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sabato 8 febbraio 2020

NESSUNO VUOLE SPRECARE LA SUA RISERVA DI RISCHIO

NESSUNO VUOLE SPRECARE LA SUA RISERVA DI RISCHIO
Ridurre i rischi di una certa attività aumenta la nostra voglia per attività più rischiose. Abbiamo una riserva di rischio, se non occorre più allocarla in un posto, l'allocheremo altrove. Perché mai non dovremmo valorizzarla? Ciò rappresenta una sfida fondamentale per gli operatori della sicurezza. Affinché caschi, freni antibloccaggio, cinture di sicurezza, eccetera facciano il loro lavoro, dobbiamo prendere in considerazione il modo in cui cambiano il nostro comportamento. Molto spesso la sicurezza e la rassicurazione si bilanciano annullando ogni effetto.
Il capitolo 4 di questo libro ricostruisce con perizia le vicende del casco nel football americano e di come la sua introduzione abbia reso il gioco più violento. "Ora insegniamo ai nostri ragazzi a speronare e a caricare a testa bassa", diceva Woody Hayes, il leggendario allenatore per Ohio State, nel 1962. "Vogliamo che le difese piantino il loro casco proprio sotto il mento dell'avversario, lì dove fa più male". L'introduzione del casco ha ridotto alcune delle lesioni più brutte, portando allo stesso tempo a più lesioni di tipo diverso.
E' chiaro ora perché il preservativo fatica tanto nel prevenire l'AIDS?
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Why anti-lock brakes make us drive faster Why saving money can lead to financial crisesHow football helmets make the game more dangerousWhy letting forest fires burn can be safer than putting them outWe have learned a staggering amount about human nature and disaster-yet we are continually unprep...

venerdì 7 febbraio 2020

hl Death and Politics + FACE

FUMA CHE TI PASSA

Il rischio è una strana bestia, ha orrore del vuoto. Voglio dire, non puoi abbassarlo senza sostituirlo.

Negli USA hanno sostituito le sigarette con gli oppioidi, le morti sono schizzate in alto.


POVERI E IMPOVERITI


Per papa Francesco "questa economia uccide". Lo dice con il tono cazzuto del Padre del Deserto (non c'è niente di più "periferico" che il deserto). Per "questa economia" intende il capitalismo; quanto a "chi" uccida è ovvio: i poveri, gli esclusi, gli emarginati. Una tesi che suona bislacca se pensiamo di vivere nell'epoca che ha visto miliardi di persone uscire dalla povertà per essere inclusi nel circuito del denaro. Ma fa niente, se il nemico messo nel mirino è quello giusto e le intenzioni sono buone (per lastricare le vie dell'inferno), nessuno solleverà mai il ditino nemmeno se dite che 2+2 fa 5 o che l'acqua si sta disidratando. Anzi, si corre deferenti in soccorso a sirene spiegate. Ecco allora che se Bergoglio non puo' coprire il ruolo di alfiere dei poveri, sarà l'alfiere degli impoveriti, ovvero la classe media dei paesi ricchi. Francamente non saprei dire se il pugnace populismo di Francesco apprezzerà questa inversione: i poveri abitano le amate periferie del mondo mentre gli impoveriti sono degli inurbati, magari non proprio nella ZTL ma pur sempre cittadini di metropoli prospere. Purtroppo per lui non ha scelta: o mangia questa minestra o salta dalla finestra.
E' proprio su questa categoria umana in sofferenza che si concentra l'analisi di un soccorritore di eccellenza come Angus Deaton, già premio Nobel per l'economia; i connotati della vittima non sono molto attraenti: maschio, bianco, tra i 40 e i 50, senza laurea, è costui la persona realmente in difficoltà nella nostra epoca. E' gente che muore letteralmente per disperazione ("Death of Despair"). Suicidio, oppioidi e alcol sono i suoi migliori amici. Risultato: impennata dei disturbi mentali e calo della speranza di vita (prima volta dopo secoli di continui aumenti). Ma per non gettare i fedeli nel panico, i colpevoli restano comunque quelli indicati da Francesco, che quindi si salva in corner: l'industria farmaceutica, il sistema sanitario privato e le Big Tech, responsabili di scandalose diseguaglianze economiche. Il capitalismo moderno, insomma. Anche i rimedi sono, in fondo, quelli a cui allude il papa (ma anche Marx): regolamentazione dell'economia, ampio spazio all'interventismo governativo e generosa redistribuzione delle ricchezze.
Ma il correttore delle bozze papali, per darsi un tono, non puo' ridurre tutto a una diagnosi/prognosi aridamente economicista, deve ammettere a denti stretti che le "morti per disperazione" non hanno a che fare con la povertà - nemmeno quella molto relativa che si vive dalle nostre parti - ma riflettono la perdita di uno stile di vita tipico della classe lavoratrice bianca meno istruita. Se la stagnazione degli stipendi pesa, per produrre "disperazione" pesa molto di più il declino della famiglia, della comunità e della religione. Sono gli elementi non materiali che ci proteggono dalla disperazione. Purtroppo, dopo questo romantico inciso, ci si dimentica tutto, ci si disconnette per passare ai rimedi tutti "materialisti" di cui sopra.
Quell'inciso resta comunque la cosa più convincente del libro di Deaton, anche a me sembra che il matrimonio, per esempio, sia una variabile cruciale per spiegare un certo scollamento. La mortalità di cui sopra non si concentra solo sui non-istruiti ma soprattutto sui non-sposati. L' economia ucciderà anche, caro Bergoglio, ma la mancanza di relazioni forti uccide ancora di più. E qui scatta la domanda: puo' il declino del matrimonio essere attribuito al conflitto economico tra lavoro e capitale? Non ci si sposa forse perché i salari stagnano? Non si mette su famiglia perché le multinazionali fanno l'outsourcing? Le ragazze non ti guardano perché il call center dove lavori ti ha ridotto a "povero relativo"?
Ci sono storie migliori, basta alzare lo sguardo per vederle, questa è la mia preferita: la tecnologia dominante per una gran parte dell'era industriale ha dato agli uomini un vantaggio nel mondo del lavoro fuori casa, lasciando alle donne un vantaggio comparato nel lavoro domestico. La natura complementare dei due ruoli ha reso il matrimonio attraente per entrambi. Con l'ascesa del settore dei servizi, insieme ai tanti elettrodomestici che hanno abbassato il costo delle faccende domestiche, molte casalinghe sono confluite nella forza lavoro, e sempre di più in ruoli di responsabilità. Ciò riduce il valore del maschio, portando a un tasso inferiore di matrimoni.
Con buona pace di Bergoglio e Deaton, questa narrativa alternativa elimina dal quadro "l'avido capitalista" che rovina le famiglie, si tratta di processi naturali e addirittura auspicabili, roba che non si aggiusta con i sussidi a pioggia e i decreti legge o il parroco piacione ma, per esempio, con una cultura che veda nel matrimonio - scusate se mi limito a questa istituzione - un valore prima ancora che una convenienza. È strano perché costruire questa cultura dovrebbe essere il core business della Chiesa Cattolica, evidentemente in questa fase si preferisce fare gli economisti dilettanti.
Arnold Kling Senior Affiliated Scholar
Citation (APA): Scholar, A. K. S. A. (2020). Death and Politics [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia (giallo) - Posizione 2
Death and Politics By Arnold
Nota - Posizione 3
Suicidi droga....morti da disperazione. I soliti colpevoli: cause farmaceutiche e sistema sanitario. Solito congronto: la disperazione ha cause materiali o culturali? Matrimonio o stipendio? Relazioni o patrimonio?
Evidenzia (giallo) - Posizione 5
We considered using the phrase “the failure of capitalism”
Nota - Posizione 5
Poi hanno preferito il futuro del caitalismo
Evidenzia (giallo) - Posizione 7
the seemingly inexorable rise in longevity in the United States had stalled out.
Nota - Posizione 8
Striking
Evidenzia (giallo) - Posizione 9
disturbing patterns of mortality in the United States
Nota - Posizione 9
Database del libro
Evidenzia (giallo) - Posizione 9
overhaul pharmaceutical regulation,
Nota - Posizione 9
Di cosa abbiamo bisogno? riceta 1
Evidenzia (giallo) - Posizione 10
shift the balance of power in the economy away from capital and toward labor.
Nota - Posizione 10
Ricetta 2
Evidenzia (giallo) - Posizione 12
The Actuarial Analysis
Nota - Posizione 12
Tttttttt
Evidenzia (giallo) - Posizione 12
Midlife mortality, meaning the rate at which people die in their 40s and 50s,
Nota - Posizione 12
Una salita che si é fermata
Evidenzia (giallo) - Posizione 15
non-Hispanic whites in the United States
Nota - Posizione 15
I piú colpiti
Evidenzia (giallo) - Posizione 21
opioids, suicide, and alcohol, along with a slowdown in progress against heart disease.
Nota - Posizione 21
Le cause individuate dagli autori. Morti da disperazione
Evidenzia (giallo) - Posizione 24
compare death rates for those with and without a college degree.
Nota - Posizione 25
Altro elemento
Evidenzia (giallo) - Posizione 26
for those with less than a bachelor's degree death rates rose by 25 percent,
Evidenzia (giallo) - Posizione 29
earnings gap has widened between those with and without a college degree,
Nota - Posizione 29
La causa x gli autori
Evidenzia (giallo) - Posizione 30
The authors find evidence of a similar divergence in other indicators, most notably mental health.
Evidenzia (giallo) - Posizione 34
The Political Statement
Nota - Posizione 34
Ttttttttt
Evidenzia (giallo) - Posizione 35
pharmaceutical industry, the American health care system, and the presence in American capitalism of extraordinary ruthlessness and rent-seeking
Nota - Posizione 36
I colpevoli
Evidenzia (giallo) - Posizione 38
opioids are still being wildly overprescribed for chronic pain.
Nota - Posizione 39
X gli autori
Evidenzia (giallo) - Posizione 43
increasing the antitrust scrutiny of company acquisitions by large firms, and raising the minimum wage.
Nota - Posizione 44
Misure più specifiche
Evidenzia (giallo) - Posizione 49
(reviving unions and requiring employee representation on corporate boards)
Nota - Posizione 49
Altre misure
Evidenzia (giallo) - Posizione 50
tighter regulations on outsourcing— reflects
Nota - Posizione 50
Ancora
Evidenzia (giallo) - Posizione 53
The Disconnect
Nota - Posizione 53
Ttttttt
Evidenzia (giallo) - Posizione 59
authors emphasize that other rich countries have not experienced a comparable rise in deaths of despair.
Nota - Posizione 60
Il punto di forza
Evidenzia (giallo) - Posizione 68
If high population density is protective against suicide, then this might explain some of the difference between mortality experience in America compared with rich countries in Europe and Asia.
Nota - Posizione 70
Gli autoru stessi danno una spiega alternativa agli eventi
Evidenzia (giallo) - Posizione 71
“tobacco use in the US is a good deal lower than in many other rich countries.”
Nota - Posizione 71
Forse si va sugli opioidi pee compensare il fumo ######
Evidenzia (giallo) - Posizione 72
It is possible that for people who turn to drugs for comfort, smoking actually increases longevity relative to the alternatives
Evidenzia (giallo) - Posizione 74
deaths from illegal opioids outnumber those from prescription drugs.
Nota - Posizione 74
Un fatto su cui si sorvola. L oppio prescritto é del 50%
Evidenzia (giallo) - Posizione 84
The United States is the outlier in the picture; it has lower life expectancy than other countries but vastly higher expenditures per person on health.
Nota - Posizione 85
Passando alla sanitá l acvusa si ripete.
Evidenzia (giallo) - Posizione 88
Their claim is that high incomes for health care providers detract from the well-being of other Americans,
Nota - Posizione 89
La tesi
Evidenzia (giallo) - Posizione 90
Knee replacement surgery has grown exponentially in the United States,
Nota - Posizione 91
Un esempio. 30mrd spesi
Evidenzia (giallo) - Posizione 93
From the perspective of someone looking at health care spending in terms of whether or not it prolongs life, this $ 30 billion would represent waste.
Nota - Posizione 94
Altri paesi nn la consentono
Evidenzia (giallo) - Posizione 95
Knee replacement is intended to improve the quality of life, not to extend life.
Evidenzia (giallo) - Posizione 97
the issue of health care spending is quite complex.
Nota - Posizione 98
Il punto
Evidenzia (giallo) - Posizione 99
Non-material Causes
Nota - Posizione 99
Ttttttttt
Evidenzia (giallo) - Posizione 99
no direct link to poverty.
Nota - Posizione 100
Le morti x disperazione
Evidenzia (giallo) - Posizione 102
deaths of despair reflect a long-term and slowly unfolding loss of a way of life for the white, less-educated working class.
Nota - Posizione 102
Tesi del libro
Evidenzia (giallo) - Posizione 104
much more important for despair is the decline of family, community, and religion.
Nota - Posizione 104
Ancora il libro
Evidenzia (giallo) - Posizione 106
it was the destruction of a way of life
Evidenzia (giallo) - Posizione 107
it is the non-material elements of life— family, community, and religion— that protect against despair.
Nota - Posizione 107
Eppure gli autori glissani x puntare su cause materiali
Evidenzia (giallo) - Posizione 108
non-material causes, such as changes in social norms,
Evidenzia (giallo) - Posizione 109
Philip N. Cohen,
Evidenzia (giallo) - Posizione 110
marital status is a crucial variable.
Nota - Posizione 110
Secondo un ricercatore
Evidenzia (giallo) - Posizione 111
White mortality is limited almost exclusively to those who are not married,
Evidenzia (giallo) - Posizione 118
Having children outside the marital bond creates a different lifetime experience. The parents— particularly the fathers— grow old without close relationships to children,
Evidenzia (giallo) - Posizione 121
Can the decline in marriage be attributed primarily to a change in bargaining power between labor and capital?
Nota - Posizione 122
Strane connessioni
Evidenzia (giallo) - Posizione 123
The technology that dominated manufacturing through much of the industrial era gave men an absolute advantage in doing work in the market, leaving women with a comparative advantage in household labor. The complementary nature of their labor made marriage attractive to both. With the rise of the service sector, along with inventions that have lowered the cost of housework, many fewer women work in the home
Nota - Posizione 126
Una narrativa che scagiona il capitalista
Evidenzia (giallo) - Posizione 127
This alternative narrative takes the capitalist villain out of the picture.
Evidenzia (giallo) - Posizione 132
any link between those proposed remedies and the illness of social isolation is at best indirect and not well established.
Nota - Posizione 133
Conclusione

martedì 29 agosto 2017

1. La logica delle regole

La regolamentazione e la ricchezza delle nazioni. Il rapporto tra la regolamentazione e il progresso economico (FREEdom Vol. 8) (Italian Edition)
Sam Peltzman

1. Regolamentazione in materia di sicurezza stradale
Note:1@@@@@@@@@@@@@@@

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3,5%. Voglio che vi ricordiate questo numero perché ci ritornerò più avanti. Come potete vedere dal grafico, è la percentuale annua di diminuzione dei decessi per miglio stradale negli Stati Uniti dal 1925 al 1960, ossia dalle origini del mercato automobilistico
Note:3,5

Yellow highlight | Location: 107
la sicurezza stradale ha visto un significativo progresso
Yellow highlight | Location: 109
una serie di piccoli miglioramenti su innumerevoli fronti, dalla progettazione automobilistica e stradale all’abilità dei conducenti, alle tecniche di pronto intervento medico e così via.
Note:MIGLIORAMENTI

Yellow highlight | Location: 125
il Congresso ha varato il Motor Vehicle Safety Act nel 1966;
Yellow highlight | Location: 134
Oltre 30 anni fa, decisi di studiare da vicino l’esperienza relativa ai primi standard di sicurezza stradale, pochi anni dopo la loro introduzione. Era stata resa obbligatoria l’installazione di cinture di sicurezza e i piantoni dello sterzo e il parabrezza dovevano essere ad assorbimento d’urto, per proteggere i passeggeri nel caso in cui vi fossero stati sbattuti contro.
Note:LE PRIME MISURE IMPOSTE

Yellow highlight | Location: 140
quando si ha fretta si è tentati di guidare in modo più veloce o più aggressivo; questa tentazione ha un prezzo, cioè un rischio più elevato di fare un incidente e rimanere feriti, se non addirittura di perdere la vita. I dispositivi di sicurezza obbligatori riducono questo prezzo riducendo la gravità delle conseguenze a cui si potrebbe andare incontro in caso di incidente. Se prima dell’entrata in vigore della legge le conseguenze di un incidente erano sufficientemente gravi da scoraggiare una guida veloce o rischiosa, in seguito l’effetto deterrente era meno probabile.
Note:COS È IL COMPORTAMENTO COMPENSATIVO?

Yellow highlight | Location: 148
in che misura
Note:LA DOMANDA

Yellow highlight | Location: 151
A mio avviso alcuni dati sembravano indicare una compensazione totale dei benefici. In particolare, la mortalità dei passeggeri per incidente stradale era effettivamente calata in modo significativo rispetto a quanto sarebbe stato ipotizzabile altrimenti. Tuttavia, questo dato è stato interamente compensato dall’aumento di incidenti e fatalità a carico di “non passeggeri”, ossia pedoni, ciclisti o motociclisti che non erano protetti dai dispositivi di sicurezza obbligatori sulle auto.
Note:COMPENSAZ TOTALE

Yellow highlight | Location: 157
una prolifica e continua letteratura empirica nel campo della sicurezza automobilistica
Yellow highlight | Location: 159
Nel complesso, ritengo che questa letteratura supporti l’ipotesi del comportamento compensativo. Gli studi divergono a seconda che la compensazione sia totale, come nel mio caso, o riguardi reazioni specifiche; per esempio, se derivi dall’aumento della mortalità tra non passeggeri o da un cambiamento comportamentale più generale. In ogni caso, l’evidenza ricorrente è che l’incidenza della legge sulla sicurezza stradale sul tasso di mortalità è notevolmente inferiore rispetto a quella che sarebbe se le persone in auto si comportassero come i manichini del crash test.
Note:L EVIDENZA CONFERMA**

Yellow highlight | Location: 164
Un esempio recente è rappresentato dal saggio di Alma Cohen e Liran Einav (2003), che tira le fila di questa ricerca trentennale. I due hanno studiato gli effetti delle leggi che impongono l’utilizzo delle cinture di sicurezza e ai loro occhi l’aumento della mortalità tra i non passeggeri non è significativo. Però, in linea con la maggior parte di questi studi, hanno constatato che l’incidenza reale di queste leggi sulla mortalità stradale è sostanzialmente inferiore a quella ipotizzabile in assenza di comportamenti compensativi. Le leggi hanno certamente incrementato l’utilizzo delle cinture di sicurezza, ma Einav e Cohen hanno calcolato che in assenza di comportamenti compensativi un simile incremento di utilizzo avrebbe dovuto salvare più del triplo delle vite di quanto in realtà è accaduto. È importante chiarire che questo risultato deludente non ha nulla a che fare con eventuali difetti tecnici dei dispositivi di sicurezza, i quali sembrano funzionare proprio come dovrebbero:
Note:UN ESEMPIO SULLE CINTURE DI SICUREZZA

Yellow highlight | Location: 175
2. L’American with Disabilities Act
Note:2@@@@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 179
una legge in materia di diritto al lavoro delle persone con disabilità.
Note:LA LEGGE DI CUI PARLIAMO

Yellow highlight | Location: 184
Il graduale spostamento dell’attività economica dal lavoro manuale al lavoro intellettuale, ossia dalla produzione di beni alla fornitura di servizi, stava già di per sé generando un aumento delle opportunità di lavoro per i disabili.
Note:APROGRESSO NATURALE

Yellow highlight | Location: 187
uno di Thomas DeLeire (2000) e l’altro di Daron Acemoglu e Joshua Angrist (2001),
Note:DIE STUDI... IL COLLOCAMENTO DEI DISABILI NON È MIGLIORATO

Yellow highlight | Location: 195
Con l’ADA, i costi relativi dell’assunzione e del licenziamento sono cambiati: se Mario non assume Maria, ora è punibile ai sensi di legge per discriminazione. D’altro canto, nel nostro sistema giuridico, Maria deve dimostrare che la decisione di Mario è un atto discriminatorio. E se Mario è sufficientemente attento
Note:COME UNA LEGGE CHE AVVANTAGGIA PUÒ SVANTAGGIARE

Yellow highlight | Location: 210
Poiché l’ADA ha ridotto le opportunità di occupazione per i disabili, in questo caso la reazione compensativa è più che proporzionale.
Note:ENTITÀ DELLA REAZIONE COMPENSATIVA

Yellow highlight | Location: 218
3. L’Endangered Species Act
Note:3@@@@@@@@@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 219
dall’Endangered Species Act (ESA) del 1973,
Note:PROVVEDIMENTO MOLTO STUDIATO

Yellow highlight | Location: 225
Nel momento in cui una specie viene inserita nell’elenco, i proprietari dei terreni dove è presente non possono fare cambiamenti che potrebbero metterne a repentaglio la sopravvivenza.
Note:COSA PREVEDE

Yellow highlight | Location: 235
A giudicare dall’obiettivo dichiarato, questo progetto normativo si è dimostrato un totale fallimento, visto che il tasso di recupero non raggiunge lo 0,5% (6 su oltre 1300) delle specie in elenco.
Note:PO HISSIME SPECIE RECUPERATE

Yellow highlight | Location: 240
Il primo, effettuato da Lueck e Michael (2003), si riferisce al picchio boreale, il secondo, di Margolis, Osgood e List (2007), alla civettina del Nord America.
Note:DUE STUDI CHE ILLUMINANO

Yellow highlight | Location: 247
questi volatili tendono a spostarsi frequentemente e quindi chi possiede un’area boschiva nei pressi di un’altra dove è insediato il picchio boreale ha un’unica soluzione: tagliare al più presto gli alberi!
Note:PICCHIO BOREALE... TEORIA DELLO SVILUPPO URBANISTICO PREVENTIVO

Yellow highlight | Location: 249
quanto si è sistematicamente verificato nei boschi del Nord Carolina.
Note:cccccc

Yellow highlight | Location: 256
sviluppo edilizio immediato nel momento in cui le civette si sono insediate nelle vicinanze.
Note:A TUCSON IN ARIZONA... LA CIVETTINA STUDIATA DA MARGOLIS

Yellow highlight | Location: 257
4. L’ironia dell’opulenza di Smith
Note | Location: 258
4@@@@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 293
La logica di progresso graduale che precede l’introduzione di un’importante innovazione legislativa è comune a diversi ambiti
Note:LA LOGICA DEL PROGRESSO GRADUALE

Yellow highlight | Location: 296
nella maggior parte dei casi il progresso graduale avrebbe probabilmente seguito la sua naturale evoluzione
Note:cccccc

Yellow highlight | Location: 300
dopo l’entrata in vigore della norma si verifica comunque un progresso e questo consente al regolatore di sottolinearlo con orgoglio
Note:cccccc

Yellow highlight | Location: 301
un economista che valuta il quadro completo potrebbe dire «la regolamentazione non ha nulla a che vedere con il progresso, che si sarebbe verificato comunque»,
Note:ccccc

Yellow highlight | Location: 313
L’analisi economica parte dal controfattuale. In altre parole, l’economista inizia la sua analisi chiedendosi «come starebbero le cose in assenza di regolamentazione?», poi confronta la situazione reale col controfattuale.
Note:LA VERA ANALISI È SEMPRE CONTROFATTUALE

Yellow highlight | Location: 325
5. La politica delle riforme
Note:5@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 341
il requisito della prova di efficacia era un disastro per la salute pubblica e in verità favoriva le malattie e addirittura la morte più di quanto non dovesse prevenirle.
Note:LE REGOLE PER INTRODURRE UN NUOVO FARMACO... QUANTE VITE SALVANO?… E QUANTE NE UCCIDONO?

Yellow highlight | Location: 357
i decessi dovuti a questa lentezza procedurale sono migliaia all’anno. Per contro, i benefici sono irrisori.
Note:cccccc

Yellow highlight | Location: 358
il mercato si liberava molto rapidamente dei farmaci inefficaci: le vendite crollavano entro pochi mesi dal lancio,
Note:PRIMA

Yellow highlight | Location: 367
questa pessima normativa sopravviva nello scenario politico perché è protetta dal naturale progresso dell’opulenza. La medicina evolve continuamente su tutti i fronti e sul mercato giungono continuamente farmaci nuovi ed efficaci, sebbene con ritardo. Il tasso di mortalità diminuisce al ritmo dell’1% all’anno, in linea con la tendenza degli ultimi cento anni. Allargando la prospettiva, qualche migliaio di decessi in più ogni anno non fa la differenza. Ma c’è un altro aspetto, forse più importante: i decessi di cui parlo sono il risultato di un’ipotesi controfattuale, ossia non sono direttamente attribuibili a un fallimento regolatorio. Immaginate che cosa succederebbe se un pericoloso veleno venisse lanciato sul mercato come nuovo farmaco e causasse la morte di migliaia di persone: sarebbe un grande scandalo. Questi decessi sarebbero collegati direttamente al processo regolatorio, che non riuscirebbe a sopravvivere sul piano politico. Ma le vere vittime di questa normativa non hanno ingoiato una pillola velenosa approvata per sbaglio da un’agenzia governativa, semplicemente non hanno fatto in tempo a ingoiarne una efficace
PERCHÈ LA REGOLAMENTAZIONE MEDICA CHE UCCIDE NON FA SCANDALO?.… PROGRESSO DELL'OPULENZA E DILEMMA DEL CONTROLLORE... VISIBILE E INVISIBILE

martedì 30 maggio 2017

Effetto Peltzman

Regolamentazione in materia di sicurezza stradale-La regolamentazione e la ricchezza delle nazioni. Il rapporto tra la regolamentazione e il progresso economico (FREEdom) (Italian Edition) by Sam Peltzman
Ricordatevi questo numero: 3.5
… 3,5%. Voglio che vi ricordiate questo numero perché ci ritornerò più avanti. Come potete vedere dal grafico, è la percentuale annua di diminuzione dei decessi per miglio stradale negli Stati Uniti dal 1925 al 1960, ossia dalle origini del mercato automobilistico…
La sicurezza stradale in America ha visto un significativo progresso nel tempo. I miglioramenti sono stati importanti.
A chi dare merito?
Sicuramente alla tecnica
… una serie di piccoli miglioramenti su innumerevoli fronti, dalla progettazione automobilistica e stradale all’abilità dei conducenti, alle tecniche di pronto intervento medico e così via…
Ma anche alla regolamentazione
… il Congresso ha varato il Motor Vehicle Safety Act nel 1966…
Le prime regole rimontano a diversi decenni fa…
… Oltre 30 anni fa, decisi di studiare da vicino l’esperienza relativa ai primi standard di sicurezza stradale, pochi anni dopo la loro introduzione. Era stata resa obbligatoria l’installazione di cinture di sicurezza e i piantoni dello sterzo e il parabrezza dovevano essere ad assorbimento d’urto, per proteggere i passeggeri nel caso in cui vi fossero stati sbattuti contro…
Ma forse il merito assegnato alle regole è immeritato, a volte del tutto usurpato.
Perché?
A causa dei cosiddetti comportamenti compensativi. Un esempio mper capire meglio la logica sottostante…
… quando si ha fretta si è tentati di guidare in modo più veloce o più aggressivo; questa tentazione ha un prezzo, cioè un rischio più elevato di fare un incidente e rimanere feriti, se non addirittura di perdere la vita. I dispositivi di sicurezza obbligatori riducono questo prezzo riducendo la gravità delle conseguenze a cui si potrebbe andare incontro in caso di incidente. Se prima dell’entrata in vigore della legge le conseguenze di un incidente erano sufficientemente gravi da scoraggiare una guida veloce o rischiosa, in seguito l’effetto deterrente era meno probabile…
Se noi riteniamo ottimale prendere una certa dose di rischio, qualora ci vincolino certi comportamenti, agiremo su quelli rimasti nella nostra sfera discrezionale.
Non che la riduzione del rischio complessivo sia incomprimibile, ma per ottenerla occorre costruire una gabbia di regole per cui a volte il gioco non vale più la candela.
Esempio: le cinture di sicurezza mi spingono ad andare più veloce per cui se voglio che l’obbligo delle cinture sia efficace devo introdurre anche dei limiti di velocità. E questi sono solo due anelli di una lunga catena.
Le regole sono come le ciliegie: l’una tira l’altra. Vederle in modo isolato non ha senso.
***
Ma dopo aver esposto la logica bisogna passare ai fatti: in che misura opera la compensazione?
Qui ogni regola fa storia a sé.
Spesso – in tema di circolazione - opera una compensazione “completa”…
… A mio avviso alcuni dati sembravano indicare una compensazione totale dei benefici. In particolare, la mortalità dei passeggeri per incidente stradale era effettivamente calata in modo significativo rispetto a quanto sarebbe stato ipotizzabile altrimenti. Tuttavia, questo dato è stato interamente compensato dall’aumento di incidenti e fatalità a carico di “non passeggeri”, ossia pedoni, ciclisti o motociclisti che non erano protetti dai dispositivi di sicurezza obbligatori sulle auto…
Siamo fortunati a possedere una prolifica e continua letteratura empirica nel campo della sicurezza automobilistica.
L’evidenza sembra confermare un ruolo importante della compensazione…
… Nel complesso, ritengo che questa letteratura supporti l’ipotesi del comportamento compensativo. Gli studi divergono a seconda che la compensazione sia totale, come nel mio caso, o riguardi reazioni specifiche; per esempio, se derivi dall’aumento della mortalità tra non passeggeri o da un cambiamento comportamentale più generale. In ogni caso, l’evidenza ricorrente è che l’incidenza della legge sulla sicurezza stradale sul tasso di mortalità è notevolmente inferiore rispetto a quella che sarebbe se le persone in auto si comportassero come i manichini del crash test…
Il caso delle cinture di sicurezza
… Un esempio recente è rappresentato dal saggio di Alma Cohen e Liran Einav (2003), che tira le fila di questa ricerca trentennale. I due hanno studiato gli effetti delle leggi che impongono l’utilizzo delle cinture di sicurezza e ai loro occhi l’aumento della mortalità tra i non passeggeri non è significativo. Però, in linea con la maggior parte di questi studi, hanno constatato che l’incidenza reale di queste leggi sulla mortalità stradale è sostanzialmente inferiore a quella ipotizzabile in assenza di comportamenti compensativi. Le leggi hanno certamente incrementato l’utilizzo delle cinture di sicurezza, ma Einav e Cohen hanno calcolato che in assenza di comportamenti compensativi un simile incremento di utilizzo avrebbe dovuto salvare più del triplo delle vite di quanto in realtà è accaduto. È importante chiarire che questo risultato deludente non ha nulla a che fare con eventuali difetti tecnici dei dispositivi di sicurezza, i quali sembrano funzionare proprio come dovrebbero…

venerdì 26 maggio 2017

1. Regolamentazione in materia di sicurezza stradale-La regolamentazione e la ricchezza delle nazioni. Il rapporto tra la regolamentazione e il progresso economico (FREEdom) (Italian Edition) by Sam Peltzman

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Note: 1@@@@@@@@@@@@@@@ Edit
3,5%. Voglio che vi ricordiate questo numero perché ci ritornerò più avanti. Come potete vedere dal grafico, è la percentuale annua di diminuzione dei decessi per miglio stradale negli Stati Uniti dal 1925 al 1960, ossia dalle origini del mercato automobilisticoRead more at location 102
Note: 3,5 Edit
la sicurezza stradale ha visto un significativo progressoRead more at location 107
una serie di piccoli miglioramenti su innumerevoli fronti, dalla progettazione automobilistica e stradale all’abilità dei conducenti, alle tecniche di pronto intervento medico e così via.Read more at location 109
Note: MIGLIORAMENTI Edit
il Congresso ha varato il Motor Vehicle Safety Act nel 1966;Read more at location 125
Oltre 30 anni fa, decisi di studiare da vicino l’esperienza relativa ai primi standard di sicurezza stradale, pochi anni dopo la loro introduzione. Era stata resa obbligatoria l’installazione di cinture di sicurezza e i piantoni dello sterzo e il parabrezza dovevano essere ad assorbimento d’urto, per proteggere i passeggeri nel caso in cui vi fossero stati sbattuti contro.Read more at location 134
Note: LE PRIME MISURE IMPOSTE Edit
quando si ha fretta si è tentati di guidare in modo più veloce o più aggressivo; questa tentazione ha un prezzo, cioè un rischio più elevato di fare un incidente e rimanere feriti, se non addirittura di perdere la vita. I dispositivi di sicurezza obbligatori riducono questo prezzo riducendo la gravità delle conseguenze a cui si potrebbe andare incontro in caso di incidente. Se prima dell’entrata in vigore della legge le conseguenze di un incidente erano sufficientemente gravi da scoraggiare una guida veloce o rischiosa, in seguito l’effetto deterrente era meno probabile.Read more at location 140
Note: COS È IL COMPORTAMENTO COMPENSATIVO? Edit
in che misuraRead more at location 148
Note: LA DOMANDA Edit
A mio avviso alcuni dati sembravano indicare una compensazione totale dei benefici. In particolare, la mortalità dei passeggeri per incidente stradale era effettivamente calata in modo significativo rispetto a quanto sarebbe stato ipotizzabile altrimenti. Tuttavia, questo dato è stato interamente compensato dall’aumento di incidenti e fatalità a carico di “non passeggeri”, ossia pedoni, ciclisti o motociclisti che non erano protetti dai dispositivi di sicurezza obbligatori sulle auto.Read more at location 151
Note: COMPENSAZ TOTALE Edit
una prolifica e continua letteratura empirica nel campo della sicurezza automobilisticaRead more at location 157
Nel complesso, ritengo che questa letteratura supporti l’ipotesi del comportamento compensativo. Gli studi divergono a seconda che la compensazione sia totale, come nel mio caso, o riguardi reazioni specifiche; per esempio, se derivi dall’aumento della mortalità tra non passeggeri o da un cambiamento comportamentale più generale. In ogni caso, l’evidenza ricorrente è che l’incidenza della legge sulla sicurezza stradale sul tasso di mortalità è notevolmente inferiore rispetto a quella che sarebbe se le persone in auto si comportassero come i manichini del crash test.Read more at location 159
Note: L EVIDENZA CONFERMA** Edit
Un esempio recente è rappresentato dal saggio di Alma Cohen e Liran Einav (2003), che tira le fila di questa ricerca trentennale. I due hanno studiato gli effetti delle leggi che impongono l’utilizzo delle cinture di sicurezza e ai loro occhi l’aumento della mortalità tra i non passeggeri non è significativo. Però, in linea con la maggior parte di questi studi, hanno constatato che l’incidenza reale di queste leggi sulla mortalità stradale è sostanzialmente inferiore a quella ipotizzabile in assenza di comportamenti compensativi. Le leggi hanno certamente incrementato l’utilizzo delle cinture di sicurezza, ma Einav e Cohen hanno calcolato che in assenza di comportamenti compensativi un simile incremento di utilizzo avrebbe dovuto salvare più del triplo delle vite di quanto in realtà è accaduto. È importante chiarire che questo risultato deludente non ha nulla a che fare con eventuali difetti tecnici dei dispositivi di sicurezza, i quali sembrano funzionare proprio come dovrebbero:Read more at location 164
Note: UN ESEMPIO SULLE CINTURE DI SICUREZZA Edit