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giovedì 2 gennaio 2020

Prelude - 2 Fall and rise II parte - CON SAGGIO C'E' CHI SCENDE E C'E' CHI SALE

C'E' CHI SCENDE E C'E' CHI SALE

In questo mondo dominato dall'uomo molti animali sono in serio pericolo e stanno sparendo, ma altre specie approfittando delle nuove opportunità lasciate sul terreno da queste crisi, ovvero dell'antropocene (l'ambiente creato artificialmente dall'uomo). Esempio: i passeri; sono sempre più numerosi e si insediano ovunque, anche dove prima, in assenza dell'uomo, non era possibile vivere per loro. Si moltiplicano sia nel numero che nella varietà.

Ci sono almeno quattro cambiamenti causati dall'uomo: 1) quelli causati dalla caccia e dalle attività per cibarsi, 2) quelli realizzati per fare spazio all'agricoltura, 3) quelli causati dal cambiamento climatico, 4) quelli causati dall'intesificazione dei trasporti. Si tratta di quattro minacce alla fauna che però hanno portato anche opportunità inattese.

ma nel complesso, la diversità biologica sta salendo o scendendo? Di certo moltissime specie animali si sono estinte e si stanno estinguendo. Tuttavia, non è così ovvio che il saldo sia così pesantemente in passivo. Occorre tenere condo delle nuove migrazioni, delle nuove varianti che emergono laddove è stato riempito un vuoto. Dobbiamo cioè tenere conto dei successi evoluzionistici associati con l'antropocene.

Guardiamo agli elefanti per capire cosa sia successo alla megafauna del pianeta terra. Li trovi nella variante "pigmea" nella foresta piovosa del Borneo. Li trovi nella savana in Sudafrica. Gli elefanti puoi vederli in condizioni semi desertiche come nelle umidissime foreste pluviali. La domanda sorge spontanea: perché, se gli elefanti possono vivere in ambienti così diversi, non vivono in tutto il mondo? In effetti vivevano in tutto il mondo, ma li abbiamo sterminati. I clan dei nostri antenati li cacciarono fino all'estinzione. Dovevamo mangiarli. Dovevano sfruttare anche ossa e zanne. Ma ancora oggi la gente continua ad ucciderli: sono animali pericolosi, sono responsabili della morte di circa cinquecento persone all'anno. Quando il testosterone schizza loro nel cervello sono macchine di morte, per questo i villaggi nelle vicinanze dei loro passeggi sono circondati da fili elettrici e trapuntati da torrette di guardia. Ma la guerra uomo/elefante è asimmetrica: prendi gli uomini morti, moltiplicali per 50 otterrai le vittime tra gli elefanti. Gli uomini possono uccidere gli elefanti più velocemente di quanto gli elefanti possano riprodursi. La cosa stupefacente, piuttosto, è che ne esistano ancora. Ma perchè solo in Africa e in Asia? Congettura: in Africa hanno vissuto insieme a scimmie pre-umane sin dall'inizio della loro storia abituandosi sia alla difesa e all'attacco. In special modo hanno imparato a proteggersi dietro la recinzione virtuale della mosca tse-tse. Quello è un animale micidiale: 48.000 persone a sud del Sahara muoiono ogni anno di malattia del sonno e il bilancio sul nostro bestiame è ancora peggiore. Gli elefanti, al contrario, avendo una pelle sufficientemente dura, scoraggiano la mosca della morte. E in India? Laggiù, l'elefante è sempre stato utile per il lavoro. Nelle guerre erano carri armati viventi, in tempo di pace erano macchine per il sollevamento di carichi pesanti, camion e bulldozer a sangue caldo. Prendono il centro della scena in festival culturali e cerimonie religiose e viene anche sfruttati come piattaforma di osservazione per i turisti. C'è anche da dire che le elefantesse indiane, e alcuni maschi, non hanno nemmeno zanne.

In America, il paesaggio primordiale dove l'elefante scorazzava è stato sostituito da erba falciata, alberi piantati, passeri "domestici" dall'Asia e fringuelli domestici nordamericani. Prima della carneficina probabilmente ne esistevano più di venti specie: mammut, mastodonti, gomphotheres, stegodonti, eccetera. Oggi, nel mondo, solo tre specie sopravvivono. Li trovi solo nei parchi e, paradossalmente, nelle riserve di caccia. Un tempo elefanti di sette tonnellate con zanne dritte vivevano in tutta Europa. Dove oggi sorge Venezia e prosperano piccioni, gatti e topi, ieri erano di casa ippopotami ed elefanti. Quando si sono estinti qualcuno (della specie nana) è rimasto intrappolato sulle isole prolungando l'agonia della specie: Malta, Sicilia, Cipro. Altro grande scomparso: il mammut, parente dell'elefante indiano. Compreso il mammut colombiano. Una specie sopravvisse più a lungo sulle Isole del Canale al largo della California, con altre sotto specie nelle isole del Mediterraneo: Creta e Sardegna. Messico e Argentina ospitavano almeno tre specie di antichi gomphotheres. Tuttavia, l'antenato più impressionante era lo Stegodonte asiatico di dieci tonnellate, quattro metri al garrese. Vagava dal Pakistan al Giappone. Insomma: gli elefanti erano ovunque e furono sterminati quasi ovunque dalla scimmia carnivora. Anche un pirla poteva far fuori un mammut. Guardate come oggi i Guaranì dell'amazzonia cacciano il tapiro (un bestione non da poco): basta una trave del legno su una buca ricoperta da frasche succulenti, et voilà, il tapiro casca nel trappolone, poi arriva il cacciatore a finirlo con la sua lancia. Ergo: il più grande mammifero sudamericano sopravvissuto potrebbe essere catturato e ucciso da una sola persona mingherlina. Allo stesso modo si cattura e si uccide in scioltezza anche il pericoloso giaguaro, le cui gabbie sul fondo hanno spuntoni al fine da farlo agonizzare fin da subito. Ecco, la trappola del giaguaro avrebbe potuto impalare 10.000 anni fa lo Smilodon dai denti a sciabola, una bestiaccia quattro volte più pesante del giaguaro. Sì, 10.000 anni fa, quando l'uomo discendeva il continente americano imbattendosi in una megafauna ingenua che mai lo aveva incontrato e imparato a temerlo. Niente di tutto ciò vediamo nei film di Hollywood dove i cacciatori dell'Età della Pietra gonfiano i muscoli per combattere all'ultimo sangue con fiere mortali. Ecco, senza questi cacciatori faremmo i nostri safari nella fauna selvatica dell' Argentina, dove a elefanti di gomphothere si univano enormi bradipi di terra, armadilli dalle dimensioni di un auto e toxodoni senza corna, simili a rinoceronti. Saremmo circondati da una serie impressionante di animali incredibilmente grandi. Uccelli giganti alti tre metri, marsupiali da due tonnellate, lemuri enormi. Ecco una breve lista degli animali antichi rinvenuti nelle trappole presso Los Angeles (una manna per gli archeologi della megafauna): mastino americano, mammut colombiano, cavallo messicano, tapiro californiano, tre varietà di bradipo terrestre, cammelli americani, lama a testa larga, pecari sovradimensionati, enormi orsi a faccia corta, lupi terribili, tigri dai denti a sciabola, ghepardi, mega-gatti e mega-puma. L'estinzione di questo bestiario è stata quasi istantanea. La vittima più illustre forse è stata l'aquila di Haast, un uccellaccio così enorme che sarebbe stato in grado di fuggire con un bambino nei suoi artigli. Nell'arcipelago del Pacifico, tanto per dire, gli uccelli sono stati sterminati, abbiamo fatto fuori una specie su due. I tempi dello stermino sono brevissimi ma sufficientemente lunghi da far sparire questi massacri dalle nostre memorie: gli europei di oggi sono generalmente ignari dell'assenza di rinoceronti e leoni. Ma stando all'oggi, chi sa che il 26 settembre 2016 è sparita per sempre una certa raganella?

Il nostro inventario ufficiale delle estinzioni causate dall'uomo inizia nel 1500. Il 2% di tutte le specie di mammiferi sono scomparse, così come l'1,6 per cento degli uccelli, il 2 per cento degli anfibi; insomma, si stima che dal 5 al 6% di tutte le specie di mammiferi si sono estinte non riuscendo a convivere con l'uomo. Queste specie selvatiche rappresentano una sostanziale perdita di diversità biologica, quasi interamente causata dall'uomo. Ricordo però che nelle 5 estinzioni di massa 2/3 delle specie animali sparirono dal pianeta. Il confronto è improponibile, anche se quella causata dall'uomo puo' essere definita una "mini estinzione di massa". Si tratta di una perdita devastante ma, per fortuna, non è tutto quanto c'è da dire in merito. Ora racconto l'altro pezzo, anche se, mi scuserete, lo prendo un po' alla lontana.

Sessantasei milioni di anni fa un'estinzione di massa ha ucciso tutti i dinosauri. Un asteroide largo dieci chilometri si è schiantato contro quello che ora è lo Yucatán sollevando una nube di polvere generata dall'esplosione che ha provocato un forte raffreddamento climatico. La causa immediata è stata la morte diffusa delle piante e la proliferazione di piogge acide. In seguito, con la ricaduta della polvere, si è registrato un estremo riscaldamento globale associato a una massiccia iniezione di anidride carbonica. Tre quarti delle specie anumali presenti sulla terra sono scomparse a seguito degli sbalzi termici, compresi i dinosauri. Questo spiega perché il mondo ora contiene oltre diecimila diversi tipi di uccelli e nessun rettile che pesi più di una tonnellata. L'isolamento termico dei pennuti e la capacità di volare via dai posti più problematici hanno avvantaggiato questa specie animale. Ma c'è di più, in molti ipotizzavano che l'ascesa di uccelli e mammiferi fosse una storia di diversificazione: dopo che si sono liberati dall'onere di dover vivere accanto ai giganteschi dinosauri, hanno potuto diffondersi. In altre parole, l'assenza di dinosauri è stata un'opportunità per gli altri animali. Nuovi reperti indeboliscono questa ipotesi, in realtà uccelli e mammiferi non sono comparsi all'improvviso dopo l'impatto dell' asteroide - ne esistevano già molti: quasi i due terzi della storia dei mammiferi ha avuto luogo in presenza dei dinosauri. I mammiferi vivevano benone (tranne quando venivano mangiati) accanto a grandi rettili! Ad ogni modo, resta vero che mammiferi e uccelli hanno certamente colmato un vuoto. La dimensione corporea dei mammiferi, per esempio, è aumentata di brutto. L'evoluzione di delfini e balene avvenne più tardi ma in modo simile, dopo che gli oceani furono svuotati dei loro equivalenti rettiliani. Tutto procedette in questo senso fino a quando, come si diceva prima, gli uomini arrivarono e liberarono la Terra dai suoi più grandi mammiferi.

Creare dei vuoti nella fauna terrestre non comporta necessariamente fare piazza pulita, quei vuoti verranno colmati, esattamente come il passero asiatico e tutte le sue sottospecie colmano i vuoti lasciati dall'uomo al suo passaggio. I "vincitori" dei tempi moderni dipendono molto dalle nostre diete. Le piante che coltiviamo, per esempio la vite o il grano, attirano certi insetti e certi uccelli ben precisi. La vite, per esempio, notata per la prima volta nei siti archeologici sulle rive del Mar Nero in Georgia, oggi è diffusa ovunque, dalla California alla Cina. E' chiaro che con lei hanno viaggiato anche i suoi parassiti ibridandosi e producento varianti in ovunque.

E l'allevamento? Qualsiasi specie animale abbia la fortuna di essere macellata dall'uomo non si estinguerà mai. Ci piacciono gli arrosticcini di pecora? Avremo per sempre tra noi pecore di tutti i tipi. Con certi animali, certe piante e certi funghi siamo entrati in un rapporto di reciproco vantaggio. Maciniamo i chicchi di grano e mais nella farina e uccidiamo il nostro bestiame e le nostre pecore, ma si tratta in questo caso di una "distruzione che moltiplica" anziché estinguere. C'è simbiosi tra noi e queste specie, un po' come tra la quesrcia e lo scoiattolo che fa razzia dei suoi semi per sotterrarli come riserva per l'inverno, ma poiché non tutti verranno disotterrati, quelli che restano faranno nascere nuove querce. La pianta viene spoliata, ma fa tutto parte dell' "affare evolutivo". Mais, riso e grano coprono oltre un terzo di tutte le terre coltivate del mondo. Chi sfrutta chi? Noi loro o loro noi? Pensa a queste piante come intente ad approfittare di un primate credulone che prepara la terra per loro, le semina, le fertilizza, eccetera. Ma pensa anche a tutti gli animali che mangeranno queste piante, anche loro "sfruttano" l'enorme lavoro dell'uomo.

Laddove vagavano le bestie selvatiche che abbiamo sterminato, ora pascolano le bestie domestiche con cui facciamo affari reciproci. Prima di questa trasformazione, il milione o circa di esseri umani presenti rappresentava l' 1% della massa corporea combinata (biomassa) di tutti i mammiferi. Oggi gli uomini sono il 30% e quasi tutto il resto è costituito dai loro animali domestici. Gli esseri umani stanno dirottando oltre il 97% della biomassa dei mammiferi verso animali con cui stringere il patto evolutivo. In un certo senso nemmeno la sparizione della mega-fauna desta rimpianti: la quantità totale di carne di mammiferi è aumentata di brutto! Ci sono circa 1,5 miliardi di bovini, 1,2 miliardi di pecore e 1 miliardo di capre vivi, oltre a un miliardo di maiali, oltre 130 milioni di bufali d'acqua, forse 58 milioni di cavalli, almeno 40 milioni di asini, 13 milioni di cammelli, circa 7 milioni di lama, oltre un milione di renne addomesticate e così via. Senza dimenticare i pennuti: 22 miliardi di polli vivi e mezzo miliardo di tacchini. Il peso totale dei grandi mammiferi terrestri sarà dieci volte maggiore di quello che era nel mondo pre-umano. Conteggiando gli animali da allevamento molte statistiche che vengono presentate dai "conservazionisti" saltano in aria, specie riguardo la biodiversità. L'antropocene è più che mai l'età dei mammiferi e degli uccelli.

Altro effetto dell'allevamento: la caccia non è più necessaria per il nostro sostentamento. Con la popolazione mondiale che ci ritroviamo, se oggi ci fosse la caccia tutti i mammiferi sparirebbero in un mese: non ci sarebbe abbastanza carne selvatica per nutrirci. So bene che le tradizioni sono dure a morire: i giapponesi non hanno bisogno di mangiare carne di balena per sopravvivere, ma ancora la cacciano. Tuttavia, la caccia resta un hobby più che una necessità, si tratta poi di caccia associata ad allevamento: la caccia sportiva aumenta la domanda di riserve, i fagiani asiatici allevati in cattività e semi-addomesticati vengono liberati nella campagna inglese per far felici i cacciatori. Ho già detto di come la caccia all'elefante contribuisca a mantenere viva questa specie in Africa. Ma per quanto lentamente, la cultura si trasforma. In pochi in famiglia indosserebbe pellicce oggi, eppure anche solo per mia mamma era la normalità. Prendi Walter Palmer, il dentista del Minnesota che nel 2015 è diventato improvvisamente l'uomo più odiato del mondo per aver postato su internet la foto con Cecil, il leone che aveva appena ucciso. Un tipico caso di "populismo": stava prendendo parte a una caccia legale associata a riserve che proteggono una vasta gamma di animali selvatici e piante che non potrebbero sopravvivere altrimenti. Tuttavia, questa reazione irrazionale resta un buon esempio di cultura che cambia. La caccia viene sostituita da altre passioni tra cui conservazione, turismo e fotografia.

Sempre più spesso abbiamo problemi di abbondanza faunistica. Gli ambientalisti hanno iniziato a discutere del "problema dei cervi" e della "situazione dei cinghiali". Nel frattempo non pochi animali domestici sono tornati allo stato brado: cavalli, bufali, cammelli, maiali selvatici... Il cerchio si chiude: dapprima abbiamo ucciso la maggior parte degli animali più grandi, quindi abbiamo addomesticato alcuni dei sopravvissuti e ora che contiamo su questi animali domestici per il nostro cibo, le loro specie ci danno problemi di abbondanze. Se l'andazzo continuerà, tra 100 anni ci saranno molti più grandi mammiferi selvatici di quanti ce ne siano oggi.

Tuttavia, non siamo soddisfatti, desideriamo qualcosa di più "naturale". Luoghi come il Danum nel Borneo, dove ancora puoi imbatterti in un elefante pigmeo nella giungla. Ma queste voglie di paesaggi esotici incontaminati sono un miraggio, abbiamo trasformato l'intero pianeta e la purezza non c'è più. L'esempio del tanto rimpianto elefante del Danum: nel 1750, la British East India Company regalò alcune di queste grandi bestie al Sultano di Sulu. Non si tratta di animali autoctoni! Nemmeno in questo caso il "selvaggio" risulta autentico. Quindi, qui si presenta l'enigma dell'antropocene. Gli elefanti del Borneo furono quasi certamente introdotti un paio di centinaia di anni fa, mangiano e schiacciano molta vegetazione nativa, causano problemi all'uomo quando spuntano impetuosi dalla foresta, lasciano enormi cumuli di sterco imbrattando le strade; insomma, soddisfano la definizione internazionale di "specie aliena invasiva". Ma la loro rimozione non è facile, probabilmente questa specie è mista, in parte si trova lì fin da un lontano passato. Oltre a cio' gli elefanti attirano i turisti in cerca di esotismi e di natura selvaggia. Conclusione: viviamo su un pianeta radicalmente alterato dall'uomo e non esiste più una natura selvaggia in senso stretto libera dall'uomo, non ci resta che apprezzare i cambiamenti positivi tanto quanto rimpiangiamo le grandi perdite che abbiamo causato.

Prelude
Note:@@@@@@@@PRE

Yellow highlight | Location: 431
species are taking advantage of new opportunities that have been provided by humans.
Yellow highlight | Location: 432
they are more numerous and inhabit a greater part of the world than they did before humans appeared.
Note:Il passero

Yellow highlight | Location: 433
Italian sparrow has come into existence,
Note | Location: 433
Aumentata la varietá

Yellow highlight | Location: 435
I will consider ecological success in Part II and evolutionary responses to the human-altered world in Part III.
Note:Piano

Yellow highlight | Location: 437
I have selected four human-caused changes that are critically important
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killing of animals for food
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make space for agriculture
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climate change
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biological invasions that take place when species are transported
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four greatest known threats
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they have brought unexpected opportunities as well.
Yellow highlight | Location: 445
Is biological diversity going up or down? If we count the number of species on Earth, the answer is undoubtedly down.
Yellow highlight | Location: 448
However, it is not so obvious that diversity is declining in any particular district,
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fresh immigration provides a counterbalance, introducing new species
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We need to enumerate these additions before we can conclude
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2 Fall and rise
Note:2@@@@@@@Qui si analizza il primo grande cambiamento umano che si ripercuote sulla biodiversitá: la strage di animali x cibarsi. Le estinzioni della caccia e le ripopolazioni dovute all allevamenro.

Yellow highlight | Location: 454
down a leech-infested forest
Yellow highlight | Location: 454
orangutan,
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pygmy elephants.
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in the Danum Valley Conservation Area of northern Borneo
Note:Dove siamo

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The next crack was much closer. An even larger female was heading straight towards me,
Note:Pericolo

Yellow highlight | Location: 468
I realized it was time to head back to the Danum field station
Note:Cacarella x l incontro

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I was distracted by the Eurasian tree sparrows that had taken up home in this remote outpost,
Note:Una presenza insolita

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picking scraps of food off plates that had been left
Note:Nutrimento...tipo campeggio

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living a mere ten-minute walk from where I had just seen a bunch of forest elephants.
Note:Il passero

Yellow highlight | Location: 473
My only previous encounter with wild elephants was in Pilanesberg National Park in South Africa, where a family party was standing in the middle of the road, barring progress and threatening to leave us trapped in a small car for the night.
Note:L altro incontro fu ben diverso

Yellow highlight | Location: 480
elephants can be found in near-desert-like conditions as well as in the wet rainforests
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Why, if elephants can live in such different environments, do they not live all over the world?
Note:La domanda

Yellow highlight | Location: 482
In fact, they used to.
Note:Ma infatti fino a poco tempo fa li trovavi ovunque

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ancient clans of human primates hunted them to extinction.
Note:Caccia

Yellow highlight | Location: 484
food
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useful skin,
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source of bones and tusks
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People still kill them today because they are dangerous animals.
Yellow highlight | Location: 486
they are responsible for the deaths of around five hundred people a year.
Yellow highlight | Location: 486
Testosterone-crazed bull elephants
Note:Una macchina di morte

Yellow highlight | Location: 492
at least fifty times as many elephants have been killed by humans in recent years
Note:Una guerra asimetrica

Yellow highlight | Location: 494
humans can kill elephants faster than elephants can breed.
Note | Location: 494
Cruciale

Yellow highlight | Location: 495
The remarkable thing is that any elephants have survived
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they lived alongside pre-human apes from the start and may have gradually evolved an increased ability to escape
Note:Gli e africani

Yellow highlight | Location: 501
In Africa, they were partially protected by a virtual fence that had been erected by the tsetse fly,
Yellow highlight | Location: 504
48,000 people south of the Sahara die of sleeping sickness each year, and the toll on our livestock is far greater.
Yellow highlight | Location: 507
Elephants, in contrast, had a sufficiently tough hide to deter most tsetse flies
Yellow highlight | Location: 508
Indian elephant seemingly only hung on in regions where they were useful as beasts of burden
Yellow highlight | Location: 509
They were the living tanks of wars
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heavy-lifting machinery
Yellow highlight | Location: 510
warm-blooded trucks and bulldozers
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they take centre stage in cultural festivals and religious ceremonies,
Yellow highlight | Location: 513
used as viewing platforms by tourists.
Yellow highlight | Location: 514
Female Indian elephants and some of the males don’t have tusks.
Yellow highlight | Location: 523
This primeval landscape has been replaced by mown grass, planted trees, house sparrows from Asia and North American house finches.
Note:In usa. Dove prima scorazzavano gli elefanti

Yellow highlight | Location: 524
There must have been twenty or more different kinds of elephants in the world
Note:Prima dela carneficina

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mammoths, mastodons, gomphotheres and stegodonts,
Yellow highlight | Location: 526
Only three species survive.
Yellow highlight | Location: 528
they are now virtually confined to parks, game reserves and, paradoxically, hunting reserves,
Note:L elefante africano dei cespugli

Yellow highlight | Location: 529
The far rarer African forest elephant
Note:L altro africano ben piú raro. Congo

Yellow highlight | Location: 531
confined to a smattering of enclaves from India to Borneo.
Note:L asiatico...che prima arrivava in europa

Yellow highlight | Location: 532
Seven-tonne, straight-tusked elephants once lived throughout Europe.
Yellow highlight | Location: 533
now replaced by Venice
Note:Le paludi dell ippopotamo

Yellow highlight | Location: 533
Italian sparrows, feral rock doves and the inevitable rats and mice.
Note:I sostituti dell ippo

Yellow highlight | Location: 535
Malta and Sicily had one dwarf species. Cyprus had another that was just a metre high –
Note:Elefanti intrappolati sulle isole

Yellow highlight | Location: 537
We can add mammoths to the list, relatives of the Indian elephant.
Note:Altro grande scomparso

Yellow highlight | Location: 539
the Columbian mammoth,
Yellow highlight | Location: 540
One dwarf island species inhabited the Channel Islands off California, with others marooned in the Mediterranean islands of Crete and Sardinia.
Note:Gli solati sopravvissuti

Yellow highlight | Location: 542
Mexico to Argentina, was home to at least three, and possibly five, species of ancient gomphotheres.
Note:Altro parente

Yellow highlight | Location: 544
Perhaps the largest of all was the ten-tonne Asian Stegodon, standing four metres at the shoulder,
Note:Il piú impressionante antenato

Yellow highlight | Location: 545
roamed from Pakistan to Japan,
Yellow highlight | Location: 549
at least one elephant species being present over almost the entire land surface of the world,
Note:Conclusione

Yellow highlight | Location: 551
And they were all killed off by humans.
Yellow highlight | Location: 553
the rise of predatory apes.
Yellow highlight | Location: 554
A beam of the densest imaginable wood crashed down, sufficient to immobilize the tapir
Note:Caccia al tapiro

Yellow highlight | Location: 556
the animal towards its demise.
Yellow highlight | Location: 556
it lies helpless until the spear-wielding Guarani hunters return to complete the task.
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the largest surviving South American mammal could be captured and killed by a single person.
Yellow highlight | Location: 561
jaguars trigger a release that deposits the luckless cat on to a bed of spikes.
Note:Altra vittima

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jaguar trap could have impaled now-extinct, sabre-toothed Smilodon
Note:Nobili vittime

Yellow highlight | Location: 565
four times heavier than the jaguar
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available to Gabriel’s ancestors more than ten thousand years ago,
Note:Simili trappole

Yellow highlight | Location: 568
animals that had never met a human
Note:10000 anni fa. La diacesa eda nord dell uomo

Yellow highlight | Location: 571
None of this required Hollywood visions of muscle-bulging Stone Age hunters locked in mortal combat
Yellow highlight | Location: 573
we would today be taking our wildlife safaris in Argentina, where gomphothere elephants were joined by huge ground sloths, as well as car-sized armadillos and hornless, rhino-like toxodons.
Note:Il mondo senza cacciatori

Yellow highlight | Location: 579
you would once have been surrounded by an impressive array of staggeringly large animals.
Note:Erano enormi

Yellow highlight | Location: 580
three-metre-high giant birds,
Yellow highlight | Location: 580
two-tonne marsupials.
Yellow highlight | Location: 581
heaviest lemurs are gone.
Yellow highlight | Location: 585
American mastodon, Columbian mammoth, Mexican horse, California tapir, three varieties of ground sloth, American camels, large-headed llamas, over-sized peccaries, enormous short-faced bears, dire wolves, scimitar- and sabre-toothed cats, cheetah-like running cats and American lions.
Note:Nelle trappole presso los angeles

Yellow highlight | Location: 588
extinctions are almost instantaneous
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Haast’s eagle,
Note:Una vittima illustre

Yellow highlight | Location: 593
so enormous that it was allegedly capable of escaping with a child in its talons
Yellow highlight | Location: 594
One species of bird was killed off every two
Note:Arcipelago pacifico

Yellow highlight | Location: 597
megafauna
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present-day Europeans are generally oblivious to the absence of rhinoceros and lions
Note:Ci si dimentica

Yellow highlight | Location: 606
tree frog passed away on 26 September 2016?
Note:Ancora oggi

Yellow highlight | Location: 608
Our official inventory of human-caused extinction starts in the year 1500.
Yellow highlight | Location: 609
disappearance of around 2 per cent of all mammal species
Yellow highlight | Location: 609
as well as 1.6 per cent of bird
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2 per cent of amphibians
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5 to 6 per cent of all mammal species have already become extinct in the human era.
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These wild species represent a substantial loss of biological diversity, almost entirely caused by humans.
Yellow highlight | Location: 616
three-quarters or more of all species became extinct.
Note:Nelle Big Five mass extintion. Nn confrontabile

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a ‘mini mass extinction’
Note:Quella causata dall uomo

Yellow highlight | Location: 619
This loss is devastating but, luckily, it isn’t the whole story.
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Consider the last such event, which killed off the dinosaurs when a ten-kilometre-wide asteroid smashed into what is now the Yucatán
Note:66 milioni di anni fa

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dust clouds generated by the explosion resulted in severe climatic cooling,
Yellow highlight | Location: 624
widespread death of plants and the proliferation of acid rain
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followed by extreme global warming associated with a massive injection of carbon dioxide
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three-quarters of the world’s species disappeared, including the dinosaurs.
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This explains why the world now contains over ten thousand different kinds of birds and no reptiles weighing more than a tonne,
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because of their feathery insulation and ability to fly away
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We usually think of the rise of the birds and mammals as a tale of diversification after they were released from the burden of having to live with gigantic dinosaurs.
Note:Ipotesi

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The absence of dinosaurs was an opportunity for others.
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Birds and mammals did not suddenly appear after the asteroid hit – large numbers of them already existed
Note:Nuovi reperti

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The story of the mammals is similar – nearly two-thirds of the history of mammals took place in the presence of dinosaurs.
Yellow highlight | Location: 649
mammals lived perfectly happily (except when being eaten) alongside large reptiles
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Similar stories hold for other groups of animals. Butterflies
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Mammals and birds certainly filled a void.
Note:Ad ogni modo

Yellow highlight | Location: 658
body size of mammals gradually increased,
Yellow highlight | Location: 662
The evolution of dolphins and whales came later, the oceans having been emptied of their reptilian equivalents:
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until humans came along and cleared the Earth of its largest mammals
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in the same way that house sparrows and tree sparrows were regular animals ‘minding their own business’ before they found that the new human-transformed world
Note:L analogia

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The winners of modern times are in our glasses and on our plates.
Note:I sopravvissuti. Le piante coltivate x vino e grappa attirano certi insetti e uccelli. L uva chi attoIra?

Yellow highlight | Location: 675
Grape vines, whose fruits evolved to be attractive so that animals would move their seeds to new places,
Yellow highlight | Location: 676
First known from archaeological sites eight thousand years ago on Georgia’s Black Sea shores,18 grape vines are now grown from California to China,
Yellow highlight | Location: 679
We ate the delicious muscles of sheep,
Note:Altre storie di successo

Yellow highlight | Location: 681
For these chosen animals and plants and fungi, we have entered an era of mutual benefit.
Yellow highlight | Location: 682
we grind the grains of wheat and maize into flour and kill our cattle and sheep
Note:Cio che distruggiamo si moltiplica

Yellow highlight | Location: 683
this is little different from the way oak and pine trees benefit from the presence of squirrels and birds.
Note:Gli scoiattoli sotterrano molti frutti e nn li recuperano tuttti. Questo dará vita a nuove piante

Yellow highlight | Location: 693
The plants may give up their fruits and seeds, but this is all part of the evolutionary deal.
Yellow highlight | Location: 694
maize, rice and wheat cover more than a third of all of the world’s cultivated land.
Note:Chi sfrutta chi?

Yellow highlight | Location: 696
think of them as having taken advantage of a gullible primate to prepare the land for them, sow them, fertilize them,
Yellow highlight | Location: 698
It is bonanza time for animals that can consume these human-tended plants.
Note:Inoltre

Yellow highlight | Location: 699
Where wild beasts once roamed, livestock now graze.
Yellow highlight | Location: 703
Prior to this transformation, the million or so humans that were alive would have represented a small fraction of 1 per cent of the combined body mass (biomass) of all of the mammals
Note:Oggi il 30% . E il resto sono gli animali domestici

Yellow highlight | Location: 706
Humans are hijacking over 97 per cent of mammal biomass to our own ends.
Yellow highlight | Location: 707
the total amount of mammal flesh has increased
Note:Nn rimpiangiamo i giganti

Yellow highlight | Location: 710
There are about 1.5 billion cattle, 1.2 billion sheep and 1 billion goats alive, as well as a billion pigs, over 130 million water buffalo, perhaps 58 million horses, at least 40 million donkeys, 13 million camels, some 7 million llamas, over a million domesticated reindeer, and so on.
Yellow highlight | Location: 721
22 billion chickens alive and half a billion turkeys.
Yellow highlight | Location: 725
the total weight of big land mammals will be ten times greater than it was in the pre-human world,
Note:Il recupero

Yellow highlight | Location: 730
In most parts of the world, the ‘true’ current diversity of the megafauna is around seven to ten species higher than depicted.
Note:Se conteggiamo gli animali di allevamento

Yellow highlight | Location: 732
Anthropocene is just as much an age of mammals and birds as it ever was.
Yellow highlight | Location: 733
hunting is no longer required for our sustenance.
Note:Altro effetto dell allevamento

Yellow highlight | Location: 736
the 7-plus billion of us alive today might be expected to polish off all remaining large wild mammals in about a month.
Note:Se ci fosse la caccia

Yellow highlight | Location: 738
There is not enough wild meat to feed us.
Yellow highlight | Location: 739
The Japanese do not need to eat whale meat to survive,
Note:Ma le tradizioni sono dure a morire

Yellow highlight | Location: 742
Then there is the tradition of hunting itself, now a hobby more than a necessity.
Yellow highlight | Location: 744
Sport hunting, originally the preserve of royalty,
Yellow highlight | Location: 745
Captive-reared and semi-tame Asian pheasants are released into the English countryside
Yellow highlight | Location: 750
no one in the family would wear furs today,
Note:Ma le mode passano

Yellow highlight | Location: 754
Take Walter Palmer, the dentist from Minnesota who in 2015 suddenly became one of the most hated figures on the internet because he had shot ‘Cecil the lion’
Yellow highlight | Location: 756
he was taking part in a legal game hunt, and hunting preserves do protect a wide range of wild animals and plants that cannot live in regular farmland.
Note:Populismo

Yellow highlight | Location: 760
hunt can be replaced by other enthusiasms, including conservation, tourism and photography.
Yellow highlight | Location: 768
conservationists have begun to discuss the ‘deer problem’ and the ‘wild-boar situation’.
Note:Problemi di abbondanza

Yellow highlight | Location: 773
Meanwhile, our domestic animals have reverted to the wild.
Note:Ci sono anche loro

Yellow highlight | Location: 773
Horses
Yellow highlight | Location: 774
Water buffalo and camels
Yellow highlight | Location: 774
Wild pigs
Yellow highlight | Location: 776
First, we killed off most of the largest animals. Then we domesticated some of the survivors. And now that we rely on these domesticated animals for our food,
Note:Il cerchio si chiude

Yellow highlight | Location: 778
there will be considerably more large wild mammals in existence one hundred years from now than there are today.
Yellow highlight | Location: 787
we have begun programmes of affirmative action,
Note:Nei casi piû problematici

Yellow highlight | Location: 796
Yet, somehow, we yearn for something a little more natural:
Yellow highlight | Location: 797
Places like Danum Valley in Borneo,
Note:Esempioo

Yellow highlight | Location: 798
But this sense of a wild world without humans is a mirage. We have transformed the whole planet.
Yellow highlight | Location: 800
In 1750, the British East India Company gifted some of these great beasts to the Sultan of Sulu,
Note:Gli elefanti pigmei in Brneo

Yellow highlight | Location: 806
So, here we have an Anthropocene conundrum. Borneo’s elephants were almost certainly introduced a couple of hundred years ago, they eat and squash a lot of native vegetation,
Note:Conundrum

Yellow highlight | Location: 807
cause trouble when they emerge from the forest
Yellow highlight | Location: 808
leave huge mounds of dung whenever they walk on the roads.
Yellow highlight | Location: 808
Bornean elephants meet the international definition of an ‘invasive alien species’,
Yellow highlight | Location: 810
there have probably been elephants of one kind or another in Borneo in the distant past,
Note:Ostacolo alla rimozione

Yellow highlight | Location: 815
Elephants also attract tourist income.
Yellow highlight | Location: 818
We are living on a fundamentally human-altered planet, and there is no longer any such thing as human-free nature.
Note:Conclusione

Yellow highlight | Location: 822
we should appreciate changes that are positive as much as we regret any losses.

mercoledì 11 settembre 2019

HL We are not edging up to a mass extinction + ANIMALI DA MUSEO

https://feedly.com/i/entry//cnXVr/5HNe2pDqTI3udBeVx4AbJSW9TNhacAl8h6Dc=_16d17c022a6:3583da6:f3f5f202

ANIMALI DA MUSEO
IL FALSO PROBLEMA: c'è un pericolo di estinzione per molte specie animali e vegetali... No, la biodiversità del pianeta non è mai stata tanto abbondante. La minaccia di estinzioni riguarda per lo più alcune isole (3% del pianeta) dove si sono introdotte specie non autoctone che devastano l'ecosistema esistente. Ma ormai sappiamo come fronteggiare efficacemente anche questa situazione: sterminare gli intrusi.
IL VERO PROBLEMA: alcuni vertebrati terrestri registrano una popolazione inferiore rispetto a quella storica.
Informazioni su questo sito web
AEON.CO
The idea that we are edging up to a mass extinction is not just wrong – it’s a recipe for panic and paralysis

Notebook per
We are not edging up to a mass extinction – Stewart Brand | Aeon Essays
Stewart Brand
Citation (APA): Brand, S. (2019). We are not edging up to a mass extinction – Stewart Brand | Aeon Essays [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia (giallo) - Posizione 2
We are not edging up to a mass extinction– Stewart Brand | Aeon Essays By Stewart Brand
Evidenzia (giallo) - Posizione 5
Threatened With Extinction’.
Nota - Posizione 5
LA SOLFA
Nota - Posizione 5
LA SOLFA
Evidenzia (giallo) - Posizione 6
The loss of whole species is not the leading problem in conservation.
Evidenzia (giallo) - Posizione 6
problem is the decline in wild animal populations,
Evidenzia (giallo) - Posizione 8
it introduces an emotional charge that makes the problem seem cosmic and overwhelming rather than local and solvable.
Nota - Posizione 9
IL DANNO DI QS ERRORE
Nota - Posizione 9
IL DANNO DI QS ERRORE
Evidenzia (giallo) - Posizione 11
the trends for conservation in this century are looking bright. We are re-enriching some ecosystems we once depleted and slowing the depletion of others.
Evidenzia (giallo) - Posizione 14
Many now assume that we are in the midst of a human-caused ‘Sixth Mass Extinction’ to rival the one that killed off the dinosaurs 66 million years ago.
Evidenzia (giallo) - Posizione 16
The five historic mass extinctions eliminated 70 per cent or more of all species
Nota - Posizione 16
Ccccc
Nota - Posizione 16
Ccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 29
The New York Times Magazine. ‘Ocean Life Faces Mass Extinction, Broad Study Shows,’
Nota - Posizione 30
TIPICA GAFFE
Nota - Posizione 30
TIPICA GAFFE
Evidenzia (giallo) - Posizione 32
The article noted that, in the centuries since 1500, some 514 species have gone extinct on land but only 15 in the oceans, and none at all in the past 50 years.
Nota - Posizione 33
UNA NOTIZIA POSITIVA PRESENTATA NEHATIVAMENTE
Nota - Posizione 33
UNA NOTIZIA POSITIVA PRESENTATA NEHATIVAMENTE
Evidenzia (giallo) - Posizione 42
No one really expects cod to go extinct, and yet the Red List describes them as threatened with extinction.
Evidenzia (giallo) - Posizione 43
John C Briggs,
Nota - Posizione 43
GURU
Nota - Posizione 43
GURU
Evidenzia (giallo) - Posizione 45
The world’s greatest conservation problem is not species extinction, but rather the precarious state of thousands of populations that are the remnants of once widespread and productive species.
Nota - Posizione 47
RIASSUNTO
Nota - Posizione 47
RIASSUNTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 47
point about oceanic islands
Nota - Posizione 47
Tttttttt
Nota - Posizione 47
Tttttttt
Evidenzia (giallo) - Posizione 51
Many new species readily emerge on ocean islands because of the isolation, but there are few other species to co-evolve with and thus they have no defence against invasive competitors and predators. The threat can be total.
Nota - Posizione 53
INVASION
Nota - Posizione 53
INVASION
Evidenzia (giallo) - Posizione 53
The island conservationist Josh Donlan estimates that islands, which are just 3 per cent of the Earth’s surface, have been the site of 95 per cent of all bird extinctions since 1600, 90 per cent of reptile extinctions, and 60 per cent of mammal extinctions.
Nota - Posizione 55
ISOLATA!!!!!
Nota - Posizione 55
ISOLATA!!!!!
Evidenzia (giallo) - Posizione 55
losses are extremely local. They have no effect on the biodiversity and ecological health of the continents
Nota - Posizione 55
Ccccccccc
Nota - Posizione 55
Ccccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 57
The frightening extinction statistics that we hear are largely an island story, and largely a story of the past, because most island species that were especially vulnerable to extinction are already gone.
Nota - Posizione 58
Ccccccc
Nota - Posizione 58
Ccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 59
Since the majority of invasive species are relatively benign, they add to an island’s overall biodiversity.
Nota - Posizione 59
INOLTRE....
Nota - Posizione 59
INOLTRE....
Evidenzia (giallo) - Posizione 60
non-native plants have doubled the botanical biodiversity of New Zealand
Nota - Posizione 60
Cc
Nota - Posizione 60
Cc
Evidenzia (giallo) - Posizione 65
But the main news from ocean islands is that new methods have been found to protect the vulnerable endemic species from their worst threat,
Nota - Posizione 66
NOVITÀ
Nota - Posizione 66
NOVITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 67
Rat Island: Predators in Paradise and the World’s Greatest Wildlife Rescue (2011) by William Stolzenburg.
Evidenzia (giallo) - Posizione 69
New Zealand conservationists were driven to desperation by the vulnerability of beloved unique creatures such as a ground-dwelling parrot called the kakapo. They decided to do whatever it took to eliminate every single rat on the kakapo’s island refuge. It took many seasons of relentless poisoning and trapping, but when it was done, it was really done. The kakapos could finally reproduce in safety, and did.
Nota - Posizione 72
Cccccc
Nota - Posizione 72
Cccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 73
More than 800 islands worldwide have now been cleansed of their worst extinction threat,
Nota - Posizione 74
Ccccccc
Nota - Posizione 74
Ccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 74
get rid of all the goats that were destroying Santiago, Pinta and Isabela islands in the Galapagos archipelago. It took years of work with high-powered rifles, hunting dogs, helicopters and ‘Judas goats’ to kill every single one of the 160,000 goats
Nota - Posizione 75
Ccccccc
Nota - Posizione 75
Ccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 80
What about the whole world that is facing climate change?
Nota - Posizione 80
Tttt
Nota - Posizione 80
Tttt
Evidenzia (giallo) - Posizione 82
Everyone doing field research is discovering how sensitive the organisms they study are to slight changes in average temperature,
Evidenzia (giallo) - Posizione 83
But just because organisms are sensitive to change doesn’t mean they are threatened by it.
Nota - Posizione 84
Cccc
Nota - Posizione 84
Cccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 84
move, adapt or die.
Nota - Posizione 84
ALTERNATIVE
Nota - Posizione 84
ALTERNATIVE
Evidenzia (giallo) - Posizione 84
Evolution is far more rapid and pervasive than most people realise.
Evidenzia (giallo) - Posizione 86
‘It is only recently we have come to realise quite how much evolutionary change is going on.’
Nota - Posizione 87
Ccccc
Nota - Posizione 87
Ccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 88
global acceleration of evolutionary rates’.
Nota - Posizione 88
CAMBIAMENTO CLIMATICO
Nota - Posizione 88
CAMBIAMENTO CLIMATICO
Evidenzia (giallo) - Posizione 88
A major engine of accelerated adaptation and evolution, it turns out, is hybridisation. ‘Speciation by hybridisation is likely to be a signature of the Anthropocene,’ wrote Thomas in Nature in 2013.
Nota - Posizione 90
INCROCI
Nota - Posizione 90
INCROCI
Evidenzia (giallo) - Posizione 90
Molecular genetics is finding that hybridisation between species is more common than previously suspected.
Nota - Posizione 91
Cccccccc
Nota - Posizione 91
Cccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 96
warming climate tends to open the way for more species rather than fewer.
Nota - Posizione 96
IL CALDO FA BENE
Nota - Posizione 96
IL CALDO FA BENE
Evidenzia (giallo) - Posizione 98
Throughout 3.8 billion years of evolution on Earth, the inexorable trend has been toward an ever greater variety of species. With the past two mass extinction events there were soon many more species alive after each catastrophe than there were before it.
Evidenzia (giallo) - Posizione 103
My own prediction is that climate change will be deemed intolerable for humans long before it speeds up extinction rates,
Evidenzia (giallo) - Posizione 105
The danger that is clear and present remains what Briggs has called ‘the precarious state of thousands of populations that are the remnants of once widespread and productive species’.
Nota - Posizione 106
IL VERO XICOLO
Nota - Posizione 106
IL VERO XICOLO
Nota - Posizione 106
LA PAROLA
Nota - Posizione 106
LA PAROLA
Evidenzia (giallo) - Posizione 106
‘defaunation’.
Evidenzia (giallo) - Posizione 107
wildlife losses,
Evidenzia (giallo) - Posizione 107
Rudolfo Dirzo,
Evidenzia (giallo) - Posizione 107
terrestrial vertebrates
Evidenzia (giallo) - Posizione 114
How important are large animals for moving nutrients around with their dung?
Nota - Posizione 115
RAGIONIAMO IN TERMINI DI ECOSISTEMA
Nota - Posizione 115
RAGIONIAMO IN TERMINI DI ECOSISTEMA
Evidenzia (giallo) - Posizione 118
The extinction vulnerability of a particular species might help to draw public attention to a damaged ecosystem,
Nota - Posizione 118
UTILITÀ
Nota - Posizione 118
UTILITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 120
The most relevant fact about the current cod population off of New England is not its relationship to zero (extinction) but that it is just 3 per cent of its historic size
Nota - Posizione 121
LA VERA PREOCCUP
Nota - Posizione 121
LA VERA PREOCCUP
Evidenzia (giallo) - Posizione 122
The Red List categories read, in order: extinct; extinct in the wild; critically endangered; endangered; vulnerable (that goes for Atlantic cod); near-threatened; and least concern. ‘Least concern’ is strange language. What it means is ‘doing fine’.
Evidenzia (giallo) - Posizione 129
the common statement that ‘Species are going extinct faster than we can discover them’ does not hold up to scrutiny.
Evidenzia (giallo) - Posizione 130
paper in Science ‘Can We Name Earth’s Species Before They Go Extinct?’
Evidenzia (giallo) - Posizione 131
the rate of documenting new species was 17,500 a year over the past decade, rising above 18,000 a year since 2006.
Nota - Posizione 132
Ccccc
Nota - Posizione 132
Ccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 133
With a realistic current extinction rate of less than 1 per cent of species per decade and a discovery rate of something like 3 per cent a decade, the authors conclude: ‘the rate of species description greatly outpaces extinction rates’.
Nota - Posizione 134
Cccccccc
Nota - Posizione 134
Cccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 141
when the Galapagos giant tortoise ‘Lonesome George’ died in June 2012 and was mourned worldwide. Dubbed ‘the rarest living creature’, he was (probably) the last of his subspecies. Ecologists shrugged. Taxonomists shrugged. There are 10 more subspecies of Galapagos tortoise.
Evidenzia (giallo) - Posizione 148
animal ‘translocations’ are a thrilling development in conservation.
Evidenzia (giallo) - Posizione 150
‘Reversing Defaunation: Restoring Species in a Changing World’ (2014) by the zoologist Philip Seddon