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mercoledì 16 ottobre 2019

FEDE

LA FEDE
Il problema che si pone la Grace sarebbe questo: meglio avere idee chiare o accurate?
Do' per scontato che la prima opzione equivalga ad una scelta di fede, la seconda ad una scelta per il dubbio sistematico e la complessità (sinonimo di confusione).
Sembrano sottili speculazioni ma si trasformano spesso in dubbi esistenziali. Faccio il caso di mio cugino: crede alla divinità di Gesù con probabilitá intorno al 15-20%, una quota sufficiente alla scommessa pascaliana. Tuttavia, una volta appurato questo si chiede se sia chiamato a credere pienamente o a conservare quella pseudo-fede del 20% che non saprebbe nemmeno come praticare. Insomma, meglio essere chiari o accurati?
I PRO della chiarezza: 1) le idee chiare puoi cambiarle. Ovvero, hai una base solida da cui partire per la tua indagine. 2) Le idee chiare facilitano l'azione. 3) Le idee chiare facilitano il dibattito poiché gettano luce anche sulle idee alternative 4) Le idee chiare ti rendono più appagato, la confusione ti rende inquieto. 5) Il nostro cervello non sa maneggiare le probabilità. Dire che A è probabile al 51% e B al 49% significa ficcarsi nella palude, equivale a un "boh".
I CONTRO delle idee chiare: 1) ti fanno perdere il contatto con la realtà (e ti fanno litigare).
C'è un modo per godere dei PRO eludendo i CONTRO? La soluzione ortodossa consiste nel vivere dissociati: il mio primo "io" crede, il secondo "io" conosce. Mentre vivo credo, la sera mi faccio l'esame di coscienza e metto tutti i puntini sulle i che voglio. Nonostante la dissociazione della personalità sia una pratica comune con cui risolviamo parecchi dei nostri problemi, non mi sembra soddisfacente in questo caso. Quando e come passare da una personalità all'altra? E poi esiste veramente una distinzione tra il credere e il conoscere? Il conoscere è un credere giustificato ma le giustificazioni implicano a loro volta un credere.
Qui la Grace presenta la sua proposta "convenzionalista". Ci invita a non dire "io credo che..." o "io so che...", quanto piuttosto "io considero che...". In questo modo espliciti con chiarezza il tuo atteggiamento verso le cose, la tua policy, la tua scelta di fondo, la tua priorità, la tua scommessa, e nello stesso tempo tieni tutto ciò distinto dalle tue credenze intime che saranno necessariamente complicate e probabilistiche.
Non idee chiare ma atteggiamenti chiari. I secondi sono un buon sostituto delle prime. Non so se ho capito bene il pensiero della Grace, è così asciutta nell'esposizione. Spero ci torni sopra quanto prima.
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