UOMO1 UOMO2 UOMO3
C’è chi è povero senza speranza (U1), chi nutre la speranza di arricchirsi (U2) e chi vive nell’abbondanza (U3). Ognuno ha i suoi valori morali e civili.
E vediamoli allora questi valori.
1) Nelle società U1 ci si gode la vita, il tempo libero abbonda, il sesso libero è la norma, si passa molto tempo ad osservarsi e a giudicarsi, guai a chi svetta, ogni gesto fuori posto ha conseguenze, la politica è machiavelliana, la guerra è disdegnata (c’è ben poco da predare), la voglia di egalitarismo è diffusa, non ci sono distinzioni di classe, l’autonomia individuale è apprezzata, il lavoro è poco ma mentalmente impegnativo, si cerca continuamente di impressionare il prossimo, le arti sono il centro della vita civile, così come i rituali; gli dei che si adorano sono solo vaghe presenze spirituali.
2) Nelle società U2 la disciplina è tutto, domina il diritto di proprietà, c’è meno tempo per musica e arte, fiorisce lo sport (più competitivo), la cura per la propria dimora, la dieta si fa meno variata, si condivide meno, il lavoro è faticoso ma mentalmente poco impegnativo, la pressione a conformarsi è alta, la religiosità diffusa e dominata da un Dio moralista, la narrativa è solida, ci si sposa, ci si bacia romanticamente, l’educazione, l’autocontrollo, la pazienza, la disciplina sono molto apprezzate, sul sesso non si sgarra. Saper sopravvivere è il requisito numero uno. Insomma, sicurezza, matrimonio, eterosessualità, patriottismo, umiltà, fiducia nell’autorità e religione sono i cardini del vivere civile.
3) Nella società U3… vedi società U1!
U1 è l’uomo primitivo. U2 siamo noi da 10.000 anni a questa parte e U3 siamo noi proiettati nel futuro.
P.S. non che U3 e U1 siano identici, U3 vive in città ad alta densità dove l’anonimia è la norma. Altra cosa: mentre nella società civile U3=U1, sul lavoro U3 si avvicina anche a U2.
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giovedì 18 luglio 2019
domenica 10 marzo 2019
Sei Cacciatore o Contadino? SAGGIO
Sei Cacciatore o Contadino?
Scoprilo leggendo qui: attenzione, non si tratta solo di un test psicologico, dietro c’è la mia “teoria sociale preferita” ;-).
In questo post descrivo i due tipi umani, poi enuncio la teoria vantandone il punto di forza. Infine mi schiero.
IL CACCIATORE
Ha una dieta sana e variata, un corpo ben allenato, ama la natura, i viaggi e le esplorazioni, trasloca spesso e si adatta con facilità alle nuove comunità d’appartenenza. Lavora lo stretto indispensabile e, in ogni caso, in ambito professionale predilige le sfide creative. Parla volentieri di sesso, la sua soglia del pudore è bassa, tollera la promiscuità, l’omosessualità, l’aborto e il divorzio. Ha pochi figli che sono come lui riluttanti alla disciplina, li educa mettendo al centro generosità, onestà e fiducia. Antepone le relazioni al possessomateriale delle cose. Ama il tempo libero, la musica, la danza, lo spettacolo e le arti. È a disagio in guerra così come nelle dispute per il dominio e i soldi. Spinge sempre per l‘eguaglianza e si appella alla discussione più che alle prove di forza. Lascia che i dissenzienti siano liberi di andarsene. Ha un dominio della lingua che lo facilita negli accordi e nelle alleanze.
IL CONTADINO
Non viaggia molto, si muove poco dalla dimora che spesso mantiene tutta la vita. Osserva le buone maniere, la pulizia e l’ordine. È dedito al sacrificio di sé e considera la pazienza la regina delle virtù. La sua vita è stressante e la tentazione del suicidio non gli è estranea. Lavora duro dedicandosi spesso ad attività ripetitive e insalubri. È leale con la sua sposa e la sua comunità. È un soldato valoroso e sa prepararsi sempre al peggio (guerre, carestie, epidemie). Ha un forte senso dell’onore, si adegua alle norme sociali e pretende che gli altri facciano altrettanto; diffida dello straniero. Non ama la discussioneprolungata dei sofisti e chiede l’applicazione delle regole già stabilite. Crede in Dio, nel bene e nel male. Ha uno scarso senso dell’invidia e uno spiccato senso dell’autorità. Pensa che animali, bambini e donneabbiano uno status distinto dall’uomo e conferisce grande importanza all’etnicità. La violenza non lo spaventa, specie quella contro il nemico, lo straniero, l’animale o i bambini (botte educative). Per lui ogni persona ha un suo posto in società e lì dovrebbe restare.
ULTERIORE ELABORAZIONE DELLE DIFFERENZE
Il Contadino è più scrupoloso, il Cacciatore più aperto. Il Cacciatore ama sport, musica e arti di nicchia. Il contadino in queste materie si orienta sugli standard di genere. Artisti, musicisti e attori tendono ad essere Cacciatori. Uomini di affari, poliziotti, elettricisti, idraulici, concessionari, macellai e meccanici saranno Contadini. Il Contadino è affascinato dalla forza fisica, e questo si riflette, per esempio, negli sport che preferisce. Inoltre, il contadino non ama dilungarsi in discussioni, predilige gli argomenti semplici, meglio se fondati su un senso di ripugnanza o disgusto. In amore il Cacciatore dà valore all‘autenticità dei sentimenti, il Contadino è più interessato al rispetto dei rituali. Il Contadino è più religioso, il Cacciatore più spirituale. Scuola e università sono posti zeppi di Cacciatori, così come tutte le professioni dove si lavora molto sul linguaggio.
LA TESI
Penso che molte delle controversie politiche e culturali della modernità siano riducibili al conflitto tra Cacciatore e Contadino con la posizione del primo che guadagna terreno lentamente e inesorabilmente a partire dalla fine del XVIII secolo (rivoluzione industriale).
In generale la mentalità dei Contadini è vincente in tempi di penuria, quella dei Cacciatori in tempi di abbondanza. Abbiamo agito da Contadini finché si è trattato di uscire dalla miseria (trappola malthusiana), oggi che viviamo nell’abbondanza i Cacciatori si prendono una rivincita e i rivali sulla difensiva.
Offro solo un esempio, non voglio dilungarmi ma nemmeno limitarmi alle astrazioni: la cosiddetta “medicalizzazione” della scuola contemporanea. Chi ieri era classificato come “asino” oggi ottiene la sua bella diagnosi con relativa patologia da curare e “diritto” a corsie preferenziali. Tutti – famiglie, docenti e discenti – possono vivere più rilassati. Il rischio è che in molti ci marcino. Ma che problema c’è? Mentre ieri non potevamo permetterci queste forme di opportunismo oggi possiamo farlo. Viviamo o no nell’abbondanza?
IL PUNTO FORTE DELLA TEORIA
La teoria si coniuga bene con le scienze naturali, è una specie di “naturalizzazione” della politica. Il Cacciatore è il nostro antenato più arcaico organizzato in bande disperse e nomadi, non potendo accumulare risorse viveva alla giornata ha così sviluppato le abilità idonee per farlo al meglio . Il Contadino è invece l’antenato più recente dedito alla formazione di quei costumi civili necessari alla convivenza di grandi masse e alla realizzazione di grandi progetti. E’ chiaro che noi ereditiamo sia dal primo che dal secondo, ma alcuni più dal primo che dal secondo e viceversa. La letteratura su questo punto è sterminata.
COME MI SCHIERO
In questo caso, più che schierarsi bisogna guardarsi dentro: io mi sento Contadino, ma non saprei dire quale delle due personalità sia più utile all’umanità di oggi. A volte le ragioni del Cacciatore sembrano prevalere ma subito mi viene da pensare che certe sue rivendicazioni siano rese possibili solo dalla presenza preliminare di quelle “virtù contadine” che il Cacciatore non rispetta abbastanza.
mercoledì 20 ottobre 2010
Il progressista che guarda all' indietro
In genere si pensa che i Conservatori si rifacciano ai valori della tradizione mentre i progressisti guardino in avanti desiderosi di innovare.
Il solito Robin Hanson con argomenti creativi scompagina le carte in tavola: i progressisti in realtà sarebbero impegnati in modo più o meno cosciente a recuperare una tradizione più antica mentre i conservatori supporterebbero una tradizione in erba (meno di 10.000 anni), quella dell' Uomo Agricolo.
La Tradizione con la "T" maiuscola, quella vera, quella più antica, sarebbe quella dell' Uomo Raccoglitore.
Ecco una descrizione del progressista/raccoglitore:
"... these folks eat a healthier more varied diet, and get better exercise. They more love nature, travel, and exploration, and they move more often to new communities. They work fewer hours, and have more complex mentally-challenging jobs. They talk more openly about sex, are more sexually promiscuous, and more accepting of divorce, abortion, homosexuality, and pre-marital and extra-marital sex. They have fewer kids, who they are more reluctant to discipline or constrain. They more emphasize their love for kids, and teach kids to more value generosity, trust, and honesty. These folks care less for land or material posessions, relative to people. They spend more time on leisure, music, dance, story-telling and the arts. They are less comfortable with war, domination, bragging, or money and material inequalities, and they push more for sharing and redistribution. They more want lots of discussion of group decisions, with everyone having an equal voice and free to speak their mind. They deal with conflicts more personally and informally, and more prefer unhappy folk to be free to leave. Their leaders lead more by consensus..."
Ed eccone una del conservatore/agricolo:
"... these folks travel less, and move less often from where they grew up. They are more polite and care more for cleanliness and order. They have more self-sacrifice and self-control, which makes them more stressed and suicidal. They work harder and longer at more tedious and less healthy jobs, and are more faithful to their spouses and their communities. They make better warriors, and expect and prepare more for disasters like war, famine, and disease. They have a stronger sense of honor and shame, and enforce more social rules, which let them depend more on folks they know less. When considering rule violators, they look more at specific rules, and less at the entire person and what feels right. Fewer topics are open for discussion or negotiation... these folks believe more in good and evil, and in powerful gods who enforce social norms. They envy less, and better accept human authorities and hierarchy, including hereditary elites at the top , women and kids lower down, and human and animal slaves at the bottom. They identify more with strangers who share their ethnicity or culture, and more fear others. They have more murder and are less bothered by violence in war, and toward foreigners, kids, slaves, and animals. They more think people should learn their place and stay there. Nature’s place is to be ruled and changed by humans..."
Forse che i valori tipici di un' umanità povera, nomade e improduttiva siano destinati a tornare nell' era dell' abbondanza?
Il solito Robin Hanson con argomenti creativi scompagina le carte in tavola: i progressisti in realtà sarebbero impegnati in modo più o meno cosciente a recuperare una tradizione più antica mentre i conservatori supporterebbero una tradizione in erba (meno di 10.000 anni), quella dell' Uomo Agricolo.
La Tradizione con la "T" maiuscola, quella vera, quella più antica, sarebbe quella dell' Uomo Raccoglitore.
Ecco una descrizione del progressista/raccoglitore:
"... these folks eat a healthier more varied diet, and get better exercise. They more love nature, travel, and exploration, and they move more often to new communities. They work fewer hours, and have more complex mentally-challenging jobs. They talk more openly about sex, are more sexually promiscuous, and more accepting of divorce, abortion, homosexuality, and pre-marital and extra-marital sex. They have fewer kids, who they are more reluctant to discipline or constrain. They more emphasize their love for kids, and teach kids to more value generosity, trust, and honesty. These folks care less for land or material posessions, relative to people. They spend more time on leisure, music, dance, story-telling and the arts. They are less comfortable with war, domination, bragging, or money and material inequalities, and they push more for sharing and redistribution. They more want lots of discussion of group decisions, with everyone having an equal voice and free to speak their mind. They deal with conflicts more personally and informally, and more prefer unhappy folk to be free to leave. Their leaders lead more by consensus..."
Ed eccone una del conservatore/agricolo:
"... these folks travel less, and move less often from where they grew up. They are more polite and care more for cleanliness and order. They have more self-sacrifice and self-control, which makes them more stressed and suicidal. They work harder and longer at more tedious and less healthy jobs, and are more faithful to their spouses and their communities. They make better warriors, and expect and prepare more for disasters like war, famine, and disease. They have a stronger sense of honor and shame, and enforce more social rules, which let them depend more on folks they know less. When considering rule violators, they look more at specific rules, and less at the entire person and what feels right. Fewer topics are open for discussion or negotiation... these folks believe more in good and evil, and in powerful gods who enforce social norms. They envy less, and better accept human authorities and hierarchy, including hereditary elites at the top , women and kids lower down, and human and animal slaves at the bottom. They identify more with strangers who share their ethnicity or culture, and more fear others. They have more murder and are less bothered by violence in war, and toward foreigners, kids, slaves, and animals. They more think people should learn their place and stay there. Nature’s place is to be ruled and changed by humans..."
Forse che i valori tipici di un' umanità povera, nomade e improduttiva siano destinati a tornare nell' era dell' abbondanza?
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