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mercoledì 1 febbraio 2023

Elogio dell'eclettismo.

Un giorno Milton Friedman fece notare che, immaginando i giocatori di biliardo come geometri, era in grado di prevedere in modo quasi infallibile le loro giocate. Subito ci fu chi gli rispose (Herbert Simon) che l'irrealismo delle ipotesi non fa parte della scienza. Ma perché? - rispose Friedman in un dialogo immaginario che mi sto inventando adesso - in fondo funziona e tutto quello che funziona puo' chiamarsi in qualche modo scienza. Herbert Simon fece notare che la cosa funziona nel prevedere le giocate sul tavolo verde ma non altrove. Friedman: fa niente, altrove, se non funziona, cambierò la mia ipotesi.

Diventando vecchio, l'eclettismo di Friedman mi è sempre più simpatico. Prima tifavo Herbert, oggi Milton: c'è sempre un altrove dove le cose non funzionano.

martedì 29 novembre 2022

 GRADUATORIA EPISTEMICA


Chi sa le cose?

Ecco una classifica partendo dal soggetto meno affidabile.

Conoscenza SCARSA: l'uomo qualunque.

Conoscenza APPENA SUFFICIENTE: l'esperto.

Conoscenza DISCRETA: comunità umana.

Conoscenza BUONA: comunità di esperti.

Conoscenza OTTIMA: mercato.

martedì 19 novembre 2019

VERIFICABILE

https://feedly.com/i/entry/pCjzw1s9uw4o7o2a6k88mWl61VH8mv6Frk5BTARJuI0=_16e7f66e843:43568b6:69b9f616
VERIFICABILE
Quando una cosa è "verificabile"? Rispondere è cruciale per il vivere civile, pensate solo ai tribunali. Se dico che "domani pioverà" possiamo scommetterci sopra poiché l'evento è "verificabile". Posso assicurarmi conto la pioggia ma non contro lo "sconforto" poiché quest'ultimo evento non sembra verificabile. Il vigile puo' elevarmi una contravvenzione solo se "verifica" qualcosa nella mia condotta. In una blockchain gli eventi rilevanti sono solo quelli verificati da una moltitudine di persone. La compravendita della mia casa è valida solo se il notaio verifica le volontà delle parti. Quanto si scrive su Wikipedia è stato verificato da terzi, possibilmente da molti "terzi". Forse domani i nostri sentimenti saranno verificabili da una macchina a scanner che potrà addirittura "fotografarli".
La verificabilità sembrerebbe per lo più un costrutto sociale: quando più persone - magari prestigiose - si coordinano per dire che una certa cosa è verificata noi la prendiamo per buona. Se chiedete qualcosa ad una comunità di persone, in genere si metterà in moto una strategia di coordinamento per fornire la risposta più idonea. In assenza di minacce, e solo nel caso di domande banali, la strategia migliore potrebbe essere quella di guardare alla verità oggettiva. Quando mi chiedono se la terra è piatta io non so da dove iniziare, specie se fioccano le obiezioni, e allora cerco di coordinarmi come posso con quel gruppo di persone che chiamiamo "scienziati", sono sicuro che così facendo sto in una botte di ferro, salvaguarderò la mia reputazione associandomi a persone dallo status elevato. Lo stesso dicasi se bisogna mettere in dubbio lo schiacciamento ai poli del nostro pianeta o per le vaccinazioni. Penso che bene o male sia la strategia seguita da tutti.
Se io vedo rosso e il mio amico daltonico (che chiama me daltonico) vede verde, come verificheremo il colore che ci sta di fronte? Appellandoci alla comunità!
C'è poi il fatto che nella visione ingenua la difficoltà sta nel verificare qualcosa mentre nella pratica sta nel definire cosa debbo verificare. Le cose non sono mai ben definite, o meglio, gran parte della loro definizione risieede nel futuro: che l'acqua non sia altro che H2O lo sappiamo ora ma per indicarla e farne oggetto di esperimenti non abbiamo certo aspettato di definirla con esattezza.
Ammetto di non avere una buona teoria sulla "verificabilità", e non penso nemmeno che valga la pena di spingersi oltre. Sì, la verità oggettiva e il buon senso giocano un ruolo ma è un ruolo molto periferico, il grosso del lavoro si fa in comunità cercando di far combaciare tanti piccoli frammenti come in un puzzle affinché la macchina sociale funzioni in modo spedito.

venerdì 8 novembre 2019

CONTRO LE PSEUDO-SCIENZE NON SERVE A NULLA APPELLARSI ALLA SCIENZA.

https://feedly.com/i/entry/ty+AzTYZ3TUuMuPycOdkUNamwQCXNpDbajbdLnbrc5c=_16e449dd59b:12895084:ad5391a1
CONTRO LE PSEUDO-SCIENZE NON SERVE A NULLA APPELLARSI ALLA SCIENZA.
Questo pessimo articolo è un grido d'allarme, si paventa una confusione tra scienze e pseudo-scienze, è un vero peccato che manchi il bersaglio. Tuttavia, poiché lo fa in un modo comune a molti, vale la pena di approfondirne i difetti. Ma procediamo con ordine.
1) Scienza post-empirica - L'articolo la mette sul banco degli imputati, è lei che sfumerebbe il criterio per distinguere la scienza dalle ciarlatanerie aprendo così di nuovo le porte alla metafisica, che dopo Kant sembrava spacciata.
2) Esempi di scienza post-empirica - Ci sono scienziati che parlano di "universi-specchio", di "universi-paralleli", di "neutroni che fluttuano attraverso più universi", e sempre senza prove, anzi, ammettendo candidamente che le probabilità di ottenere prove in futuro sono vicine allo zero.
3) Metafisica - In una situazione del genere il ritorno delle metafisiche è dietro l'angolo. Per dirla tutta queste teorie sugli universi plurimi sono già speculazioni metafisiche visto che non possono essere testate.
4) Many-Worlds - E' un' interpretazione della meccanica quantistica a cui aderì anche Feynman. Uno pseudo-scienziato pure lui? Un pericoloso sofista che mesta nel torbido? Sì, è vero, non c'è assolutamente nessuna prova per sostenere questa ipotesi, nessuna possibilità di sperimentarla, tuttavia l'impressione che sia lecito sostenerla in un dibattito scientifico è forte. E' scienza post-empirica? E quindi? Che male c'è?
5) Distinguere la scienza - L'articolo si chiede se la scienza post empirica sia ancora scienza? Dipende da cosa chiediamo alla scienza in questa epoca si post-verità. L'autore dell'articolo sembra chiedere teorie razionali e testabili in modo da opporsi con solide fondamenta alle fake news, ai negazionisti del cambiamento climatico, agli anti-vaccinisti e ai fan della medicina omeopatica. Una scienza oggettiva e veritiera, insomma.
6) Riassunto dell'articolo - Ci provo: le teorie sul multiverso sono cattive perché non sono testabili e sdoganano le pseudo-scienze.
7) Come scegliere l'ipotesi migliore? - Purtroppo l'articolo non fa chiarezza, alza invece un polverone in cui spiccano solo paure, slogan e intenzioni che mancano il bersaglio finendo per mitizzare un sapere oggettivo che non esiste come lo si descrive. Sarebbe bene allora cominciare chiedendoci come scegliamo una teoria scientifica.
8) Esempio estremo: la moderna paleontologia - Di solito fa un buon lavoro mettendo insieme i fossili ritrovati e formulando ipotesi credibili. Ma poniamo ci sia una teoria rivale, quella dei satanisti, per loro Satana ha disseminato i reperti di cui sopra per ingannarci e farci credere quello che affermano i paleontologici. Domanda: hanno ragione i paleontologi o i satanisti? Quale principio adottiamo per decidere? Alcune risposte sono MOLTO comuni e anche MOLTO sbagliate. Le elenco come monito nei punti di seguito.
9) Criterio della predizione - Noi sceglieremmo i paleontologi perché fanno previsioni corrette. Ma questo è palesemente falso, l'ipotesi satanista, infatti, è coerente con questo stato di cose: visto che Satana sta tentando di ingannarci inducendoci a credere ai paleontologi, è del tutto normale che faccia in modo che le loro predizioni si realizzino.
10) Criterio del complotto - L'ipotesi satanista sottende un complotto, il che la rende falsa. Il ragionamento è incoerente: i complotti in via di principio sono sempre possibili. Ironia della sorte la paleontologia è un campo disseminato di beffe, se non ne tenessimo conto oggi crederemmo all'uomo di Piltdown.
11) Criterio della naturalità - Satana è una causa soprannaturale e la scienza si occupa di cause naturali. Veramente la scienza si occupa della verità, non della natura delle cause. Se, per esempio, anziché Satana ci metto gli Alieni va forse meglio? Direi di no. La distinzione tra naturale e sopranaturale è fondamentalmente stupida.
12) Criterio empirico - Poiché l'ipotesi satanista non è testabile, allora non è scientifica. Ma a non essere testabile, al limite, è cio' che distingue le due ipotesi. In questo senso sono sullo stesso piano. Dobbiamo considerarle forse entrambe non-scientifiche? Direi di no.
13) Soluzione - Per fortuna esiste, anche se ce la dimentichiamo troppo spesso: entrambe le teorie spiegano bene i fatti ma la teoria dei paleontologi è più "elegante". Vorrei dire "semplice" ma lo evito altrimenti sembra che abbia un metodo per misurare la semplicità. No, questo metodo non esiste, l'eleganza resta un giudizio intuitivo. Ecco a cosa appellarsi contro le pseudo-scienze, all'intuito, al buon senso.
14) Un giudizio - Il modo con cui giudichiamo una teoria scientifica è inevitabilmente oscuro, incerto, disordinato, soggettivo. Una linea chiara non esiste, la componente intuitiva è ineliminabile.
15) La Sfinge - Il confronto tra paleontologi e satanisti è esagerato e rende subito visibili le differenze ma la stessa dinamica si ripropone pari pari ovunque. Esempio, la Sfinge è stata costruita sotto il faraone Chefren o sotto Cheope? La maggioranza degli archeologi si schiera con la prima ipotesi ma si tratta pur sempre di un'ipotesi con diverse falle, tanto è vero che una rispettabile minoranza propende per la seconda. Qui la storia del confronto tra paleontologi e satanisti si ripete ma la questione è più difficile da risolvere, il nostro intuito non ci offre subito una soluzione come nel primo caso, dovremmo approfondire la questione per poterlo consultare meglio. In un caso del genere sentiamo che è del tutto legittimo che gli scienziati si dividano - hanno storie diverse, esperienze diverse, intuiti diversi - anche se non ci sarà mai un test che risolverà la diatriba.
16) Ancora sul multiverso - Il gatto di Schrodinger è contemporaneamente vivo e morto, i fautori del multiverso spiegano questa strano caso affermando che le due condizioni sono entrambe vere ma in due universi differenti, chi si oppone sostiene invece, per esempio, che l'osservatore incida neutralizzando a distanza una delle due condizioni a favore dell'altra senza che ci sia bisogno di ipotizzare ulteriori universi. Anche qui, si tratta di un confronto più ostico rispetto a quello dei paleontologi contro i satanisti ma del tutto legittimo in ambito scientifico, anche se entrambe le visioni non saranno mai testabili.
17) Il mito dell'esperimento - Molte ipotesi che vogliamo includere nella scienze naturali non sono testabili, e a questo dobbiamo rassegnarci senza fare appello a un patetico ritorno a Kant e ai suoi limiti della ragione. Ai tempi di Kant la scienza non-empirica non esisteva (anche se arrivò poco dopo). Contrapporre la scienza alla metafisica ci fa partire con il piede sbagliato, ci sono solo teorie più probabili e teorie meno probabili, ben consci del fatto che le probabilità hanno sempre una base soggettiva. Detto altrimenti, la non-falsificabilità è un elemento ineliminabile della scienza, non possiamo rimuoverlo, possiamo discuterne con cautela ma negarlo non è un'opzione disponibile.

lunedì 4 novembre 2019

come procede la scienza

Piccolo riassunto di come Keplero è arrivato a formulare le sue leggi sul moto dei pianeti partendo da una collezione di dati precisi e guidato dai suoi pregiudizi spesso errati, ma che includevano l'intuizione spesso determinante che le leggi naturali dovevano essere semplici e simmetriche ma anche rispettare le osservazioni.

https://www.facebook.com/alberto.lusiani/posts/10219995353651782

lunedì 26 agosto 2019

HL CHAPTER 1 Induction and the Problem of Induction

CHAPTER 1 Induction and the Problem of Induction
Note:1@@@@@@@@@@Storia della scienzaw...bacone...hume...induttivismo

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We had both taken a lot of physics, so we both knew rationally that this was a pendulum and the ball would stop before it hit me
Note:MANZI METTE LA FACCIA DOVE HA RILASCIATO UN PENDOLO

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But it was still deeply counterintuitive not to flinch.
Note:I DUE SAPERI...CON LA TESTA E CON IL CORPO

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science allows us to overrule our experience
Note:Cccccccccc

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The Origins of the Scientific Method
Note:Tttttttttttt

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Francis Bacon’s text Novum Organum,
Note:GURU

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Scholastic natural philosophy against which Bacon was reacting.
Note:REAZIONW

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They viewed any material body as comprising both an inert substratum of primary matter and a quality-bearing essence—its
Note:VISIONE SCOLASTICA.....LA NATURA DI X...LA SUA ESSENZA....MOLTEPLICITÀ DELLE ESSENZE

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There is some “essence” of the bowling ball that makes it different from the loaf of bread.
Note:ESEMPIO

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In Physics, he asked by way of example why front teeth regularly grow sharp, and back teeth broad, in a fashion that is good for an animal. He claimed that we must go beyond just the interaction of particles, because it cannot simply be coincidence
Note:I MATERI DI ARISTOTELE....TUTTO PREORDINATO AD UN FINE

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“the end, that for the sake of which a thing is done.”
Note:Cccccccccccc

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essence of the animal causes interacting particles to organize themselves differently
Note:Ccccccccccccc

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Bacon’s central argument was not exactly that this was wrong, but rather that it was impractical.
Note:IRROMPE BACONE

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scientists would be more productive if they ruled questions about things like final causes to be out of bounds;
Note:Cccccccccccc

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considering such questions to be metaphysics rather than physics.
Note:NATURA ED ESSENZE

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that human life be endowed with new discoveries and powers.”
Note:LI SCOPO DELLA SCIENZA X BACONE...ERA ANCHE UN POLITICO

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nature is extraordinarily complicated as compared to human mental capacities,
Note:LA NATURA NN RIENTRA BENE IN UN PIANO.....PER QS L IDEA SCOLASTICA NN FUNZIONAVA

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The second element of his theory was his belief that humans tend to overinterpret data into unreliable patterns and therefore leap to faulty conclusions,
Note:ALTRO ELEMENTO CONTRO IL PARADIGMA SCOLASTICO

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The result was a closed intellectual system whose adherents spent their energies in ceaseless argumentation based on false premises, rather than seeking new information.
Note:ESITO SCOLASTICO

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Bacon proposed a new method (novum organum) that would start with the meticulous construction of factual knowledge as a foundation for belief
Note:NUOVO ORGANO

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He called this method induction.The
Note:Cccccccccc

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he was expressing the viewpoint that scientists should proceed as if they are pure materialist reductionists,
Note:AS IF

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The ultimate goal of Baconian science is not philosophical truth; it is improved engineering.
Note:ESPULSIONE DELLA FILISOFIA

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Bacon had a clear understanding of the roles of what today we call basic and applied research. Although he saw the ultimate goal of science as material benefit, he believed that, paradoxically, focusing on slowly building sufficient experimental knowledge to develop general physical laws (“experiments of Light”), rather than trying to immediately solve specific practical problems (“experiments of Fruit”),
Note:SCIENZA DI BASE

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he asserted the primacy of careful experiments as the initial building blocks of scientific knowledge.
Note:L ESPERIMENTO MATERIALE

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Bacon’s degree of focus on experimentation at the expense of theorizing can be caricatured.
Note:RESTA PICO DI BACONE.....MA NN MINIMIZZIAMO

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It was not until many years later that the concept of the controlled experiment (carefully changing only one potential causal factor and observing the result) was more rigorously distinguished from nonexperimental observation than in Bacon’s somewhat impressionistic “verified, weighed, and counted” description.
Note:ESPERIMENTO E OSSERVAZIONE

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Bacon attempted to define a process of scientific experimentation and inference, but in this he failed; the detailed method he proposed has not been used by scientists in practice. He was never able to explain exactly how the induction of general physical laws from individual observations should work at an algorithmic or logical level.
Note:IL FALLIMENTO DI BACON...IL COMPITO ERA IMPOSSIBILE

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“the logic of scientific discovery.”
Note:SOLO CON POPPER SO DELINEERÀ UNA CERTA LGICA

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The Problem of Induction
Note:Ttttttttttt

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skeptical British philosopher David Hume focused on the problem of how we can generalize from a finite list of instances
Note:ARRIVA LO SCETTICONE

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An Enquiry Concerning Human Understanding.
Note:OPERA

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“simple enumeration” is not what we’re after, that the development of cause-and-effect rules is central to practical knowledge:
Note:SOLO LE TEORIE FANNO CONOACENZA

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we can never be sure of a cause-and-effect rule developed through induction.
Note:CONCLUSIONE DEL TACCHINO

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how do we know that the connection between these chemicals and health will continue in the future?
Note:IL FUTURO È APERTO

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to the extent that my belief in a particular cause-and-effect relationship relies on induction, this belief must always remain provisional.
Note:INSICUREZZA CONGENITA

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This might seem like the kind of thing that only a philosopher with too much time on his hands could care about, and in fact, Hume was careful to ridicule the seemingly airy-fairy nature of his concern before his readers could do it for him.
Note:IL PROB DELL INDUZIONE...UN PROB SECONDARIO

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The Problem of Induction becomes a practical problem when we begin to depart from the arena in which common sense works.
Note:IL SENSO COMUNE

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The Problem of Induction can be restated usefully as the observation that there may always be hidden conditionals to any causal rule that is currently believed to be valid.
PROBLEMA INDUZIONE => VARIABILI NASCOSTE QUINE DEHUM

mercoledì 12 giugno 2019

LA SCIENZA DELLA MONETA

LA SCIENZA DELLA MONETA
Devi scegliere testa o croce e vuoi affidarti alla scienza. Che fai?
Facciamo un altro caso: devi prevedere cosa accadrà, gli scenari possibili sono 99, 98 dei quali hanno una probabilità di realizzarsi pari all’1%, per il 99esimo la probabilità è invece del 2%.
Se ti affidi alla scienza opterai per lo scenario con probabilità 2% sapendo fin da subito che sbaglierai le tue previsioni.
Problema: una scelta puo’ dirsi “scientifica” anche se quasi certamente errata?

DEFINIRE LA SCIENZA

DEFINIRE LA SCIENZA
Un’ipotesi promettente: un pensiero è scientifico se guidato da fatti, logica e semplicità.
Sembra però essere ridondante: come puo’ essere semplice un pensiero illogico? E come puo’ essere coerente – e quindi semplice - un pensiero non compatibile con i fatti?
Rettifica: un pensiero è scientifico quando è semplice.

martedì 9 aprile 2019

LA SCIENZA CON IL PREGIUDIZIO

LA SCIENZA CON IL PREGIUDIZIO
Gli psicologi ci assicurano che uno dei "pregiudizi" più potenti che ci infesta la mente è il bias della conferma: cerchiamo come ossessi informazioni a supporto della nostra ipotesi preferita, anche se sarebbe più proficuo cercare prove “contro”.
Tuttavia, la strategia più comune nella ricerca scientifica è quella di ricavare una previsione dalla nostra teoria preferita e testarla per dimostrare quanto sia affidabile e aumentarne la reputazione. Gli scienziati cercano continuamente conferme, anche se i filosofi della scienza, come Karl Popper, li hanno sollecitati ripetutamente a non procedere in questo modo ottuso.

Ma si puo’ andare oltre: gli stessi ricercatori che lavorano nel campo dei paradigmi euristici e dei pregiudizi osservano nelle loro cavie questa dissonanza cognitiva, anche se loro stessi sono i primi ad eseguire una marea di studi proprio per confermare l’esistenza di un simile bias.

Insomma, di una cosa siamo certi: il segreto della scienza non sta certo nell'assenza di pregiudizi!

https://jasoncollins.blog/2018/12/27/gary-klein-on-heuristics-and-biases-confirmation-bias-and-explaining-everything/

venerdì 22 marzo 2019

Pseudo-scienza sarai tu!

Pseudo-scienza sarai tu!

DOVE PROPONGO QUESTA TESI: LA SCIENZA E' TALE SOLO SE NOIOSA
L’economia è una favola scritta al computer o un’ attendibile mappatura dell’interazione sociale?
La sociobiologia è una fantasia nazista o l’ipotesi migliore su piazza?
L’antropologia è più simile a un tarocco o a un algoritmo?
la psicologia? Il compagno di banco di Recalcati è il mago Otelma o Richard Feynman?
Perché tutte queste discipline non sembrano “cumulare” conoscenza? Perché non si evolvono nel consenso tipico che regna tra fisici e chimici? Forse perché i loro adepti sono come gli stregoni che nascono e muoiono con incorporata la medesima dotazione?
Cercherò di non perdere troppo tempo con le astrazioni per concentrarmi su alcune “scienze” specifiche, ovvero quelle che ho appena elencato sopra.
Qui non vorrei ricorrere a concetti analitici per rispondere ma ad un metodo “naturale”. Guardiamo cosa fanno gli scienziati e di cosa si occupano per capire chi sono. In un certo senso utilizzo la scienza per capire se certa pseudo-scienza puo’ essere considerata scienza. Lo so, è un serpente che si morde la coda, ma forse è il meglio che abbiamo a disposizione. 
Ecco allora 60 spunti di riflessione sul tema.
L'immagine può contenere: 2 persone
  1. E’ legittimo attendersi che la conoscenza sia tanto più deviata quanto più è in grado in questo modo di compiacere chi è in una posizione di potere. La conoscenza che ti occorre per far atterrare un missile, tanto per dire, non dovrebbe essere troppo “distorta”, a nessuno interessa procurare un disastro aereo (terroristi islamici a parte). Ecco, l’enorme successo della scienza pura deriva innanzitutto dal fatto di non toccare interessi sensibili.
  2. Legge generale: tanto maggiore è il contenuto sociale di una disciplina, quanto maggiori saranno i pregiudizi che infestano chi la pratica. Si tratta di pregiudizi in buona fede, sia chiaro. Di autoinganni. La medicina contro gli autoinganni trasforma un sapere in un sapere scientifico. Ma non sempre questa medicina esiste.
  3. Se certi saperi avanzano a passo di lumaca spesso si dà la colpa alla “complessità”. In effetti puo’ anche essere che la complessità intrinseca dei fenomeni sociali impedisca un rapido progresso scientifico, ma la fisica moderna è molto complessa e le sue scoperte vengono alla luce ben più rapidamente e con un consenso esteso.
  4. Un’ alternativa alla complessità: le posizioni ideologichepregiudiziali degli studiosi influenzano e bloccano le nuove conoscenze.
  5. Chi ha la precedenza tra giustizia e verità? Ortodossia: occorre ricavare una teoria della giustizia dalla migliore teoria della verità a nostra disposizione.
  6. Il rischio sempre in agguato: il pregiudizio inconscio verso una posizione etica solleciterà pregiudizi cognitivi nell’atto di ricerca della verità.
  7. Esempio di oggetti d’indagine sempre a rischio: a livello micro: matrimonio, famiglia, lavoro; a livello macro: società, guerra, ecc.
  8. Tesi: la scienza deve il suo successo al fatto di disporre di espedienti che eliminano la pratica dell’autoinganno.
  9. Esempio, prendiamo il famoso teorema di Godel, inizia con una serie di definizioni precise.
  10. Nelle scienze sociali intere sottodiscipline prosperare negli interstizi creati da espressioni mal definite. Puo’ capitare che si discuta per ore sulle razze senza aver definito in modo preciso il concetto. Chi è razzista? Boh. Chi è sessista? Boh. Eppure ci si accapiglia.
  11. Un primo espediente utilizzato contro i rischi di autoinganno: ripetere i processi per vedere se l’esito è sempre il medesimo. A questo riguardo si capisce meglio l’importanza della precisione: descrizioni precise consentono di verificare ripetizioni precise.
  12. Quando raddrizzare le antenne. Le bufale – tipo la psicanalisi – aborrono senza motivo apparente i test sperimentali.
  13. Regola convenzionale: quando le ripetizioni fallite eccedono il  5% dei tentativi effettuati la relazione supposta è considerata invalida (in campo medico si scende all’1%).
  14. Un espediente complementare per evitare auto-inganni è quello di “sperimentare” sulle sperimentazioni, ovvero compilare delle meta-analisi sui lavori eseguiti  per verificare quali generalizzazioni statisticamente valide possono ricavarsi.
  15. Il secondo espediente contro l’autoinganno consiste nella capacità di predire il futuro. Esempio, la luce è davvero curvata dalla gravità (secondo quanto predetto da Einstein); si riscontrò che in un’eclissi di sole la posizione apparente delle stelle sullo sfondo più prossimo era realmente alterata dalla gravità del sole.
  16. Naturalmente la predizione non deve essere razionalizzazione. La bellezza della previsione di Einstein sta nel fatto che non potesse assolutamente sapere nulla circa la sua verifica.
  17. Terzo espediente contro l’autoinganno: la scienza propriamente detta richiede che, quando possibile, la conoscenza sia costruita su quella preesistente.
  18. La conoscenza scientifica è unitaria e ha all’incirca questa struttura: La fisica si basa sulla matematica, la chimica sulla fisica, la biologia sulla chimica e, in linea di principio, le scienze sociali sulla biologia. Ok?
  19. L’incastro sarebbe questo: la matematica conferisce rigore alla fisica, la fisica fornisce alla chimica un modello atomico preciso e la chimica fornisce alla biologia un modello molecolare esatto. E la biologia cosa dovrebbe fornire alle scienze sociali? Molto.
  20. In fisica il contenuto sociale è minimo, per questo è difficile autoingannarsi, per questo la fisica  è il prototipo della scienza esatta: che differenza fa per la vita di tutti i giorni se l’effetto gravitazionale del mesone mu è positivo o negativo?
  21. Cio’ non significa che anche i fisici siano soggetti a tentazioni: potrebbero enfatizzare l’importanza e il valore del loro lavoro fantasticando una “teoria del tutto”.
  22. Altra connessione storica: l’utilità sociale della fisica è principalmente connessa alla guerra. Il fisico è spesso un costruttore di bombe. Quando leggo che nove miliardi di euro vengono spesi per un “supercollider” in cui particelle minuscole verranno accelerate a velocità incredibili per poi scontrarsi, io penso alle bombe. Questo interesse, è chiaro, orienta la ricerca e potrebbe anche sbilanciarla.
  23. Una buona legge empirica: maggiore è il contenuto sociale di una disciplina, più lentamente si svilupperà. E’ chiaro che psicologia, sociologia, antropologia ed economia hanno implicazioni dirette sulla nostra concezione di vita e sulla vita sociale ben più pesanti rispetto alla fisica.
  24. E la biologia? Per oltre un secolo la biologia ha visto il mondo al contrario: la selezione naturale avrebbe favorito  ciò che era buono per il gruppo o per la specie, quando in realtà favoriva ciò che è buono per l’individuo!
  25. Dietro l’errore, come sempre, c’era un’ideologia: la teoria sbagliata poteva essere utilizzata per giustificare il comportamento individuale sostenendo che tale comportamento è di fatto utile per l’intera specie.
  26. Prendiamo il classico caso dell’infanticidio maschile, studiato per la prima volta nelle scimmie langure dell’India (ma presente in oltre 100 specie animali). Dapprima, la pratica è stata interpretata come un meccanismo di controllo della popolazione a beneficio di tutti.
  27. L’interpretazione oggi è molto diversa: dal momento che l’accudimento di un piccolo inibisce l’ovulazione della madre, l’omicidio del bambino rende subito pronta la madre per una nuova gravidanza. Ma in alcune popolazioni, ben il 10% di tutti i giovani viene ucciso da maschi adulti. In casi del genere la specie ne risente e il suo interesse non sembra affatto allineato a quello del singolo maschio omicida. Inoltre, queste morti non sono correlate alla densità di popolazione, per cui spiegarle come una forma di controllo demografico è assurdo. Senza dire che il successo dei maschi aggressivi potrebbe diffondere solo aggressività nella specie.
  28. Altro esempio spesso portato a sostegno dell’anti-individualismo: le relazioni intra-familiari, in particolare quelle tra madre e figlio. Eppure sappiamo che anche la relazione più intima fa emergere conflitti: già nella formazione della placenta, l’organismo della madre spesso non aiuta il tessuto fetale dell’ “invasore”. E che dire delle amorevoli coppie di pennuti inseparabili? Diciamo per esempio che le percentuali di paternità adulterine sono superiori al 20%.
  29. Gli antropologi razionalizzarono la guerra stessa come favorita dall’evoluzione perché anch’essa era un dispositivo di regolazione della popolazione. Altro pregiudizio ideologico.
  30. Anche l’individualismo ha i suoi problemi. Esempio: come spiega l’altruismo? Problemi del genere sono superati, non sembra affatto impossibile che emerga in certe condizioni speciali in cui l’altruista viene premiato dal gruppo.
  31. L’economia è una scienza? Risposta veloce: no. L’economista agisce come uno scienziato e pontifica come uno scienziato, ha sviluppato un apparato matematico impressionante e si è riservato anche un premio Nobel, ma l’economia non è una scienza.
  32. Oltre ad aver problemi con il “secondo espediente”, manca del tutto del terzo. Fallisce nel fondarsi sulla conoscenza preesistente (nel suo caso la biologia).
  33. L’economia parte col piede giusto: “l’individuo massimizza”. Sì, ma cosa? E qui entra in circolo: l’utilità. E cos’è l’utilità? Cio’ che l’individuo massimizza. La specificazione empirica di tutte le funzioni di preferenza mediante una misurazione sul campo è senza speranza.
  34. Eppure la biologia ha una risposta ben precisa che l’economia si ostina a trascurare: l’individuo massimizza il numero della sua progenie sopravvissuta più gli effetti (positivi e negativi) sul successo riproduttivo dei parenti… Trascurare la conoscenza preesistente fa perdere all’economia una serie di collegamenti cruciali.
  35. Uno sforzo recente da parte dell’economia per collegarsi con le discipline sottostanti è l’ economia comportamentale che collega psicologia evoluzionista ed economia. Bene? Non sempre, anche questi economisti speso compiono errori marchiani.
  36. Esempio di errore: assumere che il nostro comportamento si sia evoluto in contesti simili a quelli dei  laboratori dove gli scienziati fanno i loro giochetti. Mi spiego meglio, tutti conoscono il gioco dell’ultimatum, un gioco nel quale spesso le persone rifiutano una divisione ingiusta di denaro con altri anonimi (ad esempio, l’80% del proponente e il 20% del destinatario) rimettendoci la loro quota. Interpretazione sbagliata: l’uomo non è egoista. Interpretazione corretta: l’uomo si è evoluto in contesti di giochi ripetuti in cui il rifiuto dosato è una strategie egoisticamente vincente.
  37. L’economista medio lo riconosci subito: l’ infatuazione per lamatematica lo attanaglia a discapito dell’attenzione per la realtà. Come potrebbe rimediare? Prestando più attenzione alle scienze, in particolare alla biologia e quindi alla psicologia evoluzionista. La cosa è chiara da 30 anni ma la lentezza della disciplina ad aggiornarsi in senso scientifico è esasperante.
  38. E che dire della capacità predittiva dell’economista? Quando c’è non è molto affidabile visto che quando il politico di turno da lui consigliato fallisce non fa che ripetere: “il nostro consiglio è stato buono, andava applicato più radicalmente”. Tipico dello scienziato senza laboratorio.
  39. Passiamo all’antropologia culturale: la disciplina fece una tragica svolta a sinistra verso la metà degli anni ’70.
  40. Cos’era successo? Nei primi anni ’70, una potente teoria socialeemerse dalla biologia e una varietà di argomenti furono affrontati seriamente per la prima volta: la teoria della parentela, comprese le relazioni genitore / prole, l’investimento genitoriale relativo e l’evoluzione delle differenze sessuali, il rapporto tra i sessi, l’altruismo reciproco, il senso di giustizia e così via.
  41. Il dilemma degli antropologi di allora. Prima opzione: accettare le nuove scoperte, padroneggiarle e rimodellare  la propria disciplina lungo le nuove direttive. Seconda opzione: rifiutare tutto e tirare a campare.
  42. Considera il dilemma da un punto di vista esistenziale: hai investito vent’anni della tua vita nel dominio dell’antropologia sociale e hai anche maturato certe convinzioni genuine, ora che fai, rinunci a tutto? No, la scelta da fare era chiara a tutti e fu fatta da tutti. D’altronde, anche nelle facoltà di fisica è ben noto che il progresso avanza – quando avanza – solo grazie ai funerali!
  43. Gli antropologi sociali hanno raccolto la sfida ribattezzando il loro campo “antropologia culturale” per escludere in modo più esplicito la rilevanza della biologia. Ora non eravamo più organismi sociali ma culturali.
  44. Non solo, la loro scelta fatta fu presentata come morale: dare peso alla biologia avrebbe comportato una forma di determinismo biologico (la genetica avrebbe influenzato la vita quotidiana), i cui effetti ultimi sarebbero stati il fascismo, il razzismo, il sessismo, lo specismo e altri odiosi “ismi”.
  45. Tuttavia, questa è anche una scelta che pone fuori la disciplina dall’ambito scientifico: una volta rimossa la biologia dalla vita sociale umana, che cos’hai? Parole. Neanche un linguaggio, solo parole in libertà. Esito: 35 anni buttati all’aria.
  46. Di conseguenza, la maggior parte dei dipartimenti di antropologiaoggi è composta da due sezioni completamente separate, in cui, come ha affermato taluno, il primo pensano che gli altri siano nazisti e gli altri pensano dei primi che siano idioti.
  47. Due parole sulla psicologia. Negli anni ’60, gli psicologi spesso negavano esplicitamente l’importanza della biologia. Ad Harvard non frequentavano neanche un corso su queste materie.
  48. Questo consentì di insistere su teorie senza basi. Esempio, la teoria dell’apprendimento formulava affermazioni di vasta portata e non plausibili sulla capacità del rinforzo di plasmare in modo adattivo ogni comportamento.
  49. Fortunatamente, a psicologia si è sempre concentrata sull’individuo, il che costituisce un punto di contatto con la biologia. Recentemente si è sviluppata una scuola di psicologia evoluzionistica e fa sperare in un approccio scientifico.
  50. Il metodo della psicologia sociale era quello dell’intervista, o della somministrazione di questionari in cui la gente si raccontava. E’ chiaro che in questi casi le forze dell’inganno e dell’auto-inganno – o, come vengono a volte chiamate, dell’ auto-presentazione e dell’auto-percezione – sono gigantesche e sviano tutto il lavoro minandolo alle fondamenta, ovvero consegnandolo all’ideologia degli pseudo-scienziati di turno.
  51. Due parole sulla psicanalisi. Freud intendeva costruire una scienza dell’auto-inganno. Il fondamento empirico per gli sviluppi nel campo era una cosa chiamata “tradizione clinica”, in sostanza ciò che gli psichiatri si raccontavano dopo aver bevuto un drink dopo una giornata di lavoro.
  52. Concetti centrali come “invidia del pene” o “complesso di Edipo” avevano come base le esperienze e le asserzioni condivise tra gli psicoanalisti su ciò che accadeva durante la psicoterapia.
  53. Per carità, la psicoanalisi ha prodotto anche concetti da salvare, esempio: rimozione, proiezione, autodifesa dell’ego… Ma anche molta fuffa, esempio: es, ego, super-ego…
  54. La teoria freudiana dello sviluppo psichico era incentrata sull’attrazione sessuale che i genitori esercitano sui figli nella famiglia nucleare, quando sappiamo ormai che quasi tutte le specie di animali sono selezionate per evitare la consanguineità, che ha reali costi genetici, e che tutte le specie hanno meccanismi evolutivi come l’esposizione precoce tra genitori e fratelli che provoca disinteresse sessuale e minimizza i rischi di incesto.
  55. Se proprio deve esserci attrazione sessuale in famiglia il nesso dovrebbe essere capovolto rispetto a quello freudiano: i padri potrebbero avere un guadagno evoluzionistico avendo un figlio dalla figlia sufficiente a compensare il costo genetico, ma è improbabile che la figlia possa trarre un beneficio sufficiente nella relazione col padre per compensare il suo costo genetico!
  56. Anche l’Edipo ha scarsissimo fondamento biologico: la selezione sarebbe debole nell’accoppiamento del figlio con la madre e ci sono ottime ragioni per mostrare deferenza al genitore (specialmente per i geni materni di un maschio).
  57. L’impostazione di Freud ha un difetto, oltre ad essere scientificamente infondata, finisce per accusare le vittime. Il bambino che magari ha problemi seri li vede ricondotti alla sua attrazione sessuale verso i genitori. Il caso dell’ “uomo-lupo” parla chiaro, uno psicotico con seri problemi a cui Freud somministrò la sua classica diagnosi senza tenere in minimo conto il fatto che da bambino venisse regolarmente bastonato e legato tutte le notti al suo letto dal papà.
  58. Freud stesso era un tipo bizzarro: cocainomane, credeva che il numero ventinove avesse un ruolo decisivo sulle nostre vite, oltre a ritenere che il pensiero potesse viaggiare istantaneamente su grandi distanze senza l’uso di dispositivi elettrici.
  59. L’atteggiamento di Freud nei confronti della verifica sperimentale: “la ricchezza di osservazioni personali attendibili su cui poggiano le mie asserzioni, le rende in qualche modo indipendenti dalla verifica sperimentale”. Le affermazioni di uno scienziato vero (Feynman) sullo stesso tema: “non importa quanto sia bella la tua ipotesi, o quanto sia intelligente la tua formulazione o quanti siano i tuoi meriti passati; se l’esperimento non è d’accordo con te, tu hai torto. Questo è tutto”.
  60. Bottom line. La tentazione tipica che pervade lo pseudo-scienziato: non geni ma individui, non individui ma gruppi, non gruppi ma specie, non specie ma ecosistemi, non ecosistemi ma l’intero universo…
Consiglio di lettura per approfondire: Robert Trivers: Self-Deception and the Structure of the Social Sciences