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venerdì 5 luglio 2024

apocalisse e uguaglianza

 https://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2024/07/the-polity-that-is-the-uk.html


#specialelezioninglesi

L'uguaglianza nei redditi è sempre un segnale funesto

Nella storia, guerre, carestie, dittature e rivoluzioni sono le fonti più affidabili per una maggiore uguaglianza nei redditi. Ma anche senza l'apocalisse, una prolungata stgnazione economica puo' avvicinare questo obbiettivo. Ne sa qualcosa il partito conservatore inglese. Gli ultimi 14 anni di suo governo hanno visto un progresso misero per quanto riguarda il tenore di vita. Il reddito disponibile reale delle famiglie, per esempio, è rimasto piatto dalle elezioni del 2019, rispetto alla crescita annuale del 2% circa registrata nella maggior parte delle legislature dal secondo dopoguerra. Più interessante è la distribuzione delle variazioni di reddito negli ultimi cinque anni e nell'intero periodo in cui i Conservatori hanno guidato il governo dal 2010. Qui la sorpresa è che sono le famiglie più povere ad aver fatto meglio. Esempio, solo il 20 percento inferiore della distribuzione del reddito ha registrato un aumento reale del reddito nell'ultima legislatura.

lunedì 17 febbraio 2020

Chapter 1 THE RISE OF INEQUALITY + FACE

SCHIENA D'ARGENTO
La disuguaglianza sociale è sempre stata tra noi?
A guardare i nostri cugini si direbbe di sì. Chi più (gorilla e scimpanzé), chi meno (bonobo) si tratta comunque di creature intensamente gerarchiche che sprecano gran parte delle loro energie per piazzarsi bene in classifica. Il bullismo e l'esibizione di dominanza aggressiva sono accompagnati da una vasta gamma di comportamenti legati alla sottomissione. L'ordine di beccata sembra scritto nella roccia. Certo, l'ovulazione nascosta della signora bonobo - e quindi la facilitata cornificazione del gradasso - attenua lo stress ma questo non impedisce la presenza di maschi alfa. E poi c'è il dismorfismo tra i generi sessuali: se i maschi sono più alti, pesanti e forti delle femmine, siamo in presenza di rigide gerarchie. Quell'altezza, pesantezza e forza serve infatti al maschio per battere i competitori e farsi l'harem dominando su tutto e tutti.
Ma con l'avvento di quel cervellone dell'Homo erectus (2 milioni di anni fa), il dimorfismo di quella particolare scimmia che sarà l'uomo era già diminuito parecchio, segno di una varianza riproduttiva tra i maschi sempre più contenuta. L' Homo sapiens, nato in Africa 200.000 anni fa, rinforza la tendenza. Ma perché?
Due congetture per mettere tutto insieme in modo coerente:
1) Il cervello più grande consente maggiore cooperazione, una strategia molto utile nel procurarsi risorse. Tuttavia, la facilità di cooperare consente anche ai dispersi maschi beta di allearsi contro il maschio alfa tenendolo a bada. Il risultato è più eguaglianza.
2) Intelligenza e cultura portano all'introduzione di strumenti, tra cui armi più sofisticate. Emerge la famosa legge di Colt: "Dio vi ha creato uguali ma solo il Sig. Colt vi ha reso tali". Spiego: Davide stende Golia con una fionda, se avesse avuto una pistola ne avrebbe steso uno grande il doppio. Se non avesse avuto nulla non gli restava che scappare. Un alfa "sborone" fa poca paura a una banda di beta ben armata.
Se accettiamo queste congetture, allora la violenza di gruppo e, più specificamente, le nuove strategie di organizzazione e minaccia della violenza di gruppo, hanno giocato un ruolo importante nel primo grande livellamento egalitario della storia umana.

Tra gli Hadza, una popolazione nomade di cacciatori-raccoglitori della Tanzania, i membri della tribù operano individualmente e preferiscono chiarmente avvantaggiare le loro famiglie nella distribuzione del cibo così raccolto. Allo stesso tempo, la condivisione generalizzata è prevista e incentivata da forti pressioni sociali, soprattutto quando le risorse in possesso del singolo sono visibili. Capita che un Hazda nasconda il miele trovato nella foresta perché si tratta di un'operazione semplice, ma se viene scoperto è costretto a condividerlo e sottoposto al pubblico ludibrio. Altro segnale che testimonia la presenza di una forte mentalità egalitaria: scroccare ed elemosinare è tollerato e diffuso. Pertanto, anche se gli individui preferiscono chiaramente favorire se stessi e la famiglia, le norme che sottoscrivono idealmente sono altre ed esaltano la condivisione di tutto verso tutti: l'assenza di harem e la prevedibile abbondanza di figli illegittimi rende questa pratica poco costosa. Il risparmio ha poco valore e le risorse disponibili tendono a essere consumate immediatamente anche a spese degli assenti. Non sorprende che la proprietà sia è poco diffusa e riguarda oggetti minimi: gioielli, vestiti, l'attrezzo usato per scavare, la pentola per le donne e l'arco con le frecce per gli uomini. A questo consumismo non corrisponde alcun attaccamento verso gli oggetti. Nemmeno il territorio è difeso e la mancanza di un'autorità centrale rende difficile arrivare a decisioni del gruppo, figuriamoci a farle rispettare.

Gli Hadza sono abbastanza rappresentativi dei gruppi nomadi oggi esistenti nel mondo, avevo già studiato gli zingari e devo dire che trovo molte somiglianze, la loro è un'economia di sussistenza fondata sul raccoglimento delle risorse abbinata a una morale altamente egalitaria. Ma tutto cio' si combina realizzando un formidabile ostacolo a qualsiasi forma di sviluppo per il semplice motivo che la crescita economica richiede un certo grado di disparità di reddito e consumo affinché sia incoraggiata l'innovazione e la creazione di plusvalore. Senza crescita, non c'è surplus di cui appropriarsi e da trasmettere agli eredi. L'economia moralizzata ha impedito la crescita e la mancanza di crescita ha impedito la produzione e la concentrazione di capitale.
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giovedì 23 febbraio 2017

A' livella

Vi siete accorti che la distribuzione della ricchezza nel mondo è parecchio diseguale?
Finché la notizia occhieggia da un editoriale di Federico Rampini o ne parla il Papa in una predica di Santa Marta, uno non fa troppa attenzione, ma in questo caso lo certifica persino Walter Scheidel nel monumentale e attendibile The Great Leveler: Violence and the History of Inequality from the Stone Age to the Twenty-First Century…
… In 2015, the richest sixty-two persons on the planet owned as much private net wealth as the poorer half of humanity, more than 3.5 billion people… The previous year, eighty-five billionaires were needed to clear that threshold… in 2010, no fewer 388 of them had to pool their resources to offset the assets of the global other half…
Anche all’interno dei paesi non si scherza…
… The wealthiest twenty Americans currently own as much as the bottom half of their country’s households taken together, and the top 1 percent of incomes account for about a fifth of the national total…
La diseguaglianza, oltre a permanere, cresce
… in the United States, the best-earning 1 percent of the top 1 percent (those in the highest 0.01 percent income bracket) raised their share to almost six times what it had been in the 1970s even as the top tenth of that group (the top 0.1 percent) quadrupled it… The largest American fortune currently equals about 1 million times the average annual household income, a multiple twenty times larger than it was in 1982…
Nella storia, però, questi numeri non sono una stranezza, bensì la normalità.
Anche la protesta più o meno vociferante è un déja vu. Prendiamo per esempio lo slogan dell’ 1% tanto in voga nelle strade di NY e Boston, è roba da XIX secolo…
… In the 1850s, Nathaniel Parker Willis coined the term “Upper Ten Thousand” to describe New York high society…
Cresce la diseguaglianze e cresce l’ansia. L’ansia di Obama, per esempio…
… President Barack Obama elevated rising inequality to a “defining challenge”: And that is a dangerous and growing inequality and lack of upward mobility that has jeopardized middle-class America’s basic bargain—that if you work hard, you have a chance to get ahead. I believe this is the defining challenge of our time: Making sure our economy works for every working American…
Non parliamo di papa Francesco: un giorno sì e l’altro pure è alle prese con “denunce accorate”, quanto vane.
Il miliardario Warren Buffett dice indignato di pagare poche tasse (potrebbe sempre spedire un vaglia all’ Agenzia Entrate).
Libri pieni di grafici e tabelle come quello di Thomas Piketty diventano dei best seller…
… Within eighteen months of its publication in 2013, a 700-page academic tome on capitalist inequality had sold 1.5 million copies and risen to the top of the New York Times nonfiction hardcover bestseller list…
Politici imprenditori dell’odio sociale si presentano alle elezioni, vedi il senatore Bernie Sanders.
Persino i vertici della Repubblica cinese fanno più o meno finta di preoccuparsi della situazione.
***
Forse che i ricchi stanno diventando sempre più ricchi? Non proprio.
La fetta dei ricchi di oggi è pari, tanto per dire, a quella nel 1929. Ma anche a quella detenuta in moltissimi periodi del passato. Non si è battuto nessun record. La ricchezza complessiva è anche meno concentrata che allora.
Diamo un’ occhiata alla Gran Bretagna d’inizio secolo…
… England on the eve of the First World War, the richest tenth of households held a staggering 92 percent of all private wealth, crowding out pretty much everybody else; today their share is a little more than half…
Conclusione: la diseguaglianza c’è sempre stata nella storia, è sempre stata più o meno a questi livelli.
Romani
… largest Roman private fortunes equaled about 1.5 million times the average annual per capita income in the empire, roughly the same ratio as for Bill Gates and the average American today. For all we can tell, even the overall degree of Roman income inequality was not very different from that in the United States…
Ma dire “c’è sempre stata” è un’ iperbole. In alcuni momenti si è riusciti a ridurla. La storia dell’ Impero Romano è paradigmatica in questo senso…
… by the time of Pope Gregory the Great, around 600 CE, great estates had disappeared, and what little was left of the Roman aristocracy relied on papal handouts to keep them afloat. Sometimes…
Allorché è saltato in aria, è collassato anche l’indice Gini che misura le diseguaglianze: una gran quantità di ricchezza è andata distrutta e i ricchi né possedevano più dei poveri.
Un altro caso di lotta efficace alle diseguaglianze: la peste nera….
… Europe after the Black Death, where real wages doubled or tripled and laborers dined on meat and beer while landlords struggled to keep up appearances, is a famous example…
Pochi lavoratori superstiti, salari più elevati.
***
E’ stato scritto molto sulle forze della storia che determinano la diseguaglianza, meno su quelle che realizzano una maggiore eguaglianza. Manca una panoramica ad ampio respiro in grado di comparare le situazioni.
Il pre-requisito della diseguaglianza è l’abbondanza: se si possiede appena per sopravvivere non ci sarà mai una disparità visto che ciascuno di noi per sopravvivere richiede più o meno le medesime risorse.
In questo senso il vero eroe degli egalitaristi è l’uomo primitivo
… in the last Ice Age, hunter-gatherers found the time and means to bury some individuals much more lavishly than others. But it was food production—farming and herding—that created wealth on an entirely novel scale….
Con l’agricoltura fanno la loro apparizione i ricchi e i poveri: diventò possibile accumulare e conservare. Si crearono e si difesero i diritti di proprietà.
Cause di ricchezza e povertà…
… marital strategies and reproductive success, consumption and investment choices, bumper harvests, and plagues of locusts and rinderpest determined fortunes from one generation to the next…
Nelle società più illuminate furono previste anche istituti in grado di ribilanciare gli squilibri di ricchezza, ma l’evoluzione sociale era più potente (specie in quelle società), cosicché le tendenze alla diseguaglianza crescevano.
L’addomesticamento delle risorse procedeva con l’addomesticamento dell’uomo: la cultura aiutava i poveri ad accettare la loro condizione, l’organizzazione sociale imponeva rigide gerarchie sempre in pericolo in caso di malumori della base.
Perlopiù, lo stato agrario arricchiva i pochi fortunati e le diseguaglianze politiche si riflettevano in diseguaglianze sociali. La diseguaglianza raggiunse livelli elevati. Era questa una diseguaglianza “cattiva”
Ma la diseguaglianza dominante nella storia è perlopiù un fenomeno benigno, ovvero un portato della prosperità: più ricchezza, più diseguaglianze…
… And when more benign institutions promoted more vigorous economic development, most notably in the emergent West, they continued to sustain high inequality. Urbanization, commercialization, financial sector innovation, trade on an increasingly global scale, and, finally, industrialization generated rich returns for holders of capital. As rents from the naked exercise of power declined, choking off a traditional source of elite enrichment, more secure property rights and state commitments strengthened the protection of hereditary private wealth…
Diseguaglianza e stabilità sociale vanno a braccetto…
… For thousands of years, civilization did not lend itself to peaceful equalization. Across a wide range of societies and different levels of development, stability favored economic inequality… Violent shocks were of paramount importance in disrupting the established order, in compressing the distribution of income and wealth, in narrowing the gap between rich and poor…
***
Su chi puntare per ottenere maggiore equità economica? Chi puo’ attenuare le disparità?
In questo senso la storia parla chiaro: bisogna far ricorso ad uno dei 4 cavalieri dell’ Apocalisse…
… Four different kinds of violent ruptures have flattened inequality: mass mobilization warfare, transformative revolution, state failure, and lethal pandemics… they went forth to “take peace from the earth” and “kill with sword, and with hunger, and with death, and with the beasts of the earth.”…
Guerra, rivoluzioni, collassi sociali e pandemie. Ecco a chi porta eguaglianza, ecco chi fa un lavoro apprezzabile in questo senso.
***
Le guerre non sono tutte uguali, non tutte sono portatrici di uguaglianza…
… Only specific types of violence have consistently forced down inequality. Most wars did not… For war to level disparities in income and wealth, it needed to penetrate society as a whole, to mobilize people and resources on a scale that was often only feasible in modern nation-states. This explains why the two world wars were among the greatest levelers in history… Mostly concentrated in the period from 1914 to 1945, it generally took several more decades fully to run its course…
Per avere uguaglianza occorre una guerra con violenza diffusa, che coinvolga i civili in forme estese, con una mobilitazione di massa. Se la guerra è un affare tra militari manca la sua opera livellatrice.
In questo senso le guerre mondiali del Novecento sono state il massimo. Già Napoleone e la guerra civile americana hanno dato risultati ambigui.
Le guerre tra greci illustrano bene il punto…
… The ancient Greek city-state culture, represented by Athens and Sparta, arguably provides us with earliest examples of how intense popular military mobilization and egalitarian institutions helped constrain material inequality, albeit with mixed success…
Anche le rivoluzioni devono avere certi requisiti. Il conflitto intestino non basta: le guerre civili, per esempio, nel loro complesso tendono ad allargare le disparità.
Una rivoluzione, per essere egalitaria, deve essere eccezionalmente intensa, come quella sovietica del ‘17, per esempio. Il comunismo centrò in pieno il suo obbiettivo primario…
… Communists who expropriated, redistributed, and then often collectivized leveled inequality on a dramatic scale… The most transformative of these revolutions were accompanied by extraordinary violence…
Già la rivoluzione francese fu meno efficace.
Poi ci sono i collassi statali: lo stato, nel bene e nel male, fornisce un servizio di protezione alla proprietà. I ricchi poi hanno robuste connessioni con i potentati politici. Nel momento in cui tutto crolla, crollano anche protezioni e connessioni. Tutti soffrono, tutti perdono, ma i ricchi hanno più da perdere. Un esempio tratto dall’ antichità…
… The earliest known examples reach back 4,000 years to the end of Old Kingdom Egypt and the Akkadian empire in Mesopotamia
Oggi possiamo guardare alla Somalia per farci un’idea: più che una redistribuzione di ricchezza è una tabula rasa. Ma la storia adotta questo metodo per portare uguaglianza economica.
Poi ci sono le malattie: vaiolo, tifo, peste, malaria… hanno da sempre compiuto in modo eccellente la loro opera livellatrice.
Creano penuria di lavoratori e crescita di salari: il ricco paga e il povero incassa.
***
Viene da chiedersi, ma ci sono meccanismi più pacifici per ottenere risultati simili su larga scala?
No.
L’analisi delle e tendenze storiche è abbastanza chiara, anche se complicata da un effetto onda che coinvolge i vicini…
… mass wars and revolutions did not merely act on those societies that were directly involved in these events: the world wars and exposure to communist challengers also influenced economic conditions, social expectations, and policymaking among bystanders. These ripple effects further broadened the effects of leveling rooted in violent conflict. This makes it difficult to disentangle developments after 1945 in much of the world from the preceding shocks and their continuing reverberations…
Ci sono dei casi interessanti di egalizzazione non violenta che attendono di essere studiati, per esempio l’America Latina di inizio XXI secolo (Chavez, Morales, Correa, Kirchner…).
La democrazia non mitiga le diseguaglianze in modo apprezzabile…
… there is no compelling empirical evidence to support the view that modern economic development, as such, narrows inequalities…
riformatori dei paesi ricchi hanno perlopiù una funzione rassicurante: le loro promesse di equità servono ad addomesticare la massa più che a conseguire gli obiettivi preposti. Talune politiche vengono implementate e pongono un freno superficiale a tendenze consolidate che continuano a marciare nella direzione data.
Anche le crisi economiche – per esempio quella del 2008 -colpiscono i ricchi avvicinandoli ai poveri, ma si tratta di un colpo dal quale si riprendono presto.
E’ giusto dunque ripetere il “no” iniziale…
… There is no repertoire of benign means of compression that has ever achieved results that are even remotely comparable to those produced by the Four Horsemen…
La pace e la stabilità prolungata di cui abbiamo goduto hanno avuto un ruolo decisivo nel favorire le diseguaglianze di cui ci lamentiamo…
… top tax rates and union density are down, globalization is up, communism is gone, the Cold War is over, and the risk of World War III has receded. All of this makes the recent resurgence of inequality easier to understand. The traditional violent levelers currently lie dormant…
Senza violenza su larga scala il trend è destinato a proseguire. La Storia parla chiaro.
four

mercoledì 22 febbraio 2017

The Great Leveler: Violence and the History of Inequality from the Stone Age to the Twenty-First Century by Walter Scheidel

The Great Leveler: Violence and the History of Inequality from the Stone Age to the Twenty-First Century (The Princeton Economic History of the Western World) by Walter Scheidel
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Last annotated on February 22, 2017
”A DANGEROUS AND GROWING INEQUALITY”Read more at location 234
Note: t Edit
In 2015, the richest sixty-two persons on the planet owned as much private net wealth as the poorer half of humanity, more than 3.5 billion people.Read more at location 236
Note: x I 61 PIÙ RICCHI Edit
The previous year, eighty-five billionaires were needed to clear that threshold,Read more at location 237
Note: c Edit
in 2010, no fewer 388 of them had to pool their resources to offset the assets of the global other half,Read more at location 238
Note: c Edit
Similar imbalances exist within societies.Read more at location 243
The wealthiest twenty Americans currently own as much as the bottom half of their country’s households taken together, and the top 1 percent of incomes account for about a fifth of the national total.Read more at location 244
Note: x INTRANATION Edit
Inequality has been growingRead more at location 245
in the United States, the best-earning 1 percent of the top 1 percent (those in the highest 0.01 percent income bracket) raised their share to almost six times what it had been in the 1970s even as the top tenth of that group (the top 0.1 percent) quadrupled it.Read more at location 247
Note: x USA DIS IN AUMENTO Edit
The “1 percent”Read more at location 250
In the 1850s, Nathaniel Parker Willis coined the term “Upper Ten Thousand” to describe New York high society.Read more at location 252
Note: x NY 1850 SLOGAN ANTICO Edit
The largest American fortune currently equals about 1 million times the average annual household income, a multiple twenty times larger than it was in 1982.Read more at location 254
Note: x OGGI 1982 Edit
growing anxiety.Read more at location 257
President Barack Obama elevated rising inequality to a “defining challenge”: And that is a dangerous and growing inequality and lack of upward mobility that has jeopardized middle-class America’s basic bargain—that if you work hard, you have a chance to get ahead. I believe this is the defining challenge of our time: Making sure our economy works for every working American.Read more at location 257
Note: x L ANSIA DI OBAMA Edit
Warren Buffett had complained that he and his “mega-rich friends” did not pay enough taxes.Read more at location 262
Within eighteen months of its publication in 2013, a 700-page academic tome on capitalist inequality had sold 1.5 million copies and risen to the top of the New York Times nonfiction hardcover bestseller list.Read more at location 263
Note: x BEST SELLER DI PIKETTY Edit
presidential election, Senator Bernie Sanders’sRead more at location 265
Even the leadership of the People’s Republic of China has publicly acknowledgedRead more at location 266
have the rich simply kept getting richer? Not quite. ForRead more at location 275
top income shares only very recently caught up with those reached back in 1929, andRead more at location 276
are less heavily concentrated now than they were then. InRead more at location 277
England on the eve of the First World War, the richest tenth of households held a staggering 92 percent of all private wealth, crowding out pretty much everybody else; today their share is a little more than half. HighRead more at location 277
Note: x GB DEL PASSATO Edit
inequality has an extremely long pedigree. TwoRead more at location 279
largest Roman private fortunes equaled about 1.5 million times the average annual per capita income in the empire, roughly the same ratio as for Bill Gates and the average American today. For all we can tell, even the overall degree of Roman income inequality was not very different from that in the United States. YetRead more at location 279
Note: x ROMANI Edit
by the time of Pope Gregory the Great, around 600 CE, great estates had disappeared, and what little was left of the Roman aristocracy relied on papal handouts to keep them afloat. Sometimes,Read more at location 281
Note: x RIDUZIONE DISEG Edit
declined because although many became poorer, the rich simply had more to lose. InRead more at location 283
other cases, workers became better off while returns on capital fell: westernRead more at location 283
Europe after the Black Death, where real wages doubled or tripled and laborers dined on meat and beer while landlords struggled to keep up appearances, is a famous example.Read more at location 284
Note: x PESTE. POCHI LAVORATORI Edit
has the distribution of income and wealth developed over time, andRead more at location 286
Note: MEYERIA MOLTO TRATTATE Edit
income has frequently become more concentrated overRead more at location 288
has been written about the forces that caused inequality toRead more at location 289
still lack a proper sense of the big picture, aRead more at location 292
cross-cultural, comparative, andRead more at location 293
FOUR HORSEMENRead more at location 294
Note: t Edit
inequality requires access to resources beyond the minimum thatRead more at location 295
in the last Ice Age, hunter-gatherers found the time and means to bury some individuals much more lavishly than others. But it was food production—farming and herding—that created wealth on an entirely novel scale. GrowingRead more at location 296
Note: x L UOMO PRIMITIVO Edit
and persistent inequality became a defining feature of the Holocene. TheRead more at location 298
Note: AGRICOL Edit
it possible to accumulate and preserve productiveRead more at location 299
norms evolved to define rights to these assets, includingRead more at location 299
marital strategies and reproductive success, consumption and investment choices, bumper harvests, and plagues of locusts and rinderpest determined fortunes from one generation to the next.Read more at location 301
Note: x PRIME CAUSE RICCHEZZA E POVERTÀ DEGLI AGRICOLTORI Edit
In principle, institutions could have flattenedRead more at location 303
interventions designed to rebalanceRead more at location 303
In practice, however, social evolution commonly had the opposite effect.Read more at location 305
Domestication of food sources also domesticated people.Read more at location 305
Note: ABITUDINE ALLA DIS Edit
organization established steep hierarchiesRead more at location 306
Political inequality reinforced and amplified economic inequality.Read more at location 307
For most of the agrarian period, the state enriched the fewRead more at location 307
many premodern societies grew to be as unequal as they could possibly be,Read more at location 308
And when more benign institutions promoted more vigorous economic development, most notably in the emergent West, they continued to sustain high inequality. Urbanization, commercialization, financial sector innovation, trade on an increasingly global scale, and, finally, industrialization generated rich returns for holders of capital. As rents from the naked exercise of power declined, choking off a traditional source of elite enrichment, more secure property rights and state commitments strengthened the protection of hereditary private wealth.Read more at location 310
Note: x DISEG DEI BUONI Edit
For thousands of years, civilization did not lend itself to peaceful equalization. Across a wide range of societies and different levels of development, stability favored economic inequality.Read more at location 315
Note: x STABILITÀ E DISEG. NO PACEFUL EQ Edit
Violent shocks were of paramount importance in disrupting the established order, in compressing the distribution of income and wealth, in narrowing the gap between rich and poor.Read more at location 317
Note: c Edit
Four different kinds of violent ruptures have flattened inequality: mass mobilization warfare, transformative revolution, state failure, and lethal pandemics.Read more at location 319
Note: x I 4 CAVALIERI DELL APOCALISSE EGUALITARIA Edit
they went forth to “take peace from the earth” and “kill with sword, and with hunger, and with death, and with the beasts of the earth.”Read more at location 321
Note: c Edit
Only specific types of violence have consistently forced down inequality. Most wars did notRead more at location 325
Note: x REQUISIT GUERRA EGALITARIA Edit
For war to level disparities in income and wealth, it needed to penetrate society as a whole, to mobilize people and resources on a scale that was often only feasible in modern nation-states. This explains why the two world wars were among the greatest levelers in history.Read more at location 327
Note: c Edit
Mostly concentrated in the period from 1914 to 1945, it generally took several more decades fully to run its course.Read more at location 333
Note: c Edit
wars of the Napoleonic era or the American Civil War had produced mixed distributional outcomes,Read more at location 335
The ancient Greek city-state culture, represented by Athens and Sparta, arguably provides us with earliest examples of how intense popular military mobilization and egalitarian institutions helped constrain material inequality, albeit with mixed success.Read more at location 336
Note: x GRECI Edit
transformative revolution.Read more at location 338
Note: t Edit
Internal conflicts have not normally reduced inequality: peasant revolts and urban risingsRead more at location 339
civil war in developing countries tends to render the income distribution more unequalRead more at location 340
Violent societal restructuring needs to be exceptionally intenseRead more at location 340
Note: PER L UG Edit
Communists who expropriated, redistributed, and then often collectivized leveled inequality on a dramatic scale.Read more at location 342
Note: COMUNISMO Edit
The most transformative of these revolutions were accompanied by extraordinary violence,Read more at location 343
Far less bloody ruptures such as the French Revolution leveled on a correspondingly smaller scale.Read more at location 344
State failureRead more at location 345
Note: t Edit
states provided a measure of protection, however modest by modern standards, for economic activityRead more at location 347
When states unraveled, these positions, connections, and protections came under pressureRead more at location 347
everybody might suffer when states unraveled, the rich simply had much more to lose:Read more at location 348
The earliest known examples reach back 4,000 years to the end of Old Kingdom Egypt and the Akkadian empire in Mesopotamia.Read more at location 350
Note: x EGITTO E MESOPOTAMIA Edit
today, the experience of SomaliaRead more at location 351
instead of achieving redistributionRead more at location 353
Note: ... Edit
it wipes the slate cleanRead more at location 353
Note: c Edit
plague, smallpox, and measlesRead more at location 358
Note: t Edit
made labor scarce and raised its priceRead more at location 359
workers gained and landlords and employers lostRead more at location 360
were there also other, more peaceful mechanisms of lowering inequality?Read more at location 363
If we think of leveling on a large scale, the answer must be no.Read more at location 363
Across the full sweep of history,Read more at location 364
mass wars and revolutions did not merely act on those societies that were directly involved in these events: the world wars and exposure to communist challengers also influenced economic conditions, social expectations, and policymaking among bystanders. These ripple effects further broadened the effects of leveling rooted in violent conflict. This makes it difficult to disentangle developments after 1945 in much of the world from the preceding shocks and their continuing reverberations.Read more at location 365
Note: x COMPLICAZIONI DELL EFFETTO ONDA Edit
falling income inequality in Latin America in the early 2000sRead more at location 368
Note: CASO Edit
candidate for nonviolent equalization,Read more at location 369
relatively modest in scope,Read more at location 369
Macroeconomic crisesRead more at location 372
Note: t Edit
only short-lived effects on the distributionRead more at location 372
Democracy does not of itself mitigate inequality.Read more at location 373
there is no compelling empirical evidence to support the view that modern economic development, as such, narrows inequalities.Read more at location 374
There is no repertoire of benign means of compression that has ever achieved results that are even remotely comparable to those produced by the Four Horsemen.Read more at location 375
Note: x TESI RIPETUTA Edit
top tax rates and union density are down, globalization is up, communism is gone, the Cold War is over, and the risk of World War III has receded. All of this makes the recent resurgence of inequality easier to understand. The traditional violent levelers currently lie dormantRead more at location 379
Note: x OGGI. LA NUOVA DISEG Edit
redistribution and education are already unable fully to absorb the pressure of widening income inequalityRead more at location 382
environments that were free from major violent shocksRead more at location 385
WHAT THIS BOOK IS NOT ABOUTRead more at location 387
Note: t Edit
inequalities that are rooted in gender and sexual orientation; in race and ethnicity; and in age, ability, and beliefs,Read more at location 388
Note: DI COSA NN SI PARLA Edit
HOW IS IT DONE?Read more at location 421
Note: t Edit
many ways of measuring inequality.Read more at location 421
Gini coefficientRead more at location 422
percentage shares of total income or wealth.Read more at location 422
More sophisticated indices of inequality exist but cannot normally be applied to long-term studiesRead more at location 440