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lunedì 29 luglio 2013

Egoismo e narcisismo non vanno repressi nei bimbi

egoismo e narcisismo non vanno repressi nei bimbi - Riccardo Mariani:

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sul bambino competente: https://www.facebook.com/jack.lupowitz/posts/199299186898138

ancora su stile educativo: pensare al margine: https://www.facebook.com/rita.vergnano.9/posts/10201839732259849

Il problema: il bambino si presenta sempre più come un piccolo adulto ma qs falsa autonomia lo espone a diversi rischi. Chi è il colpevole?

Colpevole comunemente additato: genitori stressati, tv.

Il colpevole per Kay: certe teorie pedagogiche che postulano il bambino come competente.

mercoledì 12 giugno 2013

Autostima o autodisciplina?

Facebook: "Tutte le puntate di SOS Tata iniziano nello stesso modo: bambini che si arrampicano sui muri emettendo grida belluine.

Poi ci sono le varianti: l’ occhio della mamma a volte è depresso, a volte è iniettato di sangue e altre volte è rivoltato come negli isterici.

Chi guarda incolpa i genitori in modo compiaciuto, dal suo divano sente di aver lavorato meglio sulla prole.

Ma possibile che i genitori abbiano combinato da soli un simile disastro?

Forse parte della colpa è anche degli psicologi e della loro fissa sull’ autostima.

Quando il narcisismo è la fonte dei guai un pompoaggio di autostima non serve granché, ci vorrebbe semmai un pompaggio di autodisciplina.

Sarà per questo che assistiamo a un revival vittoriano?

Sarà per questo che la tata americana (supernanny) è un inglese con tanto di divisa."

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  • Davide Curioni piace questo elemento.
  • Jack Lupowitz Tata Lucia non pompa mai l'autostima. Si disinteressa quasi immediatamente dei bambini perché sa che il problema sono i genitori - spesso adulti allo sbando, incapaci di rispettarsi tra loro, di volersi bene, di parlarsi, di costruire un ambiente anche solo minimamente favorevole alla vita umana, figuriamoci alla serenità (felicità neanche la nomino). Fissa poche regole, che chiede ai genitori per primi di rispettare. In questa casa non si grida, in questa casa non si alzano le mani, in questa casa ci si ascolta... Cose che i genitori per primi non praticano, né tra loro né con i figli. Apprezzo molto Tata Lucia, anche se non sempre sono d'accordo con lei. Spesso prende le parti di figli e figlie maggiori che si ritrovano con un carico eccessivo per le loro spalle, per l'età che hanno. E fa bene.
  • Jack Lupowitz Un programma molto istruttivo, secondo me, e ben fatto.
  • Riccardo Mariani Concordo. Infatti tata Lucia non è una psicologa, e c' ha anche la divisa!
  • Jack Lupowitz su che concordi? Non pompa l'autostima.
  • Jack Lupowitz L'autostima - ma chiamiamola fiducia in se stessi - andrebbe sostenuta (non pompata) al momento giusto. Poi è sempre troppo tardi, e immagino che Tata Lucia lo sappia. Si è formata in America, è sufficientemente pragmatista per saperlo. E il narcisista ne è sprovvisto, di autostima, altrimenti non dovrebbe sovracompensare.
  • Jack Lupowitz Un'altra cosa buffa e istruttiva da osservare è come quelli che vanno più in crisi con le regole sono i genitori. Le mamme piangono, si disperano, i papà sono perplessi. I più felici e accomodanti sono i figli, che collaborano da subito. Ma poi chissà cosa succede in quelle famiglie nell'attimo che la Tata non c'è più. E qui, l'approccio fortemente paternalista-pedagogico (più che psicologico) di Tata Lucia potrebbe mostrare la corda. Quando il gatto se ne va i topi riprenderanno quasi sempre a ballare. Questa è la mia obiezione. D'altra parte, quando ci va giù dura coi genitori esulto: io li prenderei direttamente a botte.
  • Jack Lupowitz Ricordo una tipa con tre bambini piccoli, che lavorava in azienda col marito (ricchissimi entrambi, a giudicare dalla casa e dall'azienda), vestita e truccata come una pornostar. Piuttosto che mandarli in un asilo o centro estivo (cuore di mamma, voleva averli vicini, tesoro) - cosa che poteva ampiamente permettersi - se li portava appresso in ufficio, dove dovevano passare giornate intere. Quando cominciavano a dare segni di insofferenza (erano tutti piccolissimi, e ristretti in due stanze di ufficio) gli metteva in mano trapani (veri) e attrezzi pericolosi vari del magazzino che gestiva, per poi procedere tra urli e sgridate se "facevano casino". ... Ma quante botte, gli avrei dato, a lei. Dovevi vedere il marito che beota incapace.
  • Jack Lupowitz Spesso - nelle famiglie di SOS Tata - le madri si rivolgono ai figli SOLO per dare istruzioni o sgridarli. Non ci parlano mai, non li ascoltano mai. MAI. E parliamo di mamme casalinghe, in genere (non contadine dell'ottocento o metalmeccaniche che escono di casa alle cinque per andare a lavorare). Una delle prime cose che Tata Lucia gli dice: "Forse avere una casa perfettamente pulita è meno importante che passare dieci minuti a parlare o a fare qualcosa di piacevole con i tuoi figli". E quelle la guardano: "Ma che stai a dì. See, addio". (qui magari la Zanardo ci direbbe che è colpa dei modelli femminili imposti dal patriarcato... sì, come no.)
  • Jack Lupowitz I padri della serie sono abbastanza assenti perché lavorano fuori, essendo quelli ceh devono provvedere materialmente alla famiglia. Quando tornano a casa la sera, non hanno energie sufficienti per fare o pensare granché, per incidere in qualche modo. O si incazzano subito e partono schiaffoni e punizioni (del tutto inutili, il circo ricomincia identico dieci minuti dopo), o assecondano i figli per non discutere, ottenendo il risultato di frustrare ancora di più la moglie che si sente messa all'angolo. Un vero inferno. Confesso che a un certo punto ho smesso di vedere la serie, che pure seguivo, perché troppo angosciante vedere la realtà com'è, in un gran numero di casi. La domanda che mi sorgeva spontanea alla fine di ogni episodio: ma perché queste due persone hanno fatto dei figli? Possibile che fossero totalmente all'oscuro di quello che li aspettava, o che non si siano assolutamente attrezzati, poi, per sfangarla, magari facendo squadra? (nessuna di queste coppie fa squadra) Possibile che abbiano continuato per anni a commettere gli stessi errori, ad applicare gli stessi metodi chiaramente fallimentari, a ripetere ogni giorno le stesse trafile sadomaso, ad allontanarsi sempre di più - da se stessi, dal coniuge, dai figli? Atroce, ma magari è così ch la specie sopravvive. Perpetuandosi, no matter what.
  • Riccardo Mariani Perchè non posso concordare? Chi ha mai detto che tata Lucia pompa l’ autostima?

    Autostima/autodisciplina mi sembra comunque un buon “great divide” quando si parla di strategie educative.

    Il termine autostima poi non è innocente, si riferisce a un mo
    vimento di pensiero capitanato da psicologi come Nathaniel Branden e Andrew Mecca che vede nella fiducia in se stessi la soluzione di molti problemi.

    Se lady Gaga saluta il suo pubblico con un “siete tutte superstar… qualsiasi cosa facciate… voglio che ve ne andiate di qui non amando me ma amando voi stessi…” non è un caso.

    E non è nemmeno un caso se Whitney Houston scrive e canta canzoni come questa:http://www.youtube.com/watch?v=IYzlVDlE72w



    Music video by Whitney Houston performing Greatest Love Of All. (C) 1985 Arista Records, Inc.
  • Jack Lupowitz Ma se hai detto "tutta colpa della fissa degli psicologi per l'autostima?"
  • Jack Lupowitz Nathaniel Branden, ho troadotto un suo libro. Che buffonata.
  • Jack Lupowitz Non ho capito, al solito, che cosa pensi tu della fiducia in se stessi. Che cosa significa che il termine autostima non è "innocente", e se i riferimenti a lady gaga e huston sono in chiave negativa. O in che rapporto sono con la psicologia. E cosa pensi degli psicologi. Non so perché, ma non ci capisco più niente.
  • Riccardo Mariani Una cosa alla volta. 

    E’ vero, ho detto: “tutta colpa della fissa degli psicologi per l'autostima?”. Ma ho anche detto a chiare lettere nel commento successivo quel che nel post sottointendevo: “… per fortuna tata Lucia NON E’ una psicologa, è una tata e c' ha anche la divisa!”. Mi hai letto?
  • Jack Lupowitz Eh, credo che il mio problema col tuo problema sia che non dici una cosa alal volta... Mischi tutto, cose tue, di altri, poi li parodizzi, ci costruisci un paradosso, e io dovrei ricostruire da sola la tua linea di pensiero...
  • Jack Lupowitz Ma io ho letto che Tata Lucia è una psicologa, o ho le traveggole?
  • Jack Lupowitz Vado su a rileggere
  • Jack Lupowitz Ah, avevo letto male io: ho le traveggole. Ma il mio problema di comprendonio (e l'eventuale tuo di esposizione) resta.
  • Jack Lupowitz p.s. dire che Branden non ha nessuna autorevolezza come psicologo, è poco. Se è quel Branden. E' lo psicologo da talk show. Un po' come il nostro Morelli. Quello col perenne golf nero a collo alto.
  • Jack Lupowitz Ma poi non so perché devo essere così polemica. Bah. Mi avrà morso la tarantola. E sono solo le 8 di mattina. Vado.
  • Jack Lupowitz Macché 8, le 9! E dire che alle 7 ero già fuori col cane, per avvantaggiarmi, e ora mi sono giocata un'ora su FB. Tragedia.
  • Riccardo Mariani Sicuramente mi sono spiegato male ma a volte ho l’ impressione che quando l’ argomento ti sta troppo a cuore cominci a “non capire” come per difenderti da affermazioni spiacevoli, che per altro nessuno vuole fare.

    Quando dico che “autostima” non è una
    ...Altro
  • Riccardo Mariani Altro nome, Neil Smelser: "molti dei maggiori problemi della società contemporanea affondano le loro radici nella scarsa autostima dei membri della società stessa..."
  • Jack Lupowitz "... quando l’ argomento ti sta troppo a cuore cominci a “non capire” come per difenderti da affermazioni spiacevoli, che per altro nessuno vuole fare." Hai perfettamente ragione. D'altra parte, tu affastelli i tuoi post di cose e persone e riferimenti, io non mi ci raccapezzo. E amen.
  • Jack Lupowitz Diciamo la stessa cosa: l'autostima non va pompata, solo conservata (=sostenuta) perché è molto facile perderla (questa è un'aggiunta mia, che è facile perderla).
  • Jack Lupowitz Leggendo i tuoi dialoghi con Marghe (dovresti scriverli e pubblicarli, senz'altro, con i tuoi contributi più tecnici), ho pensato che potrebbe piacerti questo:http://www.einaudi.it/libri/libro/ronald-d-laing/conversando-con-i-miei-bambini/978880615372

    www.einaudi.it
    «Spero che queste pagine contribuiscano a rendere evidente che è tanto utile per gli adulti essere in contatto con i bambini quanto per i bambini e...
  • Riccardo Mariani Il narcisismo poi puo’ essere considerato un effetto perverso di cure a base di autostima. E se oggi c’ è un’ “epidemia” questa riguarda più il narcisismo che la bassa autostima. Insomma, è facile passare da Whtney a River Cuomo http://www.youtube.com/watch?v=bDFjhmPlayg


    Rivers Cuomo really belts it out in bare feet and a lovely white suit.
  • Jack Lupowitz Non credo che il narcisismo nasca da un pompaggio di autostima, se mai dal contrario. E' un'autocmpensazione.
  • Jack Lupowitz In questo senso sì, poca fiducia in se stessi (+ altro ad lib. a seconda dei casi) produce forme di narcisismo istrionico sempre più diffuse.
  • Riccardo Mariani Quindi tu un narcisista lo "cureresti" puntando sulla fiducia in se stesso? Come cura a me pare strana.
  • Jack Lupowitz Ma va. Dove l'ho detto? Che ne so io come si cura il narcisista? Di solito leggo che il lavoro degli psicoterapeuti è, se mai incentrato, sul ridimensionamento del "sé grandioso" del narcisista, che compensa il suo senso profondo di inadeguatezza.
  • Jack Lupowitz Non sono psicologa, né psicoterapeuta però. E conosci le mie perplessità al riguardo dei vari approcci "psicoterapeutici" che mi sembrano sempre manipolatori e sbilanciati (tutto il potere nelle mani di uno, che viene pure pagato).
  • Riccardo Mariani Considera l’ autostima come un ingrediente della personalità. Perché esca un buon piatto devi metterne il giusto. Il narcisista – vattelapesca per quale motivo (forse si sentiva inadeguato) – ne ha messo troppo. Adesso bisogna ridurre.

    A me sembra tutto talmente semplice.

    Il narcisista che non riesce a scuola dice che la scuola è banale e che il professore è un incapace. Dopodiché si ritira sdegnato rifiutando le prove. Bisogna che accetti la prova e tocchi con mano i suoi limiti.

    Comunque se guardo le cose da una prospettiva diversa hai ragione: il narcisista non vuole piacere, vuole essere ammirato. Il “piacere” è un atto intimo e il narcisista teme l’ intimità, quasi sappia di nascondere un segreto malvagio.