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giovedì 20 marzo 2008

Anti semitismo laico - Voltaire: Juifs

Esisterà pure un anti-semitismo cattolico, recentemente se n' è parlato in occasione del ripristino della messa in latino. Difficilmente però è comparabile all' anti semitismo protestante professato con odio furioso da Lutero, oppure a quello laico di un Voltaire.

Quest' ultimo puo' ben dirsi il padre dell' anti semitismo moderno. Tolleranza e anti semitismo hanno dunque il medesimo ascendente. Meditate gente.

La requisitoria del francese è tutta pervasa da un sentimento di orrore, non bieco e agguerrito ma calmo e sarcastico. La causticità tiene alla larga le collere più convulse anche se il disprezzo e il sentimento di superiore civiltà affiorano di continuo e vengono ripetutamente affermati con grande trasporto.

Come l' Oddifreddi di qualche mese fa, anche Voltaire accusa il suo nemico di avere gli occhi incrostati dal pregiudizio, a suo dire basterebbe leggere il loro testo sacro per accrgersene. E qui scopriamo che Voltaire, come Oddifreddi, è completamente analfabeta di fronte alla Bibbia; molto semplicemente, non sapendo leggerla, si infila di continuo in vicoli ciechi anche un po' comici.

"...La Bibbia non è nè un mito nè una telenovela, dove i ruoli sono sempre inequivocabilmente definiti. Scritta in un arco di tempo che fa impallidire la nostra civiltà e il suo larvale decorso, la Bibbia ha avuto modo di depositarsi, di lasciarsi decantare, di far maturare atti e parole. Per questo i suoi personaggi sono così umani, carichi di luce ma anche di ombre..." .

Questa umanità, questa versatilità di chi oggi ci appare come "giusto" ma domani potrebbe cedere alla tentazione, sfugge a chi affronta il testo armato di squadra e righello, custui finirà presto per vedere solo incongruenze dovute in realtà alla misera dimensione a cui pretende di appiattire tutto, una dimensione incapace di ascoltare una storia con tutta la sua diacronicità.

Altro svarione volterriano che ha lasciato lunga traccia è l' assoluta incompetenza con la quale viene interpretato il ruolo la tradizione. Sprovvisto della nozione di complessità, Voltaire non riesce a spiegarsi il ruolo di usi e costumi astrusi. E' costretto, di conseguenza, a relegare tutte queste pratiche nel limbo delle fantasticherie illogiche e nocive, tutta roba da rimuovere immantinente. Denuncia le incomprensibili "cerimonie legali" degli ebrei senza neanche accorgersi che quei codici conservano gelosamente anche raccomandazioni del tutto impraticabili a quel tempo. Sorvolare su questi fatti elementari non gli consente di porsi il tema della Tradizione. Oggi che sappiamo molto di più della complessità, del ruolo della ridondanza e della tradizione, ad apparirci ingenui e disarmati sono i Voltaire e stupidi coloro i quali, a secoli di distanza continuano ad ignorare i nuovi saperi e seguono le ingannevoli tracce del francese incuranti delle smentite che possono ripetersi ormai solo in una forma annoiata.

lunedì 10 dicembre 2007

Voltaire all' opera: Juifs

  1. Il manifesto dell' antisemitismo europeo a cura del padre della tolleranza.
  2. L' ipocrisia sarà anche un istinto riprovevole. Certo che, in chi se le puo' permettere, fa fiorire una congerie di geniali figure retoriche.
  3. continua