativa: xchè esistono certe leggi e nn altre?
    • il fine tuning. dio o il caso? ricorrere alla coincidenza nn è mai una spiegazione forte...
    • obiezione: tu nn puoi che xcepire un mondo ordinato quindi il fatto che ti appaia tale non esprime alcuna coincidenza..
    • confutazione x analogia: joe viene rapito e lo si tortura con la roulette russa (99 proiettili in un caricatore da 100). si spara ma nn parte nessun colpo. joe: nn posso credere alla coincidenza lo avete fatto x spaventarmi. torturatore: dubbio assurdo: nn è una coincidenza il fatto che sei tra noi: solo essendoci puoi formulare la tua ipotesi. è chiaro che l assunto del torturatore è fallace.
    • controanalogia. perchè nn consideriamo le leggi scientifiche un puro arbitrio dettato da una coincidenza visto che sono ricavate da un esperienza estremamente limitata e x di più percepita nel modo estremamente specifico tipico degli uomini? risposta: semplice, xchè uno lavora con i dati che ha.
    • morale: il teista nn spiega ciò che xcepisce ma ciò che è. il mondo ordinato e nn la sua xcezione del mondo ordinato  richiede una spiega
    • imho: nota la differenza con l argomento di plantinga contro l evoluzione. in quel caso la teoria contestata prevede esplicitamente che nn siamo fatti x la verità bensì x adattarci all ambiente.
    • l evoluzione nn è uno spreco? no. 1 l uomo ha bisogno di un ambiente 2 nn esiste solo l uomo: il mio cane nn è uno spreco. del resto qs è il punto di vista della scienza....
    • universo infinito. bisogna spiegare xchè dura. xchè le leggi sono costanti. xchè ad un certo punto emerge l uomo. il paradosso di khalem. troppi problemi.
    • multiverso. se i molti universi sono simili nulla di nuovo. le teorie inflattive ipotizzano un gruppo di universi simili di qs tipo.
    • ma se i molti universi sono differenti nn possiamo più parlare di coincidenza x la presenza umana. un miltiverso di qs tipo è molto complicato. vale la pena di postularlo in assenza di indizi seri? no.
    • l ipotesi teista resta la più semplice e spiega xchè la scienza spiega
    • Xxx
    • tesi: l anima esiste e il dualismo è il miglior modo x documentarla.
    • l anima conferisce identità
    • i monisti materialisti sono in grado di rendere conto dell identità? no.
    • dimostrazione col trapianto dei cervelli: prendi i miei due emisferi e trapiantali in due crani vuoti. chi sono io? boh. ecco dimostrato che anche sapere tutto sui cervelli nn ci assicura di conoscere l identità. l io ha qualcosa in più che la sua materialità. chiamo qs qualcosa in più anima...
    • altro esperimento: il chirurgo pazzo trapianta i miei due emisferi in a e b dicendomi prima che a avrà una vita piacevole e b solo sofferenze. poi mi fa scegliere chi voglio essere. ovviamente farò scena muta xchè la sorte del mio cervello mi dice poco su di me.
    • altro esperimento. muoio e i miei parenti senza il mio consenso congelano il mio cervello ma un terremoto lo manda a pezzi. tra 100 anni grazie a nuove tecniche il mio cervello viene riparato integrandolo con un altre. poi viene scongelato. la xsona rediviva si comporta in qlc modo come me. sono io?
    • imho: un evidenza definitiva la dà il teletrasporto. ammettiamo che esistano due canine a e b connesse: nella prima entri, vieni distrutto e ricostruito fedelmente nell altra. chi esce da b è la stessa xsona che entra in a. ma se chi entra in a nn viene distrutto chi esce da b è solo un gemello di chi è entrato in a. morale: lo stesso identico cervello può dare origine a identità diverse. nn esiste tra cervello identità un legame preciso.
    • imho: l argomento della disconnessione può essere fatto valere contro chi la postula in materia di aborto.
    • nella misura in cui gli animali hanno una vita mentale hanno anche un anima...
    • la possibile storia: l anima potrebbe emergere dal cervello allorchè quast ultimo raggiunge una certa complessità nel corso dell evoluzione...
    • lo stadio è inferito dai comportamenti: i mammiferi hanno una vita mentale, secondo me
    • tutti gli animali il cui comportamemto è meglio spiegato in termimi di intenzione esentimenti e credenze posseggono un anima..
    • il nesso causale mente cervello è a doppio nesso (free will)...
    • xchè il dualismo è poco gettonato? xchè nn sappiamo spiegare come emerge l anima. ok ma nn è molto razionale negare l evidenza solo xchè nn sappiamo spiegarla. inoltre i teisti hanno una buona spiegazione in merito....
    • le neuroscienze ci forniscono una semplice lista di abbinamenti: 1 toccando qui il cervello vedo blu 2 toccandolo qui faccio una certa operazione aritmetica. possono fornirci una lunga lista di abbinamenti: una certa puntura al cervello mi fa vedere il blu. mangiare il cioccolato mi fa sentire il gusto del cioccolato eccetera
    • le neuroscienze potrebbero anche dirci la conformazione del cervello che origina la coscienza.
    • ma le neuroscienze non possono dirci il xchè di tutto questo. xchè mangiare il cioccolato mi fa sentire il gusto del cioccolato e nn quello del pane? le neroscienze mettono i fila una serie di frasi ma nn ci forniscono nè una grammatica né un dizionario. nn esiste una teoria scientifica dell anima. una teoria che ci faccia predire in anticipo gli effetti di un trattamento del cervello mai sperimentato da un soggetto.
    • difficoltà: cervello e mente sono di sostanze differenti la scienza ha bisogno di numerare per redigere le sue equazioni,  nn si è mai cimentata in qs campo.
    • difficoltà: mentre i fenomeni cerebrali sono misurabili quelli della mente nn lo sono con una scala numerabile altrettanto precisa questo rende impossibile generalizzare la relazione. scale differenti e nn convertibili. l anima poi o c è o non c è. nn è misurabile su una scala continua.
    • si dice: ma la scienza nn può sorprenderci? in fondo in passato ha ridotto la termodinamica alla meccanica quantistica smascherando la temperatura e considerandola non più una prop. intrinseca ma una velocità (atomica)...
    • c è una differenza fondamentale: la riduzione della termodinamica si ottiene sostituendo il moto delle particelle alla sensazione di calore. ma nel ns caso una simile scissione è impensabile poichè l oggetto d indagine è la sensazione stessa...
    • come convertire il desiderio di cioccolato in un desiderio di carne? Come posso redigere le equazioni che mi istruiscano su come procedere? i due desideri non sembrano misurabili su una scala comune.
    • le grandi integrazioni della scienza si sono ottenute marginalizzando il mentale. operazione impossibile quando il mentale stesso diviene oggetto della scienza...
    • la scienza deve emarginare il mentale. darwin tratta l uomo come un robot.
    • altra domanda impossibile per la scienza: perchè la mia anima è emersa dal mio cervello e la tua dal tuo? nn poteva essere al contrario?...
    • prendi 2 pensieri 1:"la russia è immensa". pensiero 2"la gioconda è bellissima". che scala cardinale utilizzo x convertire qs due pensieri uno nell altro. il linguaggio della scienza deve "numerizzare" le relazioni x poi connetterle tramite equazioni. nell ambito della materia tutto è convertibile (tutto si trasforma). un equazione ci spiega come convertire l oggetto 1 nell oggetto 2. nella mente qs operazione sarà mai possibile? penso di no. ergo: la scienza dell anima è impossibile.
    • il teismo invece converte facilmente 1 in due. esempio di conversione: dio è buono e ci ha connesso mente e cervello per realizzare cose buone: la conoscenza del mondo è buona (compresa quella spaziale che ci fa dire quanto è grande la russia) così come è cosa buona godere della bellezza (comprea quella ineffabile dello sfumato che caratterizza la gioconda). ergo: il teismo spiega l anima la scienza no. la scienza in qs campo (più ancora che nell origine dell universo) il suo resoconto è particolarmente incompleto.
    • dio ha molti motivi x connettere anime e corpi: regalarci una proprietà regalarci la libertà farci provare sensazioni piacevoli. solo se la connessione è ordinata noi siamo liberi e proprietari.
    • imho: ci sono anche ragioni x connettere quel corpo a quell anima: poterci giudicare secondo giustizia. ognuno di noi ha un suo banco di prova personalizzato da superare
    • ma il free will nn nega le leggi scientifiche del cervello? due soluzioni
    • 1 il cervello nn è un organo come gli altri (del resto fa emergere l anima).
    • 2 nel cervello la meccanica quantistica agisce con effetti particolari
    • imho: preferisco la prima
    continua
  12. 10 NEUROSCIENZE ANIMALI ROBOT MARZIANI E DARWIN The Evolution of the Soul by Richard Swinburne darwinnonbasta unascienzadellanima? correlazionieleggi animaanimale ilmisterodellamutazione animasenzavantaggievolutivi lariduzioneimpossibile lascienzaimpossibile