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mercoledì 9 maggio 2018

Come litigare


Come litigare


Vent’anni fa le cose erano molto più chiare: gli scrittori scrivevano e i lettori leggevano. Oggi prevale lo scambio sminuzzato, è tutto uno scoppiettante botta e risposta al fulmicotone: il dilettantismo dilaga, tutti fanno di tutto mandando all’aria l’ antica divisione dei compiti. È l’apoteosi della micro-lettura e della micro-scrittura interattiva… in teoria è il trionfo del dialogo. Tuttavia, poiché l’arte del dialogo è contronatura, parlerei più propriamente di trionfo della scaramuccia.
La tecnologia è alla base di questa evoluzione: sui social, per fare un esempio, non c’è niente di più noioso che essere d’accordo. L’accordo è la tomba di tutto. Da un lato la concordia ci rassicura (sindrome della “parrocchietta”) ma dall’altro non ci motiva: se leggi qualcosa che condividi non ti viene nulla da aggiungere, perché mai dovresti dire la tua se corrisponde a quanto hai appena letto? E’ umiliante pensarsi come un pleonasma. Di solito passi oltre, al massimo apponi senza entusiasmo un fugace “mi piace”, al limite lo integri con la malavoglia di chi sa che l’essenziale è già stato chiarito. Il nostro ego, specie quello maschile, resta rattrappito e cerca sfogo altrove. Per esempio in ciò che realmente infervora:  il disaccordo. Lì sì che hai l’occasione di farti leggere, di assumere la sempre redditizia posizione del “ribelle”. Risultato: siamo immersi in un perenne conflitto a bassa tensione, passiamo gran parte del nostro tempo a dissociarci e a litigare, cosicché diventa necessario farlo bene, farlo in modo fruttuoso.
Qui di seguito, sulla scorta degli input forniti da Paul Graham, passo in rassegna le varie manifestazioni del disaccordo, dalla più squallida (da evitare) alla più edificante (da ricercare).
LIVELLO 0
E’ quello più infimo e lo si costruisce a base di improperi: ci si ricopre a vicenda di insulti uscendo dal confronto umiliati e svuotati. Forse c’è addirittura un livello sottozero, quello in cui ci si insulta in modo improprio o indiretto, magari fingendo di parlare con terzi sapendo che l’altro ci legge: gli insulti “per conoscenza”, diciamo così.
LIVELLO 1
Ma l’insulto puo’ essere anche creativo, a volte puo’ suonare persino simpatico, e se la “gara” è alla pari ci si puo’ anche divertire. Molti parlano di “satira”, io preferisco la locuzione “insulto creativo”.
LIVELLO 2
Ci si puo’ dissociare dall’altro ripiegando su argomenti personali (ad hominem). E’ già un passo avanti rispetto agli insulti: se per esempio io sostengo che i commercialisti dovrebbero essere più valorizzati nella nostra società, tu potresti opinare che non ho titolo ad esprimermi in merito poiché sono un commercialista. Potresti anche ricamare sopra la mia uscita ventilando  un’eventuale complotto dei commercialisti per ottenere privilegi. Una risposta del genere puo’ avere qualche merito sebbene eviti di prendere in considerazione gli argomenti proposti. Anche accusare chi parla di non avere i “titoli” (magari accademici) per farlo rientra nei disaccordi di secondo livello, in questo caso l’inconveniente è di tacitare chi magari ha qualcosa di interessante da dire: spesso le buone idee vengono proprio dagli outsider.
LIVELLO 3
Qui si considera inattendibile “chi predica bene e razzola male” denunciando un’incoerenza fattuale. Non nego che l’incoerenza fattuale puo’ avere un certo contenuto informativo anche se non entra mai nel merito restando sempre alla superficie delle cose.
LIVELLO 4
Qui si prendono le distanze da qualcuno per il tono che adotta nell’esprimere la sua opinione, il caso classico è quello di chi si presenta come arrogante o altezzoso. In questo caso si reagisce più alla scrittura che allo scrittore. Spesso, purtroppo, la valutazione fallace dell’interlocutore è dietro l’angolo poiché tendiamo sempre a giudicare “arrogante” chi segnala con chiarezza i nostri punti deboli, questo anche se dalle sue parole è assente ogni acrimonia.
LIVELLO 5
Qui si fa argine alle ragioni altrui segnalando eccezioni che contraddicono la regola esposta. Operazione degna, figuriamoci, ma in molti contesti (quasi tutti quelli interessanti che innescano dibattito) l’eccezione conferma la regola anziché confutarla. Gli aneddoti catturano l’interesse ma non fanno progredire di molto la conoscenza.
LIVELLO 6
Qui si espone una teoria alternativa a quella ascoltata, quasi che il solo fatto di segnalarne l’esistenza sia di per sé sufficiente per far piazza pulita della precedente. In fondo “parlare” è meno impegnativo e più gratificante che “ascoltare”, allo stesso modo proporre un’alternativa è meno impegnativo che confutare quella messa sul tavolo inizialmente. Anche per questo in molte diatribe social la cronologia assume un’importanza spropositata cosicché l’argomento più recente si trasforma in automatico nell’argomento vincente (“sindrome dell’ultima parola”). Spesso le teorie alternative si giustappongono tra loro mettendo sempre più carne al fuoco e senza nemmeno che siano esattamente alternative, ovvero senza che condividano appieno l’oggetto di discussione. Cambiare leggermente il fuoco del dibattito puo’ rendere la discussione più interessante ma altre volte è solo un trucchetto inconsapevole adottato nella speranza di non soccombere ricorrendo alla confusione, in questi casi la discussione si trascina senza un oggetto preciso e gli interlocutori perdono via via in lucidità non sapendo più esattamente nemmeno loro di cosa parlano e quali ragioni difendono, una situazione che di solito avvantaggia chi è più in difficoltà.
LIVELLO 7
Il modo migliore per nutrire un disaccordo resta comunque quello di concentrarsi sull’ ascolto e confutare quando dice l’altro, magari citandolo apertamente punto per punto. Eppure, anche partendo con tutte le buone intenzioni, si può finire facilmente fuori strada con maldestre citazioni decontestualizzate ma soprattutto accanendosi su parti inessenziali del discorso altrui. Il caso classico è quello di chi posto di fronte ad un’analogia, anziché leggerla come tale, entra nel merito del contenuto e riscontrati dei difetti li pensa come riferibili all’argomento principale della discussione.
LIVELLO 8
Per dissentire in modo onesto bisogna concentrare la confutazione sul punto centrale posto dall’interlocutore, anzi, seguendo il “principio caritativo“, qualora si trovi che sia stato esposto in modo carente, trovare una formulazione più adeguata dello stesso e rapportarsi a quella (“forse volevi dire che…”). In questa fase è utile anche far chiarezza sulle proprie intenzioni: si intende essere onesti o essere buoni?Gli onesti cercano la verità, i buoni cercano la felicità. Gli onesti puntano sulla verità a prescindere dalle conseguenze talvolta crudeli di questa ricerca, i buoni antepongono le conseguenze del dialogo alla verità. Ahimè, quante discussioni chilometriche tra chi fondamentalmente è d’accordo nel merito ma non sulla natura da attribuire alla discussione, ovvero tra chi pensa che si debba essere “buoni” di chi pensa si debba essere “onesti”.
LIVELLO 9
Poiché “una teoria si confuta solo con un’ altra teoria“, LIVELLO 8 e LIVELLO 6 devono procedere di pari passo. Infatti, per quanto un pensiero risulti confutato dall’evidenza o dalle sue incoerenze interne, potrebbe comunque rappresentare quanto di meglio abbiamo a disposizione in certi frangenti. Il pensiero religioso, per esempio, con le sue mille lacune puo’ rappresentare la migliore “teoria del tutto” a nostra disposizione, non ha senso criticarlo senza proporre una “teoria del tutto” alternativa.
LIVELLO 10
Non c’è dialogo se non esci  cambiato. Ciò significa che chi dialoga in modo pertinente, oltre a tenere standard da LIVELLO 9, deve comunque concedere qualcosa all’avversario mutando così la sua posizione di partenza, e questo in attesa di un nuovo dialogo e di un nuovo cambiamento. Naturalmente questo vale quando c’è rispetto tra interlocutori. Tuttavia, in caso contrario, è  buona norma astenersi in partenza dall’intervenire.
***
Spero che il decalogo possa essere d’aiuto considerato il fatto che molte disonestà intellettuali non sono volute. Imparare a litigare, poi, non ha tanto l’obbiettivo di rendere la discussione più proficua ma di renderci più soddisfatti. La lite condotta a LIVELLI infimi ci mortifica. La gente non ama pensarsi come disonesta, nemmeno dal punto di vista intellettuale, ma per uscire da questa condizione così diffusa deve pur conoscere la strada da intraprendere.
Risultati immagini per www.thisiscolossal.com conflict

How to Disagree PAUL GRAHAM

How to Disagree
PAUL GRAHAM
Citation (APA): GRAHAM, P. (2018). How to Disagree [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia ( giallo) - Posizione 2
How to Disagree By PAUL GRAHAM
Evidenzia ( giallo) - Posizione 5
Twenty years ago, writers wrote and readers read.
Nota - Posizione 5
OGGI È TUTTO UN DIALOGO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 6
Agreeing tends to motivate people less than disagreeing.
Nota - Posizione 6
IL GUAIO DELLA RETE....QUANDO SEI D ACCORDO NN HAI NULLA DA DIRE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 8
there's a lot more disagreeing going on,
Nota - Posizione 8
RISULTATO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 11
If we're all going to be disagreeing more, we should be careful to do it well.
Nota - Posizione 12
QUINDI......
Evidenzia ( giallo) - Posizione 13
DH0. Name-calling.
Nota - Posizione 13
Ttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 15
more articulate name-calling
Nota - Posizione 15
NON SI MIGLIORA SE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 16
The author is a self-important dilettante.
Nota - Posizione 16
FRASI SOLO ALL APPARENZA DIVERSE DA COGLINEEEEE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 17
DH1. Ad Hominem.
Nota - Posizione 17
Tttttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 17
It might actually carry some weight.
Nota - Posizione 17
UN PASSO AVANTI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 18
senators' salaries should be increased,
Nota - Posizione 18
ESEMPIO... SE LO SCRIVE UN SENATORE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 21
Saying that an author lacks the authority to write
Nota - Posizione 21
COMPETENZE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 22
good ideas often come from outsiders.
Nota - Posizione 22
INOLTRE...
Evidenzia ( giallo) - Posizione 23
DH2. Responding to Tone.
Nota - Posizione 23
Ttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 24
responses to the writing, rather than the writer.
Nota - Posizione 24
SCRITTURA E SCRITTORI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 25
cavalier fashion.
Nota - Posizione 25
GLI ALTEZZOSI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 27
offended by a tone that to other readers seemed neutral.
Nota - Posizione 27
CHI HA LA CODA DI PAGLIA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 28
Is the author flippant, but correct?
Nota - Posizione 28
CHIEDITELO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 29
DH3. Contradiction.
Nota - Posizione 29
Ttttttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 33
merely seeing the opposing case stated explicitly is enough to see that it's right.
Nota - Posizione 33
CITARE UN ECCEZIONE EVIDENTE A VOLTE PUÒ BASTARE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 34
DH4. Counterargument.
Nota - Posizione 34
Tttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 35
Counterargument is contradiction plus reasoning and/ or evidence.
Nota - Posizione 36
PROPORRE ALTERNATIVE...UN PASSETTO IN PIÙ...MA LA DIREZIONE...CI SI CONCENTRA SULLA PEOPRIA IDEA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 37
aimed at something slightly different.
Nota - Posizione 37
PURTROPPO NN PRENDE DI MIRA IL NOCCIOLO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 37
two people arguing passionately about something are actually arguing about two different things.
Nota - Posizione 38
IL PIÙ DELLE VOLTE...LA GARA FA XDERE DI LUCIDITÀ
Evidenzia ( giallo) - Posizione 39
when you feel they missed the heart of the matter.
Nota - Posizione 40
RAGIONI BUONE X CAMBIARE LEGGERMENTE DISCORSO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 40
DH5. Refutation.
Nota - Posizione 40
Tttttttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 40
The most convincing form
Nota - Posizione 41
CONCENTRATI SULLE PAROLE DELL ALTRO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 42
To refute someone you probably have to quote them.
Nota - Posizione 42
CITARE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 44
you may be arguing with a straw man.
Nota - Posizione 44
RISCHIO DI CHI NN CITA O CITA MALE...SI PUÒ CITARE E PRENDERSELA CON PARTI INESSENZIALI DELL ARGOMENTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 46
DH6. Refuting the Central Point.
Nota - Posizione 46
Ttttttttytyt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 47
when someone picks out minor points
Nota - Posizione 48
DISONESTÀ
Evidenzia ( giallo) - Posizione 49
For example, correcting someone's grammar, or harping on minor mistakes
Evidenzia ( giallo) - Posizione 51
one has to commit explicitly to what the central point is.
Nota - Posizione 51
SFORZO SUPPLEMENTARE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 54
What It Means
Nota - Posizione 54
Ttttttttttt IMO: DH7: CONFITARE IL NOCCIOLO E CONTROARGOMENTARE PROPONENDO UN ALTERNATIVA MIGLIORE (NON SI CRITICA UNA TEORIA CON UNA TEORIA) DH8: DH7+PARZIALE CONVERSIONE NELLE PROPRIE POSIZIONI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 59
to see through intellectually dishonest arguments.
Nota - Posizione 59
L UTILITÀ DELLA CLASSIFICA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 61
Such labels may help writers too. Most intellectual dishonesty is unintentional.
Nota - Posizione 61
AIUTATI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 63
the greatest benefit of disagreeing well is not just that it will make conversations better, but that it will make the people who have them happier.
Nota - Posizione 64
TUTTI PIÙ FELICI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 67
Most people don't really enjoy being mean; they do it because they can't help it.
Nota - Posizione 67
LA MEDIOCRITÀ NN È N OBBIETTIVO