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martedì 18 febbraio 2020

250%

Di solito va così: "allarmi, il nostro debito pubblico ha superato il 134%".
Reazione: "calma calma calma... che vuoi che sia? Il Giappone è al 250% senza conseguenze".
E' vero, il Giappone, pur con un debito enorme, ha evitato brillantemente iperinflazione e panico finanziario.
Scopriamo le tre forze chiave che lo hanno aiutato nell'impresa:
Primo, il governo giapponese ha dimostrato una notevole capacità di tagliare pensioni e sanità. Noi abbiamo toccato le prime e apriti cielo.
Secondo, il governo giapponese ha dimostrato di aumentare sostanzialmente le tasse. Noi italiani siamo in grado di aumentarle le tasse solo dicendo che le diminuiamo, il che, nonostante la nostra fantasia, limita di molto i margini di manovra.
Terzo, la politica della BOJ ha comportato un drastico calo della quantità di titoli di stato detenuti dal settore privato. La BCE non farà mai altrettanto, anche se la BBB (Banca Borghi Bagnai) probabilmente sì. Ma quando ci sarà la BBB noi ci saremo ancora?
P.S. Dimenticavo, è appena il caso di notare che il governo giapponese ha appena annunciato che l'economia di quel paese - sotto la spinta di un meraviglioso 250% - si è contratta a un tasso annualizzato del -6,3% (non è un errore di battitura) nell'ultimo trimestre.

venerdì 14 febbraio 2020

IMMAGINARE + POLONIO.

QUANDO SHAKESPEARE NON RILANCIAVA I CONSUMI
Polonio è chiaro con il figlio Laerte: "non essere mai né mutuatario né prestaTore". Vade retro. Comunque non era un consiglio originale nella Danimarca medievale (e marcia). Ma tutto il medioevo scansava con orrore il mutuo e le sue peccaminose parti, forse sulla scorta della Bibbia medesima, dove si aggrottano ripetutamente le sopracciglia quando compaiono all'orizzonte questi due tristi figuri, e nel Levitico si organizza un anno giubilare in cui i debiti sono perdonati affinché si esorcizzi il maleficio. L'antica parola ebraica per "prestito a interesse" equivaleva a "morso del serpente". Una volta contratto il patto fatale, non restava che attendere che la vittima cadesse intossicata ai piedi del suo serpente-prestatore, il che, rinnovo dopo rinnovo, accadeva regolarmente. Nel Medioevo i sacerdoti si sono limitati a rafforzare il contenuto dell'antico messaggio, poco dopo aiutati dal bardo Shakespeare che incarnava l'epitome dell'uomo disgustoso nell'usuraio Shylock, sempre in cerca della sua tanto agognata libbra di carne umana. Insomma, le fonti religiose e classiche inviano un messaggio chiaro: il debito fa male. Nell'era preindustriale il debito è cattivo.
Poi arriva l'era industriale: il debito puo' fare anche bene, è il fallimento ad essere cattivo.
Infine, eccoci nella nostra era postmoderna: né il debito né il fallimento fanno male. Anzi, a ben vedere il fallimento nemmeno esiste, lo stigma dei secoli puo' dissolversi in un rassicurante e leggero nulla in cui volano i coriandoli delle banconote. I pezzi di carne tanto amati da Shylock sono stati rimpiazzati da anonimi pezzettini di carta, materia vile sempre disponibile. La stessa parolina "indebitamento" sparisce nel nulla della politica per essere sostituita da espressioni più urbane, tipo: "rilanciare i consumi".

IMMAGINARE LO STATO COME UNA FAMIGLIA.
Per me, almeno in economia, fa capire anche al profano molte cose sul disastro finanziario italiano. Ma guai se lo dici di fronte a certe persone, tipo quelle che scrivono qui sotto. Si arrabbiano, dicono che l'analogia trucca le carte in tavola. In genere si tratta di persone che vorrebbero aumentare - anziché diminuire - il già portentoso debito di stato. Alla persona della strada che dubita di questa ricetta urlano: "cretino, non ragionare come se lo stato fosse una famiglia, è tutta un'altra cosa!!!".
Forse hanno ragione, il debito di stato non è proprio come quello privato. E' peggio, molto peggio. Più insinuante, più pericoloso.
Supponiamo che tuo padre crepi, a quanto pare era un frequentatore compulsivo di casinò. Alla morte non erediti una cippa. Al funerale, mentre i becchini abbassano la bara, un avvocato che rappresenta i creditori in lutto ti prende da parte e dice: "mi dispiace per la sua perdita, ma vede, lei mi capirà, il suo papi aveva dei conti in sospeso, robetta, circa un milione di euro, sa com'è, sono certo che lei vorrà venirci incontro...". La tua risposta: "alt, esimio, la fermo subito, se vuole essere saldato salti pure nella buca con mio papà, perché i suoi debiti muoiono con lui. Davvero non lo sapeva? Non mi dica, come mi dispiace...". Del papi puoi ereditare il colore degli occhi, la mascella quadrata e la statura imponente: ma non i debiti, quelli no, se non ti va.
La situazione è triste, lo capisco, parliamo pur sempre di 1mln di euro. Ma non è necessariamente il male assoluto, si puniscono così i creditori malaccorti, e nella maggior parte dei casi, i creditori sono più sofisticati dei debitori ed erano in una buona posizione per controllare il rating del papi e le sue proprietà.
Quando i governi accumulano debiti, tuttavia, questi non muoiono nel momento in cui i politici generosi (con i soldi degli altri) vengono trombati. I debiti contratti per il reddito di cittadinanza di Di Maio non se ne vanno con lui, i debiti della quota 100 di Salvini, resteranno anche se lui dovesse sparire nel nulla domani. I debiti si moltiplicano creando un onere sempre maggiore per le generazioni a venire, quelle che non hanno ancora il diritto di voto e non contestano. Non si tratta di sfortuna ma di logica. Alcuni paesi, tipo noi, sono solo più "logici" di altri. Il famoso e fastidioso "no taxation without representation" puo' essere comodamente aggirato tassando le generazioni future, o Salvini vuole rappresentare anche quelle? E a noi, da bravi terroni, le comodità piacciono.

giovedì 20 giugno 2019

A CHE SERVE CONTENERE IL DEBITO?

A che serve contenere il debito?
Fondamentalmente a farlo quando davvero è indispensabile, cioè quando la crisi morde sul serio. Sarebbe una catastrofe essere fortemente indebitati non trovare un ulteriore prestatore quando si è con l’acqua alla gola.
Ecco, se non vogliamo gravare le generazioni future con un debito pubblico in costante aumento, dobbiamo trovare un bel po’ di denaro. Ciò significa spendere meno o tassare di più.
Personalmente, preferirei frenare la spesa. Ad esempio, potremmo aumentare l’età pensionabile, mi sembra una misura intelligente. Il pensionamento anticipato lo si puo’ ottenere usando i propri risparmi. Ecco allora che acquisterebbero senso le parole di chi continua a ripetere: “abbiamo un alto debito ma anche un alto risparmio privato”).
Un altra mossa è la privatizzazione della scuola: oggi la retta di una scuola paritaria è circa la metà di quella di una scuola statale. Un bel risparmio.
Facciamo poi pagare la sanità a chi puo’ permetterselo. Sono stato ricoverato una settimana e non mi hanno chiesto un euro. Non sono ricco ma per un servizio simile qualche centinaio di euro potrei anche pagarlo. Altro bel risparmio per lo stato.

Ma riconosco che le mie preferenze potrebbero non riflettere quelle degli altri. Molte persone vogliono più tasse per garantire redditi minimi, prepensionamenti e il welfare in generale. Votiamo e decidiamo.

https://www.nytimes.com/2019/06/20/business/national-debt-trump.html


https://feedly.com/i/entry/QhasdlGC/je393PPTQKFFVBvU9pU8A5e2Nj247Raws0=_16b757fdc0a:3791d4:d044c787 

giovedì 4 aprile 2019

L’inflazione vien di notte… SAGGIO


L’inflazione vien di notte…


Cara nonna,
visto che mi hai sempre messo in guardia dalle catene di sant’Antonio, penso che tu non abbia problemi a comprendere perché il debito pubblico possa costituire un pericolo (cosa che non sembrano capire nemmeno molti economisti). Ma partiamo dall’inizio.
Negli anni settanta, ricordi,  ho partecipato con mia sorella alla  “catena delle cartoline”: un nostro amico intraprendente ci aveva scritto mandandoci  un elenco di indirizzi e invitandoci a spedire una cartolina al primo nome riportato in elenco, nonché una lettera identica alla sua ad altri amici, modificando l’elenco fornito con l’eliminazione del primo nome e la collocazione del nostro in fondo. Se tutto fosse andato per il verso giusto avremmo ricevuto entro pochi mesi “centinaia di cartoline da tutta Italia”. Tu eri scettica e scuotevi la testa, capivi che in queste genere di affari il “verso giusto” raramente viene imboccato. Avevi ragione, cara nonna, di cartoline ne arrivarono ben poche perché la “catena” si era fatalmente spezzata dopo pochi giri. Pazienza, in fondo erano solo cartoline.
Più tardi, ricordo l’avvento tonitruante del “get money”, che funzionava appunto con tessere da vendere a 10000 lire l’una. Ne comprai una ma, ovviamente, fu un fiasco. Erano proprio gli anni 80. Feci tutto di nascosto, tanto sapevo bene che mi avresti condannato senz’appello: “quella roba è fatta per spillare soldi ai gonzi, è tutto un imbroglio!”. Avevi ragione, fortunatamente i miei danni furono contenuti.
Eppure mia madre partecipò ad una di queste catene di sant’Antonio negli anni ’60. Dice di aver guadagnato diversi soldi e con quei soldi si essersi fatta il set di pentole. Mah. Tu non c’hai mai creduto, lo so. Le consideri leggende famigliari.
Più tardi la mia insaziabile avidità fu tentata dalla catena   “dell’aeroplano”: entravi con una quota in qualità di “passeggero”, poi, se inoltravi due quote, diventavi “steward” e via via risalivi la piramide fino al grado di primo pilota. Ogni primo pilota incassava un milioncino offrendo la cena a tutti (e ti credo!). E così via. Ricordo una mia amica che mi proponeva con insistenza di partecipare, visto che era già avanti con la catena, ma, memore della tua maledizione, declinai l’invito. E feci bene! Lei ci rimise non poco.
Alcuni amici di recente sono incappati in una catena chiamata “Carpe diem” in cui si doveva vendere un tot di quote di multiproprietà per diventare a propria volta proprietari di villette al mare. Personalmente sono fuggito a gambe levate. E, per quel che ho saputo, feci ancora strabene. Grazie nonna!
***
Ma c’è una catena, cara nonna, dalla quale nessuno di noi, né io né te, può fuggire: quella del debito pubblico italiano.
Perché faccio questo ardito parallelo? In fondo con il debito pubblico abbiamo fatto tante belle cose nel nostro paese. Sia io che te ne abbiamo beneficiato. Quando ne senti parlare al telegiornale non scagli la consueta maledizione che di solito riservi alle comuni “catene”. Dove puo’ annidarsi la parentela tra il diavolo e l’acqua santa? In fondo, anche le diaboliche catene hanno fatto del bene (ai primi partecipanti), il che dovrebbe insospettirci. Ma vediamo meglio.
Prima di tutto, occorre farsi un’idea di cosa sia la finanza.
Primo: i debiti sono strumenti finanziare e gli strumenti finanziari sono promesse. Le promesse sono l’architrave su cui si regge la finanza.
Quando uso i soldi, sto usando una promessa costruita socialmente: c’è tra noi una convinzione auto-rinforzante che la figurina di un personaggio famoso defunto (banconota) che ti ho dato in cambio di un biscotto può a sua volta essere utilizzata da te per ricomprarti il biscotto che hai venduto a me.
Quando scambiamo biscotti con biscotti, si chiama baratto.  Nessuna economia altamente sviluppata può funzionare con il baratto.
Quando scambiamo biscotti con  promesse, si chiama attività economica. Gli statistici governativi cercano di catalogare e ordinare questi scambi in modo da ricavarne il famoso PIL.
Quando scambiamo le promesse per altre promesse, si chiamafinanza.
Capito nonna cos’è la finanza?
Quello che voglio dire: tutti gli strumenti finanziari sono una costruzione sociale.  Accetto  uno strumento finanziario in pagamento solo perché credo che in futuro lo potrò trasformare in biscotti. Ce lo siamo promessi in società e io mi fido.
Supponiamo che la settimana prossima il nostro pianeta impatterà un asteroide e la sua sorte è segnata. A quel punto, mi piacerebbe godermi un’ultima avventura spendendo tutte le mie risorse finanziarie, ma non sarei in grado di farlo perché nessuno accetterebbe più promesse. Non possono esistere promesse in assenza di futuro. Di conseguenza, tutti gli strumenti finanziari, compresi i soldi, sarebbero inutili. In breve, con lo scenario dell’ asteroide, torneremmo al baratto. Tu nonna, avendo vissuto la guerra, forse sai cos’è il baratto.
Le catene collassano puntualmente di colpo, da un giorno all’altro, da un’ora all’altra, da un secondo all’altro. Esplodono impattando contro un asteroide. Ogni catena ha il suo asteroide, anche se quasi sempre non è un asteroide vero e proprio. L’asteroide fa crollare la fiducia nel futuro e la mancanza di fiducia è contagiosa: in un lampo si diffonde ovunque. Lavora di nette, ti svegli e sei in un altro mondo.
Supponiamo che io  faccia alcune promesse personali in cambio di denaro. Le faccio ad Ahmed e a Barbara. Prendo i loro soldi e li uso per me. Ora, supponiamo che io non possa mantenere le mie promesse. Quando Ahmed e Barbara vengono chiedendomi di onorarle io prendo tempo, chiedo di poterle rinnovare rendendole ancora più appetitose.  Questo fatto rende contento Ahmed, quanto a Barbara la placo dandole i soldi ottenuti da Carlo in cambio di una promessa impegnativa. Nel frattempo faccio altre promesse ad Alberto e Denise prendendomi i loro soldi.
Ecco, posso continuare ad agire così finché trovo nuove persone disposte ad accettare le mie promesse. Questa dinamica è nota nel mondo della finanza come schema di Ponzi, una cosa destinata a crollare con fragore non appena si riducono le persone disposte ad accettare le mie promesse.
Il crollo di uno schema di Ponzi è necessariamente improvviso e imprevedibile. Se tutti avessero capito che dietro a quel debito c’era uno schema Ponzi, allora nessuno avrebbe accettato le mie promesse, lo schema può procedere solo fintantoché posso attingere a persone inconsapevoli, oppureconsapevoli che le altre sono inconsapevoli.
Quando il tran tran della finanza è regolare, le promesse di solito vengono onorate. A volte capita qualche intoppo, come il fallimento di un’impresa, qualcuno ci rimette ma non è la fine del mondo. Tuttavia, a volte la finanza degenera in uno schema Ponzi, come nel caso di Bernie Madoff che ha cominciato a rimborsare i vecchi clienti con i soldi ricevuti dai nuovi. Un po’ come fa il governo.
Sì perché, cara nonna, il governo è specialista in promesse; si puo’ dire che il mestiere del politico consista nel fare promesse; più promesse, più biscotti. Le promesse fatte con gli interessi si chiamano titoli di stato, quelle fatte a interesse zero si chiamano soldi.
Alcune promesse molto importanti che il governo fa sono incorporate nei cosiddetti “diritti acquisiti”. Non è possibile avere una promessa scritta per chi andrà in pensione, ma quando è il tuo turno t’incazzi se la promessa non viene mantenuta, e soprattutto potrai contare sull’appoggio di una delle lobby più potenti del mondo, quella del sindacato pensionati, qualcosa che nessun politico oserebbe sfidare tagliandoti i benefici.
Se il governo è in grado di mantenere tutte le sue promesse, allora è impegnato nella finanza ordinaria. Se non è in grado di soddisfare le sue promesse, la finanza pubblica non fallisce semplicemente come farebbe un’attività economica, ma degenera e collassa in uno schema Ponzi che tira giù l’intera civiltà di un paese.
Come siamo messi ora? Le opinioni differiscono. La maggior parte di noi si comporta facendo finta di nulla, ovvero dando fiducia al governo, anche se alcune analisi suggeriscono il contrario. In fondo l’inflazione – ovvero lo scricchiolio che ci avverte che sta venendo giù la casa – è ancora bassa.
Il crollo dello schema Ponzi comporterà una perdita di fiducia negli strumenti finanziari emessi dal governo. Ciò includerebbe una perdita di fiducia nel valore futuro del denaro. Proprio come nello scenario degli asteroidi, le persone cercherebbero di sbarazzarsi dei soldi il più velocemente possibile (una promessa non vale nulla in assenza di futuro). I paesi che hanno sperimentato l’iperinflazione illustrano bene il punto. L’iperinflazione si traduce in un collasso nell’ordinaria attività economica e le persone tornano di fatto al baratto. Certi discorsi di Di Maio, lo ammetto, mi fanno venire in mente l’asteroide.
Come abbiamo visto, la sfiducia è contagiosa, si diffonde in un lampo. Quando il virus parte, ci mette un nano-secondo a contagiare tutti, specie se il mondo è iper-connesso come oggi. Uno va a letto la notte dicendosi “ma sì, l’inflazione è ancora bassa!” e si sveglia con l’iperinflazione che ha azzerato i suoi risparmi. E’ un collasso di civiltà, come dicevo. L’inflazione vien di notte (e parte come le valanghe: da un fiocco di neve che cade di traverso).
Nonna, sono sicuro che hai capito. Posso fidarmi?

https://medium.com/@arnoldkling/modern-ponzi-theory-bb094872e2dc
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sabato 16 giugno 2018

HL Le conseguenze economiche di Bettino Craxi

sandro brusco Le conseguenze economiche di Bettino Craxi
riccardo-mariani@libero.it
Citation (APA): riccardo-mariani@libero.it. (2018). sandro brusco Le conseguenze economiche di Bettino Craxi [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia ( giallo) - Posizione 1
Le conseguenze economiche di Bettino Craxi. 20 gennaio 2010• sandro brusco
Evidenzia ( giallo) - Posizione 6
al di là dei suoi guai giudiziari, nella sua opera di statista egli ha introdotto utili innovazioni.
Nota - Posizione 6
UNA TESI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 8
un'esplosione della spesa pubblica,
Nota - Posizione 8
ANNI 80...MAI PIÙ RIENTRATI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 9
Contestualmente è esplosa la pressione fiscale,
Nota - Posizione 9
DUE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 10
la spesa crebbe comunque assai più velocemente
Nota - Posizione 10
DEBITO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 11
debito pubblico esplose,
Evidenzia ( giallo) - Posizione 12
Ci ha lasciato una spesa pubblica altissima, tasse altissime e un debito pubblico altissimo.
Nota - Posizione 13
POVERO C
Evidenzia ( giallo) - Posizione 14
ha causato l'aumento delle tasse anche nei decenni successivi.
Nota - Posizione 14
L ALTO DEBITO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 15
le principali ragioni del basso tasso di crescita dell'Italia.
Nota - Posizione 15
TUTRO QS
Evidenzia ( giallo) - Posizione 20
porre l'Italia su un sentiero di stagnazione
Nota - Posizione 20
UNA FIGURA CHIAVE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 26
Il periodo di riferimento
Nota - Posizione 26
Tttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 27
nel luglio del 1976.
Nota - Posizione 27
ALLA GUIDA DEL PSI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 30
governi delle larghe intese,
Nota - Posizione 30
IL XIODO DEI MONOCOLORI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 33
a partire dalle elezioni politiche del 1979.
Nota - Posizione 34
INIZIO DI UNA VERA INFLUENZA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 35
governi cosidetti '' di pentapartito''
Nota - Posizione 35
FASE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 36
durò fino alle elezioni del 1992
Nota - Posizione 37
LIMITE DEL XIODO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 38
i voti del PSI risultarono sempre determinanti,
Nota - Posizione 38
UN XIODO CHIAVE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 39
Questo diede a Craxi un enorme potere negoziale,
Nota - Posizione 40
IL PICCO...C PM
Evidenzia ( giallo) - Posizione 40
1983-1987,
Evidenzia ( giallo) - Posizione 41
elezioni del 1987
Nota - Posizione 41
PICCO VOTI 15
Evidenzia ( giallo) - Posizione 49
periodo 1980-1992,
Nota - Posizione 49
XIODO ANALIZZATO
Nota - Posizione 50
CON PARTICOLARE ATTENZIONE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 50
1983-1987.
Evidenzia ( giallo) - Posizione 50
La finanza pubblica prima di Craxi
Nota - Posizione 50
Tttttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 52
Il lungo periodo di crescita del dopoguerra si era essenzialmente bloccato all'inizio degli anni '70.
Nota - Posizione 52
PRIMA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 53
le classi dirigenti dell'epoca non riuscirono, o non vollero, bloccare la crescita della spesa pubblica.
Nota - Posizione 53
SPESA ANNI 70
Evidenzia ( giallo) - Posizione 53
La pressione fiscale rimase relativamente bassa
Nota - Posizione 54
FINO AL 76…CRESCITA DEFICITF...1980: 60
Evidenzia ( giallo) - Posizione 56
rapporto debito/ PIL pari al 56,9%.
Nota - Posizione 56
1980
Evidenzia ( giallo) - Posizione 58
il pagamento degli interessi
Nota - Posizione 58
5 DELLA SPESA NEL 1980
Evidenzia ( giallo) - Posizione 61
Maggiore spesa per interessi causava maggiore debito,
Nota - Posizione 62
RISCHIO SPIRALE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 62
era quindi necessario iniziare ad avere avanzi primari
Nota - Posizione 63
NECESSARIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 64
Non stiamo qui parlando di scelte politiche, ma di mera compatibilità finanziaria.
Nota - Posizione 65
LA POLITICA RIGUARDA IL COME
Evidenzia ( giallo) - Posizione 68
Negli anni '80 i governi italiani imboccarono senza esitazione la via dell'irresponsabilità,
Nota - Posizione 68
QUEL CHE AVVENNE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 69
crebbe fino a superare il 100%.
Nota - Posizione 69
DEBITO PIL DOPO IL DECENNIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 70
i governi ad influenza craxiana fecero aumentare in forma brutale anche la pressione tributaria.
Nota - Posizione 70
TOTALMENTE INCAPACI DI RIDURRE LA SPESA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 71
La spesa pubblica nell'era Craxi
Nota - Posizione 72
Tttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 74
dal 36,9% nel 1980 al 41,7% del 1983, restando poi intorno al 42-43% fino al 1992
Nota - Posizione 75
SPESA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 78
Il periodo 1980-1983 fu infatti caratterizato a livello internazionale da una recessione
Nota - Posizione 79
IN PARTE SCUSABILE ALL INIZIO...MA C VA AL GOVERNO NELL 83
Evidenzia ( giallo) - Posizione 83
un mutamento favorevole del ciclo internazionale.
Nota - Posizione 83
LA FORTUNA DI C
Evidenzia ( giallo) - Posizione 84
Era quello quindi il momento di iniziare il rientro
Nota - Posizione 84
OVVIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 85
essi accelerarono la dinamica della spesa in corrispondenza della più vivace dinamica del reddito,
Nota - Posizione 85
FECERO IL CONTRARIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 87
10 punti
Nota - Posizione 87
CRESCITA SPESA PIL 83 87 GOVERNO C
Evidenzia ( giallo) - Posizione 88
al di sopra del 50%
Nota - Posizione 88
SPESA QUANDO C SALUTA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 89
effetti che paghiamo duramente ancora oggi.
Nota - Posizione 89
GUAI DI LUNGO XIODO...LA SPESA È ANCORA LÌ
Evidenzia ( giallo) - Posizione 90
la flessione del periodo 1994-2000 viene in seguito "recuperata" proprio dagli eredi politici di Craxi.
Nota - Posizione 91
PICCOLA FLESSIONE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 92
Fasce sempre più larghe della popolazione divennero dipendenti dalla politica
Nota - Posizione 92
IL CRAXISMO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 93
I politici espansero così in modo sostanziale il proprio potere
Evidenzia ( giallo) - Posizione 95
La pressione fiscale nell'era Craxi
Nota - Posizione 95
Tttttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 96
decisero di alzare in modo drammatico la pressione fiscale.
Nota - Posizione 97
INCAPACI DI XTRL LA SPESA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 98
più di 10 punti di PIL, passando dal 31,4% al 41,9%
Nota - Posizione 98
1980 1992
Evidenzia ( giallo) - Posizione 100
effetti di disincentivo al lavoro e alla produzione
Nota - Posizione 100
OVVIA CONSEG
Evidenzia ( giallo) - Posizione 103
Il saldo primario fu pari a zero nel 1991 e divenne positivo nel 1992
Nota - Posizione 104
EFFETTI DEL SELVAGGIO INASPRIMENTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 104
il debito era diventato così alto che
Nota - Posizione 104
GLI ENORMI INTERESSI GARANTIVANO SEMPRE UN BUON SEFICIT
Evidenzia ( giallo) - Posizione 105
Il debito pubblico nell'era Craxi
Nota - Posizione 106
Ttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 107
un'esplosione del debito pubblico.
Nota - Posizione 108
AUMENTA SIA SPESA CHE TASE...MA PIÙ LA SPESA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 108
56,9% nel 1980, balzò al 68,9% nel 1983.
Nota - Posizione 108
DEBITO PIL
Evidenzia ( giallo) - Posizione 110
nel 1987 al 88,5%.
Nota - Posizione 110
ALTRA ESPLOSIONE...QUI C AL GOVERNO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 112
Il disavanzo di bilancio durante il periodo 1980-1992 fu in media pari al 10,8% del PIL,
Nota - Posizione 113
UN LIVELLO SCANDALOSO
Nota - Posizione 114
MEDIA QUANDO C FU PRIMO MIN
Evidenzia ( giallo) - Posizione 114
11,4%.
Evidenzia ( giallo) - Posizione 115
Dato il buon tasso di crescita del PIL
Nota - Posizione 115
RESPONSAB POLITICA!!!!!!!
Evidenzia ( giallo) - Posizione 117
sperperato le proprie risorse nei periodi delle vacche grasse,
Nota - Posizione 117
TEMPI DURI IN VISTA...GLI ANNI 90
Evidenzia ( giallo) - Posizione 117
recessione dell'inizio degli anni '90.
Nota - Posizione 118
DURO COLPO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 119
giunse a superare il 10% del PIL.
Nota - Posizione 119
SPESA X INT. Primi 90
Evidenzia ( giallo) - Posizione 121
105,2% nel 1992, il 115,6% nel 1993 e il 121,8 nel 1994.
Nota - Posizione 121
DEBITO PIL...POI STABILE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 123
riduzione internazionale dei tassi d'interessi e all'agganciamento dell'Italia all'area dell'euro.
Nota - Posizione 123
CHI RINGRAZIARE
Nota - Posizione 127
Ttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 127
Conclusione
Evidenzia ( giallo) - Posizione 127
L'influenza di Craxi, che ci fu, non va peraltro esagerata.
Nota - Posizione 128
LE SUE POLITICHE DEMENZIALI RESE POSSIBILI DA UN AMBIENTE VPOLITICO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 130
c'erano de Mita e Forlani, Andreotti e Formica, De Michelis e Merloni ed Altissimo e Longo ... e la CGIL-CISL-UIL.
Nota - Posizione 130
CO PROTAGONISTI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 132
socialismo per i furbi'', ossia vasta presenza statale, prebende per i potenti e i politicamente connessi,
Nota - Posizione 133
LA FORMULA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 136
Giulio Tremonti.
Nota - Posizione 136
IL TEORICO DEL SOC X I FURBI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 141
Ancora su Craxi (I). Il quadro politico
Nota - Posizione 141
Tttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 152
La principale eredità di Craxi fu un devastante debito pubblico.
Nota - Posizione 153
CONCL PRECED
Evidenzia ( giallo) - Posizione 153
L'Italia fu un'eccezione per quanto riguarda la politica di bilancio,
Nota - Posizione 154
GLI ALTRI PAESI NN SGARRARONO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 154
La Banca d'Italia avvertì ripetutamente dei danni che venivano fatti.
Nota - Posizione 155
INOLTRE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 157
conquista e il mantenimento del potere mediante l'espansione dello stato,
Nota - Posizione 157
IL PROGETTO
Nota - Posizione 158
Tttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 158
Introduzione
Evidenzia ( giallo) - Posizione 165
spartisce enti pubblici e parapubblici
Evidenzia ( giallo) - Posizione 165
pratica consociativa
Nota - Posizione 165
UNICA ASSOLUZIONE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 167
salva (?) il paese dalla minaccia terrorista (!) ... a colpi di spesa pubblica,
Nota - Posizione 167
LA TESI DI POMICINO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 171
Craxi poteva scegliere, e scelse il suo benessere personale,
Nota - Posizione 171
NN FU UN GRANDE STATISRA...SCELSE IL QUIETO VIVERE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 172
la miglior difesa di Craxi apparsa in questo dibattito è che egli si limitò a proseguire le pessime abitudini
Nota - Posizione 173
L UNICA DIFESA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 175
Nella più benevola delle interpretazioni fu un mediocre primo ministro.
Nota - Posizione 175
QUINDI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 193
Perché è giusto parlare di '' era Craxi''
Nota - Posizione 194
Tttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 195
l'assenza di qualsiasi, ripetiamo QUALSIASI, nonostante il can-can mediatico attorno al tema, riforma strutturale
Nota - Posizione 195
ZERO RIFORME
Evidenzia ( giallo) - Posizione 197
Alcuni lettori hanno fatto presente che in quegli anni il PCI aderiva a pratiche consociative,
Nota - Posizione 197
PRATICHE CONSOC
Evidenzia ( giallo) - Posizione 199
CAF (Craxi-Andreotti-Forlani)
Nota - Posizione 199
NN GOVERNAVA DA SOLO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 206
Forse il PCI era ancora peggio di Craxi, forse era anche più corrotto
Nota - Posizione 206
E ALLORA?…IRRILEVANTE X GIUDICARE C
Evidenzia ( giallo) - Posizione 209
la distinzione tra maggioranza e opposizione era chiarissima
Nota - Posizione 209
INOLTRE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 213
Craxi ebbe uno ed un solo criterio a guida della sua azione politica: far saltare il compromesso storico fra DC e PCI,
Nota - Posizione 214
PCI CHIARAMENTE OPPOSIZ
Evidenzia ( giallo) - Posizione 216
arrivò sino al punto di flirtare pubblicamente e ampiamente con l'autonomia e con le varie bande di "né con lo stato né con le BR"
Nota - Posizione 217
PUR DI ATTACCARE IL PCI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 217
la politica dell'attacco ai giudici che qualche anima bella ama chiamare "garantismo":
Nota - Posizione 218
È DA QUI CHE NASCE...
Evidenzia ( giallo) - Posizione 219
"proteggere politicamente" l'autonomia.
Nota - Posizione 219
L OBBIETTIVO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 219
L'epiteto "teorema giudiziario",
Nota - Posizione 219
CONIATO X ATTACCARE I GIUDICI DI PADOVA X FAVORIRE TONI NEGRI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 225
dopo le elezioni del 1979. Il PCI viene rimandato all'opposizione
Nota - Posizione 225
OBBIETTIVO RAGGIUNTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 226
"patto del camper"
Nota - Posizione 226
PSI DC
Evidenzia ( giallo) - Posizione 227
il perno di tutti i governi,
Nota - Posizione 227
C E IL PSI DA QUEL MOMENTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 228
la politica dei due forni:
Nota - Posizione 228
CON LA DC E CON IL PCI DOVE È MAGGIORANZA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 229
imbarazzanti tentativi di convincere la DC di Piccoli di ritornare a letto assieme,
Nota - Posizione 230
PCI UMILIATO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 231
Enrico Berlinguer, in preda a notevole confusione, con la "seconda svolta di Salerno" si lancia in un'opposizione barricadera,
Nota - Posizione 231
DA LÌ È OPPOSIZIONE PURA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 232
all'occupazione della FIAT e follie varie.
Nota - Posizione 232
CONFUSIONE MENTALE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 233
il PCI coltivò le alleanze a livello locale con il PSI.
Nota - Posizione 233
RUOLO DEI MIGLIORISTI...PRIMA COMPROMESSO STORICO OGGI...
Evidenzia ( giallo) - Posizione 235
I '' miglioristi'' furono anche pesantemente coinvolti nelle inchieste giudiziarie,
Nota - Posizione 236
NN A CASO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 237
il PCI partecipò alla spartizione da una posizione di debolezza.
Nota - Posizione 237
TESI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 239
Era chi governava infatti che aveva il potere e il dovere di porre fine a quelle pratiche.
Nota - Posizione 239
RIBADIAMO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 242
Il peso di Craxi nel pentapartito
Nota - Posizione 243
Ttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 244
il suo partito rimase costantemente sotto il 15%
Nota - Posizione 244
DATO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 299
Era impossibile formare un governo senza il PSI,
Nota - Posizione 300
MA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 301
Questo faceva di DC e PSI gli attori principali.
Nota - Posizione 301
DI FATTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 303
questo dava a Craxi un enorme potere di contrattazione.
Nota - Posizione 303
NN OCCORRE ESSERE ESPERTI DI TEORIA DEI GIOCHI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 306
Craxi sapeva quel che stava combinando
Nota - Posizione 306
Tttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 310
le idee dominanti tra gli economisti (allora non certo quasi perseguitati come ora) e tra i politici erano sempre e comunque, oserei dire, favorevoli alla "spesa"
Nota - Posizione 311
DIFESA: DOMINAVA KEYNES
Evidenzia ( giallo) - Posizione 313
Nessuno lo chiedeva, nessuno lo fece.
Nota - Posizione 313
DIMINUIRE LA SPESA? SE C NN LO FECE NN FACCIAMOGLIENE UNA COLPA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 314
"così facevan tutti,
Nota - Posizione 314
GIUSTIFIC
Evidenzia ( giallo) - Posizione 315
ricordiamo in modo vivido i costanti messaggi di allarme
Nota - Posizione 316
NN VERO NEI FATTI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 316
Nemmeno gli economisti keynesiani hanno mai affermato che fosse giusto finanziare la spesa corrente in deficit,
Nota - Posizione 318
NEMMENO K
Evidenzia ( giallo) - Posizione 319
spesa extra per investimenti in periodi di sottoccupazione, utilizzando poi i periodi di crescita per pagare i debiti
Nota - Posizione 320
RIMEDIOL DI K
Evidenzia ( giallo) - Posizione 325
la Relazione del Governatore della Banca d'Italia del 1986
Nota - Posizione 326
DOCUMENTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 340
il messaggio è così chiaro che più chiaro non si può.
Nota - Posizione 341
L ITALIA SI STAVA METTENDO NEI GUAI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 344
Di che aveva bisogno Craxi, che lo mettessero in musica?
Nota - Posizione 344
MESSAGGIO CHIARO DALLA BDI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 347
le stesse cose venivano dette da Confindustria, organizzazioni internazionali come OCSE e FMI,
Nota - Posizione 347
ALTRE VOCI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 356
non rubò per arricchire i propri dirigenti sino a molto tardi, ossia sino agli anni del CAF.
Nota - Posizione 356
LA DC GOVERNÒ MALE MA...
Evidenzia ( giallo) - Posizione 359
Craxi, da questo punto di vista, è un "grande innovatore":
Nota - Posizione 359
IL GRANDE INNOVATORE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 361
da Pomicino a De Lorenzo, da De Michelis a Mastella.
Nota - Posizione 361
I SEGUACI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 364
In quegli anni, tanto per dire, la Thatcher stava privatizzando British Airways. Né a Craxi né ai suoi successori venne in mente di privatizzare Alitalia,
Nota - Posizione 365
NN POTEVA GUARDARE OLTRE CONFINE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 370
quegli furono proprio gli anni in cui si consolidò il duopolio televiso,
Nota - Posizione 370
ALTRO CAPOLAVORO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 371
una televisione privata in mano a un signore a cui Craxi fece da testimone di nozze.
Nota - Posizione 371
IL...PRIVATO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 374
Ancora su Craxi (II). Debito pubblico e inflazione
Nota - Posizione 374
Tttttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 381
Craxi non ereditò una situazione spaventosa
Nota - Posizione 381
Tttttttt
Nota - Posizione 383
DEBITO PIL 1980
Evidenzia ( giallo) - Posizione 383
56,9%.
Nota - Posizione 383
DEBITO PIL 1983
Evidenzia ( giallo) - Posizione 383
68,9%.
Evidenzia ( giallo) - Posizione 384
in nessuna delle principali economie europee si verificò un'esplosione del debito comparabile.
Nota - Posizione 387
DOPO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 390
ovvio che quello era il momento di iniziare a stabilizzare,
Nota - Posizione 390
L ECONOMIA CRESCEVA AL 3 METÀ ANNI 80
Evidenzia ( giallo) - Posizione 391
ricordiamo un giovane Giavazzi che ci scrive sopra quasi maniacalmente,
Nota - Posizione 392
TUTTI SAPEVANO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 393
Murray Weidenbaum abbandonò la presidenza del Council di Reagan
Nota - Posizione 394
XCHÈ REAGAN NN TAGLIAVA LE SPESE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 395
Certo, la disoccupazione era alta e rimase alta per tutto il periodo,
Nota - Posizione 396
UNICA ATTENUANTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 399
L'idea che la disoccupazione si curi creando un gap permanente tra spesa corrente ed entrate correnti
Nota - Posizione 400
IDEA FOLLE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 401
l'espansione della spesa pubblica del periodo non conseguì certo gli effetti sperati. La disoccupazione restò alta
Nota - Posizione 401
PERALTRO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 404
Il fatto che negli anni in cui fu primo ministro la pressione fiscale non aumentò è un ben scarso merito. Il nodo era la spesa.
Nota - Posizione 405
MERITI SCARSI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 406
la pressione fiscale era destinata a crescere prima o poi, e infatti crebbe.
Nota - Posizione 406
DESTINO APPARECCHIATO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 423
Craxi e l'inflazione
Nota - Posizione 423
Tttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 425
Sentiamo ripetere a destra e a manca che Craxi sconfisse l'inflazione.
Nota - Posizione 426
DIFESA DI ORAZIO CARABINI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 433
(il decreto di San Valentino e il successo nel referendum sulla scala mobile)
Nota - Posizione 433
C SGOMINA L INFLA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 440
l'inflazione italiana cominciò a decrescere nel 1980-81,
Nota - Posizione 440
PRIMA OSSERVAZ...C NN ERA AL GOV...MOLTO PRIMA DEL REFERENDUM
Evidenzia ( giallo) - Posizione 443
l'inflazione persistente nel tempo è sempre e comunque un fenomeno monetario.
Nota - Posizione 444
ALTRO FATTO...INFLAZ...I POLITICI NN LA CONTROLLANO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 450
Negli anni Ottanta l'inflazione scese più o meno dappertutto.
Nota - Posizione 451
ALTRO FATTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 455
fu la conseguenza di una forte restrizione monetaria da parte delle banche centrali, partendo dalla Fed di Volcker fino ad arrivare alla Banca d'Italia di Ciampi, che negli anni Ottanta acquisì maggiore indipendenza
Nota - Posizione 457
I REALI MERITI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 459
una delle ragioni fondamentali per cui questo successe è proprio il debito pubblico che Craxi& Co. stavano facendo montare. Poiché gli operatori privati, in classica monetarist arithmetic, si aspettano monetizzazione di tanto ed insostenibile debito,
Nota - Posizione 463
DA NOI L INFL SCESE PIÙ LENTAMENTE...COLPA DI C E DEL SUO DEBITO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 464
La convergenza nei tassi d'inflazione si completò solo quando il processo di adesione all'euro iniziò in modo convincente
Nota - Posizione 465
FINE INFLA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 468
La storiella di Craxi che sconfigge l'inflazione deriva dall'alta visibilità politica del decreto di San Valentino 1984 e dalla furibonda lotta politica che a seguito del decreto esplose tra PCI e CGIL da una parte e Craxi, spalleggiato da CISL e UIL,
Nota - Posizione 470
UNA VVISIBILITÀ CHE ANNEBBIA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 472
Il decreto del 1984 eliminò una tantum 4 punti di scala mobile.
Nota - Posizione 473
ININFLUENTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 480
L'intervento della scala mobile ebbe probabilmente un impatto di breve periodo sulla ripartizione del reddito tra lavoro e capitale,
Nota - Posizione 481
UNICO IMPATTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 494
Craxi non aveva alcun progetto riformista
Nota - Posizione 494
Ttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 500
Craxi non aveva nessun grande progetto riformista in mente. Non solo non lo attuò mai, nemmeno mai lo articolò.
Nota - Posizione 500
ZERO RIFORME
Evidenzia ( giallo) - Posizione 501
un regime semi-presidenziale e peronista antelitteram,
Nota - Posizione 502
DI FATTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 503
l'ago della bilancia.
Nota - Posizione 503
STRATEGIA...NESSUN PROGETTO