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venerdì 4 ottobre 2024

nuova epistemologia

 La gente crede cio' che crede decidendo a chi credere. Ma oggi siamo messi male, la gente crede al primo pirla che passa sul web ma chi pensa di tornare al passato è un illuso, le università sono piuttosto alla deriva, occorre una nuova epistemologia: smettere di affidarsi ai giudizi degli "esperti" e creare un'infrastruttura per la sperimentazione lasciandola lavorare. Potrebbe essere un mercato delle scommesse, una vera e propria borsa delle idee su cui ciascun operatore costruisce il suo track record e il suo patrimonio di credibilità.

conoscenza non conosciuta

 Noi e la conoscenza.


Ci sono:

1) cose che conosciamo;
2) cose che conosciamo di non conoscere;
3) cose che non conosciamo di non conoscere;
4) cose che non conosciamo di conoscere.

La mia categoria preferita è la quarta. Penso che raggruppi l'insieme più vasto di cose.

vedi anche destra e due cervelli.

Noi e la conoscenza.
Ci sono:
1) cose che conosciamo;
2) cose che conosciamo di non conoscere;
3) cose che non conosciamo di non conoscere;
4) cose che non conosciamo di conoscere.
La mia categoria preferita è la quarta. Penso che raggruppi l'insieme più vasto di cose.
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Riccardo Mariani
Penso che la quarta categoria abbia senso solo se ci vediamo come se fossimo due persone. Oppure due entità: il cervello e il corpo. Il corpo potrebbe sapere cose che il cervello non sa.
Riccardo Mariani
La quarta categoria ha anche risvolti politici: penso che la destra si affidi particolarmente ad essa. Anche per questo è mediamente più ignorante e guarda la TV invece di leggere libri. Puo' darsi abbia ragione.

mercoledì 1 febbraio 2023

Elogio dell'eclettismo.

Un giorno Milton Friedman fece notare che, immaginando i giocatori di biliardo come geometri, era in grado di prevedere in modo quasi infallibile le loro giocate. Subito ci fu chi gli rispose (Herbert Simon) che l'irrealismo delle ipotesi non fa parte della scienza. Ma perché? - rispose Friedman in un dialogo immaginario che mi sto inventando adesso - in fondo funziona e tutto quello che funziona puo' chiamarsi in qualche modo scienza. Herbert Simon fece notare che la cosa funziona nel prevedere le giocate sul tavolo verde ma non altrove. Friedman: fa niente, altrove, se non funziona, cambierò la mia ipotesi.

Diventando vecchio, l'eclettismo di Friedman mi è sempre più simpatico. Prima tifavo Herbert, oggi Milton: c'è sempre un altrove dove le cose non funzionano.

martedì 29 novembre 2022

 GRADUATORIA EPISTEMICA


Chi sa le cose?

Ecco una classifica partendo dal soggetto meno affidabile.

Conoscenza SCARSA: l'uomo qualunque.

Conoscenza APPENA SUFFICIENTE: l'esperto.

Conoscenza DISCRETA: comunità umana.

Conoscenza BUONA: comunità di esperti.

Conoscenza OTTIMA: mercato.

martedì 19 novembre 2019

VERIFICABILE

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VERIFICABILE
Quando una cosa è "verificabile"? Rispondere è cruciale per il vivere civile, pensate solo ai tribunali. Se dico che "domani pioverà" possiamo scommetterci sopra poiché l'evento è "verificabile". Posso assicurarmi conto la pioggia ma non contro lo "sconforto" poiché quest'ultimo evento non sembra verificabile. Il vigile puo' elevarmi una contravvenzione solo se "verifica" qualcosa nella mia condotta. In una blockchain gli eventi rilevanti sono solo quelli verificati da una moltitudine di persone. La compravendita della mia casa è valida solo se il notaio verifica le volontà delle parti. Quanto si scrive su Wikipedia è stato verificato da terzi, possibilmente da molti "terzi". Forse domani i nostri sentimenti saranno verificabili da una macchina a scanner che potrà addirittura "fotografarli".
La verificabilità sembrerebbe per lo più un costrutto sociale: quando più persone - magari prestigiose - si coordinano per dire che una certa cosa è verificata noi la prendiamo per buona. Se chiedete qualcosa ad una comunità di persone, in genere si metterà in moto una strategia di coordinamento per fornire la risposta più idonea. In assenza di minacce, e solo nel caso di domande banali, la strategia migliore potrebbe essere quella di guardare alla verità oggettiva. Quando mi chiedono se la terra è piatta io non so da dove iniziare, specie se fioccano le obiezioni, e allora cerco di coordinarmi come posso con quel gruppo di persone che chiamiamo "scienziati", sono sicuro che così facendo sto in una botte di ferro, salvaguarderò la mia reputazione associandomi a persone dallo status elevato. Lo stesso dicasi se bisogna mettere in dubbio lo schiacciamento ai poli del nostro pianeta o per le vaccinazioni. Penso che bene o male sia la strategia seguita da tutti.
Se io vedo rosso e il mio amico daltonico (che chiama me daltonico) vede verde, come verificheremo il colore che ci sta di fronte? Appellandoci alla comunità!
C'è poi il fatto che nella visione ingenua la difficoltà sta nel verificare qualcosa mentre nella pratica sta nel definire cosa debbo verificare. Le cose non sono mai ben definite, o meglio, gran parte della loro definizione risieede nel futuro: che l'acqua non sia altro che H2O lo sappiamo ora ma per indicarla e farne oggetto di esperimenti non abbiamo certo aspettato di definirla con esattezza.
Ammetto di non avere una buona teoria sulla "verificabilità", e non penso nemmeno che valga la pena di spingersi oltre. Sì, la verità oggettiva e il buon senso giocano un ruolo ma è un ruolo molto periferico, il grosso del lavoro si fa in comunità cercando di far combaciare tanti piccoli frammenti come in un puzzle affinché la macchina sociale funzioni in modo spedito.